Orologico Forum 3.0

Passione da coltivare: chez Voutilainen

Istaro

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Re:Passione da coltivare: chez Voutilainen
« Risposta #300 il: Novembre 17, 2017, 00:09:00 am »
Caro Claudio 

tu non sei d'accordo con quello che ho scritto, però... non mi hai letto con attenzione.  :)

Mi autocito:
Ne sarebbero capaci, ma ciò richiederebbe molti più costi progettuali e molto più tempo (soprattutto in un tipo di produzione semiartigianale): ergo  meno pezzi prodotti e venduti...  ;)

Quindi non ho mai scritto che "non sono capaci" o non sono tra i migliori orologiai di sempre...

Semplicemente, non considerano "interessante" (dici tu), o ritengono un pregiudizio alla "robustezza" (dicono loro... ::) ) ciò che costituirebbe un oggettivo  aggravio di costi e impegno progettuali e realizzativi.

Costi e impegno che preferiscono dedicare allo sviluppo di altri aspetti - senz'altro meravigliosi e... più apprezzati dal mercato - delle loro realizzazioni.
"Non esistono venti favorevoli per il marinaio che non sa dove andare" (Seneca)

S.M.

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Re:Passione da coltivare: chez Voutilainen
« Risposta #301 il: Novembre 17, 2017, 07:18:37 am »
Penso di aver compreso il motivo della filosofia di questi Maestri.
Visto che il loro lavoro si basa principalmente nell'offrire movimenti dalle architetture "strane" (ponti con scalini, platine su più piani, ecc.) ed eccezionalmente rifiniti, gli occorre più "materiale" su cui lavorare e più robustezza.

E' una visione condivisibile.
Come esprimere tutto il loro savoir-faire in pochi decimi di mm di un ponte di un ultraplate?
O metterci un castone avvitato?

D'altro canto la ricerca della massima sottigliezza o magari dell'estrema "scheletrizzazione" rappresentano una complicazione. Complicazione che a molti di loro non interessa.
Probabilmente sarebbero capaci di farli, ma senza poter dare sfogo alle loro capacità.
Costruire movimenti più grandi, spessi e robusti offre dei vantaggi.

Si sono giustamente creati una nicchia di mercato che le grandi case hanno lasciato scoperta.

Sono filosofie, visioni diverse dell'orologeria.

Non c'è bisogno di scaldarsi ;)
Siamo qui per discutere, la passione è anche questo....
« Ultima modifica: Novembre 17, 2017, 07:21:22 am da S.M. »
Ciò che non si muove non si usura.......Quello che non c'è non si rompe.

Re:Passione da coltivare: chez Voutilainen
« Risposta #302 il: Novembre 17, 2017, 10:01:09 am »
Caro Stefano, partiamo dal dire che non credo qui si sia scaldato nessuno, personalmente amo discutere di orologeria ma riscaldarmi per questa.... spero non accada mai, nel momento che ciò accadrà, temo i problemi non saranno gli orologi.

Le tue deduzioni riguardo gli spessori necessari per le decorazioni li trovo logici, cosi come quello di considerare la cassa dell'orologio elemento importante di una creazione e non semplice contenitore di un movimento meccanico.
Ed è chiaro che una cassa che ha un corpo, una dimensione, e delle forme più accentuate, possono esser più stimolanti per il creatore e il possessore dell'orologio.
Io oggi indosso l'extra plate di Roth, orologio magnifico al polso, ancor più confortevole se vogliamo rispetto alla classica cassa Roth di spessore 11mm circa, se non fosse però che a me indossare e osservare quel lingottino più voluminoso, piace. Così come mi ha fatto impazzire indossare la cassa Voutilainen, Journe, ecc... più di quando ho indossato i vari Historque di VC, extra thin di Piaget ecc...
Non è possibile che tutto ciò piaccia anche ai  vari watchmakers?? perchè arrivare a dire che per loro sarebbe una ricerca ardua o troppo lunga e dispendiosa quando, mi sembra che loro, a differenza delle ricche Maisons, sono ancora gli unici che impegnano tanto lavoro, ricerca e soldi sulla ricerca e complicazioni assai più impegnative.

Errol

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Re:Passione da coltivare: chez Voutilainen
« Risposta #303 il: Novembre 17, 2017, 10:07:39 am »
Caro Stefano, partiamo dal dire che non credo qui si sia scaldato nessuno, personalmente amo discutere di orologeria ma riscaldarmi per questa.... spero non accada mai, nel momento che ciò accadrà, temo i problemi non saranno gli orologi.

