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Off Topic => Il Caffè di Orologico => Topic aperto da: Istaro - Settembre 13, 2016, 23:14:59 pm

Titolo: Premio Pulitzer agli hackers russi?
Inserito da: Istaro - Settembre 13, 2016, 23:14:59 pm
Lo scandalo del presunto doping degli atleti USA, che sta emergendo in queste ore, mi dà lo spunto per un topic il cui titolo è ovviamente provocatorio…

Sotto la denominazione generica di “hackers  russi” vengono comunemente ricondotti pirati informatici, di nazionalità presumibilmente russa, responsabili di attacchi contro obiettivi strategici occidentali (e non solo).
A dire il vero, non si può essere certi che i responsabili di questi attacchi siano sempre russi; né che siano un gruppo unico o coordinato; e nemmeno che siano effettivamente in collegamento col Governo russo (come i servizi occidentali sospettano).
Quello di cui siamo certi è che non si tratta di simpatici goliardi: sono responsabili di azioni illegali che mettono a rischio la sicurezza delle nostre istituzioni. E non per mero divertimento, o per nobili ideali, ma per garantire specifici interessi economici e strategici.

Però…

Però non possiamo nasconderci soltanto dietro il dito della “legalità” e degli “interessi nazionali” (di Italia o Usa o chicchessia).
Dobbiamo anche guardare alla realtà che emerge dalle loro azioni, cioè ad alcuni gravissimi scandali in cui risultano impelagate le nostre istituzioni. 
Un po’ come accade con le famigerate intercettazioni telefoniche di cui si fa largo uso nel nostro Paese: sono eccessive (le più invasive al mondo), sono fatte filtrare per mettere in piazza fatti personali senza rilevanza penale, sono utilizzate come bomba ad orologeria per condizionare la politica. Vanno regolamentate meglio (anche se ovviamente, a differenza delle azioni degli hackers, sono “legali”). Ma non possiamo far finta di non sapere quello che in molti casi è emerso…

Va rilevato che il contenuto delle informazioni carpite e diffuse dagli "hackers  russi" non è stato mai smentito dalle istituzioni che sono state vittime dei furti.
Se nel passato i servizi dell'Unione Sovietica erano specializzati nella disinformacija  (la creazione di notizie false), oggi da quelle latitudini arriva la diffusione di brandelli di verità scomode (ok, i brandelli possono essere tendenziosi; le mezze verità sono pericolose. Ma si combattono con le verità intere, non con gli imbrogli occulti...).

Oggi l’intrusione degli “hackers  russi” nelle banche dati della Wada (l’organizzazione mondiale anti-doping) fa emergere che moltissimi atleti USA, anche medagliati, hanno fatto uso abituale – non occasionale – di farmaci dopanti, coprendo l’eventuale positività con certificati medici attestanti la necessità curativa.
L'incursione degli hackers  (ammesso che siano russi) si può considerare una vendetta per la squalifica di molti atleti russi per le Olimpiadi di Rio? Probabile.
Ma il fatto della sconcertante parzialità della Wada resta...

Nei mesi e negli anni passati avevamo appreso altre realtà sconcertanti (ne cito solo qualcuna a memoria).

Lo scandalo dei vertici del partito Democratico USA che si sono impegnati dietro le quinte per favorire irregolarmente la Clinton nelle primarie contro Sanders.
Lo scandalo delle e-mail di Hillary Clinton quand’era Segretario di Stato (mail  di rilevanza pubblica fatte transitare su server privato per sottrarle a controlli).
Ancora più indietro: nel 2009 lo scandalo “climategate”, cioè le mail  con cui gli scienziati della Climatic Research Unit (uno dei maggiori centri per la misurazione della temperatura terrestre) di Norwich, in Gran Bretagna, si mettevano d’accordo su come presentare i dati per enfatizzare l’entità del “riscaldamento globale” e la responsabilità umana nello stesso.

Insomma: questi hackers (russi) non saranno verginelle o puri idealisti, ma hanno messo a nudo molte menzogne elaborate da alte istituzioni occidentali.
Il tutto nell’inerzia dei nostri media, quelli che il premio Pulitzer dovrebbero guadagnarselo con inchieste serie e senza sconti per nessuno, e che invece fanno le pulci solo a chi disturba i manovratori.
Titolo: Re:Premio Pulitzer agli hackers russi?
Inserito da: ciaca - Settembre 13, 2016, 23:55:08 pm
É una guerra combattuta con armi non convenzionali.
Ad azione corrisponde reazione, e di azioni contro santa madre Russia mi pare si sia perso il conto.
La guerra informatica tra hacker cinesi e americani per esempio va avanti da anni con reciproche accuse.
A volte per carpire informazioni militari, economiche o industriali, altre volte per metter alla berlina l'ipocrisia altrui.
E di ipocrisia la retorica atlantista ha evidentemente riempito le teste di tutta l'oponione pubblica occidentale.
È un gioco molto pericoloso e un'escalation di tensione anche militare che è tutta sulle spalle degli americani che con le due amministrazioni Obama hanno completamente perso le fila della loro politica estera e del loro sempre più scomposto imperialismo.
Una deriva che con la sciagura Clinton avrebbe ulteriore impulso.
Speriamo che dove non arriva la finta democrazia arrivi la divina provvidenza e ce ne liberi perché l'elezione di questa pazza furiosa sarebbe una sciagura per l'umanità.

P.s: per far fuori Pantani ci vollero pochi giorni, per dirci che Armstrong era dopato come un cavallo hanno aspettato 20 anni e 7 tour de france.
Titolo: Re:Premio Pulitzer agli hackers russi?
Inserito da: ilcommesso - Settembre 14, 2016, 07:13:49 am
Questi gruppi non fanno altro che prelevare le notizie e diffonderle in maniera "trasparente", almeno si spera.
Resta il fatto che ogni qual volta notizie segrete e soprattutto scomode vengano alla ribalta, ecco partire le puerili giustificazione di turno.

Ho letto ieri e questo rientra nel famoso doping di stato.
La ginnasta che usa amfetamine (qui sono vietate), la williams che assume cortisone in dosi da cavallo, al pari di oppiacei... al pari di tanti tennisti, ciclisti e via dicendo che soffrono di asma e assumono regolarmente broncodilatatori.
Il tutto diventa lecito perchè c'è una patologia ed un certificato medico.
Se schwatzer fosse stato gravemente anemico avrebbe potuto prendere l'epo senza problemi, basta la ricetta medica. 8)

Mondo sportivo scientemente truccato, e tutti quelli che vincono lo fanno, aspetto solo Bolt per smettere di guardare per sempre le olimpiadi.
Sport dove non serve classe od abilità sono i più sensibili a tali pratiche, anche se il calciatore più famoso al mondo assume regolarmente GH per non so quale patologia.
C'è la componente tecnica che non si discute, però forza e resistenza ai massimi livelli la supportano in maniera superiore ad un altro calciatore
Titolo: Re:Premio Pulitzer agli hackers russi?
Inserito da: tick - Settembre 14, 2016, 09:37:50 am
Questi gruppi non fanno altro che prelevare le notizie e diffonderle in maniera "trasparente", almeno si spera.

Abbiamo avuto da poco un esempio, all'opposto di quello che speri, relativo ad un'azienda in Italia.
Pensare poi che queste disclosures siano in qualche modo "alternativo" ai media "manovrati" è oltremodo puerile, fosse solo per l'ultima parte della catena, quella in cui i media "classici" utilizzano queste "verità rivelate" a loro uso.
Titolo: Re:Premio Pulitzer agli hackers russi?
Inserito da: mbelt - Settembre 14, 2016, 11:07:48 am
Questi gruppi non fanno altro che prelevare le notizie e diffonderle in maniera "trasparente", almeno si spera.

Abbiamo avuto da poco un esempio, all'opposto di quello che speri, relativo ad un'azienda in Italia.
Pensare poi che queste disclosures siano in qualche modo "alternativo" ai media "manovrati" è oltremodo puerile, fosse solo per l'ultima parte della catena, quella in cui i media "classici" utilizzano queste "verità rivelate" a loro uso.
Infatti, megaquotone. E moto spesso queste diffusioni nin contribuiscono granché o per nulla alla conoscenza di verità nascoste. Accade solo su fatti marginali. In realtà la guerra degli hacker è fatta non per rivelare segreti ma per acquisire segreti e boicottate l'avversario (nemico), niente di virtuoso dunque.
Titolo: Re:Premio Pulitzer agli hackers russi?
Inserito da: ilcommesso - Settembre 14, 2016, 12:08:11 pm
Beh questa rivalsa è chiaramente volta a danneggiare gli USA,  adesso attendo dichiarazioni ufficiali in cui i portavoce di tali atlete affermeranno che era tutto perfettamente in regola.
Vero, però mostra una volta di più come basti avere un medico "compiacente" per potersi bombare allegramente e competere ai più alti livelli senza problemi.

Le amfetamine giusti gli americani possono usarle, come le boiate del deficit di attenzione... metà degli studenti italiani le dovrebbe usare  :D :'(

Titolo: Re:Premio Pulitzer agli hackers russi?
Inserito da: ciaca - Settembre 14, 2016, 12:40:13 pm
Se dello sport intendi fare un uso politico e strumentale, e con esso anxhe dell'anti doping, é normale che prima o poi qualcuno ti smaschera.
Per quanto duro e puro esiste sempre un puro più puro di te che prima o poi ti epura (Nenni).
Hanno voluto usare il doping politicamente per screditare una volta di più tutta la Russia e Putin, piuttosto che per perseguire legittimamente le singole responsabilità, e adesso vengono smascherati. Spiegheranno allora perché alcuni sono più dopati di altri, perché alcuni sono più tutelati di altri, perché per alcuni la responsabilità non è solo collettiva ma addirittura politica e federale e per altri, se c'è, é solo personale.
D'altronde la storia del giornalismo d'inchiesta mi pare si sia interrotta molto tempo addietro, quel po' di "verità" documentale ormai o esce dagli hacker o non esce proprio.
Titolo: Re:Premio Pulitzer agli hackers russi?
Inserito da: Istaro - Settembre 14, 2016, 13:59:38 pm
D'altronde la storia del giornalismo d'inchiesta mi pare si sia interrotta molto tempo addietro, quel po' di "verità" documentale ormai o esce dagli hacker o non esce proprio.

Infatti il punto che intendevo evidenziare non è se gli hackers  siano "buoni" o "cattivi", idealisti o al soldo di qualche potere...

Il fatto è che sembrano quasi l'unica fonte di notizie diverse dalle veline preconfezionate.
Si va perdendo sempre più l'autonomia del giornalismo, la sua capacità di fare da contropotere.

D'accordo, l'indipendenza dei media non è mai stata piena, interessi e condizionamenti ci sono sempre stati.
Ma oggi si preoccupano di offrire semplicemente un prodotto ben confezionato, con notizie che sono la risistemazione dei lanci d'agenzia, qualche servizio ad effetto privo di contenuti, opinioni e "analisi" che sono il megafono del potere (economico e non politico).
E anche chi vorrebbe incarnare il ruolo dell'organo di "opposizione" non riesce a far di meglio che rilanciare il materiale fornito dagli hackers...
Titolo: Re:Premio Pulitzer agli hackers russi?
Inserito da: tick - Settembre 14, 2016, 14:25:17 pm
Infatti il punto che intendevo evidenziare non è se gli hackers  siano "buoni" o "cattivi", idealisti o al soldo di qualche potere...

Il fatto è che sembrano quasi l'unica fonte di notizie diverse dalle veline preconfezionate.

Quello che intendevo io è: cosa ti fa pensare che questi "hacker" siano diversi da "veline preconfezionate"?
Gli informatori dei media ci sono sempre stati, molte informazioni passate al grande pubblico erano in realtà disinformazioni. Il fatto che oggi siamo in un mondo gestito digitalmente trasforma in "hacker" chiunque abbia spiato una mail, un giorno sarebbe stato un informatore che aveva sbirciato un telex, o un giornalista che aveva messo le mani sui Sony di Nixon.
Oggi ci sono le "star" alla Snowden, è solo un adeguamento ai tempi dei fornitori di informazioni "xxx" che, ricordalo bene, a differenza di quelle pubbliche sono molto più complesse da verificare o smentire. E nel primo caso (verificare) sappiamo che nessuno si porrà nemmeno il problema, nel secondo caso (smentire) non ci crederemo per principio perchè sono "poteri forti" che si difendono, quindi indifendibili.
Tornando al caso, chi ti dice che non ci siano i nomi di italiani, francesi, mongoli dentro i file "trafugati"? La "notizia", al netto di tutto è "Gli atleti americani sono drogati", e ci vuole un minuto per capire quanto sia scorretta questa informazione.

Si va perdendo sempre più l'autonomia del giornalismo, la sua capacità di fare da contropotere.

D'accordo, l'indipendenza dei media non è mai stata piena, interessi e condizionamenti ci sono sempre stati.
E anche chi vorrebbe incarnare il ruolo dell'organo di "opposizione" non riesce a far di meglio che rilanciare il materiale fornito dagli hackers...

Buona la prima, ovviamente, meno la seconda. Il solo fatto che tu sappia di questo presunto evento è mediato da quelli che demolisci nella loro credibilità.

E ricordati che l'unico a cui dare ascolto in termini di sicurezza ICT è lui ;)
(http://ichef-1.bbci.co.uk/news/624/media/images/70363000/png/_70363798_naked.png)
Titolo: Re:Premio Pulitzer agli hackers russi?
Inserito da: ilcommesso - Settembre 14, 2016, 15:04:28 pm
.............
Tornando al caso, chi ti dice che non ci siano i nomi di italiani, francesi, mongoli dentro i file "trafugati"? La "notizia", al netto di tutto è "Gli atleti americani sono drogati", e ci vuole un minuto per capire quanto sia scorretta questa informazione.
....

Può essere anche stato un americano stile snowden a dare l'imbeccata.
https://twitter.com/USAGym/status/775764376485638144 (https://twitter.com/USAGym/status/775764376485638144)
La notizia in realtà è una NON notizia, perchè le atlete rispettano perfettamente le regole WADA, ergo possono assumere praticamente di tutto, previa documentazione medica attestante la reale necessità.

