Orologico Forum 3.0

Oro... sulla baia

Oro... sulla baia
« il: Novembre 08, 2008, 22:18:27 pm »
Ho già avuto modo di affermare, in altre discussioni, come a volte sia possibile fare ottimi affari su ebay e come ciò sia spesso dovuto alla scarsa professionalità e conoscenza della materia degli stessi inserzionisti.
Stavo tenendo d'occhio un orologio anni '50, dalla Germania; si trattava di un Anker piuttosto ben tenuto, "vergoldet", che significa placcato oro. quello che mi ha fatto drizzare le antenne e che era ben visibile dalle foto, sono stati certi simboletti presenti sul fondello dell'orologio, c'erano: il riquadro 18K/750, il martelletto e la testina di Ginevra, morale; il venditore, che tra gli altri suoi oggetti in vendita, poteva vantare delle casseruole e una bottiglia di champagne, aveva chiaramente preso la vacca per le palle.
Naturalmente, in una landa fittamente popolata di squali ed avvoltoi come la baia, era abbastanza ovvio, che si sarebbe scatenata una guerra sotterranea per accaparrarsi il pezzo. Ho perso l'asta per un euro, facendo la mia offerta negli ultimi 10 secondi, ma c'era chi aveva fatto un'offerta più vantaggiosa (non è dato sapere quanto sia stata l'offerta massima). Considerando che il peso in oro dell'oggetto, potesse essere di almeno 6/7 grammi, forse più, (cassa e fondello) chi se lo è aggiudicato, ha fatto un buon affare, peccato![B)][B)][:0]

belloriccoefamoso

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Oro... sulla baia
« Risposta #1 il: Novembre 09, 2008, 00:33:01 am »
la baia...
mariol
mi offendi
mica mi dici di queste perle....... io sempre attendo tue news [:D]

fabri5.5

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« Risposta #2 il: Novembre 09, 2008, 00:51:12 am »
ma scusa, che orologio è un anker?
credo sia come voler far passare una skoda felicia nel 2100 per un gran pezzo.
per favore.......

belloriccoefamoso

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« Risposta #3 il: Novembre 09, 2008, 05:44:48 am »
grande macchina [:D]

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« Risposta #4 il: Novembre 09, 2008, 15:27:01 pm »
Vorrei ricordare che questa discussione, si svolge nell'ambito della sezione vintage, è anche ormai noto che, proprio a questa branca del collezionismo, io mi rivolgo, con particolare interesse verso orologi prodotti dagli anni '40 agli anni '60, da maison svizzere e tedesche.
Nell'ambito di questa mia "ricerca", presto particolare attenzione alle produzioni di case cosidette "minori", proprio perchè meno conosciute e sviscerate ai più.
Esiste una moltitudine di marchi, che per una serie di motivi,(che spesso non hanno strettamente a che fare con la qualità delle loro produzioni) non rientrano tra quelli ambiti da molti collezionisti.
Parlando di orologeria tedesca, ecco che saltano sempre in evidenza i soliti nomi: Lange, Glashutte, Nomos ed altri, che pur essendo il meglio della produzione attuale, non rappresentano la totalità del panorama storico dell'orologeria di questo paese.
Ci sono nomi, quali: Junghans, Stowa, Kienzle, Osco, Meinster Anker, Anker, Ankra, Ruhla (DDR), Arsa, Herzfeld, LDHL ed altri, alcuni dei quali ormai scomparsi, che hanno contribuito a vario titolo a formare questo panorama, sono stati al polso di molti cittadini tedeschi, ed hanno scandito il loro tempo, sono stati amati o anche soltanto usati, ma non ci si può dimenticare di loro; come non si potrà dimenticare, tanto per continuare coi paragoni automobilistici, della vecchia "Trabant": rozza, inquinante, brutta e chi più ne ha, più ne metta, eppure, chissà quanti tedeschi dell'Est, in qualche modo la rimpiangono e magari ne conservano una coperta da un telo, in fondo al garage o in qualche stalla, perchè ha segnato un'epoca, testimoniando nel bene o nel male, un pezzo di vita passata.
Questo è il senso che do al collezionismo, così come lo intendo "IO"; tenere tra le mani (o al polso) un pezzo di storia, se bello, raro, ben funzionante e ben conservato, certamente è meglio.
Da collezionista amatoriale, posso garantire che un Anker anni'50/'60, bello e ben tenuto, per di più in oro massiccio 18K, chi se l'è preso, a quel prezzo, ha fatto un buon affare. [:(][B)]

