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Stato del settore orologiero svizzero - 2020 [AGGIORNATO]

diemmeo

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Re:Stato del settore orologiero svizzero - 2020 [AGGIORNATO]
« Risposta #45 il: Marzo 17, 2020, 11:29:56 am »
Credo che ognuno debba fare il proprio percorso e trovare l’orologio (orologi) che suscitano emozioni, imparando dall’esperienza.
Non scordiamo che la variabile indipendente, intorno alla quale ruota l’acquisto (o meno), è il prezzo (non entro nella valutazione del costo, che ci porterebbe lontano).
Posso o non posso permettermelo?
Se la risposta è la seconda, può essere anche un capolavoro, ma ovviamente non lo considero per un acquisto, e nemmeno per un sogno.
Non considero neppure sostituti (tipo “vorrei ma non posso”) perchè costano meno, mi piace un determinato orologio e quello deve essere, altrimenti passo o aspetto.
La mia limitata raccolta è il frutto di molti anni di passione per gli orologi, e di permute, che mi hanno consentito una certa dinamicità.
In tempi non sospetti ho acquistato a listino il Royal Oak 40 anniversario, il Daytona  scontato ed anche il Nautilus. Li ho indossati, goduti e mi sono serviti ad acquisire altri orologi che, successivamente, mi piacevano di più.
Mi sono divertito e traggo piacere dall’avere al polso i miei orologi.
Il Lange? Come ha ricordato correttamente Roby, l’ho preso perchè mi piace.
Proprio il giorno prima del blocco nella mia regione, poi esteso a tutto il paese. Lo conoscevo, l’avevo anche studiato a lungo (estetica, calibro, marchio ...), quando l’ho visto non ci pensavo, ma è scattata la molla e le permute ...
Questa la mia esperienza, credo che anche per altri sia un percorso individuale ma, per certi versi, simile.

e.m.

Re:Stato del settore orologiero svizzero - 2020 [AGGIORNATO]
« Risposta #46 il: Marzo 17, 2020, 11:41:15 am »
Pero' se l'Urwerk avesse avuto come meccanica base un 2892 lo avresti comprato a quella cifra?
E se il L&S o il Journe avessero avuto un calibro base non nobile diemmeo li avrebbe acquistati?
E sospetto che Bonimba non avrebbe speso quello che ha speso per acquistare il BP perpetuale se fosse stato mosso da una Eta 2892A9.

Per tornare al punto di partenza del mio intervento:se a spingerci all'acquisto fosse l'estetica il primum movens avremmo solo orologi al quarzo,piu' precisi,molto piu' pratici ed infinitamente meno cari da manutenere.

Certo che no. Non lo avrei preso. Ma non lo avrei preso anche se avesse avuto la miglior meccanica al mondo e se fosse stato per me brutto.
L’estetica non è l’unico motore, ma il primo.
Mi piace? Si? Ok allora vediamo cosa c’è dopo.
Ma se all’impatto estetico non c’è quel wow, allora non m’interessa sapere cosa c’è dopo e dietro.
A maggior ragione mi sono convinto di comprare l’hublot. Che so benissimo non avere una meccanica nobile, ma secondo me è così bello e ha un design così unico e particolare che posso soprassedere ad una meccanica standard.
Mi è piaciuto, sono andato oltre il calibro e mi sono innamorato della cassa, del disegno, del gioco luci del titanio e dell’acciaio, del quandrante nero però cangiante al varieare della luce, degli indici ecc
Io invece mi muovo un po' al contrario;parto dal movimento e poi guardo al resto.
L'Hublot e' un capitolo a parte,non e' come gli altri orologi:lo annovero nella categoria dei Royal oak e dei Nautilus,esteticamente rivoluzionario ed irripetibile.
Ti diro' che se dovessi acquistare un orologio tra Nautilus ed Hublot sceglierei quest'ultimo,anche fosse un quarzo.
Costa piu' o meno quello che vale,nel Nautilus sarei costretto a pagare qualche decina di migliaia di euro di fuffa. ;)

Istaro

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Re:Stato del settore orologiero svizzero - 2020 [AGGIORNATO]
« Risposta #47 il: Marzo 18, 2020, 13:15:09 pm »
1) Estetica e armonia complessiva (cassa, quadrante, proporzioni, indossabilità)
2) Qualità costruttiva e funzionalità
3) Calibro e finiture
4) Valore storico (anche un quarzo, tipo Grand Seiko può averne)
5) Produttore (inutile negarlo, una qualche influenza la esercita il marchio)
Anche io esattamente in quest’ordine.
Anche Gianni, sono sicuro, sarebbe d’accordo (trademark Istaro)

