Orologico Forum 3.0

Rivista Patek Philippe

ALAN FORD

  • *****
  • 8020
  • Su Orologico dal 2004!
    • Mostra profilo
    • E-mail
Re:Rivista Patek Philippe
« Risposta #15 il: Giugno 13, 2019, 09:38:01 am »
Con quello che fa pagare i suoi orologi dovrebbe inviare ai propri clienti dei veri fogli di papiro vergati a mano!
Commercialmente e' un'ottima mossa,per Patek s'intende.
Un po' meno per gli stolti che pagano 10 un prodotto industriale che vale 1.

Probabilmente sono più stolti quelli che pagano 1 e si ritrovano 0,5 rispetto a quelli che pagano 10 e si ritrovano 15.
Se fanno come lavoro i commercianti di orologi hai perfettamente ragione.
Se invece sono dei semplici appassionati che campano facendo altro ho qualche dubbio.

Le passioni,quelle vere,costano,piu' o meno ma costano.
Non credo che tu abbia bisogno di lucrare qualche migliaio di euro nella compravendita di orologi e come te tutti coloro che possono permettersi i Patek.

Ma vedi io non lucro ma è un dato di fatto.
Quando ho comprato il Nautilus l'ho comprato semplicemente perché mi piaceva poi è stata ovviamente una gradita sorpresa venderlo dopo quasi venti anni a quasi dieci volte il prezzo che lo avevo pagato.
Tu i paragoni li fai sempre sul tuo modo di acquistare che è l'usato, però se per quello che compri tu non ci fosse qualche  stolto che lo compra nuovo a prezzo pieno e dopo qualche anno si ritrova qualcosa di invendibile se non a prezzo di saldo, tu non acquisteresti così bene i famosi calendari perpetui a due lire semplicemente perché nessuno li vuole.
Ne è la riprova il mio Roth, quanto costava?
Lo sai bene quanto costava, oggi il suo valore è vicino allo zero per il semplice fatto che nessuno lo vuole proprio al prezzo che io (appassionato stolto) lo ho pagato.
Con Patek questo non succede e non è questione di lucrare è semplicemente un modo per almeno non rimetterci.
Ed a te ti inviterei a contenerti nell'offendere le persone definendole stolte semplicemente perché non ragionano come te.
Secondo te il mondo è pieno di stolti ma forse ragioni come quello in contromano sull'autostrada che pensava che quel giorno fossero tutti impazziti ad andare contro mano!
Non tutti i Patek consentono facili guadagni...

Per uno che si definisce appassionato e spende per un solotempo in acciaio 30,40 o 50k la mia definizione e' quella di stolto.Nel senso che paga un prodotto N volte il suo valore.Se lo fa nella speranza di un futuro guadagno la definizione cambia in commerciante.

So perfettamente che il tuo Roth a 8k e' invendibile,lo hai semplicemente pagato troppo.Il mercato i Roth non li vuole,oggi come 3 anni fa.Se tu lo avessi pagato 3 o 4 oggi liberarsene sarebbe piu' facile.Ti toccherebbe rimetterci qualche millino ma le passioni portano proprio a questo,a spendere soldi che poi non rientrano.Se invece ci lasciamo guidare nelle scelte dal profitto la passione va a farsi benedire.

Approfitto per rispondere anche a Mauro:ci sono Patek belli e ci sono Patek molto meno belli,se non si offende nessuno decisamente brutti (tipo Aquanaut,calendario annuale,5070...).Vengono acquistati perche' piacciono o perche' chiamandosi Patek la speranza di un futuro guadagno condiziona?

E con questo hai detto tutto!
Un orologio che all'epoca costava una ottantina di milioni 8K lo ho pagato troppo!
Ogni commento è superfluo.
L'Aquanaut per il mare me lo comprerei subito perché mi piace e per me è bello, ti sembrerà incredibile ma si sa che gli stolti non è che vendono molto oltre il proprio naso.

Bug04

  • ****
  • 490
    • Mostra profilo
    • E-mail
Re:Rivista Patek Philippe
« Risposta #16 il: Giugno 13, 2019, 23:57:03 pm »
Quindi se si compra ad es un 5711 si guadagna doppiamente: margini da rivendita e in più rotocalchi gratis a vita

Re:Rivista Patek Philippe
« Risposta #17 il: Giugno 14, 2019, 07:26:23 am »
Quindi se si compra ad es un 5711 si guadagna doppiamente: margini da rivendita e in più rotocalchi gratis a vita
Non è necessario comprare un 5711!(...sempre con questi Nautilus...)...
La storia di Patek può iniziare anche con un 96 da poche migliaia di €..
Vai sul sito lasci l’indirizzo e la rivista ti arriva lo stesso.

Bug04

  • ****
  • 490
    • Mostra profilo
    • E-mail
Re:Rivista Patek Philippe
« Risposta #18 il: Giugno 14, 2019, 08:27:35 am »
Non è necessario comprare un 5711!(...sempre con questi Nautilus...)...
La storia di Patek può iniziare anche con un 96 da poche migliaia di €..
Vai sul sito lasci l’indirizzo e la rivista ti arriva lo stesso.

Certo, solo che la battuta secca del doppio guadagno mi si “vestiva” bene col Nautilus :-).
Non con tutti i Patek si lucra nella rivendita ...
Però va detto che Patek è estremamente democratica: sia un Nautilis che ad es un Elipse possono godere del medesimo valore intangibile associato al marchio.
E poi, non fa nemmeno troppe discriminazioni per l’accesso alle riviste.

Battute a parte, concordo che Patek è maestra nell’affiancare, accanto alla proposta di orologi, azioni e attenzioni come queste che coltivano e rafforzano il suo mito

diemmeo

  • *****
  • 1493
    • Mostra profilo
Re:Rivista Patek Philippe
« Risposta #19 il: Giugno 14, 2019, 12:16:37 pm »
Mi sono appena iscritto ed ho ricevuto subito la conferma di far parte di Patek Owners Club. Grazie per le preziose informazioni.

e.m.

Re:Rivista Patek Philippe
« Risposta #20 il: Giugno 18, 2019, 09:02:51 am »
Con quello che fa pagare i suoi orologi dovrebbe inviare ai propri clienti dei veri fogli di papiro vergati a mano!
Commercialmente e' un'ottima mossa,per Patek s'intende.
Un po' meno per gli stolti che pagano 10 un prodotto industriale che vale 1.

Probabilmente sono più stolti quelli che pagano 1 e si ritrovano 0,5 rispetto a quelli che pagano 10 e si ritrovano 15.
Se fanno come lavoro i commercianti di orologi hai perfettamente ragione.
Se invece sono dei semplici appassionati che campano facendo altro ho qualche dubbio.

Le passioni,quelle vere,costano,piu' o meno ma costano.
Non credo che tu abbia bisogno di lucrare qualche migliaio di euro nella compravendita di orologi e come te tutti coloro che possono permettersi i Patek.

