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Ulysse Nardin San Marco 36000: quale calibro adotta?

Re:Ulysse Nardin San Marco 36000: quale calibro adotta?
« Risposta #15 il: Febbraio 21, 2022, 13:15:25 pm »
Le 36.000 alternanze da sole non mi dicono nulla, anzi, apprezzo sempre di più le basse frequenze. Trovo le 18.000 molto più.... tranquillizzanti. Ti mettono calma quando ascolti il lento ticchettio.
Già la vita moderna è così frenetica che non sento il bisogno di ritrovare la stessa sensazione quando ascolto un orologio.


La penso come te.
Per le 36.000 alternanze non ho alcuna attrattiva, specialmente se adottata in calibri dallo schema classico.
Non c'è nulla di nobile nell'essere superiore a qualcun'altro.
La vera nobiltà è essere superiore a chi eravamo ieri.
-Samuel Johnson-

fansie

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Re:Ulysse Nardin San Marco 36000: quale calibro adotta?
« Risposta #16 il: Febbraio 21, 2022, 14:36:50 pm »
Erano i primi anni '70, si pensava che la precisione corresse sulle ali della velocità.......

Dopo l'El Primero a 36.000alt./h in molti correvano dietro all'alta frequenza ed Eta ha pensato bene di proporre un suo calibro solo tempo che funzionasse a 36.000 alt/h.
Di fatto la differenza tra il più vecchio 2824 ed il 2826 era solo quella.
2824 che è superato dal supercollaudato e omnipresente 2892......

Credo di essere uno dei pochi che preferisce il 2824 al 2892.

Perché preferisci 2824 a 2892? A me parrebbero del tutto similari. I 2892 moderni vanno benissimo. Unico pregio del 2892 rispetto al 2824 semmai, per me, il minor spessore.




Il 2824 ha un progetto che ha funzionato da subito e non ha mai manifestato problemi progettuali, il 2892 prima della versione A2 era un disastro sulla ricarica, il rotore funzionava male per via di un progetto non eccelso, per non stravolgere tutto Eta è corsa ai ripari modificando alcuni componenti e fornendo agli orologiai un kit per la sostituzione dei vecchi componenti con i nuovi.
Questo si traduce che se compriamo un usato con un 2892 bisogna stare attenti all'anno di produzione e se tale modifica è stata effettuata nel caso in cui il calibro fosse datato, pena un malfunzionamento della ricarica.



La differenza di spessore per me su questi due calibri conta quasi 0, perchè se anche il minor spessore del 2892 risulta un pò più agevole ad ospitare piastre tipo DD o a trasformarlo in un 2894(modulo crono Eta) o ad inserire una piastra Kelek, sinceramente in tal senso non ne ho alcuna attrattiva e credo che negli orologi di oggi(da 40mm in su) quei 0.9mm di differenza contino davvero poco.


Ultimo ma non ultimo, su molti orologi di oggi i calibri, anche se di ordinaria qualità ed industrialissimi, sono quasi sempre a vista e quando rifiniti un pò meglio, sul 2824 è possibile vedere qualcosa (per i clienti che apprezzano), sul 2892 a parte il rotore non si vede quasi nulla.

Agg capit..
Federico

e.m.

Re:Ulysse Nardin San Marco 36000: quale calibro adotta?
« Risposta #17 il: Febbraio 21, 2022, 17:04:24 pm »
Per me le 36000 solo sui chronografi,li' hanno un senso.
Per il resto le alternanze piu' basse sono meglio e'.

Re:Ulysse Nardin San Marco 36000: quale calibro adotta?
« Risposta #18 il: Febbraio 22, 2022, 19:49:20 pm »
Erano i primi anni '70, si pensava che la precisione corresse sulle ali della velocità.......

Dopo l'El Primero a 36.000alt./h in molti correvano dietro all'alta frequenza ed Eta ha pensato bene di proporre un suo calibro solo tempo che funzionasse a 36.000 alt/h.
Di fatto la differenza tra il più vecchio 2824 ed il 2826 era solo quella.
2824 che è superato dal supercollaudato e omnipresente 2892......

Credo di essere uno dei pochi che preferisce il 2824 al 2892.

Perché preferisci 2824 a 2892? A me parrebbero del tutto similari. I 2892 moderni vanno benissimo. Unico pregio del 2892 rispetto al 2824 semmai, per me, il minor spessore.




