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IL CALIBRO 85XX DI IWC

vvalenti65

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IL CALIBRO 85XX DI IWC
« il: Aprile 09, 2015, 11:37:11 am »
Buongiorno
mi permetto di pubblicare anche qui questo mio lavoro, di taglio volutamente giornalistico, su un calibro che ha segnato la storia dell'orologeria elvetica.



Da molti addetti ai lavori considerato uno dei migliori movimenti mai prodotti in Svizzera la serie IWC 85 nasce negli anni 50.
Si tratta del primo movimento a carica automatica prodotto da IWC.
Vediamone la storia.
Nel 1944 Albert Pellaton diventa Direttore Tecnico della IWC ed immediatamente inizia la progettazione di quello che all’epoca era un “must” per tutte le Case orologiere di livello: il calibro a ricarica automatica. Nel 1929, infatti, Harwood aveva introdotto un movimento a ricarica automatica e, negli anni successivi, altri brevetti furono registrati da numerose aziende, tra cui Wyler. Nel 1931, poi, Rolex SA brevettò il suo celebre Oyster Perpetual dando ulteriore impulso alla ricerca in questo settore: nel decennio 1944-55 numerosi brevetti in materia furono registrati da Ebauches (ovvero aziende produttrici di movimenti, principalmente per conto terzi) quali AS (Andreas Schild), ETA-SA, ed Eterna-ETA.
La IWC con Albert Pellaton si inserirono quindi in un settore ricco di fermenti e novità, brevettando nel 1950 il calibro automatico 81, caratterizzato dai piccoli secondi (ovvero dalla secondiera posta ad ore sei, tipica degli orologi a carica manuale, mauna rarità per gli orologi automatici). Tra il 1950 ed il 1951 furono prodotti meno di 2000 calibri 81 ed in seguito la produzione fu abbandonata, rendendo questo calibro molto raro. Sempre nel 1950 IWC aveva introdotto un altro movimento automatico di manifattura, il calibro 85 (con secondi centrali e non più ad ore 6), caratterizzato dal sistema di ricarica chiamato “Pellaton” in uso a tutt’oggi sugli IWC automatici. La base di questo pregevole movimento la IWC era l’evoluzione di un altro storico IWC, a carica manuale: il celebre calibro 89. Il sistema Pellaton di ricarica prevedeva (e prevede tutt’ora) Il pellaton è un sistema di carica per il bariletto, la massa oscillante non agisce sull'asse del bariletto ma il rotore comanda due camme che agganciano un ruota dentata solidale con il bariletto facendolo ruotare (e ricaricandolo).
Nel 1950 e nel 1951 furono prodotti più di 8000 orologi con questo calibro, ma nel 1952, IWc modificò l’estetica e la sostanza del movimento, creando il calibro 852.
L’852 fu un grande successo commerciale oltre che tecnico, ne furono prodotti 49000 in sei anni.
Nel 1953 la Casa introdusse anche la versione con data, il calibro 8521.
Ulteriori migliorie ed aggiornamenti tecnici furono introdotti nel 1958, dando vita al calibro 853 (e l’anno successivo, al 1853 con datario): furono introdotti fino al 1963 (1964 il modello con data) nella quantità, tutt’altro che disprezzabile, di 140.000 esemplari.
Nel 1964 venne introdotto il calibro 854 (e il corrispettivo con datario 8541), lievemente più piccolo dei suoi antenati e caratterizzato da ulteriori migliorie tecniche (ad esempio l’adozione di un sistema di regolazione del tutto nuovo e progettato interamente dai tecnici della Casa); i rubini erano sempre 21, ma successivamente diventarono 25.
Nel 1976 venne introdotto il calibro 8541B, forse il più longevo: fu commercializzato per circa 20 anni: nel 2000 alla Fiera di Basilea IWC, infatti, presenterà il nuovo calibro 5000 in cui per altro la ricarica rimane affidata al sistema Pellaton (cosiccome in tutti gli automatici prodotti fino ad oggi dalla Casa di Sciaffusa).

referenze:
-http://www.iwcforum.com/Articles/Calibre85Family/Text.html




Questo per quanto riguarda la storia di IWC.
Molto da dire però rimane anche sull’estetica di questi orologi, caratterizzati a mio avviso, non sempre, ma in molti casi, dall’adozioni di casse e quadranti di grande livello e gusto estetico.
Un’eleganza che era tipica anche dei precedenti modelli a carica manuale, e che si trova, con la stessa, frequenza solo sui corrispettivi e coevi modelli di Vacheron Constantin (opinione ovviamente personale).
Presento qui le foto dei modelli che ho avuto e che ho tutt’ora.
Bell'esemplare con cassa in oro 18K, eleganti anse, quadrante pie-pan, movimento calibro 8521:







IWC cioccolatone, cassa in oro 18K, movimento calibro 8541:





IWC con cassa in oro 18K, raro quadrante pie-pan color "carta da zucchero" con indici ribattuti, calibro 8541:






IWC cassa in oro 18K, quadrante con indici ribattuti, movimento 8541:







la scatola (piuttosto rara da trovare) di un 8541B:




IWC 8541 cassa in acciaio:





un classico degli anni 70: IWC Yacht Club, cassa in acciaio, bracciale originale, movimento 8541:






Re:IL CALIBRO 85XX DI IWC
« Risposta #1 il: Aprile 09, 2015, 12:42:31 pm »
contribuisco a questo interessante topic con il modello ingenieur che grazie a una seconda cassa interna in mumetal e a un quadrante di spessore aumentatoresiste a forti campi magnetici





erm2833

Re:IL CALIBRO 85XX DI IWC
« Risposta #2 il: Aprile 09, 2015, 15:06:59 pm »
666?
Ottimo ed abbondante!

Cicuzzo

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Re:IL CALIBRO 85XX DI IWC
« Risposta #3 il: Aprile 09, 2015, 15:29:49 pm »
Molto interessante.
Grazie per averlo condiviso.  ;) :)

S.M.

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Re:IL CALIBRO 85XX DI IWC
« Risposta #4 il: Aprile 09, 2015, 19:10:05 pm »
Intervenire in topic di qualità come questo (grazie a "Gli Orologi", ora "vvalenti65), è sempre delicato in quanto si rischia di fare brutte figure, ma proverò ugualmente, eventualmente mi perdonerete...... ;D

L'ultima evoluzione del cal.8541B fu il cal.8541ES dove la "E" sta a significare che è equipaggiato di speciali parti amagnetiche e la "S" che ha l'arresto dei secondi.
Se non erro la prima referenza a montarlo nel 1976 fu la famosa ref.1832 (il nome esatto del modello sarebbe Ingenieur SL) disegnata da G.Genta.
In verità Genta per la stessa linea SL, disegno anche il Polo e Golf Club e forse anche lo Yacht Club II.

Curiosamente SL per IWC doveva significare "Steel Line" ma tutti la interpretarono come "Sport Line" tant'è che anche la casa stessa propose pure modelli in oro, quasi a sconfessare l'intenzione iniziale.

Veniamo alle caratteristiche di base del cal.8541ES
finitura tipo Grenee
molla ed alcuni parti in speciali leghe amagnetiche
diametro 28 mm
altezza 5,88 mm
numero rubini 25
frequenza: 19.800 A/h = 2,75 Hz
spirale del bilancere: tipo Breguet
fine adjustment: IWC fine adjustments
superfici: nickel plated

Come potete vedere lo spessore rilevante rappresenta il principale limite di questo robusto movimento che non poteva essere certo incassato in orologi sottili. Probabilmente questo fu il principale motivo dell'insuccesso commerciale dell'Ingenieur SL, solo oggi rivalutato dai collezionisti.

Ora qualche fotina:
« Ultima modifica: Aprile 09, 2015, 19:28:44 pm da S.M. »
Ciò che non si muove non si usura.......Quello che non c'è non si rompe.

Bonimba

Re:IL CALIBRO 85XX DI IWC
« Risposta #5 il: Aprile 09, 2015, 20:56:22 pm »
Tempo fa , su un mercatino di un forum.., passò questo IWC ad un prezzo irrisorio ( intorno a 1,5 K se non ricordo male)
Non ricordo però se aveva il Cal 85xx o il Cal 89
Un rimpianto comunque


ciaca

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Re:IL CALIBRO 85XX DI IWC
« Risposta #6 il: Aprile 09, 2015, 21:06:39 pm »
Grazie, ho letto tutto con grande interesse.
Vi allego lo schema di funzionamento in cui si nota la camma a cuore collegata al rotore di carica, i rulli che mettono in funzione le due leve, i denti delle leve che ingranano la ruota del bariletto provocandone la rotazione e quindi la carica della molla al suo interno.
Ingegnoso ed efficace.



Questo video chiarisce bene come funziona il sistema

http://youtu.be/rMh3MpnOVPs
« Ultima modifica: Aprile 09, 2015, 21:18:05 pm da ciaca »
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

vvalenti65

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Re:IL CALIBRO 85XX DI IWC
« Risposta #7 il: Aprile 09, 2015, 21:37:07 pm »
Tempo fa , su un mercatino di un forum.., passò questo IWC ad un prezzo irrisorio ( intorno a 1,5 K se non ricordo male)
Non ricordo però se aveva il Cal 85xx o il Cal 89
Un rimpianto comunque



grazie per i contributi di tutti.
Il calibro 89 dovrebbe essere manuale, mentre sul quadrante dell'IWC che hai postato c'è scritto automatic...




quanto al valore, confermo che non si tratta di orologi molto richiesti dal gregge dei collezionisti, per cui in effetti il prezzo potrebbe essere più o meno quello....

S.M.