Ma vedi io non lucro ma è un dato di fatto.
Quando ho comprato il Nautilus l'ho comprato semplicemente perché mi piaceva poi è stata ovviamente una gradita sorpresa venderlo dopo quasi venti anni a quasi dieci volte il prezzo che lo avevo pagato.
Tu i paragoni li fai sempre sul tuo modo di acquistare che è l'usato, però se per quello che compri tu non ci fosse qualche  stolto che lo compra nuovo a prezzo pieno e dopo qualche anno si ritrova qualcosa di invendibile se non a prezzo di saldo, tu non acquisteresti così bene i famosi calendari perpetui a due lire semplicemente perché nessuno li vuole.
Ne è la riprova il mio Roth, quanto costava?
Lo sai bene quanto costava, oggi il suo valore è vicino allo zero per il semplice fatto che nessuno lo vuole proprio al prezzo che io (appassionato stolto) lo ho pagato.
Con Patek questo non succede e non è questione di lucrare è semplicemente un modo per almeno non rimetterci.
Ed a te ti inviterei a contenerti nell'offendere le persone definendole stolte semplicemente perché non ragionano come te.
Secondo te il mondo è pieno di stolti ma forse ragioni come quello in contromano sull'autostrada che pensava che quel giorno fossero tutti impazziti ad andare contro mano!
Non tutti i Patek consentono facili guadagni...

Per uno che si definisce appassionato e spende per un solotempo in acciaio 30,40 o 50k la mia definizione e' quella di stolto.Nel senso che paga un prodotto N volte il suo valore.Se lo fa nella speranza di un futuro guadagno la definizione cambia in commerciante.

So perfettamente che il tuo Roth a 8k e' invendibile,lo hai semplicemente pagato troppo.Il mercato i Roth non li vuole,oggi come 3 anni fa.Se tu lo avessi pagato 3 o 4 oggi liberarsene sarebbe piu' facile.Ti toccherebbe rimetterci qualche millino ma le passioni portano proprio a questo,a spendere soldi che poi non rientrano.Se invece ci lasciamo guidare nelle scelte dal profitto la passione va a farsi benedire.

Approfitto per rispondere anche a Mauro:ci sono Patek belli e ci sono Patek molto meno belli,se non si offende nessuno decisamente brutti (tipo Aquanaut,calendario annuale,5070...).Vengono acquistati perche' piacciono o perche' chiamandosi Patek la speranza di un futuro guadagno condiziona?

E con questo hai detto tutto!
Un orologio che all'epoca costava una ottantina di milioni 8K lo ho pagato troppo!
Ogni commento è superfluo.
L'Aquanaut per il mare me lo comprerei subito perché mi piace e per me è bello, ti sembrerà incredibile ma si sa che gli stolti non è che vendono molto oltre il proprio naso.
Alessa',mettiti gli occhiali per leggere i prezzi,quello e' un 3 e non un 8,i milioni erano una trentina! :P

e.m.

Re:Rivista Patek Philippe
« Risposta #21 il: Giugno 18, 2019, 09:08:23 am »
Con quello che fa pagare i suoi orologi dovrebbe inviare ai propri clienti dei veri fogli di papiro vergati a mano!
Commercialmente e' un'ottima mossa,per Patek s'intende.
Un po' meno per gli stolti che pagano 10 un prodotto industriale che vale 1.

Probabilmente sono più stolti quelli che pagano 1 e si ritrovano 0,5 rispetto a quelli che pagano 10 e si ritrovano 15.
Se fanno come lavoro i commercianti di orologi hai perfettamente ragione.
Se invece sono dei semplici appassionati che campano facendo altro ho qualche dubbio.

Le passioni,quelle vere,costano,piu' o meno ma costano.
Non credo che tu abbia bisogno di lucrare qualche migliaio di euro nella compravendita di orologi e come te tutti coloro che possono permettersi i Patek.

Ma vedi io non lucro ma è un dato di fatto.
Quando ho comprato il Nautilus l'ho comprato semplicemente perché mi piaceva poi è stata ovviamente una gradita sorpresa venderlo dopo quasi venti anni a quasi dieci volte il prezzo che lo avevo pagato.
Tu i paragoni li fai sempre sul tuo modo di acquistare che è l'usato, però se per quello che compri tu non ci fosse qualche  stolto che lo compra nuovo a prezzo pieno e dopo qualche anno si ritrova qualcosa di invendibile se non a prezzo di saldo, tu non acquisteresti così bene i famosi calendari perpetui a due lire semplicemente perché nessuno li vuole.
Ne è la riprova il mio Roth, quanto costava?
Lo sai bene quanto costava, oggi il suo valore è vicino allo zero per il semplice fatto che nessuno lo vuole proprio al prezzo che io (appassionato stolto) lo ho pagato.
Con Patek questo non succede e non è questione di lucrare è semplicemente un modo per almeno non rimetterci.
Ed a te ti inviterei a contenerti nell'offendere le persone definendole stolte semplicemente perché non ragionano come te.
Secondo te il mondo è pieno di stolti ma forse ragioni come quello in contromano sull'autostrada che pensava che quel giorno fossero tutti impazziti ad andare contro mano!
Non tutti i Patek consentono facili guadagni...

Per uno che si definisce appassionato e spende per un solotempo in acciaio 30,40 o 50k la mia definizione e' quella di stolto.Nel senso che paga un prodotto N volte il suo valore.Se lo fa nella speranza di un futuro guadagno la definizione cambia in commerciante.

So perfettamente che il tuo Roth a 8k e' invendibile,lo hai semplicemente pagato troppo.Il mercato i Roth non li vuole,oggi come 3 anni fa.Se tu lo avessi pagato 3 o 4 oggi liberarsene sarebbe piu' facile.Ti toccherebbe rimetterci qualche millino ma le passioni portano proprio a questo,a spendere soldi che poi non rientrano.Se invece ci lasciamo guidare nelle scelte dal profitto la passione va a farsi benedire.

Approfitto per rispondere anche a Mauro:ci sono Patek belli e ci sono Patek molto meno belli,se non si offende nessuno decisamente brutti (tipo Aquanaut,calendario annuale,5070...).Vengono acquistati perche' piacciono o perche' chiamandosi Patek la speranza di un futuro guadagno condiziona?
A me sembra, caro Ermanno, che tu sia ancora dentro alla concezione che il valore sia una proprietà della mera materia come una volta scrivesti “ di là”.
I fatti stanno a dimostrare l’esatto contrario ma, anche qui e a seconda delle concezione, tanto peggio per i fatti!
Ho cari amici che hanno i 5070 presi a listino, orologio che personalmente ho sempre detestato ma che, una volta visto dal vero non ho potuto non apprezzarne la carica estetica.
L’Aquanaut? Posso essere d’accordo con te ma, anche qui, i fatti mi smentiscono e ti smentiscono.
Il 3710 è un orologio stupendo.
Quanto vale il concetto di “ stupendo” per chi può permetterselo?
Non certo il valore dell’acciaio o del vetro o della materia con cui è costruito.
A mio modo di vedere la storia di Patek,così come la modellistica,o l’assistenza o la gamma prodotta nel tempo,così come la storia complessiva stanno a dimostrare che è e rimane la numero 1!
Il fatto che l’Aquanaut non piaccia a te o a me non significa che non possa o non debba piacere ad altri.
A volte nei giudizi ci vuole anche un pizzico di umiltà.
Mauro,parliamo di prodotti industriali,non di opere fatte a mano,la differenza e' profonda.
Patek N.1,confermo.
Il che non vuol dire che tutti i suoi orologi riescano col "buco".
Se umilta' vuol dire perdita di giudizio critico sono con te,non sono umile.

