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Gli indipendenti: svizzeri e non che producono da soli i loro calibri

Patrizio

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Re:Gli indipendenti: svizzeri e non che producono da soli i loro calibri
« Risposta #60 il: Gennaio 15, 2022, 22:13:44 pm »
Calma tutti, contendenti e avvocati
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Re:Gli indipendenti: svizzeri e non che producono da soli i loro calibri
« Risposta #61 il: Gennaio 17, 2022, 19:11:25 pm »
Ma anche no. Il Ball non è un prodigio di nulla perché di sub con quelle caratteristiche di case non blasonate ne è pieno e ne hanno sempre fatti.
Riguardo gli altri movimenti, si sono di proprietà ma comprati da terzi, per cui…poi come detto le opinioni sono come le palle ognuno ha le sue
Comprati da terzi? Comprati da chi? Le opinioni sono come le palle, ma le palle non bisogna raccontarle, anche se sono funzionali a sostenere le proprie opinioni.
Da chi avrebbero comprato i loro movimenti i marchi che ho citato? Diccelo, così impariamo qualcosa anche noi.

Anzitutto modera i termini e porta più rispetto perché non sono me un tuo parente ne un tuo amico.
Seconda cosa basta documentarsi, ma a uno che non sa neanche chi sia Luca soprana (perché te l’ho menzionato io quando dicevi che l’unico orologiaio italiano era idomeneo, con tutto il rispetto per idomeneo) ma cosa devo dire

Comprati da terzi? Comprati da chi? Le opinioni sono come le palle, ma le palle non bisogna raccontarle, anche se sono funzionali a sostenere le proprie opinioni.
Da chi avrebbero comprato i loro movimenti i marchi che ho citato? Diccelo, così impariamo qualcosa anche noi.


È cosa certa che praticamente tutti i marchi di una certa fascia non producano in house, ma comprano lotti su commissione da terzi.
Se ti occorrono i nominativi per toglierti i dubbi (o cambiare opinione) fai una ricerca on line, a giudicare da quanto scrivi e da quanti topic apri, credo che il tempo per informarti su questo non ti manchi.  ;)
Ho l'impressione che qualcuno abbia un'opinone troppo elevata di se stesso, tanto da pretendere rispetto con toni sprezzanti o dal continuare fare affermazioni lapidarie senza fornire alcuna prova delle stesse.

Ai primi non rispondo, perchè non intendo farmi trascinare a livelli che non mi si confanno e che, invece, ad altri sembrano così familiari; ai secondi, con grande umiltà ed al fine di imparare, continuo a chiedere informazioni documentate a supporto delle proprie affermazioni, sperando che me le si forniscano (ripeto, per imparare).

Infine invito tutti a rileggere gli interventi precedenti, così da potersi fare un'opinione precisa dei rispettivi autori.




Patrizio

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Re:Gli indipendenti: svizzeri e non che producono da soli i loro calibri
« Risposta #62 il: Gennaio 17, 2022, 19:49:34 pm »
Basta ho già scritto.
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Re:Gli indipendenti: svizzeri e non che producono da soli i loro calibri
« Risposta #63 il: Gennaio 17, 2022, 20:19:36 pm »
Dato che la discusisone parla di svizzeri e... non svizzeri, affrontiamo ora il caso della Christopher Ward. Questa azienda si dichiara orgogliosamente britannica ed anche sulla base di questa connotazione, è il caso di dire, old style, ha riscosso quasi subito un ottimo successo commerciale, essendo anche tra i primi brand di orologeria a puntare esclusivamente sulle vendite in rete (salvo aprire in seguito dei punti vendita fisici).

Nel 2015 C.W presenta il suo primo calibro, il SH21:



Presentato iniziamente con carica manuale, è un calibro con doppio bariletto ed una riserva di carica di ben 5 giorni.





Prima di continuare a parlare del movimento, specifichiamo che è, a tutti gli effetti, di proprietà della Christopher Ward London Holdings, tuttavia il progetto del calibro è di Johannes Jahnke, valente orologiaio della Synergies Horologères, azienda che lo produce materialmente e che è stata assorbita dalla C. Ward nel 2014, cioè circa un anno prima della presentazione del SH21 (materia di discussione per questo TOPIC).
Quindi, ferma restando la curiosità di un'azienda orgogliosamente britannica che si inorgoglisce per i suoi calibri Swiss made, la Christopher Ward rimane a tutti gli effetti un'azienda indipendente con un suo calibro (in due versioni), quindi rientra nella definizione della discussione. Peraltro la presentazione del nuovo calibro suggerisce (costringe?) alla C. Ward il passaggio da casse realizzate in estremo oriente e a casse ed altra componentistica di esclusiva provenienza Svizzera.


