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Rivista Patek Philippe

ALAN FORD

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Rivista Patek Philippe
« il: Giugno 11, 2019, 21:14:49 pm »
Oggi come sempre ho ricevuto la rivista, non so neanche se è semestrale o annuale, ogni tanto arriva ed è un piacere riceverla.
Poi ci si chiede perché Patek è Patek?
Possono permettersi di fare una rivista culturale e fare a meno di parlare dei loro orologi o almeno farlo in maniera talmente discreta che è la miniamo parte.
Il sogno si crea così, lavorando intorno agli orologi senza per forza farne il motivo principale, basta il nome la suggestione.
Sono un costruttore, purtroppo di prodotti di consumo ma la tentazione di imitarli, la speranza di riuscire a fare qualcosa che vada oltre il prodotto, ogni volta mi fa trasalire!



fansie

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Re:Rivista Patek Philippe
« Risposta #1 il: Giugno 11, 2019, 21:32:33 pm »
Una rivista recapitata a casa, a un cliente che comunque non ha acquistato negli ultimi anni, è un bel modo di fidelizzare il cliente.
Brava Patek.
Federico

Re:Rivista Patek Philippe
« Risposta #2 il: Giugno 11, 2019, 21:53:03 pm »
mi risulta la faccia anche Rolex

Bertroo

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Re:Rivista Patek Philippe
« Risposta #3 il: Giugno 11, 2019, 22:32:17 pm »
Oggi come sempre ho ricevuto la rivista, non so neanche se è semestrale o annuale, ogni tanto arriva ed è un piacere riceverla.
Poi ci si chiede perché Patek è Patek?
Possono permettersi di fare una rivista culturale e fare a meno di parlare dei loro orologi o almeno farlo in maniera talmente discreta che è la miniamo parte.
Il sogno si crea così, lavorando intorno agli orologi senza per forza farne il motivo principale, basta il nome la suggestione.
Sono un costruttore, purtroppo di prodotti di consumo ma la tentazione di imitarli, la speranza di riuscire a fare qualcosa che vada oltre il prodotto, ogni volta mi fa trasalire!



Concordo su tutto

e.m.

Re:Rivista Patek Philippe
« Risposta #4 il: Giugno 12, 2019, 01:21:55 am »
Con quello che fa pagare i suoi orologi dovrebbe inviare ai propri clienti dei veri fogli di papiro vergati a mano!
Commercialmente e' un'ottima mossa,per Patek s'intende.
Un po' meno per gli stolti che pagano 10 un prodotto industriale che vale 1.

ALAN FORD

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Re:Rivista Patek Philippe
« Risposta #5 il: Giugno 12, 2019, 05:41:30 am »
Con quello che fa pagare i suoi orologi dovrebbe inviare ai propri clienti dei veri fogli di papiro vergati a mano!
Commercialmente e' un'ottima mossa,per Patek s'intende.
Un po' meno per gli stolti che pagano 10 un prodotto industriale che vale 1.

Probabilmente sono più stolti quelli che pagano 1 e si ritrovano 0,5 rispetto a quelli che pagano 10 e si ritrovano 15.

Re:Rivista Patek Philippe
« Risposta #6 il: Giugno 12, 2019, 11:52:07 am »
Con quello che fa pagare i suoi orologi dovrebbe inviare ai propri clienti dei veri fogli di papiro vergati a mano!
Commercialmente e' un'ottima mossa,per Patek s'intende.
Un po' meno per gli stolti che pagano 10 un prodotto industriale che vale 1.

Probabilmente sono più stolti quelli che pagano 1 e si ritrovano 0,5 rispetto a quelli che pagano 10 e si ritrovano 15.
:) :) :)
Sandro grazie!
È la prima risata della giornata!
Concordo con quanto dici.
Negli anni ho raccolto tutti i numeri e trovo sia una rivista bellissima.
Certo,parla anche di orologi,ma non sono la nostra grande e comune passione?
Per capire poi l’approccio di Patek al mondo dell’orologeria basta visitare il loro museo.
C’è di tutto ed è una specie di conservatorìa della intera storia dell’orologeria mondiale e così facendo, la Patek,è finita per diventare essa stessa il simbolo dell’orologeria mondiale.