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Re:IL CALIBRO 85XX DI IWC
« Risposta #8 il: Aprile 09, 2015, 21:50:45 pm »
Questa la modifica apportata al Pellaton su un moderno calibro della serie 5000.

Levette del cricco in Derlin (ceramica) e rulli che agiscono sulla ruota a camme in rubino anzichè in ottone.

A quanto pare per ovviare a consumi anomali dei suddetti componenti dovuti a massa oscillante di maggiori dimensioni che imprime maggiori sollecitazioni.
« Ultima modifica: Aprile 09, 2015, 21:52:25 pm da S.M. »
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Bonimba

Re:IL CALIBRO 85XX DI IWC
« Risposta #9 il: Aprile 09, 2015, 22:33:53 pm »
Il calibro 89 dovrebbe essere manuale, mentre sul quadrante dell'IWC che hai postato c'è scritto automatic...
Direi allora che non è un cal 85  :)
Potrebbe allora essere un Cal 88 e non 89
Ah la memoria
 ;)
« Ultima modifica: Aprile 09, 2015, 22:42:35 pm da Bonimba »

ciaca

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Re:IL CALIBRO 85XX DI IWC
« Risposta #10 il: Aprile 10, 2015, 00:54:55 am »
Citazione
Levette del cricco in Derlin (ceramica)

Che io sappia "Derlin" è uno dei nomi commerciali del "poliossimetilene" che è un materiale plastico :)

http://it.m.wikipedia.org/wiki/Poliossimetilene
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

S.M.

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Re:IL CALIBRO 85XX DI IWC
« Risposta #11 il: Aprile 10, 2015, 07:33:12 am »
Citazione
Levette del cricco in Derlin (ceramica)

Che io sappia "Derlin" è uno dei nomi commerciali del "poliossimetilene" che è un materiale plastico :)

http://it.m.wikipedia.org/wiki/Poliossimetilene
Probabilmente ho ricevuto informazioni sbagliate riguardo il nome.
Anche sul sito della della casa indicano il materiale usato come ceramica
http://www.iwc.com/it/esperienze/la-nuova-famiglia-di-calibri-52000-di-manifattura-iwc/

Per quanto sia in fase decadente, non credo che IWC possa arrivare al punto di mettere dei pezzi in plastica in calibri che equipaggiano orologi da svariate decine di migliaia di euro......(almeno spero ;))
Ciò che non si muove non si usura.......Quello che non c'è non si rompe.

ALAN FORD

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Re:IL CALIBRO 85XX DI IWC
« Risposta #12 il: Aprile 10, 2015, 08:15:50 am »
Citazione
Levette del cricco in Derlin (ceramica)

Che io sappia "Derlin" è uno dei nomi commerciali del "poliossimetilene" che è un materiale plastico :)

http://it.m.wikipedia.org/wiki/Poliossimetilene
Probabilmente ho ricevuto informazioni sbagliate riguardo il nome.
Anche sul sito della della casa indicano il materiale usato come ceramica
http://www.iwc.com/it/esperienze/la-nuova-famiglia-di-calibri-52000-di-manifattura-iwc/

Per quanto sia in fase decadente, non credo che IWC possa arrivare al punto di mettere dei pezzi in plastica in calibri che equipaggiano orologi da svariate decine di migliaia di euro......(almeno spero ;))

Il DErlin in alcune applicazioni per la sua durezza e scorrevolezza è preferibile al metallo.
Purtroppo la definizione generica di "plastica" svilisce mescole che a volte possono e debbono sostituire il metallo.
Un particolare stampato in policarbonato con carica di vetro è superiore all'alluminio in tutto e pre tutto ad esempio.

Errol

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Re:IL CALIBRO 85XX DI IWC
« Risposta #13 il: Aprile 10, 2015, 08:20:15 am »
se vogliamo chiamarla plastica il 70% degli orologi che montano il Lemania 861 (insomma quello del Moon) hanno una leva in teflon, però dicono che tralasciando l'aspetto estetico il calibro funzioni meglio.

questa

« Ultima modifica: Aprile 10, 2015, 08:26:35 am da Errol »
        

S.M.

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Re:IL CALIBRO 85XX DI IWC
« Risposta #14 il: Aprile 10, 2015, 08:32:57 am »
se vogliamo chiamarla plastica il 70% degli orologi che montano il Lemania 861 (insomma quello del Moon) hanno una leva in teflon, però dicono che tralasciando l'aspetto estetico il calibro funzioni meglio
Anche sul valjux c'era una leva in teflon che funzionava benissimo, però per motivi "etici" tutte le case più o meno blasonate (tra cui anche IWC) la sostituivano con un componente metallico.
Alan ha ragione, probabilmente oggi esistono materie su base plastica con caratteristiche "orologiere" equiparabili ai metalli, però questo è un campo dove convivono tradizione, preziosità, tecniche antiche (difficile far sborsare decine di migliaia di euro per oggetti in plastica) e già difficilmente si accetta il silicio o la ceramica, figuriamoci la plastica ancorché tecnologica.
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