Orologico Forum 3.0

Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee

ciaca

  • *****
  • 13194
    • Mostra profilo
    • E-mail
Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #390 il: Luglio 14, 2016, 10:56:52 am »
Citazione
perchè la Gran Bretagna non viene più invitata a vertici e riunioni di Eurogruppo quando di fatto non è ancora uscita?

La ratio dell'art. 50 é che nel momento in cui hai comunicato la volontà di uscire dall'unione c'è la necessità di tutelare gli interessi dell'unione stessa durante il periodo di negoziazione che ha una deadline di 2 anni (a meno che i 27 paesi non decidano all'unanimità di procastinare tale scadenza).
Per tale ragione l'art stabilisce che il paese uscente non possa più prendere parte alle decisioni pur rimanendo legato ai trattati fin quando la negoziazione stessa non é conclusa.
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

ciaca

  • *****
  • 13194
    • Mostra profilo
    • E-mail
Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #391 il: Luglio 14, 2016, 15:06:41 pm »
Stamattina con mio sommo stupore (ma nemmeno poi troppo) ho appurato che la May ha nominato Johnson nuovo ministro degli esteri del regno unito (di tutti i ruoli che gli si poteva dare sicuramente il meno adatto vista sola la quantità di gaffe internazionali che questo pagliaccio ha accumulato in pochi anni).

E ho avuto una duplice conferma:
- la classe politica britannica é ancora più indecente di quello che era già apparso evidente
- stanno facendo un gioco al massacro (pericolosissimo) tutto interno al partito Tory senza forse rendersi nemmeno conto di quello che stanno rischiando (o peggio ancora fottendosene allegramente).

Le cancellerie dell'intero pianeta si stanno già mettendo le mani nei capelli...
http://www.bbc.com/news/world-36790977
« Ultima modifica: Luglio 14, 2016, 15:31:32 pm da ciaca »
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

mbelt

  • *****
  • 5542
    • Mostra profilo
    • E-mail
Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #392 il: Luglio 14, 2016, 16:55:36 pm »
Quando dico che su certe materie la competenza è fondamentale, ma non quella che si crede di acquisire su internet o su Wikipedia, sta esattamente accadendo quello che avevo insistito nel dire che sarebbe accaduto. Al di la di tutti i cacadubbi, la Brexit inglese è talmente certa non  solo che la May ha detto che ci sarà (e vorrei vedere il contrario) ma anche creato un ministero per la Brexit, quindi confermando che non esiste alcuna possibilità di voti parlamentari che possano mettere in discussione la volontà espressa dal voto. Tutte le cose che hai postato, Angelo, erano cose scritte da chi ha tentato di mestare nel torbido, cioè di appigliarsi a pretesti formali infondati per evitare la brexit. La Brexit non è evitabile. Le uniche incertezze sono le esatte procedure "DOPO" l'attivazione dell'art.50, non prima dell'attivazione dello stesso, tempo e contenuti degli accordi. Ma anche qui, torno a ribadirlo, sperare che la UE possa essere generosa della GB significa non capire la politica, non conoscerla, pensare che un voto popolare non valga niente, e valgano gli interessi economici. Ed invece no: un voto popolare vale molto ma molto di più di interessi meramente economici, purtroppo, e quindi avremo anche un accordo con la GB che sarà molto negativo per la UE e anche per la GB.
Contro ogni talebanismo, ora e sempre

ciaca

  • *****
  • 13194
    • Mostra profilo
    • E-mail
Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #393 il: Luglio 14, 2016, 19:34:22 pm »
Eppure sono ancora tantissimi quelli che scommettono sul fatto che la brexit alla fine non ci sarà (e che quello che verrà spacciato come brexit alla fine sarà solo un modo diverso di chiamare ciò che già é in essere, ossia una partecipazione dell'UK all'UE con un piede dentro e uno fuori, secondo lo schema di convenzione con i paesi EFTA).
E non ci sarà (nei fatti per come è stata venduta al popolo prima del referendum) proprio perché le implicazioni politiche (ancor prima che quelle economiche) di fatto non la consentono.
Aspettiamo e vediamo, io credo che oggi vista l'incertezza politica che aleggia in Europa in molti paesi chiave, nessuno sia in grado di fare previsioni di alcun tipo su come si evolverà questa vicenda.
« Ultima modifica: Luglio 14, 2016, 19:36:23 pm da ciaca »
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