PESSOA67

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Re:Rivista Patek Philippe
« Risposta #7 il: Giugno 12, 2019, 12:16:31 pm »
La ricevo anche io da un paio di anni e la trovo davvero molto elegante e ben fatta, Patek fa "prodotto" a 360° evidentemente...e prezzi a parte anche dei gran begli orologi...come molti altri ovviamente...solo che hanno quella "allure" che manca agli altri e si possono permettere di guardare in modo un po' altezzoso gli altri dall'alto al basso...un po' come i francesi direi...a parità di prodotto..che facciano un vino o un formaggio o un vestito...

Un caro saluto
Roberto

ALAN FORD

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Re:Rivista Patek Philippe
« Risposta #8 il: Giugno 12, 2019, 16:42:11 pm »
Con quello che fa pagare i suoi orologi dovrebbe inviare ai propri clienti dei veri fogli di papiro vergati a mano!
Commercialmente e' un'ottima mossa,per Patek s'intende.
Un po' meno per gli stolti che pagano 10 un prodotto industriale che vale 1.

Probabilmente sono più stolti quelli che pagano 1 e si ritrovano 0,5 rispetto a quelli che pagano 10 e si ritrovano 15.
:) :) :)
Sandro grazie!
È la prima risata della giornata!
Concordo con quanto dici.
Negli anni ho raccolto tutti i numeri e trovo sia una rivista bellissima.
Certo,parla anche di orologi,ma non sono la nostra grande e comune passione?
Per capire poi l’approccio di Patek al mondo dell’orologeria basta visitare il loro museo.
C’è di tutto ed è una specie di conservatorìa della intera storia dell’orologeria mondiale e così facendo, la Patek,è finita per diventare essa stessa il simbolo dell’orologeria mondiale.

'Stamattina sono passato ma come sempre di corsa esagerata! :-\

e.m.

Re:Rivista Patek Philippe
« Risposta #9 il: Giugno 13, 2019, 00:14:06 am »
Con quello che fa pagare i suoi orologi dovrebbe inviare ai propri clienti dei veri fogli di papiro vergati a mano!
Commercialmente e' un'ottima mossa,per Patek s'intende.
Un po' meno per gli stolti che pagano 10 un prodotto industriale che vale 1.

Probabilmente sono più stolti quelli che pagano 1 e si ritrovano 0,5 rispetto a quelli che pagano 10 e si ritrovano 15.
Se fanno come lavoro i commercianti di orologi hai perfettamente ragione.
Se invece sono dei semplici appassionati che campano facendo altro ho qualche dubbio.

Le passioni,quelle vere,costano,piu' o meno ma costano.
Non credo che tu abbia bisogno di lucrare qualche migliaio di euro nella compravendita di orologi e come te tutti coloro che possono permettersi i Patek.

ALAN FORD

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Re:Rivista Patek Philippe
« Risposta #10 il: Giugno 13, 2019, 07:01:53 am »
Con quello che fa pagare i suoi orologi dovrebbe inviare ai propri clienti dei veri fogli di papiro vergati a mano!
Commercialmente e' un'ottima mossa,per Patek s'intende.
Un po' meno per gli stolti che pagano 10 un prodotto industriale che vale 1.

Probabilmente sono più stolti quelli che pagano 1 e si ritrovano 0,5 rispetto a quelli che pagano 10 e si ritrovano 15.
Se fanno come lavoro i commercianti di orologi hai perfettamente ragione.
Se invece sono dei semplici appassionati che campano facendo altro ho qualche dubbio.

Le passioni,quelle vere,costano,piu' o meno ma costano.
Non credo che tu abbia bisogno di lucrare qualche migliaio di euro nella compravendita di orologi e come te tutti coloro che possono permettersi i Patek.

Ma vedi io non lucro ma è un dato di fatto.
Quando ho comprato il Nautilus l'ho comprato semplicemente perché mi piaceva poi è stata ovviamente una gradita sorpresa venderlo dopo quasi venti anni a quasi dieci volte il prezzo che lo avevo pagato.
Tu i paragoni li fai sempre sul tuo modo di acquistare che è l'usato, però se per quello che compri tu non ci fosse qualche  stolto che lo compra nuovo a prezzo pieno e dopo qualche anno si ritrova qualcosa di invendibile se non a prezzo di saldo, tu non acquisteresti così bene i famosi calendari perpetui a due lire semplicemente perché nessuno li vuole.
Ne è la riprova il mio Roth, quanto costava?
Lo sai bene quanto costava, oggi il suo valore è vicino allo zero per il semplice fatto che nessuno lo vuole proprio al prezzo che io (appassionato stolto) lo ho pagato.
Con Patek questo non succede e non è questione di lucrare è semplicemente un modo per almeno non rimetterci.
Ed a te ti inviterei a contenerti nell'offendere le persone definendole stolte semplicemente perché non ragionano come te.
Secondo te il mondo è pieno di stolti ma forse ragioni come quello in contromano sull'autostrada che pensava che quel giorno fossero tutti impazziti ad andare contro mano!

