Orologico Forum 3.0

Costruzione di un Tourbillon a Parigi

Teo

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Re:Costruzione di un Tourbillon a Parigi
« Risposta #15 il: Luglio 10, 2015, 09:17:38 am »
Grazie mille per i topic sempre interessantissimi!
Devo dire che da alcuni post potremmo tirare fuori dei piccoli documenti da archiviare per il passato... ma il tempo...  :'( :'( :'(
Matteo

ciaca

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Re:Costruzione di un Tourbillon a Parigi
« Risposta #16 il: Luglio 10, 2015, 10:16:44 am »
Io credo che fare un tourbillon in un movimento da 9"'  sia molto più complesso che farlo in una piazza d'armi da 14,5"' come più complesso é fare un ultra piatto di un comune trattore.
É talmente ovvio tale assunto che mi sorprende il tuo stupore. Che conferma la tua ostinazione nel negare un dato di fatto: la miniaturizzazione estrema é uno degli elementi di pregio più probanti che sta clamorosamente venendo meno nelle moderne ridondanti meccaniche d'alta gamma.
 
io non so se gli orologi sotto ai 40mm si vendano bene o male, immagino che se si vendono i Daytona (38mm), gli Zenith (38mm) e tanti Patek non dovrebbe essere un grosso problema vendere una decina di AT di futura costruzione.
Ma resto convinto che non sono queste le ragioni alla base di certe scelte dimensionali fatte da un giovane al suo primo esordio.
Come sempre esageri ed estremizzi. Non c'è bisogno di fare un movimento da 9 per avere una cassa da 36 mm. Se un orologiaio è tanto bravo da saper fare un tourbillon da 14, la saprà fare senza problemi anche da 11, o da 12. Siamo infatti nel 2105, forse è bene ricordarlo ogni tanto.
Poi cosa c'entra il Daytona? Sai benissimo che è una eccezione dovuta ad un modello mitico e ad un marchio famoso. Se per te queste cose non contano, siamo a posto!

14,5"' é una misura adatta ad un movimento da tasca, che poco ha a che vedere con la tradizione dei movimenti per orologi da polso se non ai primordi quando tali orologi erano sostanzialmente dei tasca adattati.
Non ho scritto che per fare un orologio da 36 mm serva un movimento da 9"', ho scritto che fare un tourbillon in un movimento da tasca é più facile che farlo in un movimento piccolo come quelli che si sono usati per un secolo sugli orologi da polso (che é il motivo per il quale sugli orologi da polso il tourbillon si inizia a vedere solo intorno alla metà degli anni 80), e questo é vero anche oggi nonostante le moderne tecniche di produzione e tanto più vero per un orologiaio che di quelle tecniche dice di non volersi avvalere perché invece vuole creare secondo i metodi e le regole della tradizione artigianale per mettere alla prova le proprie abilità.

Siccome non stiamo parlando di produzioni di massa, ma di un pezzo unico che forse verrà un domani replicato in pochi esemplari per essere a pochi appassionati, trovo forzata la motivazione della scelta del diametro (della macchina e della cassa) con motivazioni di carattere commerciale, ancor piú forzato l'assioma in base al quale sotto ai 40 non si vendono, smentito dai fatti. Certamente il Daytona poco ha a che vedere con quello di cui parliamo, ma esiste un florido mercato di oggetti d'epoca, di varia natura e tipo, che dimostra l'infondatezza di tale assioma.
Nella battuta di Miche ("é solo un ragazzo") credo ci sia la ragione vera di questa scelta: uno sciatore alla sua prima discesa non si cimenta su una pista nera, e un orologiaio alle prime armi non si cimenta con il suo primo tourbillon nel difficile campo della miniaturizzazione estrema che rende molto difficile il fare e il far funzionare. :)
« Ultima modifica: Luglio 10, 2015, 10:18:42 am da ciaca »
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

mbelt

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Re:Costruzione di un Tourbillon a Parigi
« Risposta #17 il: Luglio 10, 2015, 10:28:22 am »
Io credo che fare un tourbillon in un movimento da 9"'  sia molto più complesso che farlo in una piazza d'armi da 14,5"' come più complesso é fare un ultra piatto di un comune trattore.
É talmente ovvio tale assunto che mi sorprende il tuo stupore. Che conferma la tua ostinazione nel negare un dato di fatto: la miniaturizzazione estrema é uno degli elementi di pregio più probanti che sta clamorosamente venendo meno nelle moderne ridondanti meccaniche d'alta gamma.
 
