Orologico Forum 3.0

Ma quanti pochi siamo?

Bertroo

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Re:Ma quanti pochi siamo?
« Risposta #120 il: Novembre 03, 2018, 19:43:40 pm »
L'orologeria é un argomento nobile, presuppone cultura, va rispettata. L'orologeria é un argomento che abbraccia l'arte, la storia, la meccanica, la tecnologia applicata all'industria per riuscire a miniaturizzare i componenti, eccetera, eccetera, eccetera.
Ma per cultura nell'orologeria (e quà ho un'idea tutta mia), si intende conoscere la storia di sette/otto secoli, dagli orologi dei campanili, a quelli moderni, l'evoluzione dei materiali e delle varie tipologie, ma sarebbe un argomento un po' pesantuccio, per essere affrontato in un forum tra amici, alla sera, dopo aver lavorato :-).
Detto questo, possedere orologi industriali belli e alla moda, é un giochino (e quì mi trovo d'accordo con Corrado) e non c'é il professore e l'alunno, ognuno avrà i suoi gusti, il suo budget e privilegierà aspetti diversi. Per me, e quà mi spiace perché vado un pò a sminuire il lavoro di Ermanno, riuscire a vedere in un orologio industriale, se un vetro è l'originale, oppure è stato sostituito, non é che sia quell'alto compito che sono chiamati a svolgere, alcuni luminari inviati sulla terra.
Poi, se uno é collezionista e si diverte, fa bene. Ma cultura, é magari conoscere è saper decifrare dall'astrario del Dondi in poi, o conoscere tutte le tappe dell'evoluzione dei vari tipi di scappamenti, eccetera, eccetera. Saper vedere se un Nautilus é originle, é una parte infinitesimale della cultura, é una nullità. E' il niente. Quindi, se uno si diverte, fa bene. Ma non spacciamola per cultura.


Sono pienamente d’accordo Fansie!
E ti dirò che allora l'orologeria industriale non va neanche guardata, bisognerebbe solamente guardare all’orologeria artigianale di un certo livello che quella si, rispetta storia e centinaia di anni di sviluppo dell’orologeria. Nell’orologeria artigianale di un certo tipo c'è tutta la storia e il know how di come si costruisce e si decora un orologio e il suo movimento.
Avanti un altro...

Me sembra tanto di quello sull’autostrada contromano che fa “ guarda sti matti tutti contromano!”  :D

fansie

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Re:Ma quanti pochi siamo?
« Risposta #121 il: Novembre 03, 2018, 19:51:47 pm »
Infatti ho scritto un pochino ma meglio poco che niente.
Quel poco che conosco mi aiuta a non prendere fregature;non fuggo dai vintage per paura mi rifilino una sola.
Qualche volta aiuta anche a prendere pezzi che tutti ritengono falsi (e pagarli di conseguenza) ma che poi si rivelano veri ed il cui valore moltiplica per 10 il prezzo pagato.
Cose che naturalmente non interessano chi ha soldi da buttare o non prova piacere nel possedere ed indossare orologi vecchi ma ancora integri.
Molto meglio concentrarsi sulle copie postume.
Costano uno sproposito?Chissene,me le posso permettere e se dovessi rivenderle ci guadagnerei pure.
I miei piu' vivi complimenti.

PS
Se saper riconoscere l'originalita' di un vintage e' nullita',il niente,non saper fare neanche quello cos'e'?
O tu,caro fansie,sai fare qualcosa nel campo degli orologi?
Scrivilo perche' io non me ne sono accorto.

No, niente, non so fare niente in campo degli orologi.
Al massimo riconosco che tipologia di smaltatura è stata utilizzata in un quadrante, oppure conosco le varie complicazioni delle suonerie, ma niente di particolare. Ho scritto qualcosa su Louis Elysee Piguet e sulle smaltature, che in italiano sul web non c'era niente prima.
Si fa quel che si puó!!! :D
Comunque tutto quello che faccio, è un mio interesse  e lo faccio per mio piacere e non dico agli altri che si devono acculturare.
Secondo me, quello che hai detto tu a Corrado, non è carino.
Detto questo, leggo sempre con molto piacere quello che scrivi, quindi sono molto contento che sei tornato a scrivere.
Federico

e.m.

Re:Ma quanti pochi siamo?
« Risposta #122 il: Novembre 03, 2018, 20:12:17 pm »
Caro Gianni,ti ringrazio per il tempo che spendi ma credo sia tutto inutile.

e.m.

