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Il daytona è ancora il mito?

guagua72

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Re:Il daytona è ancora il mito?
« Risposta #15 il: Marzo 20, 2016, 23:52:46 pm »
Io personalmente, preferisco proprio quello che soffre di più, ovvero l'116520. Calmo, tranquillo, prezzo in discesa, giustamente schiacciato, se ne trovano a bizzeffe di splendidi, nuovi o NOS a prezzi vicino agli 8000 Euro tra privati.e non solo. La versione con contatori opachi e sfere slim, abbinate a quadrante nero non mi dispiace affatto. Ora che gli Dei sono caduti, questo esempio di arrivismo orologiero mi è molto più simpatico.  Che dire. Finalmente , scevro da speculazioni, anche questo onesto  seppur ottimo orologio sportivo, sta andando verso una giusta dimensione. Il nuovo corso? Mi parlano di liste di attesa, e io, che nemmeno l'autovettura voglio più attendere più di una settimana.....non riesco a comprendere la lista  per  una lunetta in ceramica......


In linea generale direi condivisibile.
Se idealmente si riportassero i Rolex dove devono stare, ai livelli che più gli competono e cioè di buoni orologi, industriali di manifattura e ben costruiti, tralasciando miti e speculazioni, diventa anche più facile apprezzarli, persino per chi li ha finora evitati(pochi eletti) per gli ovvi motivi che conosciamo.
Certo certo, quando da certe referenze si allontanano i maniaci dei 6 rovesciati , dei 4 grassi, dei quadranti spider, dei chicchi di mais e chi più ne ha più ne metta, allora ritorna flebile il gusto per il coronato e per ciò che è veramente. Ciò che più mi ha fatto allontanare da quel marchio è sempre stata l'idea di dovere rincorrere certi inutili feticismi speculativo-maniacali…..


ciaca

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Re:Il daytona è ancora il mito?
« Risposta #16 il: Marzo 21, 2016, 00:19:15 am »
Liste d'attesa? Tra sei mesi tutti i reseller ne avranno le vetrine virtuali piene
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

guagua72

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Re:Il daytona è ancora il mito?
« Risposta #17 il: Marzo 21, 2016, 07:32:26 am »
Liste d'attesa? Tra sei mesi tutti i reseller ne avranno le vetrine virtuali piene
Come il verdone, il ceramicone, il vetrone……...

S.M.

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Re:Il daytona è ancora il mito?
« Risposta #18 il: Marzo 21, 2016, 08:37:16 am »
Sapete una cosa singolare ma significativa che vi fa capire il genere di appassionato Rolex che persona sia?

In caro amico che orbita ai margini di questa galassia coronata, mi ha confidato che nell'ambiente i possessori delle vecchie referenze, stanno cercando di affossare la nuova versione per sostenere le quotazioni dei loro usati.
Sembrerebbe che il fatto che Rolex non abbia aumentato il listino (loro auspicavano almeno 15-18k€) li abbia delusi profondamente.
Ora cercano con ogni mezzo di screditare la nuova referenza (che in cuor loro ammettono migliore sotto tutti i punti di vista, soprattutto quello estetico), provando a trovare singolarità nei precedenti affinchè questi si apprezzino.

In pratica a loro di orologi non interessa una fava. A loro piace vedere che il proprio segnatempo si rivaluti a prescindere dalle qualità, ma penso che questa volta gli vada male, ne hanno fatti milioni, è impossibile speculare con queste cifre in ballo....

E' paradossale, un nuovo modello (migliore) affossato proprio dai "cultori" del marchio......

Che ridere !!!!!
Ciò che non si muove non si usura.......Quello che non c'è non si rompe.

