Orologico Forum 3.0

Visualizza post

Questa sezione ti permette di visualizzare tutti i post inviati da questo utente. N.B: puoi vedere solo i post relativi alle aree dove hai l'accesso.


Post - MauroDS

Pagine: 1 2 [3] 4 5 ... 44
31
Il Caffè di Orologico / Re:Buongiorno a tutti.
« il: Aprile 07, 2020, 19:47:54 pm »
Buongiorno Mauro, è un piacere leggerti. Ricordavo la tua dialettica.

Volevo solo fare un inciso che se vogliamo potrebbe essere anche una domanda (aperta a tutti naturalmente).

Ma perchè si parla sempre di dover competere con colossi economici quando si ipotizza di uscire dall'Europa?
Secondo: in che modo il restare in Europa ci proteggerebbe da questa competizione?

Lo dico perchè penso che l'Italia ha delle peculiarità ed è un paese così piccolo, in ottica planetaria, che potrebbe vivere senza "competere" con alcun colosso.
Fuori o comunque ai margini del mercato, un pò come, nella nostra comune passione, sono gli indipendenti a confronto dei grandi gruppi dell'orologeria.

Ipotizziamo di essere fuori da tutto.
Il nostro è un paese di "trasformatori" avendo ben poche materie prime, quindi per acquistarle dovremmo sottostare alle leggi del mercato, ed ok, qui perdiamo se siamo piccoli......

Però se riusciamo a mantenere o creare produzioni di qualità/esclusive come solo noi con la nostra fantasia siamo capaci, potremmo vendere a prezzi elevati tanto nella vastità del mondo e con l'abbondanza di nuovi ricchi/benestanti, non avremmo problemi a trovare acquirenti.
Un esempio: La Ferrari, il vino, l'alta moda, il cibo, alcune tecnologie, ecc.
Pensate ci siano difficoltà a vendere quantità limitate (in ottica mondiale) di "pasta di grano duro xxxxx" che costa il quadruplo di quella prodotta in corea?
Oppure di avere invendute 10.000 Maserati?

Per non parlare del patrimonio culturale e del turismo.
Pagare signori stranieri se volete venire a vedere le opere d'arte che sono a Firenze, Roma, Venezia o se volete trascorrere vacanze eno-gastronomiche in Toscana, Umbria, Puglia.
L'Italia deve essere una meta esclusiva.

Suvvia, siamo "solo" 58 milioni su un territorio dove è concentrato il 70% dei beni artistici mondiali, abbiamo una fantasia ed una duttilità mentale sconosciuta a qualunque "mangiacrauti", "musogiallo" o "bevitore di vodka".
Possibile che non sarebbe possibile ricavarci la nostra nicchia di mercato?

Secondo me è un grandissimo bluff che da decenni stanno raccontandoci.
Se non sei grande o non ti aggreghi sei morto........ ma de che?
Ciao Stefano e ben ritrovato!
A proposito di quanto dici tu pensa cge io farei pagare un biglietto per il sol fatto di poter entrare in Italia!
Ma a questo aggiungerei un servizio di prim’ordine in tutti i sensi,dal,’accoglienza al cibo ai trasporti ecc.,cosa questa che altre nazioni europee fanno molto meglio di noi.
Ti faccio un esempio: la Francia ha città la cui bellezza è imparagonabile cin la bellezza delle nostre città.
Eppure viaggiare in Francia, autostrade a parte è un piacere.
Stessa Cisa Austria Germania ecc.
Le  cause di queste differenze  sono molteplici.
In un contesto come questo da soli non possiamo fare,in nessun senso ed in nessun modo.
Tu pensa semplicemente alle esigenze di una difesa per cui spendiamo lo 0.95% del pil mentre la Svizzera che è una nazione neutrale ne spende il 6!
Potremmo decidere di farlo ma se volessimo partire nel 2035 dovremmo cominciare a cambiare oggi stesso.
Ma comunque non con questa politica e sopratutto con questi politici.

