Altre notizie sull'ultimo piano industriale di Marchionne, notizie importanti che in Italia hanno fatto poco rumore. Anzitutto, Marchionne aveva promesso otto modelli tutti nuovi . Di questi otto modelli, vedremo solo Giulia e Suv derivato da Giulia, gli altri sono rimandati a data incerta 2018-2020.
Nel frattempo cambia tutta la strategia americane e gli equilibri del gruppo FCA. Come sapete il Brasile è stato per anni un punto di forza, ma una gravissima crisi economica ha fatto segnare su questo mercato crolli delle vendite come mai si sono visti in Italia, e non è prevista una risalita a breve. Quindi rimane come serbatoio di ricavi e utili solo gli USA, dove con il costo della benzina basso come non mai sono tornate alla grande i SUV giganteschi e i pick -up ( questi ultimi ancora in crescita). Quindi Marchionne ha deciso di smettere di produrre con il marchio Chrysler berline che non vende, e punta tutto su suv e pick up. Questo però presuppone che il prezzo del barile non salga in maniera significativa nei prossimi anni, e presuppone anche il legarsi ancora di più ad un solo mercato, il che è pericoloso. Queste notizie confermano ancora di più quello che già avevo sostenuto: non ci sono i soldi e neppure le risorse tecniche per rilanciare tutti i marchi ( solo Jeep e Ferrari non hanno bisogno di essere rifondate) , si naviga a vista. Se non interviene una fusione con un gruppo ( ma quale poi, visto che tutti gli altri stanno molto meglio di FCA, persino quella Psa che ha comunque una gamma prodotto e non deve ripartire da zero), penso che il destino sia segnato.
Poi c'è un problema che riguarda Ferrari. Come sapete Marchionne annunciato che intende far aumentare sensibilmente la produzione delle auto del cavallino rampante. Decisione che ha fatto paventare a molti un possibile crollo del mito. Mentre dirigenti e tecnici di punta dell'azienda la stanno lasciando in favore della concorrenza ( per carità, ci sono tante risorse, e nessuno è indispensabile, ma le perplessità aumentano). Ora , voi sapete che il titolo è stato quotato a ottobre 2015 a New York col nome buffo di "Race" , e poi in Italia. Dopo lo scorporo da FCA. Il titolo è andato molto ma molto male. Il prezzo di collocamento è stato fissato in 30 volte gli utili netti, cosa che MAI si fa per le case automobilistiche. Sono multipli solo propri del settore del lusso, che noi conosciamo bene, per ragioni che non ho bisogno di precisare: investimenti troppo alti, guadàgno sulle singole vetture troppo basso, regolamentazioni ambientali sempre più stringenti e costosi, concorrenza spietata..... Ma Ferrari è diversa, ed è stata considerata alla stregua del lusso vero e proprio. Ma siamo sicuri che sia corretto? Ferrari è di certo un costruttore atipico, ma è il suo business pari a quello per esempio di un marchio di alta orologerìa? A ma pare di no. E poi non contrasta con questo l'aumento della produzione preannunciata? È comunque ad oggi il titolo ha seguito il comportamento alla borsa di quelli del settore automotive e non di quelli del lusso...