per la mia esperienza non è così, e non è questione solo di fruscii ma di qualità delle tecniche di incisione dell'epoca, necessariamente primitive e limitate.
Se fatte bene ascolti oggi esattamente quello che ascoltavano gli artisti quando incidevano, su nastri che avevano una qualità sonora n volte superiore ai prodotti in commercio (vinili e musicassette).
Non ci sono alterazioni dei suoni, che sono quelli dell'epoca, ma ci sono le varie tracce perfettamente mixate, pulite, udibili, nitide, così che quello che ascolti è esattamente ciò che gli artisti avevano in mente e non una pallida copia.
E senti tutti gli arrangiamenti che prima erano solo intuibili, se ti mettevi d'impegno.
Per non parlare delle prime incisioni su compact disc, terrificanti. Metalliche, prive di dinamica, senza medi e bassi. molti dei cd dell'epoca, fine anni 80, li potrei buttare per quanto sono inascoltabili. Perchè anche le tecniche e gli algoritmi di digitalizzazione si sono evoluti in modo impressionante negli anni.
L'opera ritorna a nuova vita, parliamo di incisioni di pessima qualità quali erano buona parte di quelle del progressive anni 70. Una musica assai complessa e ricca di sfumature che le tecniche dell'epoca non potevano catturare.
Ascoltare dischi come the lamb lies down on broadway dei genesis o storia di un minuto della PFM con le nuove edizioni remixate e remasterizzate è per me un'esperienza del tutto nuova ed entusiasmante perchè sono album che ho ascoltato tante di quelle volte che credevo di conoscerne ogni suono; e invece non era così, ce n'erano tanti altri nascosti. E rendono merito, per esempio, a Steve Hackett, Steve Howe e Franco Mussida, grandissimi chitarrista ampiamente sottovalutati proprio perchè i loro geniali arrangiamenti di chitarra nelle edizioni originali erano appena udibili e avevano un suono osceno
ci sono poi casi eclatanti, per esempio le incisioni mono di Jimi Hendrix per non dire del jazz anni 50 e 60. cose che all'epoca erano poco più che rumore. e che le nuove tecniche hanno reso musica, grande musica, quella che gli autori avevano concepito. Per anni brani come Little Wing li abbiamo potuti apprezzare davvero solo dalle cover che grandi chitarristi moderni ne aveno fatto (come quelle di Steve Ray Vaughan), solo in epoca recente abbiamo potuto apprezzare fino in fondo le versioni originali di Hendrix, a mala pena udibili in passato.
Anche dischi tecnicamente ineccepibili come the dark side of the moon nelle moderne edizioni trovano nuove sfumature (non a caso tali edizioni sono chiamate "discovery edition").
Altri capolavori come atom heart mother, all'epoca incisi coi piedi, risplendono ancor più di luce propria.
No, per me non è come la ristampa di un quadrante: è come una moderna clasp rolex rispetto al lamierino da due soldi che fu.
Molto, ma molto, meglio quest'opera di riscoperta dei capolavori del passato rispetto a tanta immondizia di moderna produzione