Orologico Forum 3.0

La rivoluzione di Renaud

mbelt

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La rivoluzione di Renaud
« il: Luglio 23, 2016, 19:16:57 pm »
Già alcuni mesi orsono si era data notizia del ritorno di Dominique Renaud dopo oltre 16 anni di silenzio orologiero, da quando si era ritirato da Renaud & Papi, la celebre manifattura di calibri altamente complicati che aveva contribuito a fondare, entrata nell'orbita e nella proprietà di AP.
Avevo compreso che il suo nuovo orologio fosse un progetto rivoluzionario, ma era difficile da spiegare. Ora le idee si sono fatte molto più chiare, almeno le mie, e credo ci sia da discutere perché si tratta secondo me della cosa in assoluto più nuova che si sia fatta nel settore.
Si parte dalla cassa: tutta in zaffiro, ma non è questa la novità rivoluzionaria. In futuro ne vedremo sempre di più. Ma quella di Renaud è destrutturata, cioè è un cilindro fi vetro zaffiro che ruota a 360 gradi su un supporto (sempre zaffiro) di forma complessa e geometrica: ti permette di vedere la meccanica e il quadrante e le sfere come mai è accaduto su un orologio meccanico sino ad oggi. E' la sublimazione di quella forma di arte che ha cercato forse più di tutti di proporre Max Busser con le HM: una tridimensionalità del calibro esibita e che rivoluziona totalmente l'estetica dell'orologio. Renaud ha fatto un ulteriore passo avanti secondo me in questa forma di arte contemporanea di non poco conto.
Già la forma rivoluzionaria del calibro ci dice che anche qui c'è del nuovo. Perché non è il solito calibro tondo o di forma spesso per esaltarne la terza dimensione: ha una forma unica, tutta diversa da ogni altro. Anche Max per le sue Machine ha dato ai calibri forme uniche, ma ispirate a navicelle spaziali, grosso modo, rese con una cura del particolare estetico unica. Qui invece si ha un calibro che non corrisponde ad alcuna forma geometrica nota, siamo cioè in una forma del tutto inedita ed astratta.
Ma il calibro presenta una rivoluzione ancora più importante. Vi è un sistema regolatore tutto nuovo, e secondo me molto promettente. E' uno scappamento diretto, cioè appartiene a quella famiglia di scappamenti che fornisce l'energia direttamente al bilanciere senza bisogno dell'ancora, che comunque comporta uno spreco di energia. Ma non è ancora questo l'elemento rivoluzionario, visto che scappamenti diretti si sono già visti. Qui niente silicio. Qui il fatto è che l'oscillatore ha una ampiezza minima, e questo elemento unito allo scappamento diretto, fa sì che l'impulso venga dato non ad ogni oscillazione del bilanciere, ma ogni tot oscillazioni. Qui non c' spirale, ma un organo regolatore fatto di tre lame in grado di flettersi contemporaneamente in direzioni diverse. Al posto del bilanciere c'è un massiccio volano che si muove in piccoli archi e assorbe senza problemi qualsiasi oscillazione esterna. Come si può capire questo permette di consumare molto meno, il tutto è molto più efficiente, e soprattutto questo promette di consentire l'esplorazione di frequenze di oscillazione altissime.

https://www.youtube.com/watch?v=2bRZ_tPrA_k

https://www.youtube.com/watch?v=dcdc3WTEOzM

https://www.youtube.com/watch?v=fUbNyLAbdN8

Soprattutto quest'ultimo video trovo che fornisca con poche immagini tutta la portata rivoluzionaria di questo orologio, estetica e tecnica, e non è poco.

