Orologico Forum 3.0

Nuovo arrivo!

torquemada

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Re:Nuovo arrivo!
« Risposta #15 il: Aprile 13, 2012, 18:34:58 pm »
Beh, da battaglia va benissimo.

massotto

Re:Nuovo arrivo!
« Risposta #16 il: Aprile 13, 2012, 18:39:53 pm »
nun se pò vedè!

O ma mica ce devo andà a teatro! :(

e che vvo' di' !!!  io a teatro ce vado cor Zaccarelli .....   ;D ;D ;D :P :P

Airangel

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Re:Nuovo arrivo!
« Risposta #17 il: Aprile 13, 2012, 18:44:44 pm »
nun se pò vedè!

O ma mica ce devo andà a teatro! :(

ma manco in garage ce andrei!
 >:( ;D

massotto

Re:Nuovo arrivo!
« Risposta #18 il: Aprile 13, 2012, 18:46:46 pm »
Calma eh ANgelo .... che se ti legge Manuele ... finisci male ....
 
 ;D :P :P :P :P

fabri5.5

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Re:Nuovo arrivo!
« Risposta #19 il: Aprile 13, 2012, 19:01:38 pm »
bellissimo :P :P
veramente complimenti ;D ;D
intanto che ti arriva godi un po':

http://www.foroderelojes.es/showthread.php?t=12397&page=3

alan ford

Re:Nuovo arrivo!
« Risposta #20 il: Aprile 13, 2012, 19:01:46 pm »
Ma chi sa dirmi quante atmosfere dovrebbero essere di impermeabilità?

alan ford

Re:Nuovo arrivo!
« Risposta #21 il: Aprile 13, 2012, 19:06:02 pm »
nun se pò vedè!

O ma mica ce devo andà a teatro! :(

ma manco in garage ce andrei!
 >:( ;D

Sei invidioso lo sento! >:(

fabri5.5

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Re:Nuovo arrivo!
« Risposta #22 il: Aprile 13, 2012, 19:12:20 pm »
Ma chi sa dirmi quante atmosfere dovrebbero essere di impermeabilità?
5 atm mi sembra.

massotto

Re:Nuovo arrivo!
« Risposta #23 il: Aprile 13, 2012, 19:30:07 pm »
50 metri ..dalla riva !! ;D ;D

joebar

Re:Nuovo arrivo!
« Risposta #24 il: Aprile 13, 2012, 20:20:18 pm »
Ecco adesso ci manca solo che Massimo si compri un cronotech!! ;D

Re:Nuovo arrivo!
« Risposta #25 il: Aprile 13, 2012, 20:21:48 pm »
Secondo me è proprio figo, complimenti!
 

alan ford

Re:Nuovo arrivo!
« Risposta #26 il: Aprile 13, 2012, 20:38:53 pm »
A parte Massimo ed Angelo che non possona farmi i complimenti ma che in fondo in fondo sbaverebbero per farmeli,  ;D grazie a tutti!
Spero mi arrivi per domenica 22 che ho la corsa a villa borghese, mi piacerebbe proprio inaugurarlo
in onore di telethon!

joebar

Re:Nuovo arrivo!
« Risposta #27 il: Aprile 13, 2012, 20:49:35 pm »
a parte gli scherzi complimenti ,a me piace molto il Pogue ma non mi sono mai fidato a prenderlo per paura di rimaneggiamenti  :)

Manu

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Re:Nuovo arrivo!
« Risposta #28 il: Aprile 13, 2012, 21:25:53 pm »
grande alessandro  ;)
ti sei accaparrato davvero un bel seiko pogue
i seiko pogue sono due, questo con ghiera pepsi e quello giallo.
la corona cmq non ricarica
serve solo a regolare l'ora (usata nel senso rotativo)
la data e il giorno si cambiano, invece, premendo la corona
se si preme leggero, cambia solo la data, se si preme a fondo..cambiano entrambi.
dice ben chi dice che il calibro è certamente nella sotria dell'orologeria
e non perchè lo dico io....
basti leggere...e sapere che al tempo un sacco di svizzere cercarono invano di fare un calibro simile..ma c'era sempre qualcosa che non andava.
non è un calibro che si presenta rifinito o chissà cosa..ma è un integrato a tutti gli effetti.
riporto qui, uno stralcio di una mia ricerchina fatta un po' di tempo fa

Tutti i cronografi costruiti fino al 1969, e la maggior parte di quelli successivi (anche oggi), in effetti, sono dei "modulari", nel senso che la parte cronografica del movimento è un modulo aggiunto alla parte standard - che non ne avrebbe bisogno per funzionare - e separato da questa. La pressione di un pulsante fa sì che una ruota aggiuntiva che prende il movimento direttamente dalla ruota dei secondi, si muova "in orizzontale", ed ingrani su un treno di ingranaggi aggiuntivi rispetto al treno del tempo, mettendolo in movimento.

