Orologico Forum 3.0

Gli Orologi => Orologi e Co... => Topic aperto da: PESSOA67 - Luglio 22, 2015, 15:38:14 pm

Titolo: Audemars calibro 2003
Inserito da: PESSOA67 - Luglio 22, 2015, 15:38:14 pm
Slim.....leggo 4,1mm di cassa se dati esatti...

(https://a248.e.akamai.net/static.chrono24.com/images/uhren/images_37/s0/3369037n_xxl.jpg?v=1%22)

Titolo: Re:Audemars calibro 2003
Inserito da: erm2833 - Luglio 22, 2015, 15:39:56 pm
La regola per un ultraplat manuale.
Titolo: Re:Audemars calibro 2003
Inserito da: PESSOA67 - Luglio 22, 2015, 15:43:42 pm
Un bel colpo d'occhio per quanto poco si vede... :)
Roberto
Titolo: Re:Audemars calibro 2003
Inserito da: claudio969 - Luglio 22, 2015, 15:45:29 pm
...ci mostri altro?
ref.?
Titolo: Re:Audemars calibro 2003
Inserito da: PESSOA67 - Luglio 22, 2015, 15:49:51 pm
Per me orologio strepitoso 35mm...su CHannel 24:

(http://cdn.chrono24.com/images/uhren/images_37/s0/3369037l_xxl.jpg?v=1%22)

(http://cdn.chrono24.com/images/uhren/images_37/s0/3369037p_xxl.jpg?v=1%22)

(http://cdn.chrono24.com/images/uhren/images_37/s0/3369037_xxl.jpg?v=1%22)
Titolo: Re:Audemars calibro 2003
Inserito da: PESSOA67 - Luglio 22, 2015, 15:54:43 pm
Il calibro "dovrebbe" essere questo, preso da altro orologio 2003/1:

(http://img3.annuncicdn.it/27/e4/27e4a4d1b4d35f48a6b97791dc5fa06c_orig.jpg)
Titolo: Re:Audemars calibro 2003
Inserito da: claudio969 - Luglio 22, 2015, 16:01:15 pm
peccato, il profilo è davvero intrigante ma....la vista frontale non mi piace affatto
Titolo: Re:Audemars calibro 2003
Inserito da: PESSOA67 - Luglio 22, 2015, 16:04:22 pm
Io invece li adoro...così diversi...

(https://a248.e.akamai.net/static.chrono24.com/images/uhren/images_59/s2/2593259gross.jpg?v=2)

(https://a248.e.akamai.net/static.chrono24.com/images/uhren/images_59/s2/2593259e.jpg?v=2)
Titolo: Re:Audemars calibro 2003
Inserito da: ALAN FORD - Luglio 22, 2015, 16:05:59 pm
Dovevano fare il cinturino più sottile dell'orologio però!
Così con quei due ingrossamenti più spessi della cassa non si può guardare.
Titolo: Re:Audemars calibro 2003
Inserito da: ALAN FORD - Luglio 22, 2015, 16:07:44 pm
Io invece li adoro...così diversi...

(https://a248.e.akamai.net/static.chrono24.com/images/uhren/images_59/s2/2593259gross.jpg?v=2)

(https://a248.e.akamai.net/static.chrono24.com/images/uhren/images_59/s2/2593259e.jpg?v=2)

Eh...appunto!
Non solo è più bello. ma il cinturino è fissato come dovrebbe essere fissato su un orologio di questa tipologia.
Titolo: Re:Audemars calibro 2003
Inserito da: leolunetta - Luglio 22, 2015, 17:17:20 pm
Non mi dispiacciono ma ne ho visti di più interessanti come alcuni VC.
Per il cinturino bisognava mettere un extrapiatto da 2mm, concordo con Ale che quello montato ci sta come i cavoli a merenda.
Il calibro non si discute.
Titolo: Re:Audemars calibro 2003
Inserito da: ciaca - Luglio 22, 2015, 17:28:55 pm
Nota: AP 2003 = VC 1003 (stessa ebauche ovviamente made in JLC).
Quando dico che per fare grandi Orologi non ci vogliono calibri grandi...
Titolo: Re:Audemars calibro 2003
Inserito da: erm2833 - Luglio 22, 2015, 18:37:15 pm
Dovevano fare il cinturino più sottile dell'orologio però!
Così con quei due ingrossamenti più spessi della cassa non si può guardare.
Secondo te quello e' il cinturino di origine?
Anche se fosse i cinturini si cambiano.
Titolo: Re:Audemars calibro 2003
Inserito da: fabri5.5 - Luglio 22, 2015, 23:00:38 pm
Nota: AP 2003 = VC 1003 (stessa ebauche ovviamente made in JLC).
Quando dico che per fare grandi Orologi non ci vogliono calibri grandi...

