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Moda, gusti, design, massificazione , costruire un brand e il prodotto?

guagua72

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Re:Moda, gusti, design, massificazione , costruire un brand e il prodotto?
« Risposta #60 il: Ottobre 16, 2015, 08:10:25 am »
Il Cordovan ( il pellame di Cavallo per intenderci)  di Alden, sebbene tale casa calzaturiera sia fantastica, non è poi tanto più speciale di quello usato da Allen Edmonds o da alcuni bravi Italiani. Viene tutto dalla conceria Horween. Tale e quale. Alden te lo fa pagare 300 euro di più , ma viene tutto da lì. L'altro Cordovano , che viene da cavallacci maltrattati nell'est Europa non resiste sulle scarpe. Rimango sul Cordovan, proprio perchè la discussione in consiglio dell'altro giorno verteva proprio sull'utilizzo per scarpe femminili di pellami maschili quali il cavallo appunto.

ALAN FORD

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Re:Moda, gusti, design, massificazione , costruire un brand e il prodotto?
« Risposta #61 il: Ottobre 16, 2015, 09:44:08 am »
Ma le Ryder ruber sono fatte in Inghilterra o no?
« Ultima modifica: Ottobre 16, 2015, 11:35:52 am da alanford »

ciaca

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Re:Moda, gusti, design, massificazione , costruire un brand e il prodotto?
« Risposta #62 il: Ottobre 16, 2015, 11:27:05 am »
Ahia, quindi Giorgio anche Mantellassi é scacata?! Non ne compro da parecchio in effetti...
 
Citazione
discussione in consiglio dell'altro giorno verteva proprio sull'utilizzo per scarpe femminili di pellami maschili quali il cavallo appunto

Cercare di vendere pelle di cavallo (o anche carne) a una donna a naso mi sembra un suicidio, anche se la chiami cordovan :D
« Ultima modifica: Ottobre 16, 2015, 11:29:14 am da ciaca »
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

guagua72

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Re:Moda, gusti, design, massificazione , costruire un brand e il prodotto?
« Risposta #63 il: Ottobre 16, 2015, 14:48:23 pm »
Ahia, quindi Giorgio anche Mantellassi é scacata?! Non ne compro da parecchio in effetti...
 
Citazione
discussione in consiglio dell'altro giorno verteva proprio sull'utilizzo per scarpe femminili di pellami maschili quali il cavallo appunto

Cercare di vendere pelle di cavallo (o anche carne) a una donna a naso mi sembra un suicidio, anche se la chiami cordovan :D

Si più che scacata è un pò scaduta. Ricordi le scarpe di Mantellassi che portava Mastrojanni? Beg scordatele. Ora siamo in mano ai Coreani. Speriamo almeno che utilizzino il cuoio e non il cartonrecycled. Il cavallo per signora? Beh se portano il cavallino perchè non usare il cordovan? se vedessi certi stivali per signora in quel pellame.......Scommetto che se le gemelle Cardashian nel loro Ranch portassero quegli stivali non ci sarebbero più cavalli vivi in tutto il texas

Istaro

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Re:Moda, gusti, design, massificazione , costruire un brand e il prodotto?
« Risposta #64 il: Ottobre 16, 2015, 15:47:49 pm »
in assoluto la marca di scarpe che prediligo, in ogni declinazione, è la Statunitense Allen Edmond's.

Giusto, ottima scelta!  :)


Se amate qualcosa di più sportivo, del tipo gentiluomo di campagna, io personalmente apprezzo molto Tricker's.

Top negli stivaletti...


...passare dalle mie parti ... piccolo laboratorio delle mie parti...

...dove sono queste "tue parti"?  ;)


Io personalmente non acquisterei mai una calzatura per corrispondenza, pur sapendo che il mio numero in Church's è 105 calzata G.

Giusta precauzione, ma il "rischio" lo si può correre se, oltre a numero e calzata, si conosce e si è indossata la forma ("last"), che anche per la stessa casa cambia da modello a modello; e, nello stesso modello, può mutare nel tempo.


