Orologico Forum 3.0

Roger Dubuis cronografo "la monègasque"

ciaca

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Re:Roger Dubuis cronografo "la monègasque"
« Risposta #15 il: Agosto 12, 2015, 12:58:29 pm »
Sicuro? Io lo ricordo da 40 e con uno spessore piuttosto generoso, nulla di sconvolgente se rapportato allo standard di un orologio sportivo, decisamente troppo se pensato per un cronografo di stampo elegante. Quando lo provai non aveva certo le proporzioni di uno Zenith 1969 insomma :)
Le misure corrette sono 40x13,7mm, praticamente quelle di un gmt2  ;)

Il calibro 61 resta tuttavia sempre un bel vedere



Castoni in oro, viti azzurrate a fiamma, superfici lucidate a specchio nero, e tutto il campionario di decorazioni che definiscono il pregio superiore in questa categoria, non mancano :)

Come dice Marco, però, è tutto indistriale....e si vede. Il "grattage" tipico di molti Patek c'è anche qui.



Il fatto é che i panograph, come molti altri orologi di stampo sassone, non si capisce bene come catalogarli, alcuni in acciaio, casse satinate e quadranti scuri, come certi Pano (lunar e reserve) possono passare tranquillamente per orologi casual/sportivi, altri come il panograph meno.

Il Dubuis non si porta dietro alcun equivoco in tal senso, sportivo, grande e un po' retrò come ogni orologio alla moda di questa epoca. E anche dal punto di vista della meccanica ha secondo me una marcia in più.



Non so se il doppio punzone di Ginevra basti ad assicurare un livello eccelso delle finiture che da questa foto non riesco a giudicare, ma la stessa architettura del calibro mi piace di più oltre ad essere oggettivamente più esclusiva non essendoci come già detto molti altri esempi di calibro automatico con micro rotore a innesti tradizionali. Questo è un cronografo, uno dei pochi, che unisce la praticità di un calibro automatico con la piacevolezza estetica di un cronografo manuale :)
« Ultima modifica: Agosto 12, 2015, 13:20:00 pm da ciaca »
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

Re:Roger Dubuis cronografo "la monègasque"
« Risposta #16 il: Agosto 12, 2015, 13:17:06 pm »
Sicuro? Io lo ricordo da 40 e con uno spessore piuttosto generoso, nulla di sconvolgente se rapportato allo standard di un orologio sportivo, decisamente troppo se pensato per un cronografo di stampo elegante. Quando lo provai non aveva certo le proporzioni di uno Zenith 1969 insomma :)
Le misure corrette sono 40x13,7mm, praticamente quelle di un gmt2  ;)

Il calibro 61 resta tuttavia sempre un bel vedere



Castoni in oro, viti azzurrate a fiamma, superfici lucidate a specchio nero, e tutto il campionario di decorazioni che definiscono il pregio superiore in questa categoria, non mancano :)

Come dice Marco, però, è tutto indistriale....e si vede. Il "grattage" tipico di molti Patek c'è anche qui.



Il fatto é che i panograph, come molti altri orologi di stampo sassone, non si capisce bene come catalogarli, alcuni in acciaio, casse satinate e quadranti scuri, come certi Pano (lunar e reserve) possono passare tranquillamente per orologi casual/sportivi, altri come il panograph meno.

Quello che ti ho mostrato e che è andato in asta però è il modello prodotto, se non erro, sino allo scorso anno (quello che o provato anch'io) ed è 38mm, la "vestibilita" è molto simile a quella del Lange 1

ciaca

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Re:Roger Dubuis cronografo "la monègasque"
« Risposta #17 il: Agosto 12, 2015, 13:24:54 pm »
Se non ricordo male il "vecchio" panograph era 39mm ed era già fuori produzione da qualche anno prima che nel 2012 GO lo riproponesse nella nuova versione lievemente ingrassata. :)

P.s: Lange1, come anche il 1815 cronografo, sono altri di quegli orologi per i quali faccio fatica a trovare una coerente collocazione.

Proprio il 1815 avrebbe il suo posto in una ideale comparativa tra i crono di nuova generazione d'alta gamma ma condivide molte delle perplessità che nutro per il panograph oltre che un prezzo su strada decisamente superiore sia al panograph che al monegasque.
« Ultima modifica: Agosto 12, 2015, 13:31:11 pm da ciaca »
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

ilcommesso

Re:Roger Dubuis cronografo "la monègasque"
« Risposta #18 il: Agosto 12, 2015, 13:34:23 pm »
Quanti crono con microrotore di produzione attuale conoscete?  ::)

Se a questa scarsa platea aggiungiamo l'elemento prezzo, che a fronte di listini esageratamente alti si traduce in sconto elevato e prezzo "equo", allora per me la scelta è quasi scontata.

