Orologico Forum 3.0

Costruzione di un Tourbillon a Parigi

Re:Costruzione di un Tourbillon a Parigi
« Risposta #30 il: Luglio 10, 2015, 15:05:50 pm »
Quindi a questo punto la domanda è: queste creazioni dai 43mm ai 55mm... le chiamiamo ancora orologi o... sculture?
Quelli fatti bene sono e restano anzitutto orologi. Su MB&F basta vedere quali sforzi vengono fatti per rendere indossabili orologi molto grandi. Se non li riconosci come orologi li svilisci, non ne capisci il valori. Possono essere anche altro ma sono prima di tutto orologi . Se ne neghi la matura di orologio vuol dire che neghi agli orologi la possibilità di essere diversi. Certo non sono eleganti e non sono comodi, ma sarebbe come dire che una Lamborghini non è una automobile perché è scomoda in città. Non è detto che sempre ogni giorno si debba essere comodi o eleganti... ma questo sembra un concetto per alcuni inarrivabile in questo settore.

Sono senz'altro orologi... bisogna vedere se sono orologi da polso;)

Alla Lamborghini, per esempio, non nego la natura di automobile; ma nego appunto la natura di automobile da città.
Una supersportiva non è una citicar, e neppure una automobile da pavé cittadina, ma qualcuno potrebbe ogni tanto usarla anche in città, senza che nessuno se ne scandalizzi. Chi l'ha detto che in città dobbiamo solo andare con una utilitaria? Chi sono io per giudicare chi usa una supercar in città? Ma soprattutto: perché dovrei farlo?
Perdonatemi ma, in questo caso, il paragone con le automobili non c'entra proprio nulla.

mbelt

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Re:Costruzione di un Tourbillon a Parigi
« Risposta #31 il: Luglio 10, 2015, 15:06:53 pm »
Io, Marco, mi sento di esser a metà strada tra te e Angelo, come dire, tra voi due mi sento quasi "democristiano"!  ;D
Mi rendo conto che l'entrata di nuovi mercati ha portato dei cambiamenti sulle misure, su questi io spesso sono critico ma vorrei sottolineare che non è una critica generalista perchè comprendo che le maisons fanno quello che il mercato richiede, sono critico sotto un profilo soggettivo, perchè avendo un polso medio-piccolo (16,5/17) alcuni orologi che esteticamente mi piacciono, opere che in foto desidero, poi alla prova sul polso le trovo poco eleganti se non pacchiane....e secondo il mio modesto parere non si possono spendere migliaia di euro solo per mettersi un mattone al polso atto a dichiarare ai quattro venti che si hanno i soldi per l'Alta Orologeria.
Mi rendo conto che è un punto di vista personale ma per il mio polso un solo tempo oltre i 38 cm (poi dipende molto dalla cassa e dalle anse) risulta sgraziato e una complicazione (sempre e solo per me, lo sottolineo fino alla noia per non alimentare polemiche) oltre i 40 esce con le anse dal mio polso, anzi straborda e quindi -è- una forzatura.
Vi faccio un esempio con 2 belle creazioni che sono andato a provare proprio recentemente alle rispettive boutique a Milano, Richard Mille e Breguet, 2 quadranti che mi aveva attratto moltissimo  ma che indossati sembravano gridare come il Panariello d'annata: "SI VEDE IL MARSUPIO??!!"
Spero che Angelo non se la prenda, ma io concordo con te su tutto. Io ho un polso piccolo, forse più del tuo, e tanti orologi , anche dei miei , non riesco più a metterli. O se li metto li trovo scomodi. Solo che io mi imponga di separare i piani, quello personale e quello di una valutazione su più parametri, perché altrimenti le dimensioni diventano una ossessione dannosa semi impediscono di valutare gli orologi di oggi su altre dimensioni chiudendosi sterilmente sul passato. Proprio sull'ultimo numero di Revolution vi è una illuminata intervista diBiver, il quale questa distinzione di piani la fa: lui per se raccoglie orologi classici, anche nelle misure, ma poi sul settore dice che occorre ferocemente rinnovare, e dice pure che Hublot ci proverà sempre e mai più fara orologi classici.  A me le sue innovazioni non piacciono, forse neppure a lui ma distinguere è necessario. Anche perché altrimenti anche un forum diventa sterile quanto a dibattito sulle novità.