I russi sono stati poco furbi, bastava presentare una diagnosi medica attestante una determinata patologia per poter usare amfetamine, epo, GH, cortisonici e steroidi, broncodilatatori e beta-bloccanti.

http://www.bbc.com/news/world-37352326 (http://www.bbc.com/news/world-37352326)
Certo, la Biles soffre di ADHD e assume i farmaci del caso, che senza dubbio le procurano un vantaggio fisico.
Il problema è la serietà con cui queste esenzioni vengono concesse...le commissioni che valutano da chi sono composte?
Questa è la vera domanda....
http://www.telegraph.co.uk/sport/2016/09/13/us-superstars-serena-and-venus-williams-and-simone-biles-given-d/ (http://www.telegraph.co.uk/sport/2016/09/13/us-superstars-serena-and-venus-williams-and-simone-biles-given-d/)
Titolo: Re:Premio Pulitzer agli hackers russi?
Inserito da: Istaro - Settembre 14, 2016, 15:31:26 pm
Quello che intendevo io è: cosa ti fa pensare che questi "hacker" siano diversi da "veline preconfezionate"?
Gli informatori dei media ci sono sempre stati, molte informazioni passate al grande pubblico erano in realtà disinformazioni. Il fatto che oggi siamo in un mondo gestito digitalmente trasforma in "hacker" chiunque abbia spiato una mail, un giorno sarebbe stato un informatore che aveva sbirciato un telex, o un giornalista che aveva messo le mani sui Sony di Nixon.
Oggi ci sono le "star" alla Snowden, è solo un adeguamento ai tempi dei fornitori di informazioni "xxx" che, ricordalo bene, a differenza di quelle pubbliche sono molto più complesse da verificare o smentire. E nel primo caso (verificare) sappiamo che nessuno si porrà nemmeno il problema, nel secondo caso (smentire) non ci crederemo per principio perchè sono "poteri forti" che si difendono, quindi indifendibili.
Tornando al caso, chi ti dice che non ci siano i nomi di italiani, francesi, mongoli dentro i file "trafugati"? La "notizia", al netto di tutto è "Gli atleti americani sono drogati", e ci vuole un minuto per capire quanto sia scorretta questa informazione.

Mi autoquoto (dal post iniziale):
Va rilevato che il contenuto delle informazioni carpite e diffuse dagli "hackers  russi" non è stato mai smentito dalle istituzioni che sono state vittime dei furti.
Se nel passato i servizi dell'Unione Sovietica erano specializzati nella disinformacija  (la creazione di notizie false), oggi da quelle latitudini arriva la diffusione di brandelli di verità scomode (ok, i brandelli possono essere tendenziosi; le mezze verità sono pericolose. Ma si combattono con le verità intere, non con gli imbrogli occulti...).

Dobbiamo sforzarci di interpretare correttamente le informazioni che ci arrivano in maniera parziale o tendenziosa (e l’ho già sottolineato). Dobbiamo sforzarci di raccogliere le tessere mancanti del puzzle.
Ma non possiamo far finta che le informazioni non esistano, se abbiamo elementi per ritenere che non siano del tutto false. In assenza di informazioni c'è poco da interpretare e da approfondire...

Speculare alla tentazione di credere a tutto è quella di non credere a niente, di scrollare le spalle qualsiasi cosa veniamo a sapere. Ingenuità e cinismo finiscono con l’equivalersi.


Il solo fatto che tu sappia di questo presunto evento è mediato da quelli che demolisci nella loro credibilità.
Mi autoquoto ancora:
E anche chi vorrebbe incarnare il ruolo dell'organo di "opposizione" non riesce a far di meglio che rilanciare il materiale fornito dagli hackers...

Quindi non dimentico che le notizie mi arrivano pur sempre grazie ad alcuni media  (così come - quando si esalta la "democrazia di internet - non bisogna dimenticare il ruolo centrale che i media  continuano ad avere nel condizionare i trend della rete...).

Né ho esaltato la “credibilità” di quei media  ridotti – per comodità o per assecondare interessi di tipo diverso – a rilanciare notizie acquisite in maniera poco limpida.
Notizie che peraltro finiscono col cadere nel dimenticatoio poco dopo la loro diffusione, quando meriterebbero ben altro approfondimento: insomma, il giornalismo d’inchiesta non si muove neanche con la pappa pronta, la linea politica di “opposizione” di alcuni media  è solo di facciata.

Ma meglio questo pigro rilancio che l’omogeneità omertosa.


E ricordati che l'unico a cui dare ascolto in termini di sicurezza ICT è lui ;)
(http://ichef-1.bbci.co.uk/news/624/media/images/70363000/png/_70363798_naked.png)

Cioè? (Non ho colto…  :P )
Titolo: Re:Premio Pulitzer agli hackers russi?
Inserito da: PESSOA67 - Settembre 14, 2016, 15:56:37 pm
Io non fido più nemmeno di quello che mi dico quando parlo da solo ad alta voce.... ;)
Titolo: Re:Premio Pulitzer agli hackers russi?
Inserito da: tick - Settembre 14, 2016, 18:03:30 pm

Siamo quasi d'accordo allora.

E ricordati che l'unico a cui dare ascolto in termini di sicurezza ICT è lui ;)
(http://ichef-1.bbci.co.uk/news/624/media/images/70363000/png/_70363798_naked.png)

Cioè? (Non ho colto…  :P )

Il signore in fotografia è John McAfee con il quale in una vita precedente ho avuto a che fare personalmente, uno dei pochi ad avere idee lucide su alcuni aspetti della sicurezza nel mondo IT. Diceva cose all'avanguardia ma veniva deriso dai piùi. Raccontava sempre che i suoi presunti amici lo dipingevano come il guru che aveva capito tutto e quindi combattuto dai "poteri forti" che cercavano di farlo passare per pazzo. In realtà lui era convinto che non ci fosse nessun potere forte a volergli male e che la maggior parte degli altri semplicemente non capendo un cxxxx di quello che diceva lo classificasse pazzo. Nessun complotto, pura ignoranza, "amici" compresi.
Ciò nonostante l'etichetta di pazzo gli è rimasta attaccata, grazie anche ad una vita personale travagliata, e su questo ci ha costruito la pensione. Non potendo batterli, se li è fatti amici.
Se oggi scremi quello che dice e lo guardi negli occhi mentre lo dice, hai quella sensazione particolare per cui senti dire cose tanto grosse da dare per scontato che siano sciocchezze, per poi avere i brividi quando realizzi che almeno lui di quello che dice è convinto.
La più parte del mondo dell'informazione, quando parla di "hacker", dovrebbe prima aver ascoltato un po' il buon John, poi applicarsi, e provare a capirlo andando oltre il clown e i complotti. Ciò non avviene mai, quindi basta uno vestito strano per far digerire come informazioni da "hacker" dei mucchi di balle.
Per questo l'ho messo nel mio post precedente, è un esempio di come i media diano del pazzo a qualcuno e poi scrivano pedissequamente quello che dice prendendolo per oro colato. E' un mondo affascinante e sconosciuto l'internet che scorre sotto i tombini, e qualsiasi cosa ne esca assurge a verità.
Se gli "hacker russi" dicono qualcosa, c'è da credergli?
Titolo: Re:Premio Pulitzer agli hackers russi?
Inserito da: ciaca - Settembre 14, 2016, 18:42:04 pm
Si ma qua si sta tentando di far passare per "balle" di tutto mentre al contrario molte delle informazioni diffuse (per esempio da Snowden) non sono mai state smentite e molte sono anche state "confermate" (per esempio lo scandalo che ha colpito il comitato elettorale democratico attraverso una serie di mail che dimostravano come lo stesso comitato tramasse a favore della Clinton e contro Sanders e per il quale la stessa presidente del comitato ha dovuto rassegnare le proprie dimissioni alla vigilia della convention democratica). Cosa della quale nessuno avrebbe saputo nulla se wikileaks non avesse diffuso quelle 20.000 mail che tanto false non dovevano essere se pure l'FBI ha avviato un'indagine e la stessa Clinton ha più volte accusato i russi di intrusioni nella campagna elettorale.

Va da sé che la manipolazione delle informazioni esiste dalla notte dei tempi ma é altresì vero che nell'era dell'informazione digitale é diventato sempre più difficile sia controllare la circolazione delle informazioni che secretare quelle rilevanti o sconvenienti.
Tanto che Provenzano usava i pizzini e non le email crittografate a 256 bit, e non a caso.

Occhio anche a relegare la comunità hacker ad una mera suggestione, chi dice di aver conosciuto McAfee (uno che i virus li scriveva e diffondeva per poter vendere l'antivirus n.d.r.) dovrebbe ben sapere che gli hacker esistono e sono anche terribilmente bravi in quello che fanno. Ricordo ancora i tempi dei miei primi anni in università, non c'era computer in facoltà che non fosse utilizzato da giovani hacker per tenere in piedi BBS pirata attraverso le quali circolava tutto il software illegale (e uno qualunque di questi ragazzini programmava in assembler e apriva in dieci minuti qualunque protezione hardware e software di qalunque programma, anche i più evoluti da milioni delle vecchie lire).
Chi ha un minimo di dimestichezza con la materia sa poi quanto la Russia sia divenuta negli anni il "paradiso" del settore, non è un caso che tutte le "release" e buona parte dei siti del "deep web" vengano dalla Russia, mentre anche i cinesi ci hanno dato sotto negli ultimi anni (anche in questo campo gli americani stanno perdendo la loro supremazia).

Ogni giorno ci sono centinaia di migliaia di "attacchi" informatici di vario genere, le aziende e gli stati investono sempre più ingenti risorse in sicurezza informatica, evidentemente non è solo suggestione o colore ma è molto di più e molto più concreto di quanto non si immagini.
Apple ha investito miliardi di dollari per proteggere IOS e quattro ragazzini glie lo aprono sistematicamente ancor prima che rilascio le release ufficiali dei vari aggiornamenti.
Titolo: Re:Premio Pulitzer agli hackers russi?
Inserito da: tick - Settembre 14, 2016, 20:05:50 pm
Si ma qua si sta tentando di far passare per "balle" di tutto mentre al contrario molte delle informazioni diffuse (per esempio da Snowden)
[...]

Va da sé che la manipolazione delle informazioni esiste dalla notte dei tempi ma é altresì vero che nell'era dell'informazione digitale é diventato sempre più difficile sia controllare la circolazione delle informazioni che secretare quelle rilevanti o sconvenienti.
Tanto che Provenzano usava i pizzini e non le email crittografate a 256 bit, e non a caso.

Occhio anche a relegare la comunità hacker ad una mera suggestione, chi dice di aver conosciuto McAfee (uno che i virus li scriveva e diffondeva per poter vendere l'antivirus n.d.r.) dovrebbe ben sapere che gli hacker esistono e sono anche terribilmente bravi in quello che fanno. Ricordo ancora i tempi dei miei primi anni in università, non c'era computer in facoltà che non fosse utilizzato da giovani hacker per tenere in piedi BBS pirata attraverso le quali circolava tutto il software illegale (e uno qualunque di questi ragazzini programmava in assembler e apriva in dieci minuti qualunque protezione hardware e software di qalunque programma, anche i più evoluti da milioni delle vecchie lire).
Chi ha un minimo di dimestichezza con la materia sa poi quanto la Russia sia divenuta negli anni il "paradiso" del settore, non è un caso che tutte le "release" e buona parte dei siti del "deep web" vengano dalla Russia, mentre anche i cinesi ci hanno dato sotto negli ultimi anni (anche in questo campo gli americani stanno perdendo la loro supremazia).

Ogni giorno ci sono centinaia di migliaia di "attacchi" informatici di vario genere, le aziende e gli stati investono sempre più ingenti risorse in sicurezza informatica, evidentemente non è solo suggestione o colore ma è molto di più e molto più concreto di quanto non si immagini.
Apple ha investito miliardi di dollari per proteggere IOS e quattro ragazzini glie lo aprono sistematicamente ancor prima che rilascio le release ufficiali dei vari aggiornamenti.

Chiarisco il punto: qui non si tratta di banalizzare il problema della sicurezza informatica, classificarlo "balle" o ridurlo a suggestione. Non ho neanche troppo bisogno di suggerimenti su cosa immaginarmi a riguardo.
Voglio solo dire che mi sembra, quando si parla di violazioni informatiche, che si perda un po' il fuoco sull'argomento e nel 99.95% dei casi partano dei film che francamente sono un po' imbarazzanti per chi li porta avanti. Poi sicuramente c'è anche qualche cosa di vero in quello che arriva al pubblico, non dico di no. Però anche in questo tuo intervento ciaca cadi in un paio di errori che avevo esposto nel mio scritto che hai citato.
Parlando di "non smentite" tocchi il tasto dolente del fatto che, certe cose, non si possono nè smentire nè confermare. Alla base di questo, se aggiungi dichiarazioni che "in effetti qualcosa è successo (https://www.wada-ama.org/en/media/news/2016-09/wada-confirms-attack-by-russian-cyber-espionage-group)" dai la stura a tutte quelle teorie che nell'altro thread sulle torri bolli come minchiate. Alla base di ogni teoria del complotto c'è il fatto che chi la propone si ferma li e sta agli altri smentirla. Ma in alcuni casi semplicemente non si può quindi non-smentito=vero. Succede sempre.
L'altra cosa dove mi cadi è il discorso su McAfee che scriveva virus. Io NON so se lo facesse o meno, per me è improbabile per vari motivi, ma è uno dei meccanismi creati ad arte e che si alimentano a forza di ripeterli (X crea Y affinchè possa vendere l'anti Y. Va bene coi virus, le medicine, le dittature, ...). Hai qualcosa di ragionevole su cui basare la tua "ndr"?
La chiudo rapidamente per non stancare tutti: credo a 'sto punto di essere con Istaro nel dire che le fonti di queste "notizie" vadano prese con le pinze. Tra me e lui cambia solo la lunghezza di queste pinze. Quindi per me no, non si può dare un premio qualsiasi a chi diffonde notizie di siffatta provenienza.
Aggiungo solo che per conto mio Snowden dovrebbe abitare i suoi (mi auguro lunghi) giorni rimanenti in una stanzetta da un paio di metri, bagno compreso. Qualcuno meno di Provenzano che, nonostante gli avanzatissimi pizzini, ha vissuto da povero animale e concluso la sua vita nelle patrie galere.
Titolo: Re:Premio Pulitzer agli hackers russi?
Inserito da: ciaca - Settembre 14, 2016, 20:55:02 pm
Certo, anche le famose armi di distruzione di massa che non esistono erano un complotto degli anti americani. Poi si è appurato che non solo era vero che non esistevano ma erano state inventate a bella posta per giustificare una guerra. Chiedere a Tony Blair per conferma.