32
Il Caffè di Orologico / Re:Buongiorno a tutti.
« il: Aprile 07, 2020, 15:07:18 pm »
Un bentornato a Mauro.
Sulla questione corinavirus io ho l'opinione che se purtroppo al governo abbiamo dei burattini filoeuropeisti non ci sarà nulla da fare e soccomberemo.
In pochi tra (miei) amici e conoscenti si stanno preoccupando seriamente per ciò che ci riserverà il futuro sul lato economico. Certo ci si preoccupa di non prendere il virus, si sente la tv e si sta a casa, ma vedo poca propensione in genere alla reazione da parte della gente, si subisce passivi un male che, nonostante ne dicano molti(media in primis), non è né il colera, ne la peste, ne il vaiolo.
Forse x che in parte ci stanno annichilendo e rincoglionendo a mestiere.
Io penso che popoli antichi si sarebbero messi a ridere con quest'influenza e l'avrebbero scambiata subito con una qualsiasi delle loro epidemie, eppure noi nel 2020 siamo qui a demolire il mondo e chiuderci in casa con le mascherine e le tv accese.
Ho sentito di recente le parole del presidente di El Salvador, stato del terzo mondo, parlare molto, ma molto meglio dei nostri governanti, decretando un piano salva stato molto più corposo e sostanziale del nostro, con aiuti alla popolazione in ogni donde, altro che manovretta alla Conte, il mes etc.
Ad uscire dall'Europa faremmo la fame?
Se dovessi scegliere se fare la fame per altri 5 o 10 anni ed avere però la possibilità di un futuro con una Italia che avesse il modo, slegata dalle regole europee, di risorgere e ridiventare la potenza mondiale che era 30 anni fa, firmerei subito, perché se invece come credo resteremo incollati al carretto oramai inesistente "dell'Europa unita", non andremo da nessuna parte, se non nella direzione di una povertà maggiore, maggior disoccupazione, maggiori disordini sociali, maggior delinquenza e gente allo stremo con pressioni fiscali insostenibili per le PMI.
Ciao Leo e un caro  saluto a tutti.
Avevo scritto,credo,una bella risposta ma.... non c’è più!
Provo a sintetizzare.
Poni una domanda: ad uscire dall’Europa faremmo la fame?
Credo che la costruzione europea sia una delle operazioni politiche e giuridiche peggio concepite della storia.
Sulla artificiosità di tale costruzione proprio oggi c’è un bellissimo articolo di Limes tratto come sempre dall’ottimo Blondet. 
https://www.limesonline.com/unione-europea-italia-germania-bce-euro-usa/117379
Tale articolo non tratta solo del fallimento dell’Europa ma anche del fallimento dell’Italia come stato-nazione e per chi conosce come è avventura tale unificazione questo non costituisce certo una novità.
L’unico mastice allora capace di svolgere tale operazione era il pensiero cattolico ma L’Unità d’Italia fu svolta contro.
Nessuna possibilità che tale radice venga riassorbita dalla retorica patriottarda ne monarchica ne repubblicana.
Chi provo a fare pace con il passato fu Mussolini col Concordato.
Altro giro altra storia.
Venendo all’oggi io credo questo.
Il primo dovere di un governo in questo stato di cose è assicurare un minimo di circolazione monetaria al paese e siccome non ci sono piani B nè il nostro sistema politico è in grado di concepirli l’unica è prendere ciò che siamo in grado di strappare a Bruxelles e poi cercare di modificare dall’interno sia le norme che lo spirito.
La Bce ha il solo mandato di assicurare la stabilità dei prezzi.
Già una cosa enorme sarebbe modificarne il mandato con il mettere al centro l’occupazione ma questo sarebbe un salto paradigmatico.
Perché così come è artificiosa la costruzione europea ancora di più lo è l’euro.
In pratica,con l’euro è come se avessero messo lo stesso paio di scarpe e della stessa misura a piedi e gambe differenti.
La conseguenza ovvia e logica è che a questo corrispondano sia passi che endature cge distanze coperte differenti.
Se uscissimo dall’euro soffriremmo per un paio d’anni per poi stare meglio nel medio periodo.
Ma,in prospettiva non saremmo comunque in grado di competere con cinesi indiani vietnamiti ecc.
Ma c’è anche la possibilità che la Germania decida di andare per conto proprio approfittando della propria zona d’influenza ossia,nord Europa e Balcani.
Ci attendono comunque tempi interessanti.
Drammatici sicuramente ma interessanti.

33
Il Caffè di Orologico / Re:Buongiorno a tutti.
« il: Aprile 05, 2020, 13:03:13 pm »
Volevo conoscere le vostre le vostre impressioni sul momento attuale.
Nel post appena chiuso ho colto le preoccupazioni di Sandro Alan Ford per la sua azienda.
Faccio mie le sue stesse preoccupazioni per la mia piccola aziendina perché stante le politiche messe in campo dai nostri governanti quello che potrebbe preludere ad un grande rinascimento economico e sociale si avvia ad essere invece una lenta discesa agli inferi.
Naturalmente sarei felicissimo di sbagliarmi.
Buona domenica a tutti.

34
Il Caffè di Orologico / Buongiorno a tutti.
« il: Aprile 05, 2020, 09:54:28 am »
Come state voi e le vostre famiglie?
Buona domenica delle palme a tutti.

35
Orologi e Co... / Re:Parliamo dei Gérald Genta
« il: Marzo 17, 2020, 13:26:23 pm »
Non è un perpetuo ma un calendario completo.
Ho lo stesso orologio su cassa Gefica in bronzo.

36
Orologi e Co... / Re:Rivista Patek Philippe
« il: Gennaio 13, 2020, 16:46:03 pm »
Salve a tutti e buon anno a tutti oltreche ben ritrovati a tutti.
Il 5032 di Trento era il mio.
E lo so perché l’ho seguito in tutto il percorso ed anche perché il mio era stato revisionato da Patek.
Considero il 5032 uno dei più bei Calatrava moderni se non il più bello.
Al polso è magnifico.
Lo scambiai per un 5055 che poi ho scambiato ancora per “ altro”.

