Orologico Forum 3.0

Christian Klings: un artista solitario

mbelt

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Re:Christian Klings: un artista solitario
« Risposta #255 il: Aprile 24, 2018, 11:26:02 am »
Comunque secondo me anche il voler fare per forza dei paralleli è sbagliato. Diciamo che di questo orologiaio si deve apprezzare il fatto che fa tutto in casa, cassa compresa. L’orologio commissionato sappiamo per certo che è stato fatto da lui e lui soltanto e le tante richieste dell’eventuale cliente vengono soddisfatte come nessun’altro ad oggi fa, almeno che io sappia.
Quindi se si cerca questo tipo di approccio all’orologeria classica, col massimo oggi dell’artigianalità, un pensiero su questo singolare indipendente conviene farcelo. :)
Certo, se ricercassi questo aspetto perché lo ritenessi prioritario rispetto ad altri valori, anche io mi rivolgere a Klings che da quanto ho appreso da voi, sembra essere il più conveniente oltrechè piacevole nell'aspetto e giusto nelle dimensioni.
Dipende da cosa intendi per conveniente. Un suo prodotto va da un minimo di 20k in su. Con le personalizzazioni e con l’oro si sale un pò, ma neanche tanto. La differenza tra oro e acciaio e di 5k.
Insomma non come Rolex che tra il Gmt acciaio e quello oro rosa ci carica per differenza 27k...  :-X
Questo è una cosa che gli fa onore. Però non è l’unico orologiaio che fa pezzi anche su completa ordinazione. Uno che non ha mai smesso è Michel Parmigiani, per esempio. E sono pezzi incredibili.
« Ultima modifica: Aprile 24, 2018, 11:29:57 am da mbelt »
Contro ogni talebanismo, ora e sempre

Errol

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Re:Christian Klings: un artista solitario
« Risposta #256 il: Aprile 24, 2018, 11:45:35 am »
dal mio punto di vista la differenza tra un modello in acciaio ed uno in oro è ovviamente molto più ridotta per chi fa tutto da se a mano e per un'azienda .

mi spiego, per uno che lavora autonomamente lavorare una cassa d'oro è molto più semplice e, sebbene il materiale costi molto di più, il risparmio di tempo nella lavorazione, che tanto sempre a mano farebbe, riduce il gap.

in un'azienda fare gli orologi d'oro significa impiantare una seconda catena di produzione con evidenti investimenti ripartiti su un numero minore di esemplari con inevitabile incremento sul singolo pezzo.

poi tutto ciò non giustifica in ogni caso i 27 k di differenza.

aggiungerei infine il valore di posizionamento sul mercato che è assolutamente scollegato dai costi di produzione e che mi sembra l'unico parametro che usano le grandi case, ossia "quanto mettiamo di listino un GMT oro...?" ..."boh, famo 35 k, mi sembra una somma corretta per vendere i numeri che intendiamo produrre, massimalizzare gli introiti e rendere l'oggetto esclusivo per chi deciderà di acquistarlo"

        

Re:Christian Klings: un artista solitario
« Risposta #257 il: Aprile 24, 2018, 11:54:44 am »
Si certo, sono probabilmente le scelte di marketing a posizionare un prodotto in una fascia di mercato. Ciò non toglie che io utente finale mi ritrovo a pagare l’oro il 500% in più di quello che costerebbe.
Poi questa cosa della catena produttiva delle grandi aziende sarebbe interessante approfondirla, sempre che sia possibile. Più che altro per verificare se questa difficoltà nell’organizzare la produzione fa salire in modo spropositato i prezzi degli orologi in oro o è solo scelta di marketing e nulla più. Non lo so
Non c'è nulla di nobile nell'essere superiore a qualcun'altro.
La vera nobiltà è essere superiore a chi eravamo ieri.
-Samuel Johnson-

Errol

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Re:Christian Klings: un artista solitario
« Risposta #258 il: Aprile 24, 2018, 12:07:12 pm »
il discorso sul posizionamento in una determinata fascia di prezzo è cosa certa.

ricordo tanti anni fa, intorno al 98/99 lessi una intervista ad un dirigente Panerai che parlando di prezzo non menzionò mai i costi di produzione ma parlò esclusivamente di come avessero deciso a livello strategico di posizionarsi inizialmente ad un livello appena inferiore a Rolex, perchè gli sembrava la fascia adeguata per dare una immagine di prestigio al marchio senza scontrarsi sulla stessa fascia di prezzo dei Rolex....ripeto il tutto senza mai far riferimento al fatto che quello fosse il prezzo reale derivante dai costi.

sul discorso delle linee di produzione io penso che sia oggettivamente incidente.
se devo produrre a macchina casse bracciali in oro e in acciaio devo fare due linee e la prima inciderà su un numero di pezzi inferiori.
 