Dai su, che con questo relativismo qualunquista non andiamo da nessuna parte. Che le cose vadano sempre prese con le pinze e pesate é un conto, che si debba bollare tutto come panzane quando c'è di mezzo una finte che non appartiene alla galassia di quelle "convenzionali" é un altro conto. Vista poi la credibilitá di cui ormai godono gli organi di informazione "ufficiali" non deve stupire che la gente sia tentata di dare più credito a quelle "alternative", specie quando poi queste ultime si rivelano in molti casi attendibili. Perché girala come vuoi molti dei documenti diffusi (per esempio) da wikileaks si sono rivelati reali e attendibili (ad Assange mica gli danno la caccia per spirito di goliardia ma per rivelazione di segreti di stato)
Titolo: Re:Premio Pulitzer agli hackers russi?
Inserito da: ciaca - Settembre 14, 2016, 21:29:22 pm
Postilla: per altro gli hackers non diffondono "notizie" ma semplici "documenti" trafugati, come anche in quest'ultimo caso della WADA che ha confermato il furto e aveva anche avvisato (per esempio) la federazione internazionale di tennis. Quindi sull'autenticitá di quei documenti non c'è alcuna traccia di dubbio, tanto che è la stessa WADA che ora si affanna a spiegare il perché e il per come e implicitamente ne ammette la veridicità.

Quindi le eventuali notizie "ricamate", al limite, sono quelle che gli organi di informazione ufficiale ci costruiscono sopra.
Poi uno va a leggersi i documenti e scopre che le sorelle Williams si imbottiscono da anni di farmaci proibiti ma per "uso terapeutico", sulla base delle autorizzazioni di commissioni mediche non della WADA ma nominate dalla stessa ITF. Che assomiglia un po' all'oste che ti dice che il suo vino non è edulcorato.
Per altro, sempre dagli stessi documenti, si scopre che il therapy use exemption di Serena Williams che la autorizza ad assumere una dose di anti infiammatorio doppia rispetto al massimo consentito é datato 8 Giugno 2015, ossia Tre giorni dopo l'inizio dell'assunzione che avviene invece due giorni prima della finale di Roland Garros (sempre la famosa "sfiga")
Quindi questa si bomba da giovedì, viene pizzicata sabato e domenica miracolosamente spunta il tue Che la itf  le regala per essere "compliant" con le norme WADA. La Sharapova che il 16 Gennaio assume un farmaco che aveva assunto per anni e che solo dal 1 gennaio 2016 è stato messo in lista tra quelli dopanti si becca 2 anni di squalifica (perché la WADA non ammette ignoranza).

Quindi la WADA da un lato pretende l'esclusione di tutta la federazione russa dalle olimpiadi, incluse centinaia di atleti mai trovati positivi, dall'altro si fida ciecamente di certi referti clinici che autorizzano atlete statunitensi a doparsi come cavalli Zoppi. E se lo si rende noto le "panzane" sono quelle degli hackers che hanno diffuso quei documenti (scomodi), non le surreali giustificazioni a cui adesso questi si stanno aggrappando.
Perché la sfiga dicono che è cieca ma a volte ci vede benissimo: e guardacaso la sfiga di certe malattie che autorizzano all'uso di certi farmaci ce l'hanno certe energumene col fisico di un camionista del Kentucky....
Titolo: Re:Premio Pulitzer agli hackers russi?
Inserito da: ilcommesso - Settembre 14, 2016, 22:15:04 pm
La  notizia c'è, bisogna leggerla e divulgarla.
Un giornalista pertanto, a meno che non sia un medico, dovrebbe in primis consultare un esperto sul perché si usino quei farmaci e cosa comportino.

Poi ci si dovrebbe interrogare sul perché, alla luce dei fatti, ci sia doping legale e lecito, ovvero la comunicazione per tempo dell'assunzione di farmaci dopanti, e doping illegale, ovvero assunto in maniera stupida, senza una giustificazione medica.
Non dubito che l'elenco di atleti che assumano farmaci con esenzione comprenda anche italiani  ::)
Ovviamente gli Usa fanno quadrato attorno ai loro medagliati,  però sebbene lecito, ripeto che questo e doping a tutti gli effetti.
Togliamo le anfetamine alla ginnasta e vediamo se vince lo stesso.
Come direbbero loro, adhd my ass  >:( >:( >:(
Titolo: Re:Premio Pulitzer agli hackers russi?
Inserito da: Istaro - Settembre 14, 2016, 22:51:40 pm
Parlando di "non smentite" tocchi il tasto dolente del fatto che, certe cose, non si possono nè smentire nè confermare. Alla base di questo, se aggiungi dichiarazioni che "in effetti qualcosa è successo (https://www.wada-ama.org/en/media/news/2016-09/wada-confirms-attack-by-russian-cyber-espionage-group)" dai la stura a tutte quelle teorie che nell'altro thread sulle torri bolli come minchiate. Alla base di ogni teoria del complotto c'è il fatto che chi la propone si ferma li e sta agli altri smentirla. Ma in alcuni casi semplicemente non si può quindi non-smentito=vero.

Attenzione: io ho citato casi specifici in cui i contenuti dei leaks  non solo non sono stati smentiti, ma sono stati esplicitamente confermati dai soggetti violati, che si sono affannati in faticose giustificazioni.

Si tratta in quei casi di informazioni con un riscontro reale (non accade sempre; ma in alcuni casi sì).

Vanno prese con le pinze, ovviamente, perché, anche se ne è stata verificata l'autenticità, restano parziali e incomplete, quindi potenzialmente suscettibili di interpretazioni diverse.
La "fatica" dell'interpretazione delle notizie sta proprio in questo: rifuggire dalla tentazione di basarsi solo sulla credibilità che riconosciamo all'una o l'altra fonte (anche perché non è che dobbiamo credere ad occhi chiusi a quelle "ufficiali"...), ma adoperare strumenti di analisi del merito della notizia (origine, modalità di formazione, riscontri, smentite, coerenza con il contesto, ecc.).

Le notizie - tutte, non solo quelle degli hackers  - vanno inoltre prese con le pinze perché, anche dopo che siano state verificate e - se possibile - correttamente interpretate, non forniscono in ogni caso un quadro esauriente della situazione.
Alla fatica nell'interpretazione della singola notizia bisogna quindi aggiungere quella di inserire la notizia stessa in un quadro complessivo della materia, cui sia applicato lo stesso rigore interpretativo.

Alla fine della fiera, ripeto, risultano a mio avviso insufficienti tanto le posizioni acritiche quanto quelle pregiudizialmente scettiche.


Cosa ancora diversa, poi, sono le "teorie" (complottiste o meno), che hanno una carica di aleatorietà ovviamente ben maggiore delle singole "informazioni". Per cui richiedono una dose di scetticismo maggiore (senza però farlo diventare rifiuto aprioristico).


Al di là di tutto, mi sembra che con tick non siamo entrati in sintonia sul fuoco della questione (un po' come un Résonance che ha bisogno di una migliore regolazione...  ;) ).

Io non intendevo esaltare una presunta opera di trasparenza degli "hackers"  (termine di cui ho riconosciuto la semplificazione giornalistica).

Io lamentavo piuttosto l'indebolimento degli strumenti di controllo interno ai nostri sistemi democratici - contrappesi istituzionali, organi di informazione -, strumenti sempre meno capaci di far emergere ipocrisie e omertà incredibilmente estese.
Al punto che persino  gli "hackers"  riescono a offrire - insieme con menzogne, notizie distorte, ecc. - anche brandelli d'informazione da altri negati o ignorati.
Titolo: Re:Premio Pulitzer agli hackers russi?
Inserito da: mbelt - Settembre 14, 2016, 22:55:48 pm
Per me queste notizie vanno prese con le molle, e molto. Perché per esempio cosa ne so io che Assange o Snowden (ora al servizio di Putin) pubblicano tutte le email su un tema? Mi risulta anzi che loro stessi abbiano in più di una occasione detto che altro materiale non lo avrebbero diffuso. Prendiamo il caso delle email del partito democratico americano. Come faccio a sapere se tutte le email siano state pubblicate? Possibile che una buona parte del partito facesse lavoro per Hillary, ma tutto il partito? Forse altri vertici del partito lavoravano per Sanders, ma non c'è l'hanno detto gli hacker, probabilmente perché c'era da colpire Hillary per ragioni evidenti. E' solo un esempio di quello che può capitare scambiando per oracoli della verità dei banditi.
Diverso è il discorso delle intercettazioni telefoniche. Devo dire che molto spesso hanno portato alla luce situazioni, persone, e vicende, altrimenti destinate al silenzio. Ma anche qui la garanzia che tutto venga alla luce non esiste, anzi c'è la certezza di una selezione fatta senza regole. Di intercettazioni che vengono usate a fini di ricatto. Allora attenzione a non scambiare per notizia e verità un buco della serratura qualsiasi....
Titolo: Re:Premio Pulitzer agli hackers russi?
Inserito da: ciaca - Settembre 14, 2016, 23:05:41 pm
Esatto, la "notizia" sono i "giornalisti" che devono cercarla. Gli hacker non diffondono "notizie" ma documenti, e sulla base di quei documenti poi un giornalista pone domande e magari ottiene risposte.

Quindi al limite le "balle" non sono quelle degli hacker (che hanno diffuso documenti originali e non contraffatti), ma quelle dei giornalisti o di chi a specifiche domande dei giornalisti risponde in certo modo.

La WADA spieghi quindi perché Serena Williams, pizzicata ad un controllo anti doping il giorno della finale degli internazionali di Francia, che assume dosi non consentite di farmaci dopanti già due giorni prima di quella finale, viene esentata dall'accusa di doping sulla base di un tue rilasciato dall'itf solo l'8 Giugno, ossia il giorno dopo il controllo.

E perché, al contrario, Maria Sharapova, che per anni ha assunto sotto prescrizione medica un farmaco non considerato dopante, se non dal 1 Gennaio 2016, viene squalificata per due anni per l'assunzione di quel farmaco avvenuta solo dUE settimane dopo che lo stesso era stato inserito nella lista dei farmaci dopanti e per la sola assenza di un tue della itf (resosi necessario solo a decorrere dal 1 gennaio 2016) quando era di pubblico dominio che quel farmaco lo aveva assunto dietro prescrizione medica per anni.

La prima, con un tue rilasciato da una federazione compiacente e al bisogno aggira l'antidoping senza che nessuno abbia nulla da obiettare per il solo fatto che il documento è "colpliant" alle procedure (seppur postdatato), la seconda se la prende in quel posto perché non ha il documento "colpliant" per un farmaco che assume da anni sotto prescrizione medica e che solo due settimane prima é stato inserito in lista dopanti, ossia per una veniale leggerezza paga ciò che l'altra per manifesta scorrettezza non paga.

E tutto questo oggi è di pubblico dominio, piaccia o non piaccia, perché degli hacker russi hanno trafugato questi documenti "riservati" dagli archivi della WADA. WADA che invece di perseguire seriamente responsabilità personali ha tentato di fare un uso politico e distorto dell'antidoping chiedendo la squalifica di tutta la federazione russa prima delle olimpiadi, inclusi centinaia di atleti che mai sono risultati positivi ad alcun controllo. E ora paghino il conto.

Quindi si, un premio ai russi e ai loro hacker glie lo darei; non sarà il Pulitzer, ma il "non si fotte a casa del ladro" o "accá nissun'é fess" o "il più pulito c'ha la rogna".
Titolo: Re:Premio Pulitzer agli hackers russi?
Inserito da: ilcommesso - Settembre 14, 2016, 23:22:49 pm
Peccato che fin'ora la stampa sportiva, e non solo, non si sia posta il problema.
Il giornalismo d'inchiesta controlla, verifica, amplia la documentazione ottenuta, cerca complicità, responsabilità.

Quello che è davvero preoccupante è leggere l'uso di certi farmaci negli atleti professionisti.
L'oxicodone è un analgesico oppiaceo, si usa anche per il dolore neoplastico o comunque grave... che cacchio se ne fa la Williams?
A quei livelli un po' di sana farmaceutica è indispensabile, ma un conto è integrare con vitamine, amminoacidi, un altro assumere ormoni e stimolati, sebbene autorizzati.
Allora la competizione non è più equa, ma vince il più furbo perché aiutato da federazioni sportive compiacenti.
Quello che ha subito l'atletica russa è stata un'azione arbitraria ed ingiusta, in tipico stile da americani padroni del mondo.
Lo ribadisco, togliamo le sante anfetamine alla ginnasta Usa e vediamo cosa vince
Titolo: Re:Premio Pulitzer agli hackers russi?
Inserito da: ciaca - Settembre 14, 2016, 23:31:52 pm
Citazione
Peccato che fin'ora la stampa sportiva, e non solo, non si sia posta il problema.

Attorno a certi "fenomeni" girano tanti di quei soldi che ci mangiano tutti, in un modo o nell'altro, stampa inclusa. Per cui porsi "problemi" é l'ultimo dei pensieri.

Lance Armstrong che era solo un buon scattista e improvvisamente é diventato un carro armato per almeno 15 anni ce lo hanno dipinto come un eroe moderno (con tanto di retorica e grancassa mediatica sulla battaglia contro il cancro), fiumi di parole, libri, documentari, sponsor e chi più ne ha più ne metta.
Gli si sono fatti vincere 7 tour de France e soli a carriera finta e a riflettori spenti sono venuti a dirci che era tutto un bluff.
Per Marco Pantani è bastato un giorno per stroncargli la carriera nel momento più trionfale.
Titolo: Re:Premio Pulitzer agli hackers russi?
Inserito da: tick - Settembre 15, 2016, 07:15:29 am
Esatto, la "notizia" sono i "giornalisti" che devono cercarla. Gli hacker non diffondono "notizie" ma documenti, e sulla base di quei documenti poi un giornalista pone domande e magari ottiene risposte.

Quindi al limite le "balle" non sono quelle degli hacker (che hanno diffuso documenti originali e non contraffatti), ma quelle dei giornalisti o di chi a specifiche domande dei giornalisti risponde in certo modo.

E' qui che siamo in totale e completo disaccordo. Gli "hacker" diffondo solo ed esclusivamente i documenti che decidono di diffondere, così che i giornalisti ci costruiscano solo ed esclusivamente le storie che vengono comode.
La selezione iniziale di cosa diffondere è il secondo livello di manipolazione dell'informazione. Il primo è la selezione stessa dei bersagli da attaccare. Tutte cose che vengono prima dei giornalisti, che sono esclusivamente degli utili idioti in questo caso.
Ad oggi sappiamo che gli wiki-salvatori diffonderanno materiale sulla Clinton a ridosso delle elezioni ed abbiamo evidenza che molto di quanto diffuso in passato ha subito un filtro puntuale. Ti sembra davvero un comportamento da premiare?
Titolo: Re:Premio Pulitzer agli hackers russi?
Inserito da: ilcommesso - Settembre 15, 2016, 09:38:56 am
In questo caso il documento è semplice, farmaco assunto da atleta che disponeva di esenzione medica.
Tutto legittimo e regolare,  però sono regole dalla dubbia  interpretazione, visto che non è chiaro chi decida cosa sia patologico o doping.
Titolo: Re:Premio Pulitzer agli hackers russi?
Inserito da: tick - Settembre 15, 2016, 09:52:56 am
In questo caso il documento è semplice, farmaco assunto da atleta che disponeva di esenzione medica.
Tutto legittimo e regolare,  però sono regole dalla dubbia  interpretazione, visto che non è chiaro chi decida cosa sia patologico o doping.

