Orologico Forum 3.0

e dopo il nautilus?

Re:e dopo il nautilus?
« Risposta #60 il: Novembre 13, 2016, 07:17:19 am »
eccolo...ve lo mostro assieme alla versione oro e assieme ad altri risultati eclatanti che lascio a voi giudicare e commentare, dico solo che secondo questi risultati, sotto il profilo economico io, voi, sbagliamo tutto,ma quale pregio meccanico, artistico...










e.m.

Re:e dopo il nautilus?
« Risposta #61 il: Novembre 13, 2016, 09:28:41 am »
Direi proprio di si.
Stiamo facendo riferimento a prodotti industriali.
Quindi ad oggetti prodotti in serie.
Serie che possono essere piu' o meno importanti numericamente.
I Rolex in oggetto presentano particolarita' tali da renderli,tra i grandi numeri,estremamente rari.
Il collezionista Rolex non puo' cercar altro che queste particolarita' e pagarle di conseguenza.
Noi che collezionisti Rolex non siamo ci stupiamo,sbagliando.Dovremmo,prima di giudicare,entrare nella loro ottica ed allora capiremmo.

Il 1518 acciaio,pur non essendo collezionista Patek,lo avrei volentieri fatto mio,mi mancavano giusti gli 11 milioni di franchi svizzeri:primo chrono perpetuale da polso con cassa acciaio,a trovarne un altro.

Il 222 acciaio,come avevo previsto,e' andato via al prezzo di un 5711.
Volenti o nolenti chi lo ha acquistato ha fatto un affare.


Bertroo

  • *****
  • 33982
    • Mostra profilo
Re:e dopo il nautilus?
« Risposta #62 il: Novembre 13, 2016, 09:40:47 am »
Il PP piacerebbe anche a me anzi che no!!!

e.m.

Re:e dopo il nautilus?
« Risposta #63 il: Novembre 13, 2016, 10:36:51 am »
Con un po' di tempo a disposizione sono andato a vedermi per benino il quadrante del 1518 acciaio...

Re:e dopo il nautilus?
« Risposta #64 il: Novembre 13, 2016, 10:37:34 am »
Caro Ermanno, per me che sono abituato a trattare esclusivamente pezzi unici, in cui la rarità dev'esser per forza legata a caratteristiche qualitative e anni precisi, sentir parlare di oggetti industriali multipli senza particolare pregio tecnico artigianale artistico ma solo storico e di brand è un no sense.
Se poi pensiamo che è costato circa 100 volte il mio retrograde scheletrato di Roth che ha un pregio (per me) artistico, meccanico (rispetto al sub sopra) e artigianale....
booohhhh!!





...ma senza scomodare uno dei miei possiamo anche dire che è costato 10 volte un Voutilainen o quanto 3/4 Greubel & Forsey   ;D

e.m.

Re:e dopo il nautilus?
« Risposta #65 il: Novembre 13, 2016, 11:17:42 am »
Io per esempio non capisco come possano certe opere d'arte moderne costare tanto (non voglio denigrare il tuo lavoro,sia chiaro).
I prezzi di alcuni Rolex sono per me assurdi se prendo i miei desiderata come campione ma capisco che il collezionista Rolex cerchi e quindi paghi determinate particolarita' e rarita'.
Il 1518 acciaio e' un capitolo a parte.
Il 222 acciaio e' costato un terzo in piu' del tuo 15202.Se rifletti un attimo ti rendi conto che e' ancora a buon mercato.

Re:e dopo il nautilus?
« Risposta #66 il: Novembre 13, 2016, 11:46:06 am »
Io per esempio non capisco come possano certe opere d'arte moderne costare tanto (non voglio denigrare il tuo lavoro,sia chiaro).

Ti risponderei semplicemente che costano tanto perchè sono opere d'arte uniche e irripetibili...
possiamo dire altrettanto di un qualsiasi segnatempo industriale??

Re:e dopo il nautilus?
« Risposta #67 il: Novembre 13, 2016, 11:55:23 am »
Io per esempio non capisco come possano certe opere d'arte moderne costare tanto (non voglio denigrare il tuo lavoro,sia chiaro).

Ti risponderei semplicemente che costano tanto perchè sono opere d'arte uniche e irripetibili...
possiamo dire altrettanto di un qualsiasi segnatempo industriale??