io non so se gli orologi sotto ai 40mm si vendano bene o male, immagino che se si vendono i Daytona (38mm), gli Zenith (38mm) e tanti Patek non dovrebbe essere un grosso problema vendere una decina di AT di futura costruzione.
Ma resto convinto che non sono queste le ragioni alla base di certe scelte dimensionali fatte da un giovane al suo primo esordio.
Come sempre esageri ed estremizzi. Non c'è bisogno di fare un movimento da 9 per avere una cassa da 36 mm. Se un orologiaio è tanto bravo da saper fare un tourbillon da 14, la saprà fare senza problemi anche da 11, o da 12. Siamo infatti nel 2105, forse è bene ricordarlo ogni tanto.
Poi cosa c'entra il Daytona? Sai benissimo che è una eccezione dovuta ad un modello mitico e ad un marchio famoso. Se per te queste cose non contano, siamo a posto!

14,5"' é una misura adatta ad un movimento da tasca, che poco ha a che vedere con la tradizione dei movimenti per orologi da polso se non ai primordi quando tali orologi erano sostanzialmente dei tasca adattati.
Non ho scritto che per fare un orologio da 36 mm serva un movimento da 9"', ho scritto che fare un tourbillon in un movimento da tasca é più facile che farlo in un movimento piccolo come quelli che si sono usati per un secolo sugli orologi da polso (che é il motivo per il quale sugli orologi da polso il tourbillon si inizia a vedere solo intorno alla metà degli anni 80), e questo é vero anche oggi nonostante le moderne tecniche di produzione e tanto più vero per un orologiaio che di quelle tecniche dice di non volersi avvalere perché invece vuole creare secondo i metodi e le regole della tradizione artigianale per mettere alla prova le proprie abilità.

Siccome non stiamo parlando di produzioni di massa, ma di un pezzo unico che forse verrà un domani replicato in pochi esemplari per essere a pochi appassionati, trovo forzata la motivazione della scelta del diametro (della macchina e della cassa) con motivazioni di carattere commerciale, ancor piú forzato l'assioma in base al quale sotto ai 40 non si vendono, smentito dai fatti. Certamente il Daytona poco ha a che vedere con quello di cui parliamo, ma esiste un florido mercato di oggetti d'epoca, di varia natura e tipo, che dimostra l'infondatezza di tale assioma.
Nella battuta di Miche ("é solo un ragazzo") credo ci sia la ragione vera di questa scelta: uno sciatore alla sua prima discesa non si cimenta su una pista nera, e un orologiaio alle prime armi non si cimenta con il suo primo tourbillon nel difficile campo della miniaturizzazione estrema che rende molto difficile il fare e il far funzionare. :)
Estrema miniaturizzazione era fare alla fine degli anni 80 i tourbillon di AP e quello di Blanpain, anche perché ultrapiatti. Ma oggi siamo nel 2015, e non sarebbe più neppure quella estrema miniaturizzazione perché l'Octo Finissimo ha dimostrato cosa significhi oggi estrema miniaturizzazione di un Tourbillon. Per me un tourbillon con cassa di 40 mm non può essere considerato un orologio da tasca, che solitamente anche i solotempo andavano dai 45 mm in su. Quindi lo avesse fatto da 36 mm di cassa l'estrema miniaturizzazione non ci sarebbe stata, sarebbe stato sicuramente alla sua portata, ma perché farlo così per poi doverlo svendere, perché oggi succede questo agli orologi che il mercato considera piccoli. Quando si inizia a fare orologi si devono superare enormi ostacoli, se poi uno ci aggiunge anche le dimensioni della cassa allora la sfida diventa praticamente un gioco di azzardo alla roulette russa, con molte probabilità di perdere. Penso questa sia la ragione, quella tecnica per me è insussistente.
Contro ogni talebanismo, ora e sempre