Io ho pure perfezionato i criterî!  ;D

1) estetica e armonia complessiva, definite dal disegno e dalle finiture di cassa e quadrante, dai colori, dalle proporzioni (tra le parti dell'orologio e in rapporto al polso, quindi dimensioni e "indossabilità");

2) qualità costruttiva (materiali, affidabilità), tecnica (cronometria, carica) e funzionalità (leggibilità, praticità nelle correzioni delle indicazioni, bracciale, ecc.);

3) rapporto qualità/prezzo;

4) pregio delle complicazioni;

5) particolarità/ingegnosità dell'affissione (per alcune tipologie di orologio);

6) particolarità/ingegnosità/raffinatezza tecnica del calibro (a prescindere dalle complicazioni);

7) estetica e finiture del calibro;

8 ) valore storico;

9) rarità/novità;

10) marca (non nel senso di garantire una maggiore rivendibilità, perché non ho in mente di rivendere nessuno dei miei orologi. Ma sotto due ulteriori profili: il "fascino" di ricollegare l'oggetto a una tradizione; un pizzico di tranquillità in più sulle possibilità future di riparazione).


I primi due aspetti sono per me essenziali, nel senso che non posso prescindere da una loro presenza a buoni livelli qualitativi.
Il rapporto qualità/prezzo è anch'esso vincolante, sia pure in forma meno stringente (ci può essere spazio per una piccola  follia  :P).
Gli altri aspetti sono il valore aggiunto, che però quasi sempre, quando presenta caratteri di eccezionalità, diventa determinante nella scelta.  :)


P.S.: parlo di criterî per la scelta di un orologio meccanico:  questa caratteristica per me non è un elemento di valutazione, ma una precondizione. Senza togliere che, in una collezione ampia, terrei un posticino anche per uno spring drive  o per altro orologio con un movimento ibrido particolare.
"Non esistono venti favorevoli per il marinaio che non sa dove andare" (Seneca)

ALAN FORD

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Re:Stato del settore orologiero svizzero - 2020 [AGGIORNATO]
« Risposta #48 il: Marzo 18, 2020, 15:46:18 pm »
1) Estetica e armonia complessiva (cassa, quadrante, proporzioni, indossabilità)
2) Qualità costruttiva e funzionalità
3) Calibro e finiture
4) Valore storico (anche un quarzo, tipo Grand Seiko può averne)
5) Produttore (inutile negarlo, una qualche influenza la esercita il marchio)
Anche io esattamente in quest’ordine.
Anche Gianni, sono sicuro, sarebbe d’accordo (trademark Istaro)

Io ho pure perfezionato i criterî!  ;D

1) estetica e armonia complessiva, definite dal disegno e dalle finiture di cassa e quadrante, dai colori, dalle proporzioni (tra le parti dell'orologio e in rapporto al polso, quindi dimensioni e "indossabilità");

2) qualità costruttiva (materiali, affidabilità), tecnica (cronometria, carica) e funzionalità (leggibilità, praticità nelle correzioni delle indicazioni, bracciale, ecc.);

3) rapporto qualità/prezzo;

4) pregio delle complicazioni;

5) particolarità/ingegnosità dell'affissione (per alcune tipologie di orologio);

6) particolarità/ingegnosità/raffinatezza tecnica del calibro (a prescindere dalle complicazioni);

7) estetica e finiture del calibro;

8 ) valore storico;

9) rarità/novità;

10) marca (non nel senso di garantire una maggiore rivendibilità, perché non ho in mente di rivendere nessuno dei miei orologi. Ma sotto due ulteriori profili: il "fascino" di ricollegare l'oggetto a una tradizione; un pizzico di tranquillità in più sulle possibilità future di riparazione).


I primi due aspetti sono per me essenziali, nel senso che non posso prescindere da una loro presenza a buoni livelli qualitativi.
Il rapporto qualità/prezzo è anch'esso vincolante, sia pure in forma meno stringente (ci può essere spazio per una piccola  follia  :P).
Gli altri aspetti sono il valore aggiunto, che però quasi sempre, quando presenta caratteri di eccezionalità, diventa determinante nella scelta.  :)


P.S.: parlo di criterî per la scelta di un orologio meccanico:  questa caratteristica per me non è un elemento di valutazione, ma una precondizione. Senza togliere che, in una collezione ampia, terrei un posticino anche per uno spring drive  o per altro orologio con un movimento ibrido particolare.