        

mbelt

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Re:Christian Klings: un artista solitario
« Risposta #259 il: Aprile 24, 2018, 12:26:54 pm »
il discorso sul posizionamento in una determinata fascia di prezzo è cosa certa.

ricordo tanti anni fa, intorno al 98/99 lessi una intervista ad un dirigente Panerai che parlando di prezzo non menzionò mai i costi di produzione ma parlò esclusivamente di come avessero deciso a livello strategico di posizionarsi inizialmente ad un livello appena inferiore a Rolex, perchè gli sembrava la fascia adeguata per dare una immagine di prestigio al marchio senza scontrarsi sulla stessa fascia di prezzo dei Rolex....ripeto il tutto senza mai far riferimento al fatto che quello fosse il prezzo reale derivante dai costi.

sul discorso delle linee di produzione io penso che sia oggettivamente incidente.
se devo produrre a macchina casse bracciali in oro e in acciaio devo fare due linee e la prima inciderà su un numero di pezzi inferiori.
Risulta anche a me così, tutte e due le considerazioni fatte sono perfette, cioè risultano anche a me. Con la differenza che a costare sono gli stampi, ed è chiaro che lo stampo dell’oro ricade su un numero minore di pezzi e quindi il costo incide di più. È un costo che si aggiunge al costo del materiale,e della lavorazione . Ma come hai detto tutto incide si, ma non in modo da giustificare certi sovrapprezzi. Questo sovrapprezzi sono scelte di marketing. Sono scelte commerciali. Questo vale per qualsiasi orologio, che sia di piccola azienda o di artigiano. E costi del prodotto e anche della ricerca e sviluppo che c’è quando c’ è sono sempre molto distanti dal listino, che è fissato quindi in base a considerazioni di mercato. Poi certo c’è chi lavora con margini superiori agli altri, non ci piove. C’è chi c deve anche caricare costi di pubblicità e marketing enormi, e chi può non,farlo.
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mbelt

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Re:Christian Klings: un artista solitario
« Risposta #260 il: Aprile 24, 2018, 13:39:23 pm »
l’orologio rimane un compromesso tra esigenze diverse,

Applausi. Parole da scolpire. Ecc. ecc.

Io non mi iscrivo a un partito, quello degli "indipendenti" migliori o peggiori a prescindere.
Guardo all'orologio.
Ma, nel giudicare l'orologio, il modo  con cui è realizzato è uno degli elementi da considerare.

L'artigianalità è un pregio (non solo nelle finiture, anche nell'ideazione e nella realizzazione dell'orologio); la personalizzazione anche.
Questi pregi vanno messi sul piatto della bilancia insieme con estetica, proporzioni, precisione, affidabilità, originalità, raffinatezza (tecnica e costruttiva), storicità, innovazione, rispetto della tradizione (ebbene sì, si può innovare nel solco di una tradizione), rapporto qualità/prezzo, affidabilità, riparabilità...
La gerarchia dei pregi, poi, ognuno la costruisce come crede.

Quanto alle prestazioni cronometriche: è fondamentale che siano ottime (parliamo pur sempre di meccanismi per misurare il tempo, per di più dai costi elevatissimi), non che siano da primato (non parliamo di strumenti professionali).
Conoscete la legge dei rendimenti decrescenti? In economia, oltre un certo limite, l'incremento dell'apporto di un fattore produttivo non produce più rendimenti proporzionali all'incremento stesso.
Vale per i rendimenti economici, ma vale anche per l'apprezzabilità - da parte dell'acquirente - delle prestazioni di un prodotto meccanico.
Quando acquistiamo un'automobile sportiva - qui il paragone mi sembra utile  :P - guardiamo soltanto  l'accelerazione? Oppure guardiamo anche ripresa, coppia, curva di erogazione della potenza, elasticità, tenuta di strada e tanti altri fattori che regolano la prestazione complessiva (per intenderci: il "tempo sul giro") e il piacere di guida?
E quando mettiamo di fronte due vetture entrambe ad altissimi livelli  in termini di prestazioni complessive, guardiamo solo il valore assoluto di queste (privilegiando esclusivamente chi ottiene il primato) o anche il comfort di marcia, la dotazione degli accessori, la linea, ecc.?

