Orologico Forum 3.0

Sul neoschiavismo.

Sul neoschiavismo.
« il: Settembre 04, 2016, 13:17:53 pm »
Sottopongo alla  vostra attenzione una introduzione ad un libro di prossima pubblicazione che immeritatamente mi hanno chiesto di scrivere.
Ha come oggetto , ovviamente, la moneta e la giustizia distributiva.
Ho già introdotto l'argomento con l'altro topic sul trappolone.
I vostri giudizi sono preziosi.
Buona domenica a tutti.

"Il sottotitolo di questo libro è Moneta credito bene comune proprietà di popolo e del Portatore.
Ma io cambierei il titolo in Moneta comune , unico modo per assicurare la proprietà di popolo e del Portatore.
Ed aggiungerei che la moneta proprietà è l'unico modo per assicurare una forma di giustizia distributiva.
Infatti, grazie alla scoperta del Valore Indotto del professor Auriti abbiamo scoperto che il valore della moneta non è dato da chi la emette ma da chi la accetta ed in forza della convenzione giuridica a cui tutti partecipiamo.
Per questo la moneta va accreditata e non addebitata.
Ed è per questo che dev'essere dichiarata di proprietà del portatore.
Tale idea non a caso nasce in ambito cattolico perché così come il presupposto della ricchezza è la vita, non esiste infatti ricchezza in un mondo di morti,allo stesso modo, nasce in ambito cattolico perché tale moneta " serve" la persona e non " si serve" della persona per raggiungere i propri scopi.
La vita dunque è il presupposto perché si generi ricchezza.
Infatti possiamo concepire spazio senza vita ma non tempo senza vita.
Ricchezza è dunque oggettivazione del tempo.
La moneta proprietà quindi è l'unico modo per liberare tutti i popoli dall'angoscia del debito e della schiavitù che il debito porta con se come diretta conseguenza.
In questi mesi assistiamo infatti a forme di neoschiavismo del tutto analoghe a quelle che il nostro continente ha conosciuto nella seconda metà del secolo scorso.
Nella seconda metà dell'Ottocento infatti, dopo le unificazioni nazionali, l'Europa conobbe un fenomeno mai visto prima: l'emigrazione di massa verso le Americhe.
È come si poteva procurare tele enorme fenomeno?
Oggi grazie alle nuove categorie interpretative del Professor Auriti  possiamo rispondere a tale domanda.
Si creava artificialmente rarità monetaria nel vecchio Continente e se ne creava in abbondanza nelle Americhe.
Il denaro rappresenta infatti per il corpo sociale quello che l'acqua rappresenta per i pesci.
Così come i pesci si muovono verso l' acqua così i popoli si spostano verso la moneta perché procurarsi moneta vuol dire procurarsi sopravvivenza per se e per i propri figli.
Di fatto, quel che l'Europa ha conosciuto nell' ottocento l'Africa lo sta conoscendo ora.
Diceva infatti qualche anno fa un Capo di Stato africano a tale proposito: " Siamo talmente indebitati per i prossimi centocinquant'anni che.. le vostre scorie nucleari non ci fanno paura. Datele a noi".
La certezza del debito e la relativa insolvenza fanno insomma più paura delle conseguenze delle scorie nucleari..
Queste sono solo alcune delle considerazioni possibili sulla moneta e sulla sua natura.
Naturalmente oggi il dibattito pubblico verte su tutt'altro allo scopo di distogliere l'attenzione dell'opinione pubblica sui veri e reali motivi delle difficoltà in cui versa.
Ricorda da vicino quel che diceva Kierkegaard:l'altoparlante di bordo trasmette il menù del giorno anziché la rotta.
Noi chiaramente ci opponiamo a tutto questo convinti come siamo che l' uomo meriti ben altro ed alto destino che non questo.
C'è dunque bisogno di una nuova consapevolezza attorno a questi temi così importanti ed esiziali.
Parafrasando una celebre frase di Clemenceau, la guerra è una cosa troppo seria per lasciarla in mano ai militari, analogamente, il governo della moneta è cosa troppo seria per lasciarla in mano ai banchieri.
È tempo dunque che tale governo torni sotto il controllo pubblico allo scopo di assicurare una più equa giustizia distributiva che dovrebbe( sottolineo, dovrebbe) essere lo scopo primo ed ultimo di ogni stato che ha a cuore il bene del suo popolo.
Noi sappiamo che questa generazione non assisterà a questo cambiamento ma sappiamo per certo che questa idea si affermerà per il sol fatto che è nata: ogni popolo proprietario della sua moneta.