37
Orologi e Co... / Re:Rivista Patek Philippe
« il: Giugno 28, 2019, 09:32:02 am »
In sostanza stai ancora dandoci degli ignoranti e che solo tu capisci e compri cose giuste.
Bene allora penso una cosa, si! Sono ignorante e felice di essere ignorante e poter comprarmi quello che mi piace senza patemi, perché altrimenti se fossi stato erudito avrei comprato roba tipo i kelek o certi UG.
E come diceva Don Buro “saremo puro burini, ma beata la gnoranza che stai bene de mente de core e de panza!”  :D
Questa tua risposta non fa che confermare il mio pensiero,sei un compratore di marchi.
Quindi Universal fa schifo ma se un calibro Universal lo compra e lo monta Patek diventa non buono ma ottimo.
Dove siano montate le complicazioni Kelek neanche te lo dico,tutti marchi non di moda e che quindi fanno schifo come o più di Universal.

Vorrei redimermi e apprendere,non so se sia possibile,quali siano gli orologi giusti da comprare;se fai un elenco dei tuoi traggo ispirazione.
Se ti riferisci sempre al solito UG 66 è vero che fu ideato da Universal ma non funzionava.
Lo stesso tecnico che partecipò allo sviluppo e di cui non ricordo il nome emigrò poi in Patek dove il movimento fu perfezionato e,con le modifiche aggiunte,brevettato.
E nacque il 240.
Ermà e basta con le guerre di religione.

38
Orologi e Co... / Re:Rivista Patek Philippe,!
« il: Giugno 19, 2019, 07:53:11 am »
Con quello che fa pagare i suoi orologi dovrebbe inviare ai propri clienti dei veri fogli di papiro vergati a mano!
Commercialmente e' un'ottima mossa,per Patek s'intende.
Un po' meno per gli stolti che pagano 10 un prodotto industriale che vale 1.

Probabilmente sono più stolti quelli che pagano 1 e si ritrovano 0,5 rispetto a quelli che pagano 10 e si ritrovano 15.
Se fanno come lavoro i commercianti di orologi hai perfettamente ragione.
Se invece sono dei semplici appassionati che campano facendo altro ho qualche dubbio.

Le passioni,quelle vere,costano,piu' o meno ma costano.
Non credo che tu abbia bisogno di lucrare qualche migliaio di euro nella compravendita di orologi e come te tutti coloro che possono permettersi i Patek.

Ma vedi io non lucro ma è un dato di fatto.
Quando ho comprato il Nautilus l'ho comprato semplicemente perché mi piaceva poi è stata ovviamente una gradita sorpresa venderlo dopo quasi venti anni a quasi dieci volte il prezzo che lo avevo pagato.
Tu i paragoni li fai sempre sul tuo modo di acquistare che è l'usato, però se per quello che compri tu non ci fosse qualche  stolto che lo compra nuovo a prezzo pieno e dopo qualche anno si ritrova qualcosa di invendibile se non a prezzo di saldo, tu non acquisteresti così bene i famosi calendari perpetui a due lire semplicemente perché nessuno li vuole.
Ne è la riprova il mio Roth, quanto costava?
Lo sai bene quanto costava, oggi il suo valore è vicino allo zero per il semplice fatto che nessuno lo vuole proprio al prezzo che io (appassionato stolto) lo ho pagato.
Con Patek questo non succede e non è questione di lucrare è semplicemente un modo per almeno non rimetterci.
Ed a te ti inviterei a contenerti nell'offendere le persone definendole stolte semplicemente perché non ragionano come te.
Secondo te il mondo è pieno di stolti ma forse ragioni come quello in contromano sull'autostrada che pensava che quel giorno fossero tutti impazziti ad andare contro mano!
Non tutti i Patek consentono facili guadagni...

Per uno che si definisce appassionato e spende per un solotempo in acciaio 30,40 o 50k la mia definizione e' quella di stolto.Nel senso che paga un prodotto N volte il suo valore.Se lo fa nella speranza di un futuro guadagno la definizione cambia in commerciante.

So perfettamente che il tuo Roth a 8k e' invendibile,lo hai semplicemente pagato troppo.Il mercato i Roth non li vuole,oggi come 3 anni fa.Se tu lo avessi pagato 3 o 4 oggi liberarsene sarebbe piu' facile.Ti toccherebbe rimetterci qualche millino ma le passioni portano proprio a questo,a spendere soldi che poi non rientrano.Se invece ci lasciamo guidare nelle scelte dal profitto la passione va a farsi benedire.

