Orologico Forum 3.0

Tudor black bay quadrante nero o marrone???

corrado71

Re:Tudor black bay quadrante nero o marrone???
« Risposta #30 il: Dicembre 03, 2018, 15:46:37 pm »
Ragazzi,state dando del delinquente ad una persona che non conoscete.
Cosi' come forse non conoscete la realta' delle persone che ci circondano.
Se un mio paziente non puo' permettersi la migliore terapia possibile e' suo interesse che gliene proponga una meno costosa o devo sbattergli la porta in faccia e cacciarlo dal mio studio?
Forse nelle grandi citta' si vive in ambienti omogenei,nelle piccole si e' a contatto con tutti.
L'importante e' avere lo stesso riguardo verso chi spende,siano 10 o 1000 euro non importa.

Ma scherzi Ermanno, nessuno da del delinquente a nessuno, solo ci siamo posti dei dubbi credo più che legittimi.
Però il paragone del paziente c'entra poco a mio avviso  ;)

e.m.

Re:Tudor black bay quadrante nero o marrone???
« Risposta #31 il: Dicembre 03, 2018, 15:52:53 pm »
E' la stessa cosa,Corrado.
Un paziente potrei fregarlo come e quando voglio.
Cosi' come un orologiaio puo' fregare un cliente come e quando vuole.

Ti sembra che potrei avere a che fare con un frega popolo?
E mettergli in mano certi orologi?

Bertroo

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Re:Tudor black bay quadrante nero o marrone???
« Risposta #32 il: Dicembre 03, 2018, 16:30:47 pm »
Nessuno ha dato del delinquente a nessuno.
Posti dei dubbi sicuramente.
Oltretutto più che legittimi. Personalmente, come detto, non andrei mai da uno che so che vende e usa pezzi falsi. E non è proprio il massimo. Qui ci sono fior fior di orologiai nel forum e esimo usa componenti false. Al massimo le ricostruiscono e i prezzi non sono folli...anzi.
Col paziente si parla di salute (a volte vita a seconda di che tipo di medicina si sta parlando), mentre con gli orologi si parla di cavolate e cose frivole. Il paragone per me non è azzeccato.
Se un mio cliente vuole risparmiare, lo faccio risparmiare punto! Ma non vado a discapito della qualità oppure gli dico “durante il lavoro non ti seguo ma ti faccio seguire da un altro”. Si fidano di me, della mia persona e del mio know how. Non potrei mai proporgli una cosa diversa anche se volessero risparmiare.

Istaro

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Re:Tudor black bay quadrante nero o marrone???
« Risposta #33 il: Dicembre 03, 2018, 16:31:31 pm »
Io non trovo le affermazioni di Ermanno (e.m.) così scandalose, anche perché non ha scritto che lui stesso utilizza pezzi non originali.
Secondo me sulla questione si può ragionare tranquillamente, senza preconcetti.

Innanzitutto, non esistono pezzi sic et simpliciter  “falsi”. Esistono pezzi originali e non originali. Questi ultimi, casomai,  possono essere considerati “falsi” o contraffatti se vengono spacciati per originali.

Il riparatore che utilizza pezzi non originali, avvertendo il cliente, non è quindi un “falsario” e non viola nessuna legge. (Se invece non avverte il cliente, magari facendosi pagare i pezzi come originali, è piuttosto un truffatore…).

Anzi, dovremmo ricordare che l’Unione Europea dal 2002 ha emanato per il settore automobilistico – dove peraltro la qualità del ricambio è essenziale… - norme che non solo consentono, ma cercano di favorire l’uso di pezzi di ricambio non originali (after market), anche presso centri di riparazione non ufficiali, vietando alle case produttrici misure che ostacolino questa pratica; misure - come le limitazioni di garanzia – che sono considerate contrarie alla concorrenza.
Cosicché abbiamo diverse tipologie di ricambi autorizzati, ben regolamentate (originali della casa, originali da fornitore ufficiale, equivalenti, alternativi, usati, rigenerati), che si distinguono dai ricambi “contraffatti” (di qualità scadente e non utilizzabili).

In altri settori non c’è – che io sappia – una normativa altrettanto minuziosa, ma resta la piena liceità dell’utilizzo di ricambi non originali. Permanendo la necessità di utilizzare ricambi che non pregiudichino il funzionamento del bene (per alcuni componenti sarà possibile, per altri ovviamente no), nonché l’obbligo di render nota al consumatore la natura del ricambio utilizzato. 

E nel settore orologi?

