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Il valore degli orologi

ciaca

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Re:Il valore degli orologi
« Risposta #45 il: Maggio 05, 2017, 00:08:55 am »
Tutti gli orologi con un mercato, ossia con buona domanda ai 4 angoli del globo, hanno visto il loro prezzo in euro modificarsi inn funzione della svalutazione dell'euro, al pari di come è successo ai prezzi di listino.

Facile verificarlo con tutti gli orologi con una commerciabilitá da sufficiente a ottima. Ed è un fatto fisiologico, per compensare la svalutazione di una moneta rispetto alle altre, solo se l'oggetto ha mercato anche là dove vengono adottate le altre monete.

Gli orologi che non hanno questo mercato non hanno potuto correggere i loro prezzi in euro: non si vendevano giá a xmila euro, chi li comprerebbe ad x+20% mila euro?! Saranno piú convenienti per i mercati esteri, ma non essendoci domanda sufficiente questa convenienza non si traduce in maggiori scambi, i prezzi rimangono quindi fermi e ciò equivale ad una svalutazione nella misura in cui vengono pagati una cifra che oggi vale il 20/30% meno della stessa cifra ieri.

Il valore del denaro nel tempo non è funzione della sola inflazione ma anche e soprattutto della svalutazione monetaria.

È a seguito della svalutazione monetaria della lira dei primi anni 90 che chi ha comprato certi orologi in lire in quel periodo ha preso due batoste: la prima a seguito dell'uscita della lira dallo SME a cui corrisposero aumenti di listino enormi, un royal oak perpetuo pass da 30 a 47 milioni di lire in appena 3 anni, la seconda a seguito della svalutazione della lira nel cambio con l'euro per effetto dell'inflazione nei prezzi in euro praticamente raddoppiati rispetto a quelli in lire). Un orologio pagato 10 milioni di lire oggi avrebbe un valore monetario di circa 5 mila euro, dovrebbe avere un valore reale di circa 15mila euro e spesso ha un valore commerciale che a mala pena copre la mera conversione lire/euro con una svalutazione nominale bassa e una reale (che non è effetto della sola inflazione) molto più elevata.

L'unico fatto che potrebbe invertire la tendenza ribassista di certi orologi sarebbe una drastica svolta, direi epocale, nelle mode e nei gusti del tempo e tali da poter riportare all'attualità, e quindi al centro dell'interesse, stili che oggi appaiono desueti. Come è successo agli orologi anni 70 negli ultimi anni.

Non dico impossibile, ma oggi assai improbabile. Se mai accadrà ci vorranno comunque molti anni prima che le mode rinnovate trasferiscano i loro effetti sul mercato dell'usato, per allora già vintage.
Dando per scontata una sopravvivenza di interesse per tutto il circo che a giudicare dall'attitudine delle nuove generazioni a me sembra un altro azzardo.
Noi comunque non ci saremo, inutile preoccuparsene :)
« Ultima modifica: Maggio 05, 2017, 00:28:05 am da ciaca »
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

Istaro

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Re:Il valore degli orologi
« Risposta #46 il: Maggio 05, 2017, 00:18:04 am »
Personalmente presto attenzione alla rivendibilità di un orologio perchè buona parte dei miei risparmi è immobilizzata in questa passione.
Cerco, come si fa per gli investimenti, di diversivicare, circa la metà del valore è in Rolex (acciaio sportivi), l'altra metà in oggetti meno facilmente monetizzabili all'occorrenza, ma comunque, facendo il possibile per non doverci rimettere troppo in caso di vendita.
Tale modalità di gestione della mia passione mi consente di andare oltre le mie "teoriche" possibilità economiche senza mettere a repentaglio il mio tenore di vita familiare, attuale e futuro.
Sono sempre in perdita secca ma appunto le perdite annuali le considero "il costo" della mia passione, conti alla mano, qualche punto percentuale rispetto al "capitale" investito.

Permettimi di osservare che stai prendendo un grosso abbaglio.

Innanzitutto, se gran parte dei tuoi risparmi è immobilizzata in questa passione, non  stai diversificando.

La diversificazione "vera" è tra strumenti finanziari diversi (azionario, obbligazionario, fondi, liquidità, immobili, preziosi, arte...), tra emittenti/intermediari diversi, tra mercati diversi (per geografia e per tipologia), tra valute diverse, tra orizzonti temporali diversi.