Re:Costruzione di un Tourbillon a Parigi
« Risposta #18 il: Luglio 10, 2015, 12:39:53 pm »
Io, Marco, mi sento di esser a metà strada tra te e Angelo, come dire, tra voi due mi sento quasi "democristiano"!  ;D
Mi rendo conto che l'entrata di nuovi mercati ha portato dei cambiamenti sulle misure, su questi io spesso sono critico ma vorrei sottolineare che non è una critica generalista perchè comprendo che le maisons fanno quello che il mercato richiede, sono critico sotto un profilo soggettivo, perchè avendo un polso medio-piccolo (16,5/17) alcuni orologi che esteticamente mi piacciono, opere che in foto desidero, poi alla prova sul polso le trovo poco eleganti se non pacchiane....e secondo il mio modesto parere non si possono spendere migliaia di euro solo per mettersi un mattone al polso atto a dichiarare ai quattro venti che si hanno i soldi per l'Alta Orologeria.
Mi rendo conto che è un punto di vista personale ma per il mio polso un solo tempo oltre i 38 cm (poi dipende molto dalla cassa e dalle anse) risulta sgraziato e una complicazione (sempre e solo per me, lo sottolineo fino alla noia per non alimentare polemiche) oltre i 40 esce con le anse dal mio polso, anzi straborda e quindi -è- una forzatura.
Vi faccio un esempio con 2 belle creazioni che sono andato a provare proprio recentemente alle rispettive boutique a Milano, Richard Mille e Breguet, 2 quadranti che mi aveva attratto moltissimo  ma che indossati sembravano gridare come il Panariello d'annata: "SI VEDE IL MARSUPIO??!!"
« Ultima modifica: Dicembre 24, 2015, 13:07:00 pm da claudio969 »

mbelt

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Re:Costruzione di un Tourbillon a Parigi
« Risposta #19 il: Luglio 10, 2015, 13:36:29 pm »
Io, Marco, mi sento di esser a metà strada tra te e Angelo, come dire, tra voi due mi sento quasi "democristiano"!  ;D
Mi rendo conto che l'entrata di nuovi mercati ha portato dei cambiamenti sulle misure, su questi io spesso sono critico ma vorrei sottolineare che non è una critica generalista perchè comprendo che le maisons fanno quello che il mercato richiede, sono critico sotto un profilo soggettivo, perchè avendo un polso medio-piccolo (16,5/17) alcuni orologi che esteticamente mi piacciono, opere che in foto desidero, poi alla prova sul polso le trovo poco eleganti se non pacchiane....e secondo il mio modesto parere non si possono spendere migliaia di euro solo per mettersi un mattone al polso atto a dichiarare ai quattro venti che si hanno i soldi per l'Alta Orologeria.
Mi rendo conto che è un punto di vista personale ma per il mio polso un solo tempo oltre i 38 cm (poi dipende molto dalla cassa e dalle anse) risulta sgraziato e una complicazione (sempre e solo per me, lo sottolineo fino alla noia per non alimentare polemiche) oltre i 40 esce con le anse dal mio polso, anzi straborda e quindi -è- una forzatura.
Vi faccio un esempio con 2 belle creazioni che sono andato a provare proprio recentemente alle rispettive boutique a Milano, Richard Mille e Breguet, 2 quadranti che mi aveva attratto moltissimo  ma che indossati sembravano gridare come il Panariello d'annata: "SI VEDE IL MARSUPIO??!!"
Spero che Angelo non se la prenda, ma io concordo con te su tutto. Io ho un polso piccolo, forse più del tuo, e tanti orologi , anche dei miei , non riesco più a metterli. O se li metto li trovo scomodi. Solo che io mi imponga di separare i piani, quello personale e quello di una valutazione su più parametri, perché altrimenti le dimensioni diventano una ossessione dannosa semi impediscono di valutare gli orologi di oggi su altre dimensioni chiudendosi sterilmente sul passato. Proprio sull'ultimo numero di Revolution vi è una illuminata intervista diBiver, il quale questa distinzione di piani la fa: lui per se raccoglie orologi classici, anche nelle misure, ma poi sul settore dice che occorre ferocemente rinnovare, e dice pure che Hublot ci proverà sempre e mai più fara orologi classici.  A me le sue innovazioni non piacciono, forse neppure a lui ma distinguere è necessario. Anche perché altrimenti anche un forum diventa sterile quanto a dibattito sulle novità.
« Ultima modifica: Luglio 10, 2015, 13:38:33 pm da mbelt »
Contro ogni talebanismo, ora e sempre

