Non so se qualcuno ricorda, che gli italiani hanno già espresso il loro parere sull'argomento; con un referendum popolare svoltosi anni fa, hanno detto no al nucleare. Alla luce di questo presupposto, non vedo come si possa scavalcare la volontà popolare, se pur espressa in tempi non recenti. A parte questo, è possibile fare delle considerazioni, alla luce dell'attuale situazione storica: saltando tutte le note questioni già sviscerate in passato e cioè: tempi di progettazione e messa in opera di nuove centrali non a breve termine, alti costi del combustibile nucleare, alta densità della popolazione nel nostro paese, alto rischio sismico su praticamente tutta la penisola, smaltimento scorie radioattive, rischi dovuti all'esercizio ordinario, (remoti, ma da non escludere in assoluto) bassa quantità di energia prodotta, in rapporto alle nostre esigenze. Se dimentico qualcosa, aggiungetelo pure voi. Oltre a quanto sopra detto, ci sono da aggiungere altre considerazioni di più recente istanza, venutesi a delineare: Si vorrebbe fare del nostro paese, una grande realtà turistica, incrementando al massimo, quanto già siamo in grado di offrire; è opportuno svilire il nostro ambiente con il ritorno al nucleare? Esistono alternative energetiche, che con la tecnologia e la fame di energia venutasi a creare, saranno sempre più disponibili e auspicabili; vale la pena di mettersi "ora" a costruire centrali nucleari, che rischiano di essere obsolete, ancor prima di entrare in funzione? Le risorse economiche da impiegare per la costruzione di queste nuove centrali, non sarebbero meglio impiegate per la ricerca e l'attuazione di alternative "pulite"? Col rischio, che ancora una volta, potremmo essere l'ultima ruota del carro nell'utilizzo di soluzioni alternative e tecnologicamente evolute. Inutile dire che, non essendo noi a perfetta conoscenza degli interessi più o meno leciti in causa; non siamo in grado di prevedere l'esito del conflitto. Come sempre tutto accadrà sopra le nostre teste.[B)][B)][:I][:I][xx(]