Il calibro avrà perso qualcosa a livello meccanico, però adesso dovrebbero avere meno problemi, perchè volenti o nolenti quelli dell'era Dias soffrivano tutti di qualche problema.

Sfornavano più calibri nuovi in RD che in tutte le altre maisons messe insieme  :D

Il panograph è molto bello ma penso che andrebbe paragonato al datograph, che però ha un listino si de ra le .

Costa come un daytona, la realtà è questa, di sicuro Angelo non ha bisogno di troppi consigli vista la conoscenza in materia.  ;)

ciaca

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Re:Roger Dubuis cronografo "la monègasque"
« Risposta #19 il: Agosto 12, 2015, 13:38:48 pm »
Diciamo che costa anche MENO di certi Daytona vecchia referenza :D
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Re:Roger Dubuis cronografo "la monègasque"
« Risposta #20 il: Agosto 12, 2015, 13:42:57 pm »
Se è per questo anche un Datograph costa meno di un 6263 Newman… scelta complicata tra i due... :P
Non c'è nulla di nobile nell'essere superiore a qualcun'altro.
La vera nobiltà è essere superiore a chi eravamo ieri.
-Samuel Johnson-

ciaca

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Re:Roger Dubuis cronografo "la monègasque"
« Risposta #21 il: Agosto 12, 2015, 13:51:00 pm »
Il datograph ha però quel peccato originale della grandata L&S che per me é brutta senza se e senza ma e ammazza l'orologio.
E ha uno street price di fantasia pensato solo in funzione della concorrenza a PP. :)
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

Re:Roger Dubuis cronografo "la monègasque"
« Risposta #22 il: Agosto 12, 2015, 14:08:33 pm »
Neanche a me fa morire il Datograph, ma prima di farmi un Newman comprerei anche un Panerai…
Vabbè… forse no….
Ma il concetto è chiaro, no?! ;D
Non c'è nulla di nobile nell'essere superiore a qualcun'altro.
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-Samuel Johnson-

mbelt

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Re:Roger Dubuis cronografo "la monègasque"
« Risposta #23 il: Agosto 12, 2015, 14:19:22 pm »
Simone, il crono semplice funzionava bene. Quello che aveva problemi di carica era il crono rattrapante. Non tutti gli RD avevano problemi. Il Datograph penso che oggettivamente sia stato e forse sia ancora il riferimento dei cronografi classici manuali fatti oggi. Per me è praticamente perfetto, giusto la grandata dovrebbe adottare l'aggiornamento istantaneo già presente sul nuovo Lange 1. Si compra però ad una cifra maggiore rispetto all'RD, anche di secondo polso.
Ricordo anche che RD di Dias aveva già presentato, ma purtroppo non messo in produzione, un delizioso cronografo integrato ad innesto laterale di forma, che però su bocciato da Richemont nella loro politica di riduzione di RD
Contro ogni talebanismo, ora e sempre

ilcommesso

Re:Roger Dubuis cronografo "la monègasque"
« Risposta #24 il: Agosto 12, 2015, 14:22:09 pm »
Il datograph ha però quel peccato originale della grandata L&S che per me é brutta senza se e senza ma e ammazza l'orologio.
E ha uno street price di fantasia pensato solo in funzione della concorrenza a PP. :)

Io invece adoro la gran data, ed il datograph per me è IL crono  ;)

Questo RD non l'ho visto, ma questa forma di cassa trovo abbia un'ergonomia eccellente, infatti mi è sempre piaciuto il radiomir.

Quante maisons oggi utilizzano il microrotore, oltre RD?
Patek stessa cosa produce ancora con questo sistema di ricarica?

ciaca

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Re:Roger Dubuis cronografo "la monègasque"
« Risposta #25 il: Agosto 12, 2015, 16:03:15 pm »
Sull'esclusività del calibro, anche in versione downgrade, non credo ci siano dubbi ;)
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fabri5.5

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Re:Roger Dubuis cronografo "la monègasque"
« Risposta #26 il: Agosto 12, 2015, 16:22:06 pm »