Il Cordovan ( il pellame di Cavallo per intenderci)  di Alden, sebbene tale casa calzaturiera sia fantastica, non è poi tanto più speciale di quello usato da Allen Edmonds o da alcuni bravi Italiani. Viene tutto dalla conceria Horween. Tale e quale. Alden te lo fa pagare 300 euro di più, ma viene tutto da lì.

A me risulta che tra Alden e Horween vi sia un contratto di esclusiva, per cui i pellami di primissima scelta vengono riservati - tra le case industriali - alla Alden.
Eccezioni pare che ne facciano solo per artigiani del su misura.

La differenza di prezzo, poi, non mi sembra marcata rispetto a calzature di pari livello: costano quanto una Church's...


Il cavallo per signora? Beh se portano il cavallino perchè non usare il cordovan? se vedessi certi stivali per signora in quel pellame.......Scommetto che se le gemelle Cardashian nel loro Ranch portassero quegli stivali non ci sarebbero più cavalli vivi in tutto il texas

 :D
« Ultima modifica: Ottobre 16, 2015, 15:50:08 pm da Istaro »
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ciaca

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Re:Moda, gusti, design, massificazione , costruire un brand e il prodotto?
« Risposta #65 il: Ottobre 16, 2015, 17:46:12 pm »
Citazione
Scommetto che se le gemelle Cardashian nel loro Ranch portassero quegli stivali non ci sarebbero più cavalli vivi in tutto il texas

E anche questo è vero. :D
Certo che ste due chiattone te l'hanno proprio fatti girare.... :D
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guagua72

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Re:Moda, gusti, design, massificazione , costruire un brand e il prodotto?
« Risposta #66 il: Ottobre 17, 2015, 09:25:43 am »
Le mie parti sono Emiliane. Credo che tra Church's e Alden ci corra parecchia differenza, nel senso che Church's è inferiore per alcune costruzioni e finiture, mentre Alden è impeccabile. Non mi pare che una Alden in cordovan costi quanto una Church's. Il bravo Gianni Klemera, agente importatore di Alden fino alla stagione scorsa, ora non so, si è stancato fino alla noia di portare lo stesso paio di Alden. Church's , a parte i due/tre modelli citati si sta orientando verso il fashion, Alden rimane una casa ancorata ai grandi stilemi dell'industria calzaturiera. A parte i mocassini, tutte suole Goodyear, Church's lasciamo perdere le nuove costruzioni, ma anche sui classici cuciti a guardolo non sta utilizzando materiali di prima scelta. Non fa goodyear su molte calzature da 400 Euro e anche i marchigiani sanno fare come gli inglesi. A questo punto preferisco una scarpa suolata alla black e rapid ben fatta piuttosto che una Church's del nuovo corso. La storia dei contratti e di quanto sia riservata una produzione ad una singola casa mi fa un pò scappare da ridere......Con la penuria di materiale sano che c'e' , soprattutto nel cavallo, tutto è buono. Poi ci sono quelli che confondono il cavallo con pellami di mucca morta indiana con pelle massacrata da mosche e parassiti che vengono tirati all'osso e poi conciati e colorati con quel classico colore burgundy del cavallo. Ma in Orween  ora non si fa.

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Re:Moda, gusti, design, massificazione , costruire un brand e il prodotto?
« Risposta #67 il: Ottobre 17, 2015, 09:41:54 am »
Rispondo ad Alessandrino sulle Ryder. Entrambe le paia che possiedo, di cui una con suola in dainite come la tua, riportano sulla scatola Made in England. Sono di qualche anno fa ( circa otto). Però ripeto, se ora fosse fatta nelle marche non mi scandalizzerei ( a parte il prezzo mostruoso), tanti laboratori marchigiani lavorano molto meglio che a Northampton. Prenditi una bella Salvatore Ferragamo con lavorazione a tramezza fatta a Napoli e poi dimmi che c'entra se puzza di britannico o di napoletano?

