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Premio Pulitzer agli hackers russi?

mbelt

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Re:Premio Pulitzer agli hackers russi?
« Risposta #45 il: Settembre 15, 2016, 18:14:01 pm »
Perdonami thick ma se io diffondo dei documenti che tu sai già essere stati trafugati tanto da averne dato comunicazione a chi di dovere, e se per giorni ti affanni a giustificare esattamente ciò che in quei documenti é contenuto in termini di dati, per te che vuol dire?! Che quei dati sono attendibili (tanto che è la stessa WADA ad affannarsi per giustificarne la ragion d'essere) o sono inventati?!

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Sei una vittima delle bufale di internet.


Detto da un seguace di Putin è una medaglia che mi metto al petto. La storia dirà chi di noi aveva ragione e chi aveva torto.
« Ultima modifica: Settembre 27, 2016, 09:35:52 am da Patrizio »
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Re:Premio Pulitzer agli hackers russi?
« Risposta #46 il: Settembre 15, 2016, 18:14:51 pm »
Perdonami thick ma se io diffondo dei documenti che tu sai già essere stati trafugati tanto da averne dato comunicazione a chi di dovere, e se per giorni ti affanni a giustificare esattamente ciò che in quei documenti é contenuto in termini di dati, per te che vuol dire?! Che quei dati sono attendibili (tanto che è la stessa WADA ad affannarsi per giustificarne la ragion d'essere) o sono inventati?!

Citazione
Sei una vittima delle bufale di internet.

Ha parlato il cazzaro disonesto, cosa che mi rifiutavo di accettare contro ogni evidenza.

Ti perdono il "thick" solo perchè qualche chiletto in avanzo ce l'ho ;), oppure potrei citare qualche mia ex ma mi si allungherebbe il naso.
Per il resto non ci incontriamo sulla definizione di affidabilità, ci può stare.
Solo quota meglio l'intervento con dentro il cazzaro, non è roba che ho scritto io.
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Re:Premio Pulitzer agli hackers russi?
« Risposta #47 il: Settembre 15, 2016, 18:36:34 pm »
Io sono anzi convinto che si debba fare a meno di strumenti illeciti, e proprio per questo, nella mia ottica, il problema di come utilizzare informazioni acquisite con questi strumenti dovrebbe essere residuale.

Il nodo è che le istituzioni di controllo e i media sono spesso (soprattutto se devono occuparsi del potere, e non dei reati comuni) inefficienti ed omertose.

Io non ho plaudito agli hackers, ma mi sono appunto “scandalizzato” del fatto che sembrano non esserci altre forme di controllo efficienti.

Camminiamo intorno allo stesso concetto ma lo guardiamo in maniera differente. Tu ti "scandalizzi" dell'inefficienza dei controlli, bolli come inefficienti ed omertose le istituzioni (e come scrivevo sono d'accordo), quindi non auspichi, se ho ben capito, ma sopporti dei generici "hackers". Io no e non capisco come si possa mettere 1 cent sulla validità di questo meccanismo in generale, ma assumo che qualcuno evidentemente possa farlo.

Nota: non è vero per niente che è norma smentire le notizie false, nemmeno in sedi istituzionali. Il ricorso alla non divulgazione di pareri è al contrario codificato nelle norme di comportamento coi media di molte agenzie che trattano informazioni, al fine di poter mantenere un'equa distribuzione di informazioni solide e minchiate senza dover indicare puntualmente le une e le altre.


Citazione
Ma ignorare le notizie – o, peggio, censurarle - solo perché si teme di non poterle valutare significa comportarsi da struzzi.

Non ho detto, pensato o fatto quello. Non ho detto di buttare tutte le notizie "by hacker", ho detto di non considerarle buone a prescindere. Spesso la discriminante è il poterle verificare, e li si va nel campo della fede.
E, per inciso, è disinformazione anche in questo caso: https://it.wikipedia.org/wiki/Struthio_camelus#Leggenda_della_testa_sotto_la_sabbia ;)

Citazione
Ad ogni modo, pur essendo rispettabilissimo il tuo punto di vista basato su ragionamenti e princìpi, sappiamo bene che i media  presto accantoneranno queste notizie non perché inaffidabili, ma perché scomode.