Il 2824 ha un progetto che ha funzionato da subito e non ha mai manifestato problemi progettuali, il 2892 prima della versione A2 era un disastro sulla ricarica, il rotore funzionava male per via di un progetto non eccelso, per non stravolgere tutto Eta è corsa ai ripari modificando alcuni componenti e fornendo agli orologiai un kit per la sostituzione dei vecchi componenti con i nuovi.
Questo si traduce che se compriamo un usato con un 2892 bisogna stare attenti all'anno di produzione e se tale modifica è stata effettuata nel caso in cui il calibro fosse datato, pena un malfunzionamento della ricarica.



La differenza di spessore per me su questi due calibri conta quasi 0, perchè se anche il minor spessore del 2892 risulta un pò più agevole ad ospitare piastre tipo DD o a trasformarlo in un 2894(modulo crono Eta) o ad inserire una piastra Kelek, sinceramente in tal senso non ne ho alcuna attrattiva e credo che negli orologi di oggi(da 40mm in su) quei 0.9mm di differenza contino davvero poco.


Ultimo ma non ultimo, su molti orologi di oggi i calibri, anche se di ordinaria qualità ed industrialissimi, sono quasi sempre a vista e quando rifiniti un pò meglio, sul 2824 è possibile vedere qualcosa (per i clienti che apprezzano), sul 2892 a parte il rotore non si vede quasi nulla.


Osservazioni interessanti.


Visto che stiamo divagando, a partire da quale anno ETA ha iniziato a distribuire il kit e quando è stata presentata la versione A2?


Infine, dato che ha questi difetti (iniziali) di progettazione, come mai IWC (per citare la maison che forse lo ha valorizzato di più) lo ha scelto ed usato per tanti anni al posto dei calibri suoi e/o di JLC? (vi prego, non ditemi che è stata solo una questione di prezzo....  :( )

S.M.

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Re:Ulysse Nardin San Marco 36000: quale calibro adotta?
« Risposta #19 il: Febbraio 22, 2022, 20:08:53 pm »
Con ragionevole certezza posso affermare che IWC fin dall’inizio dell’uso degli Eta 2892 ha incassato solo gli A2 e, perlomeno una volta, anche discretamente rifiniti.
La A2 fu commercializzata molto presto, non so dire quando di preciso, ma poco dopo la messa in commercio del 2892.
Ciò che non si muove non si usura.......Quello che non c'è non si rompe.

Re:Ulysse Nardin San Marco 36000: quale calibro adotta?
« Risposta #20 il: Febbraio 23, 2022, 11:36:51 am »
Con ragionevole certezza posso affermare che IWC fin dall’inizio dell’uso degli Eta 2892 ha incassato solo gli A2 e, perlomeno una volta, anche discretamente rifiniti.
La A2 fu commercializzata molto presto, non so dire quando di preciso, ma poco dopo la messa in commercio del 2892.


Grazie!

Re:Ulysse Nardin San Marco 36000: quale calibro adotta?
« Risposta #21 il: Febbraio 23, 2022, 18:24:10 pm »
Omega sul calibro 2500 di derivazione Eta 2892 ha completamente ridisegnato(anche) il sistema di ricarica.
Segno evidente che al momento della commercializzazione del 2500 coaxial, nel 1993 se non erro, il 2892 era ancora in vecchia versione (2892-2) o ancora in transizione.
Abbastanza eloquente che se Omega aveva deciso di rimetterci le mani, sarà stato perché il progetto originario del sistema di ricarica del calibro Eta non forniva sufficienti garanzie sul corretto funzionamento e sull'affidabilità generale, tanto da implementarlo tal quale sui "suoi" calibri modificati con coassiale.
« Ultima modifica: Febbraio 23, 2022, 18:25:41 pm da leolunetta »
Non c'è nulla di nobile nell'essere superiore a qualcun'altro.
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-Samuel Johnson-

Errol

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Re:Ulysse Nardin San Marco 36000: quale calibro adotta?
« Risposta #22 il: Febbraio 23, 2022, 18:37:06 pm »
Omega sul calibro 2500 di derivazione Eta 2892 ha completamente ridisegnato(anche) il sistema di ricarica.
Segno evidente che al momento della commercializzazione del 2500 coaxial, nel 1993 se non erro, il 2892 era ancora in vecchia versione (2892-2) o ancora in transizione.
Abbastanza eloquente che se Omega aveva deciso di rimetterci le mani, sarà stato perché il progetto originario del sistema di ricarica del calibro Eta non forniva sufficienti garanzie sul corretto funzionamento e sull'affidabilità generale, tanto da implementarlo tal quale sui "suoi" calibri modificati con coassiale.