In questo caso il documento (semplice o meno) c'è perchè qualcuno ha cercato proprio quelli della Wada e selezionato cosa dare in pasto al pubblico per costruire un caso a senso unico. Assunto che a differenza di ciaca non ne faccio una crociata pro/contro USA/Russia, perchè gli "hacker" difensori della libertà non hanno bucato qualche plesso di qualche agenzia interna russa con le loro considerazioni riservate sui propri atleti? Oppure quelle sui corridori Kenioti?

La bizzarria delle regole sull'anti doping, su cui ti do ragione, è OT mi sembra.
Titolo: Re:Premio Pulitzer agli hackers russi?
Inserito da: ilcommesso - Settembre 15, 2016, 10:07:34 am
I documenti sono molti, come quelli rubati da snowden o le telefonate agli arbitri che hanno scatenato calciopoli.
Uno utilizza ciò che gli serve e dimentica ciò che lo danneggia, ma questa non è una novità.

Oggi più che informazione si fa propaganda, di giornalismo libero ne leggo poco
Titolo: Re:Premio Pulitzer agli hackers russi?
Inserito da: tick - Settembre 15, 2016, 10:10:12 am
I documenti sono molti, come quelli rubati da snowden o le telefonate agli arbitri che hanno scatenato calciopoli.
Uno utilizza ciò che gli serve e dimentica ciò che lo danneggia, ma questa non è una novità.

Oggi più che informazione si fa propaganda, di giornalismo libero ne leggo poco

Si ma il topic è "per fortuna che ci sono gli hacker che ci dicono la verità, diamogli un premio". Questi "hacker" SONO la propaganda. Come dici tu niente di nuovo, ma da qui al premio...
Titolo: Re:Premio Pulitzer agli hackers russi?
Inserito da: Istaro - Settembre 15, 2016, 11:03:45 am
Si ma il topic è "per fortuna che ci sono gli hacker che ci dicono la verità, diamogli un premio". Questi "hacker" SONO la propaganda. Come dici tu niente di nuovo, ma da qui al premio...

 ???

Scusa, ti posto di nuovo l'incipit  del post di apertura:

Lo scandalo del presunto doping degli atleti USA, che sta emergendo in queste ore, mi dà lo spunto per un topic il cui titolo è ovviamente provocatorio

Sotto la denominazione generica di “hackers  russi” (...) non si tratta di simpatici goliardi: sono responsabili di azioni illegali che mettono a rischio la sicurezza delle nostre istituzioni. E non per mero divertimento, o per nobili ideali, ma per garantire specifici interessi economici e strategici.

Dove ci leggi l'esaltazione degli hackers ?

Come ho scritto nel seguito del post, e ribadito in quelli seguenti, lo spunto era per denunciare le menzogne di molte nostre istituzioni e l'acquiescenza di chi dovrebbe controllarle.

Le "mezze verità" sono ambigue e pericolose?

Anche questo ce lo siamo ripetuto più volte.
Ma significa solo che devono essere controllate (per distinguerle dalle pure falsificazioni), interpretate, completate; non  nascoste.

I soggetti che lamentano la sottrazione delle informazioni hanno agevolmente modo di fornirci la loro interpretazione e completare le lacune, se  ve ne sono...
E devono rispondere del loro operato, se è stato scorretto o illegale.

Le verità scomode vengono sempre  fuori a brandelli e per l'impulso di un interesse parziale: l'amante delusa, la moglie tradita, il concorrente in affari, il rivale politico, la lobbie  non soddisfatta, ecc.

L'importante è non prenderle per oro colato, ma analizzarle, secondo le competenze di ognuno: magistratura, organi di controllo, stampa, opinione pubblica.

E magari magistratura, organi di controllo, mezzi di informazione, dovrebbero esercitare il loro ruolo senza attendere l'imbeccata dell'hacker  o dell'amante di turno...

O no?  ;)
Titolo: Re:Premio Pulitzer agli hackers russi?
Inserito da: tick - Settembre 15, 2016, 11:38:51 am

Le "mezze verità" sono ambigue e pericolose?

Anche questo ce lo siamo ripetuto più volte.
Ma significa solo che devono essere controllate (per distinguerle dalle pure falsificazioni), interpretate, completate; non  nascoste.

I soggetti che lamentano la sottrazione delle informazioni hanno agevolmente modo di fornirci la loro interpretazione e completare le lacune, se  ve ne sono...
E devono rispondere del loro operato, se è stato scorretto o illegale.
[...]
E magari magistratura, organi di controllo, mezzi di informazione, dovrebbero esercitare il loro ruolo senza attendere l'imbeccata dell'hacker  o dell'amante di turno...

O no?  ;)

Il problema che evidentemente non riesco ad esporre è proprio quello. Per me non esiste nemmeno per sbaglio la catena composta da:
1. X ruba (atto illegale, ricordiamolo) i dati a Y
2. Z prende i dati (su cui uno solo ha fatto selezione) e ci imbastisce una storia
3. Y DEVE dare spiegazioni
4. Se non avviene la 3. allora la 2. è vera.

Se i miei dati sono riservati e non ho ritenuto di renderli pubblici, perchè mai dovrei essere io poi a spiegarti il perchè e il per-come una volta che me li hai rubati? E', come ho già scritto, la base di ogni teoria del complotto che si rispetti, scaricare l'onere della prova-che-non-è-vera-la-teoria-del-menga su chi NON l'ha proposta e, visto che questi se ne guarderà bene, assumerla vera. E' _logicamente_ sbagliato oltre che ridicolo nel momento in cui applico questo metodo solamente a chi dico io.

Nel caso di specie, la WADA pare abbia accettato ad occhi chiusi autocertificazioni degli atleti (o dei loro medici, è lo stesso) per consentire a qualcuno di barare; la mia domanda è "ma davvero tutti prima di questo presunto scandalo abbiamo accettato che il regolamento della WADA consentisse una roba del genere?". Suppongo proprio che ogni federazione sapesse di queste possibili "esenzioni" e probabilmente ne beneficiasse. O forse sbaglio e gli unici che lo sapevano erano gli americani?
Non ci voleva l'"hacker" salvifico a portare la lieta novella, chi la voleva vedere la poteva chiedere alla WADA stessa o, più facilmente, alla propria federazione nazionale.
E in tutto questo non tiriamo nemmeno in ballo tutte le considerazioni sulla privacy dei dati di salute di ognuno, cosa che  a me non fa nè caldo nè freddo, ma che in mille altre occasioni è stata un diritto intoccabile.
Poi per me possono squalificare a vita russi, americani, pakistani e chi volete, io trovo un vulnus nel metodo utilizzato non nello scopo (abbastanza evidente) che si voleva raggiungere in questo caso.

Riguardo le "indagini" saprai bene che non si può indagare su nulla acquisito in questa maniera ridicola. Qui non si tratta di indagare un bel nulla, è un'operazione di puro sputtanamento (esattamente come lo è stato per le intercettazioni da noi) che tra 10 giorni sarà spazzata via dalla testa della gente. Piccola soddisfazione per chi come ciaca dice "hanno sputtanato Pantani giusto che finiscano sputtanati". D'accordo, allora apriamo alla considerazione che vince chi sputtana di più, macinando quello che capita nel mezzo. Si chiama giustizia privata e spesso sento dire che non andrebbe nemmeno considerata. Però si apre a tutti i "se" e tutti i "ma" visto che senza l'"hacker" nessuno osa controllare.

Ora chiudo, nell'attesa aspetto che Anonymous sconfigga l'ISIS come promesso, visto che chi è preposto a farlo lascia su i siti dei terroristi.
Titolo: Re:Premio Pulitzer agli hackers russi?
Inserito da: ilcommesso - Settembre 15, 2016, 11:56:31 am
................
Nel caso di specie, la WADA pare abbia accettato ad occhi chiusi autocertificazioni degli atleti (o dei loro medici, è lo stesso) per consentire a qualcuno di barare; la mia domanda è "ma davvero tutti prima di questo presunto scandalo abbiamo accettato che il regolamento della WADA consentisse una roba del genere?". Suppongo proprio che ogni federazione sapesse di queste possibili "esenzioni" e probabilmente ne beneficiasse. O forse sbaglio e gli unici che lo sapevano erano gli americani?
Non ci voleva l'"hacker" salvifico a portare la lieta novella, chi la voleva vedere la poteva chiedere alla WADA stessa o, più facilmente, alla propria federazione nazionale.
.......

Proprio perchè dati sensibili, se qualsiasi giornalista chiedesse alla WADA o federazione nazionale quali atleti usino farmaci dopanti dietro giustificazione, la risposta sarebbe sempre una sonora pernacchia :P :P
Come ho scritto in apertura, un certo messi fa uso da anni di GH, come quasi tutti i tennisti soffrono di asma...e via dicendo.
Sarebbe il caso di ridefinire le regole, perchè è chiaro che queste regole non sono tutelanti della regolarità sportiva.
Da qui il giornalismo serio, che pone domande alle federazioni.
Ma poi, sulla base di quale documento di identità si sa per certo che siano hacker russi?
possono essere cinesi come coreani o canadesi, sempre per dimostrare che ci sia un nuovo scontro est ovest
Titolo: Re:Premio Pulitzer agli hackers russi?
Inserito da: tick - Settembre 15, 2016, 12:01:27 pm
Proprio perchè dati sensibili, se qualsiasi giornalista chiedesse alla WADA o federazione nazionale quali atleti usino farmaci dopanti dietro giustificazione, la risposta sarebbe sempre una sonora pernacchia :P :P
Come sempre in questi casi si diffonde il dato aggregato. Il 2% dei venezuelani ha la giustificazione, il 99% degli americani pure.
Oltretutto, ex post, stiamo dicendo che è bello avere le schede mediche a disposizione di tutti.

Ma poi, sulla base di quale documento di identità si sa per certo che siano hacker russi?

L'ha scritto la WADA, quella a cui non bisogna credere perchè racconta balle.
Titolo: Re:Premio Pulitzer agli hackers russi?
Inserito da: ilcommesso - Settembre 15, 2016, 12:17:44 pm
Chi scrive che la WADA menta?  ???
Applicano regole che i più furbi usano a proprio vantaggio, sono solo un mezzo.

Qui da noi non leggo nulla al riguardo, la BBC è un filo più seria
http://www.bbc.com/news/world-37369705 (http://www.bbc.com/news/world-37369705)
The documents relate to 10 American, five British and five German athletes as well as one athlete each from Denmark, Russia, Poland, the Czech Republic and Romania.
Titolo: Re:Premio Pulitzer agli hackers russi?
Inserito da: ciaca - Settembre 15, 2016, 12:19:56 pm
Citazione
Se i miei dati sono riservati e non ho ritenuto di renderli pubblici, perchè mai dovrei essere io poi a spiegarti il perchè e il per-come una volta che me li hai rubati?

perché fino a due mesi fa hai fatto un uso politico e distorto della tua funzione (ricordiamo pubblica) chiedendo il Ban di una intera federazione.
E non lo dico io, lo dice lo stesso presidente del CIO (da cui la stessa WADA dipende) nel momento in cui non solo nega il Ban ma per giunta censura la WADA ricordando che il suo compito è perseguire responsabilità personali mentre è compito delle singole federazioni attuare le squalifiche degli atleti ritenuti dopati.
Se hai funzioni e responsabilità PUBBLICHE devi renderne conto all'opinione PUBBLICA insieme al tuo operato anche davanti ad un furto di dati.
Come Nixon dovette renderne conto davanti alle rivelazioni di W. Mark Felt, numero 2 dell'FBI, concesse anonimamente alla stampa americana durante lo scandalo del watergate.

Per il resto per farla breve se oggi abbiamo la CERTEZZA (e non solo il ragionevole sospetto) che alcune atlete americane che la stampa atlantista ci ha dipinto come eroine del bene sono dei cavalli dopati lo dobbiamo a questi hacker  (piaccia o meno ai sofisti dell'informazione). E se oggi possiamo discutere Che lo siano "legalmente" ai sensi di contorti codici, e sulla contorsione  e condivisibilitá di certi codici, ancora, lo dobbiamo a questi dati trafugati.

D'altronde la discussione assume tratti surreali quando ci si concentra sulla faziosità dell'operato strumentale degli hacker per non discutere dell'altrettanto faziosità dell'operato strumentale della WADA (o in altri casi di altre istituzioni).

É piú rilevante la faziosità e la parzialità di hacker rei di divulgare "solo" alcune informazioni e "solo" per alcuni scopi, o quella di un partito che sabota la campagna elettorale favorendone uno a discapito dell'altro?!
Era più rilevante la faziosità e parzialità della "gola profonda" o l'affaire watergate che senza quella "gola profonda" non sarebbe mai stato reso noto all'opinione pubblica?!
Titolo: Re:Premio Pulitzer agli hackers russi?
Inserito da: tick - Settembre 15, 2016, 13:36:33 pm
É piú rilevante la faziosità e la parzialità di hacker rei di divulgare "solo" alcune informazioni e "solo" per alcuni scopi, o quella di un partito che sabota la campagna elettorale favorendone uno a discapito dell'altro?!

E' qui che non ci incontriamo. Tu parli della WADA e degli atleti americani beatificati dalla stampa "atlantista". Io ripeto che per me possono squalificarli tutti e chiedere loro le scuse in ginocchio sui pistacchi siciliani.
Per me, come da titolo, la questione non è WADA o Russia. La domanda è: assunto (e lo credo anche io) che l'informazione attuale sia, diciamola così, subottimale, dobbiamo considerare corretto che si faccia ricorso al lato oscuro purchè certe cose saltino fuori? Dobbiamo cioè accettare che qualcuno, a suo insindacabile giudizio, al di fuori delle leggi che tutti noi rispettiamo, entro limiti auto imposti, con scopi personali, peschi informazioni qua e la e dopo averle vagliate le butti nel ventilatore attendendo lo spruzzo?
Istaro, da quel che capisco, si pone il dubbio. Io da parte mia di dubbi non ne ho, men che meno quando non stiamo assistendo a chissà quale rivelazione per il genere umano ma a uno sputtanamento/vendetta.