Non perchè scomode, ma perchè l'effetto escrementi-nel-ventilatore o lo tieni alimentato o dura poco. Non ci interessiamo di cose serie, figurati delle pastiglie della Biles.
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ciaca

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Re:Premio Pulitzer agli hackers russi?
« Risposta #48 il: Settembre 15, 2016, 19:10:37 pm »
Citazione
Ti perdono il "thick" solo perchè qualche chiletto in avanzo ce l'ho ;)

:D

Andiamo all'attendibilità dei documenti
Questo é il TUE di Serena Williams agli internazionali di Francia 2015 (che nessuno ha smentito e che anzi è stato utilizzato per giustificare l'atleta)



Datato 8 Giugno 2015 ma a valere dal 5 Giugno 2015, la finale si svolge il 6 Giugno 2015. Coincidenze di date quantomeno singolari. E per di più alla wada non è dato conoscere nemmeno la diagnosi (tradotto sono cazzi delle federazioni che sono tutte buone, giuste e trasparenti fuorché quella russa n.d.r.).

Vogliamo discutere della "attendibilità" di un documento di cui nessuno ha ancora negato la veridicità o piuttosto dell'anomalia di tutta la vicenda? Ossia del dito o della luna? (Dell'abuso di steroidi con un incremento di TUE di almeno il 40% negli ultimi anni é proprio la wada a palarne mentre dell'abuso di Steroidi della Williams se ne parla dal 2013).
E al di là di tutto, servivano i fancy boys per capire ciò che capisce pure un bambino scemo?



Guardacaso, quella a sinistra (portabandiera americana) é "giustificata" mentre quella a destra (portabandiera russa) é stata squalificata per due anni pochi giorni prima dell'inizio delle olimpiadi.

E allora torniamo al discorso di principio: l'utilità delle informazioni contenute in documenti diffusi per via "illegale" giustificano la provenienza illecita di quei documenti o no?!

Per esempio se certi documenti recuperati e diffusi in modo "illecito" avessero permesso di appurare che Lance Armstrong era un cavallo dopato con 15 anni di anticipo e non a fine carriera dopo che aveva vinto 7 tour de france e guadagnato pacchi di soldi era utile o no?!

E se certi documenti dimostrassero che il sistema internazionale di controllo anti doping è viziato e fallace, che esiste di fatto un doping legalizzato grazie a compiacenti federazioni e che la stessa wada ha fatto un uso politico del suo ruolo cercando di far squalificare alcune di queste federazioni e coprendone altre, é utile o no?!
« Ultima modifica: Settembre 15, 2016, 19:34:56 pm da ciaca »
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

mbelt

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Re:Premio Pulitzer agli hackers russi?
« Risposta #49 il: Settembre 15, 2016, 19:47:19 pm »
Non sono un appassionato di Sport. Ma sono molti anni che mi viene da pensare una cosa su questa storia del doping: che le regole sono troppo restrittive. Perché molte sostanze proibite sono contenute in medicine molto diffuse, per esempio. Perché un atteggiamento troppo proibizionista con regolamentazioni sempre più penetranti non potrà che portare ad incertezze applicative e ad abusi vari, in un certo modo inevitabili. Per me non è un approccio corretto. Mi ricorda quello contro la droga. Non tutti le sostanze potenzialmente favorevoli dovrebbero essere vietate.
Contro ogni talebanismo, ora e sempre

ciaca

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Re:Premio Pulitzer agli hackers russi?
« Risposta #50 il: Settembre 15, 2016, 21:31:25 pm »
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ilcommesso

Re:Premio Pulitzer agli hackers russi?
« Risposta #51 il: Settembre 15, 2016, 22:23:31 pm »
Non sono un appassionato di Sport. Ma sono molti anni che mi viene da pensare una cosa su questa storia del doping: che le regole sono troppo restrittive. Perché molte sostanze proibite sono contenute in medicine molto diffuse, per esempio. Perché un atteggiamento troppo proibizionista con regolamentazioni sempre più penetranti non potrà che portare ad incertezze applicative e ad abusi vari, in un certo modo inevitabili. Per me non è un approccio corretto. Mi ricorda quello contro la droga. Non tutti le sostanze potenzialmente favorevoli dovrebbero essere vietate.