Approfitto per rispondere anche a Mauro:ci sono Patek belli e ci sono Patek molto meno belli,se non si offende nessuno decisamente brutti (tipo Aquanaut,calendario annuale,5070...).Vengono acquistati perche' piacciono o perche' chiamandosi Patek la speranza di un futuro guadagno condiziona?
A me sembra, caro Ermanno, che tu sia ancora dentro alla concezione che il valore sia una proprietà della mera materia come una volta scrivesti “ di là”.
I fatti stanno a dimostrare l’esatto contrario ma, anche qui e a seconda delle concezione, tanto peggio per i fatti!
Ho cari amici che hanno i 5070 presi a listino, orologio che personalmente ho sempre detestato ma che, una volta visto dal vero non ho potuto non apprezzarne la carica estetica.
L’Aquanaut? Posso essere d’accordo con te ma, anche qui, i fatti mi smentiscono e ti smentiscono.
Il 3710 è un orologio stupendo.
Quanto vale il concetto di “ stupendo” per chi può permetterselo?
Non certo il valore dell’acciaio o del vetro o della materia con cui è costruito.
A mio modo di vedere la storia di Patek,così come la modellistica,o l’assistenza o la gamma prodotta nel tempo,così come la storia complessiva stanno a dimostrare che è e rimane la numero 1!
Il fatto che l’Aquanaut non piaccia a te o a me non significa che non possa o non debba piacere ad altri.
A volte nei giudizi ci vuole anche un pizzico di umiltà.
Mauro,parliamo di prodotti industriali,non di opere fatte a mano,la differenza e' profonda.
Patek N.1,confermo.
Il che non vuol dire che tutti i suoi orologi riescano col "buco".
Se umilta' vuol dire perdita di giudizio critico sono con te,non sono umile.
Ribadisco: tu sei ancora e completame dentro alla concezione che il valore sia una proprietà della materia e cioè,tanto acciaio,tanto vetro,tanta progettazione,tanta industrializzazione ecc.
in questa maniera salta il concetto stesso di collezionismo.
È come se un francobollo dovesse costare per la carta e l’inchiostro con cui è fatto.
Patek ha saputo dare una valenza diversa ai propri prodotti anche se industriali ed il mondo intero gli riconosce questo merito anche se,Como giustamente affermi,non tutte le ciambelle riescono col buco.
Circa l’umiltà che ti devo dire?
Credo che una maggior misura nei giudizi aiuterebbe anche a comprendere dei fenomeni che altrimenti non si comprenderebbero  attribuendo così agli altri epiteti che potrebbero essere applicati a se stessi.
E questo Sandro lo ha spiegato in modo magistrale.
Mauro,mi spieghi quale valenza collezionistica potrebbe avere uno dei Patek di cui stiamo parlando?
Hanno un disegno rivoluzionario?No.
Hanno una meccanica da urlo?No.
Cos'hanno oltre il nome?Il nulla piu' assoluto.
Tu che hai qualche PP giusto la differenza dovresti coglierla meglio di chi conosce solo quegli orologi che vanno oggi tanto di moda.
E' un po' che non ci vediamo (mi avete escluso dalle cene per quello che penso e che dico?) ma ricordo i tuoi Orologi,se nel frattempo non li hai cambiati.Ho usato la O maiuscola a proposito;spero non ti sia convertito agli orologi...
Per te basta che porti il nome PP e già non va bene perché associ la ventata speculativa commerciale al Marchio.
Il 3710 è nato prima di questi fenomeni e chi lo ha preso allora è scevro da tali implicazioni.
In questo senso il 3710 fa storia a se perché rappresenta persino una parola nuova rispetto finanche al 3700.
Non bisogna poi fare guerre ideologiche.
Un orologio piace?
Penso che basti.
Sono poi d’accordo che il vero collezionista Patek un 5711 non lo prenda neppure in considerazione.
Ma Patek ha la forza di imporre tendenze,esattamente come Rolex.
Le mode ed i concetti estetici cambiano.
Mauro,il nostro e' un sito di orologeria o di moda e tendenze?
Il nostro è un sito di orologeria ma credo che per te l’oroogeria Sia ascrivibile esclusivamente ai tuoi orologi ed ai tuoi famosi calendari perpetui e, come giustamente dice Alessandro sopra,oltre il 3700 non vi sia null’altro.
Tutto si evolve,caro Ermanno,anche l’orologeria.
Non sempre in modo positivo e non sempre secondo i nostri criteri.
Ma si evolve.
Tornando alla rivista io credo che sia un bel modo di fidelizzare i propri clienti e legarli al Marchio anche se si possiede un ‘ semplice” Calatrava.
In questo Patek è davvero democratica :)
Edit.
Vi è una ragione se il mercato premia alcuni prodotti anziché altri e non sono le rue o le mie o le nostre o le loro ragioni.
Il “ mercato” è la risultante di molteplici fattori di cui le mode ne sono una componente.
Ma cosa determina le mode? O le tendenze? O il successo o l’insuccesso di un prodotto?
Non è ciò che io e te crediamo caro Ermanno ma una vettorialità di componenti che, nel caso del collezionismo,sono quasi impalpabili ma a volte determinanti, come il caso di un francobollo, poca carta e poco inchiostro che però muove passioni ed emozioni che non sono misurabili.

39
Orologi e Co... / Re:Rivista Patek Philippe,!
« il: Giugno 18, 2019, 17:32:32 pm »
Con quello che fa pagare i suoi orologi dovrebbe inviare ai propri clienti dei veri fogli di papiro vergati a mano!
Commercialmente e' un'ottima mossa,per Patek s'intende.
Un po' meno per gli stolti che pagano 10 un prodotto industriale che vale 1.

Probabilmente sono più stolti quelli che pagano 1 e si ritrovano 0,5 rispetto a quelli che pagano 10 e si ritrovano 15.
Se fanno come lavoro i commercianti di orologi hai perfettamente ragione.
Se invece sono dei semplici appassionati che campano facendo altro ho qualche dubbio.

Le passioni,quelle vere,costano,piu' o meno ma costano.
Non credo che tu abbia bisogno di lucrare qualche migliaio di euro nella compravendita di orologi e come te tutti coloro che possono permettersi i Patek.

