Orologico Forum 3.0

Watchmakers - The Masters of Art Horology / The Exhibition

mbelt

  • *****
  • 5542
    • Mostra profilo
    • E-mail
Re:Watchmakers - The Masters of Art Horology / The Exhibition
« Risposta #330 il: Aprile 16, 2018, 22:51:22 pm »
Vorrei anche io fare una recensione, sull'idea di quella fatta da Istaro, ma ci metterò più tempo.

Anzitutto un giuidizio complessivo sulla mostra, sulla presenza mia al vernissage, su cosa ha lasciato a me e che cosa credo possa lasciare ad altri.

La mostra è un evento estremamente positivo. Non so se meriti proprio tutte le qualifiche che le vengono attribuite da altri (personalmente non lo credo per tante ragioni) ma è di certo stata l'occasione per due cose per me importanti ed estremamente positive: 1) il contatto con tanti maestri orologiai importanti, anche se per forza di cose breve; 2) il contatto con tanti appassionati, forumisti e non forumisti, veri esperti di alta orologeria, e lo scambio di pareri; 3) la possibilità di vedere,  anche se non nelle condizioni che avrei desiderato e che avrei ritenuto le uniche congrue, orologi assai rari e pregiati Vedere poco è sempre molto meglio di nulla. Molti di questi orologi non li avevo mai visti. Qualcuno sono riuscito a vederlo meglio di altri, qualcuno peggio, non penso per mia responsabilità.
E' comunque un ritratto di altissima e rarissima orologeria, non di tutta l'altissima e rarissima alta orologeria, ma di alcune sue parti. Anche se non sono tutte e sempre quelle che io amo di più e che ritengo più rilevanti nel settore e come contributo al futuro del settore.
Ho visto un paio di orologi magnifici. Su tutti il Daniels, per me dei presenti quello con il quadrante più raffinato per decorazione e stile generale. Un orologio non dei più complicati ma che ha confermato appieno l'altissima opinione che ho da sempre di Daniels: credo che oggi nessuno dei viventi sia al suo livello, nè come capacità di finitura (almeno del quadrante) né come creatività tecnica che per me come è noto conta molto ma molto di più delle finiture .
Il secondo orologio magnifico che ho visto è il Daniel Roth, JDN. Ecco, complessivamente per me il numero 1 della mostra. Per le finiture assai più artigianali  veramente belle - per quello che si riusciva a vedere - e anche per il disegno di tutto, quadrante, cassa, davanti e dietro. Lo avevo già apprezzato in foto, ma dal vero è ancora più impressionante. Un gran bel pezzo, senza dubbio.
Ho visto altri orologi notevoli, anche se non a livello di questi primi citati: i Voutilainen, che già conoscevo, con quadranti bellissimi che forse io gradirei un po' più artigianali di quelli perfetti che si vedono, che rimangono comunque tra i più bei quadranti di stile classico mai realizzati (e anche se non esposti, pure non del tutto classici) , con sola delusione , che però già conoscevo, per la finitura complessiva del calibro del solotempo, soprattutto in rapporto al prezzo richiesto, e al livello di perfezione che ci si aspetta da Voutilainen.
Molto interessante lo Smith, certo non il mio preferito per stile, ma le finiture esibite davanti e dietro sembravano proprio al top. Non posso dimenticare i numeri romani applicati lucidati a specchio, il lavoro pazzesco sul quadrante. Penso che non ci metterei troppo a trovare uno Smith che mi piaccia anche esteticamente, con queste premesse.
Altra menzione per Klings. Klings per me è stata una scoperta, sapevo che esisteva ma non lo conoscevo. Considero per nulla interessanti ed attraenti questi orologi esposti, ma il livello di artigianalità che traspariva era molto alto. E l'aspetto che più ho apprezzato è stata la minuscola targhetta avvitata con il nome, praticamente illegibile, Klings, Un nome minuscolo, una gran classe che mi piacerebbe fosse ripresa da altri. Su di lui non so nulla, non so come lavori, quindi non mi esprimo su quanto faccia in casa o no (cosa che per me rimane non determinante comunque nella valutazione di un grande orologiaio).
Guathier: li conoscevo già, ho apprezzato la loro indossabilità. Solo il Logical One fa breccia nel mio cuore da tempo, anche se so per certo che i primi esemplari almeno avevano problemi di funzionamento spero risolti (anche se poi ho saputo che era una serie limitatissima, cosa che non sapevo o pensavo). Si tratta di un orologio con soluzioni tecniche uniche su cui si potrebbe discutere a lungo. Con finiture che forse mi sono apparse meno artigianali di altri di ottimo livello.
Ballouard: niente male esteticamente, carini, persino simpatici (e simpatico lui), ma francamente per me rimane un mistero cosa abbia a che fare con Voutilainen, Daniels, Dufour, Smith, etc.
E un altro per me fuori posto è Ferrier. Non è la prima volta che vedo suoi orologi. Sono gradevoli. Non vedo però alcun elemento che me lo rendano meritevole di stare accanto a mostri sacri. O meglio, vedo molti nomi assai più meritevoli di stare accanto ad altri nomi.
De Bethune, visto veramente poco. Erano talmente poco illuminati che ho dovuto guardare molto per capire che erano De Bethune. E' comunque una orologeria che già conosco e che mi piace moltissimo. Non capisco , anzi lo capisco, perché malgrado quello che fanno si trovino in difficoltà e ora si stanno rilanciando senza Zanetta. Andrò a Pisa a vedere un loro tourbillon a secondi morti che potrebbe farmi aprire il portafogli, ma siamo solo alle ipotesi.
Asaoka: in foto bellissimi. Purtroppo su tre ne ho visto uno, e non era il più interessante, che teoricamente sarebbe stato il secondo, il cui quadrante era al buio pressoché totalmente, ma anche il terzo che ho intuito che era il suo cronografo con leveraggi anteriori, ma non posso dire di averli realmente visti. Li ho immaginati.
Dufour: delusione. Per quell'esemplare esposto. Ne ho visti altri che secondo me più rispettavano quello che si vede su internet. Non so darmi una spiegazione, e quelle che ho letto non mi convincono del tutto, o forse per niente. E non è solo un problema di cassa.
Vianney Halter: sulla genialità di questo orologiaio non ho dubbi, ma anche sui suoi prezzi folli. Purtroppi i suoi pezzi che mi piacciono non c'erano, quello esposto era senz'altro un interessante esemplare di orologeria non convenzionale, di altissimo livello, per certi aspetti anche bello, ma io non lo prenderei mai. Né per il prezzo a cui immagino soltanto possa essere venduto, né per le dimensioni che me lo fanno ritenere non indossabile, né per lo stile complessivo che non me lo fa apprezzare abbastanza.
Cleret: l'xtreme non l'avevo mai visto di persona. Ma senza poterlo prendere in mano non ho capito cosa mi sarebbe interessato capire di questo orologio, comunque un pezzo di estrema bravura. Claret a me in generale non fa impazzire. E' molto ma molto meno artigianale di altri che esponevano, è comunque una orologeria di livello tecnico eccelso che non mi scalda il cuore se non eccezionalmente.
E' solo la prima parte. Seguirà prima o poi un'altra. Naturalmente rispondo solo ad osservazioni non polemiche, a quelle polemiche non rispondo. E ancora meno a quelle che mi attribuiscono cose che non ho scritto, e che neppure penso.

