Orologico Forum 3.0

Gli Orologi => Orologi e Co... => Topic aperto da: Manu - Febbraio 08, 2011, 14:23:22 pm

Titolo: Acciaio: ma da dove?
Inserito da: Manu - Febbraio 08, 2011, 14:23:22 pm
Da dove arriva, o meglio, dove viene acquistato l'acciaio per gli orologi prdottoi delle varie case di orologeria?
Presumo che molte, ormai, si riforniscan in Cina: se sì, quali?
 
Altrimenti, quali sono gli "acciai" a cui si fa + riferimento?
 
 
Titolo: Re:Acciaio: ma da dove?
Inserito da: Airangel - Febbraio 08, 2011, 14:32:38 pm
difficile sapere con certezza in un mondo omertoso come quello degli orologi.....
Titolo: Re:Acciaio: ma da dove?
Inserito da: Bertroo - Febbraio 08, 2011, 14:40:23 pm
sinceramente non so....ma non so perchè ho il vago sentore che arriva dalla cina....
Titolo: Re:Acciaio: ma da dove?
Inserito da: Manu - Febbraio 08, 2011, 14:44:25 pm
ma dite che pure una rolex (per dire)
acquista acciaio cinese?
 
 
Titolo: Re:Acciaio: ma da dove?
Inserito da: Bertroo - Febbraio 08, 2011, 14:49:03 pm
a quanto ne so rolex prende e produce tutto in svizzera.....acciaio compreso.....però.....
Titolo: Re:Acciaio: ma da dove?
Inserito da: Airangel - Febbraio 08, 2011, 15:01:34 pm
aria fritta......non lo diranno mai e non lo sapremo mai...... :o
Titolo: Re:Acciaio: ma da dove?
Inserito da: Sir C - Febbraio 08, 2011, 15:08:49 pm
La volete finire?
o dobbiamo intervenire in massa?
Come ve lo dobbiamo dire?
Titolo: Re:Acciaio: ma da dove?
Inserito da: Airangel - Febbraio 08, 2011, 15:09:35 pm
io ho inteso la domanda rivolta verso tutte le maison....non ci devi vedere sempre provocazioni.....
Titolo: Re:Acciaio: ma da dove?
Inserito da: Bertroo - Febbraio 08, 2011, 15:11:15 pm
aria fritta......non lo diranno mai e non lo sapremo mai...... :o


no infatti...c'è omertà di TUTTI su tutto......come detto...posso parlareper quel che so...ovvero che almeno per Rolex viene tutto prodotto in svizzera....poi...come detto....chissà....
Titolo: Re:Acciaio: ma da dove?
Inserito da: Airangel - Febbraio 08, 2011, 15:12:49 pm
anche per breitling so che è fatto in svizzera.....
Titolo: Re:Acciaio: ma da dove?
Inserito da: Airangel - Febbraio 08, 2011, 15:15:16 pm
io ho inteso la domanda rivolta verso tutte le maison....non ci devi vedere sempre provocazioni.....

tu hai inteso ..io ho letto ...alla fine salta fuori sempre il paragone forzato ....su Rolex...
 
avrebbe potuto dire infatti   Patek  o   Lange......
 
dove è scritto che Lange usa acciai tedeschi ???  dove ?????
 
 

la germania è una delle patrie mondiali dell'acciaio....per cui credo che anche l'acciaio che usa rolex arrivi da lì.......ottimo acciaio di qualità.....
Titolo: Re:Acciaio: ma da dove?
Inserito da: Sir C - Febbraio 08, 2011, 15:19:48 pm
I glashutte hanno acciaio tedesco,
sono nella zona dell'acciaio. Fu uno dei motivi
oltre alla zona depressa che spinsero a fondare li l'orologeria tedesca.
Titolo: Re:Acciaio: ma da dove?
Inserito da: gidi_34 - Febbraio 08, 2011, 15:30:31 pm
magari viene comprato in cina e lavorato in svizzera...chi lo saprà mai?

ma a me non interessa...l'importante è che la qualità sia alta e che sia controllata dalla casa madre...
Titolo: Re:Acciaio: ma da dove?
Inserito da: alanford - Febbraio 08, 2011, 15:30:46 pm
io ho inteso la domanda rivolta verso tutte le maison....non ci devi vedere sempre provocazioni.....

tu hai inteso ..io ho letto ...alla fine salta fuori sempre il paragone forzato ....su Rolex...
 
avrebbe potuto dire infatti   Patek  o   Lange......
 
dove è scritto che Lange usa acciai tedeschi ???  dove ??? ??


Esistono modelli lange in acciaio? >:(
Titolo: Re:Acciaio: ma da dove?
Inserito da: Patrizio - Febbraio 08, 2011, 15:35:02 pm
magari...
Titolo: Re:Acciaio: ma da dove?
Inserito da: Airangel - Febbraio 08, 2011, 15:39:29 pm
ci sono acciaierie in Svizzera?

e se anche l'acciaio provenisse da acciaierie tedesche, o italiane......la materia prima? da dove arriva il rottame, dall'est?

dalla cina?

non lo sapremo mai e poi mai......magari abbiamo al polso una cassa in acciaio colato in italia ma con materia prima russa.........o cinese....... :o
Titolo: Re:Acciaio: ma da dove?
Inserito da: BigFish - Febbraio 08, 2011, 15:45:33 pm
io ho inteso la domanda rivolta verso tutte le maison....non ci devi vedere sempre provocazioni.....

tu hai inteso ..io ho letto ...alla fine salta fuori sempre il paragone forzato ....su Rolex...
 
avrebbe potuto dire infatti   Patek  o   Lange......
 
dove è scritto che Lange usa acciai tedeschi ???  dove ??? ??
 
 

la germania è una delle patrie mondiali dell'acciaio....per cui credo che anche l'acciaio che usa rolex arrivi da lì.......ottimo acciaio di qualità.....

non devi farmi contento ..... a me non interessa ...
 
devi rispondere a quello sopra che suppone che anche Rolex possa andare in cina .....
 
devi rispondere a lui come ho fatto io dicendo... :
 
si certo ..sicuramente Rolex va in cina , meglio Seiko .....
 
l'acciaio giapponese com'è invece manuele , buono ??
 
buono no ??  il meglio----

 
Come sanno lavorare l'acciaio in Japan tu non lo puoi nemmeno immaginare, noi europei siamo alle scuole elementari rispetto a loro, soprattutto nelle leghe hi-tech.
Perchè ti stupisci, e ti indigni, che qualcuno possa dire che Seiko è meglio di Rolex?
Io ne sono sempre stato convinto...
 
Titolo: Re:Acciaio: ma da dove?
Inserito da: Bertroo - Febbraio 08, 2011, 15:45:47 pm
io però non capisco una cosa...a volte si abusa deltermine "cineseria"...ma se sti benedetti cinesi riescono a fare un acciaio al pari livello del tedesco e dell'italiano con costi minori...ma dov'è il problema??? se l'acciaio è ottimo che problema c'è??? e comunque come ha detto Alessandro non ci sono Lange in acciaio! ;D ;D ;D ;D
Titolo: Re:Acciaio: ma da dove?
Inserito da: alanford - Febbraio 08, 2011, 15:50:17 pm
io ho inteso la domanda rivolta verso tutte le maison....non ci devi vedere sempre provocazioni.....

tu hai inteso ..io ho letto ...alla fine salta fuori sempre il paragone forzato ....su Rolex...
 
avrebbe potuto dire infatti   Patek  o   Lange......
 
dove è scritto che Lange usa acciai tedeschi ???  dove ??? ??
 
 

la germania è una delle patrie mondiali dell'acciaio....per cui credo che anche l'acciaio che usa rolex arrivi da lì.......ottimo acciaio di qualità.....

non devi farmi contento ..... a me non interessa ...
 
devi rispondere a quello sopra che suppone che anche Rolex possa andare in cina .....
 
devi rispondere a lui come ho fatto io dicendo... :
 
si certo ..sicuramente Rolex va in cina , meglio Seiko .....
 
l'acciaio giapponese com'è invece manuele , buono ??
 
buono no ??  il meglio----

 
Come sanno lavorare l'acciaio in Japan tu non lo puoi nemmeno immaginare, noi europei siamo alle scuole elementari rispetto a loro, soprattutto nelle leghe hi-tech.
Perchè ti stupisci, e ti indigni, che qualcuno possa dire che Seiko è meglio di Rolex?
Io ne sono sempre stato convinto...