Non so se il doppio punzone di Ginevra basti ad assicurare un livello eccelso delle finiture che da questa foto non riesco a giudicare, ma la stessa architettura del calibro mi piace di più oltre ad essere oggettivamente più esclusiva non essendoci come già detto molti altri esempi di calibro automatico con micro rotore a innesti tradizionali. Questo è un cronografo, uno dei pochi, che unisce la praticità di un calibro automatico con la piacevolezza estetica di un cronografo manuale :)

l'ho provato un paio di volte,
dato il prezzo a cui viene venduto,è un ottimo orologio,
mantiene una sua cifra stilistica,è discretamente costruito e si lascia portare nonostante le dimensioni.
rispetto ai RD precedenti appare comunque scarsino per lavorazioni di cassa e finiture del calibro.
non è comunque a innesto tradizionale,ma verticale.

Istaro

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Re:Roger Dubuis cronografo "la monègasque"
« Risposta #27 il: Agosto 12, 2015, 16:38:36 pm »
A me l'estetica dei RD (e dei Muller...) di Dias non è mai piaciuta. Con questo "nuovo corso" va appena meglio...

La forma della cassa è ok, armonica, ben equilibrata con corona e pulsanti.

Sul quadrante, però, non ci siamo.
Non che sia brutto, ma: il colore grigio non mi è mai piaciuto, in nessun orologio; gli indici "doppi" interni alle ore non li capisco, creano inutile affollamento; i compax accentrati...

E poi le dimensioni: non devo certo essere io a sensibilizzare ciaca sul'argomento  ;) , ma oltre 42mm le trovo esagerate per qualsiasi segnatempo non strettamente professionale.

Tra i pro, accanto alla forma della cassa, c'è - come già evidenziato - una meccanica eccellente e non comune, a un prezzo invitante per la categoria.

Ricapitolando, mi sembra un orologio che - nell'ottica dello stesso ciaca che lo ha adocchiato - richiede di accettare alcuni "compromessi" estetici.
Quasi a dire: "Avrei proprio voglia di un bel crono con cassa a cuscino, grande meccanica e prezzo 'ragionevole'. Mi adatto a questo modello, che ritengo il meglio oggi disponibile".

Però mi domando: quando si spendono cifre a tre (o più!) zeri, non bisognerebbe essere entusiasti dell'acquisto? Ha senso scendere a compromessi?
"Non esistono venti favorevoli per il marinaio che non sa dove andare" (Seneca)

mbelt

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Re:Roger Dubuis cronografo "la monègasque"
« Risposta #28 il: Agosto 12, 2015, 17:12:16 pm »




Non so se il doppio punzone di Ginevra basti ad assicurare un livello eccelso delle finiture che da questa foto non riesco a giudicare, ma la stessa architettura del calibro mi piace di più oltre ad essere oggettivamente più esclusiva non essendoci come già detto molti altri esempi di calibro automatico con micro rotore a innesti tradizionali. Questo è un cronografo, uno dei pochi, che unisce la praticità di un calibro automatico con la piacevolezza estetica di un cronografo manuale :)

l'ho provato un paio di volte,
dato il prezzo a cui viene venduto,è un ottimo orologio,
mantiene una sua cifra stilistica,è discretamente costruito e si lascia portare nonostante le dimensioni.
rispetto ai RD precedenti appare comunque scarsino per lavorazioni di cassa e finiture del calibro.
non è comunque a innesto tradizionale,ma verticale.
Innesto verticale? Ahia, lo hanno trasformato totalmente, se è così rivedo la mia apertura di credito.
Contro ogni talebanismo, ora e sempre

ciaca

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Re:Roger Dubuis cronografo "la monègasque"
« Risposta #29 il: Agosto 12, 2015, 17:30:02 pm »
Citazione
Ricapitolando, mi sembra un orologio che - nell'ottica dello stesso ciaca che lo ha adocchiato - richiede di accettare alcuni "compromessi" estetici.
Quasi a dire: "Avrei proprio voglia di un bel crono con cassa a cuscino, grande meccanica e prezzo 'ragionevole'. Mi adatto a questo modello, che ritengo il meglio oggi disponibile".

Però mi domando: quando si spendono cifre a tre (o più!) zeri, non bisognerebbe essere entusiasti dell'acquisto? Ha senso scendere a compromessi?

Hai perfettamente ragione, infatti non nascondo una certa dose di dubbi.
L'orologio mi é piaciuto, l'ho trovato gradevole al polso, ben realizzato e con ottimo pregio.
Ma alcune perplessità le ho avute e le ho descritte :)

P.s: devo andare a ripassare gli innesti perché a me sembrava laterale...
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