fabri5.5

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« Risposta #5 il: Novembre 09, 2008, 16:45:40 pm »
la mia è un osservazione che non vuole assolutamente influenzare le tue scelte.[;)]
dato che era la prima volta che sentivo nominare questo marchio ho fatto una piccola ricerca e i lavori della casa non mi sembrano tali da poter essere inseriti in una collezione.[:I][:I][:I]

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Airangel

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« Risposta #6 il: Novembre 09, 2008, 18:13:14 pm »
effettivamente il collezionismo vintage ha criteri molto particolari e diversi da quello normale....per certi versi molto affascinante....l'unica cosa è che bisogna veramente intendersene per non prendere pacchi colossali....
IMHO

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« Risposta #7 il: Novembre 09, 2008, 19:46:26 pm »
Si può anche osservare un oggetto e stupirsi di come possa funzionare (magari anche bene) nonostante appaia rozzo e primitivo ai nostri occhi, per magari rendersi conto, che certi fronzoli sono alle volte superflui, ai fini del buon funzionamento di una macchina, i tedeschi in particolare, sono abbastanza famosi per un certo loro pragmatismo minimalista, che li porta spesso a produrre oggetti, magari brutti e rozzi, ma dalle funzionalità eccellenti.
Gli esempi postati da fabri5.5, sono tipici di questo pragmatismo costruttivo e non sono nemmeno gli unici: Junghans, Kienzle e udite, udite anche certi Glashutte, risalenti a quei tempi, producevano macchine con più o meno le stesse caratteristiche estetico/costruttive di quelle visibili in foto, (ne ho diverse).
Ogni volta che ne osservo una e vedo certe tranciature di spigoli non rifinite, certe superfici grezze ed altre amenità del genere, mi trasformo in un punto interrogativo, tutto me stesso si chiede come possa funzionare, eppure funziona! Spesso bene anche; poi mi dico: ma si, cosa può influire quello spigolo sbavato o quella superfice "nature" e cerco di imaginare come sarebbe stato, se rifinito a cotè de Genève, con qualche lappatura quà e là, le viti tirate a specchio; molto più bello a vedersi sicuramente, ma quanto più funzionale? Gli specchietti per le allodole, alle volte funzionano anche se chiusi in una piccola cassa di metallo. [}:)][:D]

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« Risposta #8 il: Novembre 09, 2008, 20:08:25 pm »
belloriccoefamoso ha scritto:

la baia...
mariol
mi offendi
mica mi dici di queste perle....... io sempre attendo tue news [:D]

Guarda che farsi un giro da quelle parti, non costa niente, se poi ti interessa un parere, basta usare la funzione "invia questa inserzione ad un amico". Sono sempre quì...[:D][:D]

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« Risposta #9 il: Novembre 09, 2008, 21:16:24 pm »
Ecco due movimenti, GUB Glashutte, "non degni di essere collezionati" [:0][:0][;)]


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fabri5.5

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« Risposta #10 il: Novembre 09, 2008, 23:32:23 pm »
guarda mario, la casa operava in zona glashutte.
i movimenti anzichè di scuola teutonica sono purtroppo di scuola sovietica e si vede!!!

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« Risposta #11 il: Novembre 10, 2008, 12:11:31 pm »
fabri5.5 ha scritto:

guarda mario, la casa operava in zona glashutte.
i movimenti anzichè di scuola teutonica sono purtroppo di scuola sovietica e si vede!!!

