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Omega coaxial: bilancio dopo 15 anni

ciaca

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Re:Omega coaxial: bilancio dopo 15 anni
« Risposta #60 il: Settembre 28, 2015, 12:45:02 pm »
ma formazione su questi calibri non se ne fa?

Il poco che si fa, a quanto mi dicono, non basta. É più un modo per far spendere soldi ai laboratori nella speranza che rinuncino ad avere l'assistenza, un po' come le condizioni che impongono in termini di acquisti attrezzature e caratteristiche dei locali.
Parole di un tecnico autorizzato
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

mbelt

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Re:Omega coaxial: bilancio dopo 15 anni
« Risposta #61 il: Settembre 28, 2015, 13:25:45 pm »
Faranno anche formazione, ma bisognerebbe vedere se il numero di calibri con nuovo scappamento giustifica una rete  di assistenza in Italia. Io penso che dopo Omega nessun altro oserà fare un nuovo scappamento su orologi industriali. Troppo sforzi per poca resa.                             
Contro ogni talebanismo, ora e sempre

Re:Omega coaxial: bilancio dopo 15 anni
« Risposta #62 il: Settembre 28, 2015, 13:32:47 pm »
Faranno anche formazione, ma bisognerebbe vedere se il numero di calibri con nuovo scappamento giustifica una rete  di assistenza in Italia. Io penso che dopo Omega nessun altro oserà fare un nuovo scappamento su orologi industriali. Troppo sforzi per poca resa.                           

Sarebbe secondo me un motivo in più per l'appassionato di possederne uno.
Non c'è nulla di nobile nell'essere superiore a qualcun'altro.
La vera nobiltà è essere superiore a chi eravamo ieri.
-Samuel Johnson-

mbelt

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Re:Omega coaxial: bilancio dopo 15 anni
« Risposta #63 il: Settembre 28, 2015, 13:49:03 pm »
Faranno anche formazione, ma bisognerebbe vedere se il numero di calibri con nuovo scappamento giustifica una rete  di assistenza in Italia. Io penso che dopo Omega nessun altro oserà fare un nuovo scappamento su orologi industriali. Troppo sforzi per poca resa.                           

Sarebbe secondo me un motivo in più per l'appassionato di possederne uno.
Infatti, e forse i primi, gli Eta con coassiale , sono i migliori. Niente silicio e spessori inferiori.
Contro ogni talebanismo, ora e sempre

Re:Omega coaxial: bilancio dopo 15 anni
« Risposta #64 il: Settembre 28, 2015, 14:27:56 pm »
Faranno anche formazione, ma bisognerebbe vedere se il numero di calibri con nuovo scappamento giustifica una rete  di assistenza in Italia. Io penso che dopo Omega nessun altro oserà fare un nuovo scappamento su orologi industriali. Troppo sforzi per poca resa.                           

Sarebbe secondo me un motivo in più per l'appassionato di possederne uno.
Infatti, e forse i primi, gli Eta con coassiale , sono i migliori. Niente silicio e spessori inferiori.


Mi trovi in sintonia, tra l'altro si trovano anche a costi inferiori e spesso non di poco.
Non c'è nulla di nobile nell'essere superiore a qualcun'altro.
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-Samuel Johnson-

ciaca

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Re:Omega coaxial: bilancio dopo 15 anni
« Risposta #65 il: Settembre 28, 2015, 14:45:21 pm »
Faranno anche formazione, ma bisognerebbe vedere se il numero di calibri con nuovo scappamento giustifica una rete  di assistenza in Italia. Io penso che dopo Omega nessun altro oserà fare un nuovo scappamento su orologi industriali. Troppo sforzi per poca resa.                           

Omega ormai produce quasi solo coaxial e sempre più tenderà ad estenderlo su tutta la gamma, e fa quasi un 700k orologi all'anno, non é il numero di calibri a guidare ma l'intenzione della casa di accentrare a se l'assistenza, che é ormai un business remunerativo al quale tutte le case guardano con sempre più appetito.
Aprire oggi un centro assistenza autorizzato é quasi impossibile, ti pongono delle condizioni economicamente insostenibili.

Per il resto credo che tu abbia ragione, non sono molte le case delle dimensioni di Omega che possono permettersi o hanno l'interesse ad investire per industrializzare uno dei tanti scappamenti alternativi brevettati negli anni. Omega aveva bisogno di rilanciarsi e SG l'ha voluta rilanciare con lo scappamento coaxial, credo che per molto tempo rimarrà l'unico esempio in tal senso.
« Ultima modifica: Settembre 28, 2015, 14:52:46 pm da ciaca »
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

erm2833

Re:Omega coaxial: bilancio dopo 15 anni
« Risposta #66 il: Settembre 28, 2015, 15:07:14 pm »
Faranno anche formazione, ma bisognerebbe vedere se il numero di calibri con nuovo scappamento giustifica una rete  di assistenza in Italia. Io penso che dopo Omega nessun altro oserà fare un nuovo scappamento su orologi industriali. Troppo sforzi per poca resa.                           