Questa stessa distinzione la faccio anch'io, per me ci sono gli Orologi che coniugano estetica e indossabilità e sono la categoria che vaglio e valuto per un eventuale acquisto e poi ci sono quelli che catalogo come splendidi manufatti da osservare e apprezzare dietro una vetrina, come bambini entusiasti, girarseli tra le mani, proprio come fossero opere d'arte (alcuni lo sono).
Però a volte mi dico, tra me e me, quanto sarebbe bello se gli MB&F, De Bethune, Claret, Halter (a parte l'Antiqua che è solo 38mm, grande Halter!!) creassero qualcosa nel loro genere ma da poter mettere sotto un abito elegante.
Personalmente spendo delle somme importanti per un buon abito, scarpe, cinta,camicia e poi...poi l'orologio magari più costoso e originale magari lo devo lasciare a casa perchè, non è che gonfia il polsino della camicia, addirittura invade quello della giacca!!!

Quindi a questo punto la domanda è: queste creazioni dai 43mm ai 55mm... le chiamiamo ancora orologi o... sculture?
Quelli fatti bene sono e restano anzitutto orologi. Su MB&F basta vedere quali sforzi vengono fatti per rendere indossabili orologi molto grandi. Se non li riconosci come orologi li svilisci, non ne capisci il valori. Possono essere anche altro ma sono prima di tutto orologi . Se ne neghi la matura di orologio vuol dire che neghi agli orologi la possibilità di essere diversi. Certo non sono eleganti e non sono comodi, ma sarebbe come dire che una Lamborghini non è una automobile perché è scomoda in città. Non è detto che sempre ogni giorno si debba essere comodi o eleganti... ma questo sembra un concetto per alcuni inarrivabile in questo settore.
Io sono il primo ad augurarmi che le misure tornino umane e comode,  ma so che non saranno gli indipendenti che amo a paterlo fare, perché per loro il rischio sarebbe troppo alto, non hanno abbastanza mezzi per essere influenti  e per invertirela moda. Devono essere le grandi case quelle per prima a farlo, non chi già rischia di non vendere per scarsa o nulla conoscenza degli appassionati.

Secondo me quanto ho scritto,marco, è esattamente il contrario di voler svilire il loro operato, anzi, rispetto al lavoro di altri orologiai che apprezzo, ho sottolineato che le loro creazioni sono forse qualcosa di più, assimilabili all'opera d'arte. Ma è indubbio che, anche per MB&F di cui apprezzo moltissimo il lavoro, difatti sulla carta li vorrei tutti perché sono orologi bellissimi e innovativi, indossati perdono, imho, molto del loro fascino e ho la sensazione che, il più delle volte, vengono acquistati in collezioni importanti destinati però ad esser osservati tra le mani o esposti agli ospiti anzichè indossati. Proprio come una scultura.
ti faccio un esempio che ben conosci, dim 54x52x29:
Il fatto che un cliente di un certo oggetto lo usi o non lo usi in un certo ambito nulla o poco ci dice delle sue possibilità di essere usato ANCHE in determinate circostanze. Io ho orologi certamente più eleganti e portabili dell'MB&F 2, che uso certamente più spesso. Ma per due mesi interi ho usato solo l'MB&F, un tempo di cui pure io mi sono stupito. E' chiaro che chi compra questi orologi ne ha di solito molti altri, e magari ne sottovaluta la loro capacità di essere orologi. Ma per capirlo bisogna primo conoscere molto bene il prodotto, secondo non ragionare in una sola dimensione, come fanno troppi. Chi dice che non sono indossabili o  non sono orologi, per me non ha capito  nulla di questi oggetti.
Contro ogni talebanismo, ora e sempre

Re:Costruzione di un Tourbillon a Parigi
« Risposta #32 il: Luglio 10, 2015, 15:13:02 pm »
...non credo nessuno desideri qui giudicare i gusti altrui, bensì dare la propria opinione.
La creazione che ho appena postato la trovo davvero suggestiva ma -io- non la metterei sotto un abito per un incontro importante di lavoro o galante perchè sotto il polsino non è indossabile, sotto una maglietta a maniche corte, all'aperitivo con gli amici, sarebbe volutamente vistosa e anche un po sportiva e non credo sia questo il target dell'orologio.....se volessimo esser pragmatici...è difficile!!
Il posto ideale? un incontro tra appassionati di Alta Orologeria!
Più ci penso e più sono dell'idea che questo orologio (e altri di questo "genere") è la star all'apertura del cofanetto della ns collezione.

