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Costi reali di un orologio...

Costi reali di un orologio...
« Risposta #15 il: Febbraio 14, 2008, 12:05:13 pm »
gidi_34 ha scritto:

esempio.
un agricoltore raccoglie un quintale di olive.
le vende agli olifico per 1000 euro al quintale(prezzi qui al sud).
sapete quanto olio extravergine vien fuori?750 800 litri. moltiplicatelo per i prezzi che ben conoscete


Non voglio difendere nessuno, ma almeno la matematica: come fanno 100 chili di olive a produrre 750 litri di olio? Saranno 75. E poi 1000 euro al quintale? 10 euro al chilo le olive? Casomai saranno 1000 euro alla tonnellata, più probabilmente e con la tonnellata mi tornano i conti, o quantomeno sono più plausibili.

Ciao, Cristiano
 

gidi_34

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« Risposta #16 il: Febbraio 14, 2008, 12:19:20 pm »
tonnellata..pardon

Perry

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« Risposta #17 il: Febbraio 14, 2008, 14:23:06 pm »
Quoto e condivido pienamente persson. E' troppo riduttivo quantificare il costo dei pezzi. Il mondo della produzione, della commercializzazione, della distribuzione ha pesi che non possiamo conoscere. Che vi sia un biuon margine di guadagno nessuno lo mette in dubbio.[:)]
 

rri

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« Risposta #18 il: Febbraio 14, 2008, 14:39:21 pm »
Ragazzi cari fossimo anche i più disincantati esperti di costi reali poco o nulla cambierebbe.
Questo è il mercato e dentro dobbiamo dipanar matasse.
Abbiamo tutti fatto degli esempi chiari e cristallini col cibo, le più svariate merci ecc. ecc.
Permettetemi se pur da primo chiamato in causa, di porre anche l'attenzione sdegnata al midollo dei "costi al banco" delle professionalità vere o presunte, delle competenze e di quelli che chiamerei magisteri dell'ingegno o della ragione!
Li poi lo schifo raggiunge vette insormontabili!

Renato

gidi_34

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« Risposta #19 il: Febbraio 14, 2008, 15:54:00 pm »
ti riferisci anche ai commercialisti?[:D]

Patrizio

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« Risposta #20 il: Febbraio 14, 2008, 16:35:12 pm »
perchè i prof universitari???  o gli aspiranti tali???  [:D][:D][:D][:D][:D][:D][:D][:D][:D]
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Albe

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« Risposta #21 il: Febbraio 14, 2008, 19:06:55 pm »
Mi sembra che le idee siano un pò confuse.
Un negozio per vendere deve pagare l'affitto (carissimo) e le spese del personale, quindi dovrà applicare un k=1,5 per pagare le spese e una parte di utile.Invece applica un k=2 così può fare uno sconto del 20% e in qualche rarissimo caso del 25% (saldo)e si torna al K=1,5 che gli permette di pagarsi i costi.
Poi spesso c'è il passaggio attraverso l'importatore che carica il 20% circa.
La casa madre deve sostenere le spese tipiche di un'industria (magari piccola), cioè costo dell'immobile o affitto, costi del personale (in Svizzera la mano d'opera costa il doppio che da noi), costo della ricerca (non ditemi che non c'è ai livelli alti), ammortamento impianti, costi per avere a catalogo svariate decine di modelli di cui qualcuno si vende alla grande e qualcuno non si vende proprio (però va mantenuto a catalogo) costi pubblicitari che per una casa come Rolex sono molto alti (decine di milioni di euro), costo della rete di vendita ecc. Ci sono acune case come Eberhard che hanno a listino un centinaio di modelli, ma come è possibile avere una produzione così spezzetata?? Tutto ciò fa lievitare i costi.
I ricarichi non sono certo numeri a 2 cifre (10 o 20)potranno essere alti ma non così.
Insomma un azienda ben funzionante nel mondo occidentale costa parecchio e deve spendere e investire altrimenti non va avanti, l'economia di mercato è così.
E poi c'è la concorrenza, non si può strafare se nò si esce di mercato, non è possibile che ci sia un cartello così vasto.
Non ha senso parlare del costo della materia prima, allora si vende a peso per qualche spicciolo.

