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Il commerciante di orologi nell'era internet, quale futuro?

ALAN FORD

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Re:Il commerciante di orologi nell'era internet, quale futuro?
« Risposta #45 il: Dicembre 30, 2015, 12:30:26 pm »
Secondo me quello che a voi non entra nella testa è che la gente non vive di orologi!
L'orologio è u no sfizio, lo sfizio costa e la gente se ne frega di tutti questi calcoli.
Io dico che alla fine però internet trascinerà via tutti, concessionari e re sellers, ci vorranno trent'anni ma il processo è irreversibile.
Tutto ciò che è stand alone passerà dal fabbricante all'utilizzatore e poi l'usato tra utilizzatori, oggi però è così.

Re:Il commerciante di orologi nell'era internet, quale futuro?
« Risposta #46 il: Dicembre 30, 2015, 12:37:39 pm »
Citazione
Beh , questo me l'ero immaginato, però il problema è che un submariner tutti sanno cosa costa , i guadagni sono limitati ma per venderne tanti bisogna comprarne tanti, mi posso sbagliare ma secondo me la fate troppo facile

Ma infatti non è sull'orologio tipo submariner che il commerciante può fare il grosso margine. Lo ritira a 500 euro meno di quanto lo vende ma lo ha già rivenduto dopo mezz'ora e ha nel frattempo venduto un altro orologio.
Con questi continui cambi e scambi di Rolex e similari che in tanti, specie in Italia, si dilettano a fare il commerciante fa volume e non immobilizza capitali.
Ma non c'è solo il submariner e quando il giovane a caccia di submariner si presenta dal commerciante con l'orologio del padre o del nonno di cui non sa nulla e nulla gli interessa il commerciante si sfrega le mani e si lecca le dita :D

Ciaca non è vero... Si sfrega le mani se il giovane gli propone un vecchio "Freccione'  per il submariner e lo vuole imbrogliare...

Se ha un Corum Admiral gli fa un piacere a ritirarlo e dargli qualcosa perché deve aspettare anni forse e perché deve trovare uno che entri a vederlo...

Mi spiace ma oggi anche il cliente casuale prima di fare qualcosa SA GIÀ orientativamente cosa ha e cosa compra ( consigli di amici , informazioni sul web , ecc) ...

Errol

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Re:Il commerciante di orologi nell'era internet, quale futuro?
« Risposta #47 il: Dicembre 30, 2015, 13:03:37 pm »
secondo me, chi ha saputo utilizzare nel modo giusto la rete, per ora ha decuplicato gli introiti.

parlando qualche tempo fa sempre col famoso reseller con la B, che frequento con relativa continuità da più di venti anni, a cui io stesso consigliai più di 10 anni fa di aprire un sito internet, mi disse che dopo l'apertura del sito internet gli affari erano almeno triplicati, dopo aver cominciato ad inserire gli annunci su C24 erano triplicati nuovamente.

poi come andrà il mercato futuro non so, ma adesso la situazione è questa
        

ciaca

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Re:Il commerciante di orologi nell'era internet, quale futuro?
« Risposta #48 il: Dicembre 30, 2015, 13:24:59 pm »
Citazione
Se ha un Corum Admiral gli fa un piacere a ritirarlo e dargli qualcosa perché deve aspettare anni forse e perché deve trovare uno che entri a vederlo...

Questo è esattamente ciò che fanno credere ai bebbei che se la bevono :)
Non hanno alcun bisogno di attendere che qualcuno "entri a vederlo", lo mettono su ch24 a 5 volte il prezzo (irrisorio) che l'hanno ritirato (e chi glie l'ha lasciato è pure contento perché pensa gli abbiano fatto un favore) e alla prima offerta al ribasso che ricevono lo vendono guadagnandoci sopra più di quanto non facciano col classico 16610.
E la cosa funziona appunto perché il 99,9 % dei consumatori di orologi ragiona esattamente come hai scritto e nulla sa a parte quei due o tre modelli che cambia e scambia in continuazione.
Ribadisco che queste sono cose dette da commercianti e non frutto della mia fantasia.

