Orologico Forum 3.0

Giochiamo .... !!!!!

Re:Giochiamo .... !!!!!
« Risposta #195 il: Agosto 13, 2015, 13:43:24 pm »
Come ti ho detto l'ho visto in foto tante e tante volte perché mi attira molto.
Mai dal vivo.

mbelt

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Re:Giochiamo .... !!!!!
« Risposta #196 il: Agosto 13, 2015, 13:55:42 pm »
Marco, premesso che le "provocazioni" di cui parli io me le sento rivolgere da anni e mai hanno smosso in me alcun particolare risentimento considerandole nulla di più che personali e per certi aspetti anche comprensibili convinzioni (o se vuoi anche preconcetti) di chi le esterna, che solo l'esperienza può scardinare (e sapessi quanto di coloro che le esternavano poi con il tempo e l'esperienza hanno dovuto ricredersi), vorrei provare a farti capire che il "non indossabile" va inteso non nel senso letterale (tutto é teoricamente indossabile se si riesce ad allacciare al polso) ma in quello che molti, me compreso, intendono indossabile ma esteticamente "discutibile" una volta indossato.

Ora tra il preconcetto (o pregiudizio che sia) di valutare un orologio di piccole dimensioni spesso cadendo nell'equivoco di farlo in contesti e abbigliamenti propri di altra tipologia di orologi quali i professionali /sportivi/casual, magari da una foto a braccio nudo, e la valutazione estetica di un oggetto che trascende la forma orologio da polso e un secolo di storia che ne ha definito i canoni, come il nemo di Thomas Prescher, mi pare ci sia una differenza sostanziale.

Tecnicamente é "indossabile" anche quello, come, in quali situazioni, con quali abiti e con quali risultati estetici é una diversa questione, anzi é la questione.

Perché se é vero che ognuno ha i suoi legittimi gusti é vero anche che bisogna anche saper accettare quelli altrui.

Per cui se io vado in giro con un abito viola e i pantaloni con il culo aperto a la "village people", o con un cappello al quale ho legato sopra una pendola da scrivania, perché mi piace e mi piace anche l'anticonformismo di quell'indumento, devo anche essere pronto all'idea che i più possano trovarmi ridicolo o per lo meno inappropriato in tutti i contesti che non siano la parata del gaypride. Cioè se voglio sfidare le convenzioni devo anche essere preparato alle conseguenze del fatto che quelle convenzioni sono un punto fermo per molti di coloro che mi osservano insieme a quello che porto addosso. Perché la funzione estetica dell'orologio da polso, e quella legata agli effetti sull'immagine di chi lo indossa, c' É dai tempi degli orologi da tasca ed ha assunto ancor più rilevanza da quando l'orologio é uscito dal taschino ed é andato a fare costante mostra di se sul polso, e ancor più c'è da quando l'orologio ha perso la sua funzione strumentale passando così da bene indifferenziato con specifica funzione (commodity) a bene di lusso.

Resta mia personale convinzione, o se preferisci preconcetto, che molti di questi orologi anticonvenzionali dell'era moderna, che violano e trascendono i canoni definiti in un secolo di storia dell'orologio da polso, non siano orologi da polso (inteso come non sono orologi da polso capaci di rendere aggraziato o comunque gradevole la figura di chi li indossa) e non siano indossabili (nel senso prima detto) in nessun contesto.

Molti, non tutti. Molti Urwerk per esempio per me sono perfettamente indossabili in contesti casual in sostituzione di orologioni sportivi di taglio professionale (vero o presunto poco rileva), per chi può permetterseli, solo che per me hanno poco "senso" orologi di quel pregio, complessità e conseguente delicatezza in ambiti d'uso disimpegnati, diciamo "easy". Insomma faccio fatica ad immaginare un urwerk usato e indossato come un qualunque seiko, omega o Rolex nella vita di ogni giorno. Ma non nego che possa esserci chi lo fa, potessi permettermi un orologio e casual, sportivo e alla moda da 70k euro da andare sbattendo a destra e a manca col rischio di doverlo buttare tra qualche anno probabilmente lo farei anch'io.

La questione é lunga e piena di risvolti, alcuni concettuali, altri più prettamente pratici, non si può esaurire su un forum e men che meno in un post, a me fanno già male le dita e a chi ha avuto la pazienza di arrivare fin qui credo facciano male gli occhi. Spero avremo modo di discuterne di persona.
Premettendo che già questo messaggio , anche per i toni usati, è per me un grosso passo avanti, finalmente riconosci che è una questione di gusti soggettivi. Come tu troverai ridicola una persona con un orologio al polso, altri potranno trovare te ridicolo che  porti altri orologi che "non sovvertono (chissà che, poi...) o col fatto che ti accontenti di sempre gli stessi stra abusati e copiati pochi concetti stilistici, senza sentite il bisogno del nuovo e del diverso, almeno ogni tanto. Forse è una fortuna la tua, anche se a me non sembra proprio. Comunque, anche su questo, provando gli orologi di persona, visti al polso di altri, potrebbero esserci sorprese. Perché se tutta questa questione , per me ridicola, dell'indossabilità di certi orologio deriva dalle misure, allora ci sarebbe da fare ragionamenti un po' più sofisticati. Per esempio che non tutte le misure sono uguali e pesano allo stesso modo sul risultato estetico. Che per esempio è evidente che lo spessore è il fattore più critico, molto più delle altre due misure. E che rimanendo su queste, neppure queste due misure pesano allo stesso modo, perché i limiti in altezza sono molto ma molto più ridotti di quelli in larghezza, per esempio. Ecco già un modo più serio di discutere delle misure senza cadere in esagerazioni o in concetti ridicoli o infondati. Mi sorprendo poi che proprio tu sembri far riferimento alle altre persone. Perché anche io posso dire che ci sono altre persone che la pensano come me, e comunque sia io sia te non abbiamo mai fatto del gradimento degli altri un fatto discriminante della qualità di qualsiasi pensiero od oggetto.
Contro ogni talebanismo, ora e sempre

mbelt

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Re:Giochiamo .... !!!!!
« Risposta #197 il: Agosto 13, 2015, 13:58:51 pm »
Come ti ho detto l'ho visto in foto tante e tante volte perché mi attira molto.
Mai dal vivo.
Allora il mio umile suggerimento è di vederlo di persona perché al polso sta in una maniera magnifica. Io non lo possiedo, e mi dispiaccio di ciò.
Contro ogni talebanismo, ora e sempre

Re:Giochiamo .... !!!!!
« Risposta #198 il: Agosto 13, 2015, 14:07:21 pm »
Come ti ho detto l'ho visto in foto tante e tante volte perché mi attira molto.
Mai dal vivo.


Visto solo una volta in vetrina a NY....che orologio!!




ciaca

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Re:Giochiamo .... !!!!!
« Risposta #199 il: Agosto 13, 2015, 14:14:32 pm »
Citazione
Perché se tutta questa questione , per me ridicola, dell'indossabilità di certi orologio deriva dalle misure,

No, nel caso di che trattasi, ossia di orologi smaccatamente anti convenzionali al punto da trascendere ognuno di quei canoni che in un secolo hanno definito la forma orologio, le misure sono l'ultimo dei "problemi" tanto da aver scritto che lo sono molto di più per orologi che seppur originali, come gli Asaoka, si mantengono comunque in un campo di convenzionalità che ne fa pesare l'incongruenza tra stile e misura.