Re:Il daytona è ancora il mito?
« Risposta #19 il: Marzo 21, 2016, 09:14:38 am »
E' proprio questo il motivo del perché all'appassionato a tutto tondo può tranquillamente non interessare la "materia Rolex" o solo marginalmente, perchè quando hai parlato qualche ora del marchio e delle qualità dei suoi orologi è anche troppo, poi se vuoi andare più a fondo si deve necessariamente parlare di seriali, di transitori, di black out, di fat four, balotelli, sei rovesci, viraggi naturali (o artificiali) ed altre sciocchezze simili che con il bello dell'orologeria ovviamente non hanno nulla a che fare, un mondo a parte. Se a questo poi ci aggiungiamo le speculazioni e gli interessi personali degli omuncoli che guardano il centone e non l'orologio, si comprende il perchè l'interesse per il marchio da molti appassionati(o forse troppo pochi...) viene rigettato.
Se a Rolex togli tutto questo e resta ciò che deve essere essenziale, allora si possono discutere tante cose in serenità con tutti.
Non c'è nulla di nobile nell'essere superiore a qualcun'altro.
La vera nobiltà è essere superiore a chi eravamo ieri.
-Samuel Johnson-

mbelt

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Re:Il daytona è ancora il mito?
« Risposta #20 il: Marzo 21, 2016, 09:28:14 am »
E' proprio questo il motivo del perché all'appassionato a tutto tondo può tranquillamente non interessare la "materia Rolex" o solo marginalmente, perchè quando hai parlato qualche ora del marchio e delle qualità dei suoi orologi è anche troppo, poi se vuoi andare più a fondo si deve necessariamente parlare di seriali, di transitori, di black out, di fat four, balotelli, sei rovesci, viraggi naturali (o artificiali) ed altre sciocchezze simili che con il bello dell'orologeria ovviamente non hanno nulla a che fare, un mondo a parte. Se a questo poi ci aggiungiamo le speculazioni e gli interessi personali degli omuncoli che guardano il centone e non l'orologio, si comprende il perchè l'interesse per il marchio da molti appassionati(o forse troppo pochi...) viene rigettato.
Se a Rolex togli tutto questo e resta ciò che deve essere essenziale, allora si possono discutere tante cose in serenità con tutti.
A me Rolex interessa poco o nulla non tanto per i "bertolli, fat 4, e minchionate varie", ma perché per me è l'emblema dell'encefalogramma piatto del settore. Totalmente piatto. Da parte della casa e da parte dei suoi acquirenti. Io non accetto che la casa più ricca del settore viva con tre modelli semplici....sempre gli stessi. Cioè non è più orologeria, è necrofilia, è gusto del nulla....poi arriva una ghiera e scoppia il pandemonio. Io sto leggendo pagine divertentissime, in cui ci sono gli infuriati che si attendevano i 15k di listino per i loro traffichini, e ora sono cattivissimi, Poi arriva un personaggio "autorevole" e onusto di oneri e titoli, e scrive che ha saputo da Rolex che i nuovi Daytona saranno poco prodotti e dati solo agli amici e ai clienti conosciuti, e un sacco di boccaloni che ci cascano alla solita sceneggiata di un copione che si ripete sempre uguale......ED ecco gente che preconizza di attendere dai due ai cinque anni....dai, siamo sinceri: tutto questo con la passione per l'orologeria non c'entra nulla, tutto questo è penoso.
Contro ogni talebanismo, ora e sempre

ALAN FORD

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Re:Il daytona è ancora il mito?
« Risposta #21 il: Marzo 21, 2016, 09:47:19 am »
Citazione
..ED ecco gente che preconizza di attendere dai due ai cinque anni...

Rolex=Dufour! ;D

ciaca

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Re:Il daytona è ancora il mito?
« Risposta #22 il: Marzo 21, 2016, 10:31:24 am »
La pratica di affossare i nuovi per rivalutare i vecchi è già in atto da almeno 20 anni. Tutti gli orologi del nuovo corso, a partire dalle nuove versioni dei modelli più diffusi e desiderati, superiori sotto molti aspetti rispetto ai modelli sostituiti, sono stati fatti oggetto delle critiche più surreali al fine di valorizzare il vecchio di cui c'era enorme disponibilità nei milioni di cassetti.
Sul nuovo troppe speculazioni non si potevano fare, visto quanti ne fanno e visti gli sconti ormai di pubblico dominio.
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

S.M.