Questo sistema standard provoca in effetti alcuni inconvenienti.
Il primo è che l'azionamento del cronografo, mettendo in moto almeno 4 ruote aggiuntive (con il contaore diventano almeno sei), con la conseguente resistenza, fa sì che l'orologio abbia velocità diverse a seconda che il cronografo sia azionato o meno, e anche la riserva di carica sia differente nei due casi.
Il secondo è che i denti delle ruote coinvolti nell'azionamento del cronografo non hanno la forma migliore per evitare l'usura, ma la migliore per favorire l'ingranamento rapido e senza scosse. Quindi, se il cronografo fosse azionato in permanenza, si usurerebbero molto prima degli altri.
Il terzo è che il movimento "a scatto" della ruota che aziona il cronografo è comunque traumatico. Provoca tensioni sugli assi della ruota dei secondi, e inevitabilmente, dato che i denti non si presentano nella posizione ideale al momento dell'azionamento, provoca uno scatto avanti o indietro della lancetta dei secondi cronografici di qualche decimo. Variabile di volta in volta.
Insomma, il famoso “saltino” che si coglie a volte quando si aziona il crono.
Qui sopra ho elencate in poche parole, piccoli “problemi” dati dalla complicazione della cronografia
 
E cosa succede nel 69?
nel 69 alcune case concorrono alla corsa al primo cronografo automatico…
La storia (per chi maneggia bene con l’inglese) si può leggere qui:
http://www.onthedash.com/docs/Project99.html

Quello che va notato, è che tutti e tre i progetti concorrenti, oltre ad introdurre un cronografo automatico, introducevano almeno un'altra importante novità
-          il modulo Dubois-Depraz per il Calibro 11
-         il primo cronografo da polso "fast beater" a 36000 alternanze per l'El Primero
-         il primo cronografo ad "azionamento verticale" per il Seiko 6139
 
Tutte innovazioni e progetti validissimi ancora oggi, visto che tanti, ha preso spunto da tali progetti..
Migliorandoli, ecc
Ma nessuno può essere realmente considerato meglio dell’altro o + geniale.
Vediamo, a mio modo di vedere, perché:

Il Calibro 11 era una soluzione complessa ad un problema inesistente. Solo le pippe dei progettisti (si era sempre fatto così) faceva sì che essi ritenessero indispensabile piazzare il modulo cronografico sulla parte alta del movimento invece che sul lato quadrante, e quindi dovessero impelagarsi con il microrotore , non ha mai funzionato un granchè bene, e costrinse i due partner maggiori a cercare l'accordo con Buren, e quindi a trascinare dentro Hamilton.
Un problema del microrotor era dato che o era in un materiale davvero massiccio, o aveva alcuni problemi di natura cinetica.

L'El Primero era eccellente tecnicamente (non a caso è l'unico sopravvissuto ancora oggi), ma era sostanzialmente un cronografo classico con la parte cronografica spostata, ed il movimento appiattito al massimo, per fare spazio ad un rotore classico. Era insieme la soluzione concettualmente più scontata, e anche quella tecnicamente più difficile.

Il Seiko 6139 (poi affiancato dal 6138, con il contaore) era il movimento che più si avvicinava alla genialità, ad un cambiamento nel concetto stesso del movimento cronografico. Ma era come se, una volta che avevano fatto tutta la strada verso un movimento geniale, i tecnici della  Seiko si fossero fermati subito prima dell'ultimo passo.
Insomma, darono per ultimato e rivoluzionario un mezzo cronografo, o un mezzo “orologio”, inteso come oggetto che misuri il tempo

Nel 6139 per la prima volta, la parte cronografica è realmente integrata nel movimento. La ruota dei secondi cronografici è la quarta ruota del treno del tempo, messa in posizione centrale, su cui, al momento dell'azionamento del cronografo, viene semplicemente "depositato" dall'alto l'asse della lancetta dei secondi cronografaci.
Con questa soluzione:
si ridusse della metà il numero di ruote aggiuntive (rimangono quelle del contaminuti e del contaore) e ad un valore trascurabile la resistenza e l'usura aggiuntiva date dall'azionamento del cronografo (infatti rimangono le ruote che si muovono più lentamente,e che quindi hanno meno frizione, inoltre la forma dei denti è quella giusta)
sì eliminò lo stress sulle ruote dato dall'azionamento del cronografo
sì eliminò qualsiasi scossa iniziale della lancetta dei secondi cronografaci (il famoso saltello/scatto che dicevo sopra)
in soldini, se ci pensate, per il movimento 6139 è indifferente che il cronografo sia azionato o meno.
Insomma, la lancetta del crono, equivale in pratica a quella dei secondi continui, ma da una posizione di fermo.
 