mbelt

  • *****
  • 5542
    • Mostra profilo
    • E-mail
Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #394 il: Luglio 14, 2016, 19:38:51 pm »
Eppure sono ancora tantissimi quelli che scommettono sul fatto che la brexit alla fine non ci sarà (e che quello che verrà spacciato come brexit alla fine sarà solo un modo diverso di chiamare ciò che già é in essere, ossia una partecipazione dell'UK all'UE con un piede dentro e uno fuori).
E non ci sarà (nei fatti per come è stata venduta al popolo prima del referendum) proprio perché le implicazioni politiche (ancor prima che quelle economiche) di fatto non la consentono.
Aspettiamo e vediamo, io credo che oggi vista l'incertezza politica che aleggia in Europa in molti paesi chiave, nessuno sia in grado di fare previsioni di alcun tipo su come si evolverà questa vicenda.
Che sia attivata la procedura ex art. 50, se ci fossero stati dubbi residui, io non ne avevo, li avrebbe  spazzati via Teresa May. Dubbi possono esistere su quale forma, quali tempi, e quali contenuti, caratterizzeranno la procedura che sarà aperta. Ma già ora è possibile escludere alcune soluzioni che tu, non io, ritieni possibili, anzi nei giorni scorsi probabili. LA soluzione Norvegia è semplicemente politicamente impossibile. E questo lo sanno anche gli analisti economici che altrimenti non avrebbero pronosticato i disastri che si stanno realizzando.
Contro ogni talebanismo, ora e sempre

ciaca

  • *****
  • 13194
    • Mostra profilo
    • E-mail
Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #395 il: Luglio 14, 2016, 19:49:02 pm »
L'articolo 50 di per sé non definisce alcuna brexit. Avvia soltanto una negoziazione.
I cui esiti effettivi nessuno conosce e potrebbe anche configurarsi in un nulla di fatto perché in n anni possono succedere (e cambiare) tante di quelle cose che dire oggi cosa sia o meno probabile o possibile ha lo stesso sapore di leggere le carte dei tarocchi.
I "disastri" prefigurati dagli economisti infatti non sono legati a scenari post Brexit che nessuno é in grado di prevedere ma solo all'incertezza che deriva da una negoziazione lunga e senza apparenti esiti prefigurabili.

Senza sapere se e in che termini l'UK avrà accesso al mercato unico dei beni e dei servizi nessun economista può fare alcuna previsione vagamente credibile.
Viceversa prefigurare volatilità dei mercati e della sterlina, e recessione a seguito dell'incertezza di ciò che accadrà durante questo tempo, é scontato.

Anche ciò che ha dichiarato la May di per sé non vuol dire nulla ("brexit means brexit") tanto che i media inglesi (bbc in testa) attaccano chiedendo che May dica "what does brexit means brexit mean".
http://www.bbc.com/news/uk-politics-36782922

Ossia in che termini si vuole configurare questa benedetta brexit, cosa che gli inglesi sono i primi a non avere ancora ben chiaro, visto che Davis (ministro della brexit) fino a un paio di settimane fa vaneggiava di singoli trattati commerciali con alcuni paesi dell'unione (cosa che é assolutamente impossibile perché vietato dai trattati costitutivi della stessa UE).
« Ultima modifica: Luglio 14, 2016, 21:28:37 pm da ciaca »
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"


mbelt

  • *****
  • 5542
    • Mostra profilo
    • E-mail
Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #397 il: Luglio 14, 2016, 20:44:11 pm »
L'articolo 50 di per sé non definisce alcuna brexit. Avvia soltanto una negoziazione.
I cui esiti effettivi nessuno conosce e potrebbe anche configurarsi in un nulla di fatto perché in n anni possono succedere (e cambiare) tante di quelle cose che dire oggi cosa sia o meno probabile o possibile ha lo stesso sapore di leggere le carte dei tarocchi.
I "disastri" prefigurati dagli economisti infatti non sono legati a scenari post Brexit che nessuno é in grado di prevedere ma solo all'incertezza che deriva da una negoziazione lunga e senza apparenti esiti prefigurabili.

Senza sapere se e in che termini l'UK avrà accesso al mercato unico dei beni e dei servizi nessun economista può fare alcuna previsione vagamente credibile.
Viceversa prefigurare volatilità dei mercati e della sterlina, e recessione a seguito dell'incertezza di ciò che accadrà durante questo tempo, é scontato.

