A parte il fatto che in un paese normale le imprese, comprese le banche, a volte falliscono, come qualsiasi altra impresa. Se tu metti del denaro sul conto di qualcuno, o presti denaro a qualcuno, in cambio di un interesse, oppure diventi azionista di qualcuno, sei tenuto o no a verificare che le aziende o le persone di cu diventi socio siano oneste e capaci? Oppure te ne freghi perché tanto comunque vada tu incassi gli interessi e poi paga lo Stato, cioè tutti noi? Se mi permetti le stesse autorità di controllo funzionano meglio se esiste un interesse pubblico del singolo cittadino a controllare o a pretendere che chi deve controlli.
Ho letto in silenzio finora, ma qui devo dire la mia. Se applichiamo il "come il qualsiasi altra impresa" alle banche, italiane nella fattispecie, allora dovresti spiegarci un mondo di cose, dall'ingresso di CDP in MPS ai salvataggi vari. Le imprese sono tutte uguali, ma le banche e alcune imprese sono molto ma molto più uguali di altre. Vogliamo vedere cosa succederà degli occupati delle 4 banche salvate tra due anni quando verranno inglobate e consolidate?
E poi fai una confusione concettuale con il deposito sul conto che trasformi in azionariato. Se io deposito 100k in una banca, pagandone il servizio faccio una cosa. Se compro le azioni di una banca faccio una cosa completamente diversa.
Qui col bail-in mi stanno chiedendo di essere azionista della banca solo quando questa perde soldi, ma non quando li guadagna. Tu diventeresti socio in una società in cui conti qualcosa solo se devi rimetterci del denaro?
Ripeto ancora una volta: se divento azionista di una società lo decido IO e me ne prendo i rischi, se prendo un servizio da una società NON ne divento azionista. Qui stiamo dicendo che se domani VolksWagen fallisce chiunque abbia una loro macchina (anzi no, almeno una Golf) deve portare i propri soldi in Germania per tappare il buco.
Sul fatto poi che il singolo CORRENTISTA, non AZIONISTA, debba conoscere e valutare i bilanci di una banca mi sembra francamente una cosa ridicola, è l'accettazione placida dell'evidenza che gli organi di controllo non fanno ciò per cui esistono, cosa peraltro conclamata ma non per questo normale.
Tu hai chiesto il bilancio di Journe prima di comprare un suo orologio? Accetteresti di partecipare al suo fallimento non avendo partecipato ai suoi utili?
Gli "interessi" sul conto non sono il risultato della performance di mercato o gestione della "società banca".
Correntista e azionista erano due cose diverse, ora il correntista diviene azionista solo se c'è da rimetterci. A te sembrerà una gran cosa, a me mica tanto.
Forse si è talmente abituati all'assistenzialismo di stato, allo stato mamma, che alla fine paga, che anche le nozioni base dell'economia sono sconosciute. Questo tuo intervento ne è un esempio lampante. "Ma io sono correntista, non azionista"-. Ti sei mai chiesto cosa significa essere correntisti? Quali sono i tuoi diritti o doveri? Non stai comprando un bene da una azienda quando apri un conto corrente, quando apri un conto corrente tu stai prestando denaro ad una azienda privata regolata dal diritto privato che si chiama banca. In cambio percepisci un interesse, e puoi pagare, o non pagare dei servizi che la banca ti offre. E' chiaro che è troppo comodo depositare i denari, prestarli cioè in cambio di interessi , e non essere responsabili se la banca chiude o ha problemi. Certo le obbligazioni impegnano di più, ma infatti le obbligazioni, a differenza dei conti correnti, non sono tutelati sino a 100K. E così vale per le azioni. Il Bail in infatti prima chiama a rispondere gli azionisti, poi se non basta, si chiama a rispondere gli obbligazionisti subordinati, poi se non basta si chiama a rispondere gli obbligazionisti non subordinati, poi solo se tutto questo non basta, e solo per una quota limitata del passivo, pure i correntisti sopra i 100K e solo nella parte che supera i 100k. Lo trovo giustissimo. Anzi, lo trovo indispensabile per far funzionare i controlli. Perché è inutile gettare fango sulle colpe altrui. In una democrazia se i cittadini non si interessano e non pretendono che gli organi di controllo funzionino, perché tanto alla fine se mi va bene prendo gli interessi, se mi va male paga lo Stato, finirà che le istituzioni non funzioneranno. Quanto ai salvataggi delle banche con i soldi pubblici, sto scrivendo da molti interventi che sono contrario. Però anche qui, attenzione ed informazione: i soldi pubblici in questo paese non solo hanno salvato alcune grosse banche, ma anche molte grosse aziende, e anche medie e piccole aziende, se hanno i rapporti politici. E' una cosa terribile, perché distorce anche la concorrenza del Paese. Ed infatti l'unico argine a questi salvataggi privati a spese della collettività, sono proprio le tante vituperate istituzioni della Ue, le uniche ad avere la forza per poterlo fare. Ma chi urla, su questo forum, non chiede di rafforzare le istituzioni della UE che svolgono questo compito, ma al contrario chiede di smantellarle per chiudersi nei confini nazionali, come se fosse possibile. E se fosse possibile questi abusi sarebbero ancora maggiori.