Quasi subito il calibro viene proposto anche in versione automatica, andando ad equipaggiare gli sportivi in catalogo



oppure con varie finiture, compresa una versione con scheletratura, diciamo così, moderna






Nel 2021 questo tipo di scheletratura viene proposta, in una versione ancora più estrema, nel C60 Concept:











Infine, la C. Ward trova un cliente in Meistersinger, per il quale produce il MSH01, una versione con finiture più classiche (e migliori) del suo calibro, che equipaggia il Meistersinger Circularis,sia in versione a carica manuale che automatica:









Re:Gli indipendenti: svizzeri e non che producono da soli i loro calibri
« Risposta #64 il: Gennaio 20, 2022, 18:23:05 pm »
Pequignet

Questo marchio francese è stato fondato nel 1973 da Emile Pequignet, a Morteau. Dopo un paiodi decenni di attività, con alti e bassi ma con una sostanzialepresenza sul mercato francese (che rimane ilprincipale ancora oggi), la maiosn viene venduta a Didier Leibundgut, che nel 2010 presenta un innovativo ed esclusivo calibro di...manifattura, totalmente progettato e realizzato in casa (a parte qualche fornitura di Nivarox) e, quindi, orgogliosamente francese: il Calibre Royal, sin da subito prodotto in versione a carica manuale ed a carica automatica.







Questo calibro, definito come altamente innovativo da molti commentatori (anche NON francesi...), si caratterizza per essere costituito da 298 componenti, per avere una frequenza di 21.600 a/h e per una curiosità riguardante la riserva di carica: la stessa è stata potrebbe arrivare a 100 ore, ma è stata ridotta a sole 88 ore, con la garanzia che anche dopo 72 ore di funzionamento si ha ancora un'amplitudine di 220°.




Caratterizzato da un diametro di 31 millimetri ed uno spessore di 5,98 (per la versione a carica automatica) e dalla possibilità avere le fasi lunare "di precisione", la gran data e l'indicazione di un secondo fuso orario.







In versione con carica manuale invece anima il modello Pequignet Manuelle Royale, caratterizzato da un aspetto più classico e minimale.








Purtroppo non tutto va bene! A quante pare l'immissione sul mercato del Calibre Royal, caratterizzata da troppa fretta, ha compromesso la sua affidabilità: a quanto pare infatti molti esemplari appartenenti ai primi lotti di produzione presentavano dei problemi di vario tipo, verosimilmente dovuti alla mancanza di prove fatte in fabbrica e ad una certa inesperienza delle maestranze sul nuovo calibro. In ogni caso le spese dovute alle riparazioni in garanzia e il conseguente danno d'immagine (anche per un mercato sciovinista come quello francese) portano Pequignet sull'orlo della chiusura, causa bancarotta.
Dopo ulteriori vicissitudini (ed iniqzioni di liquidità), l'azienda sembra aver trovato dei nuovi e più solidi investitori ( https://www.estrepublicain.fr/edition-de-besancon/2017/12/11/chez-pequignet-un-tic-tac-rassurant), tanto che nel 2020 viene presentato un nuovo prodotto, il Calibre Initial, che affianca il più prestigioso Royale (che continua ad essere prodotto).





Questo calibro si pone come "base" della produzione francese di "manifattura", ha 21 rubini, è caratterizzato da una frequenza di 28.800 a/h, da una riserva di carica di 65 ore, da un diametro di 28,2 millimetri ed un'altezza di 4. L'origine totalmente francese è assolutamente garantita, dato che Pequignet dichiara che il 100% delle sue componenti è realizzato entroun raggio di 50 miglia dalla sua sede Morteau (miglia, non chilometri...  ;) ).





Per dissipare i dubbi sull'affidabilità delnuovo calibnro, la proprietà dichiara di voler rendere disponibile a tutti i costruttori che intendano incassare nei propri orologi un calibro di buona qualità ma alternativo alle forniture svizzere e orientali.
















S.M.