Citazione
Se hai funzioni e responsabilità PUBBLICHE devi renderne conto all'opinione PUBBLICA insieme al tuo operato anche davanti ad un furto di dati.
Ogni parte dello Stato opera per finalità pubbliche che può perseguire anche mediante la classificazione dei documenti, lo stesso PdC può imporre il vincolo del Segreto di Stato. Secondo te tutto ciò non dovrebbe esistere? Ritieni davvero che il solo fatto di avere responsabilità pubbliche richieda la pubblicità di tutti i tuoi atti, anche di fronte al crimine che li ha resi? Su questo credo abbiamo posizioni differenti.
"Scienzia rerum republicae salus" ha come soggetto il nostro Stato, non quelli che si incontrano su un forum a chiacchierare.
Piuttosto puoi dire che sputtanxre agenzie come la WADA se questo fa comodo non è un gran problema, ma la tua frase è decisamente fuori fuoco.
Poi certo, se Renzi non avesse secretato il leasing del Selfie-One con Etihad, avremmo qualcosa in più su cui spettegolare.
Titolo: Re:Premio Pulitzer agli hackers russi?
Inserito da: ciaca - Settembre 15, 2016, 14:05:38 pm
Citazione
assunto (e lo credo anche io) che l'informazione attuale sia, diciamola così, subottimale, dobbiamo considerare corretto che si faccia ricorso al lato oscuro purchè certe cose saltino fuori?

Non è un problema di "correttezza". È puerile semmai porsi il problema della "correttezza" in un mondo che è chiaramente e palesemente scorretto, da qualunque parte lo si osservi.

Citazione
Secondo te tutto ciò non dovrebbe esistere?

Il problema non è che debba esistere o meno, il problema é che nel momento stesso in cui esiste in una situazione di evidente conflitto di interessi, fisiologicamente esiste anche la sua nemesi. Se i tuoi interessi sono il mio danno e se per danneggiare me fai un certo uso della propaganda non puoi aspettarti che poi io non provi in tutti i modi a smascherare la tua propaganda.
A noi resta solo da prenderne atto, da non atribuirgli valenze superiori a quelle che il fenomeno ha, e trarne gli effetti.

Possiamo discutere allora del fatto che le opinioni pubbliche "debbano" conoscere o meno certi fatti e circostanze, non che sia "giusto" o "sbagliato" che pezzi di questi fatte e circostanze vengano resi pubblici ora da questi e ora da quelli.

Quando i russi hanno dimostrato che Erdogan vendeva all'IS armi in cambio di petrolio, negli stessi giorni in cui ad Antalya si teneva un vertice del G8 all'indomani degli attentati di Parigi e sull'onda del je suis questo e quello da parte delle opinioni pubbliche, si "doveva" sapere o no?!

Quando la Clinton parla di democrazia e libertà e poi trama col suo partito per sabotare la democratica elezione del candidato democratico alla corsa presidenziale, si "doveva" sapere o no?!

Vogliamo una societá imprigionata nella retorica preconfezionata del politicamente corretto che vive in un film hollywoodiano di cowboys (buoni) e indiani (cattivi) svuotata di alcun senso critico, o una società in cui sia possibile anche il pensiero difforme, la rivelazione di verità scomode, lo sbugiardamento della retorica (da qalunque parte provenga) e l'esistenza del pensiero "critico"?!

A secondo delle risposte che diamo a questi quesiti poi stabiliamo se il furto delle informazioni sensibili o la rivelazione dei segreti di stato sia più o meno tollerabile, o perfino "legittimo".

Perché se vogliamo dare un senso compiuto alla parola democrazia, e superare il falso ideologico della post democrazia in cui siamo precipitati, occorre che l'opinione pubblica sia quanto più possibile consapevole visto che che è il suo voto che legittima governi e parlamenti.
Titolo: Re:Premio Pulitzer agli hackers russi?
Inserito da: Istaro - Settembre 15, 2016, 14:49:49 pm
Se i miei dati sono riservati e non ho ritenuto di renderli pubblici, perchè mai dovrei essere io poi a spiegarti il perchè e il per-come una volta che me li hai rubati? E', come ho già scritto, la base di ogni teoria del complotto che si rispetti, scaricare l'onere della prova-che-non-è-vera-la-teoria-del-menga su chi NON l'ha proposta e, visto che questi se ne guarderà bene, assumerla vera. E' _logicamente_ sbagliato oltre che ridicolo nel momento in cui applico questo metodo solamente a chi dico io.

Innanzitutto, non stiamo parlando di "teorie" di cui a qualcuno venga chiesto di provare l'infondatezza (è ovvio che quest'onere spetti a chi propone la teoria, perché la "prova" contraria può essere impossibile).
Stiamo parlando di "informazioni": vere o false, complete o incomplete, manipolate o integre.

Dimentichi poi un "dettaglio" fondamentale: il diritto alla privacy (riservatezza personale) possono invocarlo i privati.

Io, negli esempi che ho fatto, ho parlato di "istituzioni" (in senso lato), e in particolare di una carica pubblica (il Segretario di Stato USA) e di enti che assolvono funzioni di pubblico interesse (il partito Democratico USA, la WADA, la CRU), con ricadute rilevantissime sui loro associati, sui loro "grandi utenti" (oggi usa dire stakeholders ), persino sulla cittadinanza mondiale.

Svolgendo funzioni di pubblico interesse, ed essendo tenute al rispetto di obblighi di correttezza, imparzialità, trasparenza nell'assolvimento di tali funzioni, devono dare spiegazioni, certo!


Ogni parte dello Stato opera per finalità pubbliche che può perseguire anche mediante la classificazione dei documenti, lo stesso PdC può imporre il vincolo del Segreto di Stato. Secondo te tutto ciò non dovrebbe esistere? Ritieni davvero che il solo fatto di avere responsabilità pubbliche richieda la pubblicità di tutti i tuoi atti, anche di fronte al crimine che li ha resi? Su questo credo abbiamo posizioni differenti.

La riservatezza dei documenti pubblici è diversa dalla riservatezza personale ("privacy") ed è funzionale - per usare il linguaggio della Costituzione italiana - alla legalità, all'imparzialità e al buon andamento dell'attività amministrativa (altri ordinamenti declinano questi princìpi in maniera diversa).

Questa riservatezza è prevista perché le azioni "infraprocedimentali", per quanto condotte in maniera corretta e lecita, possono suscitare, se poste sotto la luce dei riflettori, polemiche, strumentalizzazioni, tentativi di intralcio, che turbano il buon andamento.
Non  è prevista per coprire parzialità e illeciti!

Il segreto di Stato è una fattispecie ancora più specifica (nei fini - più ampi - e nelle modalità di tutela - più stringenti).
Ma anche i segreti di Stato, se in qualche modo vengono diffusi, possono essere legittimamente oggetto di attenzione presso la pubblica opinione (e di perseguimento dei reati connessi).
Su questo aspetto sono stati versati fiumi d'inchiostro a partire dal 1971, con la vicenda dei Pentagon Papers.

Una questione separata è la perseguibilità di chi ha commesso illeciti nell'acquisire o diffondere le informazioni.


Riguardo le "indagini" saprai bene che non si può indagare su nulla acquisito in questa maniera ridicola.

Attenzione, tu ti stai riferendo all'inutilizzabilità di elementi raccolti fraudolentemente come prova in un giudizio dalla parte che li ha raccolti (mentre sono utilizzabili da terzi...).

Altra cosa è la legittimità di indagini giudiziarie: i magistrati possono e devono indagare quando hanno "notizie di reato", da qualsiasi fonte provengano, "ridicola" o meno.
Provvederanno essi stessi a verificare gli elementi probanti e ad acquisire tutti quelli ritenuti necessari alla completezza dell'indagine.

Quanto all'attività di informazione giornalistica, il buon giornalista raccoglie qualsiasi tipo di informazione "notiziabile", facendo ovviamente le verifiche che il codice deontologico gli impone. Non solo: le notizie dovrebbe andare a cercarsele (!), se non vuole fare lo scribacchino riciclatore di notizie d'agenzia o l'opinionista a comando (che sono attività diverse dal "giornalismo").

E persino gli organi istituzionali "vigilanti" dovrebbero esercitare le loro verifiche sugli enti controllati in maniera attiva (con quesiti, ispezioni, ecc.), senza cascare dal pero quando leggono gli scandali sui giornali o su internet.

In tutte queste attività possono e debbono essere prese in considerazione tutte le informazioni pervenute e che abbiano rilievo, anche quelle anonime o di cui si sospetta l'acquisizione illecita. Gli organi vigilanti hanno anche l'obbligo di darne notizia all'autorità giudiziaria (con sfumature che ovviamente cambiano da ordinamento a ordinamento).

Una questione separata - ripeto - è la perseguibilità di chi ha commesso illeciti nell'acquisire o diffondere le informazioni.

Se così non fosse, affinché emergano gli intrallazzi bisognerebbe aspettare il comunicato "ufficiale" del responsabile di qualche istituzione, il quale abbia avuto un'improvvisa crisi di coscienza...  :P


Insomma: io non plaudo all'attività di hackeraggio. Conosco tutte le implicazioni pericolose e inquinanti della loro attività. Ritengo che debbano essere assunte misure di protezione (preventive e repressive) adeguate. Ma:
- le informazioni diffuse devono essere prese in considerazione, sia pure con rigore interpretativo;
- le difficoltà a farci un'idea corretta sul significato da attribuire al contenuto delle informazioni non ci impediscono di vedere ciò che è evidente anche ai ciechi: il marcio di molte istituzioni (che non vanno buttate all'aria, ma nemmeno autorizzate a proseguire come se niente fosse);
- il fatto che certe informazioni emergano solo grazie ad attività illecite attesta l'incapacità e l'omertà di chi è preposto a svolgere comiti di controllo istituzionale e sociale (annotazione che, ripeto, voleva essere il cuore del mio topic). Il fatto che queste notizie "cadranno presto nel dimenticatoio" non è un bene, ma un male. Si può dire "no" all'hackeraggio illecito solo se si dice insieme "sì" ad un'attività di controllo condotta non solo in forma lecita, ma anche forte, coraggiosa e indipendente.
Titolo: Re:Premio Pulitzer agli hackers russi?
Inserito da: mbelt - Settembre 15, 2016, 14:57:54 pm
Non è con spiate dal buco della serratura ad opera di banditi ed in dispregio della legge che si fa giornalismo (il giornalismo è tutt'altra cosa) e neppure si sorvegliano le istituzioni. Diffondere cose segrete - che in alcuni casi hanno messo in pericolo la vita di persone che lavorano per lo stato - cioè rubarle e usarle per fini privati non porta ad alcuna verità ma contribuisce soltanto a fare ricatti, campagne politiche faziose contro i nemici, e distorcere i fatti. Anche io penso che le istituzioni debbano funzionare meglio e debbano essere più attive. Penso anche che il segreto di stato debba essere riformato in tutto il mondo. Ma non affido la mia informazione a banditi al servizio di dittatori sanguinari scambiandoli per oracoli della verità.
Titolo: Re:Premio Pulitzer agli hackers russi?
Inserito da: ciaca - Settembre 15, 2016, 16:03:47 pm
Citazione
Ma non affido la mia informazione a banditi al servizio di dittatori sanguinari scambiandoli per oracoli della verità.]

A te vanno bene le "verità" preconfezionate e conformate alla retorica politicamente corretta.
Non hai nemmeno chiara la differenza tra un documento e l'informazione che ne puoi ricavare.
Nel caso di specie i "banditi" hanno diffuso documenti, sei tu che devi andarteli a leggere e trarne eventualmente informazioni. Ma siccome sono informazioni a te sgradite le rifiuti con il pretesto che a offrirti l'occasione per informarti sia il "dittatore sanguinario".
Legittimo, bene inteso, voler vedere la realtà solo dalla prospettiva che più ci aggrada.
Titolo: Re:Premio Pulitzer agli hackers russi?
Inserito da: tick - Settembre 15, 2016, 16:04:24 pm
Se i miei dati sono riservati e non ho ritenuto di renderli pubblici, perchè mai dovrei essere io poi a spiegarti il perchè e il per-come una volta che me li hai rubati? E', come ho già scritto, la base di ogni teoria del complotto che si rispetti, scaricare l'onere della prova-che-non-è-vera-la-teoria-del-menga su chi NON l'ha proposta e, visto che questi se ne guarderà bene, assumerla vera. E' _logicamente_ sbagliato oltre che ridicolo nel momento in cui applico questo metodo solamente a chi dico io.

Innanzitutto, non stiamo parlando di "teorie" di cui a qualcuno venga chiesto di provare l'infondatezza (è ovvio che quest'onere spetti a chi propone la teoria, perché la "prova" contraria può essere impossibile).
Stiamo parlando di "informazioni": vere o false, complete o incomplete, manipolate o integre.
Nel caso della WADA niente e nessuno ha confermato che questi documenti siano in qualche modo attendibili. Solo si è attivato il meccanismo che dicevo prima. WADA dice che hanno bucato. Escono dei documenti. Quindi i documenti sono validi.
Ripeto, del caso WADA mi interessa poco o nulla, è lo schema che è sbagliato.
Per decidere se le informazioni (qui siamo ancora ai "dati" volendo vedere) sono buone nel caso WADA a chi chiedi? A quello che se le è fatte rubare?

Citazione
Dimentichi poi un "dettaglio" fondamentale: il diritto alla privacy (riservatezza personale) possono invocarlo i privati.

Io, negli esempi che ho fatto, ho parlato di "istituzioni" (in senso lato), e in particolare di una carica pubblica (il Segretario di Stato USA) e di enti che assolvono funzioni di pubblico interesse (il partito Democratico USA, la WADA, la CRU), con ricadute rilevantissime sui loro associati, sui loro "grandi utenti" (oggi usa dire stakeholders ), persino sulla cittadinanza mondiale.

Svolgendo funzioni di pubblico interesse, ed essendo tenute al rispetto di obblighi di correttezza, imparzialità, trasparenza nell'assolvimento di tali funzioni, devono dare spiegazioni, certo!

Io la penso all'opposto. E' opportuno che siano trasparenti? Certamente. E' obbligatorio? Non lo vorrei mai. E' come dare una pistola da tiro in mano ad un bambino di 2 anni perchè possa capire come funziona.

Ogni parte dello Stato opera per finalità pubbliche che può perseguire anche mediante la classificazione dei documenti, lo stesso PdC può imporre il vincolo del Segreto di Stato. Secondo te tutto ciò non dovrebbe esistere? Ritieni davvero che il solo fatto di avere responsabilità pubbliche richieda la pubblicità di tutti i tuoi atti, anche di fronte al crimine che li ha resi? Su questo credo abbiamo posizioni differenti.
Citazione
La riservatezza dei documenti pubblici è diversa dalla riservatezza personale ("privacy") ed è funzionale - per usare il linguaggio della Costituzione italiana - alla legalità, all'imparzialità e al buon andamento dell'attività amministrativa (altri ordinamenti declinano questi princìpi in maniera diversa).