Di questo orologio al momento ne saranno fatti solo 12. Non sono ovviamente in grado di dire se funzioni o meno. Ma il nome di Renaud sembra una garanzia. Ci ha lavorato 15 anni, che gli sono serviti per azzerare la mente e rimettere in discussione concetti fondamentali. Ciò che piace a me. Egli afferma che in questo settore tutto può essere migliorato e addirittura reinventato. Sono concetti che considero fondamentali e che danno ancora un senso all'interesse per questa passione che non sia solo archeologia e rimpianto dei bei tempi andati.
« Ultima modifica: Luglio 23, 2016, 19:42:12 pm da mbelt »
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ilcommesso

Re:La rivoluzione di Renaud
« Risposta #1 il: Luglio 23, 2016, 19:30:21 pm »
Dimostrazione che sono "sufficienti" metalli normali per creare e sviluppare nuovi scappamenti (parlare di calibro è riduttivo).

Voglio cercare di capire bene come e quando  alcuni impulsi vengano saltati....  :o :o :o

Re:La rivoluzione di Renaud
« Risposta #2 il: Luglio 23, 2016, 21:10:08 pm »
....devo studiarmela meglio anch'io perchè con le mie competenze tecniche mi devo impegnare a comprendere innovazioni sui movimenti classici figuriamoci una rivisitazione completa del modo di costruire un orologio
Detto ciò, trovo tutto ciò terribilmente affascinante e il mio pensiero è che se ai grandi orologiai, le grandi case di orologeria, avessero dato più spazio, rispetto allo spazio concesso in questi anni ai manager, designer e stilisti, oggi il settore godrebbe di maggior salute e avrebbe ancora quel fascino e aurea che ha quasi completamente perduto.
« Ultima modifica: Luglio 23, 2016, 21:15:50 pm da claudio969 »

mbelt

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Re:La rivoluzione di Renaud
« Risposta #3 il: Luglio 23, 2016, 21:47:20 pm »
....devo studiarmela meglio anch'io perchè con le mie competenze tecniche mi devo impegnare a comprendere innovazioni sui movimenti classici figuriamoci una rivisitazione completa del modo di costruire un orologio
Detto ciò, trovo tutto ciò terribilmente affascinante e il mio pensiero è che se ai grandi orologiai, le grandi case di orologeria, avessero dato più spazio, rispetto allo spazio concesso in questi anni ai manager, designer e stilisti, oggi il settore godrebbe di maggior salute e avrebbe ancora quel fascino e aurea che ha quasi completamente perduto.
Tra l'altro ho sempre pensato che proprio  i limitati requisiti funzionali ormai richiesti ad un orologio da polso avrebbero dovuto invogliare i progettisti a cercare altre caratteristiche, a mettere "in scena" la meccanica....invece niente, conservatorismo piatto ed inutile.
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Re:La rivoluzione di Renaud
« Risposta #4 il: Luglio 24, 2016, 08:07:58 am »
Grazie per i video. Ho visto gli ultimi due. Ovviamente non ho compreso il funzionamento ma ho capito lo spirito che ha animato il maestro. Può essere tutto sorprendente ma dall'intervista oltre che trasparire l'orgoglio per la nuova creatura, mi sembra che ci sia molto da fare per industrializzare il prodotto quel minimo per renderlo appetibile. Credo che dodici pezzi rimangano un esercizio di stile "solo per pochissimi eletti" ma per giungere al mercato serva un partner importante ed avveduto. Oltreche' danaroso quel tanto da rimuovere anche il perlinato alle pareti......con tutto l'apprezzamento e la stima per il maestro Renaud, credo che sia un piccolo inizio, spero vivamente in proporzioni assolutamente maggiori, anche perché come è stato raccontato nel video loro con le macchine a controllo numerico ci sanno fare parecchio.

S.M.

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Re:La rivoluzione di Renaud
« Risposta #5 il: Luglio 24, 2016, 11:23:23 am »
Affascinante e concetti degni di maggiore sviluppo, ma allo stato attuale (e temo anche futuro), difficilmente li vedo attuabili su un orologio da polso.
Forse su un orologio da scrivania o magari "portatile", ma non su un polso.

Senza nulla togliere al Maestro ed alla sua inventiva, credo che sia proprio il rispetto di alcuni vincoli, primo tra tutti la "polsabilità" che abbia limitato lo studio di soluzioni così alternative.
Rimossi questi prefissi progettuali, penso che sarebbero in molti che potrebbero dire la loro dando libero sfogo a creatività inespresse.
Ciò che non si muove non si usura.......Quello che non c'è non si rompe.