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Re:Gli indipendenti: svizzeri e non che producono da soli i loro calibri
« Risposta #65 il: Gennaio 20, 2022, 18:32:39 pm »
Bello il grandata. Elegante.
Quanto misura e quanto costa l’orologio?
Credo non poco entrambe le cose.
Ciò che non si muove non si usura.......Quello che non c'è non si rompe.

Re:Gli indipendenti: svizzeri e non che producono da soli i loro calibri
« Risposta #66 il: Gennaio 20, 2022, 18:57:01 pm »
Bello il grandata. Elegante.
Quanto misura e quanto costa l’orologio?
Credo non poco entrambe le cose.
Sul diametro hai indovinato: 42 millimetri.

Il prezzo parte da 7.000€ (listino sul sito Pequignet), ma su chrono24 si trova a partire da 4.225 (dichiarato nuovo madel 2018):




Questo blu, prodotto in serie limitata per Clouzeau, viene 6.000€






In assoluto non sono prezzi bassi, ma allineati ad altri modelli di pari caratteristiche. per me il diametro è sempre troppo grande, ma hanno un certo fascino e, me ne sono accorto solo ora, il calibro Royale, se non sbaglio, è leggermente decentrato:







S.M.

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Re:Gli indipendenti: svizzeri e non che producono da soli i loro calibri
« Risposta #67 il: Gennaio 20, 2022, 19:03:38 pm »
Credevo peggio.

Per carità, non hanno “blasone” da vendere, però uno street price di poco più di 4K€ per un gran data con calibro finalmente esclusivo, non è una spesa eccessiva per chi cerca sostanza.
Ciò che non si muove non si usura.......Quello che non c'è non si rompe.

Re:Gli indipendenti: svizzeri e non che producono da soli i loro calibri
« Risposta #68 il: Gennaio 20, 2022, 19:10:32 pm »
Credevo peggio.

Per carità, non hanno “blasone” da vendere, però uno street price di poco più di 4K€ per un gran data con calibro finalmente esclusivo, non è una spesa eccessiva per chi cerca sostanza.

Concordo.  Per trovare prezzi del genere con calibri esclusivi (cioè incassati solo con quel dato marchio) mi viene in mente solo Omega, che però ha alle spalle il più grande gruppo europeo del settore ed uno dei leader mondiali.

In generale questa discussione, oltre a soddisfare qualche curiosità (innanzitutto mia) dovrebbe servire anche a questo, cioè a mostrare alternative ai soliti noti.



Patrizio

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Re:Gli indipendenti: svizzeri e non che producono da soli i loro calibri
« Risposta #69 il: Gennaio 20, 2022, 20:58:41 pm »
Anche alcuni nomos sono esclusivi come calibri
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fansie

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Re:Gli indipendenti: svizzeri e non che producono da soli i loro calibri
« Risposta #70 il: Gennaio 20, 2022, 21:15:10 pm »
Grazie Alf!
Bello il Pequinet gran data.
Federico

Re:Gli indipendenti: svizzeri e non che producono da soli i loro calibri
« Risposta #71 il: Gennaio 21, 2022, 09:56:29 am »
Anche alcuni nomos sono esclusivi come calibri
Saranno oggetto delle prossime puntate!  ;)

Ne approfitto per chiedere a tutti ulteriori contributi su aziende che abbiano sviluppato uno o più calibri proprietari.

fansie

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Re:Gli indipendenti: svizzeri e non che producono da soli i loro calibri
« Risposta #72 il: Gennaio 21, 2022, 11:56:45 am »
Si fa prima a dire chi non è esclusivo.
Ormai la vera esclusività è trovare la maison che dichiara sinceramente che vende un orologio che incassa Eta. Andrebbe premiata veramente una marca che ti dice “io incasso Eta perché te lo posso far pagare meno, invece di perdere tempo e soldi, per poi farti pagare di più, un movimento che è pari livello di un 2892”.
Federico

fansie

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Re:Gli indipendenti: svizzeri e non che producono da soli i loro calibri
« Risposta #73 il: Gennaio 21, 2022, 11:59:52 am »
Se poi qualche brand venisse a dire “utilizziamo Piguet 71 perché sono movimenti pregiati di cui si riesce a ordinare una fornitura, che possono essere apprezzati da appassionati evoluti e che ci permettono di ridurre lo spessore della cassa… allora a quel punto lì divento un Fansino felice.
Federico