Mica tanto sai, dal momento che a me risulta che lo spezimatic da me postato, sia di origine francese, (France Ebauches Sa) successivamente sostituito da un abbastanza comune ETA, a parte il rotore lavorato a cotè de Genève, di cui allego una foto, (mod. spezichron).
Dalla medesima foto, è possibile constatare anche altri fatti palesi, e cioè che GUB, (Glashütter Uhrenbetrieb) non operava nella zona di Glashutte, ma "era" glashutte, essendo stata quello che oggi è "Glashutte Original" (capita che le aziende cambino nome).
La data di fondazione della maison, 1845, cioè 100 anni prima che i sovietici entrassero a Berlino, certifica abbastanza chiaramente, che i tedeschi, non si siano fatti influenzare più di tanto riguardo alla loro tecnologia, chiaramente più evoluta rispetto a quella sovietica e che questi, si siano accontentati di aver imposto alla maison un nome consono alla situazione politica: GUB, (Glashütter Uhrenbetrieb - aziende del popolo) oltrechè a chiudere la A. Langhe & Sohne, che riaprì soltanto nel 1990.
Sento la necessità di fare una precisazione: Glashutte è una località della bassa Sassonia, famosa per la produzione di orologi di qualità; in questa località operano con successo più o meno accentuato, diverse maison: Lange & Söhne, Glashutte original,Nomos, Wempe, Mühle, Bruno Söhnle.
Il riferimento alla località di produzione, rappresentato dalla scritta "Glashutte", sotto alla marca (vedi A. Lange & Söhne)ha la stessa stessa funzione che ha la Scritta "Genève" sotto al marchio Patek Philippe, e non rappresenta di per se stessa un marchio. [:D][:D][:D]  


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« Ultima modifica: Novembre 10, 2008, 14:03:06 pm da mariol4749 »

fabri5.5

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« Risposta #12 il: Novembre 10, 2008, 14:37:59 pm »
i movimenti da te postati non so in che orologi siano incassati!
quelli che ho messo io appartengono a 2 anker.

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« Risposta #13 il: Novembre 10, 2008, 21:22:38 pm »
fabri5.5 ha scritto:

i movimenti da te postati non so in che orologi siano incassati!
quelli che ho messo io appartengono a 2 anker.

Se osservi il rotore dell'automatico e il ponte del manuale; è chiaramente visibile il vecchio marchio GUB, (Glashütter Uhrenbetrieb) visibile anche sul Glashütte Original, in alto a destra, non più espressa come marchio, ma soltanto come sigla.
Dei due da te mostrati; l'automatico è un Eta derivato, nemmeno tanto vecchio, direi anni'50, lo deduci dalla presenza del dispositivo "incabloc", brevettato nel'33, ma diventato di uso comune negli anni'50 e dal cuscinetto a sfere,
sull'alberino del rotore, anch'esso adottato dagli anni '50 in su.
Il carica manuale, direi un anni'40, è un classico esempio di "Wafer" derivato dai primitivi "formelwerk" anni '20/'30 e montato su orologi di forma in voga a quei tempi, successivamente incassati con quadrante e cassa tonda e ancora dopo costruiti, in forma tonda, come nella foto da te inviata.
Ci sono molti esempi di orologi costruiti con quelle caratteristiche e diverse sono le case che adottarono quella tipologia costruttiva, in Germania: Ruhla, Kienzle Junghans, certo, esteticamente non sono il massimo, ma sono pur sempre un pezzo di storia dell'orologeria.
Dei movimenti che mostro in foto, alcuni sono anni '30 e '40, quindi non potevano ancora aver subito, alcuna influenza sovietica; il Kienzle, è un anni '60, costruito nella foresta nera, che non mi sembra sia stato territorio della DDR [:D][:D]


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Anker Eppler 1940


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Junghans cal.93/1


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Anker zeigerdatum 1935


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Thiel Ruhla 1930


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Kienzle 1960

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« Risposta #14 il: Novembre 10, 2008, 22:15:10 pm »
grazie mario, se mai mi venisse in mente di aquistare un vintage
sicuramente ti consulterò!![;)][;)]
wafer cosa sarebbe?[:I][:I]