E' ovvio, ma credo ci sia bisogno di precisarlo visto quello che ho letto , che critiche rivolte ad orologi esposti non sono attribuibili in alcuna misura a chi ha organizzato l'esposizione.
« Ultima modifica: Aprile 16, 2018, 22:57:15 pm da mbelt »
Contro ogni talebanismo, ora e sempre

Re:Watchmakers - The Masters of Art Horology / The Exhibition
« Risposta #331 il: Aprile 16, 2018, 23:03:20 pm »
Avevi già fatto una tua recensione.
Non comprendo il motivo del perché ora ne rilasci un’altra.
Non c'è nulla di nobile nell'essere superiore a qualcun'altro.
La vera nobiltà è essere superiore a chi eravamo ieri.
-Samuel Johnson-

Bug04

  • ****
  • 462
    • Mostra profilo
    • E-mail
Re:Watchmakers - The Masters of Art Horology / The Exhibition
« Risposta #332 il: Aprile 16, 2018, 23:36:20 pm »
Ho potuto visitare la mostra la sera dello scorso sabato (14 aprile).
L'esperienza è stata molto positiva, ho avuto anche il piacere di conoscere Claudio ottimo padrone di casa e ospite premuroso.
La passione di Claudio traspare senza filtri, ho approfittato per scambiare inizialmente quattro chiacchiere con lui e successivamente per percorrere un primo tour con Claudio che, orologio per orologio, ha fatto da Cicerone a un piccolo gruppo di astanti.
Poi ho ripercorso le opere "in solitaria" e, senza che me ne accorgessi, sono passate quasi 4 ore (a cavallo, volutamente, tra la luce del giorno e l'illuminazione artificiale).
Incredibile pensare che tutto ciò stesse accadendo a Roma.

Mi unisco alla lunga lista di sinceri complimenti a Claudio per aver permesso che tutto ciò accadesse e per averlo realizzato in questo modo.

Ho notato che l'affluenza era eterogenea e non tutti erano esperti o anche solo esposti al settore. Questo a mio avviso è molto positivo, ma ovviamente richiede che qualcuno accompagni tali visitatori e trasferisca loro almeno i messaggi basici (quali le particolarità di realizzazione dei dial o della cassa, le complicazioni o le soluzioni tecniche adottate, le lavorazioni e finiture etc). Ho visto visitatori / trici letteralmente ammirati / e da alcuni dettagli che ha rappresentato Claudio e sono sicuro che questi dettagli non sarebbero stati colti senza una opportuna introduzione all'opera.
Probabilmente i non appassionati rappresentano una esigua minoranza del totale visitatori, ma mi piace pensare che abbiano partecipato e questa sia stata per loro una esperienza che ha fatto conoscere loro questo mondo.

Infine, come sospettavo la mostra necessitava (almeno per me) di almeno due visite in giorni separati per poter metabolizzare appieno i dettagli anche in un secondo giro ... a mente fredda. Purtroppo, complice qualche imprevisto non sono potuto andare il primo we, data che sembra aver registrato alta affluenza di tanti forumisti che avrei avuto piacere di conoscere di persona, e data che mi avrebbe lasciato più tempo per organizzare un secondo giro.

Re:Watchmakers - The Masters of Art Horology / The Exhibition
« Risposta #333 il: Aprile 17, 2018, 01:24:24 am »
Avevi già fatto una tua recensione.
Non comprendo il motivo del perché ora ne rilasci un’altra.

 :D :D :D
Perché infastidito da quelle positive degli altri!
Sai Marco quante mostre ho visto nella mia vita? Davvero tante e sai quante di miei amici? Sempre tante.
Sai cosa ho fatto quando non mi sono piaciute?
Me ne sono andato, ringraziando....senza sputare su tutti e tutto e senza inventare fatti ed episodi negativi per avvalorare le mie affermazioni negative.

Ora te lo dico fuori dai denti Marco, non mi sei piaciuto, una faccia di persona e un'altra alle spalle (o dietro alla tastiera).
Ti sei dimostrato rancoroso per non so quale motivo e ti sei dimostrato la persona che tutti mi descrivevano e che io in un modo o nell'altro avevo cercato di difendere sino all'ultimo (il mio invito all'opening ne è la riprova).
Ciò che mi fa piacere é che nessuno in 10 giorni di esposizione si è ritrovato nella tua lettura della mostra così da sottolinearne la malafede.
Oltre 60 articoli internazionali, TV, telegiornali, centinaia di visitatori, molte recensioni positive per quella che è solo la prima delle tappe della mostra e -nessuno- che ha visto ciò che tu hai raccontato....




