Sì, capisco che in una qualche maniera è necessario parlare di forzatura, ma questo succede per tante altre occasioni della vita, e anche nel caso dell'orologio, sempre secondo il mio modesto parere, è possibile giungere ad una sintesi.
Attenzione, ho detto sintesi, non compromesso.. che è tutt'altra cosa.
Se dovessimo parlare di compromesso anche una sola volta allora è chiaro che l'obiettivo è da considerarsi miseramente fallito.
Prendo il sottoscritto come esempio: il mio lavoro è dinamico, mi impone una divisa, i miei hobbies hanno tutti sapore di avventura (trekking, caccia e pesca, bird watching, tiro a segno..), perciò è fin troppo ovvio che il mio candidato non potrà essere un orologio dalle linee classiche, cinturino in cocco, quadrante argentèe bla bla bla..
Questo potrà essere preferito da una persona che conduce un altro tipo di esistenza: ufficio, abiti eleganti, pubbliche relazioni importanti..
Poi, e quì si complica, ci sono per fortuna orologi che ben si sposano con tutte, o quasi tutte le corcostanze.. tipo un bel Submariner..
E' banale, lo so, ma tutti abbiamo le nostre tendenze in fatto di gusti e preferenze, ed è ovvio che inconsciamente dirottiamo le nostre scelte in quella o questa direzione.
Insisto e ne sono sempre più convinto: l'orologio per la vita esiste, è una questione di maturità mentale, il punto esatto dove il cerchio si chiude, la perfetta sintesi dei nostri gusti, l'oggetto appagante e definitivo che tutti vorremmo avere già realizzato, ma che per un motivo o l'altro non siamo ancora riusciti a definire..
Dirò di più, azzardando una nota di carattere più psicologico che altro: secondo me gran parte degli acquisti che facciamo non sono altro che una marcia di avvicinamento inconsapevole a questa sintesi di cui stiamo parlando, un modo per appagare i nostri sensi e consentire la crescita necessaria per raggiungere il target finale.
Io ci credo.