Io su questo forum ho sempre visto critiche aspre verso la politica delle case produttrici, che fanno pagare cifre assurde per riparazioni e revisioni. Con il corollario che è opportuno rivolgersi alla casa solo per quelle riparazioni che non si è sicuri di poter affidare a un orologiaio indipendente.
Ho visto consigliare riparatori in grado di procurarsi ricambi originali sul mercato parallelo (e questa è una pratica più opaca dell’uso di un ricambio non originale, anche se alimentata sottobanco dalle stesse case produttrici…).
Ho visto esaltare quegli orologiai che potevano fregiarsi a buon diritto della qualifica di “Orologiaio Riparatore”, e non di semplice “cambiapezzi”, perché in grado di costruirsi da sé i ricambi (non originali, ça va sans dire  ;)), col tornio.
Ho visto esprimere preoccupazione per l’introduzione del silicio, perché impedirebbe – appunto – agli orologiai di costruirsi i pezzi, restituendo un monopolio nelle riparazioni alle case produttrici.
In altro topic, nell’area vintage, abbiamo applaudito un forumista che, dopo aver ricevuto da Longines una richiesta di 2.000 euro per il restauro del suo monopulsante, ha deciso di ripararlo presso un indipendente, utilizzando un quadrante ristampato (cioè… non originale).

Insomma, che cosa cambia in questo topic? Forse che si sta parlando di utilizzare ricambi non originali per gli orologi di Sua Divinità Rolex?  :-\

Semmai penso che sull’argomento, anziché stracciarci le vesti, dovremmo definire un principio e ragionare nel merito.

Il “principio” – di elementare correttezza, oltre che di rispetto della legge - è il seguente: se viene utilizzato un ricambio non originale, ciò deve essere sempre dichiarato dal riparatore al committente; e da quest’ultimo all’acquirente, in caso di rivendita dell’orologio.

Temiamo che, in caso di rivendita, dichiarare un pezzo non originale faccia precipitare il prezzo?
Benissimo, allora per gli orologi di grosso valore (Rolex?) utilizziamo solo pezzi originali. Ma è una questione di opportunità commerciale, non di “moralità”.


Non ci fidiamo dell’orologiaio che sappiamo trattare pezzi non originali? Beh, dichiararlo – e ricordiamo che si tratta di attività perfettamente lecita - è un segno di trasparenza.
Uno che giura di utilizzare solo componenti originali potrebbe fare il contrario...

“Ragionare nel merito”, invece, significa porsi una domanda: per quali  componenti di un orologio è opportuno ricorrere solo al ricambio originale?

Di primo acchito, a me viene da pensare a quei componenti costruiti con leghe speciali che assicurano il buon funzionamento e la migliore cronometria (la spirale in primis).
Oppure al quadrante, l’elemento che definisce in maniera più evidente e minuziosa l’aspetto e l’identità dell’orologio (il che non significa bandire le ristampe, ma tenere presente che sono un ripiego).
O ancora penso a componenti che abbiano un pregio di lavorazione non riscontrabile in ricambi non originali.
Ci sono poi gli orologi di grande pregio storico, per i quali sarebbe meglio preservare i componenti originarî (anche se un po’ rovinati); ricorrendo, se è necessaria la sostituzione, a pezzi originali e possibilmente coevi.
Oppure…
L’elenco può continuare.

Possiamo sposare anche la tesi opposta, ma dobbiamo farlo con coerenza: tutte le riparazioni devono essere fatte solo dalle case produttrici e solo con pezzi originali. Per tutte le marche.
Addio orologiai indipendenti, mercati paralleli dei ricambi (originali e non), ecc.

Sbaglio qualcosa?  :)
"Non esistono venti favorevoli per il marinaio che non sa dove andare" (Seneca)

fansie

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Re:Tudor black bay quadrante nero o marrone???
« Risposta #34 il: Dicembre 03, 2018, 16:55:38 pm »
Vi faccio una domanda, visto che ascolto con molto piacere i vostri pensieri.
Se per gli orologi di produzione industriale, é difficile, ma possibile, riconoscere un pezzo originale e una parte danneggiata... Quale approccio adottate per orologi artigianali più antichi, tipo un tasca dei primi dellOttocento?!! Che é spesso pezzo unico e se un componente é stato sostituito non recentemente, é impossibile da riconoscere? Cioé se un orologio é di pregio, tipo una ripetizione minuti con un movimento particolarmente ben rifinito, si puó considera un oggetto pregiato e punto, stop!
E quindi, non é che tutta questa ricerca dell'originalità di questi "oggetti reliquia" industriali, sia solo una trovata a vantaggio dei commercianti, per dare valore a oggetti, il cui valore intrinseco, sarebbe relativamente basso?!
Nel senso, non é che fissandosi sull'originalità di un componente realizzato da una pressa in serie, si va ad attribuire importanza e valore ad alcuni aspetti marginali, distraendo lo sguardo da ció che sarebbe davvero la parte interessante di questa passione (una bella smaltatura, una bella finitura, una bella complicazione, un bel guilloché, un bel quadrante in rilievo, una bella scheletratura)?!