Me mettete paura!
Ma che è un lavoro?
Avrete fatto tutte queste considerazioni pure quando avete preso moglie suppongo.
Mi faccio un po' schifo debbo dire perché essendo una passione io scelgo senza pormi  troppi problemi che se mi fossi messo  a fare tutte queste considerazioni ammesso che ne fossi stato capace penso che fino ad oggi invece di aver comprato un centinaio di orologi ed essermeli goduti tutti mi sa che non ne avrei comprato neanche uno.

Bertroo

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Re:Stato del settore orologiero svizzero - 2020 [AGGIORNATO]
« Risposta #49 il: Marzo 18, 2020, 16:15:34 pm »
1) Estetica e armonia complessiva (cassa, quadrante, proporzioni, indossabilità)
2) Qualità costruttiva e funzionalità
3) Calibro e finiture
4) Valore storico (anche un quarzo, tipo Grand Seiko può averne)
5) Produttore (inutile negarlo, una qualche influenza la esercita il marchio)
Anche io esattamente in quest’ordine.
Anche Gianni, sono sicuro, sarebbe d’accordo (trademark Istaro)

Io ho pure perfezionato i criterî!  ;D

1) estetica e armonia complessiva, definite dal disegno e dalle finiture di cassa e quadrante, dai colori, dalle proporzioni (tra le parti dell'orologio e in rapporto al polso, quindi dimensioni e "indossabilità");

2) qualità costruttiva (materiali, affidabilità), tecnica (cronometria, carica) e funzionalità (leggibilità, praticità nelle correzioni delle indicazioni, bracciale, ecc.);

3) rapporto qualità/prezzo;

4) pregio delle complicazioni;

5) particolarità/ingegnosità dell'affissione (per alcune tipologie di orologio);

6) particolarità/ingegnosità/raffinatezza tecnica del calibro (a prescindere dalle complicazioni);

7) estetica e finiture del calibro;

8 ) valore storico;

9) rarità/novità;

10) marca (non nel senso di garantire una maggiore rivendibilità, perché non ho in mente di rivendere nessuno dei miei orologi. Ma sotto due ulteriori profili: il "fascino" di ricollegare l'oggetto a una tradizione; un pizzico di tranquillità in più sulle possibilità future di riparazione).


I primi due aspetti sono per me essenziali, nel senso che non posso prescindere da una loro presenza a buoni livelli qualitativi.
Il rapporto qualità/prezzo è anch'esso vincolante, sia pure in forma meno stringente (ci può essere spazio per una piccola  follia  :P).
Gli altri aspetti sono il valore aggiunto, che però quasi sempre, quando presenta caratteri di eccezionalità, diventa determinante nella scelta.  :)


P.S.: parlo di criterî per la scelta di un orologio meccanico:  questa caratteristica per me non è un elemento di valutazione, ma una precondizione. Senza togliere che, in una collezione ampia, terrei un posticino anche per uno spring drive  o per altro orologio con un movimento ibrido particolare.

Me mettete paura!
Ma che è un lavoro?
Avrete fatto tutte queste considerazioni pure quando avete preso moglie suppongo.
Mi faccio un po' schifo debbo dire perché essendo una passione io scelgo senza pormi  troppi problemi che se mi fossi messo  a fare tutte queste considerazioni ammesso che ne fossi stato capace penso che fino ad oggi invece di aver comprato un centinaio di orologi ed essermeli goduti tutti mi sa che non ne avrei comprato neanche uno.


Pienamente d’accordo!
Figurati che io sono passato da un Klings ad un Offshore in una settimana  :D

diemmeo

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Re:Stato del settore orologiero svizzero - 2020 [AGGIORNATO]
« Risposta #50 il: Marzo 18, 2020, 16:42:46 pm »
Si tratta di razionalizzazione dopo o, in qualche caso, prima di un acquisto fatto spesso con impeto (parlo per me).
Mi sa che aveva ragione Kahlil Gibran (Il Profeta): “ragione e passione sono il timone e la vela del nostro animo navigante”.
Gianni è analitico e preciso, ma se ci pensi ha descritto magistralemente un processo mentale che è comune in chi coltiva questa passione, anche se spesso intuitivo e non esplicitato.