Questa riservatezza è prevista perché le azioni "infraprocedimentali", per quanto condotte in maniera corretta e lecita, possono suscitare, se poste sotto la luce dei riflettori, polemiche, strumentalizzazioni, tentativi di intralcio, che turbano il buon andamento.
Non  è prevista per coprire parzialità e illeciti!

Certamente non è prevista per coprire illeciti, tuttavia mi sembra bizzarro che tu qui veda già un illecito sicuro quando nemmeno c'è un'indagine. Dai per "scontato" sulla base di informazioni uscite da uno che nemmeno ha un nome che questa buffonata abbia scoperchiato un illecito. E' proprio questo che non riesco a metabolizzare.

Citazione
Il segreto di Stato è una fattispecie ancora più specifica (nei fini - più ampi - e nelle modalità di tutela - più stringenti).
Ma anche i segreti di Stato, se in qualche modo vengono diffusi, possono essere legittimamente oggetto di attenzione presso la pubblica opinione (e di perseguimento dei reati connessi).
Su questo aspetto sono stati versati fiumi d'inchiostro a partire dal 1971, con la vicenda dei Pentagon Papers.

Una questione separata è la perseguibilità di chi ha commesso illeciti nell'acquisire o diffondere le informazioni.

Anche qui parliamo del sesso degli angeli. Guardiamoci negli occhi e diciamola: giusto mettere in piazza materiale riservato (con conseguenze immediate, tangibili e difficilmente immaginabili) e poi magari ci porremo, in linea di principio e non davvero, il problema di inseguire il birbantello virtuale.
Grazie al battage che si sta facendo, il giorno che dovessero prendere il "russo" responsabile del danno questo farebbe le ospitate in TV e ci sarebbero girotondi perchè è uno strenuo difensore delle libertà.
Io su questa cosa non faccio discorsi di principio ed astratti, per me se qualcuno ha perpetrato questo crimine deve pagare ed in proporzione al danno fatto. Senza se e senza ma. Per me non sono eroi, sono cri-mi-na-li.

Citazione

Riguardo le "indagini" saprai bene che non si può indagare su nulla acquisito in questa maniera ridicola.

Citazione
Attenzione, tu ti stai riferendo all'inutilizzabilità di elementi raccolti fraudolentemente come prova in un giudizio dalla parte che li ha raccolti (mentre sono utilizzabili da terzi...).
Cosa vuol dire utilizzabili da terzi? Che le telefonate di Berlusconi non hanno niente di penalmente rilevante ma che si possono usare per sputtanarlo?

Citazione
Altra cosa è la legittimità di indagini giudiziarie: i magistrati possono e devono indagare quando hanno "notizie di reato", da qualsiasi fonte provengano, "ridicola" o meno.
Provvederanno essi stessi a verificare gli elementi probanti e ad acquisire tutti quelli ritenuti necessari alla completezza dell'indagine.

Istaro, di nuovo un discorso proveniente dall'iperuranio.
Domani apro un blog e scrivo minchiate (con la stessa identica credibilità degli "hacker" russi), dici che ci sarà un magistrato che partirà alla verifica del tutto? Dici di no? Forse perchè la qualità del mio blog e quella degli "hacker" sono la medesima ma io ho meno soldi per promuoverlo?

Citazione
E persino gli organi istituzionali "vigilanti" dovrebbero esercitare le loro verifiche sugli enti controllati in maniera attiva (con quesiti, ispezioni, ecc.), senza cascare dal pero quando leggono gli scandali sui giornali o su internet.

Qui ti quoto, ma l'avevo scritto prima io. Se le regole della WADA, conosciute a TUTTI, prevedevano le giustificazioni, perchè mai nessuno ci ha guardato prima. Perchè l'esistenza delle giustificazioni "in astratto" deve essere prevista prima che queste stesse si materializzino, anzi, perchè questo avvenga.

Citazione
Una questione separata - ripeto - è la perseguibilità di chi ha commesso illeciti nell'acquisire o diffondere le informazioni.

E, ripeto anche io, abbiamo un danno certo di fronte ad una perseguibilità virtuale. Vero che sulla carta si equivalgono.

Citazione
Se così non fosse, affinché emergano gli intrallazzi bisognerebbe aspettare il comunicato "ufficiale" del responsabile di qualche istituzione, il quale abbia avuto un'improvvisa crisi di coscienza...  :P

Esistono e le conosci mille istituzioni che possono indagare, non mi sembra che vengano arrestati solo i ladri che si costituiscono o gli stupratori pentiti.
Quello che vuoi tu, in buona compagnia, è una sorta di Batman al di fuori da ogni controllo che faccia emergere a suo piacimento delle informazioni affinchè, avuta la notizia di reato (autodefinitosi tale), qualcuno parta ad indagare.
Per me è semplicemente inconcepibile che si accetti Batman e basterebbe un bambino a capire che oggi gli battiamo le mani e domani, quando tocca i nostri interessi, siamo pronti a strillare. Ci sono arrivati prima i film.
E infatti

Citazione
Insomma: io non plaudo all'attività di hackeraggio. Conosco tutte le implicazioni pericolose e inquinanti della loro attività. Ritengo che debbano essere assunte misure di protezione (preventive e repressive) adeguate. Ma:
- le informazioni diffuse devono essere prese in considerazione, sia pure con rigore interpretativo;
- le difficoltà a farci un'idea corretta sul significato da attribuire al contenuto delle informazioni non ci impediscono di vedere ciò che è evidente anche ai ciechi: il marcio di molte istituzioni (che non vanno buttate all'aria, ma nemmeno autorizzate a proseguire come se niente fosse);
- il fatto che certe informazioni emergano solo grazie ad attività illecite attesta l'incapacità e l'omertà di chi è preposto a svolgere comiti di controllo istituzionale e sociale (annotazione che, ripeto, voleva essere il cuore del mio topic). Il fatto che queste notizie "cadranno presto nel dimenticatoio" non è un bene, ma un male. Si può dire "no" all'hackeraggio illecito solo se si dice insieme "sì" ad un'attività di controllo condotta non solo in forma lecita, ma anche forte, coraggiosa e indipendente.

Il problema sono i ma. Tanti bei discorsi teorici ai quali non posso che fare seguito, poi arriva Batman e ce ne andiamo per due strade differenti.

Tutti sappiamo che abbeverarci alla fonte delle notizie "istituzionali" è una sciocchezza, perchè manipolate e soprattutto smentite nei fatti. La politica ci ha ben vaccinati a riguardo.
Tuttavia siamo disposti ad accettare notizie che nemmeno possiamo verificare (e lo ripeto per la k-esima volta, il caso WADA è un esempio non lo scopo finale) in virtù di un possibile e teorico processo di vaglio che non si può applicare nemmeno volendo. Io non capisco. Tu dimmi cosa puoi vagliare, valutare, ponderare di questo caso (con 10 fogli in mano) o della miriade nata dalle informazioni rilasciate nei casi più famosi legati a Wiki Leaks.

Non so, sarà il fascino del cattivo ;)
Titolo: Re:Premio Pulitzer agli hackers russi?
Inserito da: ciaca - Settembre 15, 2016, 16:10:59 pm
Citazione
Nel caso della WADA niente e nessuno ha confermato che questi documenti siano in qualche modo attendibili.

Falso.
La WADA aveva già informato la itf del fatto (ovvero che erano stati violati i suoi archivi e sottratti documenti riservati) ancor prima che questi fossero resi pubblici.
Inoltre sia la WADA che la itf sono giorni che si affannano a spiegare che i dati contenuti in quei documenti non violano i protocolli antidoping, così facendo ammettendo che quei dati e quei documenti sono attendibili.

Citazione
perchè mai nessuno ci ha guardato prima. Perchè l'esistenza delle giustificazioni "in astratto" deve essere prevista prima che queste stesse si materializzino, anzi, perchè questo avvenga.

Serena Williams ha un TUE che la autorizza ad assumere farmaci dopanti e in misura doppia rispetto alla normale dose per uso medico datato 8 Giugno 2015,  ossia 3 giorni DOPO che l'assunzione del farmaco ha avuto inizio e DOPO che la stessa Williams é stata rinvenuta positiva al controllo anti doping del giorno della finale degli internazionali di Francia 2015.

E se oggi la WADA deve rispondere di tale possibile violazione dei discutibili protocolli anti doping e di tale atteggiamento reticente o connivente, suo e della itf, lo devi al fatto che documenti che altrimenti sarebbero rimasti nascosti sono stati sottratti e resi pubblici.
Era "giusto"? Era "sbagliato"?

Se una democrazia si fonda sulla legittimazione delle sue istituzioni attraverso il suffragio popolare il popolo che legittima le istituzioni deve essere quanto più informato e consapevole di cosa fa o no?!
Titolo: Re:Premio Pulitzer agli hackers russi?
Inserito da: tick - Settembre 15, 2016, 16:32:56 pm
Citazione
Nel caso della WADA niente e nessuno ha confermato che questi documenti siano in qualche modo attendibili.

Falso.
La WADA aveva già informato la itf del fatto (ovvero che erano stati violati i suoi archivi e sottratti documenti riservati) ancor prima che questi fossero resi pubblici.
Inoltre sia la WADA che la itf sono giorni che si affannano a spiegare che i dati contenuti in quei documenti non violano i protocolli antidoping, così facendo ammettendo che quei dati e quei documenti sono attendibili.

Falso lo direi io. Le press release della WADA le ho linkate io (unico) in questo thread e parlano della violazione, non indicano nè i singoli documenti catturati (se lo sanno) nè ne hanno autenticato uno. Questo è ESATTAMENTE il problema che indico dal primo intervento.
Furto confermato+Documento uscito=>i documenti sono quelli rubati. E' una follia di ragionamento!
"ammettendo che quei dati e quei documenti sono attendibili" è una tua considerazione personale.
Ripeto l'ultima volta, è il ragionamento che fai che è inquietante, non il caso specifico e per fartelo capire ti dico che anche per me i documenti sono quelli veri.
Quando la Biles di fronte al suo documento dirà "è il mio" allora sapremo che è buono, fino ad allora stai "autenticando" qualcosa solo perchè non viene "dal sistema". Cosa ne sai che non ci sono modifiche ai documenti rubati, come puoi dirlo? L'onere della prova sta a chi ha subito il furto (gli atleti) nel dire "no non sono buoni" ed in mancanza di quello "se NON dicono che NON sono buoni, allora sono buoni"? E' pura follia.
Io che sono solo un alias su un forum dico che il tuo Ebel ha dentro un quarzo, fino a che tu non mi metti una foto del movimento allora è vera la mia teoria. Per rafforzare la cosa cito le tue parole in cui dici che è preciso, segno evidente che sia un quarzo. Ma ti sembra sensato? E se tu legittimamente ritenessi che sono semplicemente un pirla e che non valgo il tuo tempo a far le fotografie? Confermeresti la mia teoria del quarzo?
E nel dubbio lo ripeto ancora: per me possono squalificare tutti gli atleti e far dimettere due teste a caso nella WADA, è il principio applicato che non torna.
Titolo: Re:Premio Pulitzer agli hackers russi?
Inserito da: mbelt - Settembre 15, 2016, 16:38:45 pm
Citazione
Ma non affido la mia informazione a banditi al servizio di dittatori sanguinari scambiandoli per oracoli della verità.]

A te vanno bene le "verità" preconfezionate e conformate alla retorica politicamente corretta.
Non hai nemmeno chiara la differenza tra un documento e l'informazione che ne puoi ricavare.
Nel caso di specie i "banditi" hanno diffuso documenti, sei tu che devi andarteli a leggere e trarne eventualmente informazioni. Ma siccome sono informazioni a te sgradite le rifiuti con il pretesto che a offrirti l'occasione per informarti sia il "dittatore sanguinario".
Legittimo, bene inteso, voler vedere la realtà solo dalla prospettiva che più ci aggrada.
Sei una vittima delle bufale di internet. Non ne dubitavo lo avevo già capito da un pezzo. Contento tu. D'altronde se per te Putin è l'oracolo della verità, siamo a posto.
Titolo: Re:Premio Pulitzer agli hackers russi?
Inserito da: ciaca - Settembre 15, 2016, 17:37:13 pm
Perdonami thick ma se io diffondo dei documenti che tu sai già essere stati trafugati tanto da averne dato comunicazione a chi di dovere, e se per giorni ti affanni a giustificare esattamente ciò che in quei documenti é contenuto in termini di dati, per te che vuol dire?! Che quei dati sono attendibili (tanto che è la stessa WADA ad affannarsi per giustificarne la ragion d'essere) o sono inventati?!

Citazione
Sei una vittima delle bufale di internet.

Titolo: Re:Premio Pulitzer agli hackers russi?
Inserito da: Istaro - Settembre 15, 2016, 17:58:33 pm
Per decidere se le informazioni (qui siamo ancora ai "dati" volendo vedere) sono buone nel caso WADA a chi chiedi? A quello che se le è fatte rubare?
Certamente. 

Se ci fossero documenti falsi o manipolati, può  dirlo, perché ne ha la possibilità concreta (non si tratta di una trappola logica, perché non siamo di fronte a una "teoria", impossibile da smentire). Ed è tenuta a dirlo, vista la funzione pubblica che assolve.
Esponendosi però al rischio di una dichiarazione falsa…

Funziona così in tutto il mondo, da sempre.
Anzi, è sin troppo diffuso lo sport di smentire l’evidenza di notizie vere.
La non-smentita di notizie false non si è mai sentita.

La riservatezza dei documenti pubblici è diversa dalla riservatezza personale ("privacy") ed è funzionale - per usare il linguaggio della Costituzione italiana - alla legalità, all'imparzialità e al buon andamento dell'attività amministrativa (altri ordinamenti declinano questi princìpi in maniera diversa).
Non  è prevista per coprire parzialità e illeciti!
Certamente non è prevista per coprire illeciti, tuttavia mi sembra bizzarro che tu qui veda già un illecito sicuro quando nemmeno c'è un'indagine.
Io non vedo un illecito “sicuro”.
Ma la riservatezza non può più essere invocata quando sono emersi elementi concreti che possano indurre a pensare a un illecito.

Ma anche i segreti di Stato, se in qualche modo vengono diffusi, possono essere legittimamente oggetto di attenzione presso la pubblica opinione (e di perseguimento dei reati connessi).
Su questo aspetto sono stati versati fiumi d'inchiostro a partire dal 1971, con la vicenda dei Pentagon Papers.

Una questione separata è la perseguibilità di chi ha commesso illeciti nell'acquisire o diffondere le informazioni.

Anche qui parliamo del sesso degli angeli. Guardiamoci negli occhi e diciamola: giusto mettere in piazza materiale riservato (con conseguenze immediate, tangibili e difficilmente immaginabili) e poi magari ci porremo, in linea di principio e non davvero, il problema di inseguire il birbantello virtuale.
E io ti ripeto: sono questioni separate.