Tutto questo mi confonde.  :D
Vedere un appassionato vero, che riesce a fare un'analisi dettagliata su una scheletratura o su una ripetizione, "perdere tempo" (per me) su un quadrante, che se realizzato nel 1962 o nel 1967, sempre fatto da una pressa é, e quindi senza alcun valore lo stesso... Mi lascia perplesso.

Non so se capite il mio punto di vista. Per me, ragionando in questo modo, é inconcepibile infatti tutto il collezionismo reliquia dei Rolex, eccetera. Rispetto l'approccio vintagista ma non lo comprendo. Sono un po' fuori moda. :D

Tutto questo per dire che io, come Gianni, non mi scandalizzo. Sono pezzi fatti in fabbrica e tali sono. Non potrei criticare il pezzo di fornitura, altrimenti cade tutto il mio pensiero sul vintage.

Magari dicendo ció che dico, non mi faró simpatie ne da una parte, ne dall'altra (ne' tra i vintagisti, ne' tra i difensori dell'originalità), ma almeno sono onesto. Ho detto esattamente ció che penso, senza mezze misure. Praticamente, credo che il mio punto di vista scontenti tutti. Ma questo é.  :)
Federico

ALAN FORD

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Re:Tudor black bay quadrante nero o marrone???
« Risposta #35 il: Dicembre 03, 2018, 16:56:57 pm »
Io non trovo le affermazioni di Ermanno (e.m.) così scandalose, anche perché non ha scritto che lui stesso utilizza pezzi non originali.
Secondo me sulla questione si può ragionare tranquillamente, senza preconcetti.

Innanzitutto, non esistono pezzi sic et simpliciter  “falsi”. Esistono pezzi originali e non originali. Questi ultimi, casomai,  possono essere considerati “falsi” o contraffatti se vengono spacciati per originali.

Il riparatore che utilizza pezzi non originali, avvertendo il cliente, non è quindi un “falsario” e non viola nessuna legge. (Se invece non avverte il cliente, magari facendosi pagare i pezzi come originali, è piuttosto un truffatore…).

Anzi, dovremmo ricordare che l’Unione Europea dal 2002 ha emanato per il settore automobilistico – dove peraltro la qualità del ricambio è essenziale… - norme che non solo consentono, ma cercano di favorire l’uso di pezzi di ricambio non originali (after market), anche presso centri di riparazione non ufficiali, vietando alle case produttrici misure che ostacolino questa pratica; misure - come le limitazioni di garanzia – che sono considerate contrarie alla concorrenza.
Cosicché abbiamo diverse tipologie di ricambi autorizzati, ben regolamentate (originali della casa, originali da fornitore ufficiale, equivalenti, alternativi, usati, rigenerati), che si distinguono dai ricambi “contraffatti” (di qualità scadente e non utilizzabili).

In altri settori non c’è – che io sappia – una normativa altrettanto minuziosa, ma resta la piena liceità dell’utilizzo di ricambi non originali. Permanendo la necessità di utilizzare ricambi che non pregiudichino il funzionamento del bene (per alcuni componenti sarà possibile, per altri ovviamente no), nonché l’obbligo di render nota al consumatore la natura del ricambio utilizzato. 

E nel settore orologi?

Io su questo forum ho sempre visto critiche aspre verso la politica delle case produttrici, che fanno pagare cifre assurde per riparazioni e revisioni. Con il corollario che è opportuno rivolgersi alla casa solo per quelle riparazioni che non si è sicuri di poter affidare a un orologiaio indipendente.
Ho visto consigliare riparatori in grado di procurarsi ricambi originali sul mercato parallelo (e questa è una pratica più opaca dell’uso di un ricambio non originale, anche se alimentata sottobanco dalle stesse case produttrici…).
Ho visto esaltare quegli orologiai che potevano fregiarsi a buon diritto della qualifica di “Orologiaio Riparatore”, e non di semplice “cambiapezzi”, perché in grado di costruirsi da sé i ricambi (non originali, ça va sans dire  ;)), col tornio.
Ho visto esprimere preoccupazione per l’introduzione del silicio, perché impedirebbe – appunto – agli orologiai di costruirsi i pezzi, restituendo un monopolio nelle riparazioni alle case produttrici.
In altro topic, nell’area vintage, abbiamo applaudito un forumista che, dopo aver ricevuto da Longines una richiesta di 2.000 euro per il restauro del suo monopulsante, ha deciso di ripararlo presso un indipendente, utilizzando un quadrante ristampato (cioè… non originale).