Ma vedi io non lucro ma è un dato di fatto.
Quando ho comprato il Nautilus l'ho comprato semplicemente perché mi piaceva poi è stata ovviamente una gradita sorpresa venderlo dopo quasi venti anni a quasi dieci volte il prezzo che lo avevo pagato.
Tu i paragoni li fai sempre sul tuo modo di acquistare che è l'usato, però se per quello che compri tu non ci fosse qualche  stolto che lo compra nuovo a prezzo pieno e dopo qualche anno si ritrova qualcosa di invendibile se non a prezzo di saldo, tu non acquisteresti così bene i famosi calendari perpetui a due lire semplicemente perché nessuno li vuole.
Ne è la riprova il mio Roth, quanto costava?
Lo sai bene quanto costava, oggi il suo valore è vicino allo zero per il semplice fatto che nessuno lo vuole proprio al prezzo che io (appassionato stolto) lo ho pagato.
Con Patek questo non succede e non è questione di lucrare è semplicemente un modo per almeno non rimetterci.
Ed a te ti inviterei a contenerti nell'offendere le persone definendole stolte semplicemente perché non ragionano come te.
Secondo te il mondo è pieno di stolti ma forse ragioni come quello in contromano sull'autostrada che pensava che quel giorno fossero tutti impazziti ad andare contro mano!
Non tutti i Patek consentono facili guadagni...

Per uno che si definisce appassionato e spende per un solotempo in acciaio 30,40 o 50k la mia definizione e' quella di stolto.Nel senso che paga un prodotto N volte il suo valore.Se lo fa nella speranza di un futuro guadagno la definizione cambia in commerciante.

So perfettamente che il tuo Roth a 8k e' invendibile,lo hai semplicemente pagato troppo.Il mercato i Roth non li vuole,oggi come 3 anni fa.Se tu lo avessi pagato 3 o 4 oggi liberarsene sarebbe piu' facile.Ti toccherebbe rimetterci qualche millino ma le passioni portano proprio a questo,a spendere soldi che poi non rientrano.Se invece ci lasciamo guidare nelle scelte dal profitto la passione va a farsi benedire.

Approfitto per rispondere anche a Mauro:ci sono Patek belli e ci sono Patek molto meno belli,se non si offende nessuno decisamente brutti (tipo Aquanaut,calendario annuale,5070...).Vengono acquistati perche' piacciono o perche' chiamandosi Patek la speranza di un futuro guadagno condiziona?
A me sembra, caro Ermanno, che tu sia ancora dentro alla concezione che il valore sia una proprietà della mera materia come una volta scrivesti “ di là”.
I fatti stanno a dimostrare l’esatto contrario ma, anche qui e a seconda delle concezione, tanto peggio per i fatti!
Ho cari amici che hanno i 5070 presi a listino, orologio che personalmente ho sempre detestato ma che, una volta visto dal vero non ho potuto non apprezzarne la carica estetica.
L’Aquanaut? Posso essere d’accordo con te ma, anche qui, i fatti mi smentiscono e ti smentiscono.
Il 3710 è un orologio stupendo.
Quanto vale il concetto di “ stupendo” per chi può permetterselo?
Non certo il valore dell’acciaio o del vetro o della materia con cui è costruito.
A mio modo di vedere la storia di Patek,così come la modellistica,o l’assistenza o la gamma prodotta nel tempo,così come la storia complessiva stanno a dimostrare che è e rimane la numero 1!
Il fatto che l’Aquanaut non piaccia a te o a me non significa che non possa o non debba piacere ad altri.
A volte nei giudizi ci vuole anche un pizzico di umiltà.
Mauro,parliamo di prodotti industriali,non di opere fatte a mano,la differenza e' profonda.
Patek N.1,confermo.
Il che non vuol dire che tutti i suoi orologi riescano col "buco".
Se umilta' vuol dire perdita di giudizio critico sono con te,non sono umile.
Ribadisco: tu sei ancora e completame dentro alla concezione che il valore sia una proprietà della materia e cioè,tanto acciaio,tanto vetro,tanta progettazione,tanta industrializzazione ecc.
in questa maniera salta il concetto stesso di collezionismo.
È come se un francobollo dovesse costare per la carta e l’inchiostro con cui è fatto.
Patek ha saputo dare una valenza diversa ai propri prodotti anche se industriali ed il mondo intero gli riconosce questo merito anche se,Como giustamente affermi,non tutte le ciambelle riescono col buco.
Circa l’umiltà che ti devo dire?
Credo che una maggior misura nei giudizi aiuterebbe anche a comprendere dei fenomeni che altrimenti non si comprenderebbero  attribuendo così agli altri epiteti che potrebbero essere applicati a se stessi.
E questo Sandro lo ha spiegato in modo magistrale.
Mauro,mi spieghi quale valenza collezionistica potrebbe avere uno dei Patek di cui stiamo parlando?
Hanno un disegno rivoluzionario?No.
Hanno una meccanica da urlo?No.
Cos'hanno oltre il nome?Il nulla piu' assoluto.
Tu che hai qualche PP giusto la differenza dovresti coglierla meglio di chi conosce solo quegli orologi che vanno oggi tanto di moda.
E' un po' che non ci vediamo (mi avete escluso dalle cene per quello che penso e che dico?) ma ricordo i tuoi Orologi,se nel frattempo non li hai cambiati.Ho usato la O maiuscola a proposito;spero non ti sia convertito agli orologi...
Per te basta che porti il nome PP e già non va bene perché associ la ventata speculativa commerciale al Marchio.
Il 3710 è nato prima di questi fenomeni e chi lo ha preso allora è scevro da tali implicazioni.
In questo senso il 3710 fa storia a se perché rappresenta persino una parola nuova rispetto finanche al 3700.
Non bisogna poi fare guerre ideologiche.
Un orologio piace?
Penso che basti.
Sono poi d’accordo che il vero collezionista Patek un 5711 non lo prenda neppure in considerazione.
Ma Patek ha la forza di imporre tendenze,esattamente come Rolex.
Le mode ed i concetti estetici cambiano.