ALAN FORD

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Re:Stato del settore orologiero svizzero - 2020 [AGGIORNATO]
« Risposta #51 il: Marzo 18, 2020, 16:55:50 pm »
Si tratta di razionalizzazione dopo o, in qualche caso, prima di un acquisto fatto spesso con impeto (parlo per me).
Mi sa che aveva ragione Kahlil Gibran (Il Profeta): “ragione e passione sono il timone e la vela del nostro animo navigante”.
Gianni è analitico e preciso, ma se ci pensi ha descritto magistralemente un processo mentale che è comune in chi coltiva questa passione, anche se spesso intuitivo e non esplicitato.

Tutto quello che ha scritto Gianni in uno sguardo.

ALAN FORD

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Re:Stato del settore orologiero svizzero - 2020 [AGGIORNATO]
« Risposta #52 il: Marzo 18, 2020, 16:57:41 pm »
1) Estetica e armonia complessiva (cassa, quadrante, proporzioni, indossabilità)
2) Qualità costruttiva e funzionalità
3) Calibro e finiture
4) Valore storico (anche un quarzo, tipo Grand Seiko può averne)
5) Produttore (inutile negarlo, una qualche influenza la esercita il marchio)
Anche io esattamente in quest’ordine.
Anche Gianni, sono sicuro, sarebbe d’accordo (trademark Istaro)

Io ho pure perfezionato i criterî!  ;D

1) estetica e armonia complessiva, definite dal disegno e dalle finiture di cassa e quadrante, dai colori, dalle proporzioni (tra le parti dell'orologio e in rapporto al polso, quindi dimensioni e "indossabilità");

2) qualità costruttiva (materiali, affidabilità), tecnica (cronometria, carica) e funzionalità (leggibilità, praticità nelle correzioni delle indicazioni, bracciale, ecc.);

3) rapporto qualità/prezzo;

4) pregio delle complicazioni;

5) particolarità/ingegnosità dell'affissione (per alcune tipologie di orologio);

6) particolarità/ingegnosità/raffinatezza tecnica del calibro (a prescindere dalle complicazioni);

7) estetica e finiture del calibro;

8 ) valore storico;

9) rarità/novità;

10) marca (non nel senso di garantire una maggiore rivendibilità, perché non ho in mente di rivendere nessuno dei miei orologi. Ma sotto due ulteriori profili: il "fascino" di ricollegare l'oggetto a una tradizione; un pizzico di tranquillità in più sulle possibilità future di riparazione).


I primi due aspetti sono per me essenziali, nel senso che non posso prescindere da una loro presenza a buoni livelli qualitativi.
Il rapporto qualità/prezzo è anch'esso vincolante, sia pure in forma meno stringente (ci può essere spazio per una piccola  follia  :P).
Gli altri aspetti sono il valore aggiunto, che però quasi sempre, quando presenta caratteri di eccezionalità, diventa determinante nella scelta.  :)


P.S.: parlo di criterî per la scelta di un orologio meccanico:  questa caratteristica per me non è un elemento di valutazione, ma una precondizione. Senza togliere che, in una collezione ampia, terrei un posticino anche per uno spring drive  o per altro orologio con un movimento ibrido particolare.

Me mettete paura!
Ma che è un lavoro?
Avrete fatto tutte queste considerazioni pure quando avete preso moglie suppongo.
Mi faccio un po' schifo debbo dire perché essendo una passione io scelgo senza pormi  troppi problemi che se mi fossi messo  a fare tutte queste considerazioni ammesso che ne fossi stato capace penso che fino ad oggi invece di aver comprato un centinaio di orologi ed essermeli goduti tutti mi sa che non ne avrei comprato neanche uno.


Pienamente d’accordo!
Figurati che io sono passato da un Klings ad un Offshore in una settimana  :D

Ossia hai saltato a piedi pari tutte e nove i punti di Gianni?
Mo nun te saluta più! :D

diemmeo

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Re:Stato del settore orologiero svizzero - 2020 [AGGIORNATO]
« Risposta #53 il: Marzo 18, 2020, 17:03:43 pm »
Mi da che il mare era agitato e ci voleva qualcosa di più “nautico” ...