Re:Costruzione di un Tourbillon a Parigi
« Risposta #33 il: Luglio 10, 2015, 15:17:23 pm »
Io, Marco, mi sento di esser a metà strada tra te e Angelo, come dire, tra voi due mi sento quasi "democristiano"!  ;D
Mi rendo conto che l'entrata di nuovi mercati ha portato dei cambiamenti sulle misure, su questi io spesso sono critico ma vorrei sottolineare che non è una critica generalista perchè comprendo che le maisons fanno quello che il mercato richiede, sono critico sotto un profilo soggettivo, perchè avendo un polso medio-piccolo (16,5/17) alcuni orologi che esteticamente mi piacciono, opere che in foto desidero, poi alla prova sul polso le trovo poco eleganti se non pacchiane....e secondo il mio modesto parere non si possono spendere migliaia di euro solo per mettersi un mattone al polso atto a dichiarare ai quattro venti che si hanno i soldi per l'Alta Orologeria.
Mi rendo conto che è un punto di vista personale ma per il mio polso un solo tempo oltre i 38 cm (poi dipende molto dalla cassa e dalle anse) risulta sgraziato e una complicazione (sempre e solo per me, lo sottolineo fino alla noia per non alimentare polemiche) oltre i 40 esce con le anse dal mio polso, anzi straborda e quindi -è- una forzatura.
Vi faccio un esempio con 2 belle creazioni che sono andato a provare proprio recentemente alle rispettive boutique a Milano, Richard Mille e Breguet, 2 quadranti che mi aveva attratto moltissimo  ma che indossati sembravano gridare come il Panariello d'annata: "SI VEDE IL MARSUPIO??!!"
Spero che Angelo non se la prenda, ma io concordo con te su tutto. Io ho un polso piccolo, forse più del tuo, e tanti orologi , anche dei miei , non riesco più a metterli. O se li metto li trovo scomodi. Solo che io mi imponga di separare i piani, quello personale e quello di una valutazione su più parametri, perché altrimenti le dimensioni diventano una ossessione dannosa semi impediscono di valutare gli orologi di oggi su altre dimensioni chiudendosi sterilmente sul passato. Proprio sull'ultimo numero di Revolution vi è una illuminata intervista diBiver, il quale questa distinzione di piani la fa: lui per se raccoglie orologi classici, anche nelle misure, ma poi sul settore dice che occorre ferocemente rinnovare, e dice pure che Hublot ci proverà sempre e mai più fara orologi classici.  A me le sue innovazioni non piacciono, forse neppure a lui ma distinguere è necessario. Anche perché altrimenti anche un forum diventa sterile quanto a dibattito sulle novità.

Questa stessa distinzione la faccio anch'io, per me ci sono gli Orologi che coniugano estetica e indossabilità e sono la categoria che vaglio e valuto per un eventuale acquisto e poi ci sono quelli che catalogo come splendidi manufatti da osservare e apprezzare dietro una vetrina, come bambini entusiasti, girarseli tra le mani, proprio come fossero opere d'arte (alcuni lo sono).
Però a volte mi dico, tra me e me, quanto sarebbe bello se gli MB&F, De Bethune, Claret, Halter (a parte l'Antiqua che è solo 38mm, grande Halter!!) creassero qualcosa nel loro genere ma da poter mettere sotto un abito elegante.
Personalmente spendo delle somme importanti per un buon abito, scarpe, cinta,camicia e poi...poi l'orologio magari più costoso e originale magari lo devo lasciare a casa perchè, non è che gonfia il polsino della camicia, addirittura invade quello della giacca!!!