ti risulta che prima che JLC lo industrializzasse,
fosse una vecchia ebauche utilizzata da Louis-Elysée Piguet?
Titolo: Re:Audemars calibro 2003
Inserito da: ciaca - Luglio 22, 2015, 23:28:11 pm
Quello che ho letto su the Purists è che fosse una evoluzione commissionata a LeCoultre da VC e AP, di un precedente "calibro ML" da 9"' fatto da Luis Elysee Piguet per AP e presentato nel 44.
Nel libro su AP di brunner, pfeiffer-belli e wehrli tale calibro è elencato con la nomenclatura 9"' ML L.E.P. E scompare dall'indice annuale dei calibri proprio nel 1955, anno di introduzione del calibro 2003.
Di questo ML però non sono riuscito a trovare foto per confrontarlo con il 2003 e verificare la credibilità della tesi, quello che mi pare evidente è che il 2003 ha preso il posto di questo ML e con ogni probabilità il vecchio LEP sarà stato usato come base di partenza per il nuovo 2003; da questo a dire che il secondo è solo una evoluzione del primo, piuttosto che un calibro del tutto diverso, ce ne passa :)
Titolo: Re:Audemars calibro 2003
Inserito da: fabri5.5 - Luglio 22, 2015, 23:44:53 pm
Quello che ho letto su the Purists è che fosse una evoluzione commissionata a LeCoultre da VC e AP, di un precedente "calibro ML" da 9"' fatto da Luis Elysee Piguet per AP e presentato nel 44.
Nel libro su AP di brunner, pfeiffer-belli e wehrli tale calibro è elencato con la nomenclatura 9"' ML L.E.P. E scompare dall'indice annuale dei calibri proprio nel 1955, anno di introduzione del calibro 2003.
Di questo ML però non sono riuscito a trovare foto per confrontarlo con il 2003 e verificare la credibilità della tesi, quello che mi pare evidente è che il 2003 ha preso il posto di questo ML e con ogni probabilità il vecchio LEP sarà stato usato come base di partenza per il nuovo 2003; da questo a dire che il secondo è solo una evoluzione del primo, piuttosto che un calibro del tutto diverso, ce ne passa :)


quello che avevo letto anch'io....
Titolo: Re:Audemars calibro 2003
Inserito da: ciaca - Luglio 22, 2015, 23:46:18 pm
Una foto in realtà sono riuscito a trovarla, e mi sento di dire che la matrice è, chiaramente, comune :) posizione di viti dei ponti e rubini mi sembrano identiche, a parte piccole modifiche minori e una chiaramente rivisitata architettura dei ponti mi vien da dire che sono lo stesso calibro  :D

9ML
(http://revo-online.com/wp-content/uploads/2014/02/AP-ML9-calibre-2.jpg)

(http://mb.nawcc.org/images/imported/2008/12/72.jpg)

2003
(http://revo-online.com/wp-content/uploads/2014/02/AP-2003.jpg)

Anche Revolution accredita la medesima tesi

"The next step was taken in 1953 when Audemars Piguet introduced caliber 2003, also a manual wind movement. This caliber was developed together with Jaeger-LeCoultre with involvement of Vacheron Constantin. Based on the cal. 9ML, caliber 2003 shares the main characteristics such as height and diameter, but the number of bridges were reduced. The main goal for this was to make the movement sturdier. Since Audemars Piguet supplied the base movement for the project, it retained the exclusive right to produce and market caliber 2003 for the next two years. In 1955 Vacheron Constantin introduced the caliber as 1003, and both brands kept the movement in production until late 2002, early 2003. Jaeger-LeCoultre though went a different path. Although the movement did get a Jaeger-LeCoultre designation, as caliber 803, it was never used in any Jaeger-LeCoultre up for public sale."

http://revo-online.com/ultra-slim-the-lesser-known-side-of-audemars-piguet/

Quanto all'orologio proposto in apertura, appartiene alla tipolgia dei c.d. "Dischi volanti", molto in voga negli anni 50. Qui la ref. 6395 di VC con lo stesso calibro.

(http://www.thehourlounge.com/sites/default/files/posts/en/11057%282%29.jpg)
Titolo: Re:Audemars calibro 2003
Inserito da: erm2833 - Luglio 23, 2015, 08:06:08 am
Non direi che si tratti dello stesso calibro.
Tutti i calibri manuali ultrapiatti hanno + o - la stessa architettura,per forza di cose.