Le tue deduzioni riguardo gli spessori necessari per le decorazioni li trovo logici, cosi come quello di considerare la cassa dell'orologio elemento importante di una creazione e non semplice contenitore di un movimento meccanico.
Ed è chiaro che una cassa che ha un corpo, una dimensione, e delle forme più accentuate, possono esser più stimolanti per il creatore e il possessore dell'orologio.
Io oggi indosso l'extra plate di Roth, orologio magnifico al polso, ancor più confortevole se vogliamo rispetto alla classica cassa Roth di spessore 11mm circa, se non fosse però che a me indossare e osservare quel lingottino più voluminoso, piace. Così come mi ha fatto impazzire indossare la cassa Voutilainen, Journe, ecc... più di quando ho indossato i vari Historque di VC, extra thin di Piaget ecc...
Non è possibile che tutto ciò piaccia anche ai  vari watchmakers?? perchè arrivare a dire che per loro sarebbe una ricerca ardua o troppo lunga e dispendiosa quando, mi sembra che loro, a differenza delle ricche Maisons, sono ancora gli unici che impegnano tanto lavoro, ricerca e soldi sulla ricerca e complicazioni assai più impegnative.

io sono rozzo ed ignorante, e pertanto, per me, peso e volume equivalgono a qualità quindi faccio poco testo.

dico solo che chi realizza qui capolavori non avrebbe alcuna difficoltà a farli anche sottili, solo mi chiedo: a che scopo?
a parte quattro nostalgici nessuno li vuole più, oggi l'orologio si deve vedere, deve dare il piacere di essere indossato ... e come puoi provare questo piacere se nemmeno ti accorgi di averlo al polso?

io sono abbastanza onnivoro, mi piacciono praticamente tutti gli orologi, ma la sensazione di sostanza è una caratteristica che mi gratifica molto.

        

S.M.

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Re:Passione da coltivare: chez Voutilainen
« Risposta #304 il: Novembre 17, 2017, 10:40:47 am »
Sono belli e desiderabili, gli uni come gli altri.
Senza scomodare i grandi nomi indipendenti, come non volere un Lange (che sottili non sono)?
Allo stesso modo come non aspirare ad un JLC turbo-ripetizione ultrapiatto?
Od anche un semplice ultrapiatto che sparisce al polso?

Io sono "trasversale", ammiro sia i calibri robusti con soluzioni ardite e rifiniti ai massimi livelli, che gli ultrapiatti al limite del fisicamente possibile.
Non mi piacciono gli scheletrati, ma è un mio gusto. Ne riconosco l'assoluto pregio e la difficoltà realizzativa.

Bisogna rilevare che attualmente nessun indipendente, mi pare, abbia intrapreso la sfida dell'ultrapiatto. Ne per movimenti solo-tempo, ne per complicati.
La giustificazione l'ha data Voutilanen e mi pare sensata, ma è un punto di vista.
La ricerca dell'ultrasottile da sempre è una sfida dell'orologeria al pari di altre. Non è obbligatorio raccoglierla.

« Ultima modifica: Novembre 17, 2017, 10:42:47 am da S.M. »
Ciò che non si muove non si usura.......Quello che non c'è non si rompe.

Istaro

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Re:Passione da coltivare: chez Voutilainen
« Risposta #305 il: Novembre 17, 2017, 15:02:34 pm »
Scusate, ma siamo partiti per la tangente…

Non stavamo parlando di “scheletrati” o “ultrapiatti” (orologi spessi meno di 6 mm…): non buttiamo sempre tutto in vacca…

Inizialmente, avevo accennato il mio rammarico per il fatto che, introducendo nuove complicazioni, Voutilainen voglia aumentare uno spessore che per alcuni suoi orologi è già elevato (al di là del mi piace/non mi piace): 11 mm per un solo tempo sono – in chiave tecnica  - un’enormità! Cinque mm in più di un ultrapiatto, ma anche due/tre in più di comuni e robustissimi “trattori” (come amava dire un vecchio forumista  ;D).

Al giorno d’oggi “piace grande e grosso”, perché “si vede meglio”?  :P

Concordo sul fatto che la maggior parte dei potenziali acquirenti di questi orologi di fascia extra-lusso questa filosofia.

Io la contesto vivamente. Sul piano estetico: l’eleganza e la vestibilità di un orologio di dimensioni contenute (sia pure rapportate al tipo di movimento: è ovvio che per un crono rattrapante non mmi aspetto di restare sotto i 10 mm) sono ineguagliabili. E sul piano tecnico: il pregio e la difficoltà di realizzazione di movimenti più sottili penso trovino concordi anche quanti non lo considerano un fattore determinante.

Ma non era questo. l’oggetto della diatriba.

Il dissenso è nato quando Claudio ha fornito come spiegazione quanto riferito da Voutilainen stesso, cioè che questi spessori elevati (ripeto: non parliamo della rinuncia a cimentarsi negli ultrapiatti!) sono voluti per questioni di... robustezza.

Qui ho osservato – e ribadisco – che si tratta di una “calla” (a Roma “darla calla”  significa darla “calda”, cioè fornire come spiegazione una bugia rassicurante).  ;)

Ho postato poco tempo fa le immagini del nuovo Blancpain Bathyscaphe: misura 38x10,77 mm ed è impermeabile fino a 30 bar!!! Hai voglia a resistenza...  ;)

Se restiamo quindi ai dati di fatto, e non alle opinioni estetiche:

1) gli spessori utilizzati da alcuni indipendenti non sono necessari a garantire alcuna "robustezza" (per di più in orologi che costano quanto un miniappartamento e che il proprietario maneggia con ogni cura per paura che si graffino, altro che sollecitazione delle parti interne).