Re:Watchmakers - The Masters of Art Horology / The Exhibition
« Risposta #334 il: Aprile 17, 2018, 01:49:09 am »
Cari Antonio e Bugs, che dire delle vs parole....
Sono felice, entusiasta, e ve ne sono grato.
Mi chiedo come avete fatto a scrivere tali recensioni, nonostante le luci che rendevano la mostra illeggibile, gli orologi di scarso pregio e la bassa artigianalità e finiture di alcuni pezzi...
Avete persino visto De Béthune e Asaoka??? Ma come avete fatto???  ;D

Grazie ancora, apprezzo particolarmente che siate venuti da molto lontano specificatamente per veder la mostra e sono lieto che ne sia valsa la pena.

Sentito Marco?? 600km e ne sono rimasti entusiasti, qualcuno ha ripetuto la visita per metabolizzare (a te son bastate un paio di ore in cui dici non aver veduto per dir tutto il male possibile)
Alessandro è venuto da Londra ed ha visitato la mostra 3 volte.
Sabato abbiamo avuto la visita di un grande collezionista di NY,  Leandro testimone, che ha detto a NY vuole portare i tanti suoi amici e importanti clienti.
Probabilmente avranno una vista speciale tale da poter vedere ciò che tu hai avuto difficoltà ad osservare o forse... non avranno cosi tanta voglia, come avevi tu, di dir male. ;D
« Ultima modifica: Aprile 17, 2018, 07:48:50 am da claudio969 »

S.M.

  • *****
  • 4826
  • Cuore verde d'Italia
    • Mostra profilo
    • E-mail
Re:Watchmakers - The Masters of Art Horology / The Exhibition
« Risposta #335 il: Aprile 17, 2018, 08:10:43 am »
Visto che tutti avete recensito......

Ripeto anche io qualcosa che qua e là ho già detto.

Il top per me è stato il Daniels con poco sotto Smith e JDN.
Nello specifico, direi che il Daniels ha un quadrante magnifico e veramente artigianale come è stato possibile appurare dalle macro di Michele (il Palombaro) e finiture di altissimo livello.
Condivide con lo Smith lo stile british (la bandiera sul quadrante di quest'ultimo l'ho trovata eccessiva) ma anche un'architettura spettacolare con l'utilizzo pure del celebre coassiale inventato da Daniels stesso.
Diciamo che come estetica prererirei il JDN, un orologio bellissimo oltre che fatto in modo eccelso. Sicuramente di un gusto ed un design molto più vicino all'armonia svizzera che preferisco.

Personalmente sono rimasto deluso dal Doufour che sulla carta avrebbe dovuto essere il preferito. Dirò di più, quasi sono venuto alla mostra per questo. Avevo grandi aspettative. Dimensioni giuste, semplice, sobrio, rifinito maniacalmente.
Invece, perlomeno in questa configurazione infelice, l'ho trovato scialbo, poco curato specialmente nella cassa che sembrava appena uscita dalla fresa.
Mi dicono che le finiture del movimento fossero incredibili, io non sono stato capace di apprezzare, sicuramente per mia colpa, però ho sentito commenti analoghi anche da altri (sia che scrivono qui che non). Peccato, spero di avere altre occasioni per vederne un'altro. Credo che questo esemplare fosse particolarmente sfortunato e non paragonabile alle foto che girano sul web.

Nel mezzo gli altri con una mensione particolare per Klings, molto equilibrato e ben fatto, probabilmente il più "conveniente" come rapporto qualità/prezzo/artigianalita', perlomeno per me che non vivo di solo anglange :)

Passata l'effetto "wow" e lo stupore iniziale, il Claret e l'Halter sono orologi che mi fanno ancora dire "ok, ma con questa cifra compro altro.....".
Il mio concetto di orologeria non è cambiato.

Belli, anche molto, gli Hasaoka specialmente il crono.
Simpatici i nuovi Ballouard.
Eccezionale il blu profondo del De Betune, unica cosa che mi piace di questa firma.

Ho lasciato Voutilanen per ultimo perché mi è piaciuto moltissimo l'orologio che aveva al polso con l'indicazione retrograda di una dolcezza unica. Anche le dimensioni, la cura del calibro con quel caratteristico ponte tubolare del bilancere sono da primo della classe. Quelli in vetrina mi sono piaciuti di meno, ma forse è normale visto che non li ho avuti in mano come l'altro.
Che occasione !!!
Io l'ho trovato sicuramente superiore al Doufour.

Mi sono dimenticato di nessuno a parte gli ovvi, scontati e ripetuti complimenti all' organizzatore di questa splendida mostra, il nostro grande Claudio ....
« Ultima modifica: Aprile 17, 2018, 08:35:17 am da S.M. »
Ciò che non si muove non si usura.......Quello che non c'è non si rompe.

S.M.

  • *****
  • 4826
  • Cuore verde d'Italia
    • Mostra profilo
    • E-mail
Re:Watchmakers - The Masters of Art Horology / The Exhibition
« Risposta #336 il: Aprile 17, 2018, 08:14:01 am »
Ah, si..... dimenticavo i Ferrer. ...

Avevo grandi aspettative dopo la presentazione del ripetizione minuti, ma sono state deluse.
Grossi, sproporzionati e non eccessivamente curati nella meccanica.

Salverei solo le lancette, le più belle (ma non le più complesse) della mostra.
Ciò che non si muove non si usura.......Quello che non c'è non si rompe.

Re:Watchmakers - The Masters of Art Horology / The Exhibition
« Risposta #337 il: Aprile 17, 2018, 08:36:56 am »
Vorrei anche io fare una recensione, sull'idea di quella fatta da Istaro, ma ci metterò più tempo.

Anzitutto un giuidizio complessivo sulla mostra, sulla presenza mia al vernissage, su cosa ha lasciato a me e che cosa credo possa lasciare ad altri.