Quanto ai "dischi volanti" la definizione va ristretta agli ultrapiatti tondi che non presentano anse.
Titolo: Re:Audemars calibro 2003
Inserito da: mbelt - Luglio 23, 2015, 08:57:45 am
Anche in questo caso le foto sono già sufficienti a farmi dire che in versione VC era rifinito meglio, decisamente.
Titolo: Re:Audemars calibro 2003
Inserito da: PESSOA67 - Luglio 23, 2015, 09:41:07 am
Altro pic:

(http://watchestobuy.com/images/AudemarsPiguet16275s.JPG)

In cosa è meglio rifinito VC nel calibro Marco?
Titolo: Re:Audemars calibro 2003
Inserito da: mbelt - Luglio 23, 2015, 10:21:26 am
Altro pic:

(http://watchestobuy.com/images/AudemarsPiguet16275s.JPG)

In cosa è meglio rifinito VC nel calibro Marco?
Gli anglage sono più costosi. Sul VC che ho io col calibro 1003 ci sono più spigoli rifiniti in maniera impeccabile.
Titolo: Re:Audemars calibro 2003
Inserito da: ciaca - Luglio 23, 2015, 13:22:04 pm
Citazione
Non direi che si tratti dello stesso calibro
.

Dici? Diametro e spessore sembrerebbero identici, la posizione dei rubini sembra la stessa, pure le posizioni delle varie viti di fissaggio sembrano coincidere. Al netto del diverso numero e disegno dei ponti, del freno del rocchetto del bariletto e della diversa dimensione della ruota corona a me sembrano "uguali" (leggasi molto molto simili). Altre differenze che noto, ovvie, nel tipo di bilanciere adottato e nello scavo della platina, che segue tutta la circonferenza del bilanciere nel LEP 9ML mentre nel 2003 non c' é nella parte periferica.
complessivamente mi pare molto più curato il LEP, chiaramente più economico il 2003.
Non mi sembra quindi peregrina la tesi dell'origine dei 1003/2003 quali "evoluzioni" del LEP, e sarebbe piuttosto interessante capire se in effetti, a parte il bilanciere monometallico liscio autocompensato, si tratti davvero di "evoluzione" :)
Titolo: Re:Audemars calibro 2003
Inserito da: erm2833 - Luglio 23, 2015, 13:52:51 pm
Citazione
Non direi che si tratti dello stesso calibro
.

Dici? Diametro e spessore sembrerebbero identici, la posizione dei rubini sembra la stessa, pure le posizioni delle varie viti di fissaggio sembrano coincidere. Al netto del diverso numero e disegno dei ponti, del freno del rocchetto del bariletto e della diversa dimensione della ruota corona a me sembrano "uguali" (leggasi molto molto simili). Altre differenze che noto, ovvie, nel tipo di bilanciere adottato e nello scavo della platina, che segue tutta la circonferenza del bilanciere nel LEP 9ML mentre nel 2003 non c' é nella parte periferica.
complessivamente mi pare molto più curato il LEP, chiaramente più economico il 2003.
Non mi sembra quindi peregrina la tesi dell'origine dei 1003/2003 quali "evoluzioni" del LEP, e sarebbe piuttosto interessante capire se in effetti, a parte il bilanciere monometallico liscio autocompensato, si tratti davvero di "evoluzione" :)
Il calibro cui somiglia maggiormente direi essere il Piguet 21.
Titolo: Re:Audemars calibro 2003
Inserito da: ciaca - Luglio 23, 2015, 14:24:59 pm
Nel disegno dei ponti e in alcuni dettagli si, ma nell'insieme mi sento di dire che l'origine più probabile resta il 9ML, calibro che a differenza del FP21 all'epoca AP conosceva bene :)
Diciamo che col 2003 hanno fatto buona sintesi dei due :)
Titolo: Re:Audemars calibro 2003
Inserito da: PESSOA67 - Luglio 23, 2015, 14:56:55 pm
Anche io avevo letto la stessa storia, come derivazione poi da JLC 818 - vero è che quello postato da Erm sembra la sua fotocopia o quasi:

The AP cal. 2003 (VC cal. 1003) is actually an AP/VC commissioned JLC evolution of the Louis-Elysee Piguet 9 ligne movement cal. ML that belonged to AP and which was announced in 1944 and shown in 1946.
The calibre 2003 was first produced by AP in 1953, upon the finish of its development by JLC. VC does not ship their finished reference, using their version dubbed the cal. 1003, until 1955; AP in 1956.
Since then, this calibre has been in continuous and exclusive use by AP and VC (and PP?) until 2002. Its current fate is uncertain, as both AP and VC have, on the one hand, reduced use significantly due to its cost and limited applications; yet on the other, this great landmark calibre still has many very, very committed and reverent fans even at the very highest echelons of both companies. (AP/MW 40803 VC/CS 40703)
Titolo: Re:Audemars calibro 2003
Inserito da: ciaca - Luglio 23, 2015, 15:07:40 pm
L'818 non c'entra, non mischiamo l'oro col ferro :P
Se lo legge Ermanno ti cancella dalla rubrica :D
Titolo: Re:Audemars calibro 2003
Inserito da: PESSOA67 - Luglio 23, 2015, 15:11:30 pm
L'818 non c'entra, non mischiamo l'oro col ferro :P
Se lo legge Ermanno ti cancella dalla rubrica :D
Allora mi sono perso un passaggio..da quale calibro JLC deriva?
 :-\
Titolo: Re:Audemars calibro 2003
Inserito da: ciaca - Luglio 23, 2015, 15:16:43 pm
L'818 non c'entra, non mischiamo l'oro col ferro :P
Se lo legge Ermanno ti cancella dalla rubrica :D
Allora mi sono perso un passaggio..da quale calibro JLC deriva?
 :-\

Da nessuno, è un progetto che AP commissionò a LeCoultre per sostituire i vecchi LEP 9ML.
Il calibro che ne derivò, come "evoluzione" del suddetto e forse con ispirazioni al FP21 come mostrato da Ermanno, non fu mai utilizzato da JLC - la quale nella propria nomenclatura interna gli affidò il codice 803 (come il 2120 che in nomenclatura JLC assume il nome 920) - essendo un'esclusiva prima della sola AP e a seguire anche di VC.
L'aevamo già scritto, ma voi non leggete... :-[

L'818 è tutt'altro calibro, figlio di altra epoca, pensato come ebauche economica (e con quote del tutto diverse rispetto agli AP2003/VC1003) e che ha avuto la sua più ampia utilizzazione a partire dal periodo dei quarzi (anni di miseria), soprattutto in casa PP che lo ha chiamato 215 usandolo come rimpiazzo economico delle vecchie ebauche manuali dell'epoca d'oro e di ben altro pregio, e ce lo continuano a propinare anche in quest'epoca di vacche grassissime a prezzi surreali. Anche VC ne ha fatto uso, in una configurazione di ponti e con un livello di finitura nettamente superiori a quelli dei PP215, ma comunque sempre ben lontani dal pregio dei 1003 che rimangono tra i più sottili (e finzionanti) calibri manuali mai realizzati, per giunta in un'epoca in cui le frese a controllo numerico non esistevano e le tolleranze dei processi produttivi erano di gran lunga superiori a oggi :)

Mettere in piedi la produzione di un nuovo calibro, per di più di tali caratteristiche, a quei tempi significava prima di tutto inventarsi e costruirsi dal nulla tutti gli strumenti, utensili, torni e accessori vari, idonei a realizzarlo in serie, oltre che avere a disposizione orologiai con gli attributi capaci di usarli e in quantità sufficiente a garantire livelli di produzione adeguata; oggi basta caricare un file dati e la fresa sforna automaticamente tutti i componenti. Però poi scopriamo che quelli usciti dalla fresa cnc, come i 2120 di produzione AP, hanno problemi che le vecchie produzioni "a l'ancienne" non hanno mai manifestato. Segno che la micro-meccanica non è fatta solo di "tolleranze"...e che se al posto degli orologiai hai solo operatori di sistema i guai, che sono sempre dietro l'angolo, non sai più come risolverli :)

I costi di ricerca, sviluppo, prototipazione e produzione erano di gran lunga superiori a quelli di oggi, a fronte di volumi di produzione che erano solo frazioni degli attuali e quindi con economie di scala e margini unitari nemmeno paragonabili, eppure si faceva allora molto più di quanto non si faccia oggi. Il che è uno dei tanti forti segnali di una inesorabile decadenza.
Titolo: Re:Audemars calibro 2003
Inserito da: PESSOA67 - Luglio 23, 2015, 15:24:21 pm
Non è vero che non leggo...mi sono confuso tra JLC818 e JLC803 ma pensavo fosse un'evoluzione appunto dell'803.
Titolo: Re:Audemars calibro 2003
Inserito da: GEKKO - Luglio 23, 2015, 15:50:42 pm
Secondo voi é possibile trovare un elenco delle referenze VC con calibro 1003?
Titolo: Re:Audemars calibro 2003
Inserito da: ciaca - Luglio 23, 2015, 18:17:23 pm
Non credo sia esaustiva ma su THL trovi una buona selezione
http://www.thehourlounge.com/en/vacheron-constantin-articles/slim-look-vacheron-constantins-ultra-thin-calibers-576067
Titolo: Re:Audemars calibro 2003
Inserito da: erm2833 - Luglio 23, 2015, 18:39:03 pm
L'818 non c'entra, non mischiamo l'oro col ferro :P
Se lo legge Ermanno ti cancella dalla rubrica :D
Ho fatto finta di non aver letto,per una volta.[url]