ALAN FORD

  • *****
  • 8020
  • Su Orologico dal 2004!
    • Mostra profilo
    • E-mail
Re:Rivista Patek Philippe
« Risposta #22 il: Giugno 18, 2019, 09:41:14 am »
Con quello che fa pagare i suoi orologi dovrebbe inviare ai propri clienti dei veri fogli di papiro vergati a mano!
Commercialmente e' un'ottima mossa,per Patek s'intende.
Un po' meno per gli stolti che pagano 10 un prodotto industriale che vale 1.

Probabilmente sono più stolti quelli che pagano 1 e si ritrovano 0,5 rispetto a quelli che pagano 10 e si ritrovano 15.
Se fanno come lavoro i commercianti di orologi hai perfettamente ragione.
Se invece sono dei semplici appassionati che campano facendo altro ho qualche dubbio.

Le passioni,quelle vere,costano,piu' o meno ma costano.
Non credo che tu abbia bisogno di lucrare qualche migliaio di euro nella compravendita di orologi e come te tutti coloro che possono permettersi i Patek.

Ma vedi io non lucro ma è un dato di fatto.
Quando ho comprato il Nautilus l'ho comprato semplicemente perché mi piaceva poi è stata ovviamente una gradita sorpresa venderlo dopo quasi venti anni a quasi dieci volte il prezzo che lo avevo pagato.
Tu i paragoni li fai sempre sul tuo modo di acquistare che è l'usato, però se per quello che compri tu non ci fosse qualche  stolto che lo compra nuovo a prezzo pieno e dopo qualche anno si ritrova qualcosa di invendibile se non a prezzo di saldo, tu non acquisteresti così bene i famosi calendari perpetui a due lire semplicemente perché nessuno li vuole.
Ne è la riprova il mio Roth, quanto costava?
Lo sai bene quanto costava, oggi il suo valore è vicino allo zero per il semplice fatto che nessuno lo vuole proprio al prezzo che io (appassionato stolto) lo ho pagato.
Con Patek questo non succede e non è questione di lucrare è semplicemente un modo per almeno non rimetterci.
Ed a te ti inviterei a contenerti nell'offendere le persone definendole stolte semplicemente perché non ragionano come te.
Secondo te il mondo è pieno di stolti ma forse ragioni come quello in contromano sull'autostrada che pensava che quel giorno fossero tutti impazziti ad andare contro mano!
Non tutti i Patek consentono facili guadagni...

Per uno che si definisce appassionato e spende per un solotempo in acciaio 30,40 o 50k la mia definizione e' quella di stolto.Nel senso che paga un prodotto N volte il suo valore.Se lo fa nella speranza di un futuro guadagno la definizione cambia in commerciante.

So perfettamente che il tuo Roth a 8k e' invendibile,lo hai semplicemente pagato troppo.Il mercato i Roth non li vuole,oggi come 3 anni fa.Se tu lo avessi pagato 3 o 4 oggi liberarsene sarebbe piu' facile.Ti toccherebbe rimetterci qualche millino ma le passioni portano proprio a questo,a spendere soldi che poi non rientrano.Se invece ci lasciamo guidare nelle scelte dal profitto la passione va a farsi benedire.

Approfitto per rispondere anche a Mauro:ci sono Patek belli e ci sono Patek molto meno belli,se non si offende nessuno decisamente brutti (tipo Aquanaut,calendario annuale,5070...).Vengono acquistati perche' piacciono o perche' chiamandosi Patek la speranza di un futuro guadagno condiziona?

E con questo hai detto tutto!
Un orologio che all'epoca costava una ottantina di milioni 8K lo ho pagato troppo!
Ogni commento è superfluo.
L'Aquanaut per il mare me lo comprerei subito perché mi piace e per me è bello, ti sembrerà incredibile ma si sa che gli stolti non è che vendono molto oltre il proprio naso.
Alessa',mettiti gli occhiali per leggere i prezzi,quello e' un 3 e non un 8,i milioni erano una trentina! :P

Non ricordo il cambio ma credo 1-1000 o giù di li quindi dovrebbe essere 50.000.000 non 30 ma ammesso pure che fosse stato 30.000.000 che più o meno sarebbero 15.000,00 Euro a 3.000 euro è un quinto del suo valore non la metà come avevo provocatoriamente supposto io!
Pertanto il Nautilus rivalutato di quasi dieci volte in venti anni, il Roth di quelli furbi ridotto ad un quinto (ma io penso 7-8 volte) del suo valore iniziale in 25 anni.
Mi chiedo di cosa stiamo discutendo.

Re:Rivista Patek Philippe,!
« Risposta #23 il: Giugno 18, 2019, 09:50:49 am »
Con quello che fa pagare i suoi orologi dovrebbe inviare ai propri clienti dei veri fogli di papiro vergati a mano!
Commercialmente e' un'ottima mossa,per Patek s'intende.
Un po' meno per gli stolti che pagano 10 un prodotto industriale che vale 1.

Probabilmente sono più stolti quelli che pagano 1 e si ritrovano 0,5 rispetto a quelli che pagano 10 e si ritrovano 15.
Se fanno come lavoro i commercianti di orologi hai perfettamente ragione.
Se invece sono dei semplici appassionati che campano facendo altro ho qualche dubbio.

Le passioni,quelle vere,costano,piu' o meno ma costano.
Non credo che tu abbia bisogno di lucrare qualche migliaio di euro nella compravendita di orologi e come te tutti coloro che possono permettersi i Patek.

Ma vedi io non lucro ma è un dato di fatto.
Quando ho comprato il Nautilus l'ho comprato semplicemente perché mi piaceva poi è stata ovviamente una gradita sorpresa venderlo dopo quasi venti anni a quasi dieci volte il prezzo che lo avevo pagato.
Tu i paragoni li fai sempre sul tuo modo di acquistare che è l'usato, però se per quello che compri tu non ci fosse qualche  stolto che lo compra nuovo a prezzo pieno e dopo qualche anno si ritrova qualcosa di invendibile se non a prezzo di saldo, tu non acquisteresti così bene i famosi calendari perpetui a due lire semplicemente perché nessuno li vuole.
Ne è la riprova il mio Roth, quanto costava?
Lo sai bene quanto costava, oggi il suo valore è vicino allo zero per il semplice fatto che nessuno lo vuole proprio al prezzo che io (appassionato stolto) lo ho pagato.
Con Patek questo non succede e non è questione di lucrare è semplicemente un modo per almeno non rimetterci.
Ed a te ti inviterei a contenerti nell'offendere le persone definendole stolte semplicemente perché non ragionano come te.
Secondo te il mondo è pieno di stolti ma forse ragioni come quello in contromano sull'autostrada che pensava che quel giorno fossero tutti impazziti ad andare contro mano!
Non tutti i Patek consentono facili guadagni...