il mio Lucien Rochat Royal Sub 500 comprato nel 1991 aveva già il calibro A2
        

Re:Ulysse Nardin San Marco 36000: quale calibro adotta?
« Risposta #23 il: Febbraio 23, 2022, 18:53:45 pm »
Omega sul calibro 2500 di derivazione Eta 2892 ha completamente ridisegnato(anche) il sistema di ricarica.
Segno evidente che al momento della commercializzazione del 2500 coaxial, nel 1993 se non erro, il 2892 era ancora in vecchia versione (2892-2) o ancora in transizione.
Abbastanza eloquente che se Omega aveva deciso di rimetterci le mani, sarà stato perché il progetto originario del sistema di ricarica del calibro Eta non forniva sufficienti garanzie sul corretto funzionamento e sull'affidabilità generale, tanto da implementarlo tal quale sui "suoi" calibri modificati con coassiale.

il mio Lucien Rochat Royal Sub 500 comprato nel 1991 aveva già il calibro A2

Meglio per te😜
Comunque ad ogni modo credo basti evitare il pre anni 90 e fare attenzione ai primi anni della decade.
In rete ho trovato questo documento sulla modifica.
Non c'è nulla di nobile nell'essere superiore a qualcun'altro.
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-Samuel Johnson-

Re:Ulysse Nardin San Marco 36000: quale calibro adotta?
« Risposta #24 il: Febbraio 23, 2022, 19:13:33 pm »
Omega sul calibro 2500 di derivazione Eta 2892 ha completamente ridisegnato(anche) il sistema di ricarica.
Segno evidente che al momento della commercializzazione del 2500 coaxial, nel 1993 se non erro, il 2892 era ancora in vecchia versione (2892-2) o ancora in transizione.
Abbastanza eloquente che se Omega aveva deciso di rimetterci le mani, sarà stato perché il progetto originario del sistema di ricarica del calibro Eta non forniva sufficienti garanzie sul corretto funzionamento e sull'affidabilità generale, tanto da implementarlo tal quale sui "suoi" calibri modificati con coassiale.

il mio Lucien Rochat Royal Sub 500 comprato nel 1991 aveva già il calibro A2

2892-2 o 2892A2?
Alessandro

e.m.

Re:Ulysse Nardin San Marco 36000: quale calibro adotta?
« Risposta #25 il: Febbraio 23, 2022, 20:16:46 pm »
Omega sul calibro 2500 di derivazione Eta 2892 ha completamente ridisegnato(anche) il sistema di ricarica.
Segno evidente che al momento della commercializzazione del 2500 coaxial, nel 1993 se non erro, il 2892 era ancora in vecchia versione (2892-2) o ancora in transizione.
Abbastanza eloquente che se Omega aveva deciso di rimetterci le mani, sarà stato perché il progetto originario del sistema di ricarica del calibro Eta non forniva sufficienti garanzie sul corretto funzionamento e sull'affidabilità generale, tanto da implementarlo tal quale sui "suoi" calibri modificati con coassiale.
I primi coaxial sono del 1999,nei tre colori dell'oro 999 esemplari per colore,piu' 100 esemplari in platino.

Re:Ulysse Nardin San Marco 36000: quale calibro adotta?
« Risposta #26 il: Febbraio 24, 2022, 19:24:20 pm »
Omega sul calibro 2500 di derivazione Eta 2892 ha completamente ridisegnato(anche) il sistema di ricarica.
Segno evidente che al momento della commercializzazione del 2500 coaxial, nel 1993 se non erro, il 2892 era ancora in vecchia versione (2892-2) o ancora in transizione.
Abbastanza eloquente che se Omega aveva deciso di rimetterci le mani, sarà stato perché il progetto originario del sistema di ricarica del calibro Eta non forniva sufficienti garanzie sul corretto funzionamento e sull'affidabilità generale, tanto da implementarlo tal quale sui "suoi" calibri modificati con coassiale.
I primi coaxial sono del 1999,nei tre colori dell'oro 999 esemplari per colore,piu' 100 esemplari in platino.

Si, mi riferivo al calibro Omega di derivazione Eta non nello specifico,  errore mio sorry.

(Quella del '93 è la data di acquisizione del brevetto comprato da Omega per il coassiale, ho controllato ora, dicevo che infatti potevo ricordare male. :D)

L'evidenza la portavo solo per l'esempio del sistema di ricarica, modificato da subito in Omega proprio per i difetti riscontrati sul 2892/2892-2.
Da quello che so io e che vedo in rete, fino al 2892-2 la modifica ancora non c'era, mentre il successivo 2892A2 usciva con la modifica già di serie.
Alcune modifiche ai vecchi calibri anni fa le feci anch'io, sostituire le parti è abbastanza semplice se sei attrezzato e sai fare.
Non c'è nulla di nobile nell'essere superiore a qualcun'altro.
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