Orologico Forum 3.0

Il mercato e il classicismo

range

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Re:Il mercato e il classicismo
« Risposta #60 il: Dicembre 12, 2015, 09:08:35 am »
Dici? e i Cellinii? 😎 di che marca sono...😜 hanno da poco rinnovato la gamma...😂

Re:Il mercato e il classicismo
« Risposta #61 il: Dicembre 12, 2015, 09:32:08 am »
Dici? e i Cellinii? 😎 di che marca sono...😜 hanno da poco rinnovato la gamma...😂

Infatti anche quelli proprio stufosi...  Vendite scarsissime ...

Sportività classica ... Dinamismo professionale .... 200 all'ora...

Un se po' andare al l'aperiparty e poi al discopub con un Roth mono pulsante ... Te pjano per tu nonno .... 8)

ciaca

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Re:Il mercato e il classicismo
« Risposta #62 il: Dicembre 12, 2015, 10:18:01 am »
Citazione
Un se po' andare al l'aperiparty e poi al discopub con un Roth mono pulsante ... Te pjano per tu nonno .

Ecco un esempio di pensiero Kitsch, che é poi la ragione dell'appiattimento del gusto, anzi la sua stessa negazione.
Comprare in base a quello che gli altri pensano e apprezzano, adesione ad una "moda", conformismo. Ma a 200, si intende...

Sembra che non sia più concesso, o concepibile, che ciascuno possa scegliere e giudicare secondo un proprio senso estetico e/o critico, che di fatto sembra non esistere più; va la cosa di certo tipo e occorre averla perché gli "altri" pensino la cosa "giusta", che sia l'orologio sportivo col giusto marchio (perché se é sportivo ma col marchio sbagliato non sembri tuo nonno ma sembri uno sfigato) che può cambiare a secondo dei mercati, o altro oggetto da mostrare e parte della divisa d'ordinanza della "giustezza".

E tutta questa "giustezza" veloce e normalizzata a livello globale al punto che la divisa viene presentata ai 4 angoli del mondo, sempre uguale, e in alcuni settori aggiornata ogni anno. C'è qualcosa di profondamente malato in tutto questo, in così ampia scala, in una umanità che abdica totalmente alla propria individualità e non sceglie più perché non é più nemmeno un grado di farlo.
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

fabri5.5

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Re:Il mercato e il classicismo
« Risposta #63 il: Dicembre 12, 2015, 10:19:46 am »
a tal proposito, anni fa chi mi ha fatto conoscere gli orologi mi diceva:
l'orologio lo devi vedere tu,o lo devi far vedere agli altri?



ciaca

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Re:Il mercato e il classicismo
« Risposta #64 il: Dicembre 12, 2015, 10:28:16 am »
E qui si chiude il cerchio; lusso "accessibile" da una parte, studiato perché una batteria di cervelli all' ammasso di "vorrei ma non posso" possano coltivare tutti la loro piccola ambizione di averne una piccola parte, moda ben veicolata attraverso i giusti testimonial a beneficio della suddetta batteria, desiderosa di mostrarsi "affini" ai suddetti testimonial, e il gioco é fatto.
Quello che però mi sfuggiva, e che Istaro ha provato a spiegare, era il perché del fatto il cliché fosse ritagliato attorno ad orologi di certe caratteristiche piuttosto che altre, e alla fine credo di averlo compreso in quanto tagliato su misura di nuove generazioni di bambini insicuri troppo cresciuti.
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

gidi_34

Re:Il mercato e il classicismo
« Risposta #65 il: Dicembre 12, 2015, 12:31:52 pm »
Quello che ha detto istaro è quello che ho anche detto io pagine e pagine fa...design industriale. Le auto come sono? Vuoi una macchina di un certo tipo? Ti compri una tedesca premium...mi direte son fatte bene...certo ma so tutte uguali!!! Compriamo ormai tutta roba omologata nel design nella forma e nell funzione e poi ci meravigliamo se succede anche per quell'i utile orpello (per i giorni nostri) chiamato orologio?

mbelt

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Re:Il mercato e il classicismo
« Risposta #66 il: Dicembre 12, 2015, 12:55:02 pm »
Ammesso che il classico non attrae più , e che il nuovo classico non c'è, o almeno non c'è consenso su di esso, per le tesi di Istaro che hanno una loro Valenza non spiegano la concentrazione ripeto soprattutto in Italia ( ma non solo) su quattro o cinque referenze. A mio avviso il fenomeno si spiega con l'influenza di vari fattori. Per me molto più importante del fattore di genere descritto da Istaro è il fatto che il mercato si è troppo allargato  in termini di produzione rispetto alla domanda e ai prezzi, per cui molto comprano solo e vedono l'investimento e la riconoscibilità. Queste due cose spiegano quello che la teoria di genere non spiegherebbe mai.
« Ultima modifica: Dicembre 12, 2015, 12:56:43 pm da mbelt »
Contro ogni talebanismo, ora e sempre

Re:Il mercato e il classicismo
« Risposta #67 il: Dicembre 12, 2015, 13:01:32 pm »
Ma voi che potete scegliere fate bene a continuare con il classico teatrale no!?!?! 8)

Planar

Re:Il mercato e il classicismo
« Risposta #68 il: Dicembre 12, 2015, 14:39:20 pm »
Dici? e i Cellinii? 😎 di che marca sono...😜 hanno da poco rinnovato la gamma...😂

Infatti anche quelli proprio stufosi...  Vendite scarsissime ...