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Re:La rivoluzione di Renaud
« Risposta #6 il: Luglio 24, 2016, 12:12:13 pm »
Affascinante e concetti degni di maggiore sviluppo, ma allo stato attuale (e temo anche futuro), difficilmente li vedo attuabili su un orologio da polso.
Forse su un orologio da scrivania o magari "portatile", ma non su un polso.

Senza nulla togliere al Maestro ed alla sua inventiva, credo che sia proprio il rispetto di alcuni vincoli, primo tra tutti la "polsabilità" che abbia limitato lo studio di soluzioni così alternative.
Rimossi questi prefissi progettuali, penso che sarebbero in molti che potrebbero dire la loro dando libero sfogo a creatività inespresse.
Mi permetto solo di rilevare che la praticità al polso può essere messa in discussione sì, ma nel caso di specie appare del tutto legittima una via d'uscita che sia altro anche nelle forme. Un tubo di cristallo dopo tutto non mi pare poi così importabile. Spero, in ogni caso, che la limitatissima fantasia delle maison sia stata dettata dal doversi contenere in forme classiche.
« Ultima modifica: Luglio 24, 2016, 12:25:21 pm da guagua72 »

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Re:La rivoluzione di Renaud
« Risposta #7 il: Luglio 24, 2016, 12:24:56 pm »
Affascinante e concetti degni di maggiore sviluppo, ma allo stato attuale (e temo anche futuro), difficilmente li vedo attuabili su un orologio da polso.
Forse su un orologio da scrivania o magari "portatile", ma non su un polso.

Senza nulla togliere al Maestro ed alla sua inventiva, credo che sia proprio il rispetto di alcuni vincoli, primo tra tutti la "polsabilità" che abbia limitato lo studio di soluzioni così alternative.
Rimossi questi prefissi progettuali, penso che sarebbero in molti che potrebbero dire la loro dando libero sfogo a creatività inespresse.
Ma chi ha detto che questo orologio sia realmente importabile? Le dimensioni non le conosco ma non vedo ragioni per ritenerlo tale.
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Re:La rivoluzione di Renaud
« Risposta #8 il: Luglio 24, 2016, 12:26:36 pm »
Affascinante e concetti degni di maggiore sviluppo, ma allo stato attuale (e temo anche futuro), difficilmente li vedo attuabili su un orologio da polso.
Forse su un orologio da scrivania o magari "portatile", ma non su un polso.

Senza nulla togliere al Maestro ed alla sua inventiva, credo che sia proprio il rispetto di alcuni vincoli, primo tra tutti la "polsabilità" che abbia limitato lo studio di soluzioni così alternative.
Rimossi questi prefissi progettuali, penso che sarebbero in molti che potrebbero dire la loro dando libero sfogo a creatività inespresse.
Mi permetto solo di rilevare che la praticità al polso può essere messa in discussione sì, ma nel caso di specie appare del tutto legittima una via d'uscita che sia altro anche nelle forme. Un tubo di cristallo dopo tutto non mi pare poi così importabile. Spero, in ogni caso, che la limitatissima fantasia delle maison sia stata dettata dal doversi contenere in forme classiche.

Se questo sarà l'involucro effettivamente........

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Re:La rivoluzione di Renaud
« Risposta #9 il: Luglio 24, 2016, 12:27:23 pm »
Affascinante e concetti degni di maggiore sviluppo, ma allo stato attuale (e temo anche futuro), difficilmente li vedo attuabili su un orologio da polso.
Forse su un orologio da scrivania o magari "portatile", ma non su un polso.

