Orologico Forum 3.0

Il silicio in orologeria: a che punto siamo?

S.M.

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Re:Il silicio in orologeria: a che punto siamo?
« Risposta #30 il: Novembre 05, 2017, 16:03:38 pm »
In realtà Rolex già utilizza la spirale in silicio nel nuovo calibro 2236 nelle versioni di alta gamma orologi da donna. La spirale ha il nome di "Syloxi" ed è gi in produzione da un po'.


 ;D
Però mi sembra che il montaggio di tale spirale sia limitato a solo ad orologi da donna.

Infatti ho ho scritto che è solo per il calibro 2236 (per il momento..), che è da donna.

Citazione
Come mai per gli orologi più tecnici, quelli con i quali Rolex si è costruita la fama che ha, ha lasciato la Parachrom?

Nessuno ha detto che Parachrom è stata abbandonata..

 ;D
Il mio dubbio nella affidabilità (leggi resistenza ad urti e vibrazioni) del silicio infatti nasce proprio da questo fatto.

Perchè non utilizzare la spirale in silicio per la produzione più famosa se davvero è superiore alla Parachrom.
E' strano offrire questa miglioria solo negli orologi da donna. Mi fa pensare che stiano testando sul campo qualcosa di cui non sono convinti.

Ma forse è solo questione di tempo ed i miei dubbi svaniranno quando soppianterà la spirale blu.
Ciò che non si muove non si usura.......Quello che non c'è non si rompe.

cicci

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Re:Il silicio in orologeria: a che punto siamo?
« Risposta #31 il: Novembre 05, 2017, 16:29:16 pm »
...
...
...

Perchè non utilizzare la spirale in silicio per la produzione più famosa se davvero è superiore alla Parachrom.
E' strano offrire questa miglioria solo negli orologi da donna. Mi fa pensare che stiano testando sul campo qualcosa di cui non sono convinti.

Ma forse è solo questione di tempo ed i miei dubbi svaniranno quando soppianterà la spirale blu.

Aziende del profilo come Rolex non mettono sul mercato progetti del quale non sono convinti. La tua è solo una tua personalissima opinione..

 ;D
La felicità è avere la propria passione per lavoro.  (Alain Silberstein)



Bertroo

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Re:Il silicio in orologeria: a che punto siamo?
« Risposta #32 il: Novembre 05, 2017, 16:58:13 pm »
Ne sono convinto anche io.
Non hanno bisogno di sperimentare. Del perché della scelta non so, ma alla fase sperimentale non credo proprio.
E se aziende come Rolex lo utilizzano sul mercato allora un motivo ci sarà e forse a breve lo vedremo su più larga scala.

Re:Il silicio in orologeria: a che punto siamo?
« Risposta #33 il: Novembre 05, 2017, 17:52:25 pm »
Si parla solo di spirale però attenzione. Ho specificato che la modifica più semplice e più proficua per sfruttare subito alcuni vantaggi del silicio è proprio quello di sostituire la spirale, lo fanno in tanti oramai, da Omega(lo fa da anni) a marchi meno blasonati con posizioni di mercato non da lusso. Quello che sta facendo Zenith è tutt’altra cosa.
Non c'è nulla di nobile nell'essere superiore a qualcun'altro.
La vera nobiltà è essere superiore a chi eravamo ieri.
-Samuel Johnson-

S.M.

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Re:Il silicio in orologeria: a che punto siamo?
« Risposta #34 il: Novembre 05, 2017, 18:34:48 pm »
Zenith sfrutta le caratteristiche del silicio per costruire un sistema di scappamento che sostituirà (forse) l'ancora Svizzera.
Un passo molto avanti rispetto la "semplice" modifica di Omega con il Coaxial.
« Ultima modifica: Novembre 05, 2017, 18:37:42 pm da S.M. »
Ciò che non si muove non si usura.......Quello che non c'è non si rompe.

Lego

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Re:Il silicio in orologeria: a che punto siamo?
« Risposta #35 il: Novembre 05, 2017, 21:08:28 pm »
...credo che oltre a Omega, le aziende che lo utilizzano maggiormente sono Breguet e tra gli indipendenti (numeri molto bassi) De Bethune

Anche Laurent Ferrier.