Insomma, che cosa cambia in questo topic? Forse che si sta parlando di utilizzare ricambi non originali per gli orologi di Sua Divinità Rolex?  :-\

Semmai penso che sull’argomento, anziché stracciarci le vesti, dovremmo definire un principio e ragionare nel merito.

Il “principio” – di elementare correttezza, oltre che di rispetto della legge - è il seguente: se viene utilizzato un ricambio non originale, ciò deve essere sempre dichiarato dal riparatore al committente; e da quest’ultimo all’acquirente, in caso di rivendita dell’orologio.

Temiamo che, in caso di rivendita, dichiarare un pezzo non originale faccia precipitare il prezzo?
Benissimo, allora per gli orologi di grosso valore (Rolex?) utilizziamo solo pezzi originali. Ma è una questione di opportunità commerciale, non di “moralità”.


Non ci fidiamo dell’orologiaio che sappiamo trattare pezzi non originali? Beh, dichiararlo – e ricordiamo che si tratta di attività perfettamente lecita - è un segno di trasparenza.
Uno che giura di utilizzare solo componenti originali potrebbe fare il contrario...

“Ragionare nel merito”, invece, significa porsi una domanda: per quali  componenti di un orologio è opportuno ricorrere solo al ricambio originale?

Di primo acchito, a me viene da pensare a quei componenti costruiti con leghe speciali che assicurano il buon funzionamento e la migliore cronometria (la spirale in primis).
Oppure al quadrante, l’elemento che definisce in maniera più evidente e minuziosa l’aspetto e l’identità dell’orologio (il che non significa bandire le ristampe, ma tenere presente che sono un ripiego).
O ancora penso a componenti che abbiano un pregio di lavorazione non riscontrabile in ricambi non originali.
Ci sono poi gli orologi di grande pregio storico, per i quali sarebbe meglio preservare i componenti originarî (anche se un po’ rovinati); ricorrendo, se è necessaria la sostituzione, a pezzi originali e possibilmente coevi.
Oppure…
L’elenco può continuare.

Possiamo sposare anche la tesi opposta, ma dobbiamo farlo con coerenza: tutte le riparazioni devono essere fatte solo dalle case produttrici e solo con pezzi originali. Per tutte le marche.
Addio orologiai indipendenti, mercati paralleli dei ricambi (originali e non), ecc.

Sbaglio qualcosa?  :)

Macchè!
Neanche quelli vanno bene, sono di fornitura!
Però mica sempre, a volte vanno bene pure quelli fatti dal tornitore sotto casa! :D

Errol

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Re:Tudor black bay quadrante nero o marrone???
« Risposta #36 il: Dicembre 03, 2018, 17:04:02 pm »
Io non trovo le affermazioni di Ermanno (e.m.) così scandalose, anche perché non ha scritto che lui stesso utilizza pezzi non originali.
Secondo me sulla questione si può ragionare tranquillamente, senza preconcetti.

Innanzitutto, non esistono pezzi sic et simpliciter  “falsi”. Esistono pezzi originali e non originali. Questi ultimi, casomai,  possono essere considerati “falsi” o contraffatti se vengono spacciati per originali.

Il riparatore che utilizza pezzi non originali, avvertendo il cliente, non è quindi un “falsario” e non viola nessuna legge. (Se invece non avverte il cliente, magari facendosi pagare i pezzi come originali, è piuttosto un truffatore…).

Anzi, dovremmo ricordare che l’Unione Europea dal 2002 ha emanato per il settore automobilistico – dove peraltro la qualità del ricambio è essenziale… - norme che non solo consentono, ma cercano di favorire l’uso di pezzi di ricambio non originali (after market), anche presso centri di riparazione non ufficiali, vietando alle case produttrici misure che ostacolino questa pratica; misure - come le limitazioni di garanzia – che sono considerate contrarie alla concorrenza.
Cosicché abbiamo diverse tipologie di ricambi autorizzati, ben regolamentate (originali della casa, originali da fornitore ufficiale, equivalenti, alternativi, usati, rigenerati), che si distinguono dai ricambi “contraffatti” (di qualità scadente e non utilizzabili).

In altri settori non c’è – che io sappia – una normativa altrettanto minuziosa, ma resta la piena liceità dell’utilizzo di ricambi non originali. Permanendo la necessità di utilizzare ricambi che non pregiudichino il funzionamento del bene (per alcuni componenti sarà possibile, per altri ovviamente no), nonché l’obbligo di render nota al consumatore la natura del ricambio utilizzato. 

E nel settore orologi?