Per uno che si definisce appassionato e spende per un solotempo in acciaio 30,40 o 50k la mia definizione e' quella di stolto.Nel senso che paga un prodotto N volte il suo valore.Se lo fa nella speranza di un futuro guadagno la definizione cambia in commerciante.

So perfettamente che il tuo Roth a 8k e' invendibile,lo hai semplicemente pagato troppo.Il mercato i Roth non li vuole,oggi come 3 anni fa.Se tu lo avessi pagato 3 o 4 oggi liberarsene sarebbe piu' facile.Ti toccherebbe rimetterci qualche millino ma le passioni portano proprio a questo,a spendere soldi che poi non rientrano.Se invece ci lasciamo guidare nelle scelte dal profitto la passione va a farsi benedire.

Approfitto per rispondere anche a Mauro:ci sono Patek belli e ci sono Patek molto meno belli,se non si offende nessuno decisamente brutti (tipo Aquanaut,calendario annuale,5070...).Vengono acquistati perche' piacciono o perche' chiamandosi Patek la speranza di un futuro guadagno condiziona?
A me sembra, caro Ermanno, che tu sia ancora dentro alla concezione che il valore sia una proprietà della mera materia come una volta scrivesti “ di là”.
I fatti stanno a dimostrare l’esatto contrario ma, anche qui e a seconda delle concezione, tanto peggio per i fatti!
Ho cari amici che hanno i 5070 presi a listino, orologio che personalmente ho sempre detestato ma che, una volta visto dal vero non ho potuto non apprezzarne la carica estetica.
L’Aquanaut? Posso essere d’accordo con te ma, anche qui, i fatti mi smentiscono e ti smentiscono.
Il 3710 è un orologio stupendo.
Quanto vale il concetto di “ stupendo” per chi può permetterselo?
Non certo il valore dell’acciaio o del vetro o della materia con cui è costruito.
A mio modo di vedere la storia di Patek,così come la modellistica,o l’assistenza o la gamma prodotta nel tempo,così come la storia complessiva stanno a dimostrare che è e rimane la numero 1!
Il fatto che l’Aquanaut non piaccia a te o a me non significa che non possa o non debba piacere ad altri.
A volte nei giudizi ci vuole anche un pizzico di umiltà.
Mauro,parliamo di prodotti industriali,non di opere fatte a mano,la differenza e' profonda.
Patek N.1,confermo.
Il che non vuol dire che tutti i suoi orologi riescano col "buco".
Se umilta' vuol dire perdita di giudizio critico sono con te,non sono umile.
Ribadisco: tu sei ancora e completame dentro alla concezione che il valore sia una proprietà della materia e cioè,tanto acciaio,tanto vetro,tanta progettazione,tanta industrializzazione ecc.
in questa maniera salta il concetto stesso di collezionismo.
È come se un francobollo dovesse costare per la carta e l’inchiostro con cui è fatto.
Patek ha saputo dare una valenza diversa ai propri prodotti anche se industriali ed il mondo intero gli riconosce questo merito anche se,Como giustamente affermi,non tutte le ciambelle riescono col buco.
Circa l’umiltà che ti devo dire?
Credo che una maggior misura nei giudizi aiuterebbe anche a comprendere dei fenomeni che altrimenti non si comprenderebbero  attribuendo così agli altri epiteti che potrebbero essere applicati a se stessi.
E questo Sandro lo ha spiegato in modo magistrale.
« Ultima modifica: Giugno 18, 2019, 11:04:00 am da MauroDS »

e.m.

Re:Rivista Patek Philippe
« Risposta #24 il: Giugno 18, 2019, 14:38:40 pm »
Con quello che fa pagare i suoi orologi dovrebbe inviare ai propri clienti dei veri fogli di papiro vergati a mano!
Commercialmente e' un'ottima mossa,per Patek s'intende.
Un po' meno per gli stolti che pagano 10 un prodotto industriale che vale 1.

Probabilmente sono più stolti quelli che pagano 1 e si ritrovano 0,5 rispetto a quelli che pagano 10 e si ritrovano 15.
Se fanno come lavoro i commercianti di orologi hai perfettamente ragione.
Se invece sono dei semplici appassionati che campano facendo altro ho qualche dubbio.

Le passioni,quelle vere,costano,piu' o meno ma costano.
Non credo che tu abbia bisogno di lucrare qualche migliaio di euro nella compravendita di orologi e come te tutti coloro che possono permettersi i Patek.

Ma vedi io non lucro ma è un dato di fatto.
Quando ho comprato il Nautilus l'ho comprato semplicemente perché mi piaceva poi è stata ovviamente una gradita sorpresa venderlo dopo quasi venti anni a quasi dieci volte il prezzo che lo avevo pagato.
Tu i paragoni li fai sempre sul tuo modo di acquistare che è l'usato, però se per quello che compri tu non ci fosse qualche  stolto che lo compra nuovo a prezzo pieno e dopo qualche anno si ritrova qualcosa di invendibile se non a prezzo di saldo, tu non acquisteresti così bene i famosi calendari perpetui a due lire semplicemente perché nessuno li vuole.
Ne è la riprova il mio Roth, quanto costava?
Lo sai bene quanto costava, oggi il suo valore è vicino allo zero per il semplice fatto che nessuno lo vuole proprio al prezzo che io (appassionato stolto) lo ho pagato.
Con Patek questo non succede e non è questione di lucrare è semplicemente un modo per almeno non rimetterci.
Ed a te ti inviterei a contenerti nell'offendere le persone definendole stolte semplicemente perché non ragionano come te.
Secondo te il mondo è pieno di stolti ma forse ragioni come quello in contromano sull'autostrada che pensava che quel giorno fossero tutti impazziti ad andare contro mano!
Non tutti i Patek consentono facili guadagni...

Per uno che si definisce appassionato e spende per un solotempo in acciaio 30,40 o 50k la mia definizione e' quella di stolto.Nel senso che paga un prodotto N volte il suo valore.Se lo fa nella speranza di un futuro guadagno la definizione cambia in commerciante.

So perfettamente che il tuo Roth a 8k e' invendibile,lo hai semplicemente pagato troppo.Il mercato i Roth non li vuole,oggi come 3 anni fa.Se tu lo avessi pagato 3 o 4 oggi liberarsene sarebbe piu' facile.Ti toccherebbe rimetterci qualche millino ma le passioni portano proprio a questo,a spendere soldi che poi non rientrano.Se invece ci lasciamo guidare nelle scelte dal profitto la passione va a farsi benedire.

Approfitto per rispondere anche a Mauro:ci sono Patek belli e ci sono Patek molto meno belli,se non si offende nessuno decisamente brutti (tipo Aquanaut,calendario annuale,5070...).Vengono acquistati perche' piacciono o perche' chiamandosi Patek la speranza di un futuro guadagno condiziona?