Certamente no, anche se alcuni pezzi hanno molte similitudini con le opere d'arte. Molti sono pezzi unici come ad esempio alcuni squelette fatti in pochissimi esemplari diversi anche tra loro perché fatti con maestria uno ad uno. In questo caso non ripetibili, anche se si tratta solo di differenze al lentino tra un esemplare ed un altro, una loro unicità l'hanno.
Non c'è nulla di nobile nell'essere superiore a qualcun'altro.
La vera nobiltà è essere superiore a chi eravamo ieri.
-Samuel Johnson-

ciaca

  • *****
  • 13194
    • Mostra profilo
    • E-mail
Re:e dopo il nautilus?
« Risposta #68 il: Novembre 13, 2016, 12:03:34 pm »
Per me si continua a parlare di una figura mitologica, il COLLEZIONISTA , che non esiste a quei livelli.

Chi spende 11 milioni per un orologio, ma anche solo 500k, per un orologio da custodire in una cassetta di sicurezza, é tutto fuorché un semplice collezionista. E neanche singolo (che ancora ancora potrebbe anche essere spiegabile) ma parte di una nutrita truppa che fa schizzare in alto la domanda è quindi la valutazione, guardacaso sempre e solo degli orologi di due marchi, guardacaso quelli che garsntiscono la tenuta del valore impegnato e quindi trasformano quegli orologi in tipici beni rifugio e/o da investimento, a dimostrazione che è questo l'elemento che attira l'attenzione.
Nessuno spenderebbe certe cifre in altro tipo di orologi, di altre marche, nemmeno una frazione di esse, perché non offrono le medesime garanzie in tal senso.
Il collezionista che si affacciasse, per esempio, ad un Roth come quello di Claudio, o ad un monopulsante rattrapante, lo pagherebbe cifre relativamente modeste perché i collezionisti che lo vogliono acquistare sono pochi, e sono pochi perché non c'è nessuno che creda di poter fare di uno di quei Roth un oggetto di speculazione prima e da investimento poi.

Possiamo parlare di investitori, risparmiatori, speculatori, e allora tutto si spiega. Voler ridurre tutto alla sola logica del collezionista invece non spiega il perché certi eccessi esistano solo con gli orologi di due marchi né perché certe ruote (come quelle del Royal Oak o ultimamente del 222) inizino a girare solo quando si verificano determinate condizioni, come se i collezionisti solo allora si accorgessero di quegli orologi che avevano ignorato fino al giorno prima.

Continuo a pensare che quando ci sono di mezzo vagonate di soldi parlare di aspetti romantici come il collezionismo, l'unicità, il valore storico, ecc ecc, sia un modo ingenuo di non voler vedere ciò che di questo mondo non ci piace, e che certi orologi siano a tutti gli effetti beni rifugio o da investimento (come negli ultimi anni lo sono certe opere d'arte) differenziati alla stregua di preziosi, diamanti, oro e mattone (tradizionali beni rifigio).
« Ultima modifica: Novembre 13, 2016, 12:15:14 pm da ciaca »
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

Re:e dopo il nautilus?
« Risposta #69 il: Novembre 13, 2016, 12:15:32 pm »
Io per esempio non capisco come possano certe opere d'arte moderne costare tanto (non voglio denigrare il tuo lavoro,sia chiaro).

Ti risponderei semplicemente che costano tanto perchè sono opere d'arte uniche e irripetibili...
possiamo dire altrettanto di un qualsiasi segnatempo industriale??


Certamente no, anche se alcuni pezzi hanno molte similitudini con le opere d'arte. Molti sono pezzi unici come ad esempio alcuni squelette fatti in pochissimi esemplari diversi anche tra loro perché fatti con maestria uno ad uno. In questo caso non ripetibili, anche se si tratta solo di differenze al lentino tra un esemplare ed un altro, una loro unicità l'hanno.

...posso esser d'accordo con te Leo che ci sono dell'eccezioni di alcuni orologi artistici realizzati da straordinari orologiai in cui l'attività artigianale è tale che trattasi di vero pezzo unici, vedi Daniels, Dufour e Voutilainen... ma qui si sta parlando di un submariner malconcio e un Rolex Panda di cui ne sono realizzati in quantità e che di mani dell'uomo hanno visto solo quelle di un operaio (forse nemmeno orologiaio) che li ha "incassati" e che quotano 10/100 volte i suddetti grandi orologiai

e.m.

Re:e dopo il nautilus?
« Risposta #70 il: Novembre 13, 2016, 12:17:20 pm »
Io per esempio non capisco come possano certe opere d'arte moderne costare tanto (non voglio denigrare il tuo lavoro,sia chiaro).