Citazione
Secondo me quello che a voi non entra nella testa è che la gente non vive di orologi!
L'orologio è u no sfizio, lo sfizio costa e la gente se ne frega di tutti questi calcoli.

A me è perfettamente chiaro ed è il motivo per il quale il mercato è fatto di "consumatori" poco avvenuti :)

Citazione
secondo me, chi ha saputo utilizzare nel modo giusto la rete, per ora ha decuplicato gli introiti.

O nel peggiore dei casi la rete permette a quelli messi peggio di tenere anCora la saracinesca alzata. In Italia oggi almeno l'80% del volume d'affari dei reseller di provincia è fatto tramite la rete
« Ultima modifica: Dicembre 30, 2015, 13:32:38 pm da ciaca »
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

guagua72

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Re:Il commerciante di orologi nell'era internet, quale futuro?
« Risposta #49 il: Dicembre 30, 2015, 16:43:25 pm »
I venditori stanno in piedi grazie al fatto che spesso sono riciclatori di nero. Scusate.
Per Ermanno, il mio giusto ed edificante era ovviamente ironico, ma si sa che i commercianti sono commercianti e noi ragioniamo con la mentalità degli appassionati.
Vedo pochi commercianti con la B maiuscola come quello conosciuto da Errol che conoscono in molti su questo forum e non solo. Questo Signore potrebbe essere uno dei pochi che rimarrà in piedi. In primis poichè stiamo parlando di piazze storiche e con una platea di osservatori mondiali, in secundis perchè ha una ottima rete di pescatori. Vende molto , investe molto, fa girare il prodotto e riesce a rimanere sui prezzi di mercato. Vedo invece altri commercianti , prima molto noti, anche in località balneari, che si stanno infognando in situazioni molto pericolose. A mio parere ci sarà una falcidiata di personaggi molto prima dei trent'anni prospettati da Alan.


guagua72

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Re:Il commerciante di orologi nell'era internet, quale futuro?
« Risposta #50 il: Dicembre 30, 2015, 16:46:13 pm »
Il discorso concessionari è diverso ma in forte declino. Non credo sia un segreto che il concessionario rolex della mia città , nel corso degli utlimi decenni, si sia mangiato tutto il palazzo terra cielo nel quale era insediato da oltre mezzo secolo. Ora vive sotto l'egida e il contributo di mamma Rolex che gli ordina anche quanto riso mettere nella ciotola per colazione.

Patrizio

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Re:Il commerciante di orologi nell'era internet, quale futuro?
« Risposta #51 il: Dicembre 30, 2015, 17:28:16 pm »
I venditori stanno in piedi grazie al fatto che spesso sono riciclatori di nero. Scusate.
Per Ermanno, il mio giusto ed edificante era ovviamente ironico, ma si sa che i commercianti sono commercianti e noi ragioniamo con la mentalità degli appassionati.
Vedo pochi commercianti con la B maiuscola come quello conosciuto da Errol che conoscono in molti su questo forum e non solo. Questo Signore potrebbe essere uno dei pochi che rimarrà in piedi. In primis poichè stiamo parlando di piazze storiche e con una platea di osservatori mondiali, in secundis perchè ha una ottima rete di pescatori. Vende molto , investe molto, fa girare il prodotto e riesce a rimanere sui prezzi di mercato. Vedo invece altri commercianti , prima molto noti, anche in località balneari, che si stanno infognando in situazioni molto pericolose. A mio parere ci sarà una falcidiata di personaggi molto prima dei trent'anni prospettati da Alan.



ma ben venga la falcidiata del sottobosco evasore che ricicla il nero...
che di punto in bianco mette su il negozietto solo su internet carico di vintage rolex acquisito chissà come e da chi
che di mestiere faceva altro o non faceva niente - dichiarando zero ed adesso ti fracassa le balle coi suoi splendidi vintage
io da questi non comprerei neanche se fossero gli unici ed ultimi sulla piazza ( e si ho in mente dei nomi e dei cognomi già visti qui ed in altri lidi)...
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mbelt