ciaca

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Re:Moda, gusti, design, massificazione , costruire un brand e il prodotto?
« Risposta #68 il: Ottobre 17, 2015, 10:38:47 am »
Condivido e ribadisco che in Italia sulle scarpe, anche quelle da uomo, non abbiamo nulla da temere e da imparare da nessuno :)
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Re:Moda, gusti, design, massificazione , costruire un brand e il prodotto?
« Risposta #69 il: Ottobre 17, 2015, 14:36:37 pm »
Tra le varie cose che sappiamo fare bene, la calzatura è una di quelle che sappiamo fare meglio. Poi arrivano quelli di facebook, i pubblicitari che lavorano per la Nike, i personaggi che parlano dieci parole inglesi e una italiana, che ti dicono che le scarpe sono tutte uguali ma la comunicazione no. Comunicare Comunicare, e poi si accapigliano per 10.000 Euro in ricerca materiali. E la manovia ( così si chiama la catena costruttiva della scarpa)  marchigiana o del brenta si svuota.

ciaca

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Re:Moda, gusti, design, massificazione , costruire un brand e il prodotto?
« Risposta #70 il: Ottobre 17, 2015, 15:32:24 pm »
Citazione
Tra le varie cose che sappiamo fare bene, la calzatura è una di quelle che sappiamo fare meglio

E che, nonostante tutto, ancora oggi dopo tanti anni ne cinesi ne resto del mondo riesce ancora ad imitare, neppure pallidamente. Perchè non dipende da tecnologia (sempre acquisibile e replicabile) ma da "mestieri" e competenze artigiane radicate sul territorio che si tramandano da generazione a generazione e che non si possono "imparare" se non stando in officina sin da giovani. :)
Che la filiera produttiva prenda il nome di mano-via non è forse un caso, e il saper fare lavorare le mani, sapere dove e come metterle, non si copia, non si compra.
« Ultima modifica: Ottobre 17, 2015, 15:40:51 pm da ciaca »
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Re:Moda, gusti, design, massificazione , costruire un brand e il prodotto?
« Risposta #71 il: Ottobre 17, 2015, 18:38:10 pm »
Fortunatamente nel Brenta ci sono scuole di specializzazione

Istaro

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Re:Moda, gusti, design, massificazione , costruire un brand e il prodotto?
« Risposta #72 il: Ottobre 17, 2015, 21:12:03 pm »
Le mie parti sono Emiliane. Credo che tra Church's e Alden ci corra parecchia differenza, nel senso che Church's è inferiore per alcune costruzioni e finiture, mentre Alden è impeccabile. Non mi pare che una Alden in cordovan costi quanto una Church's. Il bravo Gianni Klemera, agente importatore di Alden fino alla stagione scorsa, ora non so, si è stancato fino alla noia di portare lo stesso paio di Alden. Church's , a parte i due/tre modelli citati si sta orientando verso il fashion, Alden rimane una casa ancorata ai grandi stilemi dell'industria calzaturiera. A parte i mocassini, tutte suole Goodyear, Church's lasciamo perdere le nuove costruzioni, ma anche sui classici cuciti a guardolo non sta utilizzando materiali di prima scelta. Non fa goodyear su molte calzature da 400 Euro e anche i marchigiani sanno fare come gli inglesi. A questo punto preferisco una scarpa suolata alla black e rapid ben fatta piuttosto che una Church's del nuovo corso.

Quando ho fatto il paragone tra Church's e Alden, l'ho fatto riferendomi esclusivamente alle Church's della serie Custom Grade (i modelli del nuovo corso proprio non li considero...) e precisando che, anche rispetto a queste, la qualità delle Alden è leggermente superiore (non so se tu, invece, rilevi una differenza così marcata...).