Come possiamo credere a chi scrive che il presente calibro fu usato anche da PP?
vagliare sempre con le proprie esperienze gli scritti altrui.
Titolo: Re:Audemars calibro 2003
Inserito da: PESSOA67 - Luglio 23, 2015, 18:48:57 pm
I cnc hanno senz'altro migliorato la parte costruttiva, le tolleranze e i conseguenti accoppiamenti che ne derivano. Secondo me progettualmente forse hanno peccato di vera conoscenza orologiera, io non so quale esperienze sono messe in atto ai giorni nostri, che CV ha chi progetta un nuovo calibro? Mi viene immediatamente da dire un CV eccellente, poi però davvero leggi che il 2120 jlc marcia meglio del calibro AP..dove sta l'anello debole? I materiali non credo....
Titolo: Re:Audemars calibro 2003
Inserito da: GEKKO - Luglio 23, 2015, 19:34:22 pm
Grazie Ciaca
Titolo: Re:Audemars calibro 2003
Inserito da: ciaca - Luglio 23, 2015, 20:06:08 pm
I cnc hanno senz'altro migliorato la parte costruttiva, le tolleranze e i conseguenti accoppiamenti che ne derivano. Secondo me progettualmente forse hanno peccato di vera conoscenza orologiera, io non so quale esperienze sono messe in atto ai giorni nostri, che CV ha chi progetta un nuovo calibro? Mi viene immediatamente da dire un CV eccellente, poi però davvero leggi che il 2120 jlc marcia meglio del calibro AP..dove sta l'anello debole? I materiali non credo....

Secondo me l'anello debole sta proprio nell'assenza degli orologiai, quelle figure cioè che con intuito dettato dall'esperienza e dalla profonda conoscenza di queste macchine sapevano vedere problemi che nessun cad od operatore moderno sono capaci di individuare. Cose che al computer non si vedono, al computer funziona tutto, poi nella pratica capitano gli inconvenienti e non si riesce più a venirne a capo. O neanche ci si prova visto che l' orologeria é ormai "usa e getta" come mille altri gadget.
Titolo: Re:Audemars calibro 2003
Inserito da: leolunetta - Luglio 23, 2015, 23:37:13 pm
Non direi che si tratti dello stesso calibro.
Tutti i calibri manuali ultrapiatti hanno + o - la stessa architettura,per forza di cose.

Quanto ai "dischi volanti" la definizione va ristretta agli ultrapiatti tondi che non presentano anse.


Per quanto possa contare anche io ho avuto l'impressione che non si trattava dello stesso calibro, non è l'architettura dei ponti, ma la posizione delle ruote ad essere diversa.
Titolo: Re:Audemars calibro 2003
Inserito da: ciaca - Luglio 24, 2015, 00:34:01 am
La prima foto è una sovrapposizione di un 9ml con un 1003, si vede chiaramente che i centri della ruota dei secondi e di quella di scappamento non coincidono (coppie di rubini cerchiati).
La seconda è una sovrapposizione di un 2003 con un 9ml, si nota abbastanza chiaramente la perfetta corrispondenza di molte delle viti di bloccaggio dei ponti (frecce).
Tenete conto che le foto hanno prospettive diverse quondi piccole incongruenze non sono significative, lo sono quelle macroscopiche come quelle nella posizione della suddette ruote.
Anche i centri dei bilancieri sembrano leggermente disassati.