Re:Il silicio in orologeria: a che punto siamo?
« Risposta #36 il: Novembre 06, 2017, 22:03:56 pm »
....vero! dimenticavo, grazie Vittorio

Re:Il silicio in orologeria: a che punto siamo?
« Risposta #37 il: Novembre 09, 2017, 18:49:23 pm »
Può darsi che non ci sia tecnologia abbastanza svizzera per produrlo visto che probabilmente il silicio da solo non basta ...
I numeri (che non conosco) poi potrebbero limitare la produzione (un modello di molla non andrà bene su tutti i meccanismi). Il riuso di vecchie tecnlogie provenienti dal mondo dell'elettronica richiede l'uso di un silicio adatto a quel mondo, che magari nell'orologeria non è utile. Silicio è una parola molto generica. Processi più rudimentali ancora potrebbero risultare in componenti non competitivi coi metalli. Processi adatti e materiali dedicati avrebbero costi non giustificabili al cliente. Un meccanismo fatto di parti metalliche e silicio avrebbe comunque i negativi e la manutenzione del metallo vanificando alcuni vantaggi. E col silicio produci elementi piani a queste macro dimensioni.
Intendo dire che se vuoi gettare il cuore oltre l'ostacolo ed abbracciare una nuova tecnologia può essere che farlo a metà non sia conveniente nel mix globale che ti porta alla produzione: qualche vantaggio, qualche svantaggio, difficoltà di comunicare al cliente, necessità di manutenzione che comunque resta. Una media del pollo che non fa muovere chi è abituato a vendere tecnologia del 18esimo secolo in un mercato che negli ultimi anni presenta parecchie ombre e poche luci in termini di profittabilità e visione sul futuro.
Domandalo ad Alice quando è alta 3 metri

persson

Re:Il silicio in orologeria: a che punto siamo?
« Risposta #38 il: Giugno 20, 2020, 23:27:35 pm »
discussione molto interessante, comunque, vedendo che si é arrenata poco dopo il suo inizio ed ormai sono quasi tre anni, immagino che grandi novitá in tal senso non ci siano.
comunque al di la dei vari ragionamenti, volendo tirare le somme penso si possa dire che di certo dei vantaggi ci sono ma c'é anche qualcosa che non torna, Patek, Rolex e Swatch Group insieme al CSEM hanno fondato una jonit venture (non sono ne gli ultimi arrivati ne ci avranno investito due lire) Ulysse Nardin e Mimotec idem e a distanza di ormai quasi 20 anni (che sono una era geologica anche in questo mondo) non mi sembra che la rivoluzione sia avvenuta o sia prossima e non credo, cosí come non credo che Rolex dopo essere entrata in quel "Consorsio" alla fine dia prioritá agli "umori" dei suoi clienti.
Si qualche modello, anche in Zenith che come sapete é il brand che piú mi interessa e mi sta a cuore, per quanto devo prendere tutto con le mole data la qualitá pessima e le misere informazioni dell'attuale sito web (pure per il sito mi tocca rimpiangere Nataf! ma dimmi tu va...)a montare la ruota di scappamento e l'ancora in silicio (ancora, tra l'altro in unico corpo, senza battenti in corindone quindi... mha...) sono giusto i modelli dove queste componenti sono a vista e neppure tutti... curioso trovarli in un Open da 8.000 euro e non in un Zero-Gravity da oltre 110.000 euro.
Anche il calibro Inventor mi lascia abbastanza perplesso cosí a vista... quella lamellina  che vibra costantemente a quelle velocità e quello spillino che si infila in quella raggiera di "microchiodi dalla testa storta" bloccandoli... bho... vediamo un po' che tipo di durata avrá... del classico scappamento ad ancora lo sappiamo bene da qualche buon centinaio di anni... questo, il tempo ce lo potrá dire.

S.M.

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Re:Il silicio in orologeria: a che punto siamo?
« Risposta #39 il: Giugno 21, 2020, 08:12:42 am »
Meno male una discussione tecnica sugli orologi !!!

Credevo di aver sbagliato forum....

Si, il silicio non ha avuto il bum che ci si aspettava benché la tecnica sia oramai matura.
Io mi aspettavo in pochi anni orologi con molte parti in silicio, specialmente negli scappamenti ed invece così (per fortuna) non è stato.

Non so perché. Probabilmente il malumore che è serpeggiato tra gli appassionati ha un po’ rallentato l’introduzione massiva di questa tecnologia.
È difficile giustificare i prezzi odierni con orologi con parti stampate. Più semplice far credere che ancora tutto venga fatto a mano.

Però credo sia questione di tempo. Devono solo trovare la chiave per poter dire che il silicio è qualità od inventare un modo per distinguere il silicio “povero” (quello magari utilizzato sugli Swatch) da quello “lusso” (quello utilizzato dai brand di prestigio).