Un saluto
Alberto

maimic

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« Risposta #22 il: Febbraio 14, 2008, 22:52:32 pm »
Mi trovo in accordo con Alberto
in effetti levando dal 10 al 20% alcune volte anche
il 25% di sconto al cliente, il 15% al distributore
il 35% al produttore "dipendenti,macchinari
pubblicità..., e dal 25% al 40% al punto
vendita "locale,dipendenti ...
il prodotto diciamo che alla base abbia un
valore di produzione minimo
Per quanto riguarda le aziende credo che piu'
grosse siano e paradossalmente piu' le spese diminuiscono
ad esempio un'azienda che produce 800000 pezzi l'anno
paga sicuramente molto meno i movimenti i quadranti
lancette e tutto il resto e i tempi di consegna da parte
del fornitore sicuramente molto piu' rapidi rispetto una piccola marca, e anche in pubblicità visto
che acquistano in blocco
Per finire
Credo che un ottimo crono costi ad una piccola marca
tra le 600 - 1000 euro
e ad una grossa marca  tra le 400 - 700 euro
demon

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« Risposta #23 il: Febbraio 15, 2008, 02:42:16 am »
Ci tengo a specificare che io ho lanciato la domanda in quanto appassionato totale e quindi la mia è una pura curiosità, come può essere curiosità sapere come fanno a realizzare o tante altre domande postate sul forum. Sono un appassionato che forse un giorno non tanto lontano creerà un suo marchio... Il budget, i costi realizzativi di un progetto sono alla base di un successo o di un insuccesso. Quindi mi chiedevo cosa costasse realizzare un prestigioso rispetto ad un normale. Alla fine penso che non ci sia molta differenza di costi a livello industriale a realizzare un submariner e un breil automatico. Acciaio per acciaio, movimento per movimento, vetro zaffiro per vetro zaffiro, scatola per scatola... Poi ognuno uscito dalla sua fabrica prende due strade diverse. Pensateci...
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« Risposta #24 il: Febbraio 15, 2008, 07:59:16 am »
leggendo albe....mi viene quasi voglia di fare una donazione spontanea a rolex, con tutti i costi che deve sostenere chissà come staranno soffrendo....
[:D]

riguardo ai ricarichi....se un negoziante applica un 1,5 non durerà molto, chiuderà bottega presto.
« Ultima modifica: Febbraio 15, 2008, 08:14:46 am da airangel »

sergino

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« Risposta #25 il: Febbraio 15, 2008, 08:09:59 am »
A me risulta che solo i rivenditori finali, i negozianti cioè, abbiano fino al 40% di margine, che su oggetti del valore di migliaia di euro è decisamente non poco (per un confronto più consono del solito, immaginate se i concessionari auto, che pur le loro belle spese le hanno, credo più dei gioiellieri, potessere avere gli stessi margini). I costi di trasporto sono molto bassi rispetto alla media, la progettazione viene ammortizzata su moltissimi anni, soprattutto nei movimenti dove essaincide maggiormente (il disegono di una cassa nuova o di un nuovo quadrante credo costi poco), le materie prime (oro compreso) non incidono in percentuale molto sul prezzo finale (come è possibile, ad esempio, che un bracciale possa costare after market anche 800 Euro, indifferentemente se uomo o donna dello stesso brand e foggia, il primo pesante il doppio del secondo? questo per esperienza personale.) probabbilmente è vero che solo l'importatore ricarica il 20% (anche questo non è mica poco!), ma molte case distribuiscono in proprio.
Insomma, io credo che alla produzione un orologio possa costare si e no il 20/30% max del costo al cartellino, e più l'orologio è caro, maggiormante questa percentuale scende.
Tutto questo non toglie che, pur ricercando il massimo di sconto, noi continueremo sempre a cercarli al dilà di tutto ed a comprarceli appena possiamo, siamo così!![:p]
Se in realtà non sai ciò che stai chiedendo, non ti stupire di ciò che in realtà ti viene risposto.
Sinceramente Vostro, Sergino