La mostra è un evento estremamente positivo. Non so se meriti proprio tutte le qualifiche che le vengono attribuite da altri (personalmente non lo credo per tante ragioni) ma è di certo stata l'occasione per due cose per me importanti ed estremamente positive: 1) il contatto con tanti maestri orologiai importanti, anche se per forza di cose breve; 2) il contatto con tanti appassionati, forumisti e non forumisti, veri esperti di alta orologeria, e lo scambio di pareri; 3) la possibilità di vedere,  anche se non nelle condizioni che avrei desiderato e che avrei ritenuto le uniche congrue, orologi assai rari e pregiati Vedere poco è sempre molto meglio di nulla. Molti di questi orologi non li avevo mai visti. Qualcuno sono riuscito a vederlo meglio di altri, qualcuno peggio, non penso per mia responsabilità.
E' comunque un ritratto di altissima e rarissima orologeria, non di tutta l'altissima e rarissima alta orologeria, ma di alcune sue parti. Anche se non sono tutte e sempre quelle che io amo di più e che ritengo più rilevanti nel settore e come contributo al futuro del settore.
Ho visto un paio di orologi magnifici. Su tutti il Daniels, per me dei presenti quello con il quadrante più raffinato per decorazione e stile generale. Un orologio non dei più complicati ma che ha confermato appieno l'altissima opinione che ho da sempre di Daniels: credo che oggi nessuno dei viventi sia al suo livello, nè come capacità di finitura (almeno del quadrante) né come creatività tecnica che per me come è noto conta molto ma molto di più delle finiture .
Il secondo orologio magnifico che ho visto è il Daniel Roth, JDN. Ecco, complessivamente per me il numero 1 della mostra. Per le finiture assai più artigianali  veramente belle - per quello che si riusciva a vedere - e anche per il disegno di tutto, quadrante, cassa, davanti e dietro. Lo avevo già apprezzato in foto, ma dal vero è ancora più impressionante. Un gran bel pezzo, senza dubbio.
Ho visto altri orologi notevoli, anche se non a livello di questi primi citati: i Voutilainen, che già conoscevo, con quadranti bellissimi che forse io gradirei un po' più artigianali di quelli perfetti che si vedono, che rimangono comunque tra i più bei quadranti di stile classico mai realizzati (e anche se non esposti, pure non del tutto classici) , con sola delusione , che però già conoscevo, per la finitura complessiva del calibro del solotempo, soprattutto in rapporto al prezzo richiesto, e al livello di perfezione che ci si aspetta da Voutilainen.
Molto interessante lo Smith, certo non il mio preferito per stile, ma le finiture esibite davanti e dietro sembravano proprio al top. Non posso dimenticare i numeri romani applicati lucidati a specchio, il lavoro pazzesco sul quadrante. Penso che non ci metterei troppo a trovare uno Smith che mi piaccia anche esteticamente, con queste premesse.
Altra menzione per Klings. Klings per me è stata una scoperta, sapevo che esisteva ma non lo conoscevo. Considero per nulla interessanti ed attraenti questi orologi esposti, ma il livello di artigianalità che traspariva era molto alto. E l'aspetto che più ho apprezzato è stata la minuscola targhetta avvitata con il nome, praticamente illegibile, Klings, Un nome minuscolo, una gran classe che mi piacerebbe fosse ripresa da altri. Su di lui non so nulla, non so come lavori, quindi non mi esprimo su quanto faccia in casa o no (cosa che per me rimane non determinante comunque nella valutazione di un grande orologiaio).
Guathier: li conoscevo già, ho apprezzato la loro indossabilità. Solo il Logical One fa breccia nel mio cuore da tempo, anche se so per certo che i primi esemplari almeno avevano problemi di funzionamento spero risolti (anche se poi ho saputo che era una serie limitatissima, cosa che non sapevo o pensavo). Si tratta di un orologio con soluzioni tecniche uniche su cui si potrebbe discutere a lungo. Con finiture che forse mi sono apparse meno artigianali di altri di ottimo livello.
Ballouard: niente male esteticamente, carini, persino simpatici (e simpatico lui), ma francamente per me rimane un mistero cosa abbia a che fare con Voutilainen, Daniels, Dufour, Smith, etc.
E un altro per me fuori posto è Ferrier. Non è la prima volta che vedo suoi orologi. Sono gradevoli. Non vedo però alcun elemento che me lo rendano meritevole di stare accanto a mostri sacri. O meglio, vedo molti nomi assai più meritevoli di stare accanto ad altri nomi.
De Bethune, visto veramente poco. Erano talmente poco illuminati che ho dovuto guardare molto per capire che erano De Bethune. E' comunque una orologeria che già conosco e che mi piace moltissimo. Non capisco , anzi lo capisco, perché malgrado quello che fanno si trovino in difficoltà e ora si stanno rilanciando senza Zanetta. Andrò a Pisa a vedere un loro tourbillon a secondi morti che potrebbe farmi aprire il portafogli, ma siamo solo alle ipotesi.
Asaoka: in foto bellissimi. Purtroppo su tre ne ho visto uno, e non era il più interessante, che teoricamente sarebbe stato il secondo, il cui quadrante era al buio pressoché totalmente, ma anche il terzo che ho intuito che era il suo cronografo con leveraggi anteriori, ma non posso dire di averli realmente visti. Li ho immaginati.
Dufour: delusione. Per quell'esemplare esposto. Ne ho visti altri che secondo me più rispettavano quello che si vede su internet. Non so darmi una spiegazione, e quelle che ho letto non mi convincono del tutto, o forse per niente. E non è solo un problema di cassa.
Vianney Halter: sulla genialità di questo orologiaio non ho dubbi, ma anche sui suoi prezzi folli. Purtroppi i suoi pezzi che mi piacciono non c'erano, quello esposto era senz'altro un interessante esemplare di orologeria non convenzionale, di altissimo livello, per certi aspetti anche bello, ma io non lo prenderei mai. Né per il prezzo a cui immagino soltanto possa essere venduto, né per le dimensioni che me lo fanno ritenere non indossabile, né per lo stile complessivo che non me lo fa apprezzare abbastanza.
Cleret: l'xtreme non l'avevo mai visto di persona. Ma senza poterlo prendere in mano non ho capito cosa mi sarebbe interessato capire di questo orologio, comunque un pezzo di estrema bravura. Claret a me in generale non fa impazzire. E' molto ma molto meno artigianale di altri che esponevano, è comunque una orologeria di livello tecnico eccelso che non mi scalda il cuore se non eccezionalmente.
E' solo la prima parte. Seguirà prima o poi un'altra. Naturalmente rispondo solo ad osservazioni non polemiche, a quelle polemiche non rispondo. E ancora meno a quelle che mi attribuiscono cose che non ho scritto, e che neppure penso.