Errol

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Re:Costruzione di un Tourbillon a Parigi
« Risposta #20 il: Luglio 10, 2015, 13:42:40 pm »
io quel Breguet lo porterei pure al collo pur di averlo....
        

Re:Costruzione di un Tourbillon a Parigi
« Risposta #21 il: Luglio 10, 2015, 13:58:57 pm »
Io, Marco, mi sento di esser a metà strada tra te e Angelo, come dire, tra voi due mi sento quasi "democristiano"!  ;D
Mi rendo conto che l'entrata di nuovi mercati ha portato dei cambiamenti sulle misure, su questi io spesso sono critico ma vorrei sottolineare che non è una critica generalista perchè comprendo che le maisons fanno quello che il mercato richiede, sono critico sotto un profilo soggettivo, perchè avendo un polso medio-piccolo (16,5/17) alcuni orologi che esteticamente mi piacciono, opere che in foto desidero, poi alla prova sul polso le trovo poco eleganti se non pacchiane....e secondo il mio modesto parere non si possono spendere migliaia di euro solo per mettersi un mattone al polso atto a dichiarare ai quattro venti che si hanno i soldi per l'Alta Orologeria.
Mi rendo conto che è un punto di vista personale ma per il mio polso un solo tempo oltre i 38 cm (poi dipende molto dalla cassa e dalle anse) risulta sgraziato e una complicazione (sempre e solo per me, lo sottolineo fino alla noia per non alimentare polemiche) oltre i 40 esce con le anse dal mio polso, anzi straborda e quindi -è- una forzatura.
Vi faccio un esempio con 2 belle creazioni che sono andato a provare proprio recentemente alle rispettive boutique a Milano, Richard Mille e Breguet, 2 quadranti che mi aveva attratto moltissimo  ma che indossati sembravano gridare come il Panariello d'annata: "SI VEDE IL MARSUPIO??!!"
Spero che Angelo non se la prenda, ma io concordo con te su tutto. Io ho un polso piccolo, forse più del tuo, e tanti orologi , anche dei miei , non riesco più a metterli. O se li metto li trovo scomodi. Solo che io mi imponga di separare i piani, quello personale e quello di una valutazione su più parametri, perché altrimenti le dimensioni diventano una ossessione dannosa semi impediscono di valutare gli orologi di oggi su altre dimensioni chiudendosi sterilmente sul passato. Proprio sull'ultimo numero di Revolution vi è una illuminata intervista diBiver, il quale questa distinzione di piani la fa: lui per se raccoglie orologi classici, anche nelle misure, ma poi sul settore dice che occorre ferocemente rinnovare, e dice pure che Hublot ci proverà sempre e mai più fara orologi classici.  A me le sue innovazioni non piacciono, forse neppure a lui ma distinguere è necessario. Anche perché altrimenti anche un forum diventa sterile quanto a dibattito sulle novità.

Questa stessa distinzione la faccio anch'io, per me ci sono gli Orologi che coniugano estetica e indossabilità e sono la categoria che vaglio e valuto per un eventuale acquisto e poi ci sono quelli che catalogo come splendidi manufatti da osservare e apprezzare dietro una vetrina, come bambini entusiasti, girarseli tra le mani, proprio come fossero opere d'arte (alcuni lo sono).
Però a volte mi dico, tra me e me, quanto sarebbe bello se gli MB&F, De Bethune, Claret, Halter (a parte l'Antiqua che è solo 38mm, grande Halter!!) creassero qualcosa nel loro genere ma da poter mettere sotto un abito elegante.
Personalmente spendo delle somme importanti per un buon abito, scarpe, cinta,camicia e poi...poi l'orologio magari più costoso e originale magari lo devo lasciare a casa perchè, non è che gonfia il polsino della camicia, addirittura invade quello della giacca!!!