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persson

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« Risposta #26 il: Febbraio 15, 2008, 09:38:55 am »
si però va anche fatta una considerazione per quel che concerne i rivenditori, prendiamo chessò, zenith, quando io vado in negozio e il concessionario mi mostra un chronomaster xxt oro rosa (prezzo di listino circa 28000 €) è vero che lui lo ha pagato a zenith la metà esatta (14000€ e questo me lo ha detto lui, quando un giorno si parlava di queste cose) e che quandi ha un ricarico del 50% ma è pure vero che lui quei 14000€ li ha già tirati su dalla sua tasca e li ha immobilizzati lì, fino a quando nn lo rivenderà... e possono passare svariatissimi mesi prima che succeda (nn stiamo parlando di un filone di pane, ve ne renderte conto)... pensate quandi alla somma di soldi spesi da loro quando vi mettono difronte 7-8-10 pezzi simili, al capitale che sta lì fermo e all'aleatorietà del momento del realizzo... nn è che voglia giustificare quel ricarico percarità... ma credo che anche questa considerazione vada fatta, perchè le cifre sono di un certo livello sia per l'utente finale che per loro dato che ogni maison quando gli fa arrivare gli orologi lo fa perchè glieli pagano indipendentemente dal fatto che li venderanno o meno
« Ultima modifica: Febbraio 15, 2008, 09:41:49 am da persson »

Andrea80

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« Risposta #27 il: Febbraio 15, 2008, 12:36:06 pm »
eh, si... in effetti i soldi anticipati e tenuti fermi...sono un costo a cui non ho pensato... anche perchè i costi di listino non aumentano... come che ne so... i costi della case... e cmq di solito ad un aumento di listino corrisponde quasi sempre un restiling del modello in questione. Quindi è cmq un tenere fermo ad interessi 0... (nemmeno a quelli ridicoli delle banche...) un capitale. Quindi questa mi sembra una giusta motivazione di un ricarico "ballerino". Però se dipendesse solo da questo, il commerciante potrebbe fare uno sconto variabile a seconda di quanto tempo riesce a vendere il pezzo. Mi spiego meglio... se io oggi compro un chr xxt pagandolo 14.000 € e domani (con un colpo di fortuna... immenso...) riesco a venderlo, potrei applicare uno sconto maggiore, rispetto ad una vendita posticipata di alcuni mesi... ed in effetti, non è copsì perchèp gli sconti che i concessionari fanno, sono sempre gli stessi... (dal 10% al 20%... di media).
Il discorso che fanno loro è sulla media, e non si basano sulle singole vendite... questo per dire... che comunque, non si "puzzeranno" mai di fame [:D]

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Patrizio

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« Risposta #28 il: Febbraio 15, 2008, 12:51:29 pm »
tutto vero però consentitemi qualche considerazione


1) è vero che il commerciante ha costi fissi...(affitto luce ecc) però è anche vero che mica vende un solo orologio per cui l'aliquota di competenza sul singolo orologio dipende anche da quanti orologi vende. ne deriva che il margine di profitto sul singolo pezzo dipende da quanti pezzi si vendono...

2) non è verissimo che i listini non aumentino...pensate al moon o a panerai...e immagino che la differenza sarà un po' ripartira

3) è vero che il capitale immobilizzato è enorme però è anche vero che dalla vendita di due pezzi si genera un margine che è il reddito di uno normale che lavora...

conosco un po' uno che produce orologi...a lui costano circa 400 euro il pezzo e di listino sono a 2500...a me lo dava per la metà---è sempre il 300% per il produttore...immagino che il rivenditore abbia un qualcosa come il 40%
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Andrea80

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« Risposta #29 il: Febbraio 15, 2008, 13:00:50 pm »
si, Patrizio, anche io facendo due calcoli "a naso" penso che il ricarico sia proprio del 40%... e comunque di solito che è rivendiotre ufficiale di marchi "importanti" è sempre un rivenditore di una certa fama e giro di affari...a mio avviso, i rivenditori pur avendo spese non ci rimetteranno mai.. grazie ai margini alti di guadagno

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