Orologico Forum 3.0

Beta21 e GP352, i nonni svizzeri dei quarzi attuali

Beta21 e GP352, i nonni svizzeri dei quarzi attuali
« il: Marzo 20, 2014, 22:35:51 pm »
L’Omega ElectroQuartz 1300, che monta lo storico modulo svizzero Beta21, è considerato il primo orologio al quarzo ad essere stato commercializzato in grandi quantità, nel 1970, a differenza dei giapponesi della Seiko che misero in commercio il “35SQ Astron” un anno prima, ma vendettero inizialmente solo qualche decina di esemplari in oro. Però, a mio modesto parere, uno dei veri progenitori dei moderni quarzi (assieme ai giapponesi) è l’altro storico modulo svizzero: il Girard Perregaux 352, sviluppato a suo tempo con la collaborazione della JLC. E questo per due validi motivi: il GP 352 era meno complesso del Beta21 e, altra cosa fondamentale, dimostrò fin dall’inizio che la frequenza ottimale di oscillazione per i cristalli di quarzo in orologeria è di 32.768 Hertz (mentre il quarzo del Beta21 oscillava a 8.192 Hertz). Tanto è vero che oggi la totalità degli orologi al quarzo funziona alla frequenza standard di 32.768 Hz.
Qualche giorno fa ho postato la foto del mio JLC MasterQuartz, che monta appunto il modulo GP 352, e ora la ripropongo con qualche notizia in più, che ho ricavato sul web da siti specializzati. Aggiungo una foto dell’Omega ElectroQuartz e una del modulo GP-JLC 352
E’ noto che la GP ha sempre avuto un proprio centro ricerche e che, quando all’inizio degli anni ’60 la stragrande maggioranza dei costruttori svizzeri creò il CEH (Centre Electronique Horologère), decise invece di sviluppare un proprio progetto con la collaborazione di Jaeger Le Coultre. Da notare che del CEH facevano parte anche Rolex e Patek Philippe. Dopo anni di lavoro intenso il CEH produsse il modulo Beta21, che venne commercializzato a partire dal 1970 da alcuni dei costruttori associati - compreso  Patek Philippe - e dalla Omega. La GP invece, su progetto dell’ingegnere elettronico Georges Vuffray, giunse a mettere a punto la serie 350, il cui chip era prodotto dalla Motorola, ma nel 1970 poté presentare solo un prototipo, l’Elcron, alla fiera di Basilea. La produzione e la vendita cominciarono due anni dopo, ma terminarono alla metà degli anni Settanta.
Come struttura, i due storici moduli svizzeri sono simili e sono composti da un motore, un circuito elettronico e la parte meccanica. Solo che, come detto, il GP è meno complesso. Dal punto di vista commerciale il loro successo è stato scarso ma dal punto di vista storico il loro valore è molto grande. Tra l’altro il mio JLC Master Quartz ha potuto tranquillamente essere riparato, poche settimane fa, proprio perché il suo cristallo di quarzo era avveniristico: il mio orologiaio di fiducia lo ha sostituito con un normale ricambio attuale. C’è da aggiungere, però, che lo stesso orologiaio aveva quarant’anni fa seguito in Svizzera un corso di aggiornamento proprio sul GP 352. Quando si dice la fortuna…



« Ultima modifica: Marzo 22, 2014, 07:08:21 am da adam-it »
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Re:Beta21 e GP352, i nonni svizzeri dei quarzi attuali
« Risposta #1 il: Marzo 21, 2014, 07:43:53 am »
primi quarzi ed elettromeccanici rappresentano un interessante settore di nicchia,la difficoltà maggiore è trovare un orologiaio che ,all'occorrenza,li sappia riparare

tizioecaio

Re:Beta21 e GP352, i nonni svizzeri dei quarzi attuali
« Risposta #2 il: Marzo 21, 2014, 07:57:48 am »
primi quarzi ed elettromeccanici rappresentano un interessante settore di nicchia,la difficoltà maggiore è trovare un orologiaio che ,all'occorrenza,li sappia riparare
Puo' rappresentare questo a vostro parere il tallone d'achille dei quarzi specialmente in ambito vintage?
Grazie Adam-it, bel resoconto.

Re:Beta21 e GP352, i nonni svizzeri dei quarzi attuali
« Risposta #3 il: Marzo 21, 2014, 08:14:49 am »
primi quarzi ed elettromeccanici rappresentano un interessante settore di nicchia,la difficoltà maggiore è trovare un orologiaio che ,all'occorrenza,li sappia riparare
La mia esperienza nel settore, anche se breve, conferma quanto scrivi. Per far riparare il mio Concord a led rossi del 1976 ho dovuto rivolgermi a uno dei più grandi collezionisti mondiali di led e lcd, a Monaco di Baviera. Per fortuna lui fa anche riparazioni, a costi molto ragionevoli, e possiede pezzi di ricambio praticamente introvabili altrove. Il mio problema riguardava uno speciale quarzo della Hughes Aircraft, che penso solo lui possieda ormai come ricambio.
Il mio orologiaio di fiducia, poi, oltre ad essere bravissimo nei "meccanici", è uno specialista nei movimenti a diapason. Tanto è vero che fa da 40 anni l'assistenza ufficiale Bulova a Roma. Ma conosce bene anche gli elettromeccanici e gli altri tipi di movimenti al quarzo. L'unico suo problema sono i pezzi di ricambio difficili da trovare. Inoltre ha non solo sostituito il cristallo del mio JLC Master Quartz ma ha anche ricostruito un pezzo mancante della bascula, e per questo gli sono molto grato.
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Re:Beta21 e GP352, i nonni svizzeri dei quarzi attuali
« Risposta #4 il: Marzo 21, 2014, 08:22:52 am »
primi quarzi ed elettromeccanici rappresentano un interessante settore di nicchia,la difficoltà maggiore è trovare un orologiaio che ,all'occorrenza,li sappia riparare
Puo' rappresentare questo a vostro parere il tallone d'achille dei quarzi specialmente in ambito vintage?
Grazie Adam-it, bel resoconto.
Grazie a te per l'apprezzamento. Sì, credo che tu abbia ragione, anche tenendo conto del fatto che la scarsità di specialisti determina poche o nulle certezze sui costi di riparazione. Inoltre per i vintage molti pezzi tendono, dopo tanti decenni, a deteriorarsi ed è difficile reperirli. Questo è il motivo per cui ho provato un'enorme soddisfazione a far rimettere in sesto i miei...
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