40
Orologi e Co... / Re:Rivista Patek Philippe,!
« il: Giugno 18, 2019, 09:50:49 am »
Con quello che fa pagare i suoi orologi dovrebbe inviare ai propri clienti dei veri fogli di papiro vergati a mano!
Commercialmente e' un'ottima mossa,per Patek s'intende.
Un po' meno per gli stolti che pagano 10 un prodotto industriale che vale 1.

Probabilmente sono più stolti quelli che pagano 1 e si ritrovano 0,5 rispetto a quelli che pagano 10 e si ritrovano 15.
Se fanno come lavoro i commercianti di orologi hai perfettamente ragione.
Se invece sono dei semplici appassionati che campano facendo altro ho qualche dubbio.

Le passioni,quelle vere,costano,piu' o meno ma costano.
Non credo che tu abbia bisogno di lucrare qualche migliaio di euro nella compravendita di orologi e come te tutti coloro che possono permettersi i Patek.

Ma vedi io non lucro ma è un dato di fatto.
Quando ho comprato il Nautilus l'ho comprato semplicemente perché mi piaceva poi è stata ovviamente una gradita sorpresa venderlo dopo quasi venti anni a quasi dieci volte il prezzo che lo avevo pagato.
Tu i paragoni li fai sempre sul tuo modo di acquistare che è l'usato, però se per quello che compri tu non ci fosse qualche  stolto che lo compra nuovo a prezzo pieno e dopo qualche anno si ritrova qualcosa di invendibile se non a prezzo di saldo, tu non acquisteresti così bene i famosi calendari perpetui a due lire semplicemente perché nessuno li vuole.
Ne è la riprova il mio Roth, quanto costava?
Lo sai bene quanto costava, oggi il suo valore è vicino allo zero per il semplice fatto che nessuno lo vuole proprio al prezzo che io (appassionato stolto) lo ho pagato.
Con Patek questo non succede e non è questione di lucrare è semplicemente un modo per almeno non rimetterci.
Ed a te ti inviterei a contenerti nell'offendere le persone definendole stolte semplicemente perché non ragionano come te.
Secondo te il mondo è pieno di stolti ma forse ragioni come quello in contromano sull'autostrada che pensava che quel giorno fossero tutti impazziti ad andare contro mano!
Non tutti i Patek consentono facili guadagni...

Per uno che si definisce appassionato e spende per un solotempo in acciaio 30,40 o 50k la mia definizione e' quella di stolto.Nel senso che paga un prodotto N volte il suo valore.Se lo fa nella speranza di un futuro guadagno la definizione cambia in commerciante.

So perfettamente che il tuo Roth a 8k e' invendibile,lo hai semplicemente pagato troppo.Il mercato i Roth non li vuole,oggi come 3 anni fa.Se tu lo avessi pagato 3 o 4 oggi liberarsene sarebbe piu' facile.Ti toccherebbe rimetterci qualche millino ma le passioni portano proprio a questo,a spendere soldi che poi non rientrano.Se invece ci lasciamo guidare nelle scelte dal profitto la passione va a farsi benedire.