Sarebbe secondo me un motivo in più per l'appassionato di possederne uno.
Infatti, e forse i primi, gli Eta con coassiale , sono i migliori. Niente silicio e spessori inferiori.


Mi trovi in sintonia, tra l'altro si trovano anche a costi inferiori e spesso non di poco.
Se devi fare il passo fallo giusto... ;D

S.M.

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Re:Omega coaxial: bilancio dopo 15 anni
« Risposta #67 il: Settembre 28, 2015, 20:23:26 pm »
Io non ho esperienze sui co-axial, però sentendo un po' sia le opinioni di alcuni amici che ne possiedono uno, sia di orologiai e leggendo qua e la, mi sembra di capire che sono tutti concordi nell'affermare che:

a) il co-axial per un buon 60% è servito come marketing per rilanciare il brand un po' offuscato,

b) il restante 40% di tecnico (che poi è quello che interessa noi appassionati consapevoli ed informati) è stato parzialmente un successo.
Di positivo sembra assodato che il co-axial abbia portato un tangibile miglioramento nella costanza e stabilità di marcia. Quanto questo miglioramento sia dovuto alla geometria, all'uso del silicio o all'utilizzo di un bilancere con regolazioni inerziali, è difficile stabilirlo. In questo ci possono aiutare le analisi dei primi calibri Eta modificati che non avevano componenti in silicio.
La promessa non mantenuta, è quella relativa all'esenzione od estremo allungamento degli intervalli di manutenzione. Se anche lo scappamento potrebbe consentire un passo avanti, tutto il restante meccanismo ha gli stessi problemi di sempre.
Il progetto di Daniels, avrebbe dovuto essere solo il primo step a cui sarebbero dovuti seguirne altri per avere realmente un orologio esente (o quasi) da manutenzione. Invece Omega si è accontentata e non ha fatto ulteriori sviluppi.
Che poi, parliamoci chiaro, i 10 o 15 anni tra un "tagliando" e l'altro, abbiamo visto che con i moderni lubrificanti e lavorazioni sono pure alla portata dell'ancora svizzera........

c) i nuovi calibri della serie 8500 sono si precisi e stabili, ma anche troppo, troppo spessi. Non c'è un modello equipaggiato con queste famiglie di movimenti che non sia un tombino importabile.
Sulla carta possono piacere, ma se si va a provarli (come ho fatto io diverse volte), si esce dal negozio totalmente delusi.
« Ultima modifica: Settembre 28, 2015, 20:27:46 pm da S.M. »
Ciò che non si muove non si usura.......Quello che non c'è non si rompe.

Re:Omega coaxial: bilancio dopo 15 anni
« Risposta #68 il: Settembre 28, 2015, 22:03:28 pm »
Io non ho esperienze sui co-axial, però sentendo un po' sia le opinioni di alcuni amici che ne possiedono uno, sia di orologiai e leggendo qua e la, mi sembra di capire che sono tutti concordi nell'affermare che:

a) il co-axial per un buon 60% è servito come marketing per rilanciare il brand un po' offuscato,

b) il restante 40% di tecnico (che poi è quello che interessa noi appassionati consapevoli ed informati) è stato parzialmente un successo.
Di positivo sembra assodato che il co-axial abbia portato un tangibile miglioramento nella costanza e stabilità di marcia. Quanto questo miglioramento sia dovuto alla geometria, all'uso del silicio o all'utilizzo di un bilancere con regolazioni inerziali, è difficile stabilirlo. In questo ci possono aiutare le analisi dei primi calibri Eta modificati che non avevano componenti in silicio.
La promessa non mantenuta, è quella relativa all'esenzione od estremo allungamento degli intervalli di manutenzione. Se anche lo scappamento potrebbe consentire un passo avanti, tutto il restante meccanismo ha gli stessi problemi di sempre.
Il progetto di Daniels, avrebbe dovuto essere solo il primo step a cui sarebbero dovuti seguirne altri per avere realmente un orologio esente (o quasi) da manutenzione. Invece Omega si è accontentata e non ha fatto ulteriori sviluppi.
Che poi, parliamoci chiaro, i 10 o 15 anni tra un "tagliando" e l'altro, abbiamo visto che con i moderni lubrificanti e lavorazioni sono pure alla portata dell'ancora svizzera........

c) i nuovi calibri della serie 8500 sono si precisi e stabili, ma anche troppo, troppo spessi. Non c'è un modello equipaggiato con queste famiglie di movimenti che non sia un tombino importabile.
Sulla carta possono piacere, ma se si va a provarli (come ho fatto io diverse volte), si esce dal negozio totalmente delusi.