Quanto al costo, mi sembra che sia un problema di politiche commerciali degli importatori (correggimi se sbaglio, tu che sei addetto ai lavori): i modelli in cordovan sono venduti in Italia a oltre 900 euro, i 300 in più rispetto alle Church's di cui parlavi; in GB li vendono a 600 sterline, circa 800 euro; negli USA a 680 dollari, cioè 600 euro (come le Church's, appunto...)


La storia dei contratti e di quanto sia riservata una produzione ad una singola casa mi fa un pò scappare da ridere......Con la penuria di materiale sano che c'e', soprattutto nel cavallo, tutto è buono. Poi ci sono quelli che confondono il cavallo con pellami di mucca morta indiana con pelle massacrata da mosche e parassiti che vengono tirati all'osso e poi conciati e colorati con quel classico colore burgundy del cavallo. Ma in Orween  ora non si fa.

Qui mi perdo un po'... la penuria di "materiale sano" dovrebbe suffragare l'attenzione della Alden a garantirselo.
La politica del "tutto è buono" non penso tu intenda riferirla anche alla casa americana, di cui hai sottolineato l'alta qualità del prodotto. O no?


Quanto all'altissima qualità (oggi si direbbe "eccellenza...) del distretto manifatturiero marchigiano, lungi da me ogni tentazione di sminuirla: è senz'altro al vertice mondiale.

Con due precisazioni:

- se per le calzature femminili mi sembra che non esistano al mondo altri distretti produttivi anche solo paragonabili, per quelle maschili il Northamptonshire e - in misura ridotta - il New England conservano tutt'ora le competenze diffuse capaci di offrire prodotti di assoluto e consolidato pregio;

- "distretto produttivo di qualità", purtroppo, non fa sempre rima con "qualità uniforme del prodotto".
Le competenze diffuse ci sono, ma ci sono anche i produttori improvvisati o spregiudicati... Quelli che aprono un capannone, vanno al risparmio sui materiali, puntano sull'innovazione - ma dovrei dire sull'improvvisazione - esclusivamente stilistica (tirando fuori dal cilindro ad ogni nuova collezione improbabili modelli fashion) e pretendono di vedere riconosciuta la loro "eccellenza" sfruttando la fama - e il lavoro - del distretto in cui operano.
Per cui bisogna sapere chi produce e come... E questo forse ci suggerisce che il "marchio", quando non diventa griffe e non punta tutto sulle suggestioni modaiole, può essere garanzia di qualità (del resto, in questi ultimi post abbiamo parlato anche di marchi...)



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ALAN FORD

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Re:Moda, gusti, design, massificazione , costruire un brand e il prodotto?
« Risposta #73 il: Ottobre 17, 2015, 21:37:25 pm »
C'è stato un periodo una decina d'anni fa o più in cui mi ero fissato con le Testoni, i primi tempi erano indistruttibili, poi hanno cominciato a sfaldarsi nella cucitura esterna che sembrava posticcia, ne ho ancora un paio, costavano sui 900 euro ma credo ne valessero 200 le ultime almeno.

guagua72

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Re:Moda, gusti, design, massificazione , costruire un brand e il prodotto?
« Risposta #74 il: Ottobre 18, 2015, 00:07:04 am »
C'è stato un periodo una decina d'anni fa o più in cui mi ero fissato con le Testoni, i primi tempi erano indistruttibili, poi hanno cominciato a sfaldarsi nella cucitura esterna che sembrava posticcia, ne ho ancora un paio, costavano sui 900 euro ma credo ne valessero 200 le ultime almeno.

Testoni, altro grande marchio. No guarda , credo che le scarpe che si sono sfaldate nella cucitura, avessero semplicemente un finto guardolo, quello che tu chiami posticcio. Non è un problema di qualità, è un problema costruttivo di delicatezza del prodotto. Ora come ora anche Tanino Crisci, altro grande marchio scarparo italiano è un pò disorientato. Mi ricordo che da voi a Roma , erano molto considerate le Alexander, dalla tipica suola rossa ( Loubutin non ha inventato alcunchè) grande marchio costruito dalle parti di Parma.