Approfitto per rispondere anche a Mauro:ci sono Patek belli e ci sono Patek molto meno belli,se non si offende nessuno decisamente brutti (tipo Aquanaut,calendario annuale,5070...).Vengono acquistati perche' piacciono o perche' chiamandosi Patek la speranza di un futuro guadagno condiziona?
A me sembra, caro Ermanno, che tu sia ancora dentro alla concezione che il valore sia una proprietà della mera materia come una volta scrivesti “ di là”.
I fatti stanno a dimostrare l’esatto contrario ma, anche qui e a seconda delle concezione, tanto peggio per i fatti!
Ho cari amici che hanno i 5070 presi a listino, orologio che personalmente ho sempre detestato ma che, una volta visto dal vero non ho potuto non apprezzarne la carica estetica.
L’Aquanaut? Posso essere d’accordo con te ma, anche qui, i fatti mi smentiscono e ti smentiscono.
Il 3710 è un orologio stupendo.
Quanto vale il concetto di “ stupendo” per chi può permetterselo?
Non certo il valore dell’acciaio o del vetro o della materia con cui è costruito.
A mio modo di vedere la storia di Patek,così come la modellistica,o l’assistenza o la gamma prodotta nel tempo,così come la storia complessiva stanno a dimostrare che è e rimane la numero 1!
Il fatto che l’Aquanaut non piaccia a te o a me non significa che non possa o non debba piacere ad altri.
A volte nei giudizi ci vuole anche un pizzico di umiltà.
Mauro,parliamo di prodotti industriali,non di opere fatte a mano,la differenza e' profonda.
Patek N.1,confermo.
Il che non vuol dire che tutti i suoi orologi riescano col "buco".
Se umilta' vuol dire perdita di giudizio critico sono con te,non sono umile.
Ribadisco: tu sei ancora e completame dentro alla concezione che il valore sia una proprietà della materia e cioè,tanto acciaio,tanto vetro,tanta progettazione,tanta industrializzazione ecc.
in questa maniera salta il concetto stesso di collezionismo.
È come se un francobollo dovesse costare per la carta e l’inchiostro con cui è fatto.
Patek ha saputo dare una valenza diversa ai propri prodotti anche se industriali ed il mondo intero gli riconosce questo merito anche se,Como giustamente affermi,non tutte le ciambelle riescono col buco.
Circa l’umiltà che ti devo dire?
Credo che una maggior misura nei giudizi aiuterebbe anche a comprendere dei fenomeni che altrimenti non si comprenderebbero  attribuendo così agli altri epiteti che potrebbero essere applicati a se stessi.
E questo Sandro lo ha spiegato in modo magistrale.

41
Orologi e Co... / Re:Rivista Patek Philippe
« il: Giugno 14, 2019, 07:26:23 am »
Quindi se si compra ad es un 5711 si guadagna doppiamente: margini da rivendita e in più rotocalchi gratis a vita
Non è necessario comprare un 5711!(...sempre con questi Nautilus...)...
La storia di Patek può iniziare anche con un 96 da poche migliaia di €..
Vai sul sito lasci l’indirizzo e la rivista ti arriva lo stesso.

42
Orologi e Co... / Re:Rivista Patek Philippe
« il: Giugno 13, 2019, 09:29:03 am »
Con quello che fa pagare i suoi orologi dovrebbe inviare ai propri clienti dei veri fogli di papiro vergati a mano!
Commercialmente e' un'ottima mossa,per Patek s'intende.
Un po' meno per gli stolti che pagano 10 un prodotto industriale che vale 1.

Probabilmente sono più stolti quelli che pagano 1 e si ritrovano 0,5 rispetto a quelli che pagano 10 e si ritrovano 15.
Se fanno come lavoro i commercianti di orologi hai perfettamente ragione.
Se invece sono dei semplici appassionati che campano facendo altro ho qualche dubbio.

Le passioni,quelle vere,costano,piu' o meno ma costano.
Non credo che tu abbia bisogno di lucrare qualche migliaio di euro nella compravendita di orologi e come te tutti coloro che possono permettersi i Patek.

Ma vedi io non lucro ma è un dato di fatto.
Quando ho comprato il Nautilus l'ho comprato semplicemente perché mi piaceva poi è stata ovviamente una gradita sorpresa venderlo dopo quasi venti anni a quasi dieci volte il prezzo che lo avevo pagato.
Tu i paragoni li fai sempre sul tuo modo di acquistare che è l'usato, però se per quello che compri tu non ci fosse qualche  stolto che lo compra nuovo a prezzo pieno e dopo qualche anno si ritrova qualcosa di invendibile se non a prezzo di saldo, tu non acquisteresti così bene i famosi calendari perpetui a due lire semplicemente perché nessuno li vuole.
Ne è la riprova il mio Roth, quanto costava?
Lo sai bene quanto costava, oggi il suo valore è vicino allo zero per il semplice fatto che nessuno lo vuole proprio al prezzo che io (appassionato stolto) lo ho pagato.
Con Patek questo non succede e non è questione di lucrare è semplicemente un modo per almeno non rimetterci.
Ed a te ti inviterei a contenerti nell'offendere le persone definendole stolte semplicemente perché non ragionano come te.
Secondo te il mondo è pieno di stolti ma forse ragioni come quello in contromano sull'autostrada che pensava che quel giorno fossero tutti impazziti ad andare contro mano!
Non tutti i Patek consentono facili guadagni...

Per uno che si definisce appassionato e spende per un solotempo in acciaio 30,40 o 50k la mia definizione e' quella di stolto.Nel senso che paga un prodotto N volte il suo valore.Se lo fa nella speranza di un futuro guadagno la definizione cambia in commerciante.

So perfettamente che il tuo Roth a 8k e' invendibile,lo hai semplicemente pagato troppo.Il mercato i Roth non li vuole,oggi come 3 anni fa.Se tu lo avessi pagato 3 o 4 oggi liberarsene sarebbe piu' facile.Ti toccherebbe rimetterci qualche millino ma le passioni portano proprio a questo,a spendere soldi che poi non rientrano.Se invece ci lasciamo guidare nelle scelte dal profitto la passione va a farsi benedire.