I primi calibri Eta non avevano silicio ne bilanciere inerziale, la seconda generazione dei 2500 ha avuto nella versione C, il bilanciere inerziale e frequenza di oscillazione ridotta a 25200 A/h(quindi del tutto simile a quello adottato nell'8500). Il silicio Omega lo ha implementato solamente coi nuovi calibri in-house e quindi dall'8500 in poi.
Credo che siamo tutti oramai d'accordo che il vantaggio potrebbe non essere negli spazi temporali di manutenzione più ampi, ma nella stabilità di prestazioni che fornisce tra un intervento e l'altro, la mancanza di attriti consistenti unita alla frequenza minore e la lubrificazione ai minimi termini consentirebbe una marcia più regolare e stabile per tutto il tempo dell'intervallo del pit stop, se ciò dovesse confermare appieno le aspettative, per un orologio di questa economia industriale per me è un grande vantaggio rispetto alla concorrenza.
Se prendiamo un arco temporale di 20 anni in cui dovremmo portare i calibri alla revisione, potrebbe significare che il calibro classico dopo 10 anni potrebbe avere un calo prestazionale e il coaxial fino al 20° anno potrebbe fornire prestazioni più lineari e stabili. Per me questo vantaggio può valere più del costo maggiore(eventuale) in assistenza.

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Re:Omega coaxial: bilancio dopo 15 anni
« Risposta #69 il: Settembre 28, 2015, 22:14:29 pm »
Io non ho esperienze sui co-axial, però sentendo un po' sia le opinioni di alcuni amici che ne possiedono uno, sia di orologiai e leggendo qua e la, mi sembra di capire che sono tutti concordi nell'affermare che:

a) il co-axial per un buon 60% è servito come marketing per rilanciare il brand un po' offuscato,

b) il restante 40% di tecnico (che poi è quello che interessa noi appassionati consapevoli ed informati) è stato parzialmente un successo.
Di positivo sembra assodato che il co-axial abbia portato un tangibile miglioramento nella costanza e stabilità di marcia. Quanto questo miglioramento sia dovuto alla geometria, all'uso del silicio o all'utilizzo di un bilancere con regolazioni inerziali, è difficile stabilirlo. In questo ci possono aiutare le analisi dei primi calibri Eta modificati che non avevano componenti in silicio.
La promessa non mantenuta, è quella relativa all'esenzione od estremo allungamento degli intervalli di manutenzione. Se anche lo scappamento potrebbe consentire un passo avanti, tutto il restante meccanismo ha gli stessi problemi di sempre.
Il progetto di Daniels, avrebbe dovuto essere solo il primo step a cui sarebbero dovuti seguirne altri per avere realmente un orologio esente (o quasi) da manutenzione. Invece Omega si è accontentata e non ha fatto ulteriori sviluppi.
Che poi, parliamoci chiaro, i 10 o 15 anni tra un "tagliando" e l'altro, abbiamo visto che con i moderni lubrificanti e lavorazioni sono pure alla portata dell'ancora svizzera........

c) i nuovi calibri della serie 8500 sono si precisi e stabili, ma anche troppo, troppo spessi. Non c'è un modello equipaggiato con queste famiglie di movimenti che non sia un tombino importabile.
Sulla carta possono piacere, ma se si va a provarli (come ho fatto io diverse volte), si esce dal negozio totalmente delusi.
A parte quello che ha scritto sopra Leolunetta sul fatto che il silicio non c'è sui primi calibri, io penso che anche se il resto dell'orologio ha bisogno della classica manutenzione, il fatto che l'organo regolatore tenga bene il tempo per tanto tempo può consentire di allungare il tempo fra una revisione e l'altro, nel senso che in genere tutto noi portiamo a revisionare un orologio quando a osserviamo un decadimento delle sue caratteristiche cronometriche. Quindi penso che si possa fare alcuni anni in più tra un intervento e l'altro, e comunque la costanza di prestazioni è caratteristica affatto trascurabile. Come poi ho già detto, in questo settore dove non si fa ricerca, dove si copia praticamente solo il passato proprio o altrui, in cui idee non ci sono, per me anche se le prestazioni fossero le stesse lo preferirei al solito scappamento ad ancora. Per premiare il fatto comunque di aver scelto una strada del tutto nuova ed impervia. Per me questo conta molto.
« Ultima modifica: Settembre 28, 2015, 22:17:24 pm da mbelt »
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Re:Omega coaxial: bilancio dopo 15 anni
« Risposta #70 il: Settembre 28, 2015, 22:34:26 pm »
Si, sono d'accordo con voi, infatti ho provato ad acquistare un Omega proprio per i vantaggi legati al co-axial. 
Ma ahimè sono rimasto deluso dalle dimensioni di queste padelle.

