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Movimenti di manifattura, il grande bluff!

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Re:Movimenti di manifattura, il grande bluff!
« Risposta #30 il: Gennaio 17, 2022, 19:40:31 pm »
Vista la globalizzazione e l'impossibilità di risalire a chi produce cosa, sarebbe più corretto iniziare a parlare di "calibro esclusivo". Perlomeno tra appassionati, non tenendo in considerazione le cartelle stampa o le pubblicità.

Le vere manifatture di orologi completi nel termine stretto sarebbero pochissime. Mi vengono in mente Rolex, JLC, Journe, poi?

E infatti è errato parlare di manifattura. Chi non attinge più ad eta attinge da altre società, che come detto basta informarsi e si sa chi sono.
Le manifatture sono quelle da te dette. In più ci aggiungo il trio di Glashutte, Patek e in nella quasi totalità AP tranne l’1185 che ancora usa e Seiko.
Non so citizen
Su Patek ho dei dubbi.
Anche il Grand Chime per esempio non è frutto del loro sacco.

I giapponesi invece non li avevo considerati, Si credo che Seiko e Citizen rientrino tra le manifatture
Ciò che non si muove non si usura.......Quello che non c'è non si rompe.

Bertroo

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Re:Movimenti di manifattura, il grande bluff!
« Risposta #31 il: Gennaio 17, 2022, 19:45:22 pm »
Vista la globalizzazione e l'impossibilità di risalire a chi produce cosa, sarebbe più corretto iniziare a parlare di "calibro esclusivo". Perlomeno tra appassionati, non tenendo in considerazione le cartelle stampa o le pubblicità.

Le vere manifatture di orologi completi nel termine stretto sarebbero pochissime. Mi vengono in mente Rolex, JLC, Journe, poi?

E infatti è errato parlare di manifattura. Chi non attinge più ad eta attinge da altre società, che come detto basta informarsi e si sa chi sono.
Le manifatture sono quelle da te dette. In più ci aggiungo il trio di Glashutte, Patek e in nella quasi totalità AP tranne l’1185 che ancora usa e Seiko.
Non so citizen
Su Patek ho dei dubbi.
Anche il Grand Chime per esempio non è frutto del loro sacco.

I giapponesi invece non li avevo considerati, Si credo che Seiko e Citizen rientrino tra le manifatture

Forse su Patek nelle grandi complicazioni non hai tutti i torti. Mi informo

Bertroo

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Re:Movimenti di manifattura, il grande bluff!
« Risposta #32 il: Gennaio 17, 2022, 20:17:18 pm »
Vista la globalizzazione e l'impossibilità di risalire a chi produce cosa, sarebbe più corretto iniziare a parlare di "calibro esclusivo". Perlomeno tra appassionati, non tenendo in considerazione le cartelle stampa o le pubblicità.

Le vere manifatture di orologi completi nel termine stretto sarebbero pochissime. Mi vengono in mente Rolex, JLC, Journe, poi?

E infatti è errato parlare di manifattura. Chi non attinge più ad eta attinge da altre società, che come detto basta informarsi e si sa chi sono.
Le manifatture sono quelle da te dette. In più ci aggiungo il trio di Glashutte, Patek e in nella quasi totalità AP tranne l’1185 che ancora usa e Seiko.
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Su Patek ho dei dubbi.
Anche il Grand Chime per esempio non è frutto del loro sacco.

I giapponesi invece non li avevo considerati, Si credo che Seiko e Citizen rientrino tra le manifatture

Mi sono informato, ti confermo che PP fa tutto in casa, comprese le grandi complicazioni. Mi dicono con rifiniture non all’altezza ma comunque tutta farina loro.

Bug04

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Re:Movimenti di manifattura, il grande bluff!
« Risposta #33 il: Gennaio 17, 2022, 23:02:04 pm »
Anche io attribuivo al termine manifattura l’essenza del “fatto a mano” più che il concetto di “make or buy”.

Però devo dire che la definizione di manifattura, nella sua accezione completa, include “ il complesso dei lavori e delle operazioni, eseguite a mano o a macchina, per le quali una materia prima viene trasformata in oggetto di consumo, in manufatto, e il luogo in cui si esegue la manifattura.“

Tanto a pensarci bene, se il termine si fosse riferito al solo “fatto a mano”, oggi non sarebbe esistita nessuna vera manifattura, nemmeno tra gli indipendenti.


Potremmo anche soffermarci sul termine MANI FATTURA, ossia per me un movimento di manifattura è un movimento fatto a mano poi noi gli diamo il significato che più ci piace e che invece alle case più fa comodo.