Re:Rivista Patek Philippe
« Risposta #11 il: Giugno 13, 2019, 07:46:16 am »
Con quello che fa pagare i suoi orologi dovrebbe inviare ai propri clienti dei veri fogli di papiro vergati a mano!
Commercialmente e' un'ottima mossa,per Patek s'intende.
Un po' meno per gli stolti che pagano 10 un prodotto industriale che vale 1.

Probabilmente sono più stolti quelli che pagano 1 e si ritrovano 0,5 rispetto a quelli che pagano 10 e si ritrovano 15.
Se fanno come lavoro i commercianti di orologi hai perfettamente ragione.
Se invece sono dei semplici appassionati che campano facendo altro ho qualche dubbio.

Le passioni,quelle vere,costano,piu' o meno ma costano.
Non credo che tu abbia bisogno di lucrare qualche migliaio di euro nella compravendita di orologi e come te tutti coloro che possono permettersi i Patek.

Ma vedi io non lucro ma è un dato di fatto.
Quando ho comprato il Nautilus l'ho comprato semplicemente perché mi piaceva poi è stata ovviamente una gradita sorpresa venderlo dopo quasi venti anni a quasi dieci volte il prezzo che lo avevo pagato.
Tu i paragoni li fai sempre sul tuo modo di acquistare che è l'usato, però se per quello che compri tu non ci fosse qualche  stolto che lo compra nuovo a prezzo pieno e dopo qualche anno si ritrova qualcosa di invendibile se non a prezzo di saldo, tu non acquisteresti così bene i famosi calendari perpetui a due lire semplicemente perché nessuno li vuole.
Ne è la riprova il mio Roth, quanto costava?
Lo sai bene quanto costava, oggi il suo valore è vicino allo zero per il semplice fatto che nessuno lo vuole proprio al prezzo che io (appassionato stolto) lo ho pagato.
Con Patek questo non succede e non è questione di lucrare è semplicemente un modo per almeno non rimetterci.
Ed a te ti inviterei a contenerti nell'offendere le persone definendole stolte semplicemente perché non ragionano come te.
Secondo te il mondo è pieno di stolti ma forse ragioni come quello in contromano sull'autostrada che pensava che quel giorno fossero tutti impazziti ad andare contro mano!
Quando tu hai preso il Nautilus erano davvero tempi non sospetti.
Sembra che i Patek si debbano acquistare solo per investimento e non perché possano piacere.

ALAN FORD

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Re:Rivista Patek Philippe
« Risposta #12 il: Giugno 13, 2019, 08:45:17 am »
Con quello che fa pagare i suoi orologi dovrebbe inviare ai propri clienti dei veri fogli di papiro vergati a mano!
Commercialmente e' un'ottima mossa,per Patek s'intende.
Un po' meno per gli stolti che pagano 10 un prodotto industriale che vale 1.

Probabilmente sono più stolti quelli che pagano 1 e si ritrovano 0,5 rispetto a quelli che pagano 10 e si ritrovano 15.
Se fanno come lavoro i commercianti di orologi hai perfettamente ragione.
Se invece sono dei semplici appassionati che campano facendo altro ho qualche dubbio.

Le passioni,quelle vere,costano,piu' o meno ma costano.
Non credo che tu abbia bisogno di lucrare qualche migliaio di euro nella compravendita di orologi e come te tutti coloro che possono permettersi i Patek.