ilcommesso

Re:Sul neoschiavismo.
« Risposta #1 il: Settembre 04, 2016, 14:00:30 pm »
Non c'ho capito nulla, sarò sincero.
La schiavitù è lavorare in un supermercato la domenica, altro che sovranità monetaria e altre boiate.

Chiunque vorrebbe essere ricco o comunque essere libero da preoccupazioni monetarie che però non riguardino quale banca centrale stampi moneta, ma bensì una casa in cui vivere e cibo con cui nutrirsi.

Alla gente non frega nulla di ciò che fa la Bce o la banca d'Italia, del signoraggio o del valore a debito o credito.
I banchieri possiedono le banche, ma non i soldi che le persone vi depositano.
Bisognerebbe prelevare tutto per fare collassare il sistema, ma poi quegli stessi soldi non varrebbero nemmeno la carta su cui sono stampati

ciaca

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Re:Sul neoschiavismo.
« Risposta #2 il: Settembre 04, 2016, 14:20:25 pm »
Tutto il costrutto si fonda su un assunto falso.
Il valore della moneta infatti non dipende solo da chi la accetta ma anche da chi la emette e con quali criteri.
Se così non fosse non ci sarebbe alcun bisogno né dell'ente che la emette (signore, stato, banca centrale, ente privato), né delle autorità che la mettono in corso di validità; basterebbe che ciascuno potesse scrivere su un pizzino di carta un numero e che tutti si mettessero d'accordo nell'accettare quello o altri miliardi di Pizzini Come moneta.

Che poi di fatto é l'assurda conclusione a cui giunge quest'assurda teoria quando postula l'accredito della moneta al portatore, assurdo come tutte le teorie che muovono da ipotesi errate (peggio ancora quando quelle ipotesi assurgono al ruolo di assiomi come in questo caso).
« Ultima modifica: Settembre 04, 2016, 14:29:50 pm da ciaca »
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

Re:Sul neoschiavismo.
« Risposta #3 il: Settembre 04, 2016, 14:20:59 pm »
Non c'ho capito nulla, sarò sincero.
La schiavitù è lavorare in un supermercato la domenica, altro che sovranità monetaria e altre boiate.

Chiunque vorrebbe essere ricco o comunque essere libero da preoccupazioni monetarie che però non riguardino quale banca centrale stampi moneta, ma bensì una casa in cui vivere e cibo con cui nutrirsi.

Alla gente non frega nulla di ciò che fa la Bce o la banca d'Italia, del signoraggio o del valore a debito o credito.
I banchieri possiedono le banche, ma non i soldi che le persone vi depositano.
Bisognerebbe prelevare tutto per fare collassare il sistema, ma poi quegli stessi soldi non varrebbero nemmeno la carta su cui sono stampati
La domanda è: puoi fare qualcosa senza moneta?
Se la risposta è sì sei libero.
Se la risposta è " no" allora chi stampa la moneta ha in mano la tua vita.
E decide anche se farti alzare al mattino oppure no.

ciaca

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Re:Sul neoschiavismo.
« Risposta #4 il: Settembre 04, 2016, 14:24:46 pm »
Quindi intere tribù dell'Africa equatoriale o della foresta amazzonica che vivono senza moneta sono "libere"

Citazione
Se la risposta è " no" allora chi stampa la moneta ha in mano la tua vita.