Se tra due orologi la differenza di prestazioni cronometriche è esigua, questo fattore resta degno di attenzione, ma la sua apprezzabilità diminuisce (rendimento decrescente) ed entra maggiormente in gioco con gli altri (estetica, originalità, ecc.).

Quello che intendeva in precedenza Leandro è che se Klings mi offre un'ottima resa cronometrica (e penso che possiamo presumerlo, vista l'altissima qualità del prodotto anche dal punto di vista meccanico), diventa non dirimente - anche se alcuni possono assegnarvi un peso maggiore che altri - la differenza di una frazione di secondo rispetto ad altro orologio (che magari mi offre minore gratificazione negli altri elementi da soppesare). E diventa puro esercizio verbale ipotizzare il micromiglioramento possibile ricorrendo a una progettazione con l'ausilio di strumenti informatici. Anche perché non stiamo acquistando orologi da portare a una di quelle gare di cronometria che erano in voga soprattutto cinquant'anni fa (quando gli orologi erano anche strumenti professionali e i margini di miglioramento erano ancora rilevanti).
Sottoscrivo tutto, posto in questi termini. Io quello che non capirò mai è la difficoltà di tanti in questo settore a guardare la globalità del prodotto, con tutte le sue caratteristiche. Guardando questa globalità si possono comprendere tante cose, anche scelte che a prima vista possono sembrare non condivisibili, nella globalità trovano significato. Io su Klings sospendo il giudizio perché veramente conosco poco. Continuo a pensare che questa cosa della progettazione senza computer non sia una buona idea: che il suo tempo lo potrebbe impiegare meglio sui suoi orologi. Pazienza che uno faccia un bozzetto a mano, ma che uno proprio non usi una tecnologia nella progettazione mi sa di scelta difficilmente spiegabile, anzi incomprensibile, o almeno, non condivisibile. Proprio perché nella migliore delle ipotesi non porta nulla al prodotto, anzi per me esiste la possibilità concreta che lo peggiori, o comunque che il tempo che si risparmia con i computer possa essere impiegato meglio sul prodotto.
Quanto alla cronometria per me un orologiaio serio la considera fattore primario. Non unico, non assoluto (nessuno lo è), ma fattore primario sì. Non è necessario certo che tutti gli orologi vincano le gare. Però, Istaro, le gare si fanno ancora anche oggi, e hanno un significato, non è che non significhino nulla. 
Contro ogni talebanismo, ora e sempre

Bonimba

Re:Christian Klings: un artista solitario
« Risposta #261 il: Aprile 24, 2018, 14:57:40 pm »
Dipende da cosa intendi per conveniente. Un suo prodotto va da un minimo di 20k in su. Con le personalizzazioni e con l’oro si sale un pò, ma neanche tanto. La differenza tra oro e acciaio e di 5k.
Ma come è possibile che un orologiaio che fa tutto da solo , a mano , senza uso della tecnologia possa vendere orologi a 20 K?
Ok sarà un minimo ma son solo 20 K.
Avrei detto almeno tre/quattro volte tanto.
Se poi ci mettiamo che fa pagare le revisioni  qualche centinaia di euro, .....
Boh c'è qualcosa che non mi torna
« Ultima modifica: Aprile 24, 2018, 15:07:33 pm da Bonimba »

Re:Christian Klings: un artista solitario
« Risposta #262 il: Aprile 24, 2018, 15:59:01 pm »
Dipende da cosa intendi per conveniente. Un suo prodotto va da un minimo di 20k in su. Con le personalizzazioni e con l’oro si sale un pò, ma neanche tanto. La differenza tra oro e acciaio e di 5k.
Ma come è possibile che un orologiaio che fa tutto da solo , a mano , senza uso della tecnologia possa vendere orologi a 20 K?
Ok sarà un minimo ma son solo 20 K.
Avrei detto almeno tre/quattro volte tanto.
Se poi ci mettiamo che fa pagare le revisioni  qualche centinaia di euro, .....
Boh c'è qualcosa che non mi torna
Penso che sia tutto il resto sproporzionato. È vero che ore di lavoro sono tante, ma va anche considerato che 20k son circa il netto annuale medio come salario. Il più e' il tempo per il primo prototipo e il piazzamento delle macchine a controllo manuale. Affrontato questo lavoro e affinato il prototipo, i successivi si lavorano in meno tempo ( finiture escluse)
Dimenticavo. Per realizzare una cassa in oro, mi hanno chiesto circa 4k più iva
« Ultima modifica: Aprile 24, 2018, 16:07:46 pm da Idomeneo »
 

S.M.