Quindi a questo punto la domanda è: queste creazioni dai 43mm ai 55mm... le chiamiamo ancora orologi o... sculture?
Quelli fatti bene sono e restano anzitutto orologi. Su MB&F basta vedere quali sforzi vengono fatti per rendere indossabili orologi molto grandi. Se non li riconosci come orologi li svilisci, non ne capisci il valori. Possono essere anche altro ma sono prima di tutto orologi . Se ne neghi la matura di orologio vuol dire che neghi agli orologi la possibilità di essere diversi. Certo non sono eleganti e non sono comodi, ma sarebbe come dire che una Lamborghini non è una automobile perché è scomoda in città. Non è detto che sempre ogni giorno si debba essere comodi o eleganti... ma questo sembra un concetto per alcuni inarrivabile in questo settore.
Io sono il primo ad augurarmi che le misure tornino umane e comode,  ma so che non saranno gli indipendenti che amo a paterlo fare, perché per loro il rischio sarebbe troppo alto, non hanno abbastanza mezzi per essere influenti  e per invertirela moda. Devono essere le grandi case quelle per prima a farlo, non chi già rischia di non vendere per scarsa o nulla conoscenza degli appassionati.

Secondo me quanto ho scritto,marco, è esattamente il contrario di voler svilire il loro operato, anzi, rispetto al lavoro di altri orologiai che apprezzo, ho sottolineato che le loro creazioni sono forse qualcosa di più, assimilabili all'opera d'arte. Ma è indubbio che, anche per MB&F di cui apprezzo moltissimo il lavoro, difatti sulla carta li vorrei tutti perché sono orologi bellissimi e innovativi, indossati perdono, imho, molto del loro fascino e ho la sensazione che, il più delle volte, vengono acquistati in collezioni importanti destinati però ad esser osservati tra le mani o esposti agli ospiti anzichè indossati. Proprio come una scultura.
ti faccio un esempio che ben conosci, dim 54x52x29:
Il fatto che un cliente di un certo oggetto lo usi o non lo usi in un certo ambito nulla o poco ci dice delle sue possibilità di essere usato ANCHE in determinate circostanze. Io ho orologi certamente più eleganti e portabili dell'MB&F 2, che uso certamente più spesso. Ma per due mesi interi ho usato solo l'MB&F, un tempo di cui pure io mi sono stupito. E' chiaro che chi compra questi orologi ne ha di solito molti altri, e magari ne sottovaluta la loro capacità di essere orologi. Ma per capirlo bisogna primo conoscere molto bene il prodotto, secondo non ragionare in una sola dimensione, come fanno troppi. Chi dice che non sono indossabili o  non sono orologi, per me non ha capito  nulla di questi oggetti.

....questo è possibile, dal momento che, non ne ho mai posseduto uno; la mia osservazione è fatta appunto da osservatore, per ora.  ;)

palombaro

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Re:Costruzione di un Tourbillon a Parigi
« Risposta #34 il: Luglio 10, 2015, 15:20:49 pm »
chi vuole fare qualche domanda a Theo Auffret ... ? ? Se avete anche la possibilità di inserirla qui sia in italiano che in francese ancora meglio  ... così io giro direttamente lo scritto francese a Theo e poi riporto qui la sua risposta ...
***

Errol

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Re:Costruzione di un Tourbillon a Parigi
« Risposta #35 il: Luglio 10, 2015, 15:22:19 pm »
io non giudico i gusti altrui ma parlo dei miei.
pur riconoscendo meriti a MB&F (di cui apprezzo altri modelli) questi proprio non mi piacciono
        

Istaro

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Re:Costruzione di un Tourbillon a Parigi
« Risposta #36 il: Luglio 10, 2015, 17:56:24 pm »
Quindi a questo punto la domanda è: queste creazioni dai 43mm ai 55mm... le chiamiamo ancora orologi o... sculture?
Quelli fatti bene sono e restano anzitutto orologi. Su MB&F basta vedere quali sforzi vengono fatti per rendere indossabili orologi molto grandi. Se non li riconosci come orologi li svilisci, non ne capisci il valori. Possono essere anche altro ma sono prima di tutto orologi . Se ne neghi la matura di orologio vuol dire che neghi agli orologi la possibilità di essere diversi. Certo non sono eleganti e non sono comodi, ma sarebbe come dire che una Lamborghini non è una automobile perché è scomoda in città. Non è detto che sempre ogni giorno si debba essere comodi o eleganti... ma questo sembra un concetto per alcuni inarrivabile in questo settore.