Innanzitutto non sto dicendo che è bene far trapelare notizie riservate. Ma anzi va punito chi se ne rende responsabile (anche se non bisogna dimenticare che il funzionario che ha notizia di un illecito è tenuto a denunciarlo…). Se sia facile o difficile è altro discorso.
Il problema che stai ponendo è che cosa fare delle notizie già trapelate: ebbene, se ci possono fornire brandelli di realtà, non possiamo far finta  di ignorarla, soprattutto se ciò si traduce in omertà verso comportamenti inaccettabili (io non lo do per certo in generale, ma nei casi che ho menzionato; tu mi sembri escluderlo in generale).

Ti faccio un esempio: se vengo avvertito – da chi ha appreso l’informazione in maniera illecita – che sta per essere commesso un reato, magari un omicidio, che debbo fare? Ignorare la notizia perché la fonte è illecita?

Attenzione, tu ti stai riferendo all'inutilizzabilità di elementi raccolti fraudolentemente come prova in un giudizio dalla parte che li ha raccolti (mentre sono utilizzabili da terzi...).
Cosa vuol dire utilizzabili da terzi? Che le telefonate di Berlusconi non hanno niente di penalmente rilevante ma che si possono usare per sputtanarlo?
Quindi, in base a quello che scrivi, quelle con contenuto penalmente rilevante si possono usare…  ;)

Giornalisticamente, anche la telefonata in cui Fassino parla con Consorte si può utilizzare (anche dopo che non sono emersi elementi di rilievo penale), e noi cittadini abbiamo il dovere di prenderla in considerazione. Poi ci sarà un’indagine che persegue chi l’ha diffusa illecitamente (l’indagine c’è stata e ha portato a condanne. Casomai è “strano” il fatto che su miriadi di altre intercettazioni non si sia indagato…)

i magistrati possono e devono indagare quando hanno "notizie di reato", da qualsiasi fonte provengano, "ridicola" o meno.
Provvederanno essi stessi a verificare gli elementi probanti e ad acquisire tutti quelli ritenuti necessari alla completezza dell'indagine.
Istaro, di nuovo un discorso proveniente dall'iperuranio.
Domani apro un blog e scrivo minchiate (con la stessa identica credibilità degli "hacker" russi), dici che ci sarà un magistrato che partirà alla verifica del tutto? Dici di no? Forse perchè la qualità del mio blog e quella degli "hacker" sono la medesima ma io ho meno soldi per promuoverlo?
Anche se hai solo un blog, al magistrato puoi scrivere direttamente: se non gli riporti ipotesi, ma documenti, ha il dovere di partire alla verifica del tutto.
E funziona così per una bella percentuale di indagini penali, su reati piccoli (truffe, reati contro la persona, ecc.) e grandi.

Una questione separata - ripeto - è la perseguibilità di chi ha commesso illeciti nell'acquisire o diffondere le informazioni.
E, ripeto anche io, abbiamo un danno certo di fronte ad una perseguibilità virtuale. Vero che sulla carta si equivalgono.
L’entità  del danno derivante dalla diffusione della notizia è incerta: sicura la violazione della norma, incerta la lesione dell’interesse della vittima del furto, qualora questa sia un soggetto che persegue un interesse pubblico. Se il fatto risulta vero, questa lesione potrebbe non esserci, ed anzi potrebbero trarne beneficio i soggetti che erano danneggiati dal comportamento illecito o scorretto.

Se così non fosse, affinché emergano gli intrallazzi bisognerebbe aspettare il comunicato "ufficiale" del responsabile di qualche istituzione, il quale abbia avuto un'improvvisa crisi di coscienza...  :P
Esistono e le conosci mille istituzioni che possono indagare, non mi sembra che vengano arrestati solo i ladri che si costituiscono o gli stupratori pentiti.
Quello che vuoi tu, in buona compagnia, è una sorta di Batman al di fuori da ogni controllo che faccia emergere a suo piacimento delle informazioni affinchè, avuta la notizia di reato (autodefinitosi tale), qualcuno parta ad indagare.
 
Non è che “lo voglio io”: il funzionamento concreto delle istituzioni di controllo si basa spesso proprio sulle soffiate dei tanti piccoli batman (o jocker) delle nostre società…

Io sono anzi convinto che si debba fare a meno di strumenti illeciti, e proprio per questo, nella mia ottica, il problema di come utilizzare informazioni acquisite con questi strumenti dovrebbe essere residuale.

Il nodo è che le istituzioni di controllo e i media sono spesso (soprattutto se devono occuparsi del potere, e non dei reati comuni) inefficienti ed omertose.

Io non ho plaudito agli hackers, ma mi sono appunto “scandalizzato” del fatto che sembrano non esserci altre forme di controllo efficienti.

Tutti sappiamo che abbeverarci alla fonte delle notizie "istituzionali" è una sciocchezza, perchè manipolate e soprattutto smentite nei fatti. La politica ci ha ben vaccinati a riguardo.
Tuttavia siamo disposti ad accettare notizie che nemmeno possiamo verificare (e lo ripeto per la k-esima volta, il caso WADA è un esempio non lo scopo finale) in virtù di un possibile e teorico processo di vaglio che non si può applicare nemmeno volendo. Io non capisco. Tu dimmi cosa puoi vagliare, valutare, ponderare di questo caso (con 10 fogli in mano) o della miriade nata dalle informazioni rilasciate nei casi più famosi legati a Wiki Leaks.
 
Il vaglio delle notizie deve esserci sempre; anche – in forma diversa – per quelle ufficiali.
C’è chi è più allenato a farlo, chi lo delega in toto a operatori dell'informazioni di cui si fida, chi semplicemente le ignora perché non vi ha interesse.
Ma ignorare le notizie – o, peggio, censurarle - solo perché si teme di non poterle valutare significa comportarsi da struzzi.

Ad ogni modo, pur essendo rispettabilissimo il tuo punto di vista basato su ragionamenti e princìpi, sappiamo bene che i media  presto accantoneranno queste notizie non perché inaffidabili, ma perché scomode.
Titolo: Re:Premio Pulitzer agli hackers russi?
Inserito da: mbelt - Settembre 15, 2016, 18:14:01 pm
Perdonami thick ma se io diffondo dei documenti che tu sai già essere stati trafugati tanto da averne dato comunicazione a chi di dovere, e se per giorni ti affanni a giustificare esattamente ciò che in quei documenti é contenuto in termini di dati, per te che vuol dire?! Che quei dati sono attendibili (tanto che è la stessa WADA ad affannarsi per giustificarne la ragion d'essere) o sono inventati?!

Citazione
Sei una vittima delle bufale di internet.


Detto da un seguace di Putin è una medaglia che mi metto al petto. La storia dirà chi di noi aveva ragione e chi aveva torto.
Titolo: Re:Premio Pulitzer agli hackers russi?
Inserito da: tick - Settembre 15, 2016, 18:14:51 pm
Perdonami thick ma se io diffondo dei documenti che tu sai già essere stati trafugati tanto da averne dato comunicazione a chi di dovere, e se per giorni ti affanni a giustificare esattamente ciò che in quei documenti é contenuto in termini di dati, per te che vuol dire?! Che quei dati sono attendibili (tanto che è la stessa WADA ad affannarsi per giustificarne la ragion d'essere) o sono inventati?!

Citazione
Sei una vittima delle bufale di internet.

Ha parlato il cazzaro disonesto, cosa che mi rifiutavo di accettare contro ogni evidenza.

Ti perdono il "thick" solo perchè qualche chiletto in avanzo ce l'ho ;), oppure potrei citare qualche mia ex ma mi si allungherebbe il naso.
Per il resto non ci incontriamo sulla definizione di affidabilità, ci può stare.
Solo quota meglio l'intervento con dentro il cazzaro, non è roba che ho scritto io.
Titolo: Re:Premio Pulitzer agli hackers russi?
Inserito da: tick - Settembre 15, 2016, 18:36:34 pm
Io sono anzi convinto che si debba fare a meno di strumenti illeciti, e proprio per questo, nella mia ottica, il problema di come utilizzare informazioni acquisite con questi strumenti dovrebbe essere residuale.

Il nodo è che le istituzioni di controllo e i media sono spesso (soprattutto se devono occuparsi del potere, e non dei reati comuni) inefficienti ed omertose.

Io non ho plaudito agli hackers, ma mi sono appunto “scandalizzato” del fatto che sembrano non esserci altre forme di controllo efficienti.

Camminiamo intorno allo stesso concetto ma lo guardiamo in maniera differente. Tu ti "scandalizzi" dell'inefficienza dei controlli, bolli come inefficienti ed omertose le istituzioni (e come scrivevo sono d'accordo), quindi non auspichi, se ho ben capito, ma sopporti dei generici "hackers". Io no e non capisco come si possa mettere 1 cent sulla validità di questo meccanismo in generale, ma assumo che qualcuno evidentemente possa farlo.

Nota: non è vero per niente che è norma smentire le notizie false, nemmeno in sedi istituzionali. Il ricorso alla non divulgazione di pareri è al contrario codificato nelle norme di comportamento coi media di molte agenzie che trattano informazioni, al fine di poter mantenere un'equa distribuzione di informazioni solide e minchiate senza dover indicare puntualmente le une e le altre.


Citazione
Ma ignorare le notizie – o, peggio, censurarle - solo perché si teme di non poterle valutare significa comportarsi da struzzi.

Non ho detto, pensato o fatto quello. Non ho detto di buttare tutte le notizie "by hacker", ho detto di non considerarle buone a prescindere. Spesso la discriminante è il poterle verificare, e li si va nel campo della fede.
E, per inciso, è disinformazione anche in questo caso: https://it.wikipedia.org/wiki/Struthio_camelus#Leggenda_della_testa_sotto_la_sabbia ;)

Citazione
Ad ogni modo, pur essendo rispettabilissimo il tuo punto di vista basato su ragionamenti e princìpi, sappiamo bene che i media  presto accantoneranno queste notizie non perché inaffidabili, ma perché scomode.

Non perchè scomode, ma perchè l'effetto escrementi-nel-ventilatore o lo tieni alimentato o dura poco. Non ci interessiamo di cose serie, figurati delle pastiglie della Biles.
Titolo: Re:Premio Pulitzer agli hackers russi?
Inserito da: ciaca - Settembre 15, 2016, 19:10:37 pm
Citazione
Ti perdono il "thick" solo perchè qualche chiletto in avanzo ce l'ho ;)

:D

Andiamo all'attendibilità dei documenti
Questo é il TUE di Serena Williams agli internazionali di Francia 2015 (che nessuno ha smentito e che anzi è stato utilizzato per giustificare l'atleta)

(http://static.livetennis.it/photo/Stats_1524.jpg)

Datato 8 Giugno 2015 ma a valere dal 5 Giugno 2015, la finale si svolge il 6 Giugno 2015. Coincidenze di date quantomeno singolari. E per di più alla wada non è dato conoscere nemmeno la diagnosi (tradotto sono cazzi delle federazioni che sono tutte buone, giuste e trasparenti fuorché quella russa n.d.r.).

Vogliamo discutere della "attendibilità" di un documento di cui nessuno ha ancora negato la veridicità o piuttosto dell'anomalia di tutta la vicenda? Ossia del dito o della luna? (Dell'abuso di steroidi con un incremento di TUE di almeno il 40% negli ultimi anni é proprio la wada a palarne mentre dell'abuso di Steroidi della Williams se ne parla dal 2013).
E al di là di tutto, servivano i fancy boys per capire ciò che capisce pure un bambino scemo?

(http://thesaker.is/wp-content/uploads/2016/07/Williams-vs-Sharapova.jpg)

Guardacaso, quella a sinistra (portabandiera americana) é "giustificata" mentre quella a destra (portabandiera russa) é stata squalificata per due anni pochi giorni prima dell'inizio delle olimpiadi.

E allora torniamo al discorso di principio: l'utilità delle informazioni contenute in documenti diffusi per via "illegale" giustificano la provenienza illecita di quei documenti o no?!

Per esempio se certi documenti recuperati e diffusi in modo "illecito" avessero permesso di appurare che Lance Armstrong era un cavallo dopato con 15 anni di anticipo e non a fine carriera dopo che aveva vinto 7 tour de france e guadagnato pacchi di soldi era utile o no?!

E se certi documenti dimostrassero che il sistema internazionale di controllo anti doping è viziato e fallace, che esiste di fatto un doping legalizzato grazie a compiacenti federazioni e che la stessa wada ha fatto un uso politico del suo ruolo cercando di far squalificare alcune di queste federazioni e coprendone altre, é utile o no?!
Titolo: Re:Premio Pulitzer agli hackers russi?
Inserito da: mbelt - Settembre 15, 2016, 19:47:19 pm
Non sono un appassionato di Sport. Ma sono molti anni che mi viene da pensare una cosa su questa storia del doping: che le regole sono troppo restrittive. Perché molte sostanze proibite sono contenute in medicine molto diffuse, per esempio. Perché un atteggiamento troppo proibizionista con regolamentazioni sempre più penetranti non potrà che portare ad incertezze applicative e ad abusi vari, in un certo modo inevitabili. Per me non è un approccio corretto. Mi ricorda quello contro la droga. Non tutti le sostanze potenzialmente favorevoli dovrebbero essere vietate.
Titolo: Re:Premio Pulitzer agli hackers russi?
Inserito da: ciaca - Settembre 15, 2016, 21:31:25 pm
E guarda caso....
http://m.huffpost.com/it/entry/12029972
Titolo: Re:Premio Pulitzer agli hackers russi?
Inserito da: ilcommesso - Settembre 15, 2016, 22:23:31 pm
Non sono un appassionato di Sport. Ma sono molti anni che mi viene da pensare una cosa su questa storia del doping: che le regole sono troppo restrittive. Perché molte sostanze proibite sono contenute in medicine molto diffuse, per esempio. Perché un atteggiamento troppo proibizionista con regolamentazioni sempre più penetranti non potrà che portare ad incertezze applicative e ad abusi vari, in un certo modo inevitabili. Per me non è un approccio corretto. Mi ricorda quello contro la droga. Non tutti le sostanze potenzialmente favorevoli dovrebbero essere vietate.

Marco, l'uso di certi farmaci ha solo intento dopante.
Dopo 3-4 ore di partita ti fanno male i muscoli, la schiena, le gambe?
Cortisone a bomba, con aggiunta di oppiacei.
Però a quel punto ti ritiri dalla competizione perchè il tuo fisico non è in grado di reggere quello sforzo.
Se invece si deroga sempre, allora i sospetti mi vengono, perchè quando l'uso diventa cronico come per la ginnasta, il beneficio prestazionale che ne trae è evidente.
Certo, le hanno diagnosticato il deficit di attenzione (una boiata patologica usata per vendere amfetamine!) ed assume farmaci da anni, farmaci che guarda caso le danno indiscutibili vantaggi.