E' ovvio, ma credo ci sia bisogno di precisarlo visto quello che ho letto , che critiche rivolte ad orologi esposti non sono attribuibili in alcuna misura a chi ha organizzato l'esposizione.

Come l'altra che avevi già fatto, anzi peggio perchè mette più carne al fuoco ed i puntini sulle i.
Mi vengono in mente un pò di motivazioni del perchè di tale atteggiamento:

1) Una gran rosicata (non comprendendone bene l'esatto motivo, magari non ce n'è neppure uno valido, ma è una possibilità)
2) Competenza (caso strano l'unica voce fuori dal coro ed in controtendenza su giudizi di centinaia di persone, forumisti ed esperti del settore)
3) Malafede (anche qui il motivo lo ignoro ma la ritengo una ulteriore possibilità)

Premesso che le critiche, le sane critiche possono e devono esserci, magari critiche costruttive, con consigli e chiarimenti. Anch'io avevo lamentato un paio di dettagli, ci sta, non siamo tutti uguali e nutriamo le stesse idee. Poi però mi sono stati spiegati i motivi di alcune scelte ed ho compreso che il mio ravviso era assai meno giustificabile e/o persino privo di fondamento.
Sono una persona comune e posso ignorare alcune dinamiche organizzative di un evento di questa portata, peraltro ideato ed organizzato da una sola persona! Ma quando c'è rispetto ed onestà intellettuale si comprende, se si vuole comprendere, e così ho fatto.

Qui con le tue(oltretutto reiterate)critiche si va oltre.
Tali critiche per me non possono essere accettate visto che sembrano solo mirate a demolire un qualcosa che di fatto al 99,99% è piaciuto a tutti.
Ancora devo sentire uno, ma uno soltanto che si lamenta come te dell'evento e della sua organizzazione. Me ne basta uno soltanto che dice frasi come "mi è passata la voglia di tornarci" e tante altre enunciate, ma non credo ci sarà.

Ha ragione Mauro comunque. Una voce su mille che dice A quando altre 999 dicono O, non si sente.
(Però ad alcuni può infastidire comunque..)
Non c'è nulla di nobile nell'essere superiore a qualcun'altro.
La vera nobiltà è essere superiore a chi eravamo ieri.
-Samuel Johnson-

Patrizio

  • *****
  • 15849
  • Homo sapiens non urinat in ventum
    • MSN Messenger - patmonfa@hotmail.com
    • Mostra profilo
    • E-mail
Re:Watchmakers - The Masters of Art Horology / The Exhibition
« Risposta #338 il: Aprile 17, 2018, 09:06:58 am »
ragazzi, abbiamo capito le rispettive posizioni. a qualcuno non è piaciuto qualcosa, o anche tutto? amen.
Le opinioni sono come le pxxxe, ognuno si tiene le sue. Non per questo dobbiamo arrabbiarci, litigare e rimanerci male.
Siamo adulti e credo comprendiamo tutti la necessità di soppesare le opinioni altrui.
- Homo sapiens non urinat in ventum -


Re:Watchmakers - The Masters of Art Horology / The Exhibition
« Risposta #339 il: Aprile 17, 2018, 09:09:43 am »
Visto che tutti avete recensito......

Ripeto anche io qualcosa che qua e là ho già detto.

Il top per me è stato il Daniels con poco sotto Smith e JDN.
Nello specifico, direi che il Daniels ha un quadrante magnifico e veramente artigianale come è stato possibile appurare dalle macro di Michele (il Palombaro) e finiture di altissimo livello.
Condivide con lo Smith lo stile british (la bandiera sul quadrante di quest'ultimo l'ho trovata eccessiva) ma anche un'architettura spettacolare con l'utilizzo pure del celebre coassiale inventato da Daniels stesso.
Diciamo che come estetica prererirei il JDN, un orologio bellissimo oltre che fatto in modo eccelso. Sicuramente di un gusto ed un design molto più vicino all'armonia svizzera che preferisco.

Personalmente sono rimasto deluso dal Doufour che sulla carta avrebbe dovuto essere il preferito. Dirò di più, quasi sono venuto alla mostra per questo. Avevo grandi aspettative. Dimensioni giuste, semplice, sobrio, rifinito maniacalmente.
Invece, perlomeno in questa configurazione infelice, l'ho trovato scialbo, poco curato specialmente nella cassa che sembrava appena uscita dalla fresa.
Mi dicono che le finiture del movimento fossero incredibili, io non sono stato capace di apprezzare, sicuramente per mia colpa, però ho sentito commenti analoghi anche da altri (sia che scrivono qui che non). Peccato, spero di avere altre occasioni per vederne un'altro. Credo che questo esemplare fosse particolarmente sfortunato e non paragonabile alle foto che girano sul web.

Nel mezzo gli altri con una mensione particolare per Klings, molto equilibrato e ben fatto, probabilmente il più "conveniente" come rapporto qualità/prezzo/artigianalita', perlomeno per me che non vivo di solo anglange :)

Passata l'effetto "wow" e lo stupore iniziale, il Claret e l'Halter sono orologi che mi fanno ancora dire "ok, ma con questa cifra compro altro.....".
Il mio concetto di orologeria non è cambiato.