Effettivamente se ne sei convinto te, credo che da questo momento lo saremo tutti!
Chi sei te?
Titolo: Re:Acciaio: ma da dove?
Inserito da: Airangel - Febbraio 08, 2011, 15:50:39 pm
l'acciaio tedesco e italiano sono ancora superiori.....oltre quello brasiliano.....dove ci sono delle ottime acciaierie...........
Titolo: Re:Acciaio: ma da dove?
Inserito da: Airangel - Febbraio 08, 2011, 15:55:44 pm
questo topic ha tutta l'aria di andare incontro ad una chiusura.......quindi state buoni con le caxxate perchè sennò succede........
Titolo: Re:Acciaio: ma da dove?
Inserito da: BigFish - Febbraio 08, 2011, 15:56:08 pm
Negativo. L'acciao migliore è il nipponico per questi impieghi altamente specialistici.
I tedeschi fanno un buon acciao per scopi industriali, ma nell'hi-tech i musi gialli ci mettono in tasca.
Titolo: Re:Acciaio: ma da dove?
Inserito da: Airangel - Febbraio 08, 2011, 15:59:44 pm
può essere ma noi europei che abbiamo una lunga tradizione nell'acciaio, siamo ancora in grado di sfornare prodotti notevoli....
Titolo: Re:Acciaio: ma da dove?
Inserito da: alanford - Febbraio 08, 2011, 16:06:35 pm
Invece di chiuderlo, potresti cancellare i post delle affermazioni basate sul nulla che fanno spazientire anche utenti tranquilli, che non cercano rogna e che di solito non si impegolano nell'eterno dibattito sui seiko.
Titolo: Re:Acciaio: ma da dove?
Inserito da: massotto - Febbraio 08, 2011, 16:09:41 pm
hai ragione .... fatto... ;) .. in realtà non vale la pena...
Titolo: Re:Acciaio: ma da dove?
Inserito da: BRICCO - Febbraio 08, 2011, 16:42:24 pm
Non saprei chi li fa, ma come diceva Gidi, una volta che è fatto bene e controllato dalla casa madre a me poco importa.
Titolo: Re:Acciaio: ma da dove?
Inserito da: Dani80 - Febbraio 08, 2011, 16:56:17 pm
Infatti, non capisco tutto questo "razzismo" nei confronti dell'acciaio. Una lega d'acciaio ha svariate denominazioni, queste però vengono abilitate da un organismo di controllo internazionale chiamato I.S.O. (International Standard Institute).

Quindi, se i criteri di lavorazione vengono rispettati, l'ente internazionale rilascia la certificazione. Ora mi spiegate cos'è che differenzia un acciaio cinese da uno svizzero?

Titolo: Re:Acciaio: ma da dove?
Inserito da: massotto - Febbraio 08, 2011, 17:01:49 pm
Infatti, non capisco tutto questo "razzismo" nei confronti dell'acciaio. Una lega d'acciaio ha svariate denominazioni, queste però vengono abilitate da un organismo di controllo internazionale chiamato I.S.O. (International Standard Institute).

Quindi, se i criteri di lavorazione vengono rispettati, l'ente internazionale rilascia la certificazione. Ora mi spiegate cos'è che differenzia un acciaio cinese da uno svizzero?

CHe forse i cinesi non hanno l' ISO ???    che non aderiscono al protocollo di Kyoto ?  che se ne sbattono dell'inquinamento , delle regole e delle normative che abbiamo noi ?? ..che se ne fregano dei diritti dell'uomo, del lavoro ecc... ??
 
forse questo ?? :D
 
 
Titolo: Re:Acciaio: ma da dove?
Inserito da: caludio - Febbraio 08, 2011, 17:15:33 pm
L'acciaio che viene utilizzato nella forgiatura delle casse può essere da materia prima o da rottame, e difficilmente si può distinguere una volta lavorato.
Tenete presente che il rottame ricopre circa il 90% della produzione.
In effetti il problema del rottame "radioattivo" esite, ma se la lega viene prodotta in Europa, cioè fuso il rottame e fatta la barra, esistono controlli molto rigidi che ci garantiscono sul prodotto finito.
Se invece il tutto fosse fatto in altro paese allora potrebbe sorgere qualche problema( può esser la Cina, ma state sicuri che anche se viene da Russia, India o altri stati in via di sviluppo è lo stesso)
Potrebbe, perchè se si tiene sotto controllo la cosa, non sussiste problema, e non credo che nessun produttore voglia rovinare la propria reputazione.

Per quanto riguarda quale sia migliore di un altro, a parità di lega non dovrebbero esserci differenze, in realtà alcuni elementi, presenti in quantità centesimale, fanno la differenza, cosa che però all'utente finale, difficilemnte arriva.

Piuttosto sono importanti le trasformazioni successive sulla barra, forgiatura e lavorazione meccanica.
Tenete presente che l'inox "stampato male" prende addirittura caratteristiche magnetiche ( l'inox è amagnetico per definizione), oppure potrebbero rimanere tensioni residue da stampaggio o da lavorazione meccanica, che a lungo andare possono sfociare magari in una crepa o anche solo in una sfogliatura, cmq piuttosto fastidiosa.

Ci son poi mille altre cose, che potremmo dire sull'acciaio di una "semplice" cassa o di un bracciale, ma adesso son stanco di scrivere, ve le dico un'altra volta ;D
Titolo: Re:Acciaio: ma da dove?
Inserito da: Airangel - Febbraio 08, 2011, 17:24:44 pm
appunto se parliamo di semplici casse, non è che serva tutta sta tecnologia.......più che altro come ho scritto prima, e come ha scritto Claudio.....è da vedere da dove arriva il rottame, la materia prima....che poi viene colato.....
Titolo: Re:Acciaio: ma da dove?
Inserito da: Dani80 - Febbraio 08, 2011, 17:25:47 pm
Infatti, non capisco tutto questo "razzismo" nei confronti dell'acciaio. Una lega d'acciaio ha svariate denominazioni, queste però vengono abilitate da un organismo di controllo internazionale chiamato I.S.O. (International Standard Institute).

Quindi, se i criteri di lavorazione vengono rispettati, l'ente internazionale rilascia la certificazione. Ora mi spiegate cos'è che differenzia un acciaio cinese da uno svizzero?

CHe forse i cinesi non hanno l' ISO ???    che non aderiscono al protocollo di Kyoto ?  che se ne sbattono dell'inquinamento , delle regole e delle normative che abbiamo noi ?? ..che se ne fregano dei diritti dell'uomo, del lavoro ecc... ??
 
forse questo ?? :D

Massimo, ma cosa stai dicendo?

L'I.S.O. è un ente internazionale, se una casa svizzera ordina l'acciaio dai cinesi quest'ultimo viene controllato una volta arrivato in Svizzera.

E poi cosa c'entrano le condizioni di lavoro? Lo sappiamo benissimo tutti in che condizioni lavorano i cinesi....

Il punto è che se voglio produrre acciaio nella mia cantina e rispetto gli standard costruttivi, il mio acciaio, una volta certificato, sarà uguale a tutti gli altri appartenenti al medesimo standard!!!

 
Titolo: Re:Acciaio: ma da dove?
Inserito da: Bertroo - Febbraio 08, 2011, 17:30:45 pm
Riguardo l'ISO sono d'accordo...l'unica cosa...certo se vien prodotto acciaio tralasciando i diritti umani e distruggendo l'ecosistema beh.....sarebbero da boicottare.....ma deve essere per tutto e per tutti però!
Titolo: Re:Acciaio: ma da dove?
Inserito da: caludio - Febbraio 08, 2011, 17:31:26 pm
Infatti, non capisco tutto questo "razzismo" nei confronti dell'acciaio. Una lega d'acciaio ha svariate denominazioni, queste però vengono abilitate da un organismo di controllo internazionale chiamato I.S.O. (International Standard Institute).

Quindi, se i criteri di lavorazione vengono rispettati, l'ente internazionale rilascia la certificazione. Ora mi spiegate cos'è che differenzia un acciaio cinese da uno svizzero?

CHe forse i cinesi non hanno l' ISO ???    che non aderiscono al protocollo di Kyoto ?  che se ne sbattono dell'inquinamento , delle regole e delle normative che abbiamo noi ?? ..che se ne fregano dei diritti dell'uomo, del lavoro ecc... ??
 
forse questo ?? :D

Massimo, ma cosa stai dicendo?

L'I.S.O. è un ente internazionale, se una casa svizzera ordina l'acciaio dai cinesi quest'ultimo viene controllato una volta arrivato in Svizzera.

E poi cosa c'entrano le condizioni di lavoro? Lo sappiamo benissimo tutti in che condizioni lavorano i cinesi....