Quindi a questo punto la domanda è: queste creazioni dai 43mm ai 55mm... le chiamiamo ancora orologi o... sculture?

Re:Costruzione di un Tourbillon a Parigi
« Risposta #22 il: Luglio 10, 2015, 14:08:12 pm »
io quel Breguet lo porterei pure al collo pur di averlo....

Errol sai che la tua passione per i Breguet la condivido ma credimi, se non lo hai già provato, al polso è davvero una... "pacchianata"....sono "solo" 41 ma con le sue anse dritte come vedi dalla foto è davvero poco elegante (e un Breguet classique che non è elegante al polso che senso ha?).
Fidati di uno che per quanto ne era attratto, stava pensando di comprarlo da foto senza averlo nemmeno provato.
Imho, il tuo/mio 3130 indossati surclassano il 7727 per eleganza e raffinatezza!

Re:Costruzione di un Tourbillon a Parigi
« Risposta #23 il: Luglio 10, 2015, 14:08:33 pm »
Io penso che la prima domanda a cui rispondere è come userete l'orologio.
Se la risposta è quella di indossarlo al polso per leggere l'ora, solitamente con un determinato vestiario tutte le altre risposte verranno da sé.
Tornando all'orologio oggetto del topic devo dire che l'idea mi piace molto, sulla misura si potrebbe discutere ma oggi come oggi così è il mondo dell'orologeria, c'è poco da fare o da dire...
Piuttosto mi piacerebbe sapere quanto fa di spessore.

mbelt

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Re:Costruzione di un Tourbillon a Parigi
« Risposta #24 il: Luglio 10, 2015, 14:14:12 pm »
Io, Marco, mi sento di esser a metà strada tra te e Angelo, come dire, tra voi due mi sento quasi "democristiano"!  ;D
Mi rendo conto che l'entrata di nuovi mercati ha portato dei cambiamenti sulle misure, su questi io spesso sono critico ma vorrei sottolineare che non è una critica generalista perchè comprendo che le maisons fanno quello che il mercato richiede, sono critico sotto un profilo soggettivo, perchè avendo un polso medio-piccolo (16,5/17) alcuni orologi che esteticamente mi piacciono, opere che in foto desidero, poi alla prova sul polso le trovo poco eleganti se non pacchiane....e secondo il mio modesto parere non si possono spendere migliaia di euro solo per mettersi un mattone al polso atto a dichiarare ai quattro venti che si hanno i soldi per l'Alta Orologeria.
Mi rendo conto che è un punto di vista personale ma per il mio polso un solo tempo oltre i 38 cm (poi dipende molto dalla cassa e dalle anse) risulta sgraziato e una complicazione (sempre e solo per me, lo sottolineo fino alla noia per non alimentare polemiche) oltre i 40 esce con le anse dal mio polso, anzi straborda e quindi -è- una forzatura.
Vi faccio un esempio con 2 belle creazioni che sono andato a provare proprio recentemente alle rispettive boutique a Milano, Richard Mille e Breguet, 2 quadranti che mi aveva attratto moltissimo  ma che indossati sembravano gridare come il Panariello d'annata: "SI VEDE IL MARSUPIO??!!"
Spero che Angelo non se la prenda, ma io concordo con te su tutto. Io ho un polso piccolo, forse più del tuo, e tanti orologi , anche dei miei , non riesco più a metterli. O se li metto li trovo scomodi. Solo che io mi imponga di separare i piani, quello personale e quello di una valutazione su più parametri, perché altrimenti le dimensioni diventano una ossessione dannosa semi impediscono di valutare gli orologi di oggi su altre dimensioni chiudendosi sterilmente sul passato. Proprio sull'ultimo numero di Revolution vi è una illuminata intervista diBiver, il quale questa distinzione di piani la fa: lui per se raccoglie orologi classici, anche nelle misure, ma poi sul settore dice che occorre ferocemente rinnovare, e dice pure che Hublot ci proverà sempre e mai più fara orologi classici.  A me le sue innovazioni non piacciono, forse neppure a lui ma distinguere è necessario. Anche perché altrimenti anche un forum diventa sterile quanto a dibattito sulle novità.