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Re:Christian Klings: un artista solitario
« Risposta #263 il: Aprile 24, 2018, 16:06:08 pm »
Sono conti che non riesco a fare sinceramente.
Bisognerebbe sapere per il modello base, quello da 20k, quante ore di lavoro gli occorrono.
Ipotizzando che lavora 9h al giorno per 20 giorni, in un mese avrebbe 180h disponibili.

C'è la fa a finire almeno un orologio in questo tempo, è un buon guadagno per iniziare.
Però dubito che in 180h riesca a fare un orologio.....
Ciò che non si muove non si usura.......Quello che non c'è non si rompe.

Errol

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Re:Christian Klings: un artista solitario
« Risposta #264 il: Aprile 24, 2018, 16:07:43 pm »
più che altro magari è uno che si "accontenta" di guadagnare il giusto per vivere in maniera più che dignitosa.
se vende 3/4 orologi all'anno, incasso stimato 100/120 k€, diciamo che di materiali tra oro, spirali, cinturini, ecc ne spende 15/20, ne restano 100. Tra tasse, utenze, ammortamenti vari, ecc diciamo che ne perde altre 35/45...restano 55/60 k€ che per lui saranno abbastanza e non avendo nessuno sono tutti i suoi,..... facendo i conti della serva il suo stipendio per vivere bene facendo quello che gli piace c'è.

chiaramente sono tutti numeri buttati giù tanto per dire, però tutto sommato potrebbero pure starci.

bravo Christian
        

Re:Christian Klings: un artista solitario
« Risposta #265 il: Aprile 24, 2018, 16:13:04 pm »
È sempre la prototipazione che costa. Ho lavorato più di un anno per realizzare e rendere funzionante un equazione lavorando quasi a tempo pieno, ma se dovessi rifarlo ci mettere molto meno...ipoteticamente costerebbe 1\3 rispetto ad un prototipo
 

Re:Christian Klings: un artista solitario
« Risposta #266 il: Aprile 24, 2018, 16:19:11 pm »
Dipende da cosa intendi per conveniente. Un suo prodotto va da un minimo di 20k in su. Con le personalizzazioni e con l’oro si sale un pò, ma neanche tanto. La differenza tra oro e acciaio e di 5k.
Ma come è possibile che un orologiaio che fa tutto da solo , a mano , senza uso della tecnologia possa vendere orologi a 20 K?
Ok sarà un minimo ma son solo 20 K.
Avrei detto almeno tre/quattro volte tanto.
Se poi ci mettiamo che fa pagare le revisioni  qualche centinaia di euro, .....
Boh c'è qualcosa che non mi torna
In effetti, sembra tutto molto strano. Sarà l’uomo dei miracoli, lo dico con un pizzico di ironia. Fa tutto lui, fa tutto a mano, non usa il computer, si cimenta in complicazioni meccaniche notevoli, ed in più è economico.


Come dice Idiomeneo, Klings ha dei prezzi corretti non allineati a quelli di mercato.
Voutilainen per me ha un prezzo che guarda a cosa offre il mercato e se un Calatrava o un VC totalmente industriali con calibro vetusto costano 30k non trovo scandaloso che V. decida collocarsi a 70k.
Ferrier che si colloca in mezzo con calibro originale e ben decorato... Non è adeguato perche non arriva alle decorazioni di V. e i suoi quadranti sono meno artigianali.


« Ultima modifica: Aprile 24, 2018, 23:20:16 pm da Patrizio »