La mia idea è che non si può parlare di "stesso" calibro, ma che la base di partenza sia il 9ml mi pare abbastanza evidente.
Titolo: Re:Audemars calibro 2003
Inserito da: erm2833 - Luglio 24, 2015, 00:41:21 am
Per me,ripeto,le differenze sono macroscopiche.
Su una tipologia di movimenti con architettura quasi obbligata.
Titolo: Re:Audemars calibro 2003
Inserito da: ciaca - Luglio 24, 2015, 00:44:39 am
Per me differenze macroscopiche sono quelle tra un savonnette e un lepine, architetture completamente diverse ma entrambe utilizzabili su qualunque tipologia di calibro, inclusi gli ultra piatti manuali.
Titolo: Re:Audemars calibro 2003
Inserito da: PESSOA67 - Luglio 24, 2015, 10:15:19 am
Orologiai che non esistono più:

Louis Elisée Piguet (1836-1924) ci-après LEP
LEP né au Brassus en 1836. Il est le 4ème fils de Jean-Michel Etienne, horloger paysan dans le hameau du Bas du Chenit. Son grand-père était parti vers 1774 en France pour apprendre le métier d’horloger, en 1790 il est de retour à Genève ou il est enregistré comme horloger.
LEP épousa Adrienne Golay, ils eurent 2 filles et 5 garçons.
LEP est décédé à l’âge de 88 ans.
L'homme Texte rédigé par les Archives Cantonales Vaudoises
Louis-Elisée Piguet (1836-1924), éminent personnage dans le milieu de l'horlogerie suisse, a fondé et dirigé une entreprise vieille aujourd'hui de 150 ans et qui reste le leader incontesté dans la fabrication de mouvements horlogers haut de gamme. Il a collaboré avec les plus grands de son époque et a participé à l'élaboration de « la Merveilleuse », l'une des montres de
poche les plus compliquées au monde. Elle est exposée au Musée International de l'Horlogerie de La Chaux-de-Fonds.
Louis-Elisée Piguet (LEP) fit son apprentissage chez Henri Golay à Genève. Il y réalisa la première montre de poche avec grande sonnerie et répétition minutes qui ne compte plus que deux corps de rouages au lieu de trois comme précédemment. En 1859, de retour au Brassus afin de prendre en charge le domaine familial, il travaille avec son frère Henri Daniel pour la
maison Louis Audemars. Ils créent ensemble une petite entreprise, spécialisée dans la fabrication d'ébauches et de quadratures. Ils s'associeront plus tard à Ami Lecoultre pour la fabrication de montres terminées, avant de travailler chacun de leur côté, dès 1877. En 1872, Louis-Elisée invente l'isolateur du sautoir des minutes dans les cadratures répétitions minutes. Il publiera ses inventions dans le Journal Suisse d'Horlogerie à partir de 1876. En 1883, il fabrique et vend ses premières horloges, (montre de poche à grande sonnerie, répétition minutes) qui lui vaudront un diplôme lors d'une exposition à Zürich. En 1890, un
ouragan dévastateur détruit son atelier et sa maison. Louis-Elisée achète alors le vieux moulin du Brassus qu'il transforme en appartement et fabrique d'horlogerie. Bénéficiant de l'énergie électrique grâce à la force hydraulique fournie par la source du Brassus, la production devient
mécanisée. La société se développe dès lors très rapidement. Le nombre d'employés augmente régulièrement avec les années, le nombre de clients également. Les toutes premières pièces à sortir de la fabrique sont des répétitions minutes. Suivront des mouvements de montres compliquées en tous genres, des systèmes brevetés, des répétitions quarts et minutes, ainsi que des chronographes, compteurs, rattrapantes, quantièmes perpétuels et simple. Les grandes sonneries quarts et minutes avec mécanismes repassés
deviendront la spécialité de la fabrique.
En 1897, Louis Elisée fait une attaque. Son cerveau sévèrement touché provoquera une paralysie partielle du côté droit. Il continuera malgré tout à travailler. En 1905, il se voit obligé de remettre l'entreprise à ses quatre fils, sa santé ne le permettant plus de travailler correctement. Le 27 juin 1924, Louis-Elisée Piguet décède à l'hôpital, à l'âge de 88 ans. En
février 1905, l'entreprise change alors de nom, elle s'appelle désormais « Les Fils de Louis Elisée Piguet ». La fabrique continue sa production de mouvements horlogers, dans la continuation de ce que son fondateur avait entrepris. Elle se transmet de père en fils jusqu'à son dernier directeur issu de la famille, Jacques Piguet. En 1992, la société intègre le groupe Swatch. La direction de l'entreprise, sous l'enseigne "Frédéric Piguet SA".
Réalisations :
Selon le Grand livre de fabrication, commencé en 1892 (lors du déménagement de son
atelier) et 1914, il est enregistré 460 mouvements compliqués parmi lesquels on trouve 40 pièces dite à « Grande complication » c’est à dire comportant au moins une grande sonnerie, répétition minutes, quantième perpétuel et chronographe.
De ces quarante montres de poche dite « Grande complication » on trouve neuf « Ultra Compliquées »
Ces neuf œuvres d’art horloger permettent de considérer Louis Elisée Piguet comme l’un des plus grands horlogers de son temps, le faisant ainsi entrer dans l’histoire.
En voici deux exemples :
« La Merveilleuse » est antérieure puis réalisée entre 1874 et 1878
Est la première montre dite « Ultra compliquée » réalisée par LEP.
Ce chef d’œuvre a reçu la médaille bronze à l’exposition mondiale de Paris en 1878, elle est aujourd’hui au musée international de la Chaux-de-Fonds. Comme indiqué dans le Journal suisse d’horlogerie de 1884 (page 243) cette montre a été réalisée par Ami Lecoultre en collaboration avec Louis Elisée Piguet. La Merveilleuse dont la fabrication a duré quatre ans, avec ses 25 indications, fonctions, est demeurée pendant plus d’un quart de siècle, la montre de poche la plus compliquée du monde.
En voici la description sur la plaquette de vente :
Montre 20 lignes, à grande sonnerie, sonnant les heures et les quarts automatiquement, permettant de répéter à volonté les heures, les quarts, et minutes. Avertisseur-réveil-matin.
Chronographe avec compteur des minutes et rattrapante, ces mécanismes permettant de faire simultanément plusieurs observations. Double tour d’heures (locale et autre fuseau), aiguille de seconde trotteuse. Quantième perpétuel, indiquant les jours de la semaine, le quantième,du mois, les phases lunaires et l’année bissextile. Remontoir au pendant à triple effet et mise àl’heure double. Aiguille indicatrice du développement du ressort. Echappement à ancre avec balancier compensé (dont la sensibilité aux variations de température est réduite).