Bertroo

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Re:Stato del settore orologiero svizzero - 2020 [AGGIORNATO]
« Risposta #54 il: Marzo 18, 2020, 18:52:29 pm »
1) Estetica e armonia complessiva (cassa, quadrante, proporzioni, indossabilità)
2) Qualità costruttiva e funzionalità
3) Calibro e finiture
4) Valore storico (anche un quarzo, tipo Grand Seiko può averne)
5) Produttore (inutile negarlo, una qualche influenza la esercita il marchio)
Anche io esattamente in quest’ordine.
Anche Gianni, sono sicuro, sarebbe d’accordo (trademark Istaro)

Io ho pure perfezionato i criterî!  ;D

1) estetica e armonia complessiva, definite dal disegno e dalle finiture di cassa e quadrante, dai colori, dalle proporzioni (tra le parti dell'orologio e in rapporto al polso, quindi dimensioni e "indossabilità");

2) qualità costruttiva (materiali, affidabilità), tecnica (cronometria, carica) e funzionalità (leggibilità, praticità nelle correzioni delle indicazioni, bracciale, ecc.);

3) rapporto qualità/prezzo;

4) pregio delle complicazioni;

5) particolarità/ingegnosità dell'affissione (per alcune tipologie di orologio);

6) particolarità/ingegnosità/raffinatezza tecnica del calibro (a prescindere dalle complicazioni);

7) estetica e finiture del calibro;

8 ) valore storico;

9) rarità/novità;

10) marca (non nel senso di garantire una maggiore rivendibilità, perché non ho in mente di rivendere nessuno dei miei orologi. Ma sotto due ulteriori profili: il "fascino" di ricollegare l'oggetto a una tradizione; un pizzico di tranquillità in più sulle possibilità future di riparazione).


I primi due aspetti sono per me essenziali, nel senso che non posso prescindere da una loro presenza a buoni livelli qualitativi.
Il rapporto qualità/prezzo è anch'esso vincolante, sia pure in forma meno stringente (ci può essere spazio per una piccola  follia  :P).
Gli altri aspetti sono il valore aggiunto, che però quasi sempre, quando presenta caratteri di eccezionalità, diventa determinante nella scelta.  :)


P.S.: parlo di criterî per la scelta di un orologio meccanico:  questa caratteristica per me non è un elemento di valutazione, ma una precondizione. Senza togliere che, in una collezione ampia, terrei un posticino anche per uno spring drive  o per altro orologio con un movimento ibrido particolare.

Me mettete paura!
Ma che è un lavoro?
Avrete fatto tutte queste considerazioni pure quando avete preso moglie suppongo.
Mi faccio un po' schifo debbo dire perché essendo una passione io scelgo senza pormi  troppi problemi che se mi fossi messo  a fare tutte queste considerazioni ammesso che ne fossi stato capace penso che fino ad oggi invece di aver comprato un centinaio di orologi ed essermeli goduti tutti mi sa che non ne avrei comprato neanche uno.


Pienamente d’accordo!
Figurati che io sono passato da un Klings ad un Offshore in una settimana  :D

Ossia hai saltato a piedi pari tutte e nove i punti di Gianni?
Mo nun te saluta più! :D

Quello mi sa pure prima  :D :D :D
È per dire che la prima cosa c’è guardò è l’estetica. Tutta, cassa, quadrante, bracciale ecc e se mi piace e posso lo prendo.

Istaro

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Re:Stato del settore orologiero svizzero - 2020 [AGGIORNATO]
« Risposta #55 il: Marzo 18, 2020, 23:31:20 pm »
Si tratta di razionalizzazione dopo o, in qualche caso, prima di un acquisto fatto spesso con impeto.

 ;)


Io ho pure perfezionato i criterî!  ;D
(...)

Me mettete paura!
Ma che è un lavoro?
Avrete fatto tutte queste considerazioni pure quando avete preso moglie suppongo.
Mi faccio un po' schifo debbo dire perché essendo una passione io scelgo senza pormi  troppi problemi che se mi fossi messo  a fare tutte queste considerazioni ammesso che ne fossi stato capace penso che fino ad oggi invece di aver comprato un centinaio di orologi ed essermeli goduti tutti mi sa che non ne avrei comprato neanche uno.

Suvvia, Alessandro, non recitare la parte dello sprovveduto...  ;)

Oltre all'estetica (che peraltro non è mai esclusivamente "istintiva"), anche tu hai sempre tenuto in considerazione altri fattori, che avevi assimilato leggendo, curiosando, scambiando opinioni con altri appassionati.
Quando entravi da Hausmann, non dicevi: "Mi dia quel bell'orologio col quadrante scuro che sta in vetrina!", senza sapere di che marca fosse o che complicazioni incassasse...  ;D

La tua conoscenza del settore era un divertimento e non uno studio; ma c'era.
E ne sapevi senz'altro più di me!