Diversificare solo tra referenze di orologi è una diversificazione insignificante.
E' come diversificare tra titoli azionari diversi (ma stai investendo sempre nello stesso mercato azionario!).
O come diversificare tra materie prime diverse (ma stai investendo sempre solo nel mercato delle materie prime!).

Tu calcoli solo il rendimento, e consideri l'assenza di rendimento, o addirittura la "perdita secca", come il prezzo della passione.
Dai però per scontato il mantenimento del valore del capitale. E fai male.

La tua, infatti, è un'immobilizzazione ad alto rischio.
Rischio intrinseco agli oggetti (guasti, smarrimenti, furti).
Rischio intrinseco al mercato, che è altamente volatile.
Guardare agli investimenti con lo "specchietto retrovisore" ("Negli ultimi anni c'è stata una crescita costante di alcune referenze") è altamente ingannevole, come ricorda a chiare lettere il prospetto informativo di qualsiasi strumento finanziario.

Un calo del mercato è inevitabile (domani? Fra cinque anni?), perché la crescita attuale, come tutte le crescite speculative (non legate ad un incremento di produttività), si sta fondando sull'allargamento della platea degli investitori, che non può essere indefinita.

Quando si inverte il trend di crescita (per esaurimento naturale; per eventi esterni - vedi provvedimenti del Governo cinese -, tanto più influenti in mercati fortemente caratterizzati; per azioni speculative interne, vedi la possibilità che i "manovratori" legati alle case d'asta decidano di dirottare la speculazione su referenze nuove, ritenendo quelle che vanno adesso per la maggiore sin troppo "mature"), il calo non è mai graduale.
Se nel "parco buoi" subentra l'onda di panico, il calo può essere repentino. E probabilmente il singolo investitore non ha la prontezza di vendere (per minimizzare la perdita), ma è indotto a tenere, pensando (o augurandosi) che si tratti di un calo momentaneo.

Il capitale - e il tenore di vita della famiglia - può essere seriamente intaccato.
"Non esistono venti favorevoli per il marinaio che non sa dove andare" (Seneca)

Istaro

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Re:Il valore degli orologi
« Risposta #47 il: Maggio 05, 2017, 00:21:54 am »
È a seguito della svalutazione monetaria della lira dei primi anni 90 che chi ha comprato certi orologi in lire in quel periodo ha preso due batoste: la prima a seguito dell'uscita della lira dallo SME a cui corrisposero aumenti di listino enormi, la seconda a seguito della svalutazione della lira nel cambio con l'euro per effetto dell'inflazione nei prezzi in euro praticamente raddoppiati rispetto a quelli in lire).

La svalutazione della valuta monetaria può incidere sull'inflazione, essenzialmente a causa dell'aumento del costo delle importazioni di prodotti denominati con valuta apprezzata.

Ma sulla variazione del potere d'acquisto (o del valore di un bene) incide solo l'inflazione, che incorpora già gli effetti delle fluttuazioni del cambio.
I due effetti non  si sommano.
"Non esistono venti favorevoli per il marinaio che non sa dove andare" (Seneca)

ciaca

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Re:Il valore degli orologi
« Risposta #48 il: Maggio 05, 2017, 00:33:44 am »
Sbagliato. E facilmente dimostrabile.
Prendi il prezzo di un daytona, di un jubilee o di un Royal Oak perpetuo in lire nei primi anni 90.
Rispettivamente 4milioni, 13milioni e 30 milioni. Convertiti in euro 2k, 7,5k e 15k.
Prendi i numeri indice ISTAT per le rivalutazioni monetarie e vedi quanto fanno oggi. Poi confronta il risultato con gli attuali listini (11,5k, 23k e 60k).
Quando hai fatto avrai la prova.
L'inflazione è una misura media, convenzionale, tutt'altro che esaustiva per descrivere la variazione del valore del capitale nel tempo tanto che in tutte le operazioni di matematica finanziaria (attualizzazione di poste future o capitalizzazione di poste attuali) NON si usa il tasso di inflazione come tasso di attualizzazione ma un saggio che va calcolato in vari modi.
Uno dei modi può essere il rendimento medio del capitale in investimenti dello stesso tipo, nel nostro caso un saggio realistico potrebbe essere appunto il tasso di crescita media dei listini di orologi equivalenti, che è facile dimostrare essere molto superiore al semplice tasso di inflazione. :)