Belli, anche molto, gli Hasaoka specialmente il crono.
Simpatici i nuovi Ballouard.
Eccezionale il blu profondo del De Betune, unica cosa che mi piace di questa firma.

Ho lasciato Voutilanen per ultimo perché mi è piaciuto moltissimo l'orologio che aveva al polso con l'indicazione retrograda di una dolcezza unica. Anche le dimensioni, la cura del calibro con quel caratteristico ponte tubolare del bilancere sono da primo della classe. Quelli in vetrina mi sono piaciuti di meno, ma forse è normale visto che non li ho avuti in mano come l'altro.
Che occasione !!!
Io l'ho trovato sicuramente superiore al Doufour.

Mi sono dimenticato di nessuno a parte gli ovvi, scontati e ripetuti complimenti all' organizzatore di questa splendida mostra, il nostro grande Claudio ....

Stefano le tue mi paiono critiche pulite, diciamo scevre da ogni altro motivo che non dia il tuo punto di vista dettato dalla passione.
Voglio però farti una precisazione. Io sono quello che credo, a parte Claudio, ha visto la mostra più volte. Ti dico che intanto vedere gli orologi alla luce del sole è un’altra cosa. La luce arriva diffusa e si vedono molto bene dettagli che alla sera scompaiono.
C’è un altro particolare che ci terrei a sottolineare è che a chi a visto la mostra al solo vernissage può sfuggire, anzi senz’altro è così.
Alcuni orologi vanno visti e rivisti, vanno rimirati e metabolizzati, non è difficile, ma ci vuole più tempo. Questo è successo a me. Il Dufour non è un pezzo da toccata e fuga, va capito, va studiato e va guardato più e più volte(magari anche con attenzione e col lentino). Oltretutto quella cassa è stata richiesta su commissione dal suo proprietario, si perché è probabilmente persona milionaria che voleva indossare un Dufour come fosse un Panerai. Una bestemmia? Forse. Ma forse no se ci mettiamo nei panni di chi ha possibilità di comprare un Ferrier come se fosse un pacchetto di Marlboro.
Quindi diciamo che una visita multipla per tante ragioni aiuta, mi rendo anche conto che per molti ciò non è stato possibile, ma casomai in futuro l’evento avesse una replica, consiglio caldamente almeno due/tre visite e possibilmente diurne. Vedrete che i giudizi saranno diversi, forse.
« Ultima modifica: Aprile 17, 2018, 09:13:39 am da leolunetta »
Non c'è nulla di nobile nell'essere superiore a qualcun'altro.
La vera nobiltà è essere superiore a chi eravamo ieri.
-Samuel Johnson-

S.M.

  • *****
  • 4826
  • Cuore verde d'Italia
    • Mostra profilo
    • E-mail
Re:Watchmakers - The Masters of Art Horology / The Exhibition
« Risposta #340 il: Aprile 17, 2018, 09:36:19 am »
Visto che tutti avete recensito......

Ripeto anche io qualcosa che qua e là ho già detto.

Il top per me è stato il Daniels con poco sotto Smith e JDN.
Nello specifico, direi che il Daniels ha un quadrante magnifico e veramente artigianale come è stato possibile appurare dalle macro di Michele (il Palombaro) e finiture di altissimo livello.
Condivide con lo Smith lo stile british (la bandiera sul quadrante di quest'ultimo l'ho trovata eccessiva) ma anche un'architettura spettacolare con l'utilizzo pure del celebre coassiale inventato da Daniels stesso.
Diciamo che come estetica prererirei il JDN, un orologio bellissimo oltre che fatto in modo eccelso. Sicuramente di un gusto ed un design molto più vicino all'armonia svizzera che preferisco.

Personalmente sono rimasto deluso dal Doufour che sulla carta avrebbe dovuto essere il preferito. Dirò di più, quasi sono venuto alla mostra per questo. Avevo grandi aspettative. Dimensioni giuste, semplice, sobrio, rifinito maniacalmente.
Invece, perlomeno in questa configurazione infelice, l'ho trovato scialbo, poco curato specialmente nella cassa che sembrava appena uscita dalla fresa.
Mi dicono che le finiture del movimento fossero incredibili, io non sono stato capace di apprezzare, sicuramente per mia colpa, però ho sentito commenti analoghi anche da altri (sia che scrivono qui che non). Peccato, spero di avere altre occasioni per vederne un'altro. Credo che questo esemplare fosse particolarmente sfortunato e non paragonabile alle foto che girano sul web.

Nel mezzo gli altri con una mensione particolare per Klings, molto equilibrato e ben fatto, probabilmente il più "conveniente" come rapporto qualità/prezzo/artigianalita', perlomeno per me che non vivo di solo anglange :)

Passata l'effetto "wow" e lo stupore iniziale, il Claret e l'Halter sono orologi che mi fanno ancora dire "ok, ma con questa cifra compro altro.....".
Il mio concetto di orologeria non è cambiato.

Belli, anche molto, gli Hasaoka specialmente il crono.
Simpatici i nuovi Ballouard.
Eccezionale il blu profondo del De Betune, unica cosa che mi piace di questa firma.

Ho lasciato Voutilanen per ultimo perché mi è piaciuto moltissimo l'orologio che aveva al polso con l'indicazione retrograda di una dolcezza unica. Anche le dimensioni, la cura del calibro con quel caratteristico ponte tubolare del bilancere sono da primo della classe. Quelli in vetrina mi sono piaciuti di meno, ma forse è normale visto che non li ho avuti in mano come l'altro.
Che occasione !!!
Io l'ho trovato sicuramente superiore al Doufour.

Mi sono dimenticato di nessuno a parte gli ovvi, scontati e ripetuti complimenti all' organizzatore di questa splendida mostra, il nostro grande Claudio ....

