Orologico Forum 3.0

iwc

Sir C

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iwc
« Risposta #15 il: Gennaio 22, 2007, 17:36:23 pm »
Purtroppo anche in altri settori succede la stessa cosa.
se vi parlassi del'ottica o dell'occhialeria rimarreste stupefatti(negativamente)Altro che occhiali griffati.
Cavaliere Vostro
Sir Citrone

dario

iwc
« Risposta #16 il: Gennaio 23, 2007, 08:59:31 am »
lumen ha scritto:

Ciao Dario, condivido quanto affermi. E' chiaro che le grandi ditte(ormai multinazzionali, come ad esempio la swatchgroup, la Richemont), non sono associazioni "fatebenefratelli" ed il loro unico scopo è quello di fare il fatturato più alto. E' anche vero, però, che ogni singola maison ha una politica commerciale e produttiva esclusivamente soggettiva. Analizziamo ad esempio due grandi nomi dell'orologeria mondiale, entrambi del gruppo Richemont: IWC e A.Lange&Shone. E' evidente come queste due maison, pur facenti parte del medesimo gruppo si stiano sempre più diversificando in una propria identità di vendita e di realizzazione tecnica. La prima con un livellamento verso il basso (per il grande pubblico), la seconda attraverso un cammino diametralmente opposto. Ciò che contestavo, anche, con il mio intervento era la sempre più cattiva abitudine di ammaliare il potenziale cliente con un marketing fatto di niente, di effimera superficialità. La trovo mancanza di serietà. Stiamo pur sempre parlando di oggetti che costano una tombola. Se spendo "x" migliaia di euro mi aspetto che quanto compro valga quasi la cifra che pago. Non possiamo essere tutti intenditori ed appassionati di orologi. Non è giusto doversi informare per mesi e mesi prima di acquistare un orologio perchè altrimenti c'è il rischio d'essere "fregati" portandosi a casa un prodotto che vale un decimo di quanto pagato. Non c'è serietà e qundo una ditta manca di onestà io comunque la contesto e nel mio piccolo cerco di "boicottarla".

Ciao

Lu


Ciao Lumen,
non è una polemica questa mia risposta, ma solo l'esposizione di un pensiero pacato.
Non sono esperto di marketing, ma a buon senso credo che le politiche di A.Lange&Shone e di IWC non siano definite in modo indipendente: facendo parte di un unico gruppo, mi sembra ovvio che sia il gruppo a definire le strategie di vendita. Percheè allora usare strategie diverse? Perchè A.Lange&Shone venderà per un pubblico di nicchia (diciamo che vale la regola 20% del totale pezzi per 80% di incassi), mentre IWC venderà per un pubblico un po più di massa (80% di pezzi per un 20% di incassi)...l'ho sparata così, non credo che valga la regola del 20/80, ma credo che l'idea di fondo di Richemod sia questa: sacrifichiamo IWC dal punto di vista di ricerca e sviluppo, e puntiamo sulla estetica (molti IWC hanno secondo me delle gran belle casse e bracciali); creiamo un target di acquisto "di massa" tenendo i prezzi "bassi"; di contro, puntiamo all'elite con la A.Lange&Shone...complessivamente la Richemod avrà massimizzato gli incassi, e gli utenti avranno perso solo una marca di prestigio...non so, secondo me il giro funziona più o meno così. Non mi stupisco quindi delle diverse strategie commerciali di A.Lange&Shone e di IWC.

Non sono poi troppo d'accordo sul discorso che fai quando dici "non è giusto che un appassionato debba informarsi adeguatamente per non comprare un oggetto che non ha il valore pari al suo costo...". Non son d'accordo  perchè forse ho una percezione personale del valore di un oggetto. Per me il valore di un orologio non è coincidente col valore di mercato,e un "vecchio" orologio da 1.000 euro magari per me vale molto ma molto di più di un orologio nuovo da 5.000 euro. Secondo me se un qualsiasi appassionato compra un IWC, lo fa perchè quella spesa non gli "pesa", e l'oggetto gli piace. Per lui il valore dell'orologio è dato dall'estetica, dal brand, dalla riconoscibilità...
Se un'altro utente invece si fa un sacco di xxx mentali prima di prendere un IWC, e scopre che dietro la cassa c'è un calibro magari non eccellente, allora automaticamente cambia la sua percezione di "valore" dell'orologio....voglio dire: non è detto che chi compra un certo tipo di orologi sia un mezzo "pollo" solo perchè il calibro dell'orologio non è all'altezza del prezzo. Lo stesso oggetto secondo me ha diversi valori, in base a chi lo possiede (insomma, stiamo introducendo un bel concetto di relatività generale per l'orologeria....).


ciao e buona giornata
dario
 

Lory

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iwc
« Risposta #17 il: Gennaio 23, 2007, 10:19:11 am »
io sono stato tra i primi su questo forum parecchi anni fa a criticare la IWC ed alcune sue realizzazioni.