Ma vedi io non lucro ma è un dato di fatto.
Quando ho comprato il Nautilus l'ho comprato semplicemente perché mi piaceva poi è stata ovviamente una gradita sorpresa venderlo dopo quasi venti anni a quasi dieci volte il prezzo che lo avevo pagato.
Tu i paragoni li fai sempre sul tuo modo di acquistare che è l'usato, però se per quello che compri tu non ci fosse qualche  stolto che lo compra nuovo a prezzo pieno e dopo qualche anno si ritrova qualcosa di invendibile se non a prezzo di saldo, tu non acquisteresti così bene i famosi calendari perpetui a due lire semplicemente perché nessuno li vuole.
Ne è la riprova il mio Roth, quanto costava?
Lo sai bene quanto costava, oggi il suo valore è vicino allo zero per il semplice fatto che nessuno lo vuole proprio al prezzo che io (appassionato stolto) lo ho pagato.
Con Patek questo non succede e non è questione di lucrare è semplicemente un modo per almeno non rimetterci.
Ed a te ti inviterei a contenerti nell'offendere le persone definendole stolte semplicemente perché non ragionano come te.
Secondo te il mondo è pieno di stolti ma forse ragioni come quello in contromano sull'autostrada che pensava che quel giorno fossero tutti impazziti ad andare contro mano!
Quando tu hai preso il Nautilus erano davvero tempi non sospetti.
Sembra che i Patek si debbano acquistare solo per investimento e non perché possano piacere.

No è che pesando l'oro, calcolando il prezzo del cuoio per il cinturino, calcolando la mano d'opera a 40 euro l'ora in effetti è un prodotto caro. ;)

e.m.

Re:Rivista Patek Philippe
« Risposta #13 il: Giugno 13, 2019, 09:11:11 am »
Con quello che fa pagare i suoi orologi dovrebbe inviare ai propri clienti dei veri fogli di papiro vergati a mano!
Commercialmente e' un'ottima mossa,per Patek s'intende.
Un po' meno per gli stolti che pagano 10 un prodotto industriale che vale 1.

Probabilmente sono più stolti quelli che pagano 1 e si ritrovano 0,5 rispetto a quelli che pagano 10 e si ritrovano 15.
Se fanno come lavoro i commercianti di orologi hai perfettamente ragione.
Se invece sono dei semplici appassionati che campano facendo altro ho qualche dubbio.

Le passioni,quelle vere,costano,piu' o meno ma costano.
Non credo che tu abbia bisogno di lucrare qualche migliaio di euro nella compravendita di orologi e come te tutti coloro che possono permettersi i Patek.

Ma vedi io non lucro ma è un dato di fatto.
Quando ho comprato il Nautilus l'ho comprato semplicemente perché mi piaceva poi è stata ovviamente una gradita sorpresa venderlo dopo quasi venti anni a quasi dieci volte il prezzo che lo avevo pagato.
Tu i paragoni li fai sempre sul tuo modo di acquistare che è l'usato, però se per quello che compri tu non ci fosse qualche  stolto che lo compra nuovo a prezzo pieno e dopo qualche anno si ritrova qualcosa di invendibile se non a prezzo di saldo, tu non acquisteresti così bene i famosi calendari perpetui a due lire semplicemente perché nessuno li vuole.
Ne è la riprova il mio Roth, quanto costava?
Lo sai bene quanto costava, oggi il suo valore è vicino allo zero per il semplice fatto che nessuno lo vuole proprio al prezzo che io (appassionato stolto) lo ho pagato.
Con Patek questo non succede e non è questione di lucrare è semplicemente un modo per almeno non rimetterci.
Ed a te ti inviterei a contenerti nell'offendere le persone definendole stolte semplicemente perché non ragionano come te.
Secondo te il mondo è pieno di stolti ma forse ragioni come quello in contromano sull'autostrada che pensava che quel giorno fossero tutti impazziti ad andare contro mano!
Non tutti i Patek consentono facili guadagni...

Per uno che si definisce appassionato e spende per un solotempo in acciaio 30,40 o 50k la mia definizione e' quella di stolto.Nel senso che paga un prodotto N volte il suo valore.Se lo fa nella speranza di un futuro guadagno la definizione cambia in commerciante.

So perfettamente che il tuo Roth a 8k e' invendibile,lo hai semplicemente pagato troppo.Il mercato i Roth non li vuole,oggi come 3 anni fa.Se tu lo avessi pagato 3 o 4 oggi liberarsene sarebbe piu' facile.Ti toccherebbe rimetterci qualche millino ma le passioni portano proprio a questo,a spendere soldi che poi non rientrano.Se invece ci lasciamo guidare nelle scelte dal profitto la passione va a farsi benedire.

Approfitto per rispondere anche a Mauro:ci sono Patek belli e ci sono Patek molto meno belli,se non si offende nessuno decisamente brutti (tipo Aquanaut,calendario annuale,5070...).Vengono acquistati perche' piacciono o perche' chiamandosi Patek la speranza di un futuro guadagno condiziona?

