A fare auto "sufficienti" si può dire che ormai sono capaci tutti, il problema è che il settore è molto competitivo e per emergere ancor più che rimanere al passo con la concorrenza occorrono enormi investimenti sostenuti da vendite significative che non possono essere circoscritte solo ad alcuni mercati.
Questo Agnelli lo aveva capito prima di tutti, e per questo ha sempre provato senza mai riuscirci a fare joint venture e fusioni capaci di dare vita a gruppi di dimensioni tali da essere "globali" e poter fare quanto sopra, ciò che una marca troppo focalizzata solo su alcuni mercati (geografici e di prodotto) e con numeri insufficienti a renderla competitiva non poteva in alcun modo fare da sola.
Il caso della mito e della giulietta, come della 147 e della 156 prima, sono appunto emblematici di operazioni di breve respiro, come dice Marco abbandonate nella gamma e non debitamente sviluppate/evolute. Mentre alfa continua a cambiare nomi e modelli che durano relativamente poco, ancor meno incidono sulle quote di mercato a livello globale e nascono per molti aspetti già perdenti VW, per esempio, vende da oltre 30 anni la golf leader indiscussa del suo specifico segmento in buona parte del globo terracqueo in cui esiste quel segmento.