Io su questo forum ho sempre visto critiche aspre verso la politica delle case produttrici, che fanno pagare cifre assurde per riparazioni e revisioni. Con il corollario che è opportuno rivolgersi alla casa solo per quelle riparazioni che non si è sicuri di poter affidare a un orologiaio indipendente.
Ho visto consigliare riparatori in grado di procurarsi ricambi originali sul mercato parallelo (e questa è una pratica più opaca dell’uso di un ricambio non originale, anche se alimentata sottobanco dalle stesse case produttrici…).
Ho visto esaltare quegli orologiai che potevano fregiarsi a buon diritto della qualifica di “Orologiaio Riparatore”, e non di semplice “cambiapezzi”, perché in grado di costruirsi da sé i ricambi (non originali, ça va sans dire  ;)), col tornio.
Ho visto esprimere preoccupazione per l’introduzione del silicio, perché impedirebbe – appunto – agli orologiai di costruirsi i pezzi, restituendo un monopolio nelle riparazioni alle case produttrici.
In altro topic, nell’area vintage, abbiamo applaudito un forumista che, dopo aver ricevuto da Longines una richiesta di 2.000 euro per il restauro del suo monopulsante, ha deciso di ripararlo presso un indipendente, utilizzando un quadrante ristampato (cioè… non originale).

Insomma, che cosa cambia in questo topic? Forse che si sta parlando di utilizzare ricambi non originali per gli orologi di Sua Divinità Rolex?  :-\

Semmai penso che sull’argomento, anziché stracciarci le vesti, dovremmo definire un principio e ragionare nel merito.

Il “principio” – di elementare correttezza, oltre che di rispetto della legge - è il seguente: se viene utilizzato un ricambio non originale, ciò deve essere sempre dichiarato dal riparatore al committente; e da quest’ultimo all’acquirente, in caso di rivendita dell’orologio.

Temiamo che, in caso di rivendita, dichiarare un pezzo non originale faccia precipitare il prezzo?
Benissimo, allora per gli orologi di grosso valore (Rolex?) utilizziamo solo pezzi originali. Ma è una questione di opportunità commerciale, non di “moralità”.


Non ci fidiamo dell’orologiaio che sappiamo trattare pezzi non originali? Beh, dichiararlo – e ricordiamo che si tratta di attività perfettamente lecita - è un segno di trasparenza.
Uno che giura di utilizzare solo componenti originali potrebbe fare il contrario...

“Ragionare nel merito”, invece, significa porsi una domanda: per quali  componenti di un orologio è opportuno ricorrere solo al ricambio originale?

Di primo acchito, a me viene da pensare a quei componenti costruiti con leghe speciali che assicurano il buon funzionamento e la migliore cronometria (la spirale in primis).
Oppure al quadrante, l’elemento che definisce in maniera più evidente e minuziosa l’aspetto e l’identità dell’orologio (il che non significa bandire le ristampe, ma tenere presente che sono un ripiego).
O ancora penso a componenti che abbiano un pregio di lavorazione non riscontrabile in ricambi non originali.
Ci sono poi gli orologi di grande pregio storico, per i quali sarebbe meglio preservare i componenti originarî (anche se un po’ rovinati); ricorrendo, se è necessaria la sostituzione, a pezzi originali e possibilmente coevi.
Oppure…
L’elenco può continuare.

Possiamo sposare anche la tesi opposta, ma dobbiamo farlo con coerenza: tutte le riparazioni devono essere fatte solo dalle case produttrici e solo con pezzi originali. Per tutte le marche.
Addio orologiai indipendenti, mercati paralleli dei ricambi (originali e non), ecc.

Sbaglio qualcosa?  :)

non concordo su nulla.
il ricambio non sempre è una parte del  movimento effettivamente sostituibili (sarebbe meglio di no ma è così) con una non originale, tipo la molla, una vite, ecc.
ma se per ricambio intendo una ghiera, una sfera, una corona.....sarà pure lecito se dichiarato, ma io da uno che smaneggia con i falsi e che mi dichiara che per il 99% sono sostituibili perchè compatibili con i pezzi originali, io non ci andrei.

ovvio che su una macchina magari cambio i dischi dei freni e li metto non originali, ma qui parliamo di cannibalizzare un clone cinese ben fatto....non è la stessa cosa

quando cambio i dischi freno e magari invece di prendere quelli originali prendo i Brembo, so cosa compro, con tanto di certificazione del prodotto, qui devo accontentarmi del fatto che siano compatibili
« Ultima modifica: Dicembre 03, 2018, 17:07:35 pm da Errol »
        

Bertroo

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Re:Tudor black bay quadrante nero o marrone???
« Risposta #37 il: Dicembre 03, 2018, 17:10:59 pm »
Ma come scusate...prima pagine e pagine e pagine e pagine che gli orologi con i pezzi di fornitura non vanno bene? E poi però parliamo di pezzi (seppur industriali), neanche di fornitura, bensì nemmeno oroginali?
Eh no!
Fermo restando che IO per il mio orologio voglio solo pezzi originali, non dobbiamo unire moderno e orologi del 800 (o anchevintage più recenti).