Approfitto per rispondere anche a Mauro:ci sono Patek belli e ci sono Patek molto meno belli,se non si offende nessuno decisamente brutti (tipo Aquanaut,calendario annuale,5070...).Vengono acquistati perche' piacciono o perche' chiamandosi Patek la speranza di un futuro guadagno condiziona?
A me sembra, caro Ermanno, che tu sia ancora dentro alla concezione che il valore sia una proprietà della mera materia come una volta scrivesti “ di là”.
I fatti stanno a dimostrare l’esatto contrario ma, anche qui e a seconda delle concezione, tanto peggio per i fatti!
Ho cari amici che hanno i 5070 presi a listino, orologio che personalmente ho sempre detestato ma che, una volta visto dal vero non ho potuto non apprezzarne la carica estetica.
L’Aquanaut? Posso essere d’accordo con te ma, anche qui, i fatti mi smentiscono e ti smentiscono.
Il 3710 è un orologio stupendo.
Quanto vale il concetto di “ stupendo” per chi può permetterselo?
Non certo il valore dell’acciaio o del vetro o della materia con cui è costruito.
A mio modo di vedere la storia di Patek,così come la modellistica,o l’assistenza o la gamma prodotta nel tempo,così come la storia complessiva stanno a dimostrare che è e rimane la numero 1!
Il fatto che l’Aquanaut non piaccia a te o a me non significa che non possa o non debba piacere ad altri.
A volte nei giudizi ci vuole anche un pizzico di umiltà.

43
Orologi e Co... / Re:Rivista Patek Philippe
« il: Giugno 13, 2019, 07:46:16 am »
Con quello che fa pagare i suoi orologi dovrebbe inviare ai propri clienti dei veri fogli di papiro vergati a mano!
Commercialmente e' un'ottima mossa,per Patek s'intende.
Un po' meno per gli stolti che pagano 10 un prodotto industriale che vale 1.

Probabilmente sono più stolti quelli che pagano 1 e si ritrovano 0,5 rispetto a quelli che pagano 10 e si ritrovano 15.
Se fanno come lavoro i commercianti di orologi hai perfettamente ragione.
Se invece sono dei semplici appassionati che campano facendo altro ho qualche dubbio.

Le passioni,quelle vere,costano,piu' o meno ma costano.
Non credo che tu abbia bisogno di lucrare qualche migliaio di euro nella compravendita di orologi e come te tutti coloro che possono permettersi i Patek.

Ma vedi io non lucro ma è un dato di fatto.
Quando ho comprato il Nautilus l'ho comprato semplicemente perché mi piaceva poi è stata ovviamente una gradita sorpresa venderlo dopo quasi venti anni a quasi dieci volte il prezzo che lo avevo pagato.
Tu i paragoni li fai sempre sul tuo modo di acquistare che è l'usato, però se per quello che compri tu non ci fosse qualche  stolto che lo compra nuovo a prezzo pieno e dopo qualche anno si ritrova qualcosa di invendibile se non a prezzo di saldo, tu non acquisteresti così bene i famosi calendari perpetui a due lire semplicemente perché nessuno li vuole.
Ne è la riprova il mio Roth, quanto costava?
Lo sai bene quanto costava, oggi il suo valore è vicino allo zero per il semplice fatto che nessuno lo vuole proprio al prezzo che io (appassionato stolto) lo ho pagato.
Con Patek questo non succede e non è questione di lucrare è semplicemente un modo per almeno non rimetterci.
Ed a te ti inviterei a contenerti nell'offendere le persone definendole stolte semplicemente perché non ragionano come te.
Secondo te il mondo è pieno di stolti ma forse ragioni come quello in contromano sull'autostrada che pensava che quel giorno fossero tutti impazziti ad andare contro mano!
Quando tu hai preso il Nautilus erano davvero tempi non sospetti.
Sembra che i Patek si debbano acquistare solo per investimento e non perché possano piacere.

44
Orologi e Co... / Re:Rivista Patek Philippe
« il: Giugno 12, 2019, 11:52:07 am »
Con quello che fa pagare i suoi orologi dovrebbe inviare ai propri clienti dei veri fogli di papiro vergati a mano!
Commercialmente e' un'ottima mossa,per Patek s'intende.
Un po' meno per gli stolti che pagano 10 un prodotto industriale che vale 1.

Probabilmente sono più stolti quelli che pagano 1 e si ritrovano 0,5 rispetto a quelli che pagano 10 e si ritrovano 15.
:) :) :)
Sandro grazie!
È la prima risata della giornata!
Concordo con quanto dici.
Negli anni ho raccolto tutti i numeri e trovo sia una rivista bellissima.
Certo,parla anche di orologi,ma non sono la nostra grande e comune passione?
Per capire poi l’approccio di Patek al mondo dell’orologeria basta visitare il loro museo.
C’è di tutto ed è una specie di conservatorìa della intera storia dell’orologeria mondiale e così facendo, la Patek,è finita per diventare essa stessa il simbolo dell’orologeria mondiale.

45
Orologi ... Vintage / Re:Quadranti Nautilus 3700
« il: Febbraio 22, 2019, 13:38:59 pm »
Ma se uno ha un quadrante come questo che fa?
E' meglio questo o uno così detto di fornitura?


in questo caso io lascerei proprio perdere.

Pagine: 1 2 [3] 4 5 ... 44