Il punto è che se voglio produrre acciaio nella mia cantina e rispetto gli standard costruttivi, il mio acciaio, una volta certificato, sarà uguale a tutti gli altri appartenenti al medesimo standard!!!

uguale a livello di identificazione sicuro, saranno entrambi AISI 316 o Xqualcosa, ma poi nella composizione ci sono limiti massimi o fasce entro cui stare, la qualità di un acciaio è data dalla capacità di rimanere nelle zone ottimali di queste fasce e di mantenere costante la produzione; conta poi la forma e dimensione del grano cristallino....
sono lo stesso acciaio, in sostanza, ma non son la stessa cosa, come il parmigiano e il parmesan, son formaggi, fatti col latte, e stagionati....ma non son la stessa cosa ;)
Titolo: Re:Acciaio: ma da dove?
Inserito da: Dani80 - Febbraio 08, 2011, 17:37:59 pm

uguale a livello di identificazione sicuro, saranno entrambi AISI 316 o Xqualcosa, ma poi nella composizione ci sono limiti massimi o fasce entro cui stare, la qualità di un acciaio è data dalla capacità di rimanere nelle zone ottimali di queste fasce e di mantenere costante la produzione; conta poi la forma e dimensione del grano cristallino....
sono lo stesso acciaio, in sostanza, ma non son la stessa cosa, come il parmigiano e il parmesan, son formaggi, fatti col latte, e stagionati....ma non son la stessa cosa ;)

Su questo di dò ragione, però nei criteri su cui si basa una certificazione ci sono anche prove sulla resistenza, e non credo che i limiti siano così ampi da differenziare in modo macroscopico 2 acciai provenienti da industrie (o paesi) diversi...

Titolo: Re:Acciaio: ma da dove?
Inserito da: caludio - Febbraio 08, 2011, 17:45:43 pm

uguale a livello di identificazione sicuro, saranno entrambi AISI 316 o Xqualcosa, ma poi nella composizione ci sono limiti massimi o fasce entro cui stare, la qualità di un acciaio è data dalla capacità di rimanere nelle zone ottimali di queste fasce e di mantenere costante la produzione; conta poi la forma e dimensione del grano cristallino....
sono lo stesso acciaio, in sostanza, ma non son la stessa cosa, come il parmigiano e il parmesan, son formaggi, fatti col latte, e stagionati....ma non son la stessa cosa ;)

Su questo di dò ragione, però nei criteri su cui si basa una certificazione ci sono anche prove sulla resistenza, e non credo che i limiti siano così ampi da differenziare in modo macroscopico 2 acciai provenienti da industrie (o paesi) diversi...

posso garantire il minimo o stare molto sopra, oppure avere già un grano così grande, che sul successivo riscaldo per lavorazione decade qualche proprietà.
addirittura, alcuni fornitori dell'azienda per cui lavoro, hanno trovato non lavorabile un acciao prodotto da una fonderia, rispetto a quello prodotta da un'altra, distanti qualche centinaio di km, non dall'altra parte del mondo...
La stessa inossidabilità, potrebbe risultare avere valore differente...
Titolo: Re:Acciaio: ma da dove?
Inserito da: Airangel - Febbraio 08, 2011, 17:49:45 pm
le cosiddette "impurità"....
Titolo: Re:Acciaio: ma da dove?
Inserito da: super - Febbraio 08, 2011, 17:50:54 pm
Interessantissimo argomento tecnico!
Ovviamente l'industria acquista da chi offre il migliore rapporto qualità/prezzo,
pertanto a mio avviso tutte le case acquistano acciaio da tutto il mondo,
banale ma molto probabile.
 
Titolo: Re:Acciaio: ma da dove?
Inserito da: Dani80 - Febbraio 08, 2011, 17:56:07 pm

posso garantire il minimo o stare molto sopra, oppure avere già un grano così grande, che sul successivo riscaldo per lavorazione decade qualche proprietà.
addirittura, alcuni fornitori dell'azienda per cui lavoro, hanno trovato non lavorabile un acciao prodotto da una fonderia, rispetto a quello prodotta da un'altra, distanti qualche centinaio di km, non dall'altra parte del mondo...
La stessa inossidabilità, potrebbe risultare avere valore differente...


Allora facendo un esempio, se una casa svizzera vuole dotare i suoi orologi di una cassa in acciaio 316L, quest'ultimo che grado di differenza può avere nei limiti dello standard costruttivo?
(naturalmente il paragone và fatto tra 2 industrie che ipoteticamente dovranno rifornire la maison)



Titolo: Re:Acciaio: ma da dove?
Inserito da: alanford - Febbraio 08, 2011, 18:04:19 pm
Ma tanto noi non lo sapremo ma qual'è il più buono!
Titolo: Re:Acciaio: ma da dove?
Inserito da: Airangel - Febbraio 08, 2011, 18:07:01 pm
............appunto.....e da dove arriva l'acciaio.....e da dove arriva il rottame!
Titolo: Re:Acciaio: ma da dove?
Inserito da: Dani80 - Febbraio 08, 2011, 18:08:55 pm
Ma tanto noi non lo sapremo ma qual'è il più buono!

Quoto...'sti svizzeri sò peggio dei mafiosi!!! :D ;)

Titolo: Re:Acciaio: ma da dove?
Inserito da: Bruno - Febbraio 08, 2011, 18:10:45 pm
C'e' un'azienda tedesca (che e' stata presentata da SirC in un paio di occasioni) che pone molta enfasi sul discorso accciaio.


A me non piacciono molto come stile ma hanno un loro mercato di appassionati







Due to the fact that we are well known experts on stainless steels and their metallurgical aspects, we are often approached by watch enthusiasts and customers from all over the world. And more or less all of them ask the same questions: Which steel used for watch cases offers the highest corrosion resistance, and which one features the greatest hardness? Which company offers the best choice?
Although it is possible to answer this question in one sentence, we feel that it might be of greater interest to compare the most commonly used stainless steels with each other, including one of our steels.
For our upcoming automatic pilot’s watch range (DA 36/46) we’ve chosen a highly corrosion resistant austenitic stainless steel alloy which can be fully hardened, leaving the surface with a key hardness of 1600 HV (Hardness Vickers). Just to give you an impression how hard this actually is: Titanium 180-210 HV, St. Steel AISI 316L 190-220 HV, Sapphire crystal 2000 HV.
In order to compare our new steel with other commonly used stainless steels, we’ve decided to measure the PRE-factor (Pitting Resistance Equivalent). This can be done by defining the ratio of three important alloy components, using the following formula:

PRE = %Cr (Chromium) + 3.3 x %Mo (Molybdenum) + 30 x %N (Nitrogen)
This leads to the following results:
1. Stainless steel AISI 304 (watch cases, not in common use): PRE-factor 20
2. Stainless steel AISI 316L (commonly used for quality watches): PRE-factor 26-30
3. Stainless steel AISI 904L (marine hardware, etc.): PRE-factor 35
4. Stainless steel used for latest strategic developments of the German Navy, e.g. 1.3964/1.4566: PRE-factor 38
5. Stainless steel DIN 1.4456 (high grade alloy used for medical implants): PRE-factor 52
6. New Damasko stainless steel used for the upcoming DA 36/46: PRE-factor 50-52

We think that this table perfectly illustrates the superior corrosion resistance of our new steel. Soon we will also discuss how we achieve the tremendous hardness of this pioneering material.
By the way: Since most quality watches are made from 316L they don’t offer real salt water resistance, so always make sure to rinse your sportse watch with fresh water after open water swimming or diving.
Titolo: Re:Acciaio: ma da dove?
Inserito da: alanford - Febbraio 08, 2011, 18:12:40 pm
Certo che se mesarrugginisce l'esseddì, qualche dubbio mi viene sulla bontà! ;D
Titolo: Re:Acciaio: ma da dove?
Inserito da: Bruno - Febbraio 08, 2011, 18:44:14 pm
Certo che se mesarrugginisce l'esseddì, qualche dubbio mi viene sulla bontà! ;D


La vedo alquanto difficile, immagino che usino materiali di ottima qualita' e poi l'orologio non passa il suo tempo a mollo nell'acqua salata
Titolo: Re:Acciaio: ma da dove?
Inserito da: caludio - Febbraio 08, 2011, 18:54:43 pm

posso garantire il minimo o stare molto sopra, oppure avere già un grano così grande, che sul successivo riscaldo per lavorazione decade qualche proprietà.
addirittura, alcuni fornitori dell'azienda per cui lavoro, hanno trovato non lavorabile un acciao prodotto da una fonderia, rispetto a quello prodotta da un'altra, distanti qualche centinaio di km, non dall'altra parte del mondo...
La stessa inossidabilità, potrebbe risultare avere valore differente...


Allora facendo un esempio, se una casa svizzera vuole dotare i suoi orologi di una cassa in acciaio 316L, quest'ultimo che grado di differenza può avere nei limiti dello standard costruttivo?
(naturalmente il paragone và fatto tra 2 industrie che ipoteticamente dovranno rifornire la maison)

Guarda, dipende da quali sono i criteri per la realizzazione della cassa.
Potrebbe essere che uno dei due sia più facilmente lavorabile ( la percentuale di piombo tollerata è bassa, ma più bassa è meglio è per la resistenza all'ossidazione, viceversa vi è una perdita di prestazioni sulla lavorazione meccanica; allo stesso modo altri elementi di lega aiutano alcune caratteristiche, andando contro ad altre) avere l'ottimo mix non è facile, anche perchè chi produce lo fa per tutti, e poi ognuno ha il proprio utilizzo.