Nei vintage spesso si è costretti, se non si hanno i pezzi originali in casa, a trovare delle soluzioni. E allora li, in accordo col cliente posso essere d’accordo con te. Anche se un orologiaio con gli attributi il pezzo se lo costruisce. E ti assicuro che non ti ho detto un’eresia visto che qui sul forum ci sono orologiai che i pezzi di ricambio se li costruiscono e con maestria anche.
Ma se devo cambiare una ghiera non esiste! Ma scherziamo?
Poi però stiamo a vedere le E con o senza accento e si da dei disonesti alle case d’asta.

Rid77

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Re:Tudor black bay quadrante nero o marrone???
« Risposta #38 il: Dicembre 03, 2018, 17:37:53 pm »
E.M. È vero ciò che dici ma è altrettanto vero che i detti non sbagliano mai: "il diavolo sa fare le pentole ma non i coperchi" con ciò voglio dire che il "profano" della materia è normale che potrebbe essere fregato in qualsiasi momento o campo: dall'orologiaio come dal medico ..... il problema sorge quando quell'orologio o quel paziente viene Riaperto da un'orologiaio o da un medico eticamente più corretto. Bene deve andare a questi se vengono semplicemente spu.......ti e perdono i clienti. Ho assistito personalmente a una cosa del genere..... non ti dico la faccia della cliente dopo che ha ricevuto l'amaro responso dal secondo orologiaio

Istaro

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Re:Tudor black bay quadrante nero o marrone???
« Risposta #39 il: Dicembre 03, 2018, 18:54:02 pm »
E quindi, non é che tutta questa ricerca dell'originalità di questi "oggetti reliquia" industriali, sia solo una trovata a vantaggio dei commercianti, per dare valore a oggetti, il cui valore intrinseco, sarebbe relativamente basso?!

Ma dai…  ;D


Nel senso, non é che fissandosi sull'originalità di un componente realizzato da una pressa in serie, si va ad attribuire importanza e valore ad alcuni aspetti marginali, distraendo lo sguardo da ció che sarebbe davvero la parte interessante di questa passione (una bella smaltatura, una bella finitura, una bella complicazione, un bel guilloché, un bel quadrante in rilievo, una bella scheletratura)?!

Tutto questo mi confonde.  :D
Vedere un appassionato vero, che riesce a fare un'analisi dettagliata su una scheletratura o su una ripetizione, "perdere tempo" (per me) su un quadrante, che se realizzato nel 1962 o nel 1967, sempre fatto da una pressa é, e quindi senza alcun valore lo stesso... Mi lascia perplesso.

Non so se capite il mio punto di vista. Per me, ragionando in questo modo, é inconcepibile infatti tutto il collezionismo reliquia dei Rolex, eccetera. Rispetto l'approccio vintagista ma non lo comprendo. Sono un po' fuori moda. :D

Se ti riferisci alla qualità del prodotto, hai ragione.

Nel vintage, però, non c'è solo l'aspetto qualitativo, ma anche quello storico.
Un collezionista - non solo di orologi - ci tiene a conservare oggetti così come li ha realizzati il produttore.
Il valore storico-collezionistico è differente dalla semplice godibilità.
Per cui il problema non è tanto l'originalità, ma l'originarietà: il quadrante originario, anche in non perfette condizioni, è meglio anche della fornitura qualitativamente perfetta (che è pur sempre "originale").

Poi tutto si può fare, purché si dichiari. E il prezzo sia conseguente.


non concordo su nulla.
il ricambio non sempre è una parte del  movimento effettivamente sostituibili (sarebbe meglio di no ma è così) con una non originale, tipo la molla, una vite, ecc.
ma se per ricambio intendo una ghiera, una sfera, una corona.....sarà pure lecito se dichiarato, ma io da uno che smaneggia con i falsi e che mi dichiara che per il 99% sono sostituibili perchè compatibili con i pezzi originali, io non ci andrei.

ovvio che su una macchina magari cambio i dischi dei freni e li metto non originali, ma qui parliamo di cannibalizzare un clone cinese ben fatto....non è la stessa cosa

quando cambio i dischi freno e magari invece di prendere quelli originali prendo i Brembo, so cosa compro, con tanto di certificazione del prodotto, qui devo accontentarmi del fatto che siano compatibili

Qui - nel momento in cui inizi a ragionare dei singoli componenti - ti seguo di più.