La differenza tra il 6139 e i movimenti cronografici precedenti (e quasi tutti i successivi) era davvero sostanziale. Il 6139 nasceva davvero come “crono”
Mentre gli altri, eran orologi normalei, che potevan “anche” fare i crono.

il 6139 era tecnicamente il + adatto alla funzione per cui era nato (crono), ma chi lo prendeva si trovava di fronte a quale bivio?
Se azionava la parte crono e la usava come secondi continui (tanto lo sforzo è uguale) non aveva il gusto e la possibilità di azionarlo come “complicazione” o come utilizzo del crono vero e proprio, perché andava azzerato e fatto ripertire.
Se non lo teneva azionato, rinunciava alla lancetta dei secondi (infatti, dato che la quarta ruota era centrale, non rimaneva nulla a cui attaccare una lancetta dei secondi continui, a meno di avere due lancette dei secondi centrali, con conseguente confusione) ed aveva un orologio un po’ immobile (non si vede niente in funzione).


te capì?  ;)
io e mio papà ne abbimo tre, col 6139
ma non ho mai avuto il pogue...
prima o poi...

p.s.
a memoria, il pogue c'è anche in una versione con scritto sul quadrante
5 sports - water proof 70 m
gli altri, mi pare sian dei 50 m, anche se sui fondelli dei miei riporta "solo" water resistant
personalmente, nonostante con questi vintage di 30, 40 anni fa, sia rischioso, ho usato i miei 6139 in piscina...e non ho mai avuto ..annegamenti ;)





« Ultima modifica: Aprile 13, 2012, 21:37:11 pm da Manu »

alan ford

Re:Nuovo arrivo!
« Risposta #29 il: Aprile 13, 2012, 21:36:29 pm »
grande alessandro  ;)
ti sei accaparrato davvero un bel seiko pogue
i seiko pogue sono due, questo con ghiera pepsi e quello giallo.
la corona cmq non ricarica
serve solo a regolare l'ora (usata nel senso rotativo)
la data e il giorno si cambiano, invece, premendo la corona
se si preme leggero, cambia solo la data, se si preme a fondo..cambiano entrambi.
dice ben chi dice che il calibro è certamente nella sotria dell'orologeria
e non perchè lo dico io....
basti leggere...e sapere che al tempo un sacco di svizzere cercarono invano di fare un calibro simile..ma c'era sempre qualcosa che non andava.
non è un calibro che si presenta rifinito o chissà cosa..ma è un integrato a tutti gli effetti.
riporto qui, uno stralcio di una mia ricerchina fatta un po' di tempo fa

Tutti i cronografi costruiti fino al 1969, e la maggior parte di quelli successivi (anche oggi), in effetti, sono dei "modulari", nel senso che la parte cronografica del movimento è un modulo aggiunto alla parte standard - che non ne avrebbe bisogno per funzionare - e separato da questa. La pressione di un pulsante fa sì che una ruota aggiuntiva che prende il movimento direttamente dalla ruota dei secondi, si muova "in orizzontale", ed ingrani su un treno di ingranaggi aggiuntivi rispetto al treno del tempo, mettendolo in movimento.

Questo sistema standard provoca in effetti alcuni inconvenienti.
Il primo è che l'azionamento del cronografo, mettendo in moto almeno 4 ruote aggiuntive (con il contaore diventano almeno sei), con la conseguente resistenza, fa sì che l'orologio abbia velocità diverse a seconda che il cronografo sia azionato o meno, e anche la riserva di carica sia differente nei due casi.
Il secondo è che i denti delle ruote coinvolti nell'azionamento del cronografo non hanno la forma migliore per evitare l'usura, ma la migliore per favorire l'ingranamento rapido e senza scosse. Quindi, se il cronografo fosse azionato in permanenza, si usurerebbero molto prima degli altri.
Il terzo è che il movimento "a scatto" della ruota che aziona il cronografo è comunque traumatico. Provoca tensioni sugli assi della ruota dei secondi, e inevitabilmente, dato che i denti non si presentano nella posizione ideale al momento dell'azionamento, provoca uno scatto avanti o indietro della lancetta dei secondi cronografici di qualche decimo. Variabile di volta in volta.
Insomma, il famoso “saltino” che si coglie a volte quando si aziona il crono.
Qui sopra ho elencate in poche parole, piccoli “problemi” dati dalla complicazione della cronografia
 
E cosa succede nel 69?
nel 69 alcune case concorrono alla corsa al primo cronografo automatico…
La storia (per chi maneggia bene con l’inglese) si può leggere qui:
http://www.onthedash.com/docs/Project99.html