All'utente finale la cosa fa poca differenza, al massimo a volte vedi delle casse che sembrano più giallastre...
Titolo: Re:Acciaio: ma da dove?
Inserito da: mariol4749 - Febbraio 08, 2011, 19:02:25 pm
Esistono sempre piccole differenze di titolo, tra due diverse colate che pure in teoria dovrebbero risultare identiche. Quando ero molto più giovane, ho avuto la fortuna di assistere ad una fusione in secchia da 180 T. di acciaio "speciale" nello stabilimento Concordia della Falck di Sesto S. Giovanni. Fu una giornata speciale, in cui i parenti dei lavoratori, ebbero libero accesso, con le debite precauzioni alle varie fasi di lavorazione. I primi ad entrare nella secchia, sono i cosidetti rottami, che vengono comunque precedentemente selezionati in base al loro contenuto medio ferroso. La secchia è agganciata ad un dispositivo collegato ad una bilancia elettronica che tramite un visore a grandi LED rossi esprime la quantità di materiale caricato nella secchia di fusione. Successivamente vengono caricati altri metalli, quali la ghisa, manganese, vanadio,cromo ed altri ancora; c'è anche del silicio che credo serva a conferire durezza al prodotto finale. Chi "costruisce" la colata, Riceve un ordine di lavorazione dalla direzione, che reca un range variabile dei vari componenti metallici richiesti dal committente; esempio, se viene richiesto un da 5 a 7 di manganese, il risultato finale di quel componente, dovrà rientrare in quella tolleranza e così per tutti i minerali in lega. A provocare la fusione dei metalli nella secchia, è un grosso cilindro di grafite pura, composto da vari pezzi avvitati tra di loro, che viene calato lentamente nel crogiuolo; è impressionante la sequenza di botti che nascono dal contatto dell'elettrodo già incandescente percorso da corrente ad alta tensione, ed il metallo freddo. Stò semplificando al massimo il procedimento che comporta una fase di fusione, una successiva fase di "affinamento" per fare affiorare le scorie che vengono scremate a più riprese; un pò come la schiuma del brodo in cottura. Il metallo per amalgamarsi al meglio, richiede circa 3 ore o anche più di lavorazione, nel corso delle quli si prelevano campioni che vanno immediatamente al laboratorio di analisi, in base ai risultati, il maestro fonditore, (mio padre) decide se aggiungere componenti e in che quantità, considerando che alcuni componenti tendono ad evaporare a causa del calore elevato, (magnesio, silicio ed altro). Quando il maestro fonditore ritiene che sia giunto il tempo, viene estratto l'elettrodo e il metallo viene versato in lingottiere, montate su pianali di carri merci. Tutto il processo è abbastanza complesso e a volte il risultato non è quello voluto; se comunque i lingotti possono essere utilizzati per altri usi, ok, altrimenti vanno a finire come rottame a loro volta, per produzioni meno pregiate. Con queste premesse, capirete che quando si parla di 316L, ad esempio, è più che probabile che due casse ricavate da due differenti fusioni, presentino caratteristiche simili, ma non identiche. Altri inconvenienti possono verificarsi a causa di una affinazione non ottimale, di temperature di fusione non idonee ed ad altri fattori che potrebbero causare un non perfetto amalgama della lega che potrebbe presentare la presenza di impurità o microbolle al suo interno. Fare l'acciaio non è una tecnologia banale; l'esperienza, il rigore produttivo, sono fondamentali e può anche essere che alcune fonderie di recente istituzione, non siano in grado di fornire un prodotto perfetto. Per la cronaca, i forni da 180 T. alla FALCK, li forniva il Giappone.  :D ;)   
Titolo: Re:Acciaio: ma da dove?
Inserito da: alanford - Febbraio 08, 2011, 20:13:00 pm
Chi me fa un riassunto?
Se no me lo leggo ad agosto in vacanza! ;D
Titolo: Re:Acciaio: ma da dove?
Inserito da: davidefirenze - Febbraio 08, 2011, 20:46:16 pm

Rolex, probabilmente la casa orologiera che più ha spinto nell'utilizzo dell'acciaio nel mondo dell'orologeria, utilizza un INOX denominato 904L, a loro detta più resistente alla corrosione del 316L...

Da fonti ufficiose (mai ufficialmente confermate dall'azienda...) sembra che si faccia preparare questa tipologia di inox, in esclusiva, dalla Thyssen Group direttamente in Germania, all'avanguardia nello sviluppo di acciai "innovativi"...
La fonte di questa notizia, se non ricordo male, è la rivista L'Orologio di qualche anno addietro....

Credo proprio che Rolex non sia l'unico cliente di Thyssen Group nel mondo dell'orologeria !
Titolo: Re:Acciaio: ma da dove?
Inserito da: Teo - Febbraio 08, 2011, 20:46:35 pm
Esistono sempre piccole differenze di titolo, tra due diverse colate che pure in teoria dovrebbero risultare identiche. Quando ero molto più giovane, ho avuto la fortuna di assistere ad una fusione in secchia da 180 T. di acciaio "speciale" nello stabilimento Concordia della Falck di Sesto S. Giovanni. Fu una giornata speciale, in cui i parenti dei lavoratori, ebbero libero accesso, con le debite precauzioni alle varie fasi di lavorazione. I primi ad entrare nella secchia, sono i cosidetti rottami, che vengono comunque precedentemente selezionati in base al loro contenuto medio ferroso. La secchia è agganciata ad un dispositivo collegato ad una bilancia elettronica che tramite un visore a grandi LED rossi esprime la quantità di materiale caricato nella secchia di fusione. Successivamente vengono caricati altri metalli, quali la ghisa, manganese, vanadio,cromo ed altri ancora; c'è anche del silicio che credo serva a conferire durezza al prodotto finale. Chi "costruisce" la colata, Riceve un ordine di lavorazione dalla direzione, che reca un range variabile dei vari componenti metallici richiesti dal committente; esempio, se viene richiesto un da 5 a 7 di manganese, il risultato finale di quel componente, dovrà rientrare in quella tolleranza e così per tutti i minerali in lega. A provocare la fusione dei metalli nella secchia, è un grosso cilindro di grafite pura, composto da vari pezzi avvitati tra di loro, che viene calato lentamente nel crogiuolo; è impressionante la sequenza di botti che nascono dal contatto dell'elettrodo già incandescente percorso da corrente ad alta tensione, ed il metallo freddo. Stò semplificando al massimo il procedimento che comporta una fase di fusione, una successiva fase di "affinamento" per fare affiorare le scorie che vengono scremate a più riprese; un pò come la schiuma del brodo in cottura. Il metallo per amalgamarsi al meglio, richiede circa 3 ore o anche più di lavorazione, nel corso delle quli si prelevano campioni che vanno immediatamente al laboratorio di analisi, in base ai risultati, il maestro fonditore, (mio padre) decide se aggiungere componenti e in che quantità, considerando che alcuni componenti tendono ad evaporare a causa del calore elevato, (magnesio, silicio ed altro). Quando il maestro fonditore ritiene che sia giunto il tempo, viene estratto l'elettrodo e il metallo viene versato in lingottiere, montate su pianali di carri merci. Tutto il processo è abbastanza complesso e a volte il risultato non è quello voluto; se comunque i lingotti possono essere utilizzati per altri usi, ok, altrimenti vanno a finire come rottame a loro volta, per produzioni meno pregiate. Con queste premesse, capirete che quando si parla di 316L, ad esempio, è più che probabile che due casse ricavate da due differenti fusioni, presentino caratteristiche simili, ma non identiche. Altri inconvenienti possono verificarsi a causa di una affinazione non ottimale, di temperature di fusione non idonee ed ad altri fattori che potrebbero causare un non perfetto amalgama della lega che potrebbe presentare la presenza di impurità o microbolle al suo interno. Fare l'acciaio non è una tecnologia banale; l'esperienza, il rigore produttivo, sono fondamentali e può anche essere che alcune fonderie di recente istituzione, non siano in grado di fornire un prodotto perfetto. Per la cronaca, i forni da 180 T. alla FALCK, li forniva il Giappone.  :D ;)   