La WADA o le federazioni dovrebbero comunicare pubblicamente che farmaci prendono, sono atleti professionisti, così chi gareggia contro sa contro cosa deve misurarsi
Titolo: Re:Premio Pulitzer agli hackers russi?
Inserito da: ciaca - Settembre 15, 2016, 22:50:50 pm
Ma le avete viste? Sono dei maschi! Hanno fisici assurdi! Ma quali patologie? Ma quale wada, sono imbottite di steroidi da fare paura

(http://i.amz.mshcdn.com/fbwp9ZqQrA2EmP-L2QpFbwQqJGk=/950x534/2016%2F09%2F13%2Fd7%2Fhack.0e40b.jpg)
Titolo: Re:Premio Pulitzer agli hackers russi?
Inserito da: mbelt - Settembre 15, 2016, 22:52:10 pm
Non sono un appassionato di Sport. Ma sono molti anni che mi viene da pensare una cosa su questa storia del doping: che le regole sono troppo restrittive. Perché molte sostanze proibite sono contenute in medicine molto diffuse, per esempio. Perché un atteggiamento troppo proibizionista con regolamentazioni sempre più penetranti non potrà che portare ad incertezze applicative e ad abusi vari, in un certo modo inevitabili. Per me non è un approccio corretto. Mi ricorda quello contro la droga. Non tutti le sostanze potenzialmente favorevoli dovrebbero essere vietate.

Marco, l'uso di certi farmaci ha solo intento dopante.
Dopo 3-4 ore di partita ti fanno male i muscoli, la schiena, le gambe?
Cortisone a bomba, con aggiunta di oppiacei.
Però a quel punto ti ritiri dalla competizione perchè il tuo fisico non è in grado di reggere quello sforzo.
Se invece si deroga sempre, allora i sospetti mi vengono, perchè quando l'uso diventa cronico come per la ginnasta, il beneficio prestazionale che ne trae è evidente.
Certo, le hanno diagnosticato il deficit di attenzione (una boiata patologica usata per vendere amfetamine!) ed assume farmaci da anni, farmaci che guarda caso le danno indiscutibili vantaggi.

La WADA o le federazioni dovrebbero comunicare pubblicamente che farmaci prendono, sono atleti professionisti, così chi gareggia contro sa contro cosa deve misurarsi
Ma tu capisci che è una lotta contro i mulini a vento, perché o si vieta a chi gareggia di essere malato di qualsiasi patologia, il che mi parrebbe folle, oppure alcune sostanze vanno permesse. A mio avviso si è esagerato con la proibizione, e poi il progresso creerà sempre nuove sostanze o tecniche per migliorare le prestazioni. Tutto questo con le inevitabili parzialità applicative finirà per delegittimare tutto lo sport ed interi tipi di competizione, con risultati che per la salute di tutti saranno molto peggiori di quelli del doping sugli atleti.
Titolo: Re:Premio Pulitzer agli hackers russi?
Inserito da: ciaca - Settembre 15, 2016, 23:01:23 pm
Ma di che parli?????
La "patologia" non esiste, é solo il pretesto per legalizzare il doping.
Ma l'hai vista che razza di bestia è la Williams? Con un destro ti stacca la testa dal collo! Ma ti pare "normale" quel carro armato?
Titolo: Re:Premio Pulitzer agli hackers russi?
Inserito da: Istaro - Settembre 15, 2016, 23:14:32 pm
(...) o si vieta a chi gareggia di essere malato di qualsiasi patologia, il che mi parrebbe folle, (...)

Perché folle?

Ti puoi curare se ti ammali alcune settimane  prima di una competizione, dandone preventiva  comunicazione medica.

Ti ammali in prossimità della competizione? Rallenterai gli allenamenti, pazienza.

Ti ammali durante la competizione? La salti.
Va in fumo un anno di sacrifici, sponsorizzazioni, ecc. ecc.? E' la vita.

Hai una patologia che richiede uso frequente di farmaci potenzialmente dopanti? Vorrà dire che non sei nato per fare l'atleta.
Io, per esempio, mi sono rassegnato.  :P

E' molto più ingiusto - per gli atleti concorrenti e per la bellezza dello sport, oltre che per la salute - innescare una gara senza fine a chi si "dopa" di più; in cui vince non il più dotato o il più perseverante, ma il più spregiudicato nel concedersi alle manipolazioni farmaceutiche.
Titolo: Re:Premio Pulitzer agli hackers russi?
Inserito da: ilcommesso - Settembre 15, 2016, 23:34:52 pm
Il problema è appunto l'uso distorto che nasce dall'uso di alcuni farmaci.
Dalle carte rubate ci sono quelle di 2 ciclisti UK che hanno usato cortisonici per brevi periodi a seguito di problemi; ci sta, se l'uso non è continuativo.

Ma dove l'uso è protratto, mi spiace ma la competizione non è ad armi pari.
Questi non sono i veri malati (per fortuna), sono solo atleti che per fare il salto di qualità fanno ricorso a diagnosi certamente benevole.
Pure la sharapova avrà beneficiato di quel farmaco, sebbene l'attività vasodilatatoria mi pare minima (qui da noi non esiste),però non è stata svelta a dichiararlo una volta entrato nella lista della WADA.
Titolo: Re:Premio Pulitzer agli hackers russi?
Inserito da: mbelt - Settembre 16, 2016, 08:38:47 am
(...) o si vieta a chi gareggia di essere malato di qualsiasi patologia, il che mi parrebbe folle, (...)

Perché folle?

Ti puoi curare se ti ammali alcune settimane  prima di una competizione, dandone preventiva  comunicazione medica.

Ti ammali in prossimità della competizione? Rallenterai gli allenamenti, pazienza.

Ti ammali durante la competizione? La salti.
Va in fumo un anno di sacrifici, sponsorizzazioni, ecc. ecc.? E' la vita.

Hai una patologia che richiede uso frequente di farmaci potenzialmente dopanti? Vorrà dire che non sei nato per fare l'atleta.
Io, per esempio, mi sono rassegnato.  :P

E' molto più ingiusto - per gli atleti concorrenti e per la bellezza dello sport, oltre che per la salute - innescare una gara senza fine a chi si "dopa" di più; in cui vince non il più dotato o il più perseverante, ma il più spregiudicato nel concedersi alle manipolazioni farmaceutiche.
Ma scusa, è assolutamente un bene che chi è malato si curi, e, se le patologie lo consentono, gareggi. Non sto dicendo che andrebbe legalizzato tutto ma che andrebbe fatta una regolamentazione più limitata delle sostanze vietate, più praticabile e verificabile, meno aggirabile con facilità . Altrimenti lo sport va a rotoli come sta già capitando . Alla fine se come è inevitabile si diffonderà la convinzione che tutto è truccato e dopato nessuno seguirà più le gare e neppure si allenerà più.
Titolo: Re:Premio Pulitzer agli hackers russi?
Inserito da: ciaca - Settembre 16, 2016, 11:48:03 am
Tutti sanno che é tutto dopato e truccato, eppure lo showbiz va avanti come niente fosse, le sponsorizzazioni milionarie fioccano, sugli atleti, sulle TV, sulle manifestazioni, è tutto va avanti come nulla fosse ma solo con questo costante rumor di fondo di un anti doping che è sempre più una farsa retorica, e nulla più.
La Sharapova ha usato il "Meldonium" si dal 2004, praticamente per 12 anni, senza che nessuno avesse nulla da eccepire e dietro prescrizione del suo medico personale. Ad un certo punto la WADA si sveglia e una bella mattina del primo gennaio 2016 lo inserisce nella lista dei farmaci dopanti (dopo DODICI ANNI) e due settimane dopo va a fare il test antidoping alla russa il cui staff non aveva verificato che quel farmaco (dopo DODICI ANNI di uso libero) non era più consentito senza TUE. Risultato la Sharapova é "dopata" e viene squalificata per due anni (per aver assunto un farmaco considerato non dopanti fino a due minuti prima).
La Williams é Hulk incarnato in una donna, fa uso spregiudicato di TUE per assumere steroidi al punto che le stanno uscendo gli occhi dalle orbite per quanto é pompata, giá dal 2012 si parla di abuso di steroidi con conseguenze evidenti sul comportamento (visti i ripetuti episodi di ira e panico che l'hanno riguardata sia dentro che fuori dal campo di gioco), ma siccome "ha il permesso" pur facendo abuso di farmaci da sempre considerati dopanti non é condannata e non patisce squalifiche.
Se questa non é una buffonata, se non é la solita retorica politicamente corretta e ipocrita per dire che si combatte il doping mentre di fatto lo si legalizza coi certificati medici, non so cosa possa essere.
Qua di "patologie" non c'é alcuna traccia, ci sono solo federazioni, medici e sistemi antidoping compiacenti.
Titolo: Re:Premio Pulitzer agli hackers russi?
Inserito da: tick - Settembre 16, 2016, 13:32:49 pm
La Sharapova ha usato il "Meldonium" si dal 2004, praticamente per 12 anni, senza che nessuno avesse nulla da eccepire e dietro prescrizione del suo medico personale. Ad un certo punto la WADA si sveglia e una bella mattina del primo gennaio 2016 lo inserisce nella lista dei farmaci dopanti (dopo DODICI ANNI) e due settimane dopo va a fare il test antidoping alla russa il cui staff non aveva verificato che quel farmaco (dopo DODICI ANNI di uso libero) non era più consentito senza TUE. Risultato la Sharapova é "dopata" e viene squalificata per due anni (per aver assunto un farmaco considerato non dopanti fino a due minuti prima).

Mah... Una tennista che vive in un mondo controllato dall'antidoping, che prende una qualsiasi medicina su base continuativa, che si dimentica di controllare se non sia stato aggiunto un nuovo farmaco alla lista di quelli vietati? Nè lei, nè qualcuno del suo (suppongo ben fornito) staff? Non il suo medico si è posto il problema?
Una norma vale da quando è pubblica. Quando hanno abbassato i limiti di alcool nel sangue non è che il ministro dei trasporti ha chiamato tutti gli automobilisti al telefono per chiedere se ne erano informati. Semplicemente ti beccano al lunedi con la stessa birra in corpo bevuta domenica, ti portano via la patente.
In questi giorni di TV-doping dicevano che da tempo le medaglie sono "temporanee" per anni perchè può capitare che nuove sostanze vengano bandite e le regole applicate retroattivamente, essendo lo sviluppo del doping più veloce di quello dei controlli.
Possiamo discutere sulla disparità di trattamento tra una e l'altra tennista, ma non di una che è stata "sbadata".
Titolo: Re:Premio Pulitzer agli hackers russi?
Inserito da: ciaca - Settembre 16, 2016, 14:51:59 pm
La Sharapova è, al di là dei legulei, chiaramente dopata. Perché il meldonium con le presunte patologie lamentate non ha nulla a che vedere, ha semmai effetti positivi sulla fatica e sul recupero muscolare dopo la fatica, e per questo i tennisti (e non solo la Sharapova) lo hanno usato per anni (le indagini sul farmaco sono iniziate proprio nel 2015 a seguito della sua ampia diffusione tra i tennisti).

Che lo staff della Sharapova abbia potuto commettere una "leggerezza" non facendo la periodica verifica di inizio anno per i farmaci in lista, é dettaglio irrilevante. Il suo medico si é giustificato col fatto che l'abituale vacanza caraibica di fine anno nel corso della quale controllava la lista aggiornata dei farmaci dopanti nel 2015 non l'ha fatta perché si stava separando dalla moglie. Vedi tu se crederci o meno :)
 
Non é questo in discussione, anche con il tue la sharapova sempre un indebito vantaggio farmacologico avrebbe avuto, come ce l'hanno di fatto ormai TUTTI gli atleti che fanno uso legale di farmaci per uso sportivo professionale; é in discussione che altre atlete come la Williams, chiaramente dopate e imbottite di steroidi al punto da avere fisici innaturali e disumani, non siano considerate tali solo per pezzi di carta creati ad arte.
Hanno trovato il modo di legalizzare il doping? Che la finissero allora di rompere le palle col doping.

https://www.quora.com/Is-Serena-Williams-on-steroids

TUEs allow athletes to take banned substances such solely for the purpose of treating injuries or inflammation, for a brief period (usually a few days). Some commentators were quick to point out that some of the TUEs (Therapeutic Use Exemptions) given to Serena Williams were backdated, which means that they were authorized much after the medication was taken, with the complicity of ITF.

While this does not necessarily prove anything, it is important to note that backdated TUEs did come up during the investigation of Lance Armstrong (another athlete who never got caught for many years). Fancy Bears is only alleging that Serena abused the TUE system to dope but many believe that the rot extends much beyond TUEs alone.


P.s: questa discussione nel merito di uno specifico problema nasce dalla diffusione di questi documenti nei modi che sappiamo; torno quindi a chiedere se é meglio averli, e poterne discutere, piuttosto che non esserne a conoscenza e quindi essere all'oscuro di tutto?!
Titolo: Re:Premio Pulitzer agli hackers russi?
Inserito da: tick - Settembre 16, 2016, 19:29:05 pm
P.s: questa discussione nel merito di uno specifico problema nasce dalla diffusione di questi documenti nei modi che sappiamo; torno quindi a chiedere se é meglio averli, e poterne discutere, piuttosto che non esserne a conoscenza e quindi essere all'oscuro di tutto?!
Non te la compro. É un arma a doppio taglio che in questo caso gestiamo facilmente.
Io posso dirti che uno grazie alla pistola che aveva in tasca è sopravvissuto ad un sequestro. Questo vuol dire che tutti dobbiamo girare armati, perché se oggi lui è con la sua famiglia è grazie all'arma. (so come la pensi sulle armi)
D'altro canto la Williams la si poteva vedere anche prima della rivelazione, sei tu che lo dici.
Quindi no, non è questo il caso che sposta il mio pensiero.
Titolo: Re:Premio Pulitzer agli hackers russi?
Inserito da: ciaca - Settembre 16, 2016, 19:53:01 pm
Ma la williams é solo un pretesto, la discussione è su come è organizzato l'anti doping,  sulle pratiche che di fatto legalizzano il doping, sulle compiacenze delle federazioni in tali pratiche, sulle ipocrisie in base alle quali all'opinione pubblica viene venduta una "verità" che é finta e opposta nella pratica, sull'uso strumentale (e in alcuni casi recenti anche politico) che si vuol fare dell'anti doping. E non per ipotesi o congetture, ma documenti ufficiali alla mano.
Io sono sempre per l'informazione (vera) dell'opinione pubblica, che sappia, conosca, si renda conto e non viva nella bambagia della retorica "ortodossa" non può che fare bene.