Orologico Forum 3.0

La moda e gli orologi

Lory

  • ****
  • 362
    • Mostra profilo
    • E-mail
La moda e gli orologi
« Risposta #15 il: Dicembre 02, 2009, 11:22:47 am »
Roberto ha scritto:

Lory ha scritto:

La "moda" ed il marketing imperante che inevitabilmente tende a seguirla sono la negazione assoluta dell'orologeria, quella vera.

La "tendenza" dovrebbe al limite condizionare il mercato dell'orologio inteso come "accessorio d'abbigliamento" ma non dovrebbe assolutamente invischiarsi nell'arte di fare orologeria, purtroppo è amaro constatare invece che più passa il tempo più saremo costretti a vedere pesanti condizionamenti (anche tecnici e non solo estetici) che snaturano il senso stesso dell'orologeria d'alta gamma.




In parte mi trovo d'accordo...ma il punto è che non possono proprio fare a meno di non seguirla la moda le case....anche in piccolissima varianti che possono essere solo le dimensioni della cassa o delle anse....


Purtroppo spesso non si tratta di piccolissime varianti, il problema è che quando la priorità diventa seguire la moda (come sta accadendo) non si lavora più alle varianti su di un orologio già di per se ben congegnato ma si parte dal risultato finale che secondo il marketing dovrebbe vendere, e quando si impone un risultato a priori (senza che questo sia arrivato per reale evoluzione tecnico/costruttiva) è probabile non ci sia reale innovazione.
Innovazione che dovrebbe seguire sentieri relativi ad uno sviluppo "funzionale" della micromeccanica ma che sta divenendo solo "mezzo accessorio" per ottenere un prodotto probabilmente vendibile, e se questo concetto e accettabile sull'orologeria di basso/bassissimo costo non riesco proprio a digerirlo sull'orologeria di medio/alto/altissimo livello.

Che poi io sia un sognatore e che purtroppo parliamo di "aziende" e non "onlus" è ovviamente chiaro... [;)]


Bertroo

  • *****
  • 33982
    • Mostra profilo
La moda e gli orologi
« Risposta #16 il: Dicembre 02, 2009, 11:30:38 am »
Lory ha scritto:

Roberto ha scritto:

Lory ha scritto:

La "moda" ed il marketing imperante che inevitabilmente tende a seguirla sono la negazione assoluta dell'orologeria, quella vera.

La "tendenza" dovrebbe al limite condizionare il mercato dell'orologio inteso come "accessorio d'abbigliamento" ma non dovrebbe assolutamente invischiarsi nell'arte di fare orologeria, purtroppo è amaro constatare invece che più passa il tempo più saremo costretti a vedere pesanti condizionamenti (anche tecnici e non solo estetici) che snaturano il senso stesso dell'orologeria d'alta gamma.




In parte mi trovo d'accordo...ma il punto è che non possono proprio fare a meno di non seguirla la moda le case....anche in piccolissima varianti che possono essere solo le dimensioni della cassa o delle anse....


Purtroppo spesso non si tratta di piccolissime varianti, il problema è che quando la priorità diventa seguire la moda (come sta accadendo) non si lavora più alle varianti su di un orologio già di per se ben congegnato ma si parte dal risultato finale che secondo il marketing dovrebbe vendere, e quando si impone un risultato a priori (senza che questo sia arrivato per reale evoluzione tecnico/costruttiva) è probabile non ci sia reale innovazione.
Innovazione che dovrebbe seguire sentieri relativi ad uno sviluppo "funzionale" della micromeccanica ma che sta divenendo solo "mezzo accessorio" per ottenere un prodotto probabilmente vendibile, e se questo concetto e accettabile sull'orologeria di basso/bassissimo costo non riesco proprio a digerirlo sull'orologeria di medio/alto/altissimo livello.

Che poi io sia un sognatore e che purtroppo parliamo di "aziende" e non "onlus" è ovviamente chiaro... [;)]




Non è questione di essere sognatori......la tua ultima frase dice tutto quello che c'è da dire....sono società e volenti o noloenti fanno parte di una categoria definita "lusso"...tutte dalla prima all'ultima.....parlando di grande orologeria ovviamente!

