Amici miei, ho da proporvi una situazione alquanto strana, di cui sono vittima.
Ho acquistato sulla baia, un Astrolux anni '50, NOS che monta un interessante cal. Felsa 465, a mio gusto molto bello, ma sopratutto "intonso" e mai manipolato, lo si deduce dalle condizioni del movimento, immacolato e con le viti assolutamente vergini dalla casa. Dopo un minimo di toelettatura esterna, lo carico e mi accorgo quasi subito che corre avanti mica male, nell'ordine di un 15 secondi ora, fondello a scatto lo apro e comincio a regolare il tempo, allungando la corsa della molla del bilanciere, niente; continua ad andare avanti anche dopo che ho allungato la molla al massimo possibile. Dopo circa un giorno di marcia, inversione di tendenza; ritarda di brutto, riaccorcio la molla fino a ritornare praticamente alla posizione da cui ero partito, ancora qualche piccolo aggiustamento e sembra fatta, l'orologio marcia davvero bene, perde più o meno 2 secondi al giorno!
Non è finita, tenendolo al polso qualche giorno, mi accorgo che in vari momenti della giornata, è capace di avanzare di una ventina di secondi, o magari ritardare altrettanto, ma udite, udite, nell'arco delle 24 ore, alla fine è sempre preciso, sgarra si e no, giusto quel paio di secondi di cui parlavo.
Se qualcuno è in grado di capire cosa avviene all'interno di quel meccanismo e me lo spiega, è bravo davvero, con tutti gli orologi che mi sono passati per le mani, è la prima volta in assoluto che mi capita di osservare un fenomeno del genere.
L'unica ipotesi che mi sembra plausibile, è che il meccanismo risenta in qualche modo della posizione del polso, rallentando o accelerando il movimento, a causa di attriti anomali indotti dall'inerzia che si modifica con la posizione del movimento.
Però, non si spiega come sia possibile che alla fine, nell'arco delle 24 ore, dia sempre l'ora esatta; culo?
Per la cronocomparazione uso un quarzo, che storicamente mi sgarra 1 secondo nell'arco di 3 mesi.[:0][:0][:I]
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