E perché mai?! Non é chi stampa moneta che me la deve dare, é quello che faccio nella vita e in cambio di cui vengo "remunerato" (e non necessariamente in moneta). É l'economia che crea il valore e lo remunera in moneta, non chi la emette.
« Ultima modifica: Settembre 04, 2016, 14:27:22 pm da ciaca »
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

Re:Sul neoschiavismo.
« Risposta #5 il: Settembre 04, 2016, 14:28:44 pm »
Tutto il costrutto si fonda su un assunto falso.
Il valore della moneta infatti non dipende solo da chi la accetta ma anche da chi la emette e con quali criteri.
Se così non fosse non ci sarebbe alcun bisogno dell'ente che la emette, basterebbe che ciascuno potesse scrivere su un pizzino di carta un numero e che tutti si mettessero d'accordo nell'accettare quello o altri miliardi di Pizzini Come moneta.
Che poi di fatto é l'assurda conclusione a cui giunge quest'assurda teoria quando postula l'accredito della moneta al portatore, assurdo come tutte le teorie che muovono da ipotesi errate (peggio ancora quando quelle ipotesi assurgono al ruolo di assiomi come in questo caso).
L'assunto è vero ma se fosse come tu dici e cioè che il valore della moneta dipende non solo da chi accetta ma anche da chi emette e mi fa piacere che almeno fin qui ci siamo arrivati allora vuol dire che la moneta non può essere solo addebitata ma, almeno in qualche circostanza e fattispecie dovrà essere accreditata non credi?
Ma qui parliamo di neoschiavismo..

Re:Sul neoschiavismo.
« Risposta #6 il: Settembre 04, 2016, 14:30:26 pm »
Quindi intere tribù dell'Africa equatoriale o della foresta amazzonica che vivono senza moneta sono "libere"

Citazione
Se la risposta è " no" allora chi stampa la moneta ha in mano la tua vita.

E perché mai?! Non é chi stampa moneta che me la deve dare, é quello che faccio nella vita e in cambio di cui vengo "remunerato" (e non necessariamente in moneta). É l'economia che crea il valore e lo remunera in moneta, non chi la emette.
Non potresti misurare alcun valore se non avessi lo strumento con cui misurare " quel" valore ossia la moneta che poi, a sua volta diviene valore della misura per convenzione giuridica.
Parliamo di neoschiavismo.

ciaca

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Re:Sul neoschiavismo.
« Risposta #7 il: Settembre 04, 2016, 14:36:07 pm »
Non vedo il nesso tra accredito/addebito e valore della moneta.
La massa monetaria viene "addebitata" agli stati in "partita doppia" visto che gli stati con quella moneta si accreditano valore (per esempio una strada che va all'attivo dello stato patrimoniale a fronte del debito per realizzarla che sta al passivo).

Citazione
Non potresti misurare alcun valore se non avessi lo strumento con cui misurare " quel" valore ossia la moneta che poi, a sua volta diviene valore della misura per convenzione giuridica.

E per la stessa identica ragione non puoi accreditare ma addebitare moneta se vuoi che mantenga il suo valore di strumento di misurazione (per le ragioni prima scritte).

quanto allo schiavismo se siamo schiavi di qualcosa non è della moneta ma della nostra stessa natura umana, l'uomo di neanderthal non era meno schoavo del suo istinto di sopravvivenza o delle sue pulsioni, ma certamente viveva peggio di noi e moriva con maggiore facilità. Anche se Rosseau potrebbe non essere d'accordo.
« Ultima modifica: Settembre 04, 2016, 14:38:37 pm da ciaca »
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

Re:Sul neoschiavismo.
« Risposta #8 il: Settembre 04, 2016, 14:40:23 pm »
Non vedo il nesso tra accredito/addebito e valore della moneta.
La massa monetaria viene "addebitata" agli stati in "partita doppia" visto che gli stati con quella moneta si accreditano valore (per esempio una strada che va all'attivo dello stato patrimoniale a fronte del debito per realizzarla che sta al passivo).