E con questo hai detto tutto!
Un orologio che all'epoca costava una ottantina di milioni 8K lo ho pagato troppo!
Ogni commento è superfluo.
L'Aquanaut per il mare me lo comprerei subito perché mi piace e per me è bello, ti sembrerà incredibile ma si sa che gli stolti non è che vendono molto oltre il proprio naso.
Alessa',mettiti gli occhiali per leggere i prezzi,quello e' un 3 e non un 8,i milioni erano una trentina! :P

Non ricordo il cambio ma credo 1-1000 o giù di li quindi dovrebbe essere 50.000.000 non 30 ma ammesso pure che fosse stato 30.000.000 che più o meno sarebbero 15.000,00 Euro a 3.000 euro è un quinto del suo valore non la metà come avevo provocatoriamente supposto io!
Pertanto il Nautilus rivalutato di quasi dieci volte in venti anni, il Roth di quelli furbi ridotto ad un quinto (ma io penso 7-8 volte) del suo valore iniziale in 25 anni.
Mi chiedo di cosa stiamo discutendo.
32 milioni per essere precisi.
Stiamo discutendo di mercato,avariato ma di mercato.
Se il 3700 alle cifre folli che leggiamo una ragione potrebbe averla il 3800 no,nella maniera piu' assoluta.
Restando in casa PP con i soldi necessari per un 3800 si prende un perpetuale.Ed anche un cieco ma anche un ceco si renderebbe conto che sono orologi distanti chilometri.
Avessi un Roth come il tuo mai lo scambierei con il piccolo Nautilus se non per tirarci fuori dei soldini.

e.m.

Re:Rivista Patek Philippe,!
« Risposta #25 il: Giugno 18, 2019, 14:52:26 pm »
Con quello che fa pagare i suoi orologi dovrebbe inviare ai propri clienti dei veri fogli di papiro vergati a mano!
Commercialmente e' un'ottima mossa,per Patek s'intende.
Un po' meno per gli stolti che pagano 10 un prodotto industriale che vale 1.

Probabilmente sono più stolti quelli che pagano 1 e si ritrovano 0,5 rispetto a quelli che pagano 10 e si ritrovano 15.
Se fanno come lavoro i commercianti di orologi hai perfettamente ragione.
Se invece sono dei semplici appassionati che campano facendo altro ho qualche dubbio.

Le passioni,quelle vere,costano,piu' o meno ma costano.
Non credo che tu abbia bisogno di lucrare qualche migliaio di euro nella compravendita di orologi e come te tutti coloro che possono permettersi i Patek.

Ma vedi io non lucro ma è un dato di fatto.
Quando ho comprato il Nautilus l'ho comprato semplicemente perché mi piaceva poi è stata ovviamente una gradita sorpresa venderlo dopo quasi venti anni a quasi dieci volte il prezzo che lo avevo pagato.
Tu i paragoni li fai sempre sul tuo modo di acquistare che è l'usato, però se per quello che compri tu non ci fosse qualche  stolto che lo compra nuovo a prezzo pieno e dopo qualche anno si ritrova qualcosa di invendibile se non a prezzo di saldo, tu non acquisteresti così bene i famosi calendari perpetui a due lire semplicemente perché nessuno li vuole.
Ne è la riprova il mio Roth, quanto costava?
Lo sai bene quanto costava, oggi il suo valore è vicino allo zero per il semplice fatto che nessuno lo vuole proprio al prezzo che io (appassionato stolto) lo ho pagato.
Con Patek questo non succede e non è questione di lucrare è semplicemente un modo per almeno non rimetterci.
Ed a te ti inviterei a contenerti nell'offendere le persone definendole stolte semplicemente perché non ragionano come te.
Secondo te il mondo è pieno di stolti ma forse ragioni come quello in contromano sull'autostrada che pensava che quel giorno fossero tutti impazziti ad andare contro mano!
Non tutti i Patek consentono facili guadagni...

Per uno che si definisce appassionato e spende per un solotempo in acciaio 30,40 o 50k la mia definizione e' quella di stolto.Nel senso che paga un prodotto N volte il suo valore.Se lo fa nella speranza di un futuro guadagno la definizione cambia in commerciante.

So perfettamente che il tuo Roth a 8k e' invendibile,lo hai semplicemente pagato troppo.Il mercato i Roth non li vuole,oggi come 3 anni fa.Se tu lo avessi pagato 3 o 4 oggi liberarsene sarebbe piu' facile.Ti toccherebbe rimetterci qualche millino ma le passioni portano proprio a questo,a spendere soldi che poi non rientrano.Se invece ci lasciamo guidare nelle scelte dal profitto la passione va a farsi benedire.

Approfitto per rispondere anche a Mauro:ci sono Patek belli e ci sono Patek molto meno belli,se non si offende nessuno decisamente brutti (tipo Aquanaut,calendario annuale,5070...).Vengono acquistati perche' piacciono o perche' chiamandosi Patek la speranza di un futuro guadagno condiziona?
A me sembra, caro Ermanno, che tu sia ancora dentro alla concezione che il valore sia una proprietà della mera materia come una volta scrivesti “ di là”.
I fatti stanno a dimostrare l’esatto contrario ma, anche qui e a seconda delle concezione, tanto peggio per i fatti!
Ho cari amici che hanno i 5070 presi a listino, orologio che personalmente ho sempre detestato ma che, una volta visto dal vero non ho potuto non apprezzarne la carica estetica.
L’Aquanaut? Posso essere d’accordo con te ma, anche qui, i fatti mi smentiscono e ti smentiscono.
Il 3710 è un orologio stupendo.
Quanto vale il concetto di “ stupendo” per chi può permetterselo?
Non certo il valore dell’acciaio o del vetro o della materia con cui è costruito.
A mio modo di vedere la storia di Patek,così come la modellistica,o l’assistenza o la gamma prodotta nel tempo,così come la storia complessiva stanno a dimostrare che è e rimane la numero 1!
Il fatto che l’Aquanaut non piaccia a te o a me non significa che non possa o non debba piacere ad altri.
A volte nei giudizi ci vuole anche un pizzico di umiltà.
Mauro,parliamo di prodotti industriali,non di opere fatte a mano,la differenza e' profonda.
Patek N.1,confermo.
Il che non vuol dire che tutti i suoi orologi riescano col "buco".
Se umilta' vuol dire perdita di giudizio critico sono con te,non sono umile.
Ribadisco: tu sei ancora e completame dentro alla concezione che il valore sia una proprietà della materia e cioè,tanto acciaio,tanto vetro,tanta progettazione,tanta industrializzazione ecc.
in questa maniera salta il concetto stesso di collezionismo.
È come se un francobollo dovesse costare per la carta e l’inchiostro con cui è fatto.
Patek ha saputo dare una valenza diversa ai propri prodotti anche se industriali ed il mondo intero gli riconosce questo merito anche se,Como giustamente affermi,non tutte le ciambelle riescono col buco.
Circa l’umiltà che ti devo dire?
Credo che una maggior misura nei giudizi aiuterebbe anche a comprendere dei fenomeni che altrimenti non si comprenderebbero  attribuendo così agli altri epiteti che potrebbero essere applicati a se stessi.
E questo Sandro lo ha spiegato in modo magistrale.
Mauro,mi spieghi quale valenza collezionistica potrebbe avere uno dei Patek di cui stiamo parlando?
Hanno un disegno rivoluzionario?No.
Hanno una meccanica da urlo?No.
Cos'hanno oltre il nome?Il nulla piu' assoluto.
Tu che hai qualche PP giusto la differenza dovresti coglierla meglio di chi conosce solo quegli orologi che vanno oggi tanto di moda.
E' un po' che non ci vediamo (mi avete escluso dalle cene per quello che penso e che dico?) ma ricordo i tuoi Orologi,se nel frattempo non li hai cambiati.Ho usato la O maiuscola a proposito;spero non ti sia convertito agli orologi...