2) l’elaborazione di calibri relativamente sottili (senza arrivare agli ultrapiatti) richiede grande impegno e investimenti anche per orologiai di genio, che però non hanno alle spalle una struttura in grado di mobilitare le risorse necessarie.

Come li mettiamo insieme questi dati di fatto?

Io mi limito a unirli con quello che avete osservato anche voi, cioè che la richiesta di mercato non è sensibile alla questione degli spessori contenuti.

Per cui il bravo orologiaio-imprenditore sceglie di impegnare le sue risorse non illimitate per curare quegli aspetti – complicazioni ardite, originalità delle soluzioni, decorazioni raffinatissime – che il mercato apprezza di più.

Non c’è in questa analisi nessuna svalutazione delle capacità di questi grandi artigiani.

Il loro lavoro resta straordinario.  :)

Anche se… le grosse dimensioni a questo lavoro tolgono qualcosa: sia esteticamente (per me) sia tecnicamente (e questo resta un dato oggettivo, nessuno si stracci le vesti).
"Non esistono venti favorevoli per il marinaio che non sa dove andare" (Seneca)

Re:Passione da coltivare: chez Voutilainen
« Risposta #306 il: Novembre 17, 2017, 15:15:50 pm »
L'enormità:



...AVERCENE!!  ;D



« Ultima modifica: Novembre 17, 2017, 15:19:50 pm da claudio969 »

Istaro

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Re:Passione da coltivare: chez Voutilainen
« Risposta #307 il: Novembre 17, 2017, 17:03:38 pm »
L'enormità:
(...)

Di diametro no.

Di spessore sì, in relazione alla tipologia di movimento.

Poi l'effetto estetico complessivo non è sgradevole, perché siamo comunque nel range  dei complicati.
(Tremo però al pensiero di quanto voglia ulteriormente maggiorare lo spessore passando a complicazioni più impegnative...  :-\).

Ad ogni modo, il maestro sarebbe senz'altro capace di far meglio, se esistessero le condizioni (richiesta, struttura produttiva, ecc.) che gli consentono di farlo.
O se gli venisse in ogni caso il desiderio di porsi anche questo traguardo...
"Non esistono venti favorevoli per il marinaio che non sa dove andare" (Seneca)

S.M.

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Re:Passione da coltivare: chez Voutilainen
« Risposta #308 il: Novembre 17, 2017, 17:11:05 pm »
L'enormità:



...AVERCENE!!  ;D




Beh... se fossero stati 2mm più sottili non è che ciò avrebbe tolto nulla. Semmai avrebbe aggiunto ancora più eleganza.
 :)
Ciò che non si muove non si usura.......Quello che non c'è non si rompe.

Bonimba

Re:Passione da coltivare: chez Voutilainen
« Risposta #309 il: Novembre 17, 2017, 17:20:43 pm »
Beh... se fossero stati 2mm più sottili non è che ciò avrebbe tolto nulla. Semmai avrebbe aggiunto ancora più eleganza.
 :)
Ma anche tre.
 :)

Re:Passione da coltivare: chez Voutilainen
« Risposta #310 il: Novembre 17, 2017, 18:37:48 pm »
Pensate che per me quella cassa è  magnifica così, non vorrei avesse  un solo mm in meno  ;D

fansie

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Re:Passione da coltivare: chez Voutilainen
« Risposta #311 il: Novembre 17, 2017, 19:03:32 pm »
A mio avviso una cosa è l'ultrapiatto, nato per essere discreto ed elegantissimo e si deve intravedere.
Altra cosa sono queste opere, nate per essere viste e viste bene. Ricche di dettagli da essere ammirati.
Fare una via di mezzo, ne carne ne pesce, non serviva a niente.
Il Daniels dalla foto sembra quello col diametro piú piccolo (o ha il polso più grande il signore della foto), è davvero stupendo.
Federico

Bertroo

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Re:Passione da coltivare: chez Voutilainen
« Risposta #312 il: Novembre 17, 2017, 19:25:21 pm »
Si ma lo spessore non toglie nulla alla possibilità di godere delle rifiniture.
Sul diametro sono d’accordo, ma sullo spessore no.
Comunque non è che stiamo parlando di tombini. E comunque non sono orologi formali, eleganti si ma portabilissimi tutti i giorni.

fansie

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Re:Passione da coltivare: chez Voutilainen
« Risposta #313 il: Novembre 17, 2017, 19:34:29 pm »
Un po' sí, col diametro maggiore rispetto all'ultrapiatto o comunque all'orologio molto molto piatto, si puó "giocare"di più col disegno della cassa. Daniels ad esempio ha voluto fare uno scalino. I Breguet invece hanno l'esterno della cassa a righette spesso.
Si puó osare di piú con le anse: le anse di un Voutilainen o di uno Jurgensen o quelle particolari di un De Bethune in un ultrapiatto non si possono fare.
... magari è per questo.. ::)
Federico

Re:Passione da coltivare: chez Voutilainen
« Risposta #314 il: Novembre 17, 2017, 20:08:48 pm »
39x11mm per Voutilainen e 40x12 per Daniels e Smith