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Re:Il daytona è ancora il mito?
« Risposta #23 il: Marzo 21, 2016, 11:54:37 am »
Se Rolex vuole uscire dal suo guscio e catturare altri clienti, deve fare due cose: innovare investendo sul prodotto e tagliare con questo tipo di appassionati-speculatori.

Se sulla prima la vedo piuttosto immobile o perlomeno molto lenta, sulla seconda qualcosa si muove.

Liste di attesa sul nuovo Daytona?
Consegne limitate ai clienti più appassionati?

Non credo. Forse all'inizio, come tutte le novità e tutte le case, ma poi sarà un orologio di comune reperibita'.

Vedremo, appena in distribuzione voglio andare a vederlo e poi chissà. ....
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guagua72

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Re:Il daytona è ancora il mito?
« Risposta #24 il: Marzo 21, 2016, 12:08:32 pm »
Sapete una cosa singolare ma significativa che vi fa capire il genere di appassionato Rolex che persona sia?

In caro amico che orbita ai margini di questa galassia coronata, mi ha confidato che nell'ambiente i possessori delle vecchie referenze, stanno cercando di affossare la nuova versione per sostenere le quotazioni dei loro usati.
Sembrerebbe che il fatto che Rolex non abbia aumentato il listino (loro auspicavano almeno 15-18k€) li abbia delusi profondamente.
Ora cercano con ogni mezzo di screditare la nuova referenza (che in cuor loro ammettono migliore sotto tutti i punti di vista, soprattutto quello estetico), provando a trovare singolarità nei precedenti affinchè questi si apprezzino.

In pratica a loro di orologi non interessa una fava. A loro piace vedere che il proprio segnatempo si rivaluti a prescindere dalle qualità, ma penso che questa volta gli vada male, ne hanno fatti milioni, è impossibile speculare con queste cifre in ballo....

E' paradossale, un nuovo modello (migliore) affossato proprio dai "cultori" del marchio......

Che ridere !!!!!

veramente interesante, magari è una leggenda metropolitana, però la realtà dei fatti è che i daytona, per ora, sono schiacciati dall'arrivo del nuovo e gli acquirenti degli 116520 li vogliono a prezzi giusti. Questi inventori di nuove amenità  fanno bene a preoccuparsi.   Rolex ha giustamente messo in commercio abbondanza di orologi Daytona e ora il mercato fa la sua parte. Infatti giustamente gli 116520, si trovano, intonsi, a cifre corrette. Sfere slim , contatori fanè, scale tachimetriche, lasciano il tempo che trovano. Rolex è stata "onesta". Con la crisi dell'Asia, ha buttato fuori un orologio ad un prezzo non assurdo e giustamente molto vicino all'altro. Che i Daytona a 10.000 Euro li tengano nei cassetti. Magari fra dieci anni o quindici......

ciaca

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Re:Il daytona è ancora il mito?
« Risposta #25 il: Marzo 21, 2016, 13:16:05 pm »
Io penso che il problema oggi, per tutte le case inclusa Rolex, in una fase di forte contrazione della domanda, sia già quello di tenersi i "vecchi" clienti piuttosto che sperare di intercettarne di nuovi.

È proprio per andare a prendere nuovi clienti con proposte molto spesso surreali, per contenuti, scelte stilistiche e prezzi, che questo settore si è giocato molta della residuale credibilità che aveva (il resto se l'era già giocata sui mercati maturi con pratiche commerciali degne di un suk).

Rolex a metà dello scorso decennio ha alzato la produzione in modo assurdo confidando nella capacità dei nuovi mercati di assorbire tutto, con "nuovi" modelli davvero improponibili; e così facendo ha sputtanato il proprio prodotto, che per mezzo secolo era sempre rimasto sostanzialmente lo stesso, sui mercati che ne hanno creato il mito, senza per altro riuscire a sfondare sui nuovi mercati aggrediti.