« Ultima modifica: Giugno 21, 2020, 08:14:44 am da S.M. »
Ciò che non si muove non si usura.......Quello che non c'è non si rompe.

persson

Re:Il silicio in orologeria: a che punto siamo?
« Risposta #40 il: Giugno 21, 2020, 12:38:08 pm »
inizio con un OT leggo sotto al tuo nickname "cuore verde d'italia"... ma da dove scrivi? io sono di Montefalco (PG), vuoi vedere che siamo conterranei?  :D

bho, ripeto, i vantaggi ci sono ma a mio avviso sono relativi... si é totalmente amagnetico, ma é inutile se ci fai solo lo scappamento ed il relativo treno del tempo a cui esso é collegato resta sensibile ed influenzabile a campi elettromagnetici (e poi, oggettivamente, nell'uso odierno ed ordinario é davvero una necessitá questa caratteristica?... non credo altrimenti da secoli avremmo avuto orologi con casse o controcasse interne in ferro dolce come standard)
é autolubrificante, grazie alla sua struttura chimica molto liscia... molto bene ma anche qui, per diletto personale, utilizzo materiali autolubrificamti, teflon, arnite, delrin... si funzionano ma comunque non é la stessa cosa rispetto ad un accoppiamento lubrificato o di un accoppiamento con cuscinetti... con il tempo c'é comunque usura e comparsa di piccoli "gochi" (con il silicio non succede perché piú duro dell'acciaio... anche questo si vedrácon il tempo... ma se consideriamo che orologi da tasca realizzati nel '700 ancora oggi esistono e fanno il loro lavoro...)
Ora, non so bene quale possa essere il processo di produzione delle parti in silicio ma da quello che mi dici penso di aver capito che possono essere ottenute per stampaggio in 3D... quindi metodo molto fruibile, veloce ed economico per ottenere parti anche di forgia molto complessa... in piú mettiamoci anche che il silicio é il secondo elemento piú abbondante nella crosta terrestre dopo l'ossigeno, ne costituisce quasi il 28%...
affiancando questi due aspetti si comprende come, in uno scenario di totale evoluzione in questo senso, diventerebbe davvero dura continuare a sostenere i prezzi alti e spesso folli che sulla base di tante vicissitudini, esigenze, necessitá (piú o meno ancora reali ed effettive) questo mondo si é sempre basato e che in secoli passati avevano un senso ma ormai non piú (a distanza di decenni ancora si digerisce male l'utilizzo delle macchine cnc e per contro la costante crescita dei prezzi dei prodotti finali ottenuti... cosí come spesso fa sorridere come complicazioni un tempo difficilissime come quella del tourbillon oggi rimangano a prezzi assurdi per brand storici, e di contro ti trovi orologi cinesi di praticamente stessa sostanza, escluso il blasone e le finiture, a qualche migliaia di euro o meno).
Il rischio che si é presentato a mio avviso é proprio questo... far cadere un castello di usanze, abitudini, folklore... che porta ancora i sui introiti (e che permette ancora di distinguere l'alta orologeria da quella commerciale), in favore di un qualcosa che sicuramente qualche vantaggio lo porta ma, non rivoluziona nulla.
e allora nel rischio... meglio lasciare il mondo come sta.
Magari sbaglio... vedremo.
« Ultima modifica: Giugno 21, 2020, 13:09:57 pm da persson »

fansie

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Re:Il silicio in orologeria: a che punto siamo?
« Risposta #41 il: Giugno 21, 2020, 12:57:17 pm »
La penso come te, riguardo al quadro generale.
Per l'utilizzo solo per lo scappamento invece, penserei che sia sufficiente. Alla fine, è la parte più soggetta a magnetizzazione. Anzi, dico di più, basterebbe la spirale, secondo me.
E comunque io credo che anche per il discorso del silicio, come per la "manifattura" e come per tutto il resto, il cambiamento è avvenuto perché congeniale ai principali Player del mercato orologiero, cioè che le spirali Nivarox le produceva per tutti il Gruppo Swatch e uscì la famosa legge sul monopolio. Allora pure il silicio, è diventato una figata.
Federico

S.M.