Ti risponderei semplicemente che costano tanto perchè sono opere d'arte uniche e irripetibili...
possiamo dire altrettanto di un qualsiasi segnatempo industriale??
Senza alcun valore tecnico,che agli occhi del profano (io) appaiono uno scherzo.

e.m.

Re:e dopo il nautilus?
« Risposta #71 il: Novembre 13, 2016, 12:26:39 pm »
Io per esempio non capisco come possano certe opere d'arte moderne costare tanto (non voglio denigrare il tuo lavoro,sia chiaro).

Ti risponderei semplicemente che costano tanto perchè sono opere d'arte uniche e irripetibili...
possiamo dire altrettanto di un qualsiasi segnatempo industriale??


Certamente no, anche se alcuni pezzi hanno molte similitudini con le opere d'arte. Molti sono pezzi unici come ad esempio alcuni squelette fatti in pochissimi esemplari diversi anche tra loro perché fatti con maestria uno ad uno. In questo caso non ripetibili, anche se si tratta solo di differenze al lentino tra un esemplare ed un altro, una loro unicità l'hanno.

...posso esser d'accordo con te Leo che ci sono dell'eccezioni di alcuni orologi artistici realizzati da straordinari orologiai in cui l'attività artigianale è tale che trattasi di vero pezzo unici, vedi Daniels, Dufour e Voutilainen... ma qui si sta parlando di un submariner malconcio e un Rolex Panda di cui ne sono realizzati in quantità e che di mani dell'uomo hanno visto solo quelle di un operaio (forse nemmeno orologiaio) che li ha "incassati" e che quotano 10/100 volte i suddetti grandi orologiai
In che senso malconcio?
Per via del quadrante virato?
Se a te non piacciono i virati vuol dire che non debbano piacere a nessuno?
A me non piace l'arte contemporanea,devo quindi catalogare coloro che pagano gli strappi su una tela degli imbecilli?
Io non la pagherei 1000 euro una simile opera d'arte,se c'e' chi tira fuori centinaia di kapponi e' evidente che per quel qualcuno sono io in errore.

ciaca

  • *****
  • 13194
    • Mostra profilo
    • E-mail
Re:e dopo il nautilus?
« Risposta #72 il: Novembre 13, 2016, 12:30:55 pm »
La ragione per la quale c'è chi paga centinaia di migliaia di euro per una lattina come quel rolex è la medesima per la quale c'è chi paga le stesse cifre per una tela strappata.
E non è né il sedicente collezionismo né l'irrefrenabile passione per la opere in questione. :)

Ciò che muove i capitali, specie di grandi dimensioni, é solo la possibilità di impiegarli per proteggerli e/o aumentarne il valore.
« Ultima modifica: Novembre 13, 2016, 12:32:41 pm da ciaca »
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

Re:e dopo il nautilus?
« Risposta #73 il: Novembre 13, 2016, 12:32:36 pm »
Io per esempio non capisco come possano certe opere d'arte moderne costare tanto (non voglio denigrare il tuo lavoro,sia chiaro).

Ti risponderei semplicemente che costano tanto perchè sono opere d'arte uniche e irripetibili...
possiamo dire altrettanto di un qualsiasi segnatempo industriale??
Senza alcun valore tecnico,che agli occhi del profano (io) appaiono uno scherzo.

...agli occhi del profano e cioè la maggioranza della popolazione, Ermanno, un orologio con la pila è più valido perchè non si deve ricaricare, ancora meglio l'orologio dello smartphone... da ciò noi non deduciamo però che l'orologio meccanico non ha alcun fascino e pregio tecnico.

Re:e dopo il nautilus?
« Risposta #74 il: Novembre 13, 2016, 12:38:35 pm »
La ragione per la quale c'è chi paga centinaia di migliaia di euro per una lattina come quel rolex è la medesima per la quale c'è chi paga le stesse cifre per una tela strappata.
E non è né il sedicente collezionismo né l'irrefrenabile passione per la opere in questione. :)

Ciò che muove i capitali, specie di grandi dimensioni, é solo la possibilità di impiegarli per proteggerli e/o aumentarne il valore.

La tela strappata, come la chiami tu, rappresenta uno dei maggiori e più significativi capolavori dell'arte del '900 e ha cambiato in modo dirompente i confini dell'arte moderna e contemporanea.
Per intenderci; Angelo, è come se avessero meccanicamente stravolto e riscritto un modo di far funzionare un orologio

P.S. magari il quarzo che tu non apprezzi ma sempre di "scoperta" rivoluzionaria trattasi!!  ;D
« Ultima modifica: Novembre 13, 2016, 12:42:22 pm da claudio969 »