Marco, l'uso di certi farmaci ha solo intento dopante.
Dopo 3-4 ore di partita ti fanno male i muscoli, la schiena, le gambe?
Cortisone a bomba, con aggiunta di oppiacei.
Però a quel punto ti ritiri dalla competizione perchè il tuo fisico non è in grado di reggere quello sforzo.
Se invece si deroga sempre, allora i sospetti mi vengono, perchè quando l'uso diventa cronico come per la ginnasta, il beneficio prestazionale che ne trae è evidente.
Certo, le hanno diagnosticato il deficit di attenzione (una boiata patologica usata per vendere amfetamine!) ed assume farmaci da anni, farmaci che guarda caso le danno indiscutibili vantaggi.

La WADA o le federazioni dovrebbero comunicare pubblicamente che farmaci prendono, sono atleti professionisti, così chi gareggia contro sa contro cosa deve misurarsi

ciaca

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Re:Premio Pulitzer agli hackers russi?
« Risposta #52 il: Settembre 15, 2016, 22:50:50 pm »
Ma le avete viste? Sono dei maschi! Hanno fisici assurdi! Ma quali patologie? Ma quale wada, sono imbottite di steroidi da fare paura

"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

mbelt

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Re:Premio Pulitzer agli hackers russi?
« Risposta #53 il: Settembre 15, 2016, 22:52:10 pm »
Non sono un appassionato di Sport. Ma sono molti anni che mi viene da pensare una cosa su questa storia del doping: che le regole sono troppo restrittive. Perché molte sostanze proibite sono contenute in medicine molto diffuse, per esempio. Perché un atteggiamento troppo proibizionista con regolamentazioni sempre più penetranti non potrà che portare ad incertezze applicative e ad abusi vari, in un certo modo inevitabili. Per me non è un approccio corretto. Mi ricorda quello contro la droga. Non tutti le sostanze potenzialmente favorevoli dovrebbero essere vietate.

Marco, l'uso di certi farmaci ha solo intento dopante.
Dopo 3-4 ore di partita ti fanno male i muscoli, la schiena, le gambe?
Cortisone a bomba, con aggiunta di oppiacei.
Però a quel punto ti ritiri dalla competizione perchè il tuo fisico non è in grado di reggere quello sforzo.
Se invece si deroga sempre, allora i sospetti mi vengono, perchè quando l'uso diventa cronico come per la ginnasta, il beneficio prestazionale che ne trae è evidente.
Certo, le hanno diagnosticato il deficit di attenzione (una boiata patologica usata per vendere amfetamine!) ed assume farmaci da anni, farmaci che guarda caso le danno indiscutibili vantaggi.

La WADA o le federazioni dovrebbero comunicare pubblicamente che farmaci prendono, sono atleti professionisti, così chi gareggia contro sa contro cosa deve misurarsi
Ma tu capisci che è una lotta contro i mulini a vento, perché o si vieta a chi gareggia di essere malato di qualsiasi patologia, il che mi parrebbe folle, oppure alcune sostanze vanno permesse. A mio avviso si è esagerato con la proibizione, e poi il progresso creerà sempre nuove sostanze o tecniche per migliorare le prestazioni. Tutto questo con le inevitabili parzialità applicative finirà per delegittimare tutto lo sport ed interi tipi di competizione, con risultati che per la salute di tutti saranno molto peggiori di quelli del doping sugli atleti.
« Ultima modifica: Settembre 15, 2016, 23:04:08 pm da mbelt »
Contro ogni talebanismo, ora e sempre

ciaca

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Re:Premio Pulitzer agli hackers russi?
« Risposta #54 il: Settembre 15, 2016, 23:01:23 pm »
Ma di che parli?????
La "patologia" non esiste, é solo il pretesto per legalizzare il doping.
Ma l'hai vista che razza di bestia è la Williams? Con un destro ti stacca la testa dal collo! Ma ti pare "normale" quel carro armato?
« Ultima modifica: Settembre 15, 2016, 23:05:25 pm da ciaca »
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

