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Ernesto186 ha scritto: allora ti dico per filo e per segno quello che ho pensato; ho pensato che l'orologio non lo voglio vendere perch� mi piace e sono contento dell'acquisto, per� mi sono detto: ora lo metto in vendita ad un prezzo spropositato per l'oggetto e se trovo qualcuno che lo prende glielo vendo, cos� ci guadagno e compro un altro orologio(pur sapendo che venderlo al quel prezzo era molto difficile). Per provocazione intendo il fatto che ero curioso di leggere i commenti degli utenti e capire come giudicavano questo prezzo.
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ok. io ti ho chiesto qual era il tuo significato di provocazione e tanto mi basta.
sulla tua decisione di "merrere in vendita" il pezzo non mi pronuncio, perchè non intendo dare giudizi.
rispondo agli altri. riguardo al reato di truffa potrebbero "apparentemente" (e lo sottolineo) esserci gli estremi, se si seguisse la lettera dell'art.640 c.1 cp.
è comunque un argomento spinoso da trattare in un forum, e non mi pare sia il caso di farne una questione paralegale per 100 euro in più.
aggiungo che essendo il prezzo da lui richiesto entro il range suggerito dalla casa produttrice ai rivenditori al dettaglio, vedo molto ma molto difficile la configurazione di un'ipotesi di truffa. semmai POTREBBERO esserci dei riflessi sotto il profilo tributario (ma non mi pare possa essere nemmeno questo il caso).
a chi ha tirato in ballo la notta massima "ignorantia legit non excusat", preciso che è l'ignoranza della legge il fulcro della questione, non la mancata documentazione sulla provenienza dell'oggetto.
i risultati sarebbero due cose poste su piani diversi.
anche qui però ci addentriamo nella "selva del diritto", come è stata definita da F.Gentile.
senza dilungarci oltre, sono certo che ognuno di noi potrà assolvere/giudicare secondo i propri parametri etico-economici.
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