Perché, piaccia o meno, che ci sia una profonda incongruenza in un orologio classico di stampo elegante da indossare con la camicia (e non sopra) con le misure di un panerai da portare in spiaggia o con le maniche corte, é un fatto e non un'opinione o un giudizio di gusto.
Il giudizio di gusto semmai é quello che fa eventualmente apprezzare tali incongruenze, gli orologi che sbracano dal polso e dal polsino, ecc ecc.

Citazione
Mi sorprendo poi che proprio tu sembri far riferimento alle altre persone. Perché anche io posso dire che ci sono altre persone che la pensano come me, e comunque sia io sia te non abbiamo mai fatto del gradimento degli altri un fatto discriminante della qualità

Ma io non ho mica scritto questo, ho provato a spiegare cosa si sottointenda nelle espressioni "non é indossabile" o "non é orologio da polso", che non vanno prese alla lettera ma come giudizi di gusto (e altro non potrebbero essere).
Mica ho scritto che tu o chiunque altro apprezzi certi oggetti dobbiate conformarvi ai suddetti giudizi, semplicemente prenderne atto serenamente senza farne motivo di scontro "culturale" o peggio di giudizio personale.
Men che meno che "la qualità" la fanno "i numeri" (in questo caso dei giudizi positivi su un'idea o un concept).
Che sia una questione di giudizi (e gusti) soggettivi, poi, mi sembra superfluo sottolinearlo, mica si può iniziare ogni frase di ogni post scrivendo sempre "secondo me" per ricordarlo.
« Ultima modifica: Agosto 13, 2015, 14:40:52 pm da ciaca »
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

mbelt

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Re:Giochiamo .... !!!!!
« Risposta #200 il: Agosto 13, 2015, 14:40:44 pm »
Citazione
Perché se tutta questa questione , per me ridicola, dell'indossabilità di certi orologio deriva dalle misure,

No, nel caso di che trattasi, ossia di orologi smaccatamente anti convenzionali al punto da trascendere ognuno di quei canoni che in un secolo hanno definito la forma orologio, le misure sono l'ultimo dei "problemi" tanto da aver scritto che lo sono molto di più per orologi che seppur originali, come gli Asaoka, si mantengono comunque in un campo di convenzionalità che ne fa pesare l'incongruenza tra stile e misura.

Citazione
Mi sorprendo poi che proprio tu sembri far riferimento alle altre persone. Perché anche io posso dire che ci sono altre persone che la pensano come me, e comunque sia io sia te non abbiamo mai fatto del gradimento degli altri un fatto discriminante della qualità

Ma io non ho mica scritto questo, ho provato a spiegare cosa si sottointenda nelle espressioni "non é indossabile" o "non é orologio da polso", che non vanno prese alla lettera ma come giudizi di gusto (e altro non potrebbero essere).
Mica ho scritto che tu o chiunque altro apprezzi certi oggetti dobbiate conformarvi ai suddetti giudizi, semplicemente prenderne atto serenamente senza farne motivo di scontro "culturale" o peggio di giudizio personale.
Men che meno che "la qualità" la fanno "i numeri" (in questo caso dei giudizi positivi su un'idea o un concept).
Mi verrebbe da rispondere: meno male che ogni tanto qualcuno prova a sovvertire il consolidato....Il fatto che alcuni canoni siano consolidati non li rende perfetti sempre e comunque. A parte il fatto che a mio modo di vedere, credo proprio tutt'altro che infondato, se non fossero arrivati i quarzi penso che oggi l'orologeria alta sarebbe meno legata a canoni più propri degli anni 50-60 che degli anni 70 che erano molto sperimentali e di rottura.... Ma poi anche su questa sovversione che ti turba tanto :) direi che a ben vedere ci sono aspetti di sovversione negli MB&F ma anche elementi di fortissima tradizione, a partire dalla complicazione meccanica, per passare alle finiture, molto molto tradizionali più di quelle di altri orologi apparentemente più tradizionali. Senza poi neppure dimenticare che questi orologi assolvono ad una funzione artistica in modo più smaccato che altri orologi, quindi assolvono anzitutto, oltre alla funzione di orologio, una funzione espressiva di chi li ha creati per il proprio capriccio, quindi non necessariamente devono "sovvertire" o indicare il futuro. Possono farlo, magari esasperando alcuni aspetti, o forse anche no, non sono creati per questo.
C'è poi un ultimo equivoco che vorrei "sovvertire"...Io non mi offendo per il giudizio di nessuno. Non è per questo che ho alzato i toni. Il mio scopo è di tenere anche sugli orologi contemporanei un dibattito di livello alto. So che è difficile perché poi molti li giudicano ma pochissimi li conoscono veramente, e già questo è un problema. Solo questo mi interessa.
« Ultima modifica: Agosto 13, 2015, 14:43:28 pm da mbelt »
Contro ogni talebanismo, ora e sempre

Istaro

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Re:Giochiamo .... !!!!!
« Risposta #201 il: Agosto 13, 2015, 19:05:31 pm »
Metto a confronto due affermazioni.

Una mia, a proposito degli orologi anticonvenzionali più “estremi”:
Gli orologi “estremi”, prettamente anticonvenzionali, del tutto “fuori schema” (…) a me sembra evidente che siano immaginati già dai loro creatori con una vocazione molto particolare -  espressione di genialità e passione pura, sperimentazione di un’idea assoluta -, e non per suggerire una nuova convenzione o fornire un manufatto d’uso effettivo.

e una di mbelt, tratta dal suo ultimo post:
(…)  questi orologi assolvono ad una funzione artistica in modo più smaccato che altri orologi, quindi assolvono anzitutto, oltre alla funzione di orologio, una funzione espressiva di chi li ha creati per il proprio capriccio, quindi non necessariamente devono "sovvertire" o indicare il futuro. Possono farlo, magari esasperando alcuni aspetti, o forse anche no, non sono creati per questo.

Non stiamo dicendo la stessa cosa ??!!
Se ci confrontiamo senza esasperare le divergenze…  :)

Marco, nel suo post di commento al mio, scrive poi:
(…) Ma fai pure un altro errore sul piano teorico più grave: non è che chi fa un orologio estremo punti necessariamente a voler scrivere il futuro dell'orologeria ancorché di nicchia. Ma ciò non significa che siano oggetti destinati ad essere dimenticati.

Anche qui, caro Marco, mi sembra che tu trovi una divergenza che non c’è!  ???
Mi sembrava, infatti, di aver espresso un pensiero esattamente opposto a quello che mi attribuisci: a mio avviso gli orologi “estremi” non vogliono scrivere il futuro dell’orologeria (e quindi nessuno può ‘accusarli’ di assolvere in maniera inadeguata a questo compito). Ho anzi indicato quelli che apprezzo maggiormente, e quindi penso non siano destinati ad un facile oblio…

Tu mi attribuisci anche – lamentandotene vivamente - di aver definito questi orologi come “non indossabili” o “non orologi”.

In realtà, io scrivevo che:
Citazione
non li giudico “orologi da polso” in senso stretto, “indossabili” nella quotidianità: non solo e non tanto per le dimensioni (che in questo caso passano pure in secondo piano), ma soprattutto per l’impostazione.