ALAN FORD

  • *****
  • 8020
  • Su Orologico dal 2004!
    • Mostra profilo
    • E-mail
Re:Rivista Patek Philippe
« Risposta #26 il: Giugno 18, 2019, 16:05:27 pm »
Con quello che fa pagare i suoi orologi dovrebbe inviare ai propri clienti dei veri fogli di papiro vergati a mano!
Commercialmente e' un'ottima mossa,per Patek s'intende.
Un po' meno per gli stolti che pagano 10 un prodotto industriale che vale 1.

Probabilmente sono più stolti quelli che pagano 1 e si ritrovano 0,5 rispetto a quelli che pagano 10 e si ritrovano 15.
Se fanno come lavoro i commercianti di orologi hai perfettamente ragione.
Se invece sono dei semplici appassionati che campano facendo altro ho qualche dubbio.

Le passioni,quelle vere,costano,piu' o meno ma costano.
Non credo che tu abbia bisogno di lucrare qualche migliaio di euro nella compravendita di orologi e come te tutti coloro che possono permettersi i Patek.

Ma vedi io non lucro ma è un dato di fatto.
Quando ho comprato il Nautilus l'ho comprato semplicemente perché mi piaceva poi è stata ovviamente una gradita sorpresa venderlo dopo quasi venti anni a quasi dieci volte il prezzo che lo avevo pagato.
Tu i paragoni li fai sempre sul tuo modo di acquistare che è l'usato, però se per quello che compri tu non ci fosse qualche  stolto che lo compra nuovo a prezzo pieno e dopo qualche anno si ritrova qualcosa di invendibile se non a prezzo di saldo, tu non acquisteresti così bene i famosi calendari perpetui a due lire semplicemente perché nessuno li vuole.
Ne è la riprova il mio Roth, quanto costava?
Lo sai bene quanto costava, oggi il suo valore è vicino allo zero per il semplice fatto che nessuno lo vuole proprio al prezzo che io (appassionato stolto) lo ho pagato.
Con Patek questo non succede e non è questione di lucrare è semplicemente un modo per almeno non rimetterci.
Ed a te ti inviterei a contenerti nell'offendere le persone definendole stolte semplicemente perché non ragionano come te.
Secondo te il mondo è pieno di stolti ma forse ragioni come quello in contromano sull'autostrada che pensava che quel giorno fossero tutti impazziti ad andare contro mano!
Non tutti i Patek consentono facili guadagni...

Per uno che si definisce appassionato e spende per un solotempo in acciaio 30,40 o 50k la mia definizione e' quella di stolto.Nel senso che paga un prodotto N volte il suo valore.Se lo fa nella speranza di un futuro guadagno la definizione cambia in commerciante.

So perfettamente che il tuo Roth a 8k e' invendibile,lo hai semplicemente pagato troppo.Il mercato i Roth non li vuole,oggi come 3 anni fa.Se tu lo avessi pagato 3 o 4 oggi liberarsene sarebbe piu' facile.Ti toccherebbe rimetterci qualche millino ma le passioni portano proprio a questo,a spendere soldi che poi non rientrano.Se invece ci lasciamo guidare nelle scelte dal profitto la passione va a farsi benedire.

Approfitto per rispondere anche a Mauro:ci sono Patek belli e ci sono Patek molto meno belli,se non si offende nessuno decisamente brutti (tipo Aquanaut,calendario annuale,5070...).Vengono acquistati perche' piacciono o perche' chiamandosi Patek la speranza di un futuro guadagno condiziona?

E con questo hai detto tutto!
Un orologio che all'epoca costava una ottantina di milioni 8K lo ho pagato troppo!
Ogni commento è superfluo.
L'Aquanaut per il mare me lo comprerei subito perché mi piace e per me è bello, ti sembrerà incredibile ma si sa che gli stolti non è che vendono molto oltre il proprio naso.
Alessa',mettiti gli occhiali per leggere i prezzi,quello e' un 3 e non un 8,i milioni erano una trentina! :P

Non ricordo il cambio ma credo 1-1000 o giù di li quindi dovrebbe essere 50.000.000 non 30 ma ammesso pure che fosse stato 30.000.000 che più o meno sarebbero 15.000,00 Euro a 3.000 euro è un quinto del suo valore non la metà come avevo provocatoriamente supposto io!
Pertanto il Nautilus rivalutato di quasi dieci volte in venti anni, il Roth di quelli furbi ridotto ad un quinto (ma io penso 7-8 volte) del suo valore iniziale in 25 anni.
Mi chiedo di cosa stiamo discutendo.
32 milioni per essere precisi.
Stiamo discutendo di mercato,avariato ma di mercato.
Se il 3700 alle cifre folli che leggiamo una ragione potrebbe averla il 3800 no,nella maniera piu' assoluta.
Restando in casa PP con i soldi necessari per un 3800 si prende un perpetuale.Ed anche un cieco ma anche un ceco si renderebbe conto che sono orologi distanti chilometri.
Avessi un Roth come il tuo mai lo scambierei con il piccolo Nautilus se non per tirarci fuori dei soldini.

Boh...sugli annuari erano solo in Franchi svizzeri e nel 1992 la versione in platino costava 56.000 Franchi.
Il mio era un 3710 e non un 3800 e comunque "un perpetuale" non è uguale ad un altro perpetuale mentre il 3800 è esattamente il 3800, questa storia di valutare i perpetuali come fossero le patate al mercato a me fa un po' impressione mi sa proprio di qualunquismo puro.
Comunque le cifre folli che leggiamo la gente le paga a prescindere da quello che pensi tu forse questa cosa non ti è chiara e le paga davvero non è tutto un Truman Show come vorresti far credere.

Citazione
(mi avete escluso dalle cene per quello che penso e che dico?)