Quello che va notato, è che tutti e tre i progetti concorrenti, oltre ad introdurre un cronografo automatico, introducevano almeno un'altra importante novità
-          il modulo Dubois-Depraz per il Calibro 11
-         il primo cronografo da polso "fast beater" a 36000 alternanze per l'El Primero
-         il primo cronografo ad "azionamento verticale" per il Seiko 6139
 
Tutte innovazioni e progetti validissimi ancora oggi, visto che tanti, ha preso spunto da tali progetti..
Migliorandoli, ecc
Ma nessuno può essere realmente considerato meglio dell’altro o + geniale.
Vediamo, a mio modo di vedere, perché:

Il Calibro 11 era una soluzione complessa ad un problema inesistente. Solo le pippe dei progettisti (si era sempre fatto così) faceva sì che essi ritenessero indispensabile piazzare il modulo cronografico sulla parte alta del movimento invece che sul lato quadrante, e quindi dovessero impelagarsi con il microrotore , non ha mai funzionato un granchè bene, e costrinse i due partner maggiori a cercare l'accordo con Buren, e quindi a trascinare dentro Hamilton.
Un problema del microrotor era dato che o era in un materiale davvero massiccio, o aveva alcuni problemi di natura cinetica.

L'El Primero era eccellente tecnicamente (non a caso è l'unico sopravvissuto ancora oggi), ma era sostanzialmente un cronografo classico con la parte cronografica spostata, ed il movimento appiattito al massimo, per fare spazio ad un rotore classico. Era insieme la soluzione concettualmente più scontata, e anche quella tecnicamente più difficile.

Il Seiko 6139 (poi affiancato dal 6138, con il contaore) era il movimento che più si avvicinava alla genialità, ad un cambiamento nel concetto stesso del movimento cronografico. Ma era come se, una volta che avevano fatto tutta la strada verso un movimento geniale, i tecnici della  Seiko si fossero fermati subito prima dell'ultimo passo.
Insomma, darono per ultimato e rivoluzionario un mezzo cronografo, o un mezzo “orologio”, inteso come oggetto che misuri il tempo

Nel 6139 per la prima volta, la parte cronografica è realmente integrata nel movimento. La ruota dei secondi cronografici è la quarta ruota del treno del tempo, messa in posizione centrale, su cui, al momento dell'azionamento del cronografo, viene semplicemente "depositato" dall'alto l'asse della lancetta dei secondi cronografaci.
Con questa soluzione:
si ridusse della metà il numero di ruote aggiuntive (rimangono quelle del contaminuti e del contaore) e ad un valore trascurabile la resistenza e l'usura aggiuntiva date dall'azionamento del cronografo (infatti rimangono le ruote che si muovono più lentamente,e che quindi hanno meno frizione, inoltre la forma dei denti è quella giusta)
sì eliminò lo stress sulle ruote dato dall'azionamento del cronografo
sì eliminò qualsiasi scossa iniziale della lancetta dei secondi cronografaci (il famoso saltello/scatto che dicevo sopra)
in soldini, se ci pensate, per il movimento 6139 è indifferente che il cronografo sia azionato o meno.
Insomma, la lancetta del crono, equivale in pratica a quella dei secondi continui, ma da una posizione di fermo.
 
La differenza tra il 6139 e i movimenti cronografici precedenti (e quasi tutti i successivi) era davvero sostanziale. Il 6139 nasceva davvero come “crono”
Mentre gli altri, eran orologi normalei, che potevan “anche” fare i crono.

il 6139 era tecnicamente il + adatto alla funzione per cui era nato (crono), ma chi lo prendeva si trovava di fronte a quale bivio?
Se azionava la parte crono e la usava come secondi continui (tanto lo sforzo è uguale) non aveva il gusto e la possibilità di azionarlo come “complicazione” o come utilizzo del crono vero e proprio, perché andava azzerato e fatto ripertire.
Se non lo teneva azionato, rinunciava alla lancetta dei secondi (infatti, dato che la quarta ruota era centrale, non rimaneva nulla a cui attaccare una lancetta dei secondi continui, a meno di avere due lancette dei secondi centrali, con conseguente confusione) ed aveva un orologio un po’ immobile (non si vede niente in funzione).


te capì?  ;)
io e mio papà ne abbimo tre, col 6139
ma non ho mai avuto il pogue...
prima o poi...

Mizzicaaaaa!
Io l'ho comprato solo perchè costava poco! :-[
Me lo imparo a memoria 'sto trattato per tutti quelli che mi prenderanno per culo per essere passato da un Patek ad un Seiko!
Gracias Manu!