Risultato: una marea di roba improbabile invenduta e rete vendita costretta ad adottare politiche commerciali mai viste prima (vendite in stock e sconti generalizzati).

Oggi che questi nuovi mercati, visti da tutto il settore come l'Eldorado del guadagno facile, si stanno palesemente sgonfiando dimostrandosi creature dalle gambe fragili, si delinea ciò che molti prefiguravano in tempi non sospetti: case senza più "allure" e identità sui mercati storici i cui prodotti adesso, in quelle quantità, non si capisce bene chi dovrebbe assorbirli.

Paradossale poi che Rolex sia una delle poche case che ha investito in qualità e il cui prodotto moderno ha pregi qualitativi tangibili rispetto al passato, partendo da livelli che erano rimasti molto bassi per troppo tempo grazie al suddetto immobilismo.

Come ho avuto modo di ribadire a Marco parlando di altra tipologia di prodotto, se le case avessero investito in qualità (come nel suo piccolo ha fatto rolex) senza andare ad inseguire mode e gusti lontani con proposte tragicomiche, ma calando quella qualità nei modelli concepiti in altre epoche e per altri mercati, oggi si troverebbero in ben altra posizione e certamente in minor difficoltà, con anche maggiori margini di manovra.

Hanno al contrario perseguito politiche speculative di breve respiro (cavalcare moda e griffe aumentando in modo inopinato la produzione e invadendo il mercato di oggetti che non compra nessuno) e il risultato è un settore quasi in agonia al primo scroscio di pioggia. Altro che industria florida, come ce l'hanno raccontata per anni. Fragile e decadente, debolissima.
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mbelt

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Re:Il daytona è ancora il mito?
« Risposta #26 il: Marzo 21, 2016, 13:27:54 pm »
Io penso che il problema oggi, per tutte le case inclusa Rolex, in una fase di forte contrazione della domanda, sia già quello di tenersi i "vecchi" clienti piuttosto che sperare di intercettarne di nuovi.

È proprio per andare a prendere nuovi clienti con proposte molto spesso surreali, per contenuti, scelte stilistiche e prezzi, che questo settore si è giocato molta della residuale credibilità che aveva (il resto se l'era già giocata sui mercati maturi con pratiche commerciali degne di un suk).

Rolex a metà dello scorso decennio ha alzato la produzione in modo assurdo confidando nella capacità dei nuovi mercati di assorbire tutto, con "nuovi" modelli davvero improponibili; e così facendo ha sputtanato il proprio prodotto, che per mezzo secolo era sempre rimasto sostanzialmente lo stesso, sui mercati che ne hanno creato il mito, senza per altro riuscire a sfondare sui nuovi mercati aggrediti.

Risultato: una marea di roba improbabile invenduta e rete vendita costretta ad adottare politiche commerciali mai viste prima (vendite in stock e sconti generalizzati).

Oggi che questi nuovi mercati, visti da tutto il settore come l'Eldorado del guadagno facile, si stanno palesemente sgonfiando dimostrandosi creature dalle gambe fragili, si delinea ciò che molti prefiguravano in tempi non sospetti: case senza più "allure" e identità sui mercati storici i cui prodotti adesso, in quelle quantità, non si capisce bene chi dovrebbe assorbirli.

Paradossale poi che Rolex sia una delle poche case che ha investito in qualità e il cui prodotto moderno ha pregi qualitativi tangibili rispetto al passato, partendo da livelli che erano rimasti molto bassi per troppo tempo grazie al suddetto immobilismo.

Come ho avuto modo di ribadire a Marco parlando di altra tipologia di prodotto, se le case avessero investito in qualità (come nel suo piccolo ha fatto rolex) senza andare ad inseguire mode e gusti lontani con proposte tragicomiche, ma calando quella qualità nei modelli concepiti in altre epoche e per altri mercati, oggi si troverebbero in ben altra posizione e certamente in minor difficoltà, con anche maggiori margini di manovra.