La questione interessante da porre, traendo spunto dall'annotazione di Ermanno per cui esistono ormai "cloni Rolex pressoché perfetti", è: sono davvero "perfetti"?
Che livello di riproduzione ha raggiunto la fabbricazione di repliche/hommages/ricambi cinesi?

Sappiamo che ormai la Cina è all'avanguardia tecnologica (un passetto indietro solo nelle tecnologie più avveniristiche).

Quanto alle tecnologie alla base degli orologi meccanici, i cinesi sono teoricamente in grado di replicarle senza problemi.
Se in genere la produzione di cloni (nelle diverse categorie di beni) è ancora di infima qualità, è per abbattere i costi al fine di guadagnarci: nessuno preferisce una replica se non costa molto meno dell'originale.
Ma per un Rolex, teoricamente, visto l'enorme ricarico degli originali, si possono fare profitti anche con prodotti di buona qualità…
E visto l'enorme mercato esistente per piazzare questo prodotto, si possono ammortizzare anche gli investimenti per costruire linee di produzione ad hoc.

La mia curiosità, da osservatore del mondo degli orologi, è quindi: a che punto siamo nel livello di qualità di questi pezzi? L'orologiaio di Ermanno ha davvero per le mani cloni di qualità nettamente superiore a quella del passato, anche nei meccanismi?
Oppure si tratta ancora di pezzi destinati a utenti di bocca buona, che hanno fatto il passo più lungo della gamba nell'acquisto di un Rolex e non se la sentono di affrontare la spesa per ripararlo?

Inoltre: anche quando fossimo di fronte a repliche quasi perfette, per quali componenti si potrebbe accettare il ricambio equivalente e per quali, invece, resta irrinunciabile l'originale?

Le polemiche sull'affidabilità dell'orologiaio mi sembrano una divagazione inutile...


E.M. È vero ciò che dici ma è altrettanto vero che i detti non sbagliano mai: "il diavolo sa fare le pentole ma non i coperchi" con ciò voglio dire che il "profano" della materia è normale che potrebbe essere fregato in qualsiasi momento o campo: dall'orologiaio come dal medico ..... il problema sorge quando quell'orologio o quel paziente viene Riaperto da un'orologiaio o da un medico eticamente più corretto. Bene deve andare a questi se vengono semplicemente spu.......ti e perdono i clienti. Ho assistito personalmente a una cosa del genere..... non ti dico la faccia della cliente dopo che ha ricevuto l'amaro responso dal secondo orologiaio

Stai parlando di un orologiaio che ha truffato il suo cliente.
L'argomento posto da Ermanno, invece, è quella di clienti che sanno già che sarà utilizzato un pezzo non originale. E quindi non avranno "sorprese".
« Ultima modifica: Dicembre 03, 2018, 19:11:32 pm da Istaro »
"Non esistono venti favorevoli per il marinaio che non sa dove andare" (Seneca)

Re:Tudor black bay quadrante nero o marrone???
« Risposta #40 il: Dicembre 03, 2018, 20:38:08 pm »
Io dubito fortemente di questi famigerati pezzi di ricambio clone per i calibri Rolex.
Penso che al più ci troveremmo di fronte a pezzi compatibili, ma la costruzione, la lavorazione e le specifiche originarie credo siano altra cosa.
Ho forti dubbi di ciò da quando ho visto, toccato con mano e misurato, le copie Seagull(parlo di Seagull, non di “non si sa chi”) degli Eta/Sellita. Decisamente identico ad una prima occhiata, ma poi profondamente diversi in piccoli dettagli, e naturalmente nel risultato cronometrico. Un 2892 Seagull non entrava nemmeno nella cassa di un Longines flagship e sono stato costretto a rimettere l’originale, neanche le misure esterne sembrano coincidere perfettamente, almeno nel mio caso è non mi era mai capitato che un movimento analogo, ma originale(non clone), non si inserisse nell’alloggio apposito della cassa. Strano ma vero.
Mi chiedo, ma se sono diversi anche fuori in alcune misure, figuriamoci dentro, dove la precisione di copia deve essere massima.
I Rolex hanno componenti e dettagli progettati e lavorati dannatamente bene, mi riferisco a bave di lavorazione, smussi, pignoni, invertitori e altro, generalmente meglio curati degli Eta.
« Ultima modifica: Dicembre 03, 2018, 20:40:26 pm da leolunetta »
Non c'è nulla di nobile nell'essere superiore a qualcun'altro.
La vera nobiltà è essere superiore a chi eravamo ieri.
-Samuel Johnson-