Semplicemente, non ti diverte mettere "in fila" gli elementi che compongono la tua sensibilità personale, formatasi gradatamente con gli anni. 
Per me, invece, è parte del divertimento; anche se poi, al momento della scelta, do una bella shakerata... :)
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ALAN FORD

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Re:Stato del settore orologiero svizzero - 2020 [AGGIORNATO]
« Risposta #56 il: Marzo 19, 2020, 08:15:24 am »
Si tratta di razionalizzazione dopo o, in qualche caso, prima di un acquisto fatto spesso con impeto.

 ;)


Io ho pure perfezionato i criterî!  ;D
(...)

Me mettete paura!
Ma che è un lavoro?
Avrete fatto tutte queste considerazioni pure quando avete preso moglie suppongo.
Mi faccio un po' schifo debbo dire perché essendo una passione io scelgo senza pormi  troppi problemi che se mi fossi messo  a fare tutte queste considerazioni ammesso che ne fossi stato capace penso che fino ad oggi invece di aver comprato un centinaio di orologi ed essermeli goduti tutti mi sa che non ne avrei comprato neanche uno.

Suvvia, Alessandro, non recitare la parte dello sprovveduto...  ;)

Oltre all'estetica (che peraltro non è mai esclusivamente "istintiva"), anche tu hai sempre tenuto in considerazione altri fattori, che avevi assimilato leggendo, curiosando, scambiando opinioni con altri appassionati.
Quando entravi da Hausmann, non dicevi: "Mi dia quel bell'orologio col quadrante scuro che sta in vetrina!", senza sapere di che marca fosse o che complicazioni incassasse...  ;D

La tua conoscenza del settore era un divertimento e non uno studio; ma c'era.
E ne sapevi senz'altro più di me!

Semplicemente, non ti diverte mettere "in fila" gli elementi che compongono la tua sensibilità personale, formatasi gradatamente con gli anni. 
Per me, invece, è parte del divertimento; anche se poi, al momento della scelta, do una bella shakerata... :)

Lo ho anche scritto, tutti i tuoi punti in uno sguardo.
Però ammetterai che la mia analisi anche se condita da un po' di conoscenza sarà sempre una analisi superficiale ed in fondo è quello che voglio, ripeto se l'analisi l'avessi fatta punto per punto, nessun orologio alla mia portata probabilmente avrebbe superato il test.

diemmeo

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Re:Stato del settore orologiero svizzero - 2020 [AGGIORNATO]
« Risposta #57 il: Marzo 19, 2020, 10:40:58 am »
se l'analisi l'avessi fatta punto per punto, nessun orologio alla mia portata probabilmente avrebbe superato il test.
[/quote]

Punto di vista interessante e condivisibile, soprattutto da ora in avanti.

Errol

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Re:Stato del settore orologiero svizzero - 2020 [AGGIORNATO]
« Risposta #58 il: Marzo 20, 2020, 14:09:04 pm »
Pero' se l'Urwerk avesse avuto come meccanica base un 2892 lo avresti comprato a quella cifra?
E se il L&S o il Journe avessero avuto un calibro base non nobile diemmeo li avrebbe acquistati?
E sospetto che Bonimba non avrebbe speso quello che ha speso per acquistare il BP perpetuale se fosse stato mosso da una Eta 2892A9.

Per tornare al punto di partenza del mio intervento:se a spingerci all'acquisto fosse l'estetica il primum movens avremmo solo orologi al quarzo,piu' precisi,molto piu' pratici ed infinitamente meno cari da manutenere.

Monta lo zenith élite che te credi......quasi quasi era megli il 2892.
        

Bertroo

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Re:Stato del settore orologiero svizzero - 2020 [AGGIORNATO]
« Risposta #59 il: Marzo 20, 2020, 14:15:13 pm »
Pero' se l'Urwerk avesse avuto come meccanica base un 2892 lo avresti comprato a quella cifra?
E se il L&S o il Journe avessero avuto un calibro base non nobile diemmeo li avrebbe acquistati?
E sospetto che Bonimba non avrebbe speso quello che ha speso per acquistare il BP perpetuale se fosse stato mosso da una Eta 2892A9.

Per tornare al punto di partenza del mio intervento:se a spingerci all'acquisto fosse l'estetica il primum movens avremmo solo orologi al quarzo,piu' precisi,molto piu' pratici ed infinitamente meno cari da manutenere.

Monta lo zenith élite che te credi......quasi quasi era megli il 2892.


Mo va bene tutto, ma non è così.
I migliori oroligiai d’Italia non hanno voluto metterci le mani.
Se vogliamo scherzare ok scherziamo.
« Ultima modifica: Marzo 20, 2020, 14:30:49 pm da Bertroo »