Sportività classica ... Dinamismo professionale .... 200 all'ora...

Un se po' andare al l'aperiparty e poi al discopub con un Roth mono pulsante ... Te pjano per tu nonno .... 8)

Onestamente, trasudi conformismo ed omologazione da ogni poro, non ti fai paura da solo?!

Re:Il mercato e il classicismo
« Risposta #69 il: Dicembre 12, 2015, 14:53:10 pm »
Voi invece trasudate vecchiume , stantio , antico , passato...polvere ,  Morto ...  8)  :P


ciaca

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Re:Il mercato e il classicismo
« Risposta #70 il: Dicembre 12, 2015, 14:54:55 pm »
A morto mi sono toccato le palle....
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

guagua72

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Re:Il mercato e il classicismo
« Risposta #71 il: Dicembre 12, 2015, 15:08:11 pm »
Ho letto con attenzione gli interventi, anche perché ultimamente mi capita di confrontarmi con imprenditori e in contesti che hanno dinamiche molto, molto simili. Con Angelo e altri se ne è parlato in area caffè di gusti e massificazione degli stessi. Io personalmente, pur abitando in provincia, dove un cronometre bleu rimane in vetrina per sei mesi invenduto ( e non è così da teatro coi suoi 38 mm), ho sempre cercato di guardarmi intorno. Mi piace mostrare l'orologio , non lo nascondo, il fatto è che mi piace mostrare anche un orologio diverso, un cappello diverso, una cravatta , una scarpa……Se devo dire la verità preferisco farmi influenzare dai soliti 4 o 5 che dai restanti 4 miliardi. La mia passione, così grezza e voluttuaria, si è trasformata nel tempo ascoltando i "sommi", a volte supponenti, ma spesso precisi e seri nelle valutazioni. Io non ho tempo e files mentali a disposizione per studiare questo mondo proficuamente, oramai sono anche un po' rincoglionito, ma certamente ho scoperto cose che non sapevo e di questo sono grato. Nessuna preclusione mentale per me. Ieri ero ad una cena di appassionati, conosciuti in altro forum, alcuni sono presenti anche qui. Se ragazzi di ventotto anni apprezzano orologetti da teatro non è per snobismo o emulazione di qualche coglione di turno ma perché possono dare un vero valore alle cose. Alcuno ha mai disprezzato Rolex, ha fatto tanto per l'orologeria, purtroppo però la corona viene spesso tirata in ballo perché è sinonimo di obnubilamento massificato che diventa pretesa di gusto raffinato o alla moda. Il problema non è Rolex, ma come e con quale spirito lo si indossa, siam pur sempre in un forum di appassionati no? Il problema è che la gente si sente sicura di sé indossando un prodotto conosciuto e questo vale in tutti i settori. Se per una qualche ragione inspiegabile Rolex venisse legata a fenomeni out o a persone moralmente e diametralmente opposte a ciò che è trend il prezzo dell'orologio crollerebbe e si appianerebbe uniformandosi ai prezzi degli orologi di pari valore. teoria valore - prezzo, non snobismo.

ciaca

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Re:Il mercato e il classicismo
« Risposta #72 il: Dicembre 12, 2015, 15:16:10 pm »
Ho spesso sostenuto che il conformismo è "rassicurante".
Essere uguali "agli altri" con la divisa d'ordinanza, non "osare" di uscire dal coro, fedeli alla linea e coperti, rassicura, fa sentire "in sintonia", in quanto non criticabili per definizione.
Abbiamo cioè sovvertito la natura umana, desiderosa di esprimersi nella specificità dell'individuo, con il conformismo dettato dalla moda e dalla griffe, in modo che al posto di esprimere semplicemente ci conformiamo. È più facile, è più comodo, è appunto "rassicurante". 2+2 deve fare 4
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

gidi_34

Re:Il mercato e il classicismo
« Risposta #73 il: Dicembre 12, 2015, 15:24:58 pm »
quindi faccio bene io a mostrare con tracotante imprudenza il mio citizen radiocontrollato a che qui sul forum :D

Cmq concordo anche io con molti di voi qui...tra l'altro i 4 ferri che ho li ho comprati (tranne il breitling che mi è stato regalato) perché a me piacevano...e con quei soldi avrei potuto prendermi uno  o due pezzi , ovviamente usati, di quell'orologeria famosa di cui parliamo.

Ripeto, ho 4 ferri in croce con movimenti eta (ma non ho speso fortune inenarrabili) ma comprati cmq in base a quello che a me e solo a me in quel momento suscitavano come emozioni.


range

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Re:Il mercato e il classicismo
« Risposta #74 il: Dicembre 12, 2015, 15:27:01 pm »
Se tutti fossimo solo pecoroni dietro a mode e conformosm sarebbe un mondo di robot... dinamici per carità ma sempre robot... e si sa ai robot le palle non servono...😂 😂 😂