Scusami Mario ma sulla risposta più lunga della storia del forum sembra un ossimoro  ;D ;D ;D ;D ;D ;D
E ovviamente sto scherzando capisco che l'argomento è complesso  ;D ;D ;D ;D ;D ;D ;D ;D ;D ;D ;D
Matteo
Titolo: Re:Acciaio: ma da dove?
Inserito da: mariol4749 - Febbraio 08, 2011, 21:02:21 pm
Chi me fa un riassunto?
Se no me lo leggo ad agosto in vacanza! ;D
Conosco abbastanza bene la materia, dal momento che l'ho vissuta in famiglia. Credetemi il mio è stato davvero un riassunto molto lacunoso. La sostanza si può ulterirmente ridurre dicendo che l'acciao di due diversi seriali di una determinata marca, pur essendo molto simile, potrebbe non essere chimicamente identico; certo le differenze non sono minimamente rilevabili ad "occhio", ma potrebbero esserlo per gli strumenti che successivamente vanno a lavorare sulla barra d'acciaio; una cassa resistente più di altre alle ammaccature, richiede senz'altro utensili di migliore qualità per essere lavorata; migliore qualità = costi maggiori: non stupitevi più di tanto per certe differenze di prezzo di alcune casse rispetto ad altre all'apparenza simili, potrebbero essere in parte giustificate. Ho tentato di evidenziare il gran numero di variabili che contribuiscono ad ottenere una produzione, che non potrà mai essere assolutamente costante, piccole differenze sono sempre presenti. :D ;)   
Titolo: Re:Acciaio: ma da dove?
Inserito da: BigFish - Febbraio 09, 2011, 07:00:07 am
Mi dispiace veramente per i sostenitori di Rolex a oltranza, ma mi è capitato di vedere delle casse Rolex (Submariner in particolare) che una volta aperto il fondello hanno mostrato degli spettacoli orribili, con evidenti segni di corrosione.
Devo fare una ricerca per vedere se riesco a trovarla, tempo fa mi sono letto una lunghissima relazione proprio relativa al problema acciai nell'impiego orologeria, dove veniva messo in paragone un Rolex rispetto ad un Seiko.
Entrambi sottoposti a vari test e prove di deterioramento eccelerate in ambienti salini molto concentrati, inutile dirvelo tanto non ci credete, il Seiko ne usciva molto meglio del Rolex.
Ma non è un segreto suvvia, voi vi ostinate a pensare all'Europa o all'occidente in genere come un'eccellenza nella produzione, lo è rimasto ancora per poche manifatture, ma in particolare nelle fusioni il Giappone è avanti a noi da almeno cinquant'anni.
Basta guardare le lame giapponesi ed ogni dubbio si dissolve.... per chi è disposto a guardare in faccia la realtà, ovviamente...  :)
Titolo: Re:Acciaio: ma da dove?
Inserito da: Patrizio - Febbraio 09, 2011, 08:27:53 am
ancora per l'ennesima volta basta....e in primis lo dico a te bigfish..
o impari a scrivere le tue opinioni senza insultare o ci pensiamo noi...mi sono spiegato?
per tutti gli altri: cercate di dare il giusto peso alle provocazioni altrui...cioè non rispondete
Titolo: Re:Acciaio: ma da dove?
Inserito da: Airangel - Febbraio 09, 2011, 08:39:56 am
le differenze di cui parlava Mario si possono notare poi nei successivi esami del pezzo finito, come gli ultrasuoni.....
Titolo: Re:Acciaio: ma da dove?
Inserito da: BRICCO - Febbraio 09, 2011, 09:00:59 am
Non metto in dubbio la qualità degli acciai di certe aziende, ma credo che la maggior parte delle differenze tra acciai dello stesso tipo non siano distiguibili ad occhio nudo nè giustificabili da una differenza di costo elevata.
Titolo: Re:Acciaio: ma da dove?
Inserito da: Airangel - Febbraio 09, 2011, 09:19:18 am
ad occhio di sicuro no.......la qualità magari poi si vede con la durata nel tempo........
Titolo: Re:Acciaio: ma da dove?
Inserito da: alanford - Febbraio 09, 2011, 09:25:23 am
Esistono sempre piccole differenze di titolo, tra due diverse colate che pure in teoria dovrebbero risultare identiche. Quando ero molto più giovane, ho avuto la fortuna di assistere ad una fusione in secchia da 180 T. di acciaio "speciale" nello stabilimento Concordia della Falck di Sesto S. Giovanni. Fu una giornata speciale, in cui i parenti dei lavoratori, ebbero libero accesso, con le debite precauzioni alle varie fasi di lavorazione. I primi ad entrare nella secchia, sono i cosidetti rottami, che vengono comunque precedentemente selezionati in base al loro contenuto medio ferroso. La secchia è agganciata ad un dispositivo collegato ad una bilancia elettronica che tramite un visore a grandi LED rossi esprime la quantità di materiale caricato nella secchia di fusione. Successivamente vengono caricati altri metalli, quali la ghisa, manganese, vanadio,cromo ed altri ancora; c'è anche del silicio che credo serva a conferire durezza al prodotto finale. Chi "costruisce" la colata, Riceve un ordine di lavorazione dalla direzione, che reca un range variabile dei vari componenti metallici richiesti dal committente; esempio, se viene richiesto un da 5 a 7 di manganese, il risultato finale di quel componente, dovrà rientrare in quella tolleranza e così per tutti i minerali in lega. A provocare la fusione dei metalli nella secchia, è un grosso cilindro di grafite pura, composto da vari pezzi avvitati tra di loro, che viene calato lentamente nel crogiuolo; è impressionante la sequenza di botti che nascono dal contatto dell'elettrodo già incandescente percorso da corrente ad alta tensione, ed il metallo freddo. Stò semplificando al massimo il procedimento che comporta una fase di fusione, una successiva fase di "affinamento" per fare affiorare le scorie che vengono scremate a più riprese; un pò come la schiuma del brodo in cottura. Il metallo per amalgamarsi al meglio, richiede circa 3 ore o anche più di lavorazione, nel corso delle quli si prelevano campioni che vanno immediatamente al laboratorio di analisi, in base ai risultati, il maestro fonditore, (mio padre) decide se aggiungere componenti e in che quantità, considerando che alcuni componenti tendono ad evaporare a causa del calore elevato, (magnesio, silicio ed altro). Quando il maestro fonditore ritiene che sia giunto il tempo, viene estratto l'elettrodo e il metallo viene versato in lingottiere, montate su pianali di carri merci. Tutto il processo è abbastanza complesso e a volte il risultato non è quello voluto; se comunque i lingotti possono essere utilizzati per altri usi, ok, altrimenti vanno a finire come rottame a loro volta, per produzioni meno pregiate. Con queste premesse, capirete che quando si parla di 316L, ad esempio, è più che probabile che due casse ricavate da due differenti fusioni, presentino caratteristiche simili, ma non identiche. Altri inconvenienti possono verificarsi a causa di una affinazione non ottimale, di temperature di fusione non idonee ed ad altri fattori che potrebbero causare un non perfetto amalgama della lega che potrebbe presentare la presenza di impurità o microbolle al suo interno. Fare l'acciaio non è una tecnologia banale; l'esperienza, il rigore produttivo, sono fondamentali e può anche essere che alcune fonderie di recente istituzione, non siano in grado di fornire un prodotto perfetto. Per la cronaca, i forni da 180 T. alla FALCK, li forniva il Giappone.  :D ;)   


Me lo son letto senza aspettare agosto! ;D
Guarda Mario, io credo che la tua analisi sia figlia dei tempi (i nostri) , io credo che un uomo come tuo padre oggi in fonderia non esiste proprio più.
Io credo che anche le fonderie si siano computerizzate, i computer calcolano le evaporazioni e tutto il resto e credo che se vogliono oggi riescono a fare una fusione migliore di prima.
Solo che probabilmente 50 anni fa i materiali erano tutti vergini, oggi solo riciclati!
Titolo: Re:Acciaio: ma da dove?
Inserito da: Airangel - Febbraio 09, 2011, 09:27:30 am
non è sempre così Alessandro.....molte fonderie lavorano ancora alla stessa maniera......specialmente quelle piccole.....
Titolo: Re:Acciaio: ma da dove?
Inserito da: Manu - Febbraio 09, 2011, 09:41:52 am
insomma
par di capire che il discorso è lungo e complicato e pieno di molteplici verità
 
in efffetti, un buon acciaio, rimane un buon acciaio sia che sia prodotto in germania, giappone o cina..
 
se una casa presenta una cassa 316l, che sia stato fatto con un acciaio cinese o tedesco
poco cambia
sempre 316l è
 
Titolo: Re:Acciaio: ma da dove?
Inserito da: Airangel - Febbraio 09, 2011, 09:43:54 am
beh sì, anche perchè.....potrebbe essere stato fatto in germania, ma con rottame cinese.......e allora?
Titolo: Re:Acciaio: ma da dove?
Inserito da: fabri5.5 - Febbraio 09, 2011, 10:07:45 am
per gli orologi l'acciaio va bene tutto.
dove lavoro(aeronautica)nel 2000 per contenere i costi decisero di cambiare i fornitori degli acciai e allumini
normalmente americani e francesi e passarono a materiali di pari caratteristiche ma di provenienza sovietica
ottenendo come risultato uno scarto del lavorato intorno al 50/70%.
oltretutto per ritornare ad avere un rifornimento costante dai vecchi produttori ci sono voluti 2 anni.
ah,cinesi e vari terzomondisti nemmeno producono certi materiali.
Titolo: Re:Acciaio: ma da dove?
Inserito da: Airangel - Febbraio 09, 2011, 10:15:36 am
invece purtroppo c'è questo sentire comune che la cina ormai faccia tutto e di più.....non è vero....o magari se lo fa, lo fa male.

