Io credo che il successo onesto derivi dal merito (che in larga parte per me nasce da forza, fatica tenacia e perseveranza almeno quanto dalle idee, senza dimenticare anche la sempre necessaria dose di fattore C) e vada quindi encomiato e premiato, ritengo altresì che il contesto economico produttivo globale abbia preso negli ultimi decenni una struttura tale da (i) non allocare in maniera pienamente equa le ricchezze derivanti dal valore creato (lungo la filiera, ad esempio la distribuzione che schiaccia la produzione, oppure nelle attività, ad esempio la carriera in finanza che premia molto più della carriera nella scienza o, più che mai, dei settori fondamentali ma mortificati come l’agricoltura. Questa deriva avveniva anche in passato ma, per me, oggi si è acuita penalizzando alcune attività) e, di conseguenza, (ii) sia tale da attrarre talenti e mestieri verso attività distanti dalla economia reale (il che, secondo me, è un peccato perché polarizza molti talenti solo su alcuni settori).
Comunque ... certamente la polarizzazione della ricchezza in mano a pochi, se quei pochi sono comunque tanti in termini aggregati e assoluti, alimenta fenomeni speculativi e inflattivi su beni di lusso.
Certo, anche se fosse questo il fenomeno che sta facendo crescere negli ultimi anni i prezzi degli orologi, io continuo a essere sorpreso dell’impennata verticale degli ultimi pochi mesi, quasi sincrona sia su modelli dove abbiamo sviscerato le determinanti, ma anche su modelli meno nell‘’occhio del ciclone (un esempio su tutti è il grafico postato da E.m. sui perpetuali IWC ... quell’andamento, mutatis mutandis, lo si ritrova su molti altri orologi. Magari su alcune referenze sono prezzi gonfiati, ma in termini relativi sono comunque esplosi)