L'inflazione è un parametro che tiene conto delle svalutazioni monetarie solo indirettamente perché le dinamiche dei prezzi sul mercato interno sono influenzate solo in parte dall'andamento dei cambi.
Tanto che in Italia quando la lira svalutava del 20% e usciva dallo SME l'inflazione era sotto al 5%.
« Ultima modifica: Maggio 05, 2017, 00:41:46 am da ciaca »
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fansie

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Re:Il valore degli orologi
« Risposta #49 il: Maggio 05, 2017, 09:11:42 am »
Dico pure la mia. Il guadagno nell'investimento in orologi è per il 90% casualitá. Azzeccare il modello tra milioni che tra 15/20/30 anni sará richiesto è solo fortuna. Entrano in gioco troppi fattori non valutabili: le mode (linea, colore, dimensione, materiale, tipo di carica), il marketing (case d'asta che vogliono guadagnare su un modello piuttosto che su un altro, sponsorizzazioni a tappeto, marchette pagate a attori o calciatori per indossare un modello o per metterlo in un film), le operazioni societarie (una azienda puó essere acquisita da un gruppo e collocata al mercato di una fascia piú bassa oppure al contrario, puó essere valorizzata con beneficio dei pezzi nel vintage), la manipolazione dei media (qualcuno per stroncare un competitor, puó aver interesse a far uscire uno scandalo mediatico su un materiale o sulla tecnica di produzione utilizzato da una maison - vedi scandalo Volkswagen).
Di sicuro chi compra Patek o Rolex, nel breve periodo potrá fare calcoli di probabile guadagno. Ma nel lungo periodo è un terno al lotto. Ad esempio, perchè nel 2040 dovrei desiderare un Submariner o un Gmt del 2017? Un orologio molto diffuso e visto l'utilizzo che ne viene fatto, di cui ce ne saranno tantissimi esemplari in buone condizioni, sul mercato dell'usato tra alcuni anni.
Conviene comprare ció che piace, poi se si azzecca un acquisto che si rivaluta, meglio! Questo il mio modesto parere. Fede
Federico

e.m.

Re:Il valore degli orologi
« Risposta #50 il: Maggio 05, 2017, 10:38:11 am »
Assolutamente condivisibile.
Anche perché se bisogna fare dodicimila calcoli previsionali la passione si trasforma in lavoro.
Io che sto arrivando alla fine del ciclo lavorativo non vedo l'ora di andarmene in pensione e godermi una buona vecchiaia dedicando ai miei orologi più tempo di quanto possa rivolgergliene ora.
Infischiandomene di rivalutazioni,svalutazioni e cavolate d'Egitto.
Mi sono fatto costruire una bara che contempla uno spazio per i miei segnatempo... :D

ciaca

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Re:Il valore degli orologi
« Risposta #51 il: Maggio 05, 2017, 12:13:51 pm »
Su queste premesse siamo credo tutti d'accordo, quello su cui invece non siamo d'accordo è il fatto che si possa comprare senza occhi di riguardo al portafogli.

Si può fare, ogni tanto, capita.
Ma se si compra tanto prima o poi il portafogli bisogna anche guardarlo, sia quando si cerca di scegliere tra le cose che piacciono quelle che sembrano garantire una maggiore sicurezza nella possibilità di rivenderle e pure con valori tali da non avere rimessa ma anzi rivalutazione, sia quando si scelgono quelle molto svalutate e che nonostante tutto si cerca di pagare sempre meno per cercare di limitare al massimo il danno da successiva invendibilitá o ulteriore svalutazione.

Neanche io so cosa piacerà nel 2040, né mi pongo il problema. Ma quello che credo di avere capito dopo 30 anni che bazzico attorno agli orologio è che se devo pormi il problema di rivendere un orologio da qui a dieci anni non devo porlo né per un Rolex né per un Patek, perché si vendono in un amen, ma per quasi tutto il resto.