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Re:Il silicio in orologeria: a che punto siamo?
« Risposta #42 il: Giugno 21, 2020, 13:33:21 pm »
inizio con un OT leggo sotto al tuo nickname "cuore verde d'italia"... ma da dove scrivi? io sono di Montefalco (PG), vuoi vedere che siamo conterranei?  :D

bho, ripeto, i vantaggi ci sono ma a mio avviso sono relativi... si é totalmente amagnetico, ma é inutile se ci fai solo lo scappamento ed il relativo treno del tempo a cui esso é collegato resta sensibile ed influenzabile a campi elettromagnetici (e poi, oggettivamente, nell'uso odierno ed ordinario é davvero una necessitá questa caratteristica?... non credo altrimenti da secoli avremmo avuto orologi con casse o controcasse interne in ferro dolce come standard)
é autolubrificante, grazie alla sua struttura chimica molto liscia... molto bene ma anche qui, per diletto personale, utilizzo materiali autolubrificamti, teflon, arnite, delrin... si funzionano ma comunque non é la stessa cosa rispetto ad un accoppiamento lubrificato o di un accoppiamento con cuscinetti... con il tempo c'é comunque usura e comparsa di piccoli "gochi" (con il silicio non succede perché piú duro dell'acciaio... anche questo si vedrácon il tempo... ma se consideriamo che orologi da tasca realizzati nel '700 ancora oggi esistono e fanno il loro lavoro...)
Ora, non so bene quale possa essere il processo di produzione delle parti in silicio ma da quello che mi dici penso di aver capito che possono essere ottenute per stampaggio in 3D... quindi metodo molto fruibile, veloce ed economico per ottenere parti anche di forgia molto complessa... in piú mettiamoci anche che il silicio é il secondo elemento piú abbondante nella crosta terrestre dopo l'ossigeno, ne costituisce quasi il 28%...
affiancando questi due aspetti si comprende come, in uno scenario di totale evoluzione in questo senso, diventerebbe davvero dura continuare a sostenere i prezzi alti e spesso folli che sulla base di tante vicissitudini, esigenze, necessitá (piú o meno ancora reali ed effettive) questo mondo si é sempre basato e che in secoli passati avevano un senso ma ormai non piú (a distanza di decenni ancora si digerisce male l'utilizzo delle macchine cnc e per contro la costante crescita dei prezzi dei prodotti finali ottenuti... cosí come spesso fa sorridere come complicazioni un tempo difficilissime come quella del tourbillon oggi rimangano a prezzi assurdi per brand storici, e di contro ti trovi orologi cinesi di praticamente stessa sostanza, escluso il blasone e le finiture, a qualche migliaia di euro o meno).
Il rischio che si é presentato a mio avviso é proprio questo... far cadere un castello di usanze, abitudini, folklore... che porta ancora i sui introiti (e che permette ancora di distinguere l'alta orologeria da quella commerciale), in favore di un qualcosa che sicuramente qualche vantaggio lo porta ma, non rivoluziona nulla.
e allora nel rischio... meglio lasciare il mondo come sta.
Magari sbaglio... vedremo.
Si, siamo molto vicini, io sono circa 40km più a sud di Montefalco.

Quanto al tuo discorso, sono d'accordo con te.
La tecnologia c'è, molti vantaggi pure, però forse chi ha pensato al silicio non ha fatto bene i conti.

Su un piatto abbiamo un orologio con un movimento virtualmente esente da manutenzione ed amagnetico ma che è inutile nascondere avrebbe costi irrisori, sull'altro un movimento tradizionale che funziona bene da centinaia di anni (seppur più bisognoso di cure ed attenzioni), ma su cui poter continuare a raccontare storielle di artigiani all'opera per giustificare prezzi assurdi.

Oggi non ci sarebbero problemi a stampare in un sol colpo su un wafer di silicio centinaia di parti perfette e pronte per essere montate senza nessun'altra lavorazione.
Niente più Cotes de Genevè, niente più anglange, niente più lucidature a specchio.
Però dopo che raccontiamo? si saranno detti.






« Ultima modifica: Giugno 21, 2020, 13:36:05 pm da S.M. »
Ciò che non si muove non si usura.......Quello che non c'è non si rompe.

Re:Il silicio in orologeria: a che punto siamo?
« Risposta #43 il: Giugno 21, 2020, 16:03:19 pm »
Premessa: sono d'accordo sul fatto che hanno preferito privilegiare la fuffa all'evoluzione tecnica pura.

Domanda: mi ricordate se è stato mai costruito un orologio con meccaniscmo INTERAMENTE in silicio?

fansie

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Re:Il silicio in orologeria: a che punto siamo?
« Risposta #44 il: Giugno 21, 2020, 16:19:01 pm »
Ma cosa intendete per tutto in silicio? Il bilanciere? (dando per scontata la spirale)
O intendete proprio tutto il treno del tempo, tutte le ruote?
Federico