Mi sa che prendi troppo sul serio gli orologi!
Davvero pensi che (almeno io) potremmo escludere qualcuno da una cena per le diverse idee su una cosa inutile come gli orologi?
Dovremmo escludere magari pure gli juventini o gli interisti che classicisticamente non ci sopportiamo e sempre classicisticamente ce ne diciamo di tutti i colori, ma che dici è possibile?
« Ultima modifica: Giugno 18, 2019, 17:53:52 pm da alanford »

Re:Rivista Patek Philippe,!
« Risposta #27 il: Giugno 18, 2019, 17:32:32 pm »
Con quello che fa pagare i suoi orologi dovrebbe inviare ai propri clienti dei veri fogli di papiro vergati a mano!
Commercialmente e' un'ottima mossa,per Patek s'intende.
Un po' meno per gli stolti che pagano 10 un prodotto industriale che vale 1.

Probabilmente sono più stolti quelli che pagano 1 e si ritrovano 0,5 rispetto a quelli che pagano 10 e si ritrovano 15.
Se fanno come lavoro i commercianti di orologi hai perfettamente ragione.
Se invece sono dei semplici appassionati che campano facendo altro ho qualche dubbio.

Le passioni,quelle vere,costano,piu' o meno ma costano.
Non credo che tu abbia bisogno di lucrare qualche migliaio di euro nella compravendita di orologi e come te tutti coloro che possono permettersi i Patek.

Ma vedi io non lucro ma è un dato di fatto.
Quando ho comprato il Nautilus l'ho comprato semplicemente perché mi piaceva poi è stata ovviamente una gradita sorpresa venderlo dopo quasi venti anni a quasi dieci volte il prezzo che lo avevo pagato.
Tu i paragoni li fai sempre sul tuo modo di acquistare che è l'usato, però se per quello che compri tu non ci fosse qualche  stolto che lo compra nuovo a prezzo pieno e dopo qualche anno si ritrova qualcosa di invendibile se non a prezzo di saldo, tu non acquisteresti così bene i famosi calendari perpetui a due lire semplicemente perché nessuno li vuole.
Ne è la riprova il mio Roth, quanto costava?
Lo sai bene quanto costava, oggi il suo valore è vicino allo zero per il semplice fatto che nessuno lo vuole proprio al prezzo che io (appassionato stolto) lo ho pagato.
Con Patek questo non succede e non è questione di lucrare è semplicemente un modo per almeno non rimetterci.
Ed a te ti inviterei a contenerti nell'offendere le persone definendole stolte semplicemente perché non ragionano come te.
Secondo te il mondo è pieno di stolti ma forse ragioni come quello in contromano sull'autostrada che pensava che quel giorno fossero tutti impazziti ad andare contro mano!
Non tutti i Patek consentono facili guadagni...

Per uno che si definisce appassionato e spende per un solotempo in acciaio 30,40 o 50k la mia definizione e' quella di stolto.Nel senso che paga un prodotto N volte il suo valore.Se lo fa nella speranza di un futuro guadagno la definizione cambia in commerciante.

So perfettamente che il tuo Roth a 8k e' invendibile,lo hai semplicemente pagato troppo.Il mercato i Roth non li vuole,oggi come 3 anni fa.Se tu lo avessi pagato 3 o 4 oggi liberarsene sarebbe piu' facile.Ti toccherebbe rimetterci qualche millino ma le passioni portano proprio a questo,a spendere soldi che poi non rientrano.Se invece ci lasciamo guidare nelle scelte dal profitto la passione va a farsi benedire.

Approfitto per rispondere anche a Mauro:ci sono Patek belli e ci sono Patek molto meno belli,se non si offende nessuno decisamente brutti (tipo Aquanaut,calendario annuale,5070...).Vengono acquistati perche' piacciono o perche' chiamandosi Patek la speranza di un futuro guadagno condiziona?
A me sembra, caro Ermanno, che tu sia ancora dentro alla concezione che il valore sia una proprietà della mera materia come una volta scrivesti “ di là”.
I fatti stanno a dimostrare l’esatto contrario ma, anche qui e a seconda delle concezione, tanto peggio per i fatti!
Ho cari amici che hanno i 5070 presi a listino, orologio che personalmente ho sempre detestato ma che, una volta visto dal vero non ho potuto non apprezzarne la carica estetica.
L’Aquanaut? Posso essere d’accordo con te ma, anche qui, i fatti mi smentiscono e ti smentiscono.
Il 3710 è un orologio stupendo.
Quanto vale il concetto di “ stupendo” per chi può permetterselo?
Non certo il valore dell’acciaio o del vetro o della materia con cui è costruito.
A mio modo di vedere la storia di Patek,così come la modellistica,o l’assistenza o la gamma prodotta nel tempo,così come la storia complessiva stanno a dimostrare che è e rimane la numero 1!
Il fatto che l’Aquanaut non piaccia a te o a me non significa che non possa o non debba piacere ad altri.
A volte nei giudizi ci vuole anche un pizzico di umiltà.
Mauro,parliamo di prodotti industriali,non di opere fatte a mano,la differenza e' profonda.
Patek N.1,confermo.
Il che non vuol dire che tutti i suoi orologi riescano col "buco".
Se umilta' vuol dire perdita di giudizio critico sono con te,non sono umile.
Ribadisco: tu sei ancora e completame dentro alla concezione che il valore sia una proprietà della materia e cioè,tanto acciaio,tanto vetro,tanta progettazione,tanta industrializzazione ecc.
in questa maniera salta il concetto stesso di collezionismo.
È come se un francobollo dovesse costare per la carta e l’inchiostro con cui è fatto.
Patek ha saputo dare una valenza diversa ai propri prodotti anche se industriali ed il mondo intero gli riconosce questo merito anche se,Como giustamente affermi,non tutte le ciambelle riescono col buco.
Circa l’umiltà che ti devo dire?
Credo che una maggior misura nei giudizi aiuterebbe anche a comprendere dei fenomeni che altrimenti non si comprenderebbero  attribuendo così agli altri epiteti che potrebbero essere applicati a se stessi.
E questo Sandro lo ha spiegato in modo magistrale.
Mauro,mi spieghi quale valenza collezionistica potrebbe avere uno dei Patek di cui stiamo parlando?
Hanno un disegno rivoluzionario?No.
Hanno una meccanica da urlo?No.
Cos'hanno oltre il nome?Il nulla piu' assoluto.
Tu che hai qualche PP giusto la differenza dovresti coglierla meglio di chi conosce solo quegli orologi che vanno oggi tanto di moda.
E' un po' che non ci vediamo (mi avete escluso dalle cene per quello che penso e che dico?) ma ricordo i tuoi Orologi,se nel frattempo non li hai cambiati.Ho usato la O maiuscola a proposito;spero non ti sia convertito agli orologi...
Per te basta che porti il nome PP e già non va bene perché associ la ventata speculativa commerciale al Marchio.
Il 3710 è nato prima di questi fenomeni e chi lo ha preso allora è scevro da tali implicazioni.
In questo senso il 3710 fa storia a se perché rappresenta persino una parola nuova rispetto finanche al 3700.
Non bisogna poi fare guerre ideologiche.
Un orologio piace?
Penso che basti.
Sono poi d’accordo che il vero collezionista Patek un 5711 non lo prenda neppure in considerazione.
Ma Patek ha la forza di imporre tendenze,esattamente come Rolex.
Le mode ed i concetti estetici cambiano.