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Re:Il commerciante di orologi nell'era internet, quale futuro?
« Risposta #52 il: Dicembre 30, 2015, 17:41:23 pm »
Avere disponibili le informazioni non significa aver voglia di farle proprie :)
E d'altronde è proprio un fenomeno come quello di ch24 che avvalora, per esempio, certe quotazioni. Per cui se su ch24 mediamente un ultrapiatto da 34 mm vale 2500 euro cosa vuoi che lo sprovveduto possa replicare al commerciante che per venderlo a 2500 deve ritirarglielo a 1500? :)

Senza contare che su ch24 la fascia di prodotto da oltre 5000 euro si vede ma non si compra, ergo sempre dal commerciante si passa.
Che poi se il 99% delle inserzioni su ch24 sono appunto di commercianti,  un motivo ci sarà?! ;)

Il motivo è che per la stragrande maggioranza degli acquirenti, chiamiamoli consumatori poco informati, il negozio fisico di un commerciante è ancora una garanzia rassicurante su acquisti di importo elevato. Giusto o sbagliato tale garanzia appare irrinunciabile ai più al punto, in alcuni casi, da strapagarla in termini di prezzo d'acquisto o condizioni economiche di permuta.

P.s: ci tengo a precisare che non è una "mia" visione della cosa ma quella che mi viene rappresentata da alcuni commercianti.

Mi sembra giusto questo ultimo pensiero.

C'è da aggiungere che oltre la metà dei commercianti che conosco ti propone si orologi a prezzi alti ma , in modo limpido e corretto , ti informa eticamente anche sulla svalutazione di ciò che stai per comprare.

È questo mi rassicura non poco , già testato sul campo.

Mi spiego : se compri un Longines o uno Zenirh da 4K il commerciante corretto ti informa che se ti stanchi dopo un mese ne riprenderai 1,2/1.3 ....

Se compri un Rolex , un AP da 6k dopo un mese ne riprendi 5...

Questo non perché a loro non piaccia Zenit o Nomos ...ma perché devono rivendere l'usato e il mercato CHIEDE QUELLO ....

Di Omega il mercato chiede 9 moonwatch su 10 Omega venduti ..anche se hanno macchine molto igliori del moon gli altri.

Il mercato ( chi passeggia in centro , si ferma , chiede e compra ) chiede un certo tipo di oggetti ..stop !

Il commerciante non può ricomprare un Dubuis alla percentuale svalutativa a di un Gmt master 2 ...

Il commerciante deve vendere non collezionare in negozio quello che VOI RITENETE sia il meglio dell'orologeria   8)
Perché tu invece cosa ritieni sia il meglio dell'orologeria? E' così difficile capire che in questo settore "il meglio" non di valuta dai numeri di vendita o dalla commerciabilità. Esistono parametri altri con cui valutare gli orologi, anzi più connotanti l'oggetto della nostra analisi o passione...
Contro ogni talebanismo, ora e sempre

Re:Il commerciante di orologi nell'era internet, quale futuro?
« Risposta #53 il: Dicembre 30, 2015, 18:22:32 pm »
Avere disponibili le informazioni non significa aver voglia di farle proprie :)
E d'altronde è proprio un fenomeno come quello di ch24 che avvalora, per esempio, certe quotazioni. Per cui se su ch24 mediamente un ultrapiatto da 34 mm vale 2500 euro cosa vuoi che lo sprovveduto possa replicare al commerciante che per venderlo a 2500 deve ritirarglielo a 1500? :)

Senza contare che su ch24 la fascia di prodotto da oltre 5000 euro si vede ma non si compra, ergo sempre dal commerciante si passa.
Che poi se il 99% delle inserzioni su ch24 sono appunto di commercianti,  un motivo ci sarà?! ;)

Il motivo è che per la stragrande maggioranza degli acquirenti, chiamiamoli consumatori poco informati, il negozio fisico di un commerciante è ancora una garanzia rassicurante su acquisti di importo elevato. Giusto o sbagliato tale garanzia appare irrinunciabile ai più al punto, in alcuni casi, da strapagarla in termini di prezzo d'acquisto o condizioni economiche di permuta.