Bertroo

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Re:Movimenti di manifattura, il grande bluff!
« Risposta #34 il: Gennaio 17, 2022, 23:05:34 pm »
Anche io attribuivo al termine manifattura l’essenza del “fatto a mano” più che il concetto di “make or buy”.

Però devo dire che la definizione di manifattura, nella sua accezione completa, include “ il complesso dei lavori e delle operazioni, eseguite a mano o a macchina, per le quali una materia prima viene trasformata in oggetto di consumo, in manufatto, e il luogo in cui si esegue la manifattura.“

Tanto a pensarci bene, se il termine si fosse riferito al solo “fatto a mano”, oggi non sarebbe esistita nessuna vera manifattura, nemmeno tra gli indipendenti.


Potremmo anche soffermarci sul termine MANI FATTURA, ossia per me un movimento di manifattura è un movimento fatto a mano poi noi gli diamo il significato che più ci piace e che invece alle case più fa comodo.

Parole sante. Ne esisterebbero poche. Forse una decina
« Ultima modifica: Gennaio 17, 2022, 23:07:38 pm da Bertroo »

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Re:Movimenti di manifattura, il grande bluff!
« Risposta #35 il: Gennaio 18, 2022, 08:09:50 am »
Io la prendo da un'altra parte. Perché dovrebbe interessarci se un movimento è di manifattura? Perché un movimento di quel tipo dimostra le capacità di ingegno e produttive di chi l'ha messo in linea. A fronte di questo sono disposto a riconoscere un valore aggiuntivo al prodotto. Non solo, visto che in orologeria è stato già detto e fatto tutto, se vai di manifattura devi a maggior ragione fare qualcosa di migliorativo rispetto all'esistente, altrimenti immagino sia solo un modo per verticalizzare la produzione ed eliminare costi. Intendo che se nel 2020 realizzi un solo tempo coi piccoli secondi, 5 mm di spessore e 12 linee, 42 ore di riserva e bilanciere da 8 mm, per conto mio hai perso tempo. E' quello che scrivevo nell'altro thread dei fenomeni indipendenti: per me un clone "funzionale" del 2824 di quel tipo non aggiunge nulla. Gli preferisco un Sellita prodotto e venduto in milioni di pezzi, conosciuti dal mercato e con una storia alle spalle in termini di affidabilità. Discorso diverso per l'altro presentato che ha 80 ore di carica e la certificazione cronometro. Anche il Blue di Journe è un clone funzionale del 2824 ma c'è un movimento in oro con architettura non tradizionale (oltre alle altre caratteristiche dell'orologio in questo caso). I Coyon hanno del lavoro che li rende originali. Di Nomos ho preso il calibro automatico loro (DUW3001) invece del'Alpha pseudo-Peseux che potevo trovare ovunque (e che ho già come base nel BP calendario).
Tornando alla classificazione di Fansie secondo me è interessante l'uso (per lo più) esclusivo del calibro, prodotto o meno in casa. Intendo che se voglio il ripetizione di Bulgari, ho modo di acquistarlo incassato altrove? In pratica no, quindi ho delle prestazioni li dentro che non posso avere altrimenti. E' manifattura? Un po', ma chissenefrega.
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Re:Movimenti di manifattura, il grande bluff!
« Risposta #36 il: Gennaio 18, 2022, 09:25:26 am »
Concordo. È quello che dicevo.
Esclusività si è un plus….. Manifattura anche no.
Ciò che non si muove non si usura.......Quello che non c'è non si rompe.