Senza nulla togliere al Maestro ed alla sua inventiva, credo che sia proprio il rispetto di alcuni vincoli, primo tra tutti la "polsabilità" che abbia limitato lo studio di soluzioni così alternative.
Rimossi questi prefissi progettuali, penso che sarebbero in molti che potrebbero dire la loro dando libero sfogo a creatività inespresse.
Mi permetto solo di rilevare che la praticità al polso può essere messa in discussione sì, ma nel caso di specie appare del tutto legittima una via d'uscita che sia altro anche nelle forme. Un tubo di cristallo dopo tutto non mi pare poi così importabile. Spero, in ogni caso, che la limitatissima fantasia delle maison sia stata dettata dal doversi contenere in forme classiche.
Per una maison storica meglio non rischiare con qualcosa di nuovo. Tanto i clienti sono dei beoni che pagano sempre più cari orologi che sono solo pallide copie di roba vecchia e stravecchia, senza una idea originale che sia una. Poi ci vuole capacità a pensare a qualcosa di diverso che sia valido. Questo è un settore in cui la gente non pensa, lo si capisce anche leggendo certi commenti anche su questo forum. Gente che ha chiuso il cervello nel 1972 e non l'ha mai più riaperto.
« Ultima modifica: Luglio 24, 2016, 12:29:05 pm da mbelt »
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Re:La rivoluzione di Renaud
« Risposta #10 il: Luglio 24, 2016, 12:39:38 pm »
Magari riprendendo quello scappamento ed incassandolo in un involucro diverso forse potrebbe diventarlo.
Però da quello che vedo nei video, l'orologio realizzato per i miei canoni e' importabile.
Ciò non toglie che possa essere messo al polso, in qualche modo.
Ciò che non si muove non si usura.......Quello che non c'è non si rompe.

mbelt

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Re:La rivoluzione di Renaud
« Risposta #11 il: Luglio 24, 2016, 12:44:33 pm »
Magari riprendendo quello scappamento ed incassandolo in un involucro diverso forse potrebbe diventarlo.
Però da quello che vedo nei video, l'orologio realizzato per i miei canoni e' importabile.
Ciò non toglie che possa essere messo al polso, in qualche modo.
Guarda che quello che vedi in video non è l'orologio finito ma un prototipo ingrandito. Basta che osservi il momento in cui ha in mano l'orologio: la base non è in zaffiro , è chiaramente un modello di prova. Quindi sulle dimensioni nulla si sa, io penso che possa essere fatto per essere portabilissimo.
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Re:La rivoluzione di Renaud
« Risposta #12 il: Luglio 24, 2016, 22:58:20 pm »
che "capoccia"

Re:La rivoluzione di Renaud
« Risposta #13 il: Luglio 25, 2016, 07:47:08 am »
Molto interessante.
 Questa è la parte che amo di più dell'orologeria, la sperimentazione. Grazie ai sistemi informatici cad tipo Tell Watch e alla realtà virtuale, si possono provare i componenti prima di produrli. Il vero limite sono le macchine che producono i componenti. La innovazione sta facendo passi da gigante, quello che un anno fa sembrava impossibile, sta diventando realtà. Le stampanti 3d possono produrre pezzi super precisi, in nostro aiuto ci sono anche le nanotecnologie, microtecnologie. Questo ha diminuito sensibilmente i costi di prototipazione rendendo più accessibile la costruzione di orologi avveniristici.
 

ilcommesso

Re:La rivoluzione di Renaud
« Risposta #14 il: Luglio 25, 2016, 09:55:57 am »
Se ricordo bene, quello di Renaud è un prototipo, come tali sono i 12 che ha venduto per un milione di franchi ognuno, grazie a 12 munifici mecenati.
Oppure è Johann Rupert che vuole qualcosa di nuovo e ha sganciato la sua paghetta giornaliera  :D

Io sono convinto che se chiedessi ad un amico ingegnere meccanico di progettarmi un oscillatore isocrono meccanico di dimensioni microscopiche non avrebbe particolari problemi.

La realtà è come dice Marco, riscontrabile anche in altri campi, automobili su tutti.
Motori e meccanismi vecchi di secoli, che sono i migliori semplicemente perchè non si sono mai cercate alternative, o se si sono trovate, sono state chiuse in un cassetto.