P.s: ci tengo a precisare che non è una "mia" visione della cosa ma quella che mi viene rappresentata da alcuni commercianti.

Mi sembra giusto questo ultimo pensiero.

C'è da aggiungere che oltre la metà dei commercianti che conosco ti propone si orologi a prezzi alti ma , in modo limpido e corretto , ti informa eticamente anche sulla svalutazione di ciò che stai per comprare.

È questo mi rassicura non poco , già testato sul campo.

Mi spiego : se compri un Longines o uno Zenirh da 4K il commerciante corretto ti informa che se ti stanchi dopo un mese ne riprenderai 1,2/1.3 ....

Se compri un Rolex , un AP da 6k dopo un mese ne riprendi 5...

Questo non perché a loro non piaccia Zenit o Nomos ...ma perché devono rivendere l'usato e il mercato CHIEDE QUELLO ....

Di Omega il mercato chiede 9 moonwatch su 10 Omega venduti ..anche se hanno macchine molto igliori del moon gli altri.

Il mercato ( chi passeggia in centro , si ferma , chiede e compra ) chiede un certo tipo di oggetti ..stop !

Il commerciante non può ricomprare un Dubuis alla percentuale svalutativa a di un Gmt master 2 ...

Il commerciante deve vendere non collezionare in negozio quello che VOI RITENETE sia il meglio dell'orologeria   8)
Perché tu invece cosa ritieni sia il meglio dell'orologeria? E' così difficile capire che in questo settore "il meglio" non di valuta dai numeri di vendita o dalla commerciabilità. Esistono parametri altri con cui valutare gli orologi, anzi più connotanti l'oggetto della nostra analisi o passione...


Condivido, ma non ci voleva molto a capire che questo è anche il mio pensiero.
Non c'è nulla di nobile nell'essere superiore a qualcun'altro.
La vera nobiltà è essere superiore a chi eravamo ieri.
-Samuel Johnson-

ciaca

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Re:Il commerciante di orologi nell'era internet, quale futuro?
« Risposta #54 il: Dicembre 30, 2015, 18:26:02 pm »
I venditori stanno in piedi grazie al fatto che spesso sono riciclatori di nero. Scusate.
Per Ermanno, il mio giusto ed edificante era ovviamente ironico, ma si sa che i commercianti sono commercianti e noi ragioniamo con la mentalità degli appassionati.
Vedo pochi commercianti con la B maiuscola come quello conosciuto da Errol che conoscono in molti su questo forum e non solo. Questo Signore potrebbe essere uno dei pochi che rimarrà in piedi. In primis poichè stiamo parlando di piazze storiche e con una platea di osservatori mondiali, in secundis perchè ha una ottima rete di pescatori. Vende molto , investe molto, fa girare il prodotto e riesce a rimanere sui prezzi di mercato. Vedo invece altri commercianti , prima molto noti, anche in località balneari, che si stanno infognando in situazioni molto pericolose. A mio parere ci sarà una falcidiata di personaggi molto prima dei trent'anni prospettati da Alan.



ma ben venga la falcidiata del sottobosco evasore che ricicla il nero...
che di punto in bianco mette su il negozietto solo su internet carico di vintage rolex acquisito chissà come e da chi
che di mestiere faceva altro o non faceva niente - dichiarando zero ed adesso ti fracassa le balle coi suoi splendidi vintage
io da questi non comprerei neanche se fossero gli unici ed ultimi sulla piazza ( e si ho in mente dei nomi e dei cognomi già visti qui ed in altri lidi)...