La moda e gli orologi
« Risposta #17 il: Dicembre 02, 2009, 18:25:53 pm »
Io penso che purtroppo sia una situazione che ci tocca digerire, ci piaccia o meno,
proprio perchè anche le aziende che producono orologi di fascia alta, alla fine devono far quadrare i bilanci
e ormai questo lo puoi ottenere o con i grandi numeri o con prodotti
unici fatti su ordinazione e che costano cifre da sceicchi, appunto.
In questi ultimi anni è stato il turno dell'orologeria.
Probabilmente tra un po' passeranno a qualcos'altro e si lasceranno dietro le relative macerie.[:(]
Al è di bant insegnài al mus: si piàrt timp e si infastidìs la bestie.

La moda e gli orologi
« Risposta #18 il: Dicembre 03, 2009, 21:51:33 pm »
Lory ha scritto:

Purtroppo spesso non si tratta di piccolissime varianti, il problema è che quando la priorità diventa seguire la moda (come sta accadendo) non si lavora più alle varianti su di un orologio già di per se ben congegnato ma si parte dal risultato finale che secondo il marketing dovrebbe vendere, e quando si impone un risultato a priori (senza che questo sia arrivato per reale evoluzione tecnico/costruttiva) è probabile non ci sia reale innovazione.
Innovazione che dovrebbe seguire sentieri relativi ad uno sviluppo "funzionale" della micromeccanica ma che sta divenendo solo "mezzo accessorio" per ottenere un prodotto probabilmente vendibile, e se questo concetto e accettabile sull'orologeria di basso/bassissimo costo non riesco proprio a digerirlo sull'orologeria di medio/alto/altissimo livello.

Che poi io sia un sognatore e che purtroppo parliamo di "aziende" e non "onlus" è ovviamente chiaro... [;)]




Però la storia (dell'economia) insegna che la strategia di "inseguire" le tendenze è una strategia difensiva, di chi sta cercando di non perdere la guerra, non certo una tattica vincente.
Far quadrare qualche anno di bilancio adeguandosi al mercato non significa crescere.

Se ci ripensiamo, Rolex ha costruito il suo nome con l'innovazione e la tecnica prima di tutto. Ora vive di solo marketing, ma di fatto vive di rendita perchè il suo nome si è costruito negli anni passati, quando era l'eccellenza per impermeabilità, robustezza eccetera.

Come dici giustamente, chi ha trovato il migliore "sviluppo funzionale" è chi è riuscito a diventare un grande dell'olimpo dell'orologeria. Una volta in vetta, si può galleggiare qualche anno (qualche decennio con dei bravi esperti di marketing), ma prima o poi si ridiscende.

Quindi: è vero che non sono onlus (nè mai lo sono state! [;)])... però non è detto che la stategia difensiva sia vincente. E' meno rischiosa, ma può darsi che alla fine nuocia proprio alle stesse finanze che si vorrebbero salvaguardare!!!! [}:)]
 

Lory

  • ****
  • 362
    • Mostra profilo
    • E-mail
La moda e gli orologi
« Risposta #19 il: Dicembre 04, 2009, 09:55:24 am »
mmithos ha scritto:



Però la storia (dell'economia) insegna che la strategia di "inseguire" le tendenze è una strategia difensiva, di chi sta cercando di non perdere la guerra, non certo una tattica vincente.
Far quadrare qualche anno di bilancio adeguandosi al mercato non significa crescere.

Se ci ripensiamo, Rolex ha costruito il suo nome con l'innovazione e la tecnica prima di tutto. Ora vive di solo marketing, ma di fatto vive di rendita perchè il suo nome si è costruito negli anni passati, quando era l'eccellenza per impermeabilità, robustezza eccetera.

Come dici giustamente, chi ha trovato il migliore "sviluppo funzionale" è chi è riuscito a diventare un grande dell'olimpo dell'orologeria. Una volta in vetta, si può galleggiare qualche anno (qualche decennio con dei bravi esperti di marketing), ma prima o poi si ridiscende.