poi per quanto riguarda l'acciaio l'europa ha una tradizione di competenze che non si inventano nè si copiano.
Titolo: Re:Acciaio: ma da dove?
Inserito da: Manu - Febbraio 09, 2011, 10:35:18 am
alla fine
ci si deve fidare
 
e, o ci son 316l e 316l (per dirne uno di buona qualità)
oppure, che sian derivati da rottami cinesi...o tetttteschi
bisogna prendere per buona che sian identici
 
 
Titolo: Re:Acciaio: ma da dove?
Inserito da: alanford - Febbraio 09, 2011, 10:36:27 am
per gli orologi l'acciaio va bene tutto.
dove lavoro(aeronautica)nel 2000 per contenere i costi decisero di cambiare i fornitori degli acciai e allumini
normalmente americani e francesi e passarono a materiali di pari caratteristiche ma di provenienza sovietica
ottenendo come risultato uno scarto del lavorato intorno al 50/70%.
oltretutto per ritornare ad avere un rifornimento costante dai vecchi produttori ci sono voluti 2 anni.
ah,cinesi e vari terzomondisti nemmeno producono certi materiali.


E i giapponesi?
Titolo: Re:Acciaio: ma da dove?
Inserito da: fabri5.5 - Febbraio 09, 2011, 11:00:20 am
per gli orologi l'acciaio va bene tutto.
dove lavoro(aeronautica)nel 2000 per contenere i costi decisero di cambiare i fornitori degli acciai e allumini
normalmente americani e francesi e passarono a materiali di pari caratteristiche ma di provenienza sovietica
ottenendo come risultato uno scarto del lavorato intorno al 50/70%.
oltretutto per ritornare ad avere un rifornimento costante dai vecchi produttori ci sono voluti 2 anni.
ah,cinesi e vari terzomondisti nemmeno producono certi materiali.


E i giapponesi?
questi volevano risparmiare....
anche i giapponesi saranno stati considerati,
ma o non avevano il prodotto o costava caro.
Titolo: Re:Acciaio: ma da dove?
Inserito da: G0zu - Febbraio 09, 2011, 11:02:38 am
alla fine
ci si deve fidare
 
e, o ci son 316l e 316l (per dirne uno di buona qualità)
oppure, che sian derivati da rottami cinesi...o tetttteschi
bisogna prendere per buona che sian identici

Ci sono 316L e 316L, purtroppo anche dallo stesso fornitore può cambiare da una partita all' altra...
loro ti garantiscono che l' acciao rientra in determinati range (quantità di carbonio etc.) oltre all' essere certificati alla corrosione o altro secondo varie EN...

non credo comunque arrivi dalla Cina, non è poi molto conveniente...nell' azienda in cui lavoro escono quintali di 316L lavorato e finito al giorno e non compriamo nulla all' estero...anche perchè si fatica a trovarne, trovi 304 al massimo 316 e di scarsa qualità...
Titolo: Re:Acciaio: ma da dove?
Inserito da: Manu - Febbraio 09, 2011, 11:20:31 am
alla fine
ci si deve fidare
 
e, o ci son 316l e 316l (per dirne uno di buona qualità)
oppure, che sian derivati da rottami cinesi...o tetttteschi
bisogna prendere per buona che sian identici

Ci sono 316L e 316L, purtroppo anche dallo stesso fornitore può cambiare da una partita all' altra...
loro ti garantiscono che l' acciao rientra in determinati range (quantità di carbonio etc.) oltre all' essere certificati alla corrosione o altro secondo varie EN...

non credo comunque arrivi dalla Cina, non è poi molto conveniente...nell' azienda in cui lavoro escono quintali di 316L lavorato e finito al giorno e non compriamo nulla all' estero...anche perchè si fatica a trovarne, trovi 304 al massimo 316 e di scarsa qualità...

ma se è 316l
o 304 o quello che è
non ha poi una sua marchiatura?
o certificazione che dice che "è" e/o "ha" certe caratteristiche?
 
è vero che uno è il risultato di una lavorazione
e uno è un metallo puro
ma allora è come dire che c'è oro 24 k e oro 24 k
 
Titolo: Re:Acciaio: ma da dove?
Inserito da: G0zu - Febbraio 09, 2011, 11:31:26 am
marchiatura no, ogni lotto ha un suo "certificato" che ne indica la "composizione" e ne garantisce le caratteristiche, per esperienza personale in determinati posti (mare ad esempio), alcuni lotti di 316 arrugginivano altri no (e rientravano entrambi nei range di qualità, solo uno più scarso di C rispetto all' altro...

il 316L (se 316L...) non arrugginisce mai, 316-304-303 dipende
meglio ancora il 318 che però si usa per fare i bisturi o altre cosine particolari...

per l' oro...li è un disastro assoluto
Titolo: Re:Acciaio: ma da dove?
Inserito da: Airangel - Febbraio 09, 2011, 11:36:18 am
il certificato garantisce la composizione chimica che deve rispettare delle forbici di valore, ma la qualità mica la garantisce il certificato.....

a meno che sia comprato con altri esami tipo gli ultrasuoni, anche se sarebbe meglio farli a valle, cioè una volta ricevuto il materiale.
Titolo: Re:Acciaio: ma da dove?
Inserito da: G0zu - Febbraio 09, 2011, 11:48:21 am
il certificato garantisce la composizione chimica che deve rispettare delle forbici di valore, ma la qualità mica la garantisce il certificato.....

a meno che sia comprato con altri esami tipo gli ultrasuoni, anche se sarebbe meglio farli a valle, cioè una volta ricevuto il materiale.


non ho detto la stessa cosa?
composizione chimica=qualità del prodotto (per qualità si intende anche che un prodotto rispetti determinate caratteristiche e tolleranze no?)

concordo, gli esami a valle sono l' unica garanzia reale, ma costano e non li fa quasi nessuno...
Titolo: Re:Acciaio: ma da dove?
Inserito da: Airangel - Febbraio 09, 2011, 12:45:20 pm
sìsì, sono d'accordo....
Titolo: Re:Acciaio: ma da dove?
Inserito da: orologico - Febbraio 09, 2011, 15:32:54 pm
per gli orologi l'acciaio va bene tutto.
dove lavoro(aeronautica)nel 2000 per contenere i costi decisero di cambiare i fornitori degli acciai e allumini
normalmente americani e francesi e passarono a materiali di pari caratteristiche ma di provenienza sovietica
ottenendo come risultato uno scarto del lavorato intorno al 50/70%.
oltretutto per ritornare ad avere un rifornimento costante dai vecchi produttori ci sono voluti 2 anni.
ah,cinesi e vari terzomondisti nemmeno producono certi materiali.

 
Mi sembra di capire dalle tue parole che l'acciaio o l'alluminio e anche il titanio per usi areonautici prodotti in
america siano qualitativamente migliori. E' così?
Te lo chiedo ( scusate esco un pochino dal seminato) perchè, in quanto appassionato, di biciclette
da corsa, ho avuto varie Cannondale ( marchio americano molto famoso) e il produttore sbandievava il fatto
di rifornirsi di tubi ( nei materiali che ho citato) per assemblare il telaio da aziende come Easton o Ancotech che rifornivano l'aviazione militare americana.
Ti lascio immaginare la differenza del prezzo del solo telaio rispetto ai concorrenti.
Magari rispondimi in privato, o se lo ritieni attinente al topic anche in chiaro.
Grazie ;) .
 

 
 
Mi sembra di capire
Titolo: Re:Acciaio: ma da dove?
Inserito da: mariol4749 - Febbraio 09, 2011, 17:35:25 pm
Quel diavolaccio di mio padre, a suo tempo si permetteva anche di fare "esperimenti" con colate da 180 T. Ogni tanto gli prendeva la bizza e decideva che per produrre un metallo, con le caratteristiche fisiche richieste dal capitolato, poteva farlo usando metalli diversi da quelli prescritti e codificati. In realtà, non lo faceva a capocchia, ma forte della sua conoscenza, (da autodidatta) delle caratteristiche dei metalli, sperimentava, rischiando di suo, al fine di ottenere i medesimi risultati richiesti, con minerali meno costosi, oppure mettendosi nella condizione di colare in tempi meno lunghi o altro ancora che si inventava. quando all'analisi del campione finale, le caratteristiche fisiche richieste erano comunque centrate, era tutto grasso che colava per l'azienda, che risparmiava sui componenti e sull'energia elettrica, ottenendo un prodotto finale che era in grado di essere più competitivo sul mercato e non è poco. La metallurgia è una scienza codificata da tempo; mio padre ci metteva qualcosa di suo. Se un 316L, deve avere determinate caratteristiche fisiche, che normalmente si ottengono usando minerali specifici in proporzioni codificate e io riesco a darti le medesime specifiche tecniche, usando una diversa combinazione di metalli, magari meno costosi e che riescono a darmi un metallo che si presenta più brillante alla vista, non sei contento?  :D ;) 
Titolo: Re:Acciaio: ma da dove?
Inserito da: Patrizio - Febbraio 09, 2011, 17:39:25 pm
il problema magari era se andava male....dovevi buttare 180 t?
Titolo: Re:Acciaio: ma da dove?
Inserito da: mariol4749 - Febbraio 09, 2011, 17:44:27 pm
il problema magari era se andava male....dovevi buttare 180 t?
Non credo sia mai successo; certe cose le fai soltanto quando sei sicuro del fatto tuo. Non è come un'infornata di noccioline riuscita male e mio padre, non era un'incosciente.  :D ;)
Titolo: Re:Acciaio: ma da dove?
Inserito da: alanford - Febbraio 09, 2011, 17:48:41 pm
il problema magari era se andava male....dovevi buttare 180 t?