Quindi che c'entra l'acquisto di un orologio e di un bene con mettere i soldi su un conto corrente, comprare obbligazioni o persino azioni? Sono azioni del tutto diverse che sono connesse a diritti e doveri diversi.
Io non chiedo l'intervento assistenziale dello Stato in alcun caso, non so dove mi hai letto scrivere qualcosa di diverso.
Se dici "Sono azioni del tutto diverse che sono connesse a diritti e doveri diversi" confondi causa ed effetto: è così perchè così è stato deciso ora, quindi se decido che chi compra un servizio (considera la Pay TV se non va bene un orologio) deve rispondere col proprio capitale dell'operato del gestore, allora domani è normale perchè così è deciso. Facciamo una legge per cui se fallisce Sky (Banca X) allora gli abbonati (correntisti) devono andare a metterci i loro soldi. Chiaramente dopo gli azionisti, ma ci mancherebbe pure quello! Qui mi si affibbia un rischio senza l'equivalente premio. Gli interessi sul conto sono frutto di un contratto che la banca mi ha offerto, non certo di un'estorsione mia nei suoi confronti. Se adesso decidiamo che siccome ci sono gli interessi allora ci posso serenamente rimettere il capitale (per legge e quindi per definizione oggi) allora dovremmo ragionare molti altri servizi. Io acquisto l'accesso a una banca dati particolare: se accetto di inserire certe informazioni vengo ricompensato (interessi). Secondo il tuo ragionamento se il fornitore dovesse fallire, dal momento che sono stato ricompensato allora è "normale" che chiamino me a rispondere. Non è un ragionamento generale che fai, è applicabile alle banche solo perchè è stato legislato in quel senso. Lo applicassimo agli orologi blu, per legge, sarebbe "normale" anche li?
Io sono socio e amministratore di società private e/o quotate, mi farebbe molto piacere poter contare sul capitale dei miei clienti oltre che sul mio quando decido come far procedere la mia società. Tuttavia, guarda che strano, ci si limita a considerare "proprio" quello che finisce nello stato patrimoniale, non ciò che è inserito in quello dei clienti. Proverò a modificare i nostri contratti e vedere cosa ne pensano i clienti, dici che avendo scelta firmano?
Ribadisco che per me essere un azionista è una cosa, comprare un servizio da un'azienda è un altro. Se ora le due cose sono equivalenti non è perchè è "normale" o "giusto", ma solo perchè così è stato deciso.
Parlando da uomini d'affari, da cosa è ripagato il mio rischio di bail-in? Perchè se ho rischio ho anche opportunità di guadagno, e più c'è rischio più c'è opportunità. Vuoi dire che in caso di extra-profitto allora quello viene distribuito nei conti di coloro che hanno più di 100k?
Fallisco->ti prendo i soldi, Vado alla grande->mi tengo tutto. Solo a me non torna?
In un mondo normale non c'è nessuna mamma Stato, e io non la voglio. Vorrei che lo stato garantisse istituzioni di controllo efficienti e trasparenti. Per le banche vale una regola speciale, dentro i soldi fino a che va bene e quando va male sia la tua mamma Stato che i correntisti ci mettono del loro. Ci rimetto da correntista e da cittadino.
Mi dici che azionisti e obbligazionisti sono chiamati a metterci i soldi e lo trovo sacrosanto, entrambi hanno un profilo di rischio ben definito e guadagnano o perdono sapendo cosa fanno. Adesso abbiamo creato la figura del cornuto e mazziato bancario, deposita lo stipendio (e come potrebbe incassarlo altrimenti?) e se la banca va male resta senza. Ha scelta? Nessuna, zero, nada.
Quello che anche altri credo ti stiano dicendo è proprio questo, parli di aziende come le altre per aziende che invece possono riscrivere a proprio favore le regole del gioco ogni volta che perdono.
Chiudo dicendo che spesso si dice che "le banche non sono aziende normali, sono essenziali per garantire il funzionamento dell'economia.". Benissimo: abbiamo messo un paio di miliardi in una banca di partito, adesso quella può continuare a operare nel "mercato" (oscillando del 40% al giorno, ma chi controlla dice che è tutto solido, normale e controllato o al limite colpa di "altri" ...). Visto che i soldi non sono infiniti quei 2B€
non sono andati a tante micro aziende che costituiscono i clienti delle banche che nel frattempo hanno chiuso baracca. Ora, cosa se ne fa quella banca dei soldi che ha preso se non ha aziende a cui darli? Creiamo banche che servono alle banche. Se quei soldi fossero finiti alle aziende che ne avevano bisogno, quelle che fanno R&S, quelle che operano in mille diversi settori, la necessità di una banca sarebbe sorta dal basso e quindi un "impresa banca" sarebbe nata dall'esigenza.
Tu trovi normale drenare capitali dal tessuto economico e regalarlo (eh si, bail-in è a costo zero) ad una banca che evidentemente non è in grado di stare a galla, altrimenti non sarebbe fallita? Io no.