Questa stessa distinzione la faccio anch'io, per me ci sono gli Orologi che coniugano estetica e indossabilità e sono la categoria che vaglio e valuto per un eventuale acquisto e poi ci sono quelli che catalogo come splendidi manufatti da osservare e apprezzare dietro una vetrina, come bambini entusiasti, girarseli tra le mani, proprio come fossero opere d'arte (alcuni lo sono).
Però a volte mi dico, tra me e me, quanto sarebbe bello se gli MB&F, De Bethune, Claret, Halter (a parte l'Antiqua che è solo 38mm, grande Halter!!) creassero qualcosa nel loro genere ma da poter mettere sotto un abito elegante.
Personalmente spendo delle somme importanti per un buon abito, scarpe, cinta,camicia e poi...poi l'orologio magari più costoso e originale magari lo devo lasciare a casa perchè, non è che gonfia il polsino della camicia, addirittura invade quello della giacca!!!

Quindi a questo punto la domanda è: queste creazioni dai 43mm ai 55mm... le chiamiamo ancora orologi o... sculture?
Quelli fatti bene sono e restano anzitutto orologi. Su MB&F basta vedere quali sforzi vengono fatti per rendere indossabili orologi molto grandi. Se non li riconosci come orologi li svilisci, non ne capisci il valori. Possono essere anche altro ma sono prima di tutto orologi . Se ne neghi la matura di orologio vuol dire che neghi agli orologi la possibilità di essere diversi. Certo non sono eleganti e non sono comodi, ma sarebbe come dire che una Lamborghini non è una automobile perché è scomoda in città. Non è detto che sempre ogni giorno si debba essere comodi o eleganti... ma questo sembra un concetto per alcuni inarrivabile in questo settore.
Io sono il primo ad augurarmi che le misure tornino umane e comode,  ma so che non saranno gli indipendenti che amo a paterlo fare, perché per loro il rischio sarebbe troppo alto, non hanno abbastanza mezzi per essere influenti  e per invertirela moda. Devono essere le grandi case quelle per prima a farlo, non chi già rischia di non vendere per scarsa o nulla conoscenza degli appassionati.
Contro ogni talebanismo, ora e sempre

palombaro

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Re:Costruzione di un Tourbillon a Parigi
« Risposta #25 il: Luglio 10, 2015, 14:32:21 pm »
Tornando all'orologio oggetto del topic devo dire che l'idea mi piace molto, sulla misura si potrebbe discutere ma oggi come oggi così è il mondo dell'orologeria, c'è poco da fare o da dire...
Piuttosto mi piacerebbe sapere quanto fa di spessore.

39mm il diametro e lo spessore è di 13mm ... così è riportato sulla citazione a pagina 1
***

Re:Costruzione di un Tourbillon a Parigi
« Risposta #26 il: Luglio 10, 2015, 14:45:24 pm »
Tornando all'orologio oggetto del topic devo dire che l'idea mi piace molto, sulla misura si potrebbe discutere ma oggi come oggi così è il mondo dell'orologeria, c'è poco da fare o da dire...
Piuttosto mi piacerebbe sapere quanto fa di spessore.

39mm il diametro e lo spessore è di 13mm ... così è riportato sulla citazione a pagina 1
Sui 39 non dico nulla, ma 13 di spessore sono davvero tanti...