Re:Ma quanti pochi siamo?
« Risposta #123 il: Novembre 03, 2018, 20:14:43 pm »
Infatti ho scritto un pochino ma meglio poco che niente.
Quel poco che conosco mi aiuta a non prendere fregature;non fuggo dai vintage per paura mi rifilino una sola.
Qualche volta aiuta anche a prendere pezzi che tutti ritengono falsi (e pagarli di conseguenza) ma che poi si rivelano veri ed il cui valore moltiplica per 10 il prezzo pagato.
Cose che naturalmente non interessano chi ha soldi da buttare o non prova piacere nel possedere ed indossare orologi vecchi ma ancora integri.
Molto meglio concentrarsi sulle copie postume.
Costano uno sproposito?Chissene,me le posso permettere e se dovessi rivenderle ci guadagnerei pure.
I miei piu' vivi complimenti.

PS
Se saper riconoscere l'originalita' di un vintage e' nullita',il niente,non saper fare neanche quello cos'e'?
O tu,caro fansie,sai fare qualcosa nel campo degli orologi?
Scrivilo perche' io non me ne sono accorto.

No, niente, non so fare niente in campo degli orologi.
Al massimo riconosco che tipologia di smaltatura è stata utilizzata in un quadrante, oppure conosco le varie complicazioni delle suonerie, ma niente di particolare. Ho scritto qualcosa su Louis Elysee Piguet e sulle smaltature, che in italiano sul web non c'era niente prima.
Si fa quel che si puó!!! :D
Comunque tutto quello che faccio, è un mio interesse  e lo faccio per mio piacere e non dico agli altri che si devono acculturare.
Secondo me, quello che hai detto tu a Corrado, non è carino.
Detto questo, leggo sempre con molto piacere quello che scrivi, quindi sono molto contento che sei tornato a scrivere.
Una ventina di anni fa scrivevamo sulle smaltature in un forum che si chiamava Timezone Italia...

fansie

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Re:Ma quanti pochi siamo?
« Risposta #124 il: Novembre 03, 2018, 20:24:05 pm »
Infatti ho scritto un pochino ma meglio poco che niente.
Quel poco che conosco mi aiuta a non prendere fregature;non fuggo dai vintage per paura mi rifilino una sola.
Qualche volta aiuta anche a prendere pezzi che tutti ritengono falsi (e pagarli di conseguenza) ma che poi si rivelano veri ed il cui valore moltiplica per 10 il prezzo pagato.
Cose che naturalmente non interessano chi ha soldi da buttare o non prova piacere nel possedere ed indossare orologi vecchi ma ancora integri.
Molto meglio concentrarsi sulle copie postume.
Costano uno sproposito?Chissene,me le posso permettere e se dovessi rivenderle ci guadagnerei pure.
I miei piu' vivi complimenti.

PS
Se saper riconoscere l'originalita' di un vintage e' nullita',il niente,non saper fare neanche quello cos'e'?
O tu,caro fansie,sai fare qualcosa nel campo degli orologi?
Scrivilo perche' io non me ne sono accorto.

No, niente, non so fare niente in campo degli orologi.
Al massimo riconosco che tipologia di smaltatura è stata utilizzata in un quadrante, oppure conosco le varie complicazioni delle suonerie, ma niente di particolare. Ho scritto qualcosa su Louis Elysee Piguet e sulle smaltature, che in italiano sul web non c'era niente prima.
Si fa quel che si puó!!! :D
Comunque tutto quello che faccio, è un mio interesse  e lo faccio per mio piacere e non dico agli altri che si devono acculturare.
Secondo me, quello che hai detto tu a Corrado, non è carino.
Detto questo, leggo sempre con molto piacere quello che scrivi, quindi sono molto contento che sei tornato a scrivere.
Una ventina di anni fa scrivevamo sulle smaltature in un forum che si chiamava Timezone Italia...

Sono arrivato con una ventina d'anni di ritardo.  :D
Comunque Ermanno, ho deciso che d'ora in avanti mi applico di più nello studio dell'orologeria. Chiaramente, seguendo gli aspetti che maggiormente mi interessano. Quello del Nautilus è un argomento che non mi interessa e allora sono stato un po' troppo rigido. Altri topic che hai scritto tu, come ad esempio quello delle scheletrature, li avró letti cento volte e ti ringrazio. Pertanto ti chiedo scusa per aver sminuito il tuo lavoro. Sappi che leggo con interesse quello che scrivi.
Federico

corrado71

Re:Ma quanti pochi siamo?
« Risposta #125 il: Novembre 04, 2018, 09:52:09 am »
Che poi questi benedetti orologi che tanto ci piacciono non sono una religione, né una filosofia né un lavoro; non sono altro che un gioco. E il gioco ha una sola regola: divertirsi. Che ognuno si diverta come gli pare  ;D
Io aggiungerei un pochino di cultura...che ne dici Corrado?