Stefano le tue mi paiono critiche pulite, diciamo scevre da ogni altro motivo che non dia il tuo punto di vista dettato dalla passione.
Voglio però farti una precisazione. Io sono quello che credo, a parte Claudio, ha visto la mostra più volte. Ti dico che intanto vedere gli orologi alla luce del sole è un’altra cosa. La luce arriva diffusa e si vedono molto bene dettagli che alla sera scompaiono.
C’è un altro particolare che ci terrei a sottolineare è che a chi a visto la mostra al solo vernissage può sfuggire, anzi senz’altro è così.
Alcuni orologi vanno visti e rivisti, vanno rimirati e metabolizzati, non è difficile, ma ci vuole più tempo. Questo è successo a me. Il Dufour non è un pezzo da toccata e fuga, va capito, va studiato e va guardato più e più volte(magari anche con attenzione e col lentino). Oltretutto quella cassa è stata richiesta su commissione dal suo proprietario, si perché è probabilmente persona milionaria che voleva indossare un Dufour come fosse un Panerai. Una bestemmia? Forse. Ma forse no se ci mettiamo nei panni di chi ha possibilità di comprare un Ferrier come se fosse un pacchetto di Marlboro.
Quindi diciamo che una visita multipla per tante ragioni aiuta, mi rendo anche conto che per molti ciò non è stato possibile, ma casomai in futuro l’evento avesse una replica, consiglio caldamente almeno due/tre visite e possibilmente diurne. Vedrete che i giudizi saranno diversi, forse.
Forse hai ragione Leo, infatti l'ho premesso e detto anche alla fine che vorrei vedere un'altro esemplare, però i segni di lavorazione sulla cassa c'erano e nessuna luce può toglierli.
Sono voluti?
Sicuramente, però a me l'effetto non piace con buona pace dell'oligarca russo che l'ha voluto così ed anche del Maestro che glielo ha fatto. D'altronde fa questo per vivere....

Poi anche il discorso di vederlo con una luce diversa ha poco senso. Li tutti avevano le stesse condizioni, ed allora perché il JDN o lo Smith riuscivano a mostrare le loro peculiarità ed il Doufour no?
Io non potrei mai comprare un orologio da molte decine di migliaia di euro perché estremamente rifinito ma da vedere solo in particolari condizioni per apprezzarlo.


Oh... mie impressioni eh?
Ciò che non si muove non si usura.......Quello che non c'è non si rompe.

corrado71

Re:Watchmakers - The Masters of Art Horology / The Exhibition
« Risposta #341 il: Aprile 17, 2018, 10:54:57 am »
ragazzi, abbiamo capito le rispettive posizioni. a qualcuno non è piaciuto qualcosa, o anche tutto? amen.
Le opinioni sono come le pxxxe, ognuno si tiene le sue. Non per questo dobbiamo arrabbiarci, litigare e rimanerci male.
Siamo adulti e credo comprendiamo tutti la necessità di soppesare le opinioni altrui.

Patrizio hai perfettamente ragione, ma qui si è voluto tornare su una recensione spudoratamente negativa dopo averla già propinata il giorno dopo l'opening. Qual'è il motivo? Tutti avevano già capito che a mbelt non era piaciuto praticamente nulla della mostra (il giorno dopo, perché pare che il giorno stesso le cose fossero diverse). Forse dopo tante altre recensioni positive, si voleva ricordare la propria negativa? Forse per un recondito livore per non si sa cosa? Forse semplicemente voglia di protagonismo? Non è dato sapere, di sicuro però non è "fair play" fare due recensioni negative sullo stesso oggetto a distanza di 10 giorni l'una dall'altra. Per cui è pure comprensibile che qualcuno voglia puntualizzare.

Detto ciò, se qualcuno recensisce negativamente due volte, allora io ridico la mia, già detta: si è trattato di un evento eccezionale, che ci ha dato la possibilità di vedere (si, vedere! vedere! vedere! perché io gli ho visti, magari non con il lentino, ma li ho visti) orologi che altrimenti mai avrei potuto ammirare. E abbiamo avuto il privilegio di vederli in una cornice suggestiva, grazie all'invito di Claudio, che ha reso ancor più memorabile l'evento. Purtroppo i tempi del viaggio mi hanno impedito di tornarci, cosa che, da quel che dicono gli altri forumisti che sono tornati - Leandro 5 volte, questo è quasi stalking  :D - mi avrebbe fatto apprezzare ancor di più il lavoro incredibile portato a Roma.
Gli orologi mi sono piaciuti tutti, nel senso che ho trovato aspetti apprezzabili in ognuno. Ho cercato di non applicare i miei gusti (diametro, spessore ecc.) nell'occasione, perché non li guardavo in ottica di futuro acquisto e dunque sarebbe stato un esercizio inutile che non me li avrebbe fatti godere appieno. Se devo fare un podio di quelli che più mi hanno colpito, dico Logical One, perché la catena ha un fascino irresistibile, il JDN, per la classe sopraffina che trasmette, il Daniels, perché è un orologio unico. Ma al polso avrei portato via un Voutilanen, e magari anche l'upside-down, orologio che va visto in azione, anche nel lato b (cosa che è stata possibile grazie alla gentilissima signora presente) per apprezzarne l'originalità.
Dunque, in sintesi, ancora grazie a Claudio  :D
« Ultima modifica: Aprile 17, 2018, 10:56:48 am da corrado71 »

Re:Watchmakers - The Masters of Art Horology / The Exhibition
« Risposta #342 il: Aprile 17, 2018, 13:01:23 pm »
ragazzi, abbiamo capito le rispettive posizioni. a qualcuno non è piaciuto qualcosa, o anche tutto? amen.
Le opinioni sono come le pxxxe, ognuno si tiene le sue. Non per questo dobbiamo arrabbiarci, litigare e rimanerci male.
Siamo adulti e credo comprendiamo tutti la necessità di soppesare le opinioni altrui.

