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Tranquilli, vegliano su di noi...

ciaca

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Re:Tranquilli, vegliano su di noi...
« Risposta #60 il: Luglio 24, 2016, 16:06:30 pm »
Stefano, sei una persona intelligente.
Non puoi credere davvero a queste scemenze, mi rifiuto di accettare l'idea che una persona di medio intelletto e buonsenso possa credere davvero a queste idiozie.
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

ilcommesso

Re:Tranquilli, vegliano su di noi...
« Risposta #61 il: Luglio 24, 2016, 16:17:22 pm »
Sono fermamente convinto che se a Nizza ci fosse stato un privato frequentatore di poligoni armato di una semplice pistola,  la strage sarebbe stata molto meno pesante.
Il camion ha fatto 2km prima di essere finalmente fermato.

Però sono conscio di esprimere idee di minoranza, quindi vi lascio fare inutili dietrologie da tastieranti.
Alcuni di voi sono davvero bravissimi in questo. Spero solo che non vi troviate mai coinvolti in fatti come quelli di Nizza o del Bataclan perché allora forse vi accorgerete che sarebbe stato meglio saper utilizzare una pistola che una tastiera.

Halla acbar a tutti!!!

Stefano, la pistola la sanno usare i militari (polizia in generale), e spesso nemmeno quelli.

Vedi della gente che spara, e poi? Hai già identificato che sono tutti cattivi e quali siano? Magari in mezzo ai cattivi c'è un agente in borghese che estrae l'arma di ordinanza, e lo sceriffo da poligono spara proprio a quello.  :(
Quando leggevo che i militari attorno al bataclan NON sono intervenuti è perchè ci sono sicuramente regole d'ingaggio che lo impediscono, per l'incolumità degli ostaggi.
Se i terroristi avessero giubbotti esplosivi con detonatori a pressione come quelli usati nel sequestro a beslan da parte dei ceceni, ci sarebbero ancora più morti.

Ne parlavo a lavoro: possibile che il varco di accesso di un lungomare, come tanti ce ne sono qui, non veda la presenza di grosse e pesanti fioriere che svolgano la funzione di cavalli di frisia?
Quelle sono precauzioni dettate dal buonsenso, terrorismo a parte, basta solo che uno impazzisca e la strage è fatta.
Però poi se chiudi gli accessi con vasi giganti ed uno si sente male sul lungomare, l'ambulanza magari non ci passa...
In giro ci sono sempre più matti e dementi (vedi l'ultimo caso di Monaco), così la sicurezza passiva  è altrettanto importante, più dei privati cittadini che girino con pistole nella fondina stile far west.

Visto che mediamente le persone sono stupide, adesso inizierebbero a spararsi l'un l'altro perchè vedrebbero chissà quali minacce nel primo trasportatore straniero (i corrieri sono quasi tutti extracomunitari).

Istaro

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Re:Tranquilli, vegliano su di noi...
« Risposta #62 il: Luglio 24, 2016, 18:23:37 pm »
Per restare in topic, e quindi sulle cause dell'incapacità di alcuni Governi europei di affrontare l'emergenza terrorismo, la questione che suscita giganteschi (e angoscianti) interrogativi e se vi siano solo imperdonabili inefficienze, oppure anche connivenze.

Per "connivenze", ovviamente, non intendiamo funzionari e politici che si impegnino ad agevolare attivamente il fenomeno...

Intendiamo però la consapevole  rinuncia o titubanza ad attuare alcune misure di prevenzione/repressione.
Connivenza che diventa ancor più dolosa e criminale nel momento in cui viene occultata ai cittadini e alle autorità (giudiziarie e non) che ne fanno oggetto di indagine.

Non si tratta di fare "dietrologie", ma di analizzare con freddezza e preoccupazione i fatti che emergono.

1) Come è possibile che il Governo francese ponga in strada militari non autorizzati ad aprire il fuoco?
Sono davvero solo "spaventapasseri", con funzione esclusivamente dissuasiva?
Se è così devono essere rese ai cittadini ragioni esaustive di questa presa in giro, che non possono essere quelle - inconsistenti - di una "mancanza di addestramento" (ne abbiamo già parlato: sappiamo che si tratta di militari professionisti, destinati peraltro a compiti ben diversi - e meno impegnativi - di quelli per cui sono addestrate le forze speciali; abbiamo visto che i terroristi del Bataclan e quello di Nizza hanno dovuto interrompere la loro mattanza solo quando sono stati costretti a nascondersi o uccisi da "semplici" poliziotti).

