Vabbe' ho capito..ma non e' che l'appassionato viva su un altro pianeta.
partiamo da un presupposto, "l'appassionato" duro e puro non esiste, e se esiste è una percentuale irrilevante dell'universo di persone che compra orologi.
Il grosso è fatto da acquirenti occasionali, più o meno abbienti, che acquistano orologi come fossero bracciali per molteplici ragioni, e da investitori/risparmiatori che acquistano solo alcuni orologi di alcuni specifici marchi, o una combinazione dei suddetti due profili.
Ai primi non può interessare di meno dello stato di salute del settore, ai secondi interessa ma interessa ancor di più che non si sappia per timore che i loro investimenti possano rapidamente perdere valore, o ancora preferisce credere ad una realtà più rassicurante per il medesimo timore.
Di contro è ovvio che chi gli orologi li produce e li vende, o chi li rappresenta, tenda a dare del proprio settore una rappresentazione più rosea e attraente possibile: per non far calare l'attrattività immaginifica del prodotto nei confronti della clientela del primo tipo, e non spaventare oltre misura la clientela del secondo tipo.
Elementari regole di marketing