Questi ci saranno sempre e saranno gli ultimi a restare ;)
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

Re:Il commerciante di orologi nell'era internet, quale futuro?
« Risposta #55 il: Dicembre 30, 2015, 18:38:39 pm »
Citazione
Beh , questo me l'ero immaginato, però il problema è che un submariner tutti sanno cosa costa , i guadagni sono limitati ma per venderne tanti bisogna comprarne tanti, mi posso sbagliare ma secondo me la fate troppo facile

Ma infatti non è sull'orologio tipo submariner che il commerciante può fare il grosso margine. Lo ritira a 500 euro meno di quanto lo vende ma lo ha già rivenduto dopo mezz'ora e ha nel frattempo venduto un altro orologio.
Con questi continui cambi e scambi di Rolex e similari che in tanti, specie in Italia, si dilettano a fare il commerciante fa volume e non immobilizza capitali.
Ma non c'è solo il submariner e quando il giovane a caccia di submariner si presenta dal commerciante con l'orologio del padre o del nonno di cui non sa nulla e nulla gli interessa il commerciante si sfrega le mani e si lecca le dita :D

Ciaca non è vero... Si sfrega le mani se il giovane gli propone un vecchio "Freccione'  per il submariner e lo vuole imbrogliare...

Se ha un Corum Admiral gli fa un piacere a ritirarlo e dargli qualcosa perché deve aspettare anni forse e perché deve trovare uno che entri a vederlo...

Mi spiace ma oggi anche il cliente casuale prima di fare qualcosa SA GIÀ orientativamente cosa ha e cosa compra ( consigli di amici , informazioni sul web , ecc) ...


Ma de chè..?
L'orologio più ricercato di tutto "orologico" dopo il Papillon, qui è "chi l'ha visto"...
Il mio attuale il rivenditore ce lo aveva da pochissimo tempo e me lo sono accaparrato, ora ne è spuntato un'altro e l'ha preso Sandro mi pare, il prossimo sarà di Corrado senz'altro, poi magari saranno finiti perchè ce ne sono pochissimi e vanno solo agli appassionati.
Esempio di bell'orologio di buon pregio(pochi pezzi/FP71/ultrapiatto/quadrante in smalto/cassa pregevole) al quale un appassionato(sempre che piaccia) non può rinunciare, visto poi il prezzo ridicolo, il pranzo è servito.
Ha ragione Angelo, se lo porti ad un venditore si sfrega le mani altro che ti fa un favore, perchè ti ci danno 300 euro e se lo vendono a cinque volte tanto o più, altro che spiccioli, solo con tempi un pò più lunghi di altri, forse.
Non c'è nulla di nobile nell'essere superiore a qualcun'altro.
La vera nobiltà è essere superiore a chi eravamo ieri.
-Samuel Johnson-

erm2833

Re:Il commerciante di orologi nell'era internet, quale futuro?
« Risposta #56 il: Dicembre 31, 2015, 00:31:30 am »
I venditori stanno in piedi grazie al fatto che spesso sono riciclatori di nero. Scusate.
Per Ermanno, il mio giusto ed edificante era ovviamente ironico, ma si sa che i commercianti sono commercianti e noi ragioniamo con la mentalità degli appassionati.
Vedo pochi commercianti con la B maiuscola come quello conosciuto da Errol che conoscono in molti su questo forum e non solo. Questo Signore potrebbe essere uno dei pochi che rimarrà in piedi. In primis poichè stiamo parlando di piazze storiche e con una platea di osservatori mondiali, in secundis perchè ha una ottima rete di pescatori. Vende molto , investe molto, fa girare il prodotto e riesce a rimanere sui prezzi di mercato. Vedo invece altri commercianti , prima molto noti, anche in località balneari, che si stanno infognando in situazioni molto pericolose. A mio parere ci sarà una falcidiata di personaggi molto prima dei trent'anni prospettati da Alan.
Perdonami,non avevo capito.