Sono senz'altro orologi... bisogna vedere se sono orologi da polso;)

Alla Lamborghini, per esempio, non nego la natura di automobile; ma nego appunto la natura di automobile da città.
Una supersportiva non è una citicar, e neppure una automobile da pavé cittadina, ma qualcuno potrebbe ogni tanto usarla anche in città, senza che nessuno se ne scandalizzi. Chi l'ha detto che in città dobbiamo solo andare con una utilitaria? Chi sono io per giudicare chi usa una supercar in città? Ma soprattutto: perché dovrei farlo?

Perdonami, ma hai un modo di interpretare il pensiero altrui che rende faticoso il confronto...  ::)

Dove sta scritto che se io do un giudizio su un oggetto o su una scelta mi sto "scandalizzando" o sto giudicando la persona?

E poi, perché non applichi anche a te stesso questo criterio?

Tu hai scritto, in altra discussione, che il PP 5110 ha tanti difetti, vale meno della metà del valore di mercato, ecc. Bisogna per questo dedurre che hai dato del "gonzo" al buon alanford che se lo vuole comprare? Ti sei "scandalizzato"?

Io sono d'accordo con te sul giudizio che dai della Lamborghini (e che ho evidenziato): non è auto da città, ma non c'è niente di male se uno ogni tanto se la vuole godere in città. Ti assicuro che non mi "scandalizzo"...  ;)

Similmente, ognuno è libero di indossare al polso, occasionalmente (o anche sempre, se gli pare), orologi di grossa dimensione.
Dire che non sono "da polso" non significa negare che qualcuno possa farne questo uso. Significa semplicemente osservare (non serve grande scienza...) che non nascono con questa vocazione.  :)
« Ultima modifica: Luglio 10, 2015, 21:04:04 pm da Istaro »
"Non esistono venti favorevoli per il marinaio che non sa dove andare" (Seneca)

mbelt

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Re:Costruzione di un Tourbillon a Parigi
« Risposta #37 il: Luglio 10, 2015, 19:09:35 pm »
Quindi a questo punto la domanda è: queste creazioni dai 43mm ai 55mm... le chiamiamo ancora orologi o... sculture?
Quelli fatti bene sono e restano anzitutto orologi. Su MB&F basta vedere quali sforzi vengono fatti per rendere indossabili orologi molto grandi. Se non li riconosci come orologi li svilisci, non ne capisci il valori. Possono essere anche altro ma sono prima di tutto orologi . Se ne neghi la matura di orologio vuol dire che neghi agli orologi la possibilità di essere diversi. Certo non sono eleganti e non sono comodi, ma sarebbe come dire che una Lamborghini non è una automobile perché è scomoda in città. Non è detto che sempre ogni giorno si debba essere comodi o eleganti... ma questo sembra un concetto per alcuni inarrivabile in questo settore.

Sono senz'altro orologi... bisogna vedere se sono orologi da polso;)

Alla Lamborghini, per esempio, non nego la natura di automobile; ma nego appunto la natura di automobile da città.
Una supersportiva non è una citicar, e neppure una automobile da pavé cittadina, ma qualcuno potrebbe ogni tanto usarla anche in città, senza che nessuno se ne scandalizzi. Chi l'ha detto che in città dobbiamo solo andare con una utilitaria? Chi sono io per giudicare chi usa una supercar in città? Ma soprattutto: perché dovrei farlo?

Perdonami, ma hai un modo di interpretare il pensiero altrui che rende faticoso il confronto...  ::)

Dove sta scritto che se io do un giudizio su un oggetto o su una scelta mi sto "scandalizzando" o sto giudicando la persona?

E poi, perché non applichi anche a te stesso questo criterio?

Tu hai scritto, in altra discussione, che il PP 5110 ha tanti difetti, vale meno della metà del valore di mercato, ecc. Bisogna ber questo dedurre che hai dato del "gonzo" al buon alanford che se lo vuole comprare? Ti sei "scandalizzato"?