Titolo: Re:Audemars calibro 2003
Inserito da: PESSOA67 - Luglio 24, 2015, 10:25:01 am
Leggete questa discussione se volete:

http://mb.nawcc.org/archive/index.php/t-31436.html

Titolo: Re:Audemars calibro 2003
Inserito da: ciaca - Luglio 24, 2015, 14:56:16 pm
Vi mostro la sovrapposizione di un FP21 e di un VC1003
Si nota anche in questo caso la differente disposizione delle ruote del treno del tempo, in più anche l'architettura del cricco del bariletto è diversa.

La mia personale opinione è che LEP 9ML e FP21 siano tra loro più simili di quanto poi il successivo 2003/1003 non lo sia rispetto ai due precedenti, nonostante le affinità continuino a sembrarmi maggiori con il LEP con il quale condivide la stessa architettura del cricco, sebbene realizzato in unico pezzo per una maggiore resistenza e durabilità, e che è ripresa a sua volta dai primi ultrapiatti da tasca proposti ai primi del 900 proprio da JLC).
Titolo: Re:Audemars calibro 2003
Inserito da: mbelt - Luglio 28, 2015, 00:04:17 am
Orologiai che non esistono più:

Louis Elisée Piguet (1836-1924) ci-après LEP
LEP né au Brassus en 1836. Il est le 4ème fils de Jean-Michel Etienne, horloger paysan dans le hameau du Bas du Chenit. Son grand-père était parti vers 1774 en France pour apprendre le métier d’horloger, en 1790 il est de retour à Genève ou il est enregistré comme horloger.
LEP épousa Adrienne Golay, ils eurent 2 filles et 5 garçons.
LEP est décédé à l’âge de 88 ans.
L'homme Texte rédigé par les Archives Cantonales Vaudoises
Louis-Elisée Piguet (1836-1924), éminent personnage dans le milieu de l'horlogerie suisse, a fondé et dirigé une entreprise vieille aujourd'hui de 150 ans et qui reste le leader incontesté dans la fabrication de mouvements horlogers haut de gamme. Il a collaboré avec les plus grands de son époque et a participé à l'élaboration de « la Merveilleuse », l'une des montres de
poche les plus compliquées au monde. Elle est exposée au Musée International de l'Horlogerie de La Chaux-de-Fonds.
Louis-Elisée Piguet (LEP) fit son apprentissage chez Henri Golay à Genève. Il y réalisa la première montre de poche avec grande sonnerie et répétition minutes qui ne compte plus que deux corps de rouages au lieu de trois comme précédemment. En 1859, de retour au Brassus afin de prendre en charge le domaine familial, il travaille avec son frère Henri Daniel pour la
maison Louis Audemars. Ils créent ensemble une petite entreprise, spécialisée dans la fabrication d'ébauches et de quadratures. Ils s'associeront plus tard à Ami Lecoultre pour la fabrication de montres terminées, avant de travailler chacun de leur côté, dès 1877. En 1872, Louis-Elisée invente l'isolateur du sautoir des minutes dans les cadratures répétitions minutes. Il publiera ses inventions dans le Journal Suisse d'Horlogerie à partir de 1876. En 1883, il fabrique et vend ses premières horloges, (montre de poche à grande sonnerie, répétition minutes) qui lui vaudront un diplôme lors d'une exposition à Zürich. En 1890, un
ouragan dévastateur détruit son atelier et sa maison. Louis-Elisée achète alors le vieux moulin du Brassus qu'il transforme en appartement et fabrique d'horlogerie. Bénéficiant de l'énergie électrique grâce à la force hydraulique fournie par la source du Brassus, la production devient
mécanisée. La société se développe dès lors très rapidement. Le nombre d'employés augmente régulièrement avec les années, le nombre de clients également. Les toutes premières pièces à sortir de la fabrique sont des répétitions minutes. Suivront des mouvements de montres compliquées en tous genres, des systèmes brevetés, des répétitions quarts et minutes, ainsi que des chronographes, compteurs, rattrapantes, quantièmes perpétuels et simple. Les grandes sonneries quarts et minutes avec mécanismes repassés