quanto allo schiavismo se siamo schiavi di qualcosa non è della moneta ma della nostra stessa natura umana, l'uomo di neanderthal non era meno schoavo del suo istinto di sopravvivenza o delle sue pulsioni, ma certamente viveva peggio di noi e moriva con maggiore facilità. Anche se Rosseau potrebbe non essere d'accordo.
Edè qua che casca l'asino!
Lo stato come giustamente dici metterebbe al passivo la moneta per la strada e all'attivo il valore della strada se emettesse moneta autonomamente mentre si deve indebitare per entrambe le funzioni visto che tutta la moneta la prende a prestito.
Ma mi fa piacere che almeno si sia giunti alla conclusione che il valore non è dato solo da chi emette na anche da chi accetta.
È un primo passo.
« Ultima modifica: Settembre 04, 2016, 15:01:41 pm da MauroDS »

ciaca

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Re:Sul neoschiavismo.
« Risposta #9 il: Settembre 04, 2016, 15:13:12 pm »
Citazione
Lo stato come giustamente dici metterebbe al passivo la moneta per la strada e all'attivo il valore della strada se emettesse moneta

Per nulla vero, io all'attivo dello stato patromoniale ho cassa, investimenti e rimanenze, e al passivo banche e soci.
E non emetto moneta.
« Ultima modifica: Settembre 04, 2016, 15:16:04 pm da ciaca »
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

Re:Sul neoschiavismo.
« Risposta #10 il: Settembre 04, 2016, 15:24:17 pm »
Citazione
Lo stato come giustamente dici metterebbe al passivo la moneta per la strada e all'attivo il valore della strada se emettesse moneta

Per nulla vero, io all'attivo dello stato patromoniale ho cassa, investimenti e rimanenze, e al passivo banche e soci.
E non emetto moneta.
E lo stato in questo caso cosa dovrebbe mettere nello stato patrimoniale? La strada che ha costruito con la moneta presa a prestito?
E con cosa dovrebbe restituire tale moneta se non con ulteriore debito?
Fatevi un favore: non credete a me ma informatevi bene.
Non pensate di avere in tasca la verità per tutte le risposte perché non l'avete e non la potete avere come nessuno può averle.
Ma fatevi questo sacrosanto favore.
Quando si studia nelle università si studia sempre il passo successivo alla creazione del valore che si dà come assunto.
Ma nessuno ti spiega la moneta.

mbelt

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Re:Sul neoschiavismo.
« Risposta #11 il: Settembre 04, 2016, 15:25:53 pm »
Eh certo le lauree non servono a niente, la moneta non si studia nelle università, è un mistero massonico esoterico e solo tramite sedute spiritiche si apprende. Io invece di lauree ho preferito averne più di una, per non sbagliare, o sbagliare il meno possibile.
« Ultima modifica: Settembre 04, 2016, 15:28:18 pm da mbelt »
Contro ogni talebanismo, ora e sempre

ciaca

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Re:Sul neoschiavismo.
« Risposta #12 il: Settembre 04, 2016, 15:26:38 pm »
Citazione
E lo stato in questo caso cosa dovrebbe mettere nello stato patrimoniale? La strada che ha costruito con la moneta presa a prestito?

Esattamente.
Valore dell'opera all'attivo, banche per finanziarla al passivo.

Citazione
E con cosa dovrebbe restituire tale moneta se non con ulteriore debito?

Con parte del gettito fiscale prodotto dal PIL che la strada è servita ad incrementare, con economie di spesa pubblica improduttiva (ossia che non genera pil e quindi gettito fscale) e con tutti gli strumenti macroeconomici di cui dispone. La strada non piove dal cielo, non è un diritto divino, é una cosa di cui si usufruisce con profitto e per la quale è giusto che si paghi.
E il problema è proprio questo, che I debiti che facciamo non servono a costruire strade e le tasse che paghiamo non servono a ripagare le strade, servono a mantenere sprechi e clientele. Da cui un debito che non riusciamo a controllare.