Io sono d'accordo con te sul giudizio che dai della Lamborghini (e che ho evidenziato): non è auto da città, ma non c'è niente di male se uno ogni tanto se la vuole godere in città. Ti assicuro che non mi "scandalizzo"...  ;)

Similmente, ognuno è libero di indossare al polso, occasionalmente (o anche sempre, se gli pare), orologi di grossa dimensione.
Dire che non sono "da polso" non significa negare che qualcuno possa farne questo uso. Significa semplicemente osservare (non serve grande scienza...) che non nascono con questa vocazione.  :)
Ma chi l'ha detto che non  abbiano questa vocazione? Ma soprattutto li hai mai provati ad usare per capire se questo è vero o meno? Ma da questi interrogativi ne deriva un altro cruciale: ma allora un orologio da polso per essere tale può essere solo tondo di piccole dimensioni, avere le lancette e un  quadrante?  Io mi rifiuto di pensare una tesi così assurda, limitata, e limitante.
È come se tu mi incontrassi per la strada mentre ho al polso l'HM2. A parte il fatto che rimarresti forse stupito di come sta al polso, ma nonostante questo tu mi dicessi: "guarda non è da polso, non è un orologio ma un concept, una scultura o non so che altro.....e lo dicessi a me che lo porto e ci leggo l'ora con facilità ed immediatezza. Pensa che per me il suo limite maggiore più ancora delle dimensioni è il peso. Io credo che faremmo meglio tutti a non dare per scontate cose che non lo sono, a separare i gusti personali da quelli generali. Io posso pensare e scrivere che un orlogio sia troppo grande per il polso, ma scriverei "per me" perché non è detto che non lo sia in assoluto.
« Ultima modifica: Luglio 10, 2015, 20:37:30 pm da mbelt »
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mbelt

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Re:Costruzione di un Tourbillon a Parigi
« Risposta #38 il: Luglio 10, 2015, 20:42:30 pm »
Quindi a questo punto la domanda è: queste creazioni dai 43mm ai 55mm... le chiamiamo ancora orologi o... sculture?
Quelli fatti bene sono e restano anzitutto orologi. Su MB&F basta vedere quali sforzi vengono fatti per rendere indossabili orologi molto grandi. Se non li riconosci come orologi li svilisci, non ne capisci il valori. Possono essere anche altro ma sono prima di tutto orologi . Se ne neghi la matura di orologio vuol dire che neghi agli orologi la possibilità di essere diversi. Certo non sono eleganti e non sono comodi, ma sarebbe come dire che una Lamborghini non è una automobile perché è scomoda in città. Non è detto che sempre ogni giorno si debba essere comodi o eleganti... ma questo sembra un concetto per alcuni inarrivabile in questo settore.

Sono senz'altro orologi... bisogna vedere se sono orologi da polso;)

Alla Lamborghini, per esempio, non nego la natura di automobile; ma nego appunto la natura di automobile da città.
Una supersportiva non è una citicar, e neppure una automobile da pavé cittadina, ma qualcuno potrebbe ogni tanto usarla anche in città, senza che nessuno se ne scandalizzi. Chi l'ha detto che in città dobbiamo solo andare con una utilitaria? Chi sono io per giudicare chi usa una supercar in città? Ma soprattutto: perché dovrei farlo?

Perdonami, ma hai un modo di interpretare il pensiero altrui che rende faticoso il confronto...  ::)

Dove sta scritto che se io do un giudizio su un oggetto o su una scelta mi sto "scandalizzando" o sto giudicando la persona?

E poi, perché non applichi anche a te stesso questo criterio?

Tu hai scritto, in altra discussione, che il PP 5110 ha tanti difetti, vale meno della metà del valore di mercato, ecc. Bisogna ber questo dedurre che hai dato del "gonzo" al buon alanford che se lo vuole comprare? Ti sei "scandalizzato"?

Io sono d'accordo con te sul giudizio che dai della Lamborghini (e che ho evidenziato): non è auto da città, ma non c'è niente di male se uno ogni tanto se la vuole godere in città. Ti assicuro che non mi "scandalizzo"...  ;)

Similmente, ognuno è libero di indossare al polso, occasionalmente (o anche sempre, se gli pare), orologi di grossa dimensione.
Dire che non sono "da polso" non significa negare che qualcuno possa farne questo uso. Significa semplicemente osservare (non serve grande scienza...) che non nascono con questa vocazione.  :)
Ma perché dovrei dare del "gonzo" ad Alan Ford se fa una scelta diversa dalla mia di oggi, ma uguale o quasi a quella che io feci anni fa? A me sembra che tu non sappia fare quella distinzione tra "personale" e "generale" . Infatti interpreti tutto quello che scrivo come rivolto a te, quando invece non mi riferisco a nessuno in particolare, o addirittura ho in mente altri. Se io non scrivo espressamente  che una certa valutazione è rivolta a te vuole dire che non lo è.  Tu non ti sei scandalizzato, ma altri si scandalizzano e lo hanno scritto.
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ciaca