Se veniva male la vendeva alla rolex! ;D ;D ;D
Titolo: Re:Acciaio: ma da dove?
Inserito da: Patrizio - Febbraio 09, 2011, 18:38:56 pm
o alla porsche.... ;D ;D ;D ;D ;D ;D ;D
Titolo: Re:Acciaio: ma da dove?
Inserito da: alanford - Febbraio 09, 2011, 18:47:27 pm
o alla porsche.... ;D ;D ;D ;D ;D ;D ;D


La fiat era più vicina! >:(
Titolo: Re:Acciaio: ma da dove?
Inserito da: opeltiz - Febbraio 09, 2011, 19:03:18 pm
non è sempre così Alessandro.....molte fonderie lavorano ancora alla stessa maniera......specialmente quelle piccole.....

anche quelle grandi  ;)  il procedimento è lo stesso e anche se fanno simulazioni al pc gli scarti ci sono sempre..e come se ci sono  :D :P  forse sono quelle piccole le più tecnologiche e dove ci sono meno scarti  :)
Titolo: Re:Acciaio: ma da dove?
Inserito da: massotto - Febbraio 09, 2011, 19:47:09 pm
o alla porsche.... ;D ;D ;D ;D ;D ;D ;D


La fiat era più vicina! >:(

per adesso,,,,, mo' presto tutti a Detroit li mannamo ....
 
A detroit !!!!!!!
 
mica qui in Italia a lavorare alla Fiat e a comprare tutti la Golf !!!!!!!!!!
 
Che si comprino tutti quel cesso della Fiat i dipendenti Mirafiori se vogliono continuare .....
 
BISOGNA CREDERE nel prodotto che si costruice ....
 
In Germania i dipendenti Opel se volevano lavorare DOVEVANO comprare Opel e girare con quella .... ;) :D
Titolo: Re:Acciaio: ma da dove?
Inserito da: mariol4749 - Febbraio 09, 2011, 21:04:23 pm
Nei grandi stabilimenti siderurgici più avanzati, la fusione tradizionale è oramai sorpassata tecnologicamente. Oggi esistono i forni a "colata continua", non so esattamente come si svolga; si iniziò a parlarne giusto nel periodo in cui mio padre andò in pensione e mio padre, è in pensione da 34 anni! Successivamente vennero impiantati anche alla FALCK. Se ricordo bene i vecchi impianti a secchia, vennero venduti all'India. Le piccole fonderie che ancora esistono, prevalentemente ubicate nel Bresciano, credo che utilizzino ancora la stessa tecnologia che usava mio padre, naturalmente con forni di dimensioni minori e generalmente producono acciai speciali, Credo che la colata continua, non sia adatta a produzioni limitate. Subito dopo essere andato in pensione, mio padre ricevette diverse proposte di collaborazione, da parte di alcune di queste piccole fonderie, ma lui rifiutò sempre; c'è un tempo per lavorare e un tempo per riposare...  :D ;) 
Titolo: Re:Acciaio: ma da dove?
Inserito da: opeltiz - Febbraio 09, 2011, 23:05:42 pm
la colata continua serve per billette,tondino ecc....il metodo con colata a siviera/e (o per semplificare "a cesta") esiste tutt'ora, difatti serve per la totalità dei getti tradizionali ghisa/acciaio/alluminio (turbine,mozzi eolici,valvolame,banchi presse ecc ecc)  ;)  a questi si affianca la pressofusione, che credo sia uno dei metodi a cui potrebbe far ricorso l'orologeria per le casse, ma non ne sono sicuro  :) ;)
Titolo: Re:Acciaio: ma da dove?
Inserito da: Airangel - Febbraio 10, 2011, 08:31:56 am
noi stavamo lontano dalle colate continue.....se non per forgiare anelli o bussole, non certo per pezzi che non dovevano poi essere forati...........
Titolo: Re:Acciaio: ma da dove?
Inserito da: torquemada - Febbraio 10, 2011, 12:06:04 pm
io ho inteso la domanda rivolta verso tutte le maison....non ci devi vedere sempre provocazioni.....

tu hai inteso ..io ho letto ...alla fine salta fuori sempre il paragone forzato ....su Rolex...
 
avrebbe potuto dire infatti   Patek  o   Lange......
 
dove è scritto che Lange usa acciai tedeschi ???  dove ??? ??


Esistono modelli lange in acciaio? >:(

Io un Lange in acciaio l'ho visto dal vivo..........

Era il muletto che avevano ( hanno) i concessionari da dare in sostituzione a chi ha problemi nei 2 anni di garanzia.

L'ho visto dall'EX concess. di Reggio Emilia ( toccato con mano)
Titolo: Re:Acciaio: ma da dove?
Inserito da: Airangel - Febbraio 10, 2011, 12:21:16 pm
fico il muletto..... :D
Titolo: Re:Acciaio: ma da dove?
Inserito da: torquemada - Febbraio 10, 2011, 12:38:27 pm

Rolex, probabilmente la casa orologiera che più ha spinto nell'utilizzo dell'acciaio nel mondo dell'orologeria, utilizza un INOX denominato 904L, a loro detta più resistente alla corrosione del 316L...

Da fonti ufficiose (mai ufficialmente confermate dall'azienda...) sembra che si faccia preparare questa tipologia di inox, in esclusiva, dalla Thyssen Group direttamente in Germania, all'avanguardia nello sviluppo di acciai "innovativi"...
La fonte di questa notizia, se non ricordo male, è la rivista L'Orologio di qualche anno addietro....

Credo proprio che Rolex non sia l'unico cliente di Thyssen Group nel mondo dell'orologeria !

Già, avevo letto qualcosa al riguardo tempo fa', comunque l'acciaio Rolex è uno dei migliori se non il migliore.

http://www.rolex.com/it#/rolex-watches/oyster-perpetual/904l-steel
Titolo: Re:Acciaio: ma da dove?
Inserito da: Airangel - Febbraio 10, 2011, 12:41:25 pm
può anche essere, ma se lo dicono loro, è un pò come quando parla l'oste del suo vino...........
Titolo: Re:Acciaio: ma da dove?
Inserito da: torquemada - Febbraio 10, 2011, 12:59:14 pm
Si ma se dicono che usano l'acciaio 904L useranno quello.........

http://www.fioriforniture.com/index.php?option=com_content&view=article&id=71&Itemid=83&lang=it (http://www.fioriforniture.com/index.php?option=com_content&view=article&id=71&Itemid=83&lang=it)
http://www.cogne.com/schedeprodotti/bars/grade/904L.pdf (http://www.cogne.com/schedeprodotti/bars/grade/904L.pdf)

http://it.aliexpress.com/product-fm/331150462-904L-Seamless-Stainless-steel-pipe-tube-wholesalers.html (http://it.aliexpress.com/product-fm/331150462-904L-Seamless-Stainless-steel-pipe-tube-wholesalers.html)

Nell'ultimo link dicono che l'acciaio 904L viene prodotto il Cina. ( in questo caso)
Titolo: Re:Acciaio: ma da dove?
Inserito da: Airangel - Febbraio 10, 2011, 13:04:08 pm
904L ok.....ma bisogna vedere tante cose.....chi lo fa, la qualità ecc.....ecc....