Sottolineo questo aspetto non perché si debba pensare che il terrorismo si possa sconfiggere con il presidio del territorio (questa è casomai la barriera estrema, l'ultimo anello di una catena investigativa, politica, sociale, militare), ma perché è sintomatico di un preoccupante atteggiamento omissivo.

2) Come è possibile che dopo pochi giorni, a "pista ancora calda", venga chiesta (per iscritto!) la cancellazione dei video che possono aiutare a individuare complici e basisti?

3) Come è possibile che vengano rilasciate dichiarazioni false sulla presenza della polizia nazionale, e quando emergono prove fattuali del contrario (fotografie, dichiarazioni puntuali di funzionari con la schiena dritta) il primo ministro Valls non trovi di meglio che proclamare che "è insopportabile che sia sempre messa in dubbio la parola del Governo"?  :o
Ma dove siamo, in Unione Sovietica?


Sono chiari i tentativi di occultare le responsabilità.

Noi possiamo solo augurarci, a distanza, che all'imputazione delle responsabilità politiche - la reputazione di Hollande era precipitata già pochi mesi dopo l'insediamento, senza bisogno di aspettare i fatti di terrorismo - segua quella delle responsabilità penali (di vertici politici e amministrativi coinvolti).

Ma la domanda che resta in sospeso è quella sulla natura e le cause di queste responsabilità che si vogliono occultare.

Si sta facendo tutto il possibile per prevenire attentati?
A giudicare dalle misure organizzative adottate parrebbe di no, e che anzi esistano gravissime deficienze non ascrivibili solo a superficialità.

Si sta facendo tutto il possibile per individuare le complicità dei responsabili di azioni effettuate?
A giudicare dai gravi fatti che emergono parrebbe di no. E questo timore è rafforzato dall'atteggiamento delle autorità, ad esempio con la tendenza ridicola a rimarcare che i terroristi sarebbero malati mentali... (e allora? Tutti i criminali non sono certo "normali"...  ::) Ma a quali ideologie si ispirano? In quali ambienti trovano copertura? Chi li aiuta a organizzare le loro azioni?)

E ancora: queste "connivenze" sono soltanto francesi?

Si pensi allo scandalo delle violenze di Capodanno in Germania.
Scandalo dovuto non solo al fatto che 1.200 donne sono state contemporaneamente oggetto di violenze sessuali (pesanti molestie e veri e propri stupri) in quattro diverse città, ma anche al fatto che per giorni le autorità hanno deliberatamente nascosto i fatti agli organi di informazione e si sono tardivamente attivate nella ricerca dei responsabili.

Insomma: esistono - nei vertici europei - "timidezze" politiche nel reprimere le volenze di matrice islamista o connesse ai fenomeni migratori? (I due aspetti sono evidentemente distinti, ma sembrerebbero accomunati da un simile atteggiamento di "tolleranza" da parte delle autorità)
« Ultima modifica: Luglio 24, 2016, 18:46:55 pm da Istaro »
"Non esistono venti favorevoli per il marinaio che non sa dove andare" (Seneca)

Istaro

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Re:Tranquilli, vegliano su di noi...
« Risposta #63 il: Luglio 24, 2016, 18:43:36 pm »
Quando leggevo che i militari attorno al bataclan NON sono intervenuti è perchè ci sono sicuramente regole d'ingaggio che lo impediscono, per l'incolumità degli ostaggi.

Non è così.

Queste sono giustificazioni che diamo noi a posteriori per autoconvincerci che chi ci deve proteggere stia facendo il meglio (è difficile accettare che vengano fornite regole di ingaggio assurde).

Il motivo per cui i militari non erano autorizzati a rispondere al fuoco è ancora oggetto di indagine.

Si noti, peraltro, che la prima persona a intervenire fu un sovrintendente di polizia (mi sembra di ricordare una donna), armata di una "semplice" pistola, che ha ucciso uno dei terroristi e costretto gli altri a nascondersi.
Il terrorista colpito ebbe il tempo di far esplodere il suo giubbetto esplosivo, senza però uccidere nessun ostaggio (che in quel momento non era accanto a lui).
"Non esistono venti favorevoli per il marinaio che non sa dove andare" (Seneca)