Riguardo alle revisioni, vedo più svantaggi che vantaggi.
La maggior costanza di marcia anche in presenza di scarsa lubrificazione, non ripaga del maggior costo delle revisioni stesse, senza poi toccare il discorso componenti in silicio....

Insomma, io lo considero un successo a metà, o se preferite, una promessa solo parzialmente mantenuta.


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Re:Omega coaxial: bilancio dopo 15 anni
« Risposta #71 il: Settembre 29, 2015, 00:17:07 am »
Nell'essere concorde al 100% con Marco vi dico che la prova e' iniziata:il giallo fermo da 14 anni,il bianco da 13.
Usero' l'Ingenieur jumbo al quarzo come master.
Il primo controllo lo effettuero' tra circa 5 giorni e rilevero' lo scarto di entrambi rispetto al master.
Nella stessa occasione provvedero' ad azzerare le differenze ed a far partire la prova vera e propria.
Sono curioso anch'io.

Re:Omega coaxial: bilancio dopo 15 anni
« Risposta #72 il: Settembre 29, 2015, 08:06:56 am »
Nell'essere concorde al 100% con Marco vi dico che la prova e' iniziata:il giallo fermo da 14 anni,il bianco da 13.
Usero' l'Ingenieur jumbo al quarzo come master.
Il primo controllo lo effettuero' tra circa 5 giorni e rilevero' lo scarto di entrambi rispetto al master.
Nella stessa occasione provvedero' ad azzerare le differenze ed a far partire la prova vera e propria.
Sono curioso anch'io.
Ottimo Ermanno, falli marciare un bel pò e facci sapere gli scarti, l'andamento al cronocomparatore sarebbe ancora più probante.
Ricordiamo ai presenti che i tuoi orologi non sono aiutati dal silicio ne dal bilanciere compensato, ma a classica racchetta.
L'unico vantaggio rispetto ad un orologio più tradizionale (se mai ci fosse) dovrebbe essere dato dal coaxial... :)
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Re:Omega coaxial: bilancio dopo 15 anni
« Risposta #73 il: Settembre 29, 2015, 08:15:05 am »
Si, sono d'accordo con voi, infatti ho provato ad acquistare un Omega proprio per i vantaggi legati al co-axial. 
Ma ahimè sono rimasto deluso dalle dimensioni di queste padelle.

Riguardo alle revisioni, vedo più svantaggi che vantaggi.
La maggior costanza di marcia anche in presenza di scarsa lubrificazione, non ripaga del maggior costo delle revisioni stesse, senza poi toccare il discorso componenti in silicio....

Insomma, io lo considero un successo a metà, o se preferite, una promessa solo parzialmente mantenuta.


Ti vorrei rettificare due pensieri, il primo, lascia stare le nuove referenze, ne sono rimasto deluso anch'io, molto più indossabili e gradevoli i vecchi modelli Aquaterra, DeVille o Constellation col 2500 senza silicio.
La seconda è dipende il maggior costo della revisione a cosa lo rapporti, se a quello col movimento di base Eta non modificato allora è chiaro che ti costa di più, ma se lo paragoni com'è giusto che sia, alla manutenzione di un Rolex o un RO non credo sia più cara, parliamo di assistenza ufficiale naturalmente.
« Ultima modifica: Settembre 29, 2015, 08:21:30 am da leolunetta »
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Re:Omega coaxial: bilancio dopo 15 anni
« Risposta #74 il: Settembre 29, 2015, 10:46:30 am »
Il Rolex e il royal oak te lo revisiona chiunque e i prezzi di una revisione sono sempre molto bassi rispetto agli 850 euro che conosco io o ai 1400 citati da qualcun altro.
Sono numeri alti in senso assoluto e ancor più per la tipologia di orologi in questione ma non sono il vero problema, il vero problema é non avere alternative alla rete di assistenza ufficiale a prescindere dai costi. :)

Quanto alla questione eta o "manifattura" a mio parere un ETA non si "nobilita" con lo scappamento coassiale allo stesso modo di come un jlc 815 non si nobilita con un gyromax. Un 2892 nasce e rimane un buon calibro industriale robusto e affidabile, che (forse) con il coaxial guadagna un po' di stabilità cronometrica nel lungo periodo ma (forse) perde un po' di praticità e facilità di manutenzione, due delle caratteristiche apprezzate da chi compra orologi con questo tipo di calibri dentro.
Se coaxial deve essere per me dovrebbe essere un progetto tutto nuovo e pensato attorno a questo scappamento, ma i limiti di questi nuovi calibri come detto sono gli spessori e faccio fatica a capirne la ragione
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