credo che non lo sapremo mai, è inutile sforzarsi......bisogna fidarsi del brand e basta......
Titolo: Re:Acciaio: ma da dove?
Inserito da: mariol4749 - Febbraio 10, 2011, 21:16:29 pm
la colata continua serve per billette,tondino ecc....il metodo con colata a siviera/e (o per semplificare "a cesta") esiste tutt'ora, difatti serve per la totalità dei getti tradizionali ghisa/acciaio/alluminio (turbine,mozzi eolici,valvolame,banchi presse ecc ecc)  ;)  a questi si affianca la pressofusione, che credo sia uno dei metodi a cui potrebbe far ricorso l'orologeria per le casse, ma non ne sono sicuro  :) ;)
Francamente, non credo di aver mai sentito parlare di pressofusione dell'acciaio. Questa particolare tecnica di colatura del metallo sotto pressione in due semistampi, viene largamente utilizzata, per la produzione di oggetti, anche piuttosto complessi, ma che richiedono basse temperature di fusione, quali rame, alluminio, zinco, forse anche ottone. La temperatura di fusione dell'acciaio supera i 1.400 gradi centigradi; gli stampi che solitamente sono in ghisa o acciaio, non reggerebbero tale temperatura e si distruggerebbero in un attimo. Utilizzare per gli stampi metalli in grado di reggere quelle temperature, sarebbe troppo costoso, oltrechè presentare problemi, non so quanto risolvibili per la loro modellazione. Ci sono dei cugini di mia madre, che però non ho ancora avuto il piacere di conoscere personalmente che sono praticamente leader mondiali nella produzione di elementi di giunzione per serramenti ed arredamento in Zama pressofusa. http://www.monticelli.it/monticelli/splash.html (http://www.monticelli.it/monticelli/splash.html) Mi riprometto sempre di andarli a trovare, prima o poi...  :D ;)   
Titolo: Re:Acciaio: ma da dove?
Inserito da: alanford - Febbraio 10, 2011, 21:35:29 pm
Non è molto diffuso, ma qualcosa si sta muovendo in questo senso.

Il processo
La trasformazione dei metalli in manufatti per mezzo di fusione e colata è un'arte antichissima; la relativa tecnologia, già nota agli egizi ha visto attuarsi, in ordine temporale, diverse metodologie: fusione in terra, fusione in conchiglia a gravità, pressofusione e successive altre.
La pressofusione è una tecnica relativamente giovane (le prime presse sono state costruite in questo secolo), ma ha avuto una evoluzione molto rapida. In certe condizioni essa è il mezzo più rapido ed economico per trasformare metalli in manufatti aventi un elevato grado di finitura.
L'evolversi della pressofusione è stata determinata dal modello di sviluppo della nostra società, rivolto alla produzione di beni di consumo in grandi e grandissime serie, e trova applicazione in tutti i campi di fabbricazione di prodotti e apparecchiature complesse che si avvalgono di componenti metallici non ferrosi.
Le attrezzature necessarie alla produzione dei pezzi pressofusi sono specifiche dei processi e sono le macchine di pressofusione o, più semplicemente, presse. Il termine pressofusione è l'abbreviazione di fusione sotto pressione e sinonimo di pressocolata; esso definisce il processo secondo il quale la lega fusa viene colata in una forma metallica (stampo) e soggetta a pressione, che provoca i seguenti effetti:
-  velocissimo riempimento della cavità dello stampo;
-  alimentazione compensativa dei ritiro di solidificazione;
-  perfetto e totale riempimento della cavità dello stampo;
-  conferimento al pezzo di una fine struttura cristallina
In ordine di importanza rispetto ai volumi di manufatti prodotti, i materiali correntemente pressofusi tutti appartenenti alla famiglia dei metalli e delle leghe non ferrose sono:
-  alluminio e sue leghe (AlSi, AlSiCu, AlMg);
-  zinco e sue leghe (zama);
-  rame e sue leghe (ottone, bronzo);
-  magnesio e sue leghe (AZ);
-  stagno e sue leghe.
A causa delle maggiori difficoltà di manipolazione delle leghe di magnesio, la pressofusione delle leghe di questo metallo ha sempre presentato il maggior numero di problemi e, allo stesso tempo, offre il più ampio ventaglio di soluzioni per risolverli. Per questa ragione essa può, a buon diritto, avantare di una tecnologia destinata ad affermarsi nel futuro.
Possiamo aggiungere che in tempi recenti si è tentato di produrre per pressofusione anche manufatti in leghe ferrose. Sono stati condotti esperimenti e sono in funzione in America alcuni impianti, denominati Ferro D, per la pressofusione di acciaio inossidabile. Lo sviluppo della pressofusione di leghe ferrose è tuttavia frenato da difficoltà connesse alle elevate temperature richieste dalla fusione di esse, fatto questo che comporta un'insoddisfacente durata degli stampi.
Abbiamo detto che il processo della pressofusione è il mezzo più rapido ed economico (in certe condizioni) per la fabbricazione di alcuni manufatti. Queste condizioni sono principalmente dagli elevati investimenti in macchine e attrezzature e dall'elevato costo degli stampi, fattori che determinano alti costi di ammortamento, i quali diventano via via meno incidenti sulla realizzazione di numeri crescenti di pezzi dello stesso tipo che debbono essere prodotti. La fabbricazione di pezzi pressofusi è quindi economicamente valida e conveniente quando le serie da produrre sono dell'ordine minimo delle decine di migliaia di pezzi.
Titolo: Re:Acciaio: ma da dove?
Inserito da: caludio - Febbraio 10, 2011, 21:49:52 pm
per l'acciaio inox la trasformazione è solitamente via fusione ( fusione in terra, a cera persa o microfusione) oppure per forgiatura, io credo le casse vengano prodotte con questo secondo metodo, la porosità e la finitura superficiale della fusione diretta non credo ben si accordino con la cassa di un orologio.
Titolo: Re:Acciaio: ma da dove?
Inserito da: Alerik - Febbraio 10, 2011, 22:32:38 pm
Ci sono dei cugini di mia madre, che però non ho ancora avuto il piacere di conoscere personalmente che sono praticamente leader mondiali nella produzione di elementi di giunzione per serramenti ed arredamento in Zama pressofusa. http://www.monticelli.it/monticelli/splash.html (http://www.monticelli.it/monticelli/splash.html) Mi riprometto sempre di andarli a trovare, prima o poi...  :D ;)


Incredibile quanto possa diventare grande e strutturata un'azienda, intorno ad un particolare così (a prima vista e ad occhi inesperti) insignificante!  :o


Anyway, il sito non si può navigare... quando li incontri digli di rifarlo :)
Titolo: Re:Acciaio: ma da dove?
Inserito da: Airangel - Febbraio 11, 2011, 07:31:01 am
per l'acciaio inox la trasformazione è solitamente via fusione ( fusione in terra, a cera persa o microfusione) oppure per forgiatura, io credo le casse vengano prodotte con questo secondo metodo, la porosità e la finitura superficiale della fusione diretta non credo ben si accordino con la cassa di un orologio.

saranno forgiate in stampi......
Titolo: Re:Acciaio: ma da dove?
Inserito da: mariol4749 - Febbraio 11, 2011, 11:01:03 am
Da quel che ne so, le casse, vengono ricavate da barre d'acciaio, "affettate" per ricavarne la massa necessaria alla lavorazione del singolo pezzo. La sezione di tondino viene brocciata per ricavarne l'abbozzo della cassa che viene successivamente tornita, forata, filettata, e rifinita. Ogni singolo modello, richiede naturalmente lavorazioni accessorie per ottenere i "profili" desiderati. Sulle casse in acciaio, di molte case, è ben visibile il profilo di brocciatura, grezzo, o al massimo leggermente spazzolato, della carure all'interno delle anse; Rolex ad esempio, ne ha fatto un suo stile. In realtà si tratta della rifinitura mancata di un particolare che richiede una certa difficoltà ad essere attuata; tra le anse è piuttosto difficoltoso operare. Sono rimasto abbastanza stupito nel notare come in un orologio economico come il mio Seiko 5, questo particolare fosse invece perfettamente lucidato come il resto della cassa.  :D ;) 
 
Titolo: Re:Acciaio: ma da dove?
Inserito da: mariol4749 - Febbraio 11, 2011, 11:28:06 am
Ci sono dei cugini di mia madre, che però non ho ancora avuto il piacere di conoscere personalmente che sono praticamente leader mondiali nella produzione di elementi di giunzione per serramenti ed arredamento in Zama pressofusa. http://www.monticelli.it/monticelli/splash.html (http://www.monticelli.it/monticelli/splash.html) Mi riprometto sempre di andarli a trovare, prima o poi...  :D ;)


Incredibile quanto possa diventare grande e strutturata un'azienda, intorno ad un particolare così (a prima vista e ad occhi inesperti) insignificante!  :o


Anyway, il sito non si può navigare... quando li incontri digli di rifarlo :)
I video sono in formato Quick-Time, se non ce l'hai installato, cicca bum.  :D ;)
Titolo: Re:Acciaio: ma da dove?
Inserito da: Alerik - Febbraio 11, 2011, 12:55:54 pm
I video sono in formato Quick-Time, se non ce l'hai installato, cicca bum.  :D ;)


Ahaha no io i video li vedo, li vedo.. "non si può navigare" intendevo dire che è proprio bruttino... senza offesa eh?  ;)