Patrizio hai perfettamente ragione, ma qui si è voluto tornare su una recensione spudoratamente negativa dopo averla già propinata il giorno dopo l'opening. Qual'è il motivo? Tutti avevano già capito che a mbelt non era piaciuto praticamente nulla della mostra (il giorno dopo, perché pare che il giorno stesso le cose fossero diverse). Forse dopo tante altre recensioni positive, si voleva ricordare la propria negativa? Forse per un recondito livore per non si sa cosa? Forse semplicemente voglia di protagonismo? Non è dato sapere, di sicuro però non è "fair play" fare due recensioni negative sullo stesso oggetto a distanza di 10 giorni l'una dall'altra. Per cui è pure comprensibile che qualcuno voglia puntualizzare.

Detto ciò, se qualcuno recensisce negativamente due volte, allora io ridico la mia, già detta: si è trattato di un evento eccezionale, che ci ha dato la possibilità di vedere (si, vedere! vedere! vedere! perché io gli ho visti, magari non con il lentino, ma li ho visti) orologi che altrimenti mai avrei potuto ammirare. E abbiamo avuto il privilegio di vederli in una cornice suggestiva, grazie all'invito di Claudio, che ha reso ancor più memorabile l'evento. Purtroppo i tempi del viaggio mi hanno impedito di tornarci, cosa che, da quel che dicono gli altri forumisti che sono tornati - Leandro 5 volte, questo è quasi stalking  :D - mi avrebbe fatto apprezzare ancor di più il lavoro incredibile portato a Roma.
Gli orologi mi sono piaciuti tutti, nel senso che ho trovato aspetti apprezzabili in ognuno. Ho cercato di non applicare i miei gusti (diametro, spessore ecc.) nell'occasione, perché non li guardavo in ottica di futuro acquisto e dunque sarebbe stato un esercizio inutile che non me li avrebbe fatti godere appieno. Se devo fare un podio di quelli che più mi hanno colpito, dico Logical One, perché la catena ha un fascino irresistibile, il JDN, per la classe sopraffina che trasmette, il Daniels, perché è un orologio unico. Ma al polso avrei portato via un Voutilanen, e magari anche l'upside-down, orologio che va visto in azione, anche nel lato b (cosa che è stata possibile grazie alla gentilissima signora presente) per apprezzarne l'originalità.
Dunque, in sintesi, ancora grazie a Claudio  :D
Recensione della recensione.

Ma qui non è in discussione la mostra o gli orologi o la location o altro.
Qui è in discussione la concezione  di “sua presenza”.
Conseguentemente tutto passa in secondo piano ma a distanza, molta distanza.

La recensione inizia infatti “ sulla presenza mia al vernissage”;continua poi “ cosa “ha lasciato a me e cosa io(io.......) credo possa lasciare agli altri”...
Continua poi con una considerazione sulle “condizioni”che (sempre io...)avrei desiderato e che avrei ritenuto le uniche congrue”...
Continua poi “ qualcuno sono riuscito e vederlo meglio di altri, qualcuno peggio, non penso per mia responsabilità”...
Si parla poi non di alta ed altissima orologeria ma..”di alcune sue parti”, anche se non sono tutte e sempre quelle che io (io.....sempre e solo io...) amo di più e che ritengo (io...)più rilevanti”..

Possiamo continuare a lungo ma, come si vede, l’oggetto della mostra non è la mostra in se ma quello che “ io preferisco , quello che mi ha deluso” ecc.

E noi ringraziamo di questo fondamentale apporto nel disvelare ai nostri occhi realtà tali che senza questa recensione sarebbero  rimaste celate  ai nostri occhi.

Attendiamo fiduciosi una seconda o terza parte per poter  penetrare ulteriormente i misteri e le realtà alte  che i nostri occhi non vedono.

Lego

  • *****
  • 505
    • Mostra profilo
    • E-mail
Re:Watchmakers - The Masters of Art Horology / The Exhibition
« Risposta #343 il: Aprile 17, 2018, 13:12:12 pm »
L'aspetto più importante di questo evento è stata la possibilità di parlare direttamente - con qualcuno riparlare - della filosofia che anima l'attività di questi Orologiai.
Solo così si possono cogliere, e cogliere meglio, le peculiarità di questo tipo di orologeria, indipendentemente che alcuni modelli siano più o meno accattivanti, o, ancor più, piacciano di più o di meno.
E' l'elemento ed il tramite con cui ci si avvicina veramente a queste produzioni, e che permette di apprezzarle più compiutamente.
Mi permetto di consigliare, a chi ancora non avesse avuto l'opportunità di farlo, di andare a visitare l'Atelier di qualcuno di questi Indipendenti, è un'esperienza che nulla ha a che vedere con la visita delle realtà industriali.
E corona la conoscenza dell'interprete, delle capacità, delle tecniche, degli strumenti, fino al risultato compiuto.

Su l'occasione di vedere/rivedere/conoscere amici, appassionati, forumers ci siamo già confrontati  :)


Re:Watchmakers - The Masters of Art Horology / The Exhibition
« Risposta #344 il: Aprile 17, 2018, 13:41:21 pm »
Il consiglio di Vittorio a me sembra molto valido. Visitare gli atelier e i laboratori di questi artisti deve essere un’esperienza splendida. Soprattutto in grado di toglierci ogni eventuale dubbio o confermare certezze già acquisite nel caso ci fossero sospetti che ciò che ci raccontano i watchmakers nella gran parte dei casi è una verità scomoda o una mezza verità.
Per chi ha tempo da dedicare ai viaggi e possibilità di farli mi sembra un ottimo suggerimento.
Io purtroppo per ora ho molti impegni e tra lavoro e famiglia non posso regalarmi un viaggio così. Mi affido quindi a quanto ho sentito(poco) con le mie orecchie dagli orologiai ed a chi avrà modo di far visita loro nelle loro terre e nel loro mondo.
Non c'è nulla di nobile nell'essere superiore a qualcun'altro.
La vera nobiltà è essere superiore a chi eravamo ieri.
-Samuel Johnson-