Re:Rivista Patek Philippe
« Risposta #28 il: Giugno 18, 2019, 22:18:58 pm »
su un verdone del 95 il Roth in oro bianco lo dava come listino 34.450 franchi

e.m.

Re:Rivista Patek Philippe
« Risposta #29 il: Giugno 19, 2019, 01:10:30 am »
Con quello che fa pagare i suoi orologi dovrebbe inviare ai propri clienti dei veri fogli di papiro vergati a mano!
Commercialmente e' un'ottima mossa,per Patek s'intende.
Un po' meno per gli stolti che pagano 10 un prodotto industriale che vale 1.

Probabilmente sono più stolti quelli che pagano 1 e si ritrovano 0,5 rispetto a quelli che pagano 10 e si ritrovano 15.
Se fanno come lavoro i commercianti di orologi hai perfettamente ragione.
Se invece sono dei semplici appassionati che campano facendo altro ho qualche dubbio.

Le passioni,quelle vere,costano,piu' o meno ma costano.
Non credo che tu abbia bisogno di lucrare qualche migliaio di euro nella compravendita di orologi e come te tutti coloro che possono permettersi i Patek.

Ma vedi io non lucro ma è un dato di fatto.
Quando ho comprato il Nautilus l'ho comprato semplicemente perché mi piaceva poi è stata ovviamente una gradita sorpresa venderlo dopo quasi venti anni a quasi dieci volte il prezzo che lo avevo pagato.
Tu i paragoni li fai sempre sul tuo modo di acquistare che è l'usato, però se per quello che compri tu non ci fosse qualche  stolto che lo compra nuovo a prezzo pieno e dopo qualche anno si ritrova qualcosa di invendibile se non a prezzo di saldo, tu non acquisteresti così bene i famosi calendari perpetui a due lire semplicemente perché nessuno li vuole.
Ne è la riprova il mio Roth, quanto costava?
Lo sai bene quanto costava, oggi il suo valore è vicino allo zero per il semplice fatto che nessuno lo vuole proprio al prezzo che io (appassionato stolto) lo ho pagato.
Con Patek questo non succede e non è questione di lucrare è semplicemente un modo per almeno non rimetterci.
Ed a te ti inviterei a contenerti nell'offendere le persone definendole stolte semplicemente perché non ragionano come te.
Secondo te il mondo è pieno di stolti ma forse ragioni come quello in contromano sull'autostrada che pensava che quel giorno fossero tutti impazziti ad andare contro mano!
Non tutti i Patek consentono facili guadagni...

Per uno che si definisce appassionato e spende per un solotempo in acciaio 30,40 o 50k la mia definizione e' quella di stolto.Nel senso che paga un prodotto N volte il suo valore.Se lo fa nella speranza di un futuro guadagno la definizione cambia in commerciante.

So perfettamente che il tuo Roth a 8k e' invendibile,lo hai semplicemente pagato troppo.Il mercato i Roth non li vuole,oggi come 3 anni fa.Se tu lo avessi pagato 3 o 4 oggi liberarsene sarebbe piu' facile.Ti toccherebbe rimetterci qualche millino ma le passioni portano proprio a questo,a spendere soldi che poi non rientrano.Se invece ci lasciamo guidare nelle scelte dal profitto la passione va a farsi benedire.

Approfitto per rispondere anche a Mauro:ci sono Patek belli e ci sono Patek molto meno belli,se non si offende nessuno decisamente brutti (tipo Aquanaut,calendario annuale,5070...).Vengono acquistati perche' piacciono o perche' chiamandosi Patek la speranza di un futuro guadagno condiziona?

E con questo hai detto tutto!
Un orologio che all'epoca costava una ottantina di milioni 8K lo ho pagato troppo!
Ogni commento è superfluo.
L'Aquanaut per il mare me lo comprerei subito perché mi piace e per me è bello, ti sembrerà incredibile ma si sa che gli stolti non è che vendono molto oltre il proprio naso.
Alessa',mettiti gli occhiali per leggere i prezzi,quello e' un 3 e non un 8,i milioni erano una trentina! :P

Non ricordo il cambio ma credo 1-1000 o giù di li quindi dovrebbe essere 50.000.000 non 30 ma ammesso pure che fosse stato 30.000.000 che più o meno sarebbero 15.000,00 Euro a 3.000 euro è un quinto del suo valore non la metà come avevo provocatoriamente supposto io!
Pertanto il Nautilus rivalutato di quasi dieci volte in venti anni, il Roth di quelli furbi ridotto ad un quinto (ma io penso 7-8 volte) del suo valore iniziale in 25 anni.
Mi chiedo di cosa stiamo discutendo.
32 milioni per essere precisi.
Stiamo discutendo di mercato,avariato ma di mercato.
Se il 3700 alle cifre folli che leggiamo una ragione potrebbe averla il 3800 no,nella maniera piu' assoluta.
Restando in casa PP con i soldi necessari per un 3800 si prende un perpetuale.Ed anche un cieco ma anche un ceco si renderebbe conto che sono orologi distanti chilometri.
Avessi un Roth come il tuo mai lo scambierei con il piccolo Nautilus se non per tirarci fuori dei soldini.

Boh...sugli annuari erano solo in Franchi svizzeri e nel 1992 la versione in platino costava 56.000 Franchi.
Il mio era un 3710 e non un 3800 e comunque "un perpetuale" non è uguale ad un altro perpetuale mentre il 3800 è esattamente il 3800, questa storia di valutare i perpetuali come fossero le patate al mercato a me fa un po' impressione mi sa proprio di qualunquismo puro.
Comunque le cifre folli che leggiamo la gente le paga a prescindere da quello che pensi tu forse questa cosa non ti è chiara e le paga davvero non è tutto un Truman Show come vorresti far credere.

Citazione
(mi avete escluso dalle cene per quello che penso e che dico?)

Mi sa che prendi troppo sul serio gli orologi!
Davvero pensi che (almeno io) potremmo escludere qualcuno da una cena per le diverse idee su una cosa inutile come gli orologi?
Dovremmo escludere magari pure gli juventini o gli interisti che classicisticamente non ci sopportiamo e sempre classicisticamente ce ne diciamo di tutti i colori, ma che dici è possibile?
Alessa',ti voglio bene e pure tanto ma quando impunti...il tuo Roth e' platino?
Se scrivo 32 milioni e non 45 una ragione ci sara'.

3710 o 3800 il discorso non cambia di una virgola,sono orologi normali in tutto,come tanti altri.

I perpetuali non sono tutti uguali ma il piu' scadente e' sempre un signor Orologio.
Per rendersene conto pero' bisogna guardare le piastre,non il nome stampato sul quadrante.
Cosa che chi acquista gli orologi non fa e non gli passa neanche per l'anticamera del cervello.
E poiche' si acquista per moda,per blasone e per sentito dire ecco giustificate le cifre che sappiamo.

Il discorso cene era riferito a Mauro...