Bertroo

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Re:Tudor black bay quadrante nero o marrone???
« Risposta #41 il: Dicembre 03, 2018, 20:47:18 pm »
Io dubito fortemente di questi famigerati pezzi di ricambio clone per i calibri Rolex.
Penso che al più ci troveremmo di fronte a pezzi compatibili, ma la costruzione, la lavorazione e le specifiche originarie credo siano altra cosa.
Ho forti dubbi di ciò da quando ho visto, toccato con mano e misurato, le copie Seagull(parlo di Seagull, non di “non si sa chi”) degli Eta/Sellita. Decisamente identico ad una prima occhiata, ma poi profondamente diversi in piccoli dettagli, e naturalmente nel risultato cronometrico. Un 2892 Seagull non entrava nemmeno nella cassa di un Longines flagship e sono stato costretto a rimettere l’originale, neanche le misure esterne sembrano coincidere perfettamente, almeno nel mio caso è non mi era mai capitato che un movimento analogo, ma originale(non clone), non si inserisse nell’alloggio apposito della cassa. Strano ma vero.
Mi chiedo, ma se sono diversi anche fuori in alcune misure, figuriamoci dentro, dove la precisione di copia deve essere massima.
I Rolex hanno componenti e dettagli progettati e lavorati dannatamente bene, mi riferisco a bave di lavorazione, smussi, pignoni, invertitori e altro, generalmente meglio curati degli Eta.


Ma che sei matto? Non puoi dire questo! Rolexaro che non sei altro.
Sono solo banalissimi prodotti industriali dove possiamo mettere qualsiasi pezzo non originale.

fansie

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Re:Tudor black bay quadrante nero o marrone???
« Risposta #42 il: Dicembre 03, 2018, 20:57:09 pm »
Comunque sia, si é sviluppata una discussione interessante.
Ho appreso con piacere, il punto di vista di tutti i forumisti più partecipi. :)
Federico

ALAN FORD

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Re:Tudor black bay quadrante nero o marrone???
« Risposta #43 il: Dicembre 03, 2018, 22:03:18 pm »
Da anni sostengo che meccanicamente con una attrezzatura adeguata, con lettori di profilo digitale, qualsiasi componente può essere riprodotto in maniera tale che nessuno se ne accorga, però il punto centrale è che comunque è riprodotto, non è originale e quindi se non vanno bene i "fornitura" figuriamoci se ora d'improvviso diventano buoni anche i riprodotti che anche se perfetti sono comunque copie.

Istaro

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Re:Tudor black bay quadrante nero o marrone???
« Risposta #44 il: Dicembre 03, 2018, 22:08:17 pm »
Io dubito fortemente di questi famigerati pezzi di ricambio clone per i calibri Rolex.
Penso che al più ci troveremmo di fronte a pezzi compatibili, ma la costruzione, la lavorazione e le specifiche originarie credo siano altra cosa.
Ho forti dubbi di ciò da quando ho visto, toccato con mano e misurato, le copie Seagull(parlo di Seagull, non di “non si sa chi”) degli Eta/Sellita. Decisamente identico ad una prima occhiata, ma poi profondamente diversi in piccoli dettagli, e naturalmente nel risultato cronometrico. Un 2892 Seagull non entrava nemmeno nella cassa di un Longines flagship e sono stato costretto a rimettere l’originale, neanche le misure esterne sembrano coincidere perfettamente, almeno nel mio caso è non mi era mai capitato che un movimento analogo, ma originale(non clone), non si inserisse nell’alloggio apposito della cassa. Strano ma vero.
Mi chiedo, ma se sono diversi anche fuori in alcune misure, figuriamoci dentro, dove la precisione di copia deve essere massima.
I Rolex hanno componenti e dettagli progettati e lavorati dannatamente bene, mi riferisco a bave di lavorazione, smussi, pignoni, invertitori e altro, generalmente meglio curati degli Eta.

È possibile che le cose stiano come tu dici. Per ora... ;)

Di certo non è impossibile raggiungere livelli qualitativi equivalenti agli originali, considerato che una produzione di questo tipo può avere una redditività (e quindi una possibilità di ammortizzare gli investimenti) ben maggiore di quella che offrono gli eta o altri componenti dell'orologio.

Io in ogni caso la curiosità di vedere lo stato dell'arte ce l'avrei...  :)


Da anni sostengo che meccanicamente con una attrezzatura adeguata, con lettori di profilo digitale, qualsiasi componente può essere riprodotto in maniera tale che nessuno se ne accorga, però il punto centrale è che comunque è riprodotto, non è originale e quindi se non vanno bene i "fornitura" figuriamoci se ora d'improvviso diventano buoni anche i riprodotti che anche se perfetti sono comunque copie.

E chi sostiene che "non vanno bene" (oltre al marketing della casa e a coloro che hanno paura di veder deprezzato il loro investimento)?
"Non esistono venti favorevoli per il marinaio che non sa dove andare" (Seneca)