Istaro

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Re:Costruzione di un Tourbillon a Parigi
« Risposta #27 il: Luglio 10, 2015, 14:46:33 pm »
Quindi a questo punto la domanda è: queste creazioni dai 43mm ai 55mm... le chiamiamo ancora orologi o... sculture?
Quelli fatti bene sono e restano anzitutto orologi. Su MB&F basta vedere quali sforzi vengono fatti per rendere indossabili orologi molto grandi. Se non li riconosci come orologi li svilisci, non ne capisci il valori. Possono essere anche altro ma sono prima di tutto orologi . Se ne neghi la matura di orologio vuol dire che neghi agli orologi la possibilità di essere diversi. Certo non sono eleganti e non sono comodi, ma sarebbe come dire che una Lamborghini non è una automobile perché è scomoda in città. Non è detto che sempre ogni giorno si debba essere comodi o eleganti... ma questo sembra un concetto per alcuni inarrivabile in questo settore.

Sono senz'altro orologi... bisogna vedere se sono orologi da polso;)

Alla Lamborghini, per esempio, non nego la natura di automobile; ma nego appunto la natura di automobile da città.
"Non esistono venti favorevoli per il marinaio che non sa dove andare" (Seneca)

Re:Costruzione di un Tourbillon a Parigi
« Risposta #28 il: Luglio 10, 2015, 14:50:22 pm »
Io, Marco, mi sento di esser a metà strada tra te e Angelo, come dire, tra voi due mi sento quasi "democristiano"!  ;D
Mi rendo conto che l'entrata di nuovi mercati ha portato dei cambiamenti sulle misure, su questi io spesso sono critico ma vorrei sottolineare che non è una critica generalista perchè comprendo che le maisons fanno quello che il mercato richiede, sono critico sotto un profilo soggettivo, perchè avendo un polso medio-piccolo (16,5/17) alcuni orologi che esteticamente mi piacciono, opere che in foto desidero, poi alla prova sul polso le trovo poco eleganti se non pacchiane....e secondo il mio modesto parere non si possono spendere migliaia di euro solo per mettersi un mattone al polso atto a dichiarare ai quattro venti che si hanno i soldi per l'Alta Orologeria.
Mi rendo conto che è un punto di vista personale ma per il mio polso un solo tempo oltre i 38 cm (poi dipende molto dalla cassa e dalle anse) risulta sgraziato e una complicazione (sempre e solo per me, lo sottolineo fino alla noia per non alimentare polemiche) oltre i 40 esce con le anse dal mio polso, anzi straborda e quindi -è- una forzatura.
Vi faccio un esempio con 2 belle creazioni che sono andato a provare proprio recentemente alle rispettive boutique a Milano, Richard Mille e Breguet, 2 quadranti che mi aveva attratto moltissimo  ma che indossati sembravano gridare come il Panariello d'annata: "SI VEDE IL MARSUPIO??!!"
Spero che Angelo non se la prenda, ma io concordo con te su tutto. Io ho un polso piccolo, forse più del tuo, e tanti orologi , anche dei miei , non riesco più a metterli. O se li metto li trovo scomodi. Solo che io mi imponga di separare i piani, quello personale e quello di una valutazione su più parametri, perché altrimenti le dimensioni diventano una ossessione dannosa semi impediscono di valutare gli orologi di oggi su altre dimensioni chiudendosi sterilmente sul passato. Proprio sull'ultimo numero di Revolution vi è una illuminata intervista diBiver, il quale questa distinzione di piani la fa: lui per se raccoglie orologi classici, anche nelle misure, ma poi sul settore dice che occorre ferocemente rinnovare, e dice pure che Hublot ci proverà sempre e mai più fara orologi classici.  A me le sue innovazioni non piacciono, forse neppure a lui ma distinguere è necessario. Anche perché altrimenti anche un forum diventa sterile quanto a dibattito sulle novità.