Anche ciò che ha dichiarato la May di per sé non vuol dire nulla ("brexit means brexit") tanto che i media inglesi (Financial Times in testa) attaccano chiedendo che May dica "what brexit means brexit means".
Ossia in che termini si vuole configurare questa benedetta brexit, cosa che gli inglesi sono i primi a non avere ancora ben chiaro, visto che Davis (ministro della brexit) fino a un paio di settimane fa vaneggiava di singoli trattati commerciali con alcuni paesi dell'unione (cosa che é assolutamente impossibile perché vietato dai trattati costitutivi della stessa UE).
L'Inghilterra è assolutamente libera fuori dalla UE di fare trattati bilaterali con chi vuole, compresi membri UE, e compresa la stessa UE. Cosa che accadrà prevedibilmente.
Iniziare la procedura ex art. 50 vuol dire una sola cosa: che la GB uscirà dalla UE. Per impedire che esca servirebbe come minimo un altro voto popolare a breve che esprima un voto diverso. Non si vede come questo sia possibile. E non è assolutamente vero che le previsioni degli economisti sono basate solo sulla incertezza. Ve ne sono di basati sulla incertezza (sui tempi e modalità, non sugli esisti) ma ve ne sono di quelli basati sulla uscita dalla UE della GB. Ad esempio le contrazioni del PIL previste non sono solo dovute ad incertezza, sono dovute al fatto che la UE e la GB saranno più deboli e con loro rallenterà l'economia mondiale.  Ma proprio l'incertezza, e il suo costo, ci dicono che l'uscita effettiva della GB sarà probabilmente molto più breve del previsto: la UE non ha interesse a tirare per le lunghe, ed è la UE che decide le modalità del processo dell'art.50, non la GB, non va dimenticato.
PS: peraltro anche i Paesi UE possono e fanno accordi bilaterali con paesi non UE. L'Italia ne ha in essere decine e decine. Per esempio, cito un caso famoso e vergognoso, con la Libia dell'assassino e criminale Gheddafi. La Germania ne ha fatti tanti con la Russia del tuo idolo Putin. E sono solo due esempi di bilaterali recenti.
« Ultima modifica: Luglio 14, 2016, 20:53:06 pm da mbelt »
Contro ogni talebanismo, ora e sempre

mbelt

  • *****
  • 5542
    • Mostra profilo
    • E-mail
Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #398 il: Luglio 14, 2016, 20:47:08 pm »
E infatti.....

http://www.independent.co.uk/news/uk/politics/boris-johnson-brexit-vote-does-not-mean-leaving-europe-in-any-sense-eu-referendum-reshuffle-a7137056.html
L'articolo dice che Boris J: ha dichiarato esattamente le cose che sto cercando di spiegare io. Escono dall'Europa cercando di fare trattati favorevoli. Cosa ovvia, dal punto di vista inglese, che la UE però non può permettersi. Ma cosa poteva dire di diverso, che loro non proveranno a chiedere accordi favorevoli? Ma lui dice che la exit ci sarà.
Mi sa che non lo hai letto, se scrivi "infatti"...."infatti " niente perché la dichiarazioni di Boris J vanno esattamente nella direzione di quello che scrivo da settimane.
Contro ogni talebanismo, ora e sempre

ciaca

  • *****
  • 13194
    • Mostra profilo
    • E-mail
Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #399 il: Luglio 14, 2016, 21:33:24 pm »
Citazione
L'Inghilterra è assolutamente libera fuori dalla UE di fare trattati bilaterali con chi vuole, compresi membri UE

Sono i paesi della UE che non sono liberi di fare trattati commerciali singolarmente.
Non é Che se domani l'italia si sveglia male e decide di fare un trattato di libero scambio con la cina prende e lo fa, perchè I trattati costitutivi dell'unione semplicemente non glie lo consentono.
É l'UE che può negoziare trattati con paesi esterni, non i singoli stati (e ci mancherebbe, altrimenti l'UE a che servirebbe?! Che senso avrebbe?! Come potrebbe mai funzionare se ognuno stabilisse le proprie regole commerciali?!).

Quindi quello che asseriva Davis é una semplice cazzata, nessun paese dell'UE può negoziare singolarmente con l'UK specifici trattati commerciali. (di mutuo accesso ai rispettivi mercati di beni e servizi).
E che il ministro preposto alla brexit non sappia nemmeno questa cosa elementare dimostra quanto quest'armata Brancaleone di sprovveduti sia pericolosa.
« Ultima modifica: Luglio 14, 2016, 21:38:43 pm da ciaca »
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

ciaca

  • *****
  • 13194
    • Mostra profilo
    • E-mail
Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #400 il: Luglio 14, 2016, 21:50:17 pm »
Quanto alle dichiarazioni di Johnson, se si esce dal politichese e si va al sodo, lunico modo che ha l'UK di fare ciò che egli dice (ossia intensificare le relazioni con l'europa a livello "intergovernativo", leggasi trattando con gli stati e non con le istituzioni europee) é avere un accordo con l'UE che preveda libera circolazione delle persone, contribuzione (tariffe di accesso al mercato unico) e rispetto di svariate normative europee.
Che è nulla di diverso da ciò che già avevano e contro cui hanno fatto votare "il popolo" (con la differenza che non avranno più alcun potere decisionale e potranno solo accettare ciò che i 27 decidono).
Ossia, in sintesi, la negazione della brexit.