Bonimba

Re:Christian Klings: un artista solitario
« Risposta #267 il: Aprile 24, 2018, 16:42:52 pm »
Sono d'accordo con Roberto che questo modo malizioso di parlare ogni qualvolta dell'operato di un professionista con continue allusioni  atte a distruggere o comunque macchiare l'immagine di un professionista non solo non mi appartiene ma m'infastidisce.
In sintesi le continue allusioni vogliono spingere alla riflessione che voutilainen chiedendo 70k per un prodotto artigianale (in cui maliziosamente si dice che non lo è) è un ladro.
Klings chiedendone 25/30 è troppo economico quindi sarà una truffa...
Come dice Idiomeneo, Klings ha dei prezzi corretti non allineati a quelli di mercato.
Voutilainen per me ha un prezzo che guarda a cosa offre il mercato e se un Calatrava o un VC totalmente industriali con calibro vetusto costano 30k non trovo scandaloso che V. decida collocarsi a 70k.
Ferrier che si colloca in mezzo con calibro originale e ben decorato... Non è adeguato perche non arriva alle decorazioni di V. e i suoi quadranti sono meno artigianali.
Mah... si stanno "sporcando" tutti i topic con continue allusioni e noto che questo accade dal 6 aprile.
Secondo me , scusa la franchezza , ti stai scaldando un pelo troppo .
Non è questione di ladri o di truffe o di pensieri maliziosi
E' la prima volta che vedo scritto un prezzo per un orologio di Klings ( immagino un solo tempo non certo il tourbillon postato in apertura) e, se mi permetti , lo stupore ci sta tutto
Evidentemente non ragiona come Voutilainen .
Uno su mille , una mosca bianca.
Buono a sapersi.
Pensavo di non poter avere niente a che vedere con orologi di questi maestri
Magari un pensiero ce lo posso fare
« Ultima modifica: Aprile 24, 2018, 16:50:02 pm da Bonimba »

Re:Christian Klings: un artista solitario
« Risposta #268 il: Aprile 24, 2018, 16:52:12 pm »
Sono d'accordo con Roberto che questo modo malizioso di parlare ogni qualvolta dell'operato di un professionista con continue allusioni  atte a distruggere o comunque macchiare l'immagine di un professionista non solo non mi appartiene ma m'infastidisce.
In sintesi le continue allusioni vogliono spingere alla riflessione che voutilainen chiedendo 70k per un prodotto artigianale (in cui maliziosamente si dice che non lo è) è un ladro.
Klings chiedendone 25/30 è troppo economico quindi sarà una truffa...
Come dice Idiomeneo, Klings ha dei prezzi corretti non allineati a quelli di mercato.
Voutilainen per me ha un prezzo che guarda a cosa offre il mercato e se un Calatrava o un VC totalmente industriali con calibro vetusto costano 30k non trovo scandaloso che V. decida collocarsi a 70k.
Ferrier che si colloca in mezzo con calibro originale e ben decorato... Non è adeguato perche non arriva alle decorazioni di V. e i suoi quadranti sono meno artigianali.
Mah... si stanno "sporcando" tutti i topic con continue allusioni e noto che questo accade dal 6 aprile.
Secondo me , scusa la franchezza , ti stai scaldando un pelo troppo .
Non è questione di ladri o di truffe o di pensieri maliziosi
E' la prima volta che vedo scritto un prezzo per un orologio di Klings ( immagino un solo tempo non certo il tourbillon postato in apertura) e, se mi permetti , lo stupore ci sta tutto
Evidentemente non ragiona come Voutilainen .
Uno su mille , una mosca bianca.
Buono a sapersi.
Pensavo di non poter avere niente a che vedere con orologi di questi maestri
Magari un pensiero ce lo posso fare

Quel che mi scalda è la malizia, delle due uno, o klings è  troppo economico o Voutilainen è troppo caro. Se tutti e due significa che si vuol parlare comunque in modo negativo.
Marco ha parlato negativamente di 11 watchmakers su 13.... e lo ribadisco, quando stava uscendo dalla mostra mi ha stretto la mano complimentandosi e sottolineando che il giorno dopo avrebbe sottolineato on line il suo entusiasmo.

Errol

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Re:Christian Klings: un artista solitario
« Risposta #269 il: Aprile 24, 2018, 17:00:44 pm »
secondo me, anche Voutilainen è allineato ad un onesto guadagno, solo che la sua Impresa è un po' più strutturata e pertanto i numeri sono inevitabilmente diversi....quando cominci a pagare la manodopera specializzata i costi lievitano, è inevitabile.

rifacciamo i conti della serva (sperando di ricordare quello che lo stesso Kari ha detto durante la mostra, ossia una decina di dipendenti e 15/20 orologi all'anno)

incasso medio annuo 1.400 k€
spese per i materiali    100/150 k€

restano 1.300/1250
tasse, ammortamenti vari, e in questo caso anche un po di visibilità in più diciamo 450/500
restano 750/800

togliamo lo stipendio di 10 dipendenti specializzatissimi (vogliamo fare 55/60 k€ l'anno ognuno?) sono 550/600 e quindi ne resterebbero 200 per lui.

considerando tutto penso che a tanto di meno non potrebbe nemmeno venderli