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Re:Costruzione di un Tourbillon a Parigi
« Risposta #39 il: Luglio 10, 2015, 20:48:38 pm »
chi vuole fare qualche domanda a Theo Auffret ... ? ? Se avete anche la possibilità di inserirla qui sia in italiano che in francese ancora meglio  ... così io giro direttamente lo scritto francese a Theo e poi riporto qui la sua risposta ...

Grazie dell'opportunità Michele. Io vorrei chiedergli, per rimanere in tema con la diatriba, i motivi per i quali ha scelto di realizzare una meccanica di dimensioni cosí generose e se non ritiene che cimentandosi con l'ulteriore complicazione legata alla miniaturizzazione delle componenti al fine di ridurre diametro e soprattutto spessore del movimento, tanto più con un meccanismo complesso come il tourbillon, il suo lavoro non avrebbe avuto una maggiore significatività anche in termini di pregio.
Buona traduzione ;D

P.s, da non chiedere a TA: correva l'anno millenovecentottantaequalcosa e Blancpain già proponeva un tourbillon volante con 8 giorni di carica progettato da Vincent Calabrese su base Frederic Piguet, diametro 11,5"' e spessore 3,5mm, quindi io oggi nel 2015 a parte il piacere di vedere un altro orologiaio cimentarsi nella auto costruzione di un tourbillon secondo le antiche tecniche artigianali, perché mi dovrei emozionare di fronte ad una simile realizzazione?
« Ultima modifica: Luglio 10, 2015, 21:03:11 pm da ciaca »
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

Re:Costruzione di un Tourbillon a Parigi
« Risposta #40 il: Luglio 10, 2015, 20:57:22 pm »
chi vuole fare qualche domanda a Theo Auffret ... ? ? Se avete anche la possibilità di inserirla qui sia in italiano che in francese ancora meglio  ... così io giro direttamente lo scritto francese a Theo e poi riporto qui la sua risposta ...

Grazie dell'opportunità Michele. Io vorrei chiedergli, per rimanere in tema con la diatriba, i motivi per i quali ha scelto di realizzare una meccanica di dimensioni cosí generose e se non ritiene che cimentandosi con l'ulteriore complicazione legata alla miniaturizzazione delle componenti al fine di ridurre diametro e soprattutto spessore del movimento, tanto più con un meccanismo complesso come il tourbillon, il suo lavoro non avrebbe avuto una maggiore significatività anche in termini di pregio.
Buona traduzione ;D

....ma sei incorreggibile!!!  ;D

dai, 39mm ci può stare considerando che è un tourbillon (specie poi se la cassa ha le giuste anse) e che la maggior parte dei clienti oggi non vuole nulla al di sotto....magari è il 13 di spessore che si potrebbe ridurre un po!
comunque condivido la domanda solo che magari la farei a De Bethune, MB&F, Gauthier, Journe, Voutilainen ecc...
Non dico le grandi Maisons perché non ti risponderebbero mai ma gli indipendenti con le spalle grandi e già una buona clientela....
se però Auffret volesse rispondere sarebbe interessante.
« Ultima modifica: Luglio 10, 2015, 21:07:18 pm da claudio969 »

Re:Costruzione di un Tourbillon a Parigi
« Risposta #41 il: Luglio 10, 2015, 21:11:00 pm »
chi vuole fare qualche domanda a Theo Auffret ... ? ? Se avete anche la possibilità di inserirla qui sia in italiano che in francese ancora meglio  ... così io giro direttamente lo scritto francese a Theo e poi riporto qui la sua risposta ...