Re:Rivista Patek Philippe
« Risposta #14 il: Giugno 13, 2019, 09:29:03 am »
Con quello che fa pagare i suoi orologi dovrebbe inviare ai propri clienti dei veri fogli di papiro vergati a mano!
Commercialmente e' un'ottima mossa,per Patek s'intende.
Un po' meno per gli stolti che pagano 10 un prodotto industriale che vale 1.

Probabilmente sono più stolti quelli che pagano 1 e si ritrovano 0,5 rispetto a quelli che pagano 10 e si ritrovano 15.
Se fanno come lavoro i commercianti di orologi hai perfettamente ragione.
Se invece sono dei semplici appassionati che campano facendo altro ho qualche dubbio.

Le passioni,quelle vere,costano,piu' o meno ma costano.
Non credo che tu abbia bisogno di lucrare qualche migliaio di euro nella compravendita di orologi e come te tutti coloro che possono permettersi i Patek.

Ma vedi io non lucro ma è un dato di fatto.
Quando ho comprato il Nautilus l'ho comprato semplicemente perché mi piaceva poi è stata ovviamente una gradita sorpresa venderlo dopo quasi venti anni a quasi dieci volte il prezzo che lo avevo pagato.
Tu i paragoni li fai sempre sul tuo modo di acquistare che è l'usato, però se per quello che compri tu non ci fosse qualche  stolto che lo compra nuovo a prezzo pieno e dopo qualche anno si ritrova qualcosa di invendibile se non a prezzo di saldo, tu non acquisteresti così bene i famosi calendari perpetui a due lire semplicemente perché nessuno li vuole.
Ne è la riprova il mio Roth, quanto costava?
Lo sai bene quanto costava, oggi il suo valore è vicino allo zero per il semplice fatto che nessuno lo vuole proprio al prezzo che io (appassionato stolto) lo ho pagato.
Con Patek questo non succede e non è questione di lucrare è semplicemente un modo per almeno non rimetterci.
Ed a te ti inviterei a contenerti nell'offendere le persone definendole stolte semplicemente perché non ragionano come te.
Secondo te il mondo è pieno di stolti ma forse ragioni come quello in contromano sull'autostrada che pensava che quel giorno fossero tutti impazziti ad andare contro mano!
Non tutti i Patek consentono facili guadagni...

Per uno che si definisce appassionato e spende per un solotempo in acciaio 30,40 o 50k la mia definizione e' quella di stolto.Nel senso che paga un prodotto N volte il suo valore.Se lo fa nella speranza di un futuro guadagno la definizione cambia in commerciante.

So perfettamente che il tuo Roth a 8k e' invendibile,lo hai semplicemente pagato troppo.Il mercato i Roth non li vuole,oggi come 3 anni fa.Se tu lo avessi pagato 3 o 4 oggi liberarsene sarebbe piu' facile.Ti toccherebbe rimetterci qualche millino ma le passioni portano proprio a questo,a spendere soldi che poi non rientrano.Se invece ci lasciamo guidare nelle scelte dal profitto la passione va a farsi benedire.

Approfitto per rispondere anche a Mauro:ci sono Patek belli e ci sono Patek molto meno belli,se non si offende nessuno decisamente brutti (tipo Aquanaut,calendario annuale,5070...).Vengono acquistati perche' piacciono o perche' chiamandosi Patek la speranza di un futuro guadagno condiziona?
A me sembra, caro Ermanno, che tu sia ancora dentro alla concezione che il valore sia una proprietà della mera materia come una volta scrivesti “ di là”.
I fatti stanno a dimostrare l’esatto contrario ma, anche qui e a seconda delle concezione, tanto peggio per i fatti!
Ho cari amici che hanno i 5070 presi a listino, orologio che personalmente ho sempre detestato ma che, una volta visto dal vero non ho potuto non apprezzarne la carica estetica.
L’Aquanaut? Posso essere d’accordo con te ma, anche qui, i fatti mi smentiscono e ti smentiscono.
Il 3710 è un orologio stupendo.
Quanto vale il concetto di “ stupendo” per chi può permetterselo?
Non certo il valore dell’acciaio o del vetro o della materia con cui è costruito.
A mio modo di vedere la storia di Patek,così come la modellistica,o l’assistenza o la gamma prodotta nel tempo,così come la storia complessiva stanno a dimostrare che è e rimane la numero 1!
Il fatto che l’Aquanaut non piaccia a te o a me non significa che non possa o non debba piacere ad altri.
A volte nei giudizi ci vuole anche un pizzico di umiltà.