Viceversa non ci sarà alcun modo per l'UK di realizzare ciò che Johnson propaganda.
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

guagua72

  • *****
  • 2607
    • Mostra profilo
    • E-mail
Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #401 il: Luglio 14, 2016, 22:05:51 pm »
Citazione
perchè la Gran Bretagna non viene più invitata a vertici e riunioni di Eurogruppo quando di fatto non è ancora uscita?

La ratio dell'art. 50 é che nel momento in cui hai comunicato la volontà di uscire dall'unione c'è la necessità di tutelare gli interessi dell'unione stessa durante il periodo di negoziazione che ha una deadline di 2 anni (a meno che i 27 paesi non decidano all'unanimità di procastinare tale scadenza).
Per tale ragione l'art stabilisce che il paese uscente non possa più prendere parte alle decisioni pur rimanendo legato ai trattati fin quando la negoziazione stessa non é conclusa.
Formalmente l'Art.50 però non è stato ancora attivato.

guagua72

  • *****
  • 2607
    • Mostra profilo
    • E-mail
Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #402 il: Luglio 14, 2016, 22:07:29 pm »
Una cosa che non capisco e che gradirei approfondire è questa: " perchè la Gran Bretagna non viene più invitata a vertici e riunioni di Eurogruppo quando di fatto non è ancora uscita?" InIn B teoria , se le formalità hanno una ragione, dovrebbe sedere ancora ai tavoli d'incontro, anche perchè , fino a prova contraria ha ancora tutti i suoi parlamentari e tutti i funzionari insediati a bruxelles.
Basterebbe leggere l'art.50: da quando viene attivato giustamente il paese che esce non può partecipare ad entrambi i tavoli. Poi sia tu sia Angelo avete un po' di difficoltà a capire che vi è stato un referendum che ha sancito una volontà politica che indipendentemente dalle procedure varrà fino ad un nuovo eventuale pronunciamento di segno contrario.
basterebbe capire se l'Art. 50 è stato attivato, formalmente no, non è stato attivato nulla. Eppure il giorno dopo il referendum ( anzi due, perchè il primo giorno c'era)  Cameron era sparito. Io sinceramente trovo che il referendum consultivo sia diventato imperativo.

ciaca

  • *****
  • 13194
    • Mostra profilo
    • E-mail
Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #403 il: Luglio 14, 2016, 22:13:39 pm »
Citazione
Formalmente l'Art.50 però non è stato ancora attivato.

E continuerà a non essere attivato per il tempo più lungo che i Britons riescono a prendersi, perché una volta attivato c'è una precisa deadline (2 anni) oltre la quale o fuori o fuori (anche senza alcun accordo).

Avete mai visto un divorzio in cui il coniuge che vuole separarsi non ha nessuna fretta di andare dal giudice e anzi pretende di continuare a fare sesso col partner?! Un lasciamoci, ma non fino in fondo e senza nessuna fretta?! Io no. :)
« Ultima modifica: Luglio 14, 2016, 22:15:21 pm da ciaca »
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

mbelt

  • *****
  • 5542
    • Mostra profilo
    • E-mail
Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #404 il: Luglio 14, 2016, 22:28:51 pm »
Una cosa che non capisco e che gradirei approfondire è questa: " perchè la Gran Bretagna non viene più invitata a vertici e riunioni di Eurogruppo quando di fatto non è ancora uscita?" InIn B teoria , se le formalità hanno una ragione, dovrebbe sedere ancora ai tavoli d'incontro, anche perchè , fino a prova contraria ha ancora tutti i suoi parlamentari e tutti i funzionari insediati a bruxelles.
Basterebbe leggere l'art.50: da quando viene attivato giustamente il paese che esce non può partecipare ad entrambi i tavoli. Poi sia tu sia Angelo avete un po' di difficoltà a capire che vi è stato un referendum che ha sancito una volontà politica che indipendentemente dalle procedure varrà fino ad un nuovo eventuale pronunciamento di segno contrario.
basterebbe capire se l'Art. 50 è stato attivato, formalmente no, non è stato attivato nulla. Eppure il giorno dopo il referendum ( anzi due, perchè il primo giorno c'era)  Cameron era sparito. Io sinceramente trovo che il referendum consultivo sia diventato imperativo.
Non è così. Tanto è vero che dopo pochi giorni c'era una due giorni di Consiglio UE e c'era Cameron insieme agli altri 27. Però se la GB attende troppo tempo ad attivare l'art.50 non si può pretendere che la Ue faccia finta di nulla e continui a partecipare ad ogni assise con la GB. Quello che non capite è che la UE non è un condominio, in cui vigono regole ferree giuridiche e solo quelle valgono. Qui sono in gioco questioni di taglia diversa che concorrono con le norme giuridiche a plasmare i comportamenti.
Contro ogni talebanismo, ora e sempre