Grazie dell'opportunità Michele. Io vorrei chiedergli, per rimanere in tema con la diatriba, i motivi per i quali ha scelto di realizzare una meccanica di dimensioni cosí generose e se non ritiene che cimentandosi con l'ulteriore complicazione legata alla miniaturizzazione delle componenti al fine di ridurre diametro e soprattutto spessore del movimento, tanto più con un meccanismo complesso come il tourbillon, il suo lavoro non avrebbe avuto una maggiore significatività anche in termini di pregio.
Buona traduzione ;D

P.s, da non chiedere a TA: correva l'anno millenovecentottantaequalcosa e Blancpain già proponeva un tourbillon volante con 8 giorni di carica progettato da Vincent Calabrese su base Frederic Piguet, diametro 11,5"' e spessore 3,5mm, quindi io oggi nel 2015 a parte il piacere di vedere un altro orologiaio cimentarsi nella auto costruzione di un tourbillon secondo le antiche tecniche artigianali, perché mi dovrei emozionare di fronte ad una simile realizzazione?

ecco si...quest'ultima parte non tradurgliela!! :D

mbelt

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Re:Costruzione di un Tourbillon a Parigi
« Risposta #42 il: Luglio 10, 2015, 21:38:39 pm »
chi vuole fare qualche domanda a Theo Auffret ... ? ? Se avete anche la possibilità di inserirla qui sia in italiano che in francese ancora meglio  ... così io giro direttamente lo scritto francese a Theo e poi riporto qui la sua risposta ...

Grazie dell'opportunità Michele. Io vorrei chiedergli, per rimanere in tema con la diatriba, i motivi per i quali ha scelto di realizzare una meccanica di dimensioni cosí generose e se non ritiene che cimentandosi con l'ulteriore complicazione legata alla miniaturizzazione delle componenti al fine di ridurre diametro e soprattutto spessore del movimento, tanto più con un meccanismo complesso come il tourbillon, il suo lavoro non avrebbe avuto una maggiore significatività anche in termini di pregio.
Buona traduzione ;D

P.s, da non chiedere a TA: correva l'anno millenovecentottantaequalcosa e Blancpain già proponeva un tourbillon volante con 8 giorni di carica progettato da Vincent Calabrese su base Frederic Piguet, diametro 11,5"' e spessore 3,5mm, quindi io oggi nel 2015 a parte il piacere di vedere un altro orologiaio cimentarsi nella auto costruzione di un tourbillon secondo le antiche tecniche artigianali, perché mi dovrei emozionare di fronte ad una simile realizzazione?
Quel tourbillon di Blancpain che considero coma sai un ottimo orologio, di artigianale Angelo ha la finitura della gabbia del tourbillon, sicuramente montaggio e regolazione, ma poco altro, il resto era già un prodotto industriale e se guardi il calibro come ho fatto io senza fondello te ne accorgi. Questo orologio invece è assai più artigianale, ma di certo i pezzi sono a macchina, poi saranno rifiniti aggiustati a mano, ma per il resto sono le macchine a lavorare. L'estrema miniaturizzazione di cui tu scrivi io la vedo solo oggi nel finissimo tourbillon Octo, il resto è ordinario.
PS: io a Journe, a Papi, a Parmigiani ho chiesto perché non fanno casse piccole, o più piccole. Tutti mi hanno dato la stessa risposta: le ragioni sono commerciali. Forse per non fare la fine dei Blancpain belli di 34 mm, che te li tirano dietro. E un nuovo costruttore o che peggio aspiri a diventare tale non se lo può permettere, con magari il primo e unico modello che fa.
« Ultima modifica: Luglio 10, 2015, 21:43:36 pm da mbelt »
Contro ogni talebanismo, ora e sempre

ciaca

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Re:Costruzione di un Tourbillon a Parigi
« Risposta #43 il: Luglio 10, 2015, 22:12:37 pm »
E infatti ho voluto sottolineare il carattere artigianale dell'opera, oltre alla scelta non convenzionale e lodevole di decentrate a destra l' affissione dell'ora, come unico elemento di personale interesse. Per il resto non ci vedo altro, se anche Bruno Caputo da Lamezia Terme (con tutto il rispetto) fa le stesse cose da molto più tempo e anche meno conformiste.
« Ultima modifica: Luglio 10, 2015, 22:15:12 pm da ciaca »
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

palombaro

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Re:Costruzione di un Tourbillon a Parigi
« Risposta #44 il: Luglio 10, 2015, 23:53:27 pm »
Così non vale...  :(
C'é qualche anima pia che abbia pratica del francese da potermi tradurre la domanda velocemente.. ? ? Evitando così che io possa sbagliare a tradurre.. ? ?
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