Però devo per onestà intellettuale intervenire aggiungendo alcune cose:

1) Iwc ha ancora alcuni calibri davvero notevoli
2) Iwc è una delle poche maison "importanti" che modifica realmente i calibri Eta, addirittura lo stesso sviluppo IWC su alcuni calibri "supermarket" ha portato a modifiche poi introdotte anche da eta stessa (2892A2 ad esempio)
3) il calibro del nuovo ingenieur (il solo tempo) ha il peccato originale di utilizzare per sinergie e risparmio di costo alla produzione e gestione post vendita alcuni particoloari del valjoux 7750 ma il resto del calibro ha poco a che vedere con questo calibro e tutto sommato non mi sembra un calibro realizzato  così male come sembra soprattutto se rapportato ad altri esempi.
4) è senza dubbio cara su parecchi prodotti ma chi non lo è?

Insomma queste precisazioni non spostano di una virgola le giuste critiche che gli si possono muovere (molte le condivido e ne sono fautore) ma non è giusto generalizzare anche perchè molte altre realtà di "spicco" a mio parere meritano critiche ancor più feroci...

Direi piuttosto che le critiche ad IWC sono senza dubbio più "sentite" soprattutto perchè da un marchio storico e che ha davvero contribuito alla creazione dell'orologeria contemporanea ci si aspetterebbe di più, purtroppo però le famose "sinergie di gruppo" non hanno giovato a questa realtà.

L.
« Ultima modifica: Gennaio 23, 2007, 10:20:47 am da Lory »

persson

iwc
« Risposta #18 il: Gennaio 23, 2007, 10:44:43 am »
aggiungerei un altro grande merito ad iwc, se lange&shoene è tornata a rifiorire in tutto il suo spendore è proprio grazie ad iwc che ha prestato tecnici, competenza e fondi in quel sogno che walter lange aveva e che è dinuovo tornato ad essere realtà... ciò nn toglie tutto il resto però, ciao

Lory

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iwc
« Risposta #19 il: Gennaio 23, 2007, 10:47:45 am »
persson ha scritto:

aggiungerei un altro grande merito ad iwc, se lange&shoene è tornata a rifiorire in tutto il suo spendore è proprio grazie ad iwc che ha prestato tecnici, competenza e fondi in quel sogno che walter lange aveva e che è dinuovo tornato ad essere realtà... ciò nn toglie tutto il resto però, ciao


non lo si dice "in giro", ma anche JLC ha contribuito parecchio [;)]

Ed in tempi recenti la R.&P. per le realizzazioni di alto livello...

Lory

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iwc
« Risposta #20 il: Gennaio 23, 2007, 10:52:41 am »
dimenticavo che del resto, ormai è sempre più difficile identificare un marchio con i tecnici che ci lavorano (magari a progetto) [:D] LOL

lillo

iwc
« Risposta #21 il: Gennaio 24, 2007, 18:30:44 pm »
lory condivido in pieno ciò che hai detto
 

Lion

iwc
« Risposta #22 il: Gennaio 29, 2007, 20:04:22 pm »
Lory ha scritto:

dimenticavo che del resto, ormai è sempre più difficile identificare un marchio con i tecnici che ci lavorano (magari a progetto) [:D] LOL

Questa era proprio perfida![:D][:D][:D][:D][:D][:D]
 

tadde

iwc
« Risposta #23 il: Febbraio 01, 2007, 17:58:29 pm »
[:D]Lory e' sempre un piacere leggerti, io ho comprato l'iwc ingenieur e devo dire che marcia che e' una meraviglia, insomma che vi devo dire gli IWC mi aggradano li trovo ben rifiniti e belli, sono carucci e' vero ma in questo mondo ormai tutto e' caro, insomma voglio dire c'e' di peggio di IWC, che ultimamente su quasi tutti i forum e' molto criticata..
IO SONO INTERISTA!!