Questa stessa distinzione la faccio anch'io, per me ci sono gli Orologi che coniugano estetica e indossabilità e sono la categoria che vaglio e valuto per un eventuale acquisto e poi ci sono quelli che catalogo come splendidi manufatti da osservare e apprezzare dietro una vetrina, come bambini entusiasti, girarseli tra le mani, proprio come fossero opere d'arte (alcuni lo sono).
Però a volte mi dico, tra me e me, quanto sarebbe bello se gli MB&F, De Bethune, Claret, Halter (a parte l'Antiqua che è solo 38mm, grande Halter!!) creassero qualcosa nel loro genere ma da poter mettere sotto un abito elegante.
Personalmente spendo delle somme importanti per un buon abito, scarpe, cinta,camicia e poi...poi l'orologio magari più costoso e originale magari lo devo lasciare a casa perchè, non è che gonfia il polsino della camicia, addirittura invade quello della giacca!!!

Quindi a questo punto la domanda è: queste creazioni dai 43mm ai 55mm... le chiamiamo ancora orologi o... sculture?
Quelli fatti bene sono e restano anzitutto orologi. Su MB&F basta vedere quali sforzi vengono fatti per rendere indossabili orologi molto grandi. Se non li riconosci come orologi li svilisci, non ne capisci il valori. Possono essere anche altro ma sono prima di tutto orologi . Se ne neghi la matura di orologio vuol dire che neghi agli orologi la possibilità di essere diversi. Certo non sono eleganti e non sono comodi, ma sarebbe come dire che una Lamborghini non è una automobile perché è scomoda in città. Non è detto che sempre ogni giorno si debba essere comodi o eleganti... ma questo sembra un concetto per alcuni inarrivabile in questo settore.
Io sono il primo ad augurarmi che le misure tornino umane e comode,  ma so che non saranno gli indipendenti che amo a paterlo fare, perché per loro il rischio sarebbe troppo alto, non hanno abbastanza mezzi per essere influenti  e per invertirela moda. Devono essere le grandi case quelle per prima a farlo, non chi già rischia di non vendere per scarsa o nulla conoscenza degli appassionati.

Secondo me quanto ho scritto,marco, è esattamente il contrario di voler svilire il loro operato, anzi, rispetto al lavoro di altri orologiai che apprezzo, ho sottolineato che le loro creazioni sono forse qualcosa di più, assimilabili all'opera d'arte. Ma è indubbio che, anche per MB&F di cui apprezzo moltissimo il lavoro, difatti sulla carta li vorrei tutti perché sono orologi bellissimi e innovativi, indossati perdono, imho, molto del loro fascino e ho la sensazione che, il più delle volte, vengono acquistati in collezioni importanti destinati però ad esser osservati tra le mani o esposti agli ospiti anzichè indossati. Proprio come una scultura.
ti faccio un esempio che ben conosci, dim 54x52x29:
« Ultima modifica: Luglio 10, 2015, 14:56:22 pm da claudio969 »

mbelt

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Re:Costruzione di un Tourbillon a Parigi
« Risposta #29 il: Luglio 10, 2015, 15:02:29 pm »
Quindi a questo punto la domanda è: queste creazioni dai 43mm ai 55mm... le chiamiamo ancora orologi o... sculture?
Quelli fatti bene sono e restano anzitutto orologi. Su MB&F basta vedere quali sforzi vengono fatti per rendere indossabili orologi molto grandi. Se non li riconosci come orologi li svilisci, non ne capisci il valori. Possono essere anche altro ma sono prima di tutto orologi . Se ne neghi la matura di orologio vuol dire che neghi agli orologi la possibilità di essere diversi. Certo non sono eleganti e non sono comodi, ma sarebbe come dire che una Lamborghini non è una automobile perché è scomoda in città. Non è detto che sempre ogni giorno si debba essere comodi o eleganti... ma questo sembra un concetto per alcuni inarrivabile in questo settore.

Sono senz'altro orologi... bisogna vedere se sono orologi da polso;)

Alla Lamborghini, per esempio, non nego la natura di automobile; ma nego appunto la natura di automobile da città.
Una supersportiva non è una citicar, e neppure una automobile da pavé cittadina, ma qualcuno potrebbe ogni tanto usarla anche in città, senza che nessuno se ne scandalizzi. Chi l'ha detto che in città dobbiamo solo andare con una utilitaria? Chi sono io per giudicare chi usa una supercar in città? Ma soprattutto: perché dovrei farlo?
Contro ogni talebanismo, ora e sempre