Istaro

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Re:Premio Pulitzer agli hackers russi?
« Risposta #55 il: Settembre 15, 2016, 23:14:32 pm »
(...) o si vieta a chi gareggia di essere malato di qualsiasi patologia, il che mi parrebbe folle, (...)

Perché folle?

Ti puoi curare se ti ammali alcune settimane  prima di una competizione, dandone preventiva  comunicazione medica.

Ti ammali in prossimità della competizione? Rallenterai gli allenamenti, pazienza.

Ti ammali durante la competizione? La salti.
Va in fumo un anno di sacrifici, sponsorizzazioni, ecc. ecc.? E' la vita.

Hai una patologia che richiede uso frequente di farmaci potenzialmente dopanti? Vorrà dire che non sei nato per fare l'atleta.
Io, per esempio, mi sono rassegnato.  :P

E' molto più ingiusto - per gli atleti concorrenti e per la bellezza dello sport, oltre che per la salute - innescare una gara senza fine a chi si "dopa" di più; in cui vince non il più dotato o il più perseverante, ma il più spregiudicato nel concedersi alle manipolazioni farmaceutiche.
"Non esistono venti favorevoli per il marinaio che non sa dove andare" (Seneca)

ilcommesso

Re:Premio Pulitzer agli hackers russi?
« Risposta #56 il: Settembre 15, 2016, 23:34:52 pm »
Il problema è appunto l'uso distorto che nasce dall'uso di alcuni farmaci.
Dalle carte rubate ci sono quelle di 2 ciclisti UK che hanno usato cortisonici per brevi periodi a seguito di problemi; ci sta, se l'uso non è continuativo.

Ma dove l'uso è protratto, mi spiace ma la competizione non è ad armi pari.
Questi non sono i veri malati (per fortuna), sono solo atleti che per fare il salto di qualità fanno ricorso a diagnosi certamente benevole.
Pure la sharapova avrà beneficiato di quel farmaco, sebbene l'attività vasodilatatoria mi pare minima (qui da noi non esiste),però non è stata svelta a dichiararlo una volta entrato nella lista della WADA.

mbelt

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Re:Premio Pulitzer agli hackers russi?
« Risposta #57 il: Settembre 16, 2016, 08:38:47 am »
(...) o si vieta a chi gareggia di essere malato di qualsiasi patologia, il che mi parrebbe folle, (...)

Perché folle?

Ti puoi curare se ti ammali alcune settimane  prima di una competizione, dandone preventiva  comunicazione medica.

Ti ammali in prossimità della competizione? Rallenterai gli allenamenti, pazienza.

Ti ammali durante la competizione? La salti.
Va in fumo un anno di sacrifici, sponsorizzazioni, ecc. ecc.? E' la vita.

Hai una patologia che richiede uso frequente di farmaci potenzialmente dopanti? Vorrà dire che non sei nato per fare l'atleta.
Io, per esempio, mi sono rassegnato.  :P

