Orologico Forum 3.0

Marvin orologi

Forzasasol

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Re:Marvin orologi
« Risposta #15 il: Gennaio 01, 2019, 18:08:55 pm »
Il costo elevato non è conditio sine qua non,si possono avere collezioni di orologi che costano poco,qualche ccentinaio di euro,che per contenuti superano di gran lunga i corrispondenti blasonati.
Naturalmente più difficili da formare in quanto richiedono una preparazione coi fiocchi.Inutile dire che bisogna masticare vintage,ignorare i marchi in voga oggi,conoscere orologiai preparati sulle centinaia di calibri che erano allora quasi tutti di manifattura.

Bravo!e lo dico da ignorante
Giò

e.m.

Re:Marvin orologi
« Risposta #16 il: Gennaio 01, 2019, 21:28:53 pm »
Fossero sufficienti i denari troveremmo che le migliori collezioni sarebbero appannaggio dei più ricchi.
Poiché i ricchi spesso non hanno tempo o voglia di formarsi una cultura specifica ricorrono ai consiglieri ,consiglieri che fanno i propri interessi e non quello dei clienti.
In altre parole fanno acquistare non i pezzi migliori ma quelli su cui riescono a lucrare di più.
I loro nomi non posso scriverli per ovvi motivi ma cercando tra le aste si riescono ad individuare.

Istaro

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Re:Marvin orologi
« Risposta #17 il: Gennaio 01, 2019, 22:12:46 pm »
Però il singolo pezzo di una collezione di orologi costa almeno qualche centinaio di euro: al "collezionista" di orologi, anche se non ricco, è richiesto indubbiamente un investimento maggiore che in altri tipi di collezioni.

Cosicché in questo settore è più difficile perseguire il progetto di "collezioni" sufficientemente vaste per poter abbracciare un filo conduttore tematico, a meno di non concentrarsi sul vintage  o su settori più economici come russi ed orientali.
(E forse - sottolineo forse - queste difficoltà sono aumentate negli ultimi trent'anni, quando l'orologeria meccanica nel suo insieme ha virato verso il target del lusso: voi avete certamente memoria storica per confermare o correggere questa impressione).

Per cui è più facile che un appassionato ripieghi su semplici "raccolte" di orologi, in cui il criterio di acquisto è soprattutto il valore d'uso (non necessariamente la speculazione).

Insomma: il collezionismo in senso stretto è sempre praticabile, per chi lo vuole fortemente.
Ma il settore degli orologi sconta, oltre alla generale tendenza a svalutare l'approccio culturale a questa attività, anche qualche difficoltà oggettiva maggiore rispetto ad altri settori.
"Non esistono venti favorevoli per il marinaio che non sa dove andare" (Seneca)

Re:Marvin orologi
« Risposta #18 il: Gennaio 02, 2019, 08:23:09 am »
Fossero sufficienti i denari troveremmo che le migliori collezioni sarebbero appannaggio dei più ricchi.
Poiché i ricchi spesso non hanno tempo o voglia di formarsi una cultura specifica ricorrono ai consiglieri ,consiglieri che fanno i propri interessi e non quello dei clienti.
In altre parole fanno acquistare non i pezzi migliori ma quelli su cui riescono a lucrare di più.
I loro nomi non posso scriverli per ovvi motivi ma cercando tra le aste si riescono ad individuare.


negli anni novanta conobbi un "collezionista" con ottime possibilità economiche,che non si intendeva di orologi,e che affidava le sue scelte a un noto commerciante della mia zona

quando vidi la sua collezione mi stupii di vedere orologi che io ritenevo tutti molto simili se non uguali tra loro che potevano differire l'un dall'altro solo per minime differenze grafiche del quadrante o per una scritta rossa invece che bianca o per una doppia scritta

lui non se ne intendeva e certamente pagava all'epoca un prezzo superiore a quello di mercato................

oggi però ha un vero e proprio capitale


Forzasasol

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Re:Marvin orologi
« Risposta #19 il: Gennaio 02, 2019, 22:38:22 pm »
Questo un flying Dutchman calibro Felsa
Giò

e.m.

Re:Marvin orologi
« Risposta #20 il: Gennaio 02, 2019, 22:54:54 pm »
Fossero sufficienti i denari troveremmo che le migliori collezioni sarebbero appannaggio dei più ricchi.
Poiché i ricchi spesso non hanno tempo o voglia di formarsi una cultura specifica ricorrono ai consiglieri ,consiglieri che fanno i propri interessi e non quello dei clienti.
In altre parole fanno acquistare non i pezzi migliori ma quelli su cui riescono a lucrare di più.
I loro nomi non posso scriverli per ovvi motivi ma cercando tra le aste si riescono ad individuare.


negli anni novanta conobbi un "collezionista" con ottime possibilità economiche,che non si intendeva di orologi,e che affidava le sue scelte a un noto commerciante della mia zona

quando vidi la sua collezione mi stupii di vedere orologi che io ritenevo tutti molto simili se non uguali tra loro che potevano differire l'un dall'altro solo per minime differenze grafiche del quadrante o per una scritta rossa invece che bianca o per una doppia scritta

lui non se ne intendeva e certamente pagava all'epoca un prezzo superiore a quello di mercato................

oggi però ha un vero e proprio capitale
Il tutto è capire quanto quegli orologi pressoché uguali siano originali.
Io non sono un conoscitore Rolex e quindi non potrei metterci becco,ma di scritte rosse sovrapposte alle bianche è pieno il mondo,così come di quadranti non coerenti con i seriali.E vogliamo parlare di casse ripunzonate,di fornitura,di lunette non consone e bracciali,terminali o scatolette messe lì alla bene e meglio?
Dagli anni 90 ad oggi si sono fatti grandi passi in avanti nella determinazione del pezzo corretto.Ed in campo Rolex più che altrove.
Un solo marchio premia la non coevita' dei componenti e sappiamo tutti quale sia.