Quindi: è vero che non sono onlus (nè mai lo sono state! [;)])... però non è detto che la stategia difensiva sia vincente. E' meno rischiosa, ma può darsi che alla fine nuocia proprio alle stesse finanze che si vorrebbero salvaguardare!!!! [}:)]



A mio modo di vedere Rolex è la più potente realtà dell'orologeria d'alta gamma proprio perché insieme alle innovazioni lentamente introdotte ha seguito una sorta di immobilità programmatica (alle volte più apparente che reale e che è un poco la dimostrazione dei concetti dell' "innovazione funzionale" a cui alludevo poco sopra) oltre alla lungimirante scelta di seguire solo il target in cui aveva davvero bagaglio tecnologico

Nel periodo in cui Rolex non era affatto il vero "apice" tecnico (basti fare un confronto tra la vecchia Longines e la vecchia Rolex per capirlo) ha semplicemente imboccato una migliore idea evolutiva rispetto a chi nonostante tecnicamente diverse spanne superiore ha fatto la fine che tutti conosciamo.

Nel momento in cui per vendere si seguono strade aperte solo da un approccio "economico e di marketing" dimenticando i valori intrinsechi in questa che era a tutti gli effetti un'arte, si sta a mio parere, cominciando la discesa verso il baratro.
In queste scelte il peso dei grossi gruppi, le loro sinergie (create ed utili solo ad aumentare i profitti) e l'idea dei loro manager (magari appena usciti da supermega master di economia ma che di orologi capiscono poco o nulla) di voler trasformare l'orologeria solo in un' "industria del lusso" stanno avendo risultati funesti in particolare per chi acquista.

Fare vera orologeria non è solo costruire platine e ponti nei materiali più bizzarri ed innovativi ma è anche riuscire a salvaguardare e riproporre (alla luce delle nuove tecnologie)il know how acquisito in tanti anni.

Tutto questo si scontra ovviamente con il severo giudice del mercato, secondo me però quest'ultimo, o comunque una parte di esso, grazie anche ad una nuova generazione di acquirenti più evoluti ed informati (grazie anche a mezzi come internet e forum come questi) potrebbe ben giudicare un prodotto che rispetti i crismi che ho appena esposto.

Tutto questo nell'ottica non tanto di salvaguardare le "non onlus" quanto di riuscire a garantire all'utente finale un prodotto in linea con quanto ci si aspetterebbe dall'orologeria di medio/alto lignaggio considerando anche i suoi prezzi.

Ciao
L.


La moda e gli orologi
« Risposta #20 il: Dicembre 04, 2009, 14:25:19 pm »
Lory ha scritto:




Nel momento in cui per vendere si seguono strade aperte solo da un approccio "economico e di marketing" dimenticando i valori intrinsechi in questa che era a tutti gli effetti un'arte, si sta a mio parere, cominciando la discesa verso il baratro.
In queste scelte il peso dei grossi gruppi, le loro sinergie (create ed utili solo ad aumentare i profitti) e l'idea dei loro manager (magari appena usciti da supermega master di economia ma che di orologi capiscono poco o nulla) di voler trasformare l'orologeria solo in un' "industria del lusso" stanno avendo risultati funesti in particolare per chi acquista.

Fare vera orologeria non è solo costruire platine e ponti nei materiali più bizzarri ed innovativi ma è anche riuscire a salvaguardare e riproporre (alla luce delle nuove tecnologie)il know how acquisito in tanti anni.

Tutto questo si scontra ovviamente con il severo giudice del mercato, secondo me però quest'ultimo, o comunque una parte di esso, grazie anche ad una nuova generazione di acquirenti più evoluti ed informati (grazie anche a mezzi come internet e forum come questi) potrebbe ben giudicare un prodotto che rispetti i crismi che ho appena esposto.




Sono assolutamente d'accordissimo al 100%!! [8][;)]
 

La moda e gli orologi
« Risposta #21 il: Dicembre 04, 2009, 14:54:11 pm »
Quoto anche io Lory!
Passione più per conoscere che per possedere.

Bambo