Quella la lascio a te Ermanno, che pare tu ne sia il depositario esclusivo.

Re:Ma quanti pochi siamo?
« Risposta #126 il: Novembre 04, 2018, 09:54:54 am »
Vedro' di essere obiettivo ed onesto....a me' il lavoro di Ermanno sul Nautilus è piaciuto e l'ho trovato interessante....nonostante in certi passaggi ho avuto delle difficolta' a seguirlo (come diceva Leandro),questo per il fatto che la mia conoscenza sul modello non è poi cosi' elevata,è inutile negarlo io devo tener conto delle mie origini umili e della mia attivita' da impiegato e un orologio come quello da 80.000 euro e piu' non sara' mai alla mia portata..nemmeno vendendo tutti i miei orologi...quindi quando mi trovo al cospetto di orologi di questa portata pur essendo attratto e incuriosito tendo (probabilmente sbagliando )a trattare l'argomento con piu' superficialita' e non arrivo quasi mai a sviscerare tutti i minimi dettagli.
E' innegabile che l'argomento vintage per mè è estremamente interessante...in fin dei conti  io ho iniziato ad interessarmi di orologeria partendo proprio dal vintage ed è un settore che non abbandonero' mai,le emozioni che mi hanno trasmesso  certi orologi d'epoca non le ho mai avute dalla maggioranza degli orologi moderni....
Capisco in ogni caso che chi non è un amante dell'orologeria d'epoca possa avere qualche problema in piu' o a trattare l'argomento...ho sempre sostenuto tuttavia che chi per partito preso non considera il vintage si preclude una fetta preponderante per interesse e contenuti di orologi.

diemmeo

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Re:Ma quanti pochi siamo?
« Risposta #127 il: Novembre 04, 2018, 10:41:48 am »
Vedro' di essere obiettivo ed onesto....a me' il lavoro di Ermanno sul Nautilus è piaciuto e l'ho trovato interessante....

Condivido la riflessione di Mauri, sul vintage non sono preparato ma i post du Ermanno su Nautilus e Royal Oak (su questo anche il lavoro di mustanga) li ho trovatoi molto interessanti.
Sono diventato un esperto, certamente no, ma ho capito che bisogna avere più dubbi che certezze e gli approfondimenti sono molto interssanti.
Grazie

e.m.

Re:Ma quanti pochi siamo?
« Risposta #128 il: Novembre 04, 2018, 11:25:21 am »
Che poi questi benedetti orologi che tanto ci piacciono non sono una religione, né una filosofia né un lavoro; non sono altro che un gioco. E il gioco ha una sola regola: divertirsi. Che ognuno si diverta come gli pare  ;D
Io aggiungerei un pochino di cultura...che ne dici Corrado?

Quella la lascio a te Ermanno, che pare tu ne sia il depositario esclusivo.
Mi spiace,Corrado,che ti esprima in simili termini.
Proprio la tua ultima acquisizione,il Reverso vero?,presuppone uno studio,una preparazione.
Permetti che io sproni verso questo tipo di orologeria?Una orologeria non banale ma di contenuto?
Non fa differenza,credimi, se si tratti di moderno o vintage,di artigianale o industriale.

e.m.