E' molto più ingiusto - per gli atleti concorrenti e per la bellezza dello sport, oltre che per la salute - innescare una gara senza fine a chi si "dopa" di più; in cui vince non il più dotato o il più perseverante, ma il più spregiudicato nel concedersi alle manipolazioni farmaceutiche.
Ma scusa, è assolutamente un bene che chi è malato si curi, e, se le patologie lo consentono, gareggi. Non sto dicendo che andrebbe legalizzato tutto ma che andrebbe fatta una regolamentazione più limitata delle sostanze vietate, più praticabile e verificabile, meno aggirabile con facilità . Altrimenti lo sport va a rotoli come sta già capitando . Alla fine se come è inevitabile si diffonderà la convinzione che tutto è truccato e dopato nessuno seguirà più le gare e neppure si allenerà più.
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Re:Premio Pulitzer agli hackers russi?
« Risposta #58 il: Settembre 16, 2016, 11:48:03 am »
Tutti sanno che é tutto dopato e truccato, eppure lo showbiz va avanti come niente fosse, le sponsorizzazioni milionarie fioccano, sugli atleti, sulle TV, sulle manifestazioni, è tutto va avanti come nulla fosse ma solo con questo costante rumor di fondo di un anti doping che è sempre più una farsa retorica, e nulla più.
La Sharapova ha usato il "Meldonium" si dal 2004, praticamente per 12 anni, senza che nessuno avesse nulla da eccepire e dietro prescrizione del suo medico personale. Ad un certo punto la WADA si sveglia e una bella mattina del primo gennaio 2016 lo inserisce nella lista dei farmaci dopanti (dopo DODICI ANNI) e due settimane dopo va a fare il test antidoping alla russa il cui staff non aveva verificato che quel farmaco (dopo DODICI ANNI di uso libero) non era più consentito senza TUE. Risultato la Sharapova é "dopata" e viene squalificata per due anni (per aver assunto un farmaco considerato non dopanti fino a due minuti prima).
La Williams é Hulk incarnato in una donna, fa uso spregiudicato di TUE per assumere steroidi al punto che le stanno uscendo gli occhi dalle orbite per quanto é pompata, giá dal 2012 si parla di abuso di steroidi con conseguenze evidenti sul comportamento (visti i ripetuti episodi di ira e panico che l'hanno riguardata sia dentro che fuori dal campo di gioco), ma siccome "ha il permesso" pur facendo abuso di farmaci da sempre considerati dopanti non é condannata e non patisce squalifiche.
Se questa non é una buffonata, se non é la solita retorica politicamente corretta e ipocrita per dire che si combatte il doping mentre di fatto lo si legalizza coi certificati medici, non so cosa possa essere.
Qua di "patologie" non c'é alcuna traccia, ci sono solo federazioni, medici e sistemi antidoping compiacenti.
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Re:Premio Pulitzer agli hackers russi?
« Risposta #59 il: Settembre 16, 2016, 13:32:49 pm »
La Sharapova ha usato il "Meldonium" si dal 2004, praticamente per 12 anni, senza che nessuno avesse nulla da eccepire e dietro prescrizione del suo medico personale. Ad un certo punto la WADA si sveglia e una bella mattina del primo gennaio 2016 lo inserisce nella lista dei farmaci dopanti (dopo DODICI ANNI) e due settimane dopo va a fare il test antidoping alla russa il cui staff non aveva verificato che quel farmaco (dopo DODICI ANNI di uso libero) non era più consentito senza TUE. Risultato la Sharapova é "dopata" e viene squalificata per due anni (per aver assunto un farmaco considerato non dopanti fino a due minuti prima).

Mah... Una tennista che vive in un mondo controllato dall'antidoping, che prende una qualsiasi medicina su base continuativa, che si dimentica di controllare se non sia stato aggiunto un nuovo farmaco alla lista di quelli vietati? Nè lei, nè qualcuno del suo (suppongo ben fornito) staff? Non il suo medico si è posto il problema?
Una norma vale da quando è pubblica. Quando hanno abbassato i limiti di alcool nel sangue non è che il ministro dei trasporti ha chiamato tutti gli automobilisti al telefono per chiedere se ne erano informati. Semplicemente ti beccano al lunedi con la stessa birra in corpo bevuta domenica, ti portano via la patente.
In questi giorni di TV-doping dicevano che da tempo le medaglie sono "temporanee" per anni perchè può capitare che nuove sostanze vengano bandite e le regole applicate retroattivamente, essendo lo sviluppo del doping più veloce di quello dei controlli.
Possiamo discutere sulla disparità di trattamento tra una e l'altra tennista, ma non di una che è stata "sbadata".
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