Siccome io bara non me ne sono fatto costruire, e vorrei evitare di portarmici dentro gli orologi, il problema inizio a pomelo e quando compro un nuovo orologio ogni tanto inizio a pensarci :D
« Ultima modifica: Maggio 05, 2017, 12:18:29 pm da ciaca »
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S.M.

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Re:Il valore degli orologi
« Risposta #52 il: Maggio 05, 2017, 12:27:11 pm »
Assolutamente condivisibile.
Anche perché se bisogna fare dodicimila calcoli previsionali la passione si trasforma in lavoro.
Io che sto arrivando alla fine del ciclo lavorativo non vedo l'ora di andarmene in pensione e godermi una buona vecchiaia dedicando ai miei orologi più tempo di quanto possa rivolgergliene ora.
Infischiandomene di rivalutazioni,svalutazioni e cavolate d'Egitto.
Mi sono fatto costruire una bara che contempla uno spazio per i miei segnatempo... :D
:o :D
Ciò che non si muove non si usura.......Quello che non c'è non si rompe.

e.m.

Re:Il valore degli orologi
« Risposta #53 il: Maggio 05, 2017, 13:09:12 pm »
Posso dire di aver comprato solo orologi che mi interessavano (tranne qualche Rolex servito come merce di scambio),orologi perlopiù strani ed assolutamente non commerciali e poco commerciabili.
Eppure,nel centinaio di permute che ho fatto,solo in due occasioni non sono riuscito a ricevere dai pezzi che davo indietro quanto avessi pagato o più di quello che mi erano costati.Con un Voyager acc-oro ho perso 200 euro e con un Seamaster 300 qualcosina in più.
Il fatto che riuscissi a fare permute vantaggiose ha notevolmente abbassato il costo totale,per fortuna.Costo che rimane comunque di una certa importanza,visto il numero dei pezzi in gioco.
Mettiamo che domani per una qualsiasi ragione volessi eliminarli tutti,come potrei salvarmi dal disastro economico?Pezzi poco commerciali,marche e modelli sconosciuti ai più.
Primo,non ho in collezione pezzi stupidi,cioè insignificanti.possono piacere o meno ma ognuno di essi ha un suo perché.
Secondo,molti sono orologi abbastanza rari o decisamente rari.
Fatte queste premesse e' possibile che alienando il tutto io venga a perdere sul 90% di essi,sul 5% vada in pari,sul restante 5% avrei una plusvalenza tale da compensare ampiamente le perdite.
Dovessi anche perdere sul totale qualche migliaio di euro sarei comunque felice ed ampiamente ricompensato dal piacere che in tanti anni i miei orologi hanno saputo regalarmi.

ciaca

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Re:Il valore degli orologi
« Risposta #54 il: Maggio 05, 2017, 13:24:38 pm »
Perfetto, deve quindi esserci quel 5% che con la sua rivalutazione compensi in parte a valori tollerabili il costo del piacere di possedere altre cose.
Per te può essere il 5% perché sei più fortunato (od oculato), per altri saranno il 10%, o il 25%, o il 50%.
Ma che accanto alle pietanza più sofisticate ci voglia anche il pane e salame onde evitare che le sole pietanze sofisticate non facciano acidità, mi pare un fatto condiviso :)
E siamo di nuovo al punto di partenza: si cerca di pesare gli acquisti con un occhio al piacere ed un occhio al portafogli in modo tale da non trasformare un piacere in un dolore di pancia. E questo non è un fatto da biasimare ma solo un atto di buonsenso e oculatezza, ciascuno compatibilmente con le proprie risorse e predisposizioni, a meno di non essere Bill Gates o l'emiro del Qatar :D

A riprova anche del fatto che i matrimoni finché morte non ci separi con gli orologi, specie quando sono tanti, non sono affatto scontati per molti di essi nemmeno nel più consapevole degli appassionati, i cambi e le permute li fanno tutti, e quindi certe rappresentazioni didascaliche lette fin qui per quanto piú o meno affascinanti restano solo letteratura romanzata :)
« Ultima modifica: Maggio 05, 2017, 13:34:39 pm da ciaca »
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Re:Il valore degli orologi
« Risposta #55 il: Maggio 05, 2017, 13:45:48 pm »
Vedi Ermanno, potrai avere pezzi significanti , di gran pregio storico e meccanico, benedetti dal pontefice , ma se non sono commerciali li venderai con maggior difficoltà rispetto ad uno stupido Submariner o ad un insulso Nautilus.
Per tutto esiste un mercato , anche le viti hanno il loro valore ! Basta avere la consapevolezza che il mondo reale fatto da commercianti non coincide con il mondo che uno vorrebbe ! La realtà è una , ciò che vorremmo è un altro discorso.
Uno poi deve acquistare ciò che vuole e ciò che gli piace , ciò che può e ciò che gli interessa.