Hanno al contrario perseguito politiche speculative di breve respiro (cavalcare moda e griffe aumentando in modo inopinato la produzione e invadendo il mercato di oggetti che non compra nessuno) e il risultato è un settore quasi in agonia al primo scroscio di pioggia. Altro che industria florida, come ce l'hanno raccontata per anni. Fragile e decadente, debolissima.
A leggere certe cose, non su questo forum, mi diverto, però è una perversione anche , perché poi sento che mi allontano dal settore dal punto di vista emozionale, e comincio ad avere un rifiuto per questo circo di trafficanti. Se tutto un settore è preda di certe dinamiche, ma che ci sto a fare io? Anche solo come semplice raccoglitore di roba orologeria?
Contro ogni talebanismo, ora e sempre

ilcommesso

Re:Il daytona è ancora il mito?
« Risposta #27 il: Marzo 21, 2016, 13:37:14 pm »
Il prezzo di listino del nuovo daytona penso che rappresenti una soglia, quella dei 10.000 € (cento più, cento meno), oltre la quale Rolex  non vuole andare, perchè poi ci si scontra con un livello superiore, almeno a qualità (presunta) e storia.

Le speculazioni non dipendono certo da loro, perchè se da conce ufficiale c'era la lista d'attesa, bastava andare dal reseller e pagare di più per averlo subito.
Proprio per evitare queste politiche commerciali hanno sicuramente prodotto più daytona, centellinandone l'evoluzione.
 A me non dice molto come crono, però ne riconosco gli indiscutibili pregi, quale la robustezza ed affidabilità.

Dove a mio avviso sono mancati e mancano è nel proporre alternative che non snaturino ciò che ha reso celebre la masions, ovvero la professionalità ammantata di lusso.
Oggi nessuno si immergerebbe più con un SUB, però perchè non farne una versione inscalfibile?
Nera o altro, ma con una funzione ben precisa.

Potrebbero anche produrre un calendario come già fatto in passato, ma vista la velocità con cui cambiano CEO dubito abbiano ben chiara una strategia a lungo termine.
Per fare una ghiera in ceramica ci mettono mezz'ora...  :D

Re:Il daytona è ancora il mito?
« Risposta #28 il: Marzo 21, 2016, 13:48:53 pm »
Gli "appassionati" Rolex sono quelli che, ancor oggi, parlano di volpe ed uva acerba...
Vedete un pò voi...

Per non parlare di certi ossimori...

"Logicamente Rolex è la marca di orologi di prestigio più venduta al mondo con volumi 10 volte maggiori rispetto agli altri"  :o 8) :D
« Ultima modifica: Marzo 21, 2016, 14:12:38 pm da Croix_de_Malte_® »
Comu lu nonnu!
"La fuffa è l'unico elemento di un orologio che mantiene il suo valore nel tempo." Cit. alanford, 28.11.2016 alle 10:49:55

ciaca

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Re:Il daytona è ancora il mito?
« Risposta #29 il: Marzo 21, 2016, 14:23:56 pm »
Citazione
Le speculazioni non dipendono certo da loro, perchè se da conce ufficiale c'era la lista d'attesa, bastava andare dal reseller e pagare di più per averlo subito.

E questo da chi dipende se non da loro?
Se per garantirsi certi margini loro, alzano a dismisura i listini piuttosto che ridurre il margine (assurdo) alla rete di vendita, che poi con quel margine può fare ciò che vuole (pure sconti del 40% sul listino Ivato con contestuale utile) dando vita a tutte le pratiche da suk che hanno sputtanato questo settore facendolo diventare ricettacolo della peggiore fauna umana, da chi dipende se non da loro?
Governare le politiche di prezzo è la prima responsabilità di un'industria seria, non è mica con le minchiate delle boutique e delle liste d'attesa che si controlla il mercato e si restituisce credibilità ai listini e alla rete di vendita.
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