Quanto al commerciante con la B a me non ha fatto una buona impressione dal lato umano e tanto meno da quello tecnico.Un commerciante deve capire chi ha di fronte e non continuare a dichiarare originali quadranti ristampati qualche giorno prima;o scrivere che un Type 20 ha il certificato di autenticita' quando quest'ultimo e' stato rilasciato da un signore italiano,non professionista, che di quel tipo di Breguet ne sa poco o niente.O mettere in vendita sul sito orologi di terzi non presenti in negozio.
A questi livelli molto meglio il "professore"...

guagua72

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Re:Il commerciante di orologi nell'era internet, quale futuro?
« Risposta #57 il: Dicembre 31, 2015, 01:59:55 am »
Ecco Ermanno, non entro nello specifico, ma credo sia semplice sgamare un quadrante ristampato da parte tua, forse meno semplice da parte sua. Poi, credo che se smonti il quadrante e ne osservi il retro, dimostrando ampiamente la ristampa non credo che la persona in oggetto abbia problemi a rendere il denaro a te come al primo passante per la strada. Non mi pronuncio sul certificato , anche perchè mi sembrerebbe di dovere prendere le difese della categoria. in ogni caso gli episodi da te indicati sono la cartina di tornasole del livello della categoria. E se questo citato è , almeno sulla carta, uno tra i più seri non riesco ad immaginare cosa possano combinare altri del livello di quelli citati da Patrizio. Io , comunque, ho sempre creduto nell'impresa sana e responsabile, come l'unica che potesse avere un futuro e che potesse dare una soddisfazione professionale a chi la esercitava. Non so perchè mi è venuto il passato....

ciaca

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Re:Il commerciante di orologi nell'era internet, quale futuro?
« Risposta #58 il: Dicembre 31, 2015, 02:12:18 am »
Il livello della categoria è direttamente proporzionale al livello dei consumatori.
Che essendo appunto consumatori poco avveduti e preparati permettono a venditori altrettanto poco preparati e/o molto spregiudicati e superficiali di rimanere su piazza.

In altri mercati di altro tipo di beni a fronte di consumatori mediamente informati e preparati il venditore non può permettersi il lusso di capirne meno di niente di ciò che vende e raccontare un mucchio di cretinate al primo pirla che passa. Le due cose sono intimamente connesse.
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Re:Il commerciante di orologi nell'era internet, quale futuro?
« Risposta #59 il: Dicembre 31, 2015, 08:04:16 am »
I venditori stanno in piedi grazie al fatto che spesso sono riciclatori di nero. Scusate.
Per Ermanno, il mio giusto ed edificante era ovviamente ironico, ma si sa che i commercianti sono commercianti e noi ragioniamo con la mentalità degli appassionati.
Vedo pochi commercianti con la B maiuscola come quello conosciuto da Errol che conoscono in molti su questo forum e non solo. Questo Signore potrebbe essere uno dei pochi che rimarrà in piedi. In primis poichè stiamo parlando di piazze storiche e con una platea di osservatori mondiali, in secundis perchè ha una ottima rete di pescatori. Vende molto , investe molto, fa girare il prodotto e riesce a rimanere sui prezzi di mercato. Vedo invece altri commercianti , prima molto noti, anche in località balneari, che si stanno infognando in situazioni molto pericolose. A mio parere ci sarà una falcidiata di personaggi molto prima dei trent'anni prospettati da Alan.
Perdonami,non avevo capito.

Quanto al commerciante con la B a me non ha fatto una buona impressione dal lato umano e tanto meno da quello tecnico.Un commerciante deve capire chi ha di fronte e non continuare a dichiarare originali quadranti ristampati qualche giorno prima;o scrivere che un Type 20 ha il certificato di autenticita' quando quest'ultimo e' stato rilasciato da un signore italiano,non professionista, che di quel tipo di Breguet ne sa poco o niente.O mettere in vendita sul sito orologi di terzi non presenti in negozio.
A questi livelli molto meglio il "professore"...

Scusa Ermanno ma chi è il "professore"?