Re:Movimenti di manifattura, il grande bluff!
« Risposta #37 il: Gennaio 18, 2022, 09:27:12 am »
Io la prendo da un'altra parte. Perché dovrebbe interessarci se un movimento è di manifattura? Perché un movimento di quel tipo dimostra le capacità di ingegno e produttive di chi l'ha messo in linea. A fronte di questo sono disposto a riconoscere un valore aggiuntivo al prodotto. Non solo, visto che in orologeria è stato già detto e fatto tutto, se vai di manifattura devi a maggior ragione fare qualcosa di migliorativo rispetto all'esistente, altrimenti immagino sia solo un modo per verticalizzare la produzione ed eliminare costi. Intendo che se nel 2020 realizzi un solo tempo coi piccoli secondi, 5 mm di spessore e 12 linee, 42 ore di riserva e bilanciere da 8 mm, per conto mio hai perso tempo. E' quello che scrivevo nell'altro thread dei fenomeni indipendenti: per me un clone "funzionale" del 2824 di quel tipo non aggiunge nulla. Gli preferisco un Sellita prodotto e venduto in milioni di pezzi, conosciuti dal mercato e con una storia alle spalle in termini di affidabilità. Discorso diverso per l'altro presentato che ha 80 ore di carica e la certificazione cronometro. Anche il Blue di Journe è un clone funzionale del 2824 ma c'è un movimento in oro con architettura non tradizionale (oltre alle altre caratteristiche dell'orologio in questo caso). I Coyon hanno del lavoro che li rende originali. Di Nomos ho preso il calibro automatico loro (DUW3001) invece del'Alpha pseudo-Peseux che potevo trovare ovunque (e che ho già come base nel BP calendario).
Tornando alla classificazione di Fansie secondo me è interessante l'uso (per lo più) esclusivo del calibro, prodotto o meno in casa. Intendo che se voglio il ripetizione di Bulgari, ho modo di acquistarlo incassato altrove? In pratica no, quindi ho delle prestazioni li dentro che non posso avere altrimenti. E' manifattura? Un po', ma chissenefrega.


Condivido in toto, parola per parola.
Aggiungo anche che continuo a ritenere che almeno il 90% di queste "pseudo manifatture" o "sedicenti costruttori in house" di oggi, in realtà non lo siano, almeno non per come intendiamo noi la questione e quelli che effettivamente -lo sono-, o aggiungono qualcosa di realmente interessante tecnicamente(la spirale libera e le 80 ore di riserva sono un paliativo) o meglio i buoni e vecchi Eta o Sellita che sono senz'altro affidabili, accurati, dove qualsiasi orologiaio ci sa mettere le mani (a basso costo) e coi ricambi che in giro si possono trovare.
Io sono uno di quelli che non grida allo scandalo per un Sellita venduto in un orologio solotempo nuovo a 3/4k, anche perchè in alternativa a quel prezzo cosa ci volete trovare dentro? Un calibro Gronefeld, un Lange, un Claret?
Non c'è nulla di nobile nell'essere superiore a qualcun'altro.
La vera nobiltà è essere superiore a chi eravamo ieri.
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Re:Movimenti di manifattura, il grande bluff!
« Risposta #38 il: Gennaio 18, 2022, 10:53:12 am »
Ecco, questo è un punto dove batterei invece di fare le battaglie ideologiche sulla manifattura si/manifattura no: il costo finale.

Vedrei molto di buon occhio un abbassamento generalizzato dei prezzi visto che se non si usa un calibro davvero esclusivo (e per questo con più alti costi di produzione), il movimento non incide che per poche centinaia di euro sul costo dell'orologio.

Ossia, accetto di buon grado se mi monti un Eta (oggi Sellita) degnamente rifinito, ma almeno per giustificare il prezzo finale di vendita che ci siano altri contenuti di alto livello.
Chessò, una cassa in metallo particolare ed elaborata, un bracciale complesso con chiusura micrometrica, quadrante con lavorazioni manuali, sfere sfaccettate in metallo nobile, ecc.

Se mi fai pagare 4/5k per un Sellita dentro una banale cassa in acciaio con un modesto bracciale, sei un ladro.

Forse anche noi "appassionati" dovremmo dare più attenzione a queste cose nel valutare complessivamente un orologio e guardare un pò meno la genesi del movimento. 
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ALAN FORD

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Re:Movimenti di manifattura, il grande bluff!
« Risposta #39 il: Gennaio 18, 2022, 11:46:50 am »
Anche io attribuivo al termine manifattura l’essenza del “fatto a mano” più che il concetto di “make or buy”.

Però devo dire che la definizione di manifattura, nella sua accezione completa, include “ il complesso dei lavori e delle operazioni, eseguite a mano o a macchina, per le quali una materia prima viene trasformata in oggetto di consumo, in manufatto, e il luogo in cui si esegue la manifattura.“

Tanto a pensarci bene, se il termine si fosse riferito al solo “fatto a mano”, oggi non sarebbe esistita nessuna vera manifattura, nemmeno tra gli indipendenti.


Potremmo anche soffermarci sul termine MANI FATTURA, ossia per me un movimento di manifattura è un movimento fatto a mano poi noi gli diamo il significato che più ci piace e che invece alle case più fa comodo.