deviendront la spécialité de la fabrique.
En 1897, Louis Elisée fait une attaque. Son cerveau sévèrement touché provoquera une paralysie partielle du côté droit. Il continuera malgré tout à travailler. En 1905, il se voit obligé de remettre l'entreprise à ses quatre fils, sa santé ne le permettant plus de travailler correctement. Le 27 juin 1924, Louis-Elisée Piguet décède à l'hôpital, à l'âge de 88 ans. En
février 1905, l'entreprise change alors de nom, elle s'appelle désormais « Les Fils de Louis Elisée Piguet ». La fabrique continue sa production de mouvements horlogers, dans la continuation de ce que son fondateur avait entrepris. Elle se transmet de père en fils jusqu'à son dernier directeur issu de la famille, Jacques Piguet. En 1992, la société intègre le groupe Swatch. La direction de l'entreprise, sous l'enseigne "Frédéric Piguet SA".
Réalisations :
Selon le Grand livre de fabrication, commencé en 1892 (lors du déménagement de son
atelier) et 1914, il est enregistré 460 mouvements compliqués parmi lesquels on trouve 40 pièces dite à « Grande complication » c’est à dire comportant au moins une grande sonnerie, répétition minutes, quantième perpétuel et chronographe.
De ces quarante montres de poche dite « Grande complication » on trouve neuf « Ultra Compliquées »
Ces neuf œuvres d’art horloger permettent de considérer Louis Elisée Piguet comme l’un des plus grands horlogers de son temps, le faisant ainsi entrer dans l’histoire.
En voici deux exemples :
« La Merveilleuse » est antérieure puis réalisée entre 1874 et 1878
Est la première montre dite « Ultra compliquée » réalisée par LEP.
Ce chef d’œuvre a reçu la médaille bronze à l’exposition mondiale de Paris en 1878, elle est aujourd’hui au musée international de la Chaux-de-Fonds. Comme indiqué dans le Journal suisse d’horlogerie de 1884 (page 243) cette montre a été réalisée par Ami Lecoultre en collaboration avec Louis Elisée Piguet. La Merveilleuse dont la fabrication a duré quatre ans, avec ses 25 indications, fonctions, est demeurée pendant plus d’un quart de siècle, la montre de poche la plus compliquée du monde.
En voici la description sur la plaquette de vente :
Montre 20 lignes, à grande sonnerie, sonnant les heures et les quarts automatiquement, permettant de répéter à volonté les heures, les quarts, et minutes. Avertisseur-réveil-matin.
Chronographe avec compteur des minutes et rattrapante, ces mécanismes permettant de faire simultanément plusieurs observations. Double tour d’heures (locale et autre fuseau), aiguille de seconde trotteuse. Quantième perpétuel, indiquant les jours de la semaine, le quantième,du mois, les phases lunaires et l’année bissextile. Remontoir au pendant à triple effet et mise àl’heure double. Aiguille indicatrice du développement du ressort. Echappement à ancre avec balancier compensé (dont la sensibilité aux variations de température est réduite).
Ti devo ringraziare molto, perché su come fosse nata Frederique Piguet non avevo idea, non ero certo che centrasse Louis Elysee Piguet, mi fa piacere saperlo. Jacques Piguet è quello che con Biver fa rivivere Blancpain
Titolo: Re:Audemars calibro 2003
Inserito da: PESSOA67 - Luglio 28, 2015, 12:16:42 pm
Grazie a te Angelo per tutte le volte che mi hai insegnato qualcosa di cui non ero a conoscenza...