Re:Ma quanti pochi siamo?
« Risposta #129 il: Novembre 04, 2018, 11:43:16 am »
Vedro' di essere obiettivo ed onesto....a me' il lavoro di Ermanno sul Nautilus è piaciuto e l'ho trovato interessante....nonostante in certi passaggi ho avuto delle difficolta' a seguirlo (come diceva Leandro),questo per il fatto che la mia conoscenza sul modello non è poi cosi' elevata,è inutile negarlo io devo tener conto delle mie origini umili e della mia attivita' da impiegato e un orologio come quello da 80.000 euro e piu' non sara' mai alla mia portata..nemmeno vendendo tutti i miei orologi...quindi quando mi trovo al cospetto di orologi di questa portata pur essendo attratto e incuriosito tendo (probabilmente sbagliando )a trattare l'argomento con piu' superficialita' e non arrivo quasi mai a sviscerare tutti i minimi dettagli.
E' innegabile che l'argomento vintage per mè è estremamente interessante...in fin dei conti  io ho iniziato ad interessarmi di orologeria partendo proprio dal vintage ed è un settore che non abbandonero' mai,le emozioni che mi hanno trasmesso  certi orologi d'epoca non le ho mai avute dalla maggioranza degli orologi moderni....
Capisco in ogni caso che chi non è un amante dell'orologeria d'epoca possa avere qualche problema in piu' o a trattare l'argomento...ho sempre sostenuto tuttavia che chi per partito preso non considera il vintage si preclude una fetta preponderante per interesse e contenuti di orologi.
Ciao Mauri,
80000 euro per un orologio non complicato non sono una follia,di piu'.
Anche perche' storicamente i 5402 dovrebbero valere il doppio e non la meta' dei 3700.Una anomalia del mercato,ignorante,come sostengo da sempre.
Come giustamente srivi il non prendere in considerazione il vintage,o gli orologi di forma,e' una limitazione che non capisco.Principio preso?

Quello che scrivo ed ho scritto non deve interessare tutti,per carita';mi chiedo,avrei fatto meglio a non scriverlo?
Altrove ho scritto di orologi moderni (ricordi la comparazione tra i perpetui?) ma non posso ripetere sempre gli stessi argomenti ne' scrivere su cose che non conosco.
Cerco di dare il mio contributo,nella speranza che a qualcuno interessi.

Re:Ma quanti pochi siamo?
« Risposta #130 il: Novembre 04, 2018, 11:57:52 am »
Se gli 80.000 euro sono per un 3700 sono follia, lo sarebbero anche per un complicato, se di fattura industriale.
Se parliamo di un artigianale ritengo che certe cifre (pur rispettando il principio che n k euro per un orologio sono un’enormità quasi inspiegabile in senso assoluto) siano maggiormente giustificate, dal numero di pezzi prodotti, dalla cura infusa su ognuno, dalla genialità e dalla personalità di chi ci ha messo le mani, indipendentemente se poi l’orologio sia tecnicamente un solotempo o qualcosa di più.
Io un orologio industriale a 100k, se mai potessi, se fosse vintage o meno, lo comprerei solo per specularci sopra.
Il puro piacere di possedere un orologio fatto interamente a macchina a certe cifre non ce l’ho e non credo l’avrò mai, ma rispetto anche chi non la pensa come me ci mancherebbe.
Non c'è nulla di nobile nell'essere superiore a qualcun'altro.
La vera nobiltà è essere superiore a chi eravamo ieri.
-Samuel Johnson-

e.m.

Re:Ma quanti pochi siamo?
« Risposta #131 il: Novembre 04, 2018, 12:06:20 pm »
Dipende dalla complicazione,non credi?
Un ripetizione con suoneria al passaggio non varrebbe 100k anche se di fattura industriale?
Le complicazioni estreme sono uguali sia se artigianali che industriali.

fansie

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Re:Ma quanti pochi siamo?
« Risposta #132 il: Novembre 04, 2018, 12:20:50 pm »
Le manifatture industriali, sopra un certo livello di complicazione e quindi di costo, oltre l'apporto necessariamente manuale alla regolazione di suonerie, eccetera, pure nelle finiture sembra che abbiano poco da invidiare agli indipendenti (almeno la produzione di ingresso di molti indipendenti famosi).
Federico

e.m.

Re:Ma quanti pochi siamo?
« Risposta #133 il: Novembre 04, 2018, 12:43:51 pm »
Esattamente,ed a cio' dobbiamo aggiungere la progettazione.

Re:Ma quanti pochi siamo?
« Risposta #134 il: Novembre 04, 2018, 12:54:20 pm »
Non parlavo di ripetizioni ovviamente, che nella fattispecie infatti vengono fatte in pochissimi pezzi da orologiai di talento che sono ancora meno dei pezzi prodotti.
Ovvio che il mio riferimento era a quel mercato e quelle proposte di molti brand che piazzano un cronoperpetuo von piastra degli anni 50 a 100k ed oltre, ma anche perpetui che magari la mano dell’uomo non l’hanno vista neanche in fase di progettazione iniziale, proposti a cifre importanti e paragonabili a pezzi unici di vero artigianato.
Quei pezzi li non li comprerei per passione ecco, ma eventualmente per altro.
Non c'è nulla di nobile nell'essere superiore a qualcun'altro.
La vera nobiltà è essere superiore a chi eravamo ieri.
-Samuel Johnson-