Parole sante. Ne esisterebbero poche. Forse una decina

Certo ci mancherebbe mica c'è più Breguet che comunque aveva un tornio a pedali.
Però perchè utilizzare un termine equivoco per dire che il movimento è PROGETTATO FABBRICATO IN CASA?

Re:Movimenti di manifattura, il grande bluff!
« Risposta #40 il: Gennaio 18, 2022, 16:07:31 pm »
Anche io attribuivo al termine manifattura l’essenza del “fatto a mano” più che il concetto di “make or buy”.

Però devo dire che la definizione di manifattura, nella sua accezione completa, include “ il complesso dei lavori e delle operazioni, eseguite a mano o a macchina, per le quali una materia prima viene trasformata in oggetto di consumo, in manufatto, e il luogo in cui si esegue la manifattura.“

Tanto a pensarci bene, se il termine si fosse riferito al solo “fatto a mano”, oggi non sarebbe esistita nessuna vera manifattura, nemmeno tra gli indipendenti.


Potremmo anche soffermarci sul termine MANI FATTURA, ossia per me un movimento di manifattura è un movimento fatto a mano poi noi gli diamo il significato che più ci piace e che invece alle case più fa comodo.

Parole sante. Ne esisterebbero poche. Forse una decina

Certo ci mancherebbe mica c'è più Breguet che comunque aveva un tornio a pedali.
Però perchè utilizzare un termine equivoco per dire che il movimento è PROGETTATO FABBRICATO IN CASA?

Semplice Ale, perché l'equivoco, come lo chiami tu, fa comodo e fa marketing.
Se non ci sono regole stringenti su cosa si può dichiarare, avremo sempre chi si approfitta del vantaggio.
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Re:Movimenti di manifattura, il grande bluff!
« Risposta #41 il: Gennaio 18, 2022, 19:26:31 pm »
Anche io attribuivo al termine manifattura l’essenza del “fatto a mano” più che il concetto di “make or buy”.

Però devo dire che la definizione di manifattura, nella sua accezione completa, include “ il complesso dei lavori e delle operazioni, eseguite a mano o a macchina, per le quali una materia prima viene trasformata in oggetto di consumo, in manufatto, e il luogo in cui si esegue la manifattura.“

Tanto a pensarci bene, se il termine si fosse riferito al solo “fatto a mano”, oggi non sarebbe esistita nessuna vera manifattura, nemmeno tra gli indipendenti.


Potremmo anche soffermarci sul termine MANI FATTURA, ossia per me un movimento di manifattura è un movimento fatto a mano poi noi gli diamo il significato che più ci piace e che invece alle case più fa comodo.

Parole sante. Ne esisterebbero poche. Forse una decina

Certo ci mancherebbe mica c'è più Breguet che comunque aveva un tornio a pedali.
Però perchè utilizzare un termine equivoco per dire che il movimento è PROGETTATO FABBRICATO IN CASA?

Perché fa figo Ale. E perché tanti boccaloni ci vanno dietro.
Personalmente mi interessa poco se il movimento è di manifattura o meno, l’importante è che l’orologio sia ben fatto.
Ditemi cosa avrebbero avuto di più un 3700 o un 5402 se al posto del 920 avessero montato un manifattura? Nulla, anzi forse anche meno, per cui con me sfondi una porta aperta.

e.m.

Re:Movimenti di manifattura, il grande bluff!
« Risposta #42 il: Gennaio 18, 2022, 20:49:41 pm »
Non posso che concordare.

Bertroo

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Re:Movimenti di manifattura, il grande bluff!
« Risposta #43 il: Gennaio 18, 2022, 21:31:26 pm »
Diverso se invece si vuole far passare un orologio come artigianale.
Se un artigiano X mi vende il suo bell’orologio a 70k e poi però vengo a sapere che: il quadrante è di fornitura, la cassa è di fornitura, il calibro è di fornitura e l’orologiaio X incassa e decora solamente, allora no! Quella è una perculata e li non va bene. Perché viene spacciato come non solo manifattura ma addirittura artigianale.

fansie

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Re:Movimenti di manifattura, il grande bluff!
« Risposta #44 il: Gennaio 18, 2022, 21:41:22 pm »
Concordo pure io!
Ma le case sfruttano l’ignoranza in materia degli acquirenti, con falsi slogan (o quantomeno omettono).

Esempio Hublot, di 10 modelli, ne ha 2/3 che hanno movimento nuovo sviluppato da la manifattura del gruppo, ma sul sito scrivono così. È pubblicità ingannevole.
« Ultima modifica: Gennaio 18, 2022, 21:49:25 pm da fansie »
Federico