Citazione
Non pensate di avere in tasca la verità per tutte le risposte

Io verità per tutte le risposte non ne ho, ma la testa per riconoscere una cosa senza capo né coda si.
« Ultima modifica: Settembre 04, 2016, 15:33:22 pm da ciaca »
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

Re:Sul neoschiavismo.
« Risposta #13 il: Settembre 04, 2016, 15:32:45 pm »
Citazione
E lo stato in questo caso cosa dovrebbe mettere nello stato patrimoniale? La strada che ha costruito con la moneta presa a prestito?

Esattamente.
Valore dell'opera all'attivo, banche per finanziarla al passivo.

Citazione
E con cosa dovrebbe restituire tale moneta se non con ulteriore debito?

Con parte del gettito fiscale prodotto dal PIL che la strada è servita ad incrementare, con economie di spesa pubblica improduttiva (ossia che non genera pil e quindi gettito fscale) e con tutti gli strumenti macroeconomici di cui dispone. La strada non piove dal cielo, non è un diritto divino, é una cosa di cui si usufruisce con profitto e per la quale è giusto che si paghi.
E il problema è proprio questo, che le tasse che paghiamo non servono a ripagare le strade, servono a mantenere sprechi e clientele. Da cui un debito che non riusciamo a controllare.
La triste notizia è che quel debito esisterebbe comunque è a prescindere dalle strade come esiste in Germania che ha pure belle strade oltre che un sistema più efficiente.

ciaca

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Re:Sul neoschiavismo.
« Risposta #14 il: Settembre 04, 2016, 15:40:00 pm »
Il debito esiste perché i soldi li hai spesi.
Se li hai spesi per andare a puttane evidentemente non lo puoi ripagare, e ti pignorano la casa, se ce l'hai e non te la sei giocata a carte.
Se li hai spesi per permetterti di fare più soldi lo ripaghi e la differenza ti resta in tasca per farci quello che vuoi.
Il problema quindi non è il debito ma cosa si fa con i soldi presi a debito. È così che funziona l'economia e uno stato è solo una diversa forma di organizzazione aziendale, con tanto di conti e bilancio.

Anche la storia del debito residuale è capziosa, il debito è Come la benzina di una macchina, nessuno pensa di esaurire tutta la benzina Che ha nella tanga prima di rifornirsi di nuovo carburante, man mano che lo consumi lo reintegri così che sotto ad un certo livello medio non ci arrivi mai.

Si é deciso di fissare tale livello ad una certa soglia ritenuta virtuosa e misirata in una certa percentuale del pil, mentre alcuni voreebbero non solo la tanga piena ma anche una cisterna al traino perennemente piena.

Cosa poi i singoli stati facciano di quel carburante è loro responsabilità. Se lo usano per creare ricchezza in modo da poterne comprare dell'altro per non restare a secco o se lo usano per andare in giro a mignotte per le strade è una loro precisa responsabilità politica, non delle banche centrali.

Ad un'azienda profittevole nessuna banca chiede di azzerare le sue esposizioni, anzi è proprio quando sei profittevole che vengono a cercarti fin dentro casa per darti soldi.
Ad un'azienda che non crea profitto, oltre una certa misura, é fisiologico non solo che non si faccia più credito ma che si chieda di rientrare.

All'Italia nessuno ha chiesto di rientrare dell'intero ammontare del suo debito ma solo di tenerlo sotto controllo riducendolo di una certa misura in un certo tempo.
Ed è una precisa responsabilitá politica dello stato italiano quella di non riuscirci, non un complotto dei banchieri.
« Ultima modifica: Settembre 04, 2016, 15:54:09 pm da ciaca »
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