Istaro

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Re:Il valore degli orologi
« Risposta #56 il: Maggio 05, 2017, 14:14:33 pm »
Su queste premesse siamo credo tutti d'accordo, quello su cui invece non siamo d'accordo è il fatto che si possa comprare senza occhi di riguardo al portafogli.

Io penso che siamo d’accordo anche su questo.

Quello che ci divide, forse, è in che modo  bisogna guardare al portafogli.

Bisogna guardare solo  a ciò che “tiene il valore” (eufemismo per dire che si rivaluta  ;))?
E quindi rinunciare ad altri orologi che possono conoscere svalutazione maggiore (ma non drammatica, se acquistati – appunto – con oculatezza)?

Se il concetto fosse questo – non so se c’è qualcuno che qui lo pensa davvero - io non sarei d’accordo.
Perché la considero una castrazione eccessiva della passione (non si può restringere la scelta, tra decine di migliaia di referenze, a tre o quattro).
E perché considero anche pericolosi e fuorvianti i calcoli sulla “rivalutazione” futura (quella passata è una sirena ingannevole).
"Non esistono venti favorevoli per il marinaio che non sa dove andare" (Seneca)

Bertroo

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Re:Il valore degli orologi
« Risposta #57 il: Maggio 05, 2017, 14:24:40 pm »
Però c'è una cosa che non capisco.
Intanto a monte, nel senso che se posso comprare una vettura da 30-40-50-60k vuol dire che la posso prendere no? Bene. E non penso al momento in cui la dovrò cambiare (perché per forza di cose la dovrò cambiare) perché ovviamente se spendo oggi certe cifre è perché so che fanno parte delle mie possibilità anche future. A meno che uno non sta nell'incerto, ma a quel punto manco le mutande in più uno comprerebbe.
Quindi se spendo X euro per un orologio, magari già di secondo polso come dicono i bravi, perché dovrei stare a pensare al valore futuro qualora dovessi/volessi cambiarlo se questo rientra in quel budget che mi posso permettere?
Perché se è una passione devo pensare a comprare intendendo al futuro? Se posso prendo, perché se già penso a quanto varrebbe nel caso in cui lo volessi far via significa che a monte non posso prendere quel determinato orologio.
Almeno io la vedo così.
Per questo dico che è un discorso che non capisco.

Re:Il valore degli orologi
« Risposta #58 il: Maggio 05, 2017, 15:57:40 pm »
Su queste premesse siamo credo tutti d'accordo, quello su cui invece non siamo d'accordo è il fatto che si possa comprare senza occhi di riguardo al portafogli.

Io penso che siamo d’accordo anche su questo.

Quello che ci divide, forse, è in che modo  bisogna guardare al portafogli.

Bisogna guardare solo  a ciò che “tiene il valore” (eufemismo per dire che si rivaluta  ;))?
E quindi rinunciare ad altri orologi che possono conoscere svalutazione maggiore (ma non drammatica, se acquistati – appunto – con oculatezza)?

Se il concetto fosse questo – non so se c’è qualcuno che qui lo pensa davvero - io non sarei d’accordo.
Perché la considero una castrazione eccessiva della passione (non si può restringere la scelta, tra decine di migliaia di referenze, a tre o quattro).
E perché considero anche pericolosi e fuorvianti i calcoli sulla “rivalutazione” futura (quella passata è una sirena ingannevole).

Sono d'accordo

Bertroo

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Re:Il valore degli orologi
« Risposta #59 il: Maggio 05, 2017, 16:03:07 pm »
Se la passione è passione non ha bisogno di questi ragionamenti.
Sia che fosse passione per Rolex, PP, Journe o KV, a prescindere.