Quindi, riferendomi all'uso quotidiano, non intendevo “non indossabili” in assoluto. Si tratta di orologi che per le loro – evidenti! - caratteristiche stilistico-strutturali (ripeto: prima ancora che per le dimensioni) non nascono e non sono pensati dai loro creatori per essere utilizzati nel contesto delle normali situazioni lavorative, sociali, di tempo libero.
Ciò non impedisce a qualcuno di farlo. Ma, essendo una scelta… anticonvenzionale, è auspicabile che sia una scelta consapevole, quindi rapportata alle situazioni, all’ambiente frequentato, all’abbigliamento utilizzato, al carattere di chi la effettua, ecc. È auspicabile, insomma, che sia una scelta di buon gusto; e non ho alcun motivo di dubitare che tu sia persona capace di questo tipo di scelte.
Ma non possiamo nemmeno negare che le scelte “anticonvenzionali” siano più ‘rischiose’, se effettuate da chi non ha la minima idea del significato delle convenzioni che vorrebbe infrangere; per cui risultano molto più spesso frutto di improvvisazione e cattivo gusto. Come anche la scelta di chi pensa di essere elegante indossando ad un aperitivo – o addirittura a una cerimonia - un sub con ghiera girevole (l’esempio fatto da Palombaro).

Scrivevo anche che non giudico gli orologi anticonvenzionali “estremi” come orologi da polso “in senso stretto”.
Anche qui, caro Marco, se estrapoli che li ritengo attaccapanni o soprammobili (come fai in altro post) travisi il mio pensiero.
Io intendevo esattamente quello che intendevi tu quando hai fatto l’esempio delle concept cars (!): sono certamente “autovetture” (almeno quelle da te citate… ), ma non “autovetture da strada” in senso stretto.

Palombaro ha ricordato che non esiste un confine netto tra convenzionale e anti-convenzionale. Similmente, non esiste un confine netto tra categorie di prodotto (e di orologio); ma ciò non toglie che esista una diversità di categorie.

Se posso utilizzare l’esempio delle “autovetture”, all’interno di questa grande ‘macrocategoria’ esiste la ‘categoria’ “autovetture da strada”: quelle che sono indossabili… pardon!  ;)  …guidabili quotidianamente, sulle strade urbane ed extraurbane. Divise in tante tipologie: utilitarie, familiari, cabrio, ecc.
Alcune tipologie di autovettura – ad esempio i più comuni fuoristrada e le sportive – si pongono ai confini di categoria: non sono pensati primariamente per l’uso stradale completo, ma vi si possono adattare.
Allontanandoci ancora, arriviamo ad autovetture che non possono più essere definite “da strada” in senso stretto, perché sono pensate per il fuoristrada estremo (come il Mercedes G500 o il Land Rover Defender o… l’Hammer!) o per la pista (Lamborghini, le Ferrari  più “spinte”, ecc.). Se dico che non sono “autovetture da strada in senso stretto”, sto negano loro l’identità di automobile? Sto insinuando che non sono in grado di camminare su una strada? Se evidenzio che sarebbero in grande difficoltà in un utilizzo urbano, le sto denigrando?
Andando ancora oltre, ci sono le concept cars: nella maggior parte non sono sicuramente "da strada" (anche se magari anticipano possibili applicazioni); alcune non sono più neanche autovetture…

Tornando agli orologi, non basta prendere un segnatempo tecnicamente raffinato, attaccarlo ad un cinturino, e dire: “è un orologio da polso”.
La raffinatezza tecnica non è requisito sufficiente per rendere un oggetto adattabile ad ogni circostanza (e quindi, perdonami, è fuorviante appellarsi alla competenza tecnica e alla “conoscenza specifica” del modello quali requisiti per esprimere un giudizio).
L’espressione formale del segnatempo, legata alla funzione, è altrettanto essenziale (“form follows function”), e chiama in causa altre “competenze”.
Il che non significa che sia ridicolo indossare un anticonvenzionale “estremo”. Potrebbe essere un orologio stupendo che si presta ad essere indossato al polso in particolari condizioni.

Il concetto dell’inquadrabilità nella categoria “orologi da polso” in senso stretto è strettamente legato a quello di indossabilità quotidiana: se li analizziamo serenamente, mi sembra che siamo più in linea di quanto sembri, vista l’assonanza che ho già evidenziato con alcuni concetti da te espressi.

Per cui mi sembra che la “chiusura culturale”, i “luoghi comuni degni di ben altri forum e bar”, lo scarso “spessore intellettuale”, che attribuisci a posizioni non perfettamente consonanti con la tua, siano spesso la proiezione della tua vis polemica più che la reale raffigurazione di quelle posizioni.

Lascerei da parte, per questo motivo, anche alcune “chiamate alle armi”:
(…) Chissà dove andrebbe a finire il forum con questo tipo di atteggiamenti, ma d'altro canto non può essere riservato solo ad alcuni l'onere e l'onore di tenere alto un dibattito. Bisogna che anche altri facciano passi avanti.

Molti forumisti hanno ampia identità di vedute con te sugli orologi contemporanei, ma non c’è bisogno di invocare un interventismo assiduo per… ‘rintuzzare’ posizioni diverse?  :o
Non mi sembra questo il modo di “tenere anche sugli orologi contemporanei un dibattito di livello alto”. Un intervento pacato e ben argomentato (ti assicuro che i tuoi li leggo con attenzione) è più efficace di dieci interventi sovrabbondantemente polemici.  ;)


Fin qui – come anche nel mio post precedente - non ho parlato di dimensioni, perché lo scopo di questo topic era proprio quello di guardare serenamente alle caratteristiche degli orologi anticonvenzionali, senza soffermarsi solo su un aspetto (che pur non sarebbe secondario).

In ogni caso, mi chiedevi:
Citazione
spiegami tu perché necessariamente un orologio grande non sarebbe indossabile o non sarebbe un orologio

Beh, sulle dimensioni penso che le nostre posizioni siano effettivamente molto distanti.
Io, infatti, ritengo che le dimensioni eccessive pregiudichino l’indossabilità soprattutto degli orologi “convenzionali” contemporanei.
Non vorrei sottrarmi alla tua richiesta di spiegazioni, ma sono già andato lungo e su questo aspetto avevo aperto una discussione specifica; magari la ritirerò su…  ;)
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mbelt

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Re:Giochiamo .... !!!!!
« Risposta #202 il: Agosto 13, 2015, 19:46:32 pm »
Metto a confronto due affermazioni.

Una mia, a proposito degli orologi anticonvenzionali più “estremi”:
Gli orologi “estremi”, prettamente anticonvenzionali, del tutto “fuori schema” (…) a me sembra evidente che siano immaginati già dai loro creatori con una vocazione molto particolare -  espressione di genialità e passione pura, sperimentazione di un’idea assoluta -, e non per suggerire una nuova convenzione o fornire un manufatto d’uso effettivo.

e una di mbelt, tratta dal suo ultimo post:
(…)  questi orologi assolvono ad una funzione artistica in modo più smaccato che altri orologi, quindi assolvono anzitutto, oltre alla funzione di orologio, una funzione espressiva di chi li ha creati per il proprio capriccio, quindi non necessariamente devono "sovvertire" o indicare il futuro. Possono farlo, magari esasperando alcuni aspetti, o forse anche no, non sono creati per questo.

Non stiamo dicendo la stessa cosa ??!!
Se ci confrontiamo senza esasperare le divergenze…  :)

Marco, nel suo post di commento al mio, scrive poi:
(…) Ma fai pure un altro errore sul piano teorico più grave: non è che chi fa un orologio estremo punti necessariamente a voler scrivere il futuro dell'orologeria ancorché di nicchia. Ma ciò non significa che siano oggetti destinati ad essere dimenticati.

Anche qui, caro Marco, mi sembra che tu trovi una divergenza che non c’è!  ???
Mi sembrava, infatti, di aver espresso un pensiero esattamente opposto a quello che mi attribuisci: a mio avviso gli orologi “estremi” non vogliono scrivere il futuro dell’orologeria (e quindi nessuno può ‘accusarli’ di assolvere in maniera inadeguata a questo compito). Ho anzi indicato quelli che apprezzo maggiormente, e quindi penso non siano destinati ad un facile oblio…

Tu mi attribuisci anche – lamentandotene vivamente - di aver definito questi orologi come “non indossabili” o “non orologi”.

In realtà, io scrivevo che:
Citazione
non li giudico “orologi da polso” in senso stretto, “indossabili” nella quotidianità: non solo e non tanto per le dimensioni (che in questo caso passano pure in secondo piano), ma soprattutto per l’impostazione.

Quindi, riferendomi all'uso quotidiano, non intendevo “non indossabili” in assoluto. Si tratta di orologi che per le loro – evidenti! - caratteristiche stilistico-strutturali (ripeto: prima ancora che per le dimensioni) non nascono e non sono pensati dai loro creatori per essere utilizzati nel contesto delle normali situazioni lavorative, sociali, di tempo libero.
Ciò non impedisce a qualcuno di farlo. Ma, essendo una scelta… anticonvenzionale, è auspicabile che sia una scelta consapevole, quindi rapportata alle situazioni, all’ambiente frequentato, all’abbigliamento utilizzato, al carattere di chi la effettua, ecc. È auspicabile, insomma, che sia una scelta di buon gusto; e non ho alcun motivo di dubitare che tu sia persona capace di questo tipo di scelte.
Ma non possiamo nemmeno negare che le scelte “anticonvenzionali” siano più ‘rischiose’, se effettuate da chi non ha la minima idea del significato delle convenzioni che vorrebbe infrangere; per cui risultano molto più spesso frutto di improvvisazione e cattivo gusto. Come anche la scelta di chi pensa di essere elegante indossando ad un aperitivo – o addirittura a una cerimonia - un sub con ghiera girevole (l’esempio fatto da Palombaro).

Scrivevo anche che non giudico gli orologi anticonvenzionali “estremi” come orologi da polso “in senso stretto”.
Anche qui, caro Marco, se estrapoli che li ritengo attaccapanni o soprammobili (come fai in altro post) travisi il mio pensiero.
Io intendevo esattamente quello che intendevi tu quando hai fatto l’esempio delle concept cars (!): sono certamente “autovetture” (almeno quelle da te citate… ), ma non “autovetture da strada” in senso stretto.

Palombaro ha ricordato che non esiste un confine netto tra convenzionale e anti-convenzionale. Similmente, non esiste un confine netto tra categorie di prodotto (e di orologio); ma ciò non toglie che esista una diversità di categorie.

Se posso utilizzare l’esempio delle “autovetture”, all’interno di questa grande ‘macrocategoria’ esiste la ‘categoria’ “autovetture da strada”: quelle che sono indossabili… pardon!  ;)  …guidabili quotidianamente, sulle strade urbane ed extraurbane. Divise in tante tipologie: utilitarie, familiari, cabrio, ecc.
Alcune tipologie di autovettura – ad esempio i più comuni fuoristrada e le sportive – si pongono ai confini di categoria: non sono pensati primariamente per l’uso stradale completo, ma vi si possono adattare.
Allontanandoci ancora, arriviamo ad autovetture che non possono più essere definite “da strada” in senso stretto, perché sono pensate per il fuoristrada estremo (come il Mercedes G500 o il Land Rover Defender o… l’Hammer!) o per la pista (Lamborghini, le Ferrari  più “spinte”, ecc.). Se dico che non sono “autovetture da strada in senso stretto”, sto negano loro l’identità di automobile? Sto insinuando che non sono in grado di camminare su una strada? Se evidenzio che sarebbero in grande difficoltà in un utilizzo urbano, le sto denigrando?
Andando ancora oltre, ci sono le concept cars: nella maggior parte non sono sicuramente "da strada" (anche se magari anticipano possibili applicazioni); alcune non sono più neanche autovetture…

Tornando agli orologi, non basta prendere un segnatempo tecnicamente raffinato, attaccarlo ad un cinturino, e dire: “è un orologio da polso”.
La raffinatezza tecnica non è requisito sufficiente per rendere un oggetto adattabile ad ogni circostanza (e quindi, perdonami, è fuorviante appellarsi alla competenza tecnica e alla “conoscenza specifica” del modello quali requisiti per esprimere un giudizio).
L’espressione formale del segnatempo, legata alla funzione, è altrettanto essenziale (“form follows function”), e chiama in causa altre “competenze”.
Il che non significa che sia ridicolo indossare un anticonvenzionale “estremo”. Potrebbe essere un orologio stupendo che si presta ad essere indossato al polso in particolari condizioni.

Il concetto dell’inquadrabilità nella categoria “orologi da polso” in senso stretto è strettamente legato a quello di indossabilità quotidiana: se li analizziamo serenamente, mi sembra che siamo più in linea di quanto sembri, vista l’assonanza che ho già evidenziato con alcuni concetti da te espressi.

Per cui mi sembra che la “chiusura culturale”, i “luoghi comuni degni di ben altri forum e bar”, lo scarso “spessore intellettuale”, che attribuisci a posizioni non perfettamente consonanti con la tua, siano spesso la proiezione della tua vis polemica più che la reale raffigurazione di quelle posizioni.

Lascerei da parte, per questo motivo, anche alcune “chiamate alle armi”:
(…) Chissà dove andrebbe a finire il forum con questo tipo di atteggiamenti, ma d'altro canto non può essere riservato solo ad alcuni l'onere e l'onore di tenere alto un dibattito. Bisogna che anche altri facciano passi avanti.

Molti forumisti hanno ampia identità di vedute con te sugli orologi contemporanei, ma non c’è bisogno di invocare un interventismo assiduo per… ‘rintuzzare’ posizioni diverse?  :o
Non mi sembra questo il modo di “tenere anche sugli orologi contemporanei un dibattito di livello alto”. Un intervento pacato e ben argomentato (ti assicuro che i tuoi li leggo con attenzione) è più efficace di dieci interventi sovrabbondantemente polemici.  ;)


Fin qui – come anche nel mio post precedente - non ho parlato di dimensioni, perché lo scopo di questo topic era proprio quello di guardare serenamente alle caratteristiche degli orologi anticonvenzionali, senza soffermarsi solo su un aspetto (che pur non sarebbe secondario).

In ogni caso, mi chiedevi:
Citazione
spiegami tu perché necessariamente un orologio grande non sarebbe indossabile o non sarebbe un orologio

Beh, sulle dimensioni penso che le nostre posizioni siano effettivamente molto distanti.
Io, infatti, ritengo che le dimensioni eccessive pregiudichino l’indossabilità soprattutto degli orologi “convenzionali” contemporanei.
Non vorrei sottrarmi alla tua richiesta di spiegazioni, ma sono già andato lungo e su questo aspetto avevo aperto una discussione specifica; magari la ritirerò su…  ;)
Come sempre lungo ed interessante.
Sulle prime tre questioni che poni hai ragione, siamo sostanzialmente d'accordo. Dopo invece emergono molte distanze con il mio punto di vista. Anzitutto fra me e te c'è un problema singolarissimo che rilevo in quasi ogni post: quando non metto un riferimento a qualcuno è perché voglio concentrare l'attenzione sul merito e non polemizzare con qualcuno. Non so perché in questi casi tu pensi che mi rivolga a te, mentre non è così neppure come autore degli esempi che faccio. In genere mi riferisco ad Angelo perché è l'unico in questa discussione ad avermi indotto ad alzare i toni. Su questo tornerò in questo post più avanti.
Prima differenza fondamentale: io ritengo il mio HM 2 perfettamente usabile tutti i giorni come un orologio, come un 34 mm con due handicap: è più vistoso e pesa più di altri ma in compenso per me è più indossabile del Lange Double Split platino che non riesco più a tenere per più di qualche ora causa peso e spessore. L'abilità di Max Busser sta proprio qui: facile fare un orologio grande e di forma strana, importabile o non usabile come orologio. Difficile, molto più difficile, fare un orologio con quelle caratteristiche con contenuti estetici di valore, originali e pure con la funzionalità di un orologio da uso quotidiano in ufficio ( non in miniera, mi sembra chiaro). Quindi per me che ho fatto e faccio questa esperienza che tu o altri mi venite a provare a convincere che non è adatto ad uso quotidiano, o non sarebbe un orologio, lo trovo lunare. Provate a conoscere, capire, studiare questi orologi e avrete molte sorprese a riguardo , cioè capirete di non averli capiti ma giudicati sulla base di luoghi comuni.
Ma andiamo avanti. Io in genere disapprovo quando qualcuno li chiama concept watch: perché un mero concept è un esemplare di solito unico, non destinato alla vendita, che serve ad esporre tendenze stilistiche o tecniche ( come gli splendidi Cartier Id one e tuo). Ma quando vengono messi in vendita non sono più concept: si chiamano orologi diversi dagli altri che assolvono forse anche ad altre funzioni o lo fanno in modo più evidente. Ma sono orologi. Nessun orologio è adatto per ogni occasione neppure un ultrapiatto, eppure da quando ho visto portare in luoghi formali da persone di lignaggio altissimo sotto abiti impeccabili sub Rolex devo dire che ormai persino negli ambienti più formali del mondo certi usi non esistono più.
Quando mi riferivo alle concepì car degli anni 70 mi riferivo a linee che allora erano talmente strane da essere quasi inguardabile... ma poi dopo decenni, paradossalmente proprio perché non divenuti canoni estetici ma rimasti legati all'immagine di futuribile di una certa epoca (anni 70)  sono diventati preziosi e ricercatissimo. Quindi anche quando non si anticipa il futuro si può lo stesso esprimere qualcosa di prezioso o di rappresentativo.
Quindi non ci siamo capiti. Mai detto che basti una gran meccanica e un cinturino per fare un orologio da polso, ma l'esatto contrario, contrario che io trovo su MB&F, su molti Urwerk e su altri non convenzionali.
Vengo poi alla questioni toni, efficacia del messaggio. Io apprezzo molto molto Ermanno, che qui scrive che non si esprime o non partecipa a questo gioco perché non conosce la produzione contemporanea degli indipendenti. La medesima ragione per cui io non intervengo mai sul vintage se non per chiedere informazioni. Si puoi partecipare anche senza conoscere purché si sappia di non conoscere molto. Spesso vengono dati giudizi assoluti e definitivi sull'estetica e sulla portabilità di orologi che si sono visti solo in foto, neppure di persona, carichi di pregiudizi, per giunta. Poi si pretende a volte di far passare questioni di gusto come qualcosa di oggettivo. Non mi riferisco a te. Tante volte si lascia correre, poi però i messaggi diventano sempre più violenti nel linguaggio, si espongono tesi che so per certo essere totalmente sbagliare con la certezza di chi ha sempre ragione. Quando io stamattina ho minacciato qualcosa era per far capire che se volessi non farei fatica, tranne che fare violenza a me stesso, ad usare un linguaggio e toni di quel tipo. Sai cosa succederebbe? Che ogni discussione anche a proposito dei nostri giochi diverrebbe impossibile, molti se ne andrebbero. L'onere di tenere pulito e di altro profilo di un forum non può essere affidato in esclusiva sempre a poche persone, con altre che pochi sempre gli stessi che sorvegliano il linguaggio per evitare problemi e discussioni, anche perché qualcuno potrebbe scambiare responsabilità con debolezza.... attenzione , è un grosso errore. E questo è bene capirlo.
« Ultima modifica: Agosto 13, 2015, 20:15:27 pm da mbelt »
Contro ogni talebanismo, ora e sempre

Istaro

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Re:Giochiamo .... !!!!!
« Risposta #203 il: Agosto 13, 2015, 20:12:50 pm »
Istaro: Io non riesco molto a paragonare l'orologeria meccanica di oggi al progresso e ai suoi riferimenti...

Scusami, ma non ho colto a quale concetto da me espresso tu ti riferisca...  ???


(...) che io sappia è grazie alla “belle epoque” se l'orologio da polso ha cominciato a spopolare (faccio un esempio: è grazie all'anti-convenzionalità del santos e del reverso) .. Io quell'epoca non l'ho vissuta e potrei anche sbagliare le mie considerazioni ma mi vien da immaginare che, nonostante oggi possa sembrare stupido paragonare un Santos ad un MB&F o a un Cabestan, rimanga immutato l'approccio di un ipotetico osservatore delle varie epoche (magari disinteressato) .. Immagino nei primi del novecento una certa incomprensione da parte di chi si teneva ancora ben stretto e caro il “cipollotto”  nel panciotto, nei confronti di chi, magari per vanto, sfoggiava un bracciale metallico al polso “con tanto di orologio in mezzo al bracciale” .. ( e probabilmente pensavano pure che avere un bracciale stretto al polso fosse scomodo e quanto di più improponibile specie a manica corta..

A dire il vero, mi sembra che la prima affermazione dell'orologio da polso, in un'ottica di accessorio decorativo, sia avvenuta in ambito femminile, a fine Ottocento: l'orologio-gioiello.

Per l'affermazione dell'orologio da polso maschile bisognerà attendere la Prima Guerra Mondiale, quando fu necessario mettere a disposizione dei soldati strumenti molto più immediati da consultare di quanto fosse un orologio da tasca.
Nell'immediato Dopoguerra, quindi, si affermò nell'immaginario collettivo maschile l'orologio da polso come strumento "funzionale" e "virile". E i tasca finirono per assumere un profilo di leziosità.

Il Santos era nato nel 1904 non come oggetto decorativo, ma per un uso tecnico-sportivo (volo).
Ma perché iniziasse ad essere esposto da Cartier bisognerà attendere proprio il 1919, quando la Guerra aveva reso l'orologio da polso un oggetto non più "anticonvenzionale"...

L'introduzione del del Reverso è ancora successiva (1931). Anche questo orologio ebbe un'origine sportiva, improntata a un'esigenza di funzionalità: fu pensato - penso sia risaputo - per i giocatori di polo, che potevano così preservare il quadrante (ruotandolo) durante le fasi concitate di una partita, senza rinunciare a indossare l'orogio.
« Ultima modifica: Agosto 13, 2015, 20:17:51 pm da Istaro »
"Non esistono venti favorevoli per il marinaio che non sa dove andare" (Seneca)

ciaca

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Re:Giochiamo .... !!!!!
« Risposta #204 il: Agosto 13, 2015, 20:18:01 pm »
Citazione
Io, infatti, ritengo che le dimensioni eccessive pregiudichino l’indossabilità soprattutto degli orologi “convenzionali” contemporanei.

Estrapolo questo passaggio e lo quoto perchè è quello che ho voluto intendere anch'io sin dal mio primo post. Secondo me Michele quando pone la questione sul piano delle dimensioni degli orologi più estremi e anti-convenzionali commette un errore, forse voluto proprio per dimostrare che sono proprio quegli orologi che in realtà meno risentono di certe esagerazioni dimensionali.
E sono al contrario proprio gli orologi "convenzionali" quelli che più vengono penalizzati nella loro fruibilità quotidiana dalla moda del gigantismo attuale. In special modo quelli che hanno uno stile che si richiama chiaramente agli stilemi dell'orologeria "classica", formale o elegante che dir si voglia.

Quando l'orologio aveva prima di tutto una sua specifica funzione strumentale le categorie erano nettamente distinte e definite, e così anche le caratteristiche estetiche e dimensionali che dovevano assicurare o non inficiare la funzione dello strumento.
Esistevano gli orologi che oggi chiamiamo professionali, subacquei, militari, da aviatore, da esplorazione, ecc ecc, che avevano caratteristiche dimensionali ed estetiche (per esempio la pulizia e la immediata leggibilità del quadrante) congruenti con la funzione che dovevano assolvere e le prestazioni che dovevano assicurare (robustezza, impermeabilità, resistenza ai campi magnetici, leggibilità in condizioni di scarsa luce, calcoli di rotte, ecc ecc).

Ed esistevano gli orologi di stampo elegante, ancorchè utilizzati come strumenti, anch'essi concepiti in modo tale da assolvere alla loro funzione che era quella di poter essere indossati in abiti e contesti formali senza violare le convenzioni di eleganza e formalità in uso al tempo, così che un cronografo con scala pulsometrica ad uso di un medico aveva comunque caratteristiche estetiche di classica eleganza e dimensioni conseguenti all'utilizzo di un distinto signore uso ad un certo tipo di abbigliamento. Ne d'altronde il reverso era concepito per proteggere l'orologio dai colpi della zappa dei contadini, quanto piuttosto dai colpi di una mazza da polo presumibilmente utilizzata da abbienti gentiluomini del tempo dediti a questo tipo di "nobile" attività sportiva, che poi magari scesi dal cavallo vestivano in modo diverso da un contadino.

Col venir meno della funzione specifica, e con il traslare dell'orologio da strumento ad effimero oggetto di "habbilage" della persona, sono saltati i suddetti canoni, le relazioni tra funzione e caratteristiche (dimensionali, prestazionali, funzionali) dell'orologio. L'orologio sempre più è divenuto accessorio d'abbigliamento, e sempre più decisamente il modo di concepirlo è stato condizionato da mode e trend.

Negli anni 80, anni di riscoperta dell'orologeria meccanica e di forte richiamo stilistico all'orologeria classica dell'epoca d'oro, il ventennio dal 45 al 65, le mode prediligevano l'orologio di piccole dimensioni e a venire piegati alle mode erano i c.d. "Professionali", al punto che si proponevano orologi "da aviatore" nella misura di 34mm (iwc mark XII per esempio) inusitate per quella tipologia, ed in genere orologi casual di stampo professionale in dimensioni mediamente non ottimali per quella tipologia di oggetti, salvo rare eccezioni.

Nel nuovo millennio questo processo di scollegamento tra funzione ed estetica è stato ribaltato a favore delle grandi dimensioni, così che a patire oggi sono proprio gli orologi "classici" proposti con caratteristiche estetiche tali da non garantirne più una "corretta" fruibilità nei contesti preposti.
Perchè se è vero che un orologio da aviatore da 34mm aveva poco senso rispetto al suo eventuale utilizzo aereo, è altrettanto evidente che un orologio di stampo classico da oltre 40mm non sia in alcun modo indossabile in modo non dico elegante, ma anche solo dignitoso, con un certo tipo di abbigliamento nei contesti per i quali quell'orologio dovrebbe essere idoneo.

La differenza tra le due epoche non è solo nominale, ma anche sostanziale: perchè se è vero che l'utilizzo avionico di un mark XII era puramente teorico già negli anni 80, e la sua incoerenza con la tipologia di appartenenza era quindi solo concettuale, è altresì vero che l'incoerenza di un Asaoka da 43mm è tutt'altro che esclusivamente teorica, è terribilmente pratica nella misura in cui un orologio di quel tipo con quelle misure non è in alcun modo indossabile se non a costo di commettere evidenti forzature, o estetiche se usato con il tipo di abbigliamento teoricamente idoneo, o addirittura funzionali se usato in situazioni, contesti e abbigliamenti propri di altre tipologie di orologi.

Quindi se le mode hanno completamente ridefinito il modo di disegnare e concepire gli orologi, e nel tempo si sono avvicendate sfavorendo una tipologia rispetto ad un'altra di quelle una volta ben distinte, al punto che oggi si vorrebbe trasformare o mischiare o incrociare l'una con l'altra facendo saltare tutti i canoni, anche quelli propri del modo in cui certi orologi si sono indossati e accoppiati agli abiti per oltre un secolo, non si può non mettere in evidenza i contrasti estetici, prima che funzionali, a cui si va incontro; indipendentemente dal fatto che poi tali contrasti possano anche piacere o si sia disposti a subirli.

In tutto questo si innesta l'anti convenzionalità estrema del nuovo millennio, quella di certi indipendenti, che consapevoli di questo processo di scollegamento tra funzione e design e ancor più di questa trasformazione dell'orologio da strumento a mero oggetto di culto dell'immagine trovano buona sponda per proporre la loro visione di questo tipo di orologeria concepita su tali presupposti; dando vita ad una "nuova" tipologia di oggetti che certamente è quella che meno può essere "giudicata" sulla base delle sole dimensioni, che poco o nulla rilevano sulla loro natura. Per intendersi, le fialette di Thomas Presher non cambiano di una virgola la loro concezione di rottura dei canoni tradizionali della forma orologio, e di conseguenza anche la loro indossabilità (intesa nel senso che ho già provato a spiegare prima), quali che fossero le dimensioni.

Che poi le istanze volte all'ingrandimento degli orologi siano qualcosa di esogeno al mondo dell'orologeria, come scrive Marco, e siano invece il frutto di un mutato gusto, o costume, presso le popolazioni che comprano costosa orologeria, io credo che sia in parte vero. Il settore ha solo saputo intercettare queste istanze e cavalcarle a proprio uso e consumo, secondo me in modo un po' miope perchè così facendo ha messo a rischio la stessa ragion d'essere di una intera tipologia di orologi che è quella degli orologi formali ed eleganti di stampo classico, che oggi nessuno più vuole neanche in salsa ingigantita a meno che non assomiglino sempre più a degli sportivoni casual, ma che sono da sempre la categoria su cui si fonda la c.d. "Alta orologeria", contribuendo a metterne così di fatto a repentaglio la stessa sopravvivenza. 

Cos'altro fanno questi creatori del nuovo millennio, se non tentare di riproporre l'alta orologeria in un campo, quello degli orologi informali, che mai in passato gli è appartenuto? Ovviamente, nel farlo, non possono certo rifarsi alle forme di un Rolex, da cui la necessità di trovare design alternativi che possano soddisfare questa nicchia di mercato desiderosa di orologi d'alta gamma ma con caratteristiche estetiche congruenti ai mutati usi e costumi. C'è chi come Urwerk lo fa proponendo soluzioni del tutto innovative sul piano dell'estetica dello strumento da polso spiccatamente informale, c'è chi come Tanti altri si limita a fare ció che già fanno le case strutturate, ossia ingrandire e conferire qua e la caratteri di "informalità" ad orologi dal design estremamente convenzionale e "classico".
« Ultima modifica: Agosto 13, 2015, 20:35:42 pm da ciaca »
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

mbelt

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Re:Giochiamo .... !!!!!
« Risposta #205 il: Agosto 13, 2015, 20:37:13 pm »
Citazione
Io, infatti, ritengo che le dimensioni eccessive pregiudichino l’indossabilità soprattutto degli orologi “convenzionali” contemporanei.

Estrapolo questo passaggio e lo quoto perchè è quello che ho voluto intendere anch'io sin dal mio primo post. Secondo me Michele quando pone la questione sul piano delle dimensioni degli orologi più estremi e anti-convenzionali commette un errore, forse voluto proprio per dimostrare che sono proprio quegli orologi che in realtà meno risentono di certe esagerazioni dimensionali.
E sono al contrario proprio gli orologi "convenzionali" quelli che più vengono penalizzati nella loro fruibilità quotidiana dalla moda del gigantismo attuale. In special modo quelli che hanno uno stile che si richiama chiaramente agli stilemi dell'orologeria "classica", formale o elegante che dir si voglia.

Quando l'orologio aveva prima di tutto una sua specifica funzione strumentale le categorie erano nettamente distinte e definite, e così anche le caratteristiche estetiche e dimensionali che dovevano assicurare o non inficiare la funzione dello strumento.
Esistevano gli orologi che oggi chiamiamo professionali, subacquei, militari, da aviatore, da esplorazione, ecc ecc, che avevano caratteristiche dimensionali ed estetiche (per esempio la pulizia e la immediata leggibilità del quadrante) congruenti con la funzione che dovevano assolvere e le prestazioni che dovevano assicurare (robustezza, impermeabilità, resistenza ai campi magnetici, leggibilità in condizioni di scarsa luce, calcoli di rotte, ecc ecc).

Ed esistevano gli orologi di stampo elegante, ancorchè utilizzati come strumenti, anch'essi concepiti in modo tale da assolvere alla loro funzione che era quella di poter essere indossati in abiti e contesti formali senza violare le convenzioni di eleganza e formalità in uso al tempo, così che un cronografo con scala pulsometrica ad uso di un medico aveva comunque caratteristiche estetiche di classica eleganza e dimensioni conseguenti all'utilizzo di un distinto signore uso ad un certo tipo di abbigliamento. Ne d'altronde il reverso era concepito per proteggere l'orologio dai colpi della zappa dei contadini, quanto piuttosto dai colpi di una mazza da polo presumibilmente utilizzata da abbienti gentiluomini del tempo dediti a questo tipo di "nobile" attività sportiva, che poi magari scesi dal cavallo vestivano in modo diverso da un contadino.

Col venir meno della funzione specifica, e con il traslare dell'orologio da strumento ad effimero oggetto di "habbilage" della persona, sono saltati i suddetti canoni, le relazioni tra funzione e caratteristiche (dimensionali, prestazionali, funzionali) dell'orologio. L'orologio sempre più è divenuto accessorio d'abbigliamento, e sempre più decisamente il modo di concepirlo è stato condizionato da mode e trend.

Negli anni 80, anni di riscoperta dell'orologeria meccanica e di forte richiamo stilistico all'orologeria classica dell'epoca d'oro, il ventennio dal 45 al 65, le mode prediligevano l'orologio di piccole dimensioni e a venire piegati alle mode erano i c.d. "Professionali", al punto che si proponevano orologi "da aviatore" nella misura di 34mm (iwc mark XII per esempio) inusitate per quella tipologia, ed in genere orologi casual di stampo professionale in dimensioni mediamente non ottimali per quella tipologia di oggetti, salvo rare eccezioni.

Nel nuovo millennio questo processo di scollegamento tra funzione ed estetica è stato ribaltato a favore delle grandi dimensioni, così che a patire oggi sono proprio gli orologi "classici" proposti con caratteristiche estetiche tali da non garantirne più una "corretta" fruibilità nei contesti preposti.
Perchè se è vero che un orologio da aviatore da 34mm aveva poco senso rispetto al suo eventuale utilizzo aereo, è altrettanto evidente che un orologio di stampo classico da oltre 40mm non sia in alcun modo indossabile in modo non dico elegante, ma anche solo dignitoso, con un certo tipo di abbigliamento nei contesti per i quali quell'orologio dovrebbe essere idoneo.

La differenza tra le due epoche non è solo nominale, ma anche sostanziale: perchè se è vero che l'utilizzo avionico di un mark XII era puramente teorico già negli anni 80, e la sua incoerenza con la tipologia di appartenenza era quindi solo concettuale, è altresì vero che l'incoerenza di un Asaoka da 43mm è tutt'altro che esclusivamente teorica, è terribilmente pratica nella misura in cui un orologio di quel tipo con quelle misure non è in alcun modo indossabile se non a costo di commettere evidenti forzature, o estetiche se usato con il tipo di abbigliamento teoricamente idoneo, o addirittura funzionali se usato in situazioni, contesti e abbigliamenti propri di altre tipologie di orologi.

Quindi se le mode hanno completamente ridefinito il modo di disegnare e concepire gli orologi, e nel tempo si sono avvicendate sfavorendo una tipologia rispetto ad un'altra di quelle una volta ben distinte, al punto che oggi si vorrebbe trasformare o mischiare o incrociare l'una con l'altra facendo saltare tutti i canoni, anche quelli propri del modo in cui certi orologi si sono indossati e accoppiati agli abiti per oltre un secolo, non si può non mettere in evidenza i contrasti estetici, prima che funzionali, a cui si va incontro; indipendentemente dal fatto che poi tali contrasti possano anche piacere o si sia disposti a subirli.

In tutto questo si innesta l'anti convenzionalità estrema del nuovo millennio, quella di certi indipendenti, che consapevoli di questo processo di scollegamento tra funzione e design e ancor più di questa trasformazione dell'orologio da strumento a mero oggetto di culto dell'immagine trovano buona sponda per proporre la loro visione di questo tipo di orologeria concepita su tali presupposti; dando vita ad una "nuova" tipologia di oggetti che certamente è quella che meno può essere "giudicata" sulla base delle sole dimensioni, che poco o nulla rilevano sulla loro natura. Per intendersi, le fialette di Thomas Presher non cambiano di una virgola la loro concezione di rottura dei canoni tradizionali della forma orologio, e di conseguenza anche la loro indossabilità (intesa nel senso che ho già provato a spiegare prima), quali che fossero le dimensioni.

Che poi le istanze volte all'ingrandimento degli orologi siano qualcosa di esogeno al mondo dell'orologeria, come scrive Marco, e siano invece il frutto di un mutato gusto, o costume, presso le popolazioni che comprano costosa orologeria, io credo che sia in parte vero. Il settore ha solo saputo intercettare queste istanze e cavalcarle a proprio uso e consumo, secondo me in modo un po' miope perchè così facendo ha messo a rischio la stessa ragion d'essere di una intera tipologia di orologi che è quella degli orologi formali ed eleganti di stampo classico, che oggi nessuno più vuole neanche in salsa ingigantita a meno che non assomiglino sempre più a degli sportivoni casual, ma che sono da sempre la categoria su cui si fonda la c.d. "Alta orologeria", contribuendo a metterne così di fatto a repentaglio la stessa sopravvivenza.
D'accordo quasi su tutto, tranne che sull'ultima affermazione. No, le dimensioni delle "provette" di Prescher sono importanti  nel qualificarlo o meno un orologio da polso, perché io dalle foto non capisco se è un orologio da polso o meno. Potrebbe esserlo se ha lavorato bene, potrebbe non esserlo se invece non ha lavorato bene, oppure ha scelto di fare un oggetto artistico e non un orologio.
Quanto in più generale all'anticonvenzionalità cerco di fare un esperimento ardito...cioè di spiegare o almeno dare una idea del perché mi affascina negli orologi. Prima di tutto perché ne apprezzo moltissimo il contenuto di non copia del passato. Questo settore vive troppo di brutte copie. Sono d'accordo con Angelo quando scrive che le dimensioni sono un fattore molto più critico per un orologio classico, ma probabilmente io e lui non ci troveremmo troppo d'accordo su cosa sia classico realmente. Per me oggi la più parte degli orologi di cassa tonda non sono più tanto classici, sono oggetti ibridi, sovente mal riusciti, ma non sempre. Certo è facile anche prendere un disegno classico e mettere qualche dettaglio originale, ma allora manca l'ispirazione, la visione, la idea di base. Molti prodotti sono troppo disomogenei. Ecco alcuni dei temi che mi piacerebbe trattare quando si scrive di estetica degli orologi. Quindi dicevo, la complessità realizzativa, l'originalità, l'idea, il fatto che in fondo se l'orologio come si legge per me troppo spesso non serve più ad indicare l'ora tanto vale che abbia contenuti anche artistici, o di giocattolo di alto livello. Anche su questo si dovrebbe molto riflettere e si riflette poco. Se l'orologio meccanico ha perso anche le sue funzioni, perché dovrebbe mantenere il solito stile? Per le convenzioni? Stiamo parlando di un prodotto, persino quando si parla di cose più serie ogni tanto le convenzioni è bene siano messe in discussione.
Mi piace anche il fatto che questi orologi, oltre che una ventata di aria fresca, sono anche più difficili da capire, meno immediati nel loro linguaggio, richiedono cultura, richiedono elaborazioni e pensieri. Non sono scontati e commerciali. E' molto importante. Poi se parliamo di MB&F allora devo dire che solo dal vero si possono capire come sono rifiniti i calibri e le casse, come i particolari sono realizzati in modo davvero superbo. Basta prendere anche un economico HM5 per averne una idea, è una cosa che si può valutare solo di persona. La cura del dettaglio, anche minuto, impressiona molto in questi orologi.
« Ultima modifica: Agosto 13, 2015, 20:55:27 pm da mbelt »
Contro ogni talebanismo, ora e sempre

range

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Re:Giochiamo .... !!!!!
« Risposta #206 il: Agosto 13, 2015, 23:23:01 pm »
Ora qualcuno penserà sia un intervento provocatorio... ebbene si...  lo è!  :)
A me certe "elaborazioni" fanno quasi ribrezzo... e proprio la ricerca del "o famo strano" a tutti i costi (in certi casi) da me possa essere interpretato come  poca cultura... nel senso che non sapendo cosa inventare qualcuno (di troppo) si "butta" sullo strano...  tantopiù se lo si vuol far passare come oggetto per pochi  eletti... per pochi illuminati...  pochi acculturati...  Non ho la cultura necessaria per capire questo oggettto? mah... ma è davvero questione di cultura con la C maiuscola? mmm... Poi a completare la provocazione vi dirò anche che a volte è proprio bello essere così poco acculturati da poter permettersi di dire "ammazza quanto è brutto!"
Ora sfogatevi pure, ho appena fatto 20gg di ferie so rilassato de brutto! 8)

Re:Giochiamo .... !!!!!
« Risposta #207 il: Agosto 13, 2015, 23:30:16 pm »
Ora qualcuno penserà sia un intervento provocatorio... ebbene si...  lo è!  :)
A me certe "elaborazioni" fanno quasi ribrezzo... e proprio la ricerca del "o famo strano" a tutti i costi (in certi casi) da me possa essere interpretato come  poca cultura... nel senso che non sapendo cosa inventare qualcuno (di troppo) si "butta" sullo strano...  tantopiù se lo si vuol far passare come oggetto per pochi  eletti... per pochi illuminati...  pochi acculturati...  Non ho la cultura necessaria per capire questo oggettto? mah... ma è davvero questione di cultura con la C maiuscola? mmm... Poi a completare la provocazione vi dirò anche che a volte è proprio bello essere così poco acculturati da poter permettersi di dire "ammazza quanto è brutto!"
Ora sfogatevi pure, ho appena fatto 20gg di ferie so rilassato de brutto! 8)

Eccolo la! Mi torni dalle ferie e  d'emblée....dopo che abbiamo impiegato qualche giorno a spegnere gli ultimi tizzoni ardenti....mi rimetti tutto a fuoco e fiamme??!!
Ma sei dispettoso forte eh??!!  :D

range

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Re:Giochiamo .... !!!!!
« Risposta #208 il: Agosto 13, 2015, 23:33:33 pm »
Ora qualcuno penserà sia un intervento provocatorio... ebbene si...  lo è!  :)
A me certe "elaborazioni" fanno quasi ribrezzo... e proprio la ricerca del "o famo strano" a tutti i costi (in certi casi) da me possa essere interpretato come  poca cultura... nel senso che non sapendo cosa inventare qualcuno (di troppo) si "butta" sullo strano...  tantopiù se lo si vuol far passare come oggetto per pochi  eletti... per pochi illuminati...  pochi acculturati...  Non ho la cultura necessaria per capire questo oggettto? mah... ma è davvero questione di cultura con la C maiuscola? mmm... Poi a completare la provocazione vi dirò anche che a volte è proprio bello essere così poco acculturati da poter permettersi di dire "ammazza quanto è brutto!"
Ora sfogatevi pure, ho appena fatto 20gg di ferie so rilassato de brutto! 8)

Eccolo la! Mi torni dalle ferie e  d'emblée....dopo che abbiamo impiegato qualche giorno a spegnere gli ultimi tizzoni ardenti....mi rimetti tutto a fuoco e fiamme??!!
Ma sei dispettoso forte eh??!!  :D

Peggio!!! So Panerista... :'(

palombaro

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Re:Giochiamo .... !!!!!
« Risposta #209 il: Agosto 13, 2015, 23:36:48 pm »
Ora qualcuno penserà sia un intervento provocatorio... ebbene si...  lo è!  :)
A me certe "elaborazioni" fanno quasi ribrezzo... e proprio la ricerca del "o famo strano" a tutti i costi (in certi casi) da me possa essere interpretato come  poca cultura... nel senso che non sapendo cosa inventare qualcuno (di troppo) si "butta" sullo strano...  tantopiù se lo si vuol far passare come oggetto per pochi  eletti... per pochi illuminati...  pochi acculturati...  Non ho la cultura necessaria per capire questo oggettto? mah... ma è davvero questione di cultura con la C maiuscola? mmm... Poi a completare la provocazione vi dirò anche che a volte è proprio bello essere così poco acculturati da poter permettersi di dire "ammazza quanto è brutto!"
Ora sfogatevi pure, ho appena fatto 20gg di ferie so rilassato de brutto! 8)

Mi spiace ma non mi hai provocato... Io di "ammazza quanto è brutto" ne leggo tutti i giorni da anni.... Anzi, orologi che piacciono moltissimo a me spesso vengono letteralmente insultati.... Non faccio